| L'uomo osservò con sguardo altezzoso e arrogante l'avvicinarsi della straniera di prima. Era pronto a bullarsi dell'ennesima aspirante vincitrice della famosa competizione di Komori. In realtà Ame si dimostrò umile, realmente una principiante ma in cerca di consiglio e quello che voleva fare non era cercare di prevalere sugli avversari e i rivali mostrando la propria superiorità, bensì mostrare un'umanità che si addiceva a una giovane ragazza ritrovatasi in terra straniera. Maki ne risultò sorpreso e sembrò addolcirsi quando la vide avvicinarsi lentamente fino al suo cospetto, chiusa nella sua deliziosa curiosità e apparente innocenza.
Maki - Beh... se proprio ci tieni d'accordo
Rispose alla sua ultima domanda per poter discutere delle precedenti durante il cammino. Si diressero verso la piazza, non che nel villaggio vi fosse altro luogo in cui andare a quell'ora ormai tarda, e apprezzarono le esibizioni di chi preferiva rimanere sveglio ad allenarsi per la gara piuttosto che andare a riposare. A quanto pare la competizione era aperta a qualsiasi tipo di strumento, dai flauti alle percussioni, e sembrò potersi udire anche il suono di una biwa. Era eccezionale l'armonia che Komori stava concedendo alla sera e al cielo, che nonostante il brutto temporale del pomeriggio sembrava adesso essersi finalmente calmato. Maki ci aveva fatto caso: la straniera era cieca ma nonostante questo sembrava piuttosto abituata a spostarsi con l'ausilio dei suoi rimanenti sensi. Era apprezzabile, senz'altro una dote per una musicista e fu quasi sul punto di rivalutare la prima impressione che gli aveva dato alla taverna.
Maki - Mi chiedevi della competizione... davvero non ne sai nulla? Tutto nasce circa, uhm, otto anni fa credo, quando si ammalò il figlio di Takari, l'organizzatrice della gara. Era un ragazzino che amava la musica più di ogni altra cosa al mondo e a quanto si dice era anche parecchio bravo nonostante l'età. Vedi, la sua malattia gli aveva colpito le mani e col tempo non ebbe più la facoltà di suonare. Lui ne fu distrutto, avrebbe preferito perdere la vita piuttosto che la musica ma qualsiasi medico visitasse insieme a sua madre concedeva sempre la stessa diagnosi. Takari così, per cercare di dare sollievo al figlio, decise di organizzare una competizione musicale nel villaggio che riunisse tutti i migliori artisti del paese per poter dargli così la possibilità di godere della sua più grande passione. Inoltre lo aveva reso il giudice, era proprio lui a decidere il vincitore della gara e tutto ciò sembrava potesse davvero dargli la gioia che meritava e che aveva ormai perso. Dopo due anni però morì ma sua madre decise di continuare ad organizzare la gara in sua memoria, ogni anno, ed è ormai divenuta una vera e propria tradizione.
La memoria di un figlio il cui nome riecheggiava tra le note musicali disperse dal vento. Era questo che Takari cercava di mantenere forte e vivo, insieme agli artisti più bravi, per poter concedere ancora all'anima della sua creatura ciò che più di tutto amava al mondo. Era una forma di rispetto, di autodifesa se vogliamo, ma organizzare e vivere quell'esperienza annuale poteva dare beneficio sia a chi non c'era più ma soprattutto a chi continuava a vivere.
Maki - Ah, comunque la gara è domani sera. Sei qui per partecipare ma non sapevi nemmeno quando si svolgeva?
Il ragazzo scrollò le spalle, di certo non gli importava della preparazione dei rivali, anzi, sapere che vi fossero concorrenti così indietro con la preparazione non poteva che fargli piacere. D'altronde lui partecipava per vincere, prima di ogni forma di rispetto verso il vero senso della gara... eppure ne sapeva.
Maki - Daaaaaai, tutti sanno delle Note Notturne. E' sostanzialmente per questo che ogni anno ci sono così tanti partecipanti. Si dice che di notte, nel periodo dell'anno in cui si svolge la competizione, una melodia accompagni i sogni di tutti i cittadini di Komori. E' una melodia splendida, ti porta con sé nel mondo dei sogni, quello più profondo, e ti culla come farebbe una madre. Io l'ho sentita ogni anno, ma se non vuoi crederci come tutti gli altri fai pure... Bah, se solo me la ricordassi! Tutti la sognano, ma nessuno la ricorda per suonarla quando si sveglia. Dicono sia il fantasma stesso del figlio di Takari a suonarla... da brividi.
Si stava facendo tardi, la sera era sopraggiunta ormai da un po' e anche i musicanti più determinati decisero fosse arrivato il momento di chiudere i battenti. La gara era ormai alle porte e oltre all'esercizio sarebbe stato essenziale anche il riposo... e le Note Notturne.
||Sei libera di descrivere il resto della passeggiata come meglio credi, anche di inscenare qualche dialogo con qualche musicante o con Maki stesso. Se hai bisogno delle "risposte" di eventuali npc puoi chiedermi in privato. Finisci il post con la fine della giornata e con Ame che va a dormire. Deciti tu il come, quando e perché. Per dubbi sai dove trovarmi.||
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