Hatsuiku 発育 - Col duro lavoro, Addestramento Base (EXP), per Sabaku No Fuyuko

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view post Posted on 16/4/2017, 10:20     +1   -1
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L'astro infuocato fece repentinamente capolino all'orizzonte, rischiarando gradualmente le tenebre della notte stellata e irradiando l'intero villaggio del suo dolce tepore mattutino. La serata appena trascorsa era stata piuttosto movimentata, persino per gli standard del pronto soccorso; Setsuna, che aveva deciso di operare nella medicina d'urgenza per via dei suoi spostamenti, dovette concedersi l'ennesimo sorso di caffè per mantenere la lucidità necessaria a compilare un resoconto della giornata da poter lasciare al successivo collega in turno. Oltretutto doveva preparare i documenti per la dimissione dei pazienti che non avevano più motivo di stare ad occupare i box. Sbadigliò sommessamente, dunque sorseggiò ancora la bevanda scura ricca di caffeina e si mise di buona lena a terminare quel compito burocratico tipico del fine turno.
Sistemate le scartoffie, la Hyuga si concesse un attimo per riprendere le funzionalità della mano indolenzita per il continuo scrivere; dunque accatastò le cartelle da un lato e i documenti di dimissione dall'altro. Prese sotto braccio il malloppo e lo portò all'accettazione, dove la simpatica Akimichi che aveva conosciuto durante il suo primo approccio all'ospedale l'accolse con un gran sorriso.


Movimentata questa serata, non è così Setsuna-san?

Abbastanza, ma lo sappiamo che noi della medicina d'urgenza non abbiamo quasi mai un attimo di respiro. - le sorrise a sua volta, poggiando la pila di carte sul bancone e dividendole precisamente secondo la loro utilità.

Queste sono le dimissioni di oggi, mentre queste altre sono le condizioni aggiornate dei pazienti che devono rimanere ancora qui sotto osservazione. Ci pensi tu ad avvisare il mio sostituto? Le cartelle sono messe in ordine di gravità.

Non preoccuparti, ci pensiamo noi adesso. Vai a casa a riposarti. - la tranquillizzò, prendendo i due malloppi per metterseli accanto e comunicare le notizie una volta giunto il nuovo medico di guardia.

Setsuna si limitò ad un cenno d'assenso e, con molta probabilità, da li a poco si sarebbe ritirata a casa per riposare almeno un paio d'ore. Peccato che il caffè ingerito aveva fatto del tutto scomparire la stanchezza e che stare in panciolle era qualcosa che non sopportava; forse era il caso di andare dal suo Kinji, a sincerarsi della sua salute e passare un po' di tempo con lui.



Chiedo perdono per averti fatto aspettare tanto, ma conosci la mia condizione attuale (avevo pure messo annuncio della mia latitanza, quindi è già tanto che riesco comunque a passare sul forum). Ho voluto farti un post introduttivo per buttarti subito dentro la realtà di Setsuna, e fartela trovare nella maniera più naturale possibile. Fai un bel post introduttivo su come la trovi; sbrighiamo questa faccenda preparatoria e addentriamoci presto nell'addestramento. Buona fortuna, buon divertimento e buona Pasqua! ^^
 
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Fran_Calore
view post Posted on 28/10/2017, 15:30     +1   -1




Fuyuko aveva camminato incessantemente da quando era passata per le porte del villaggio, alla ricerca di quella che riteneva essere l'unica persona in quel momento a poterla aiutare davvero, l'unico volto "amico" che voleva vedere. Molto era successo nelle precedenti ore e la ragazza, ancora rintontita, faticava tuttora a farsene una ragione. Eppure era uscita dal villaggio della sabbia di buon'ora, pronta ad affrontare i propri sentimenti di fronte a Fuyuki. Nonostante tutto si era presto resa conto di quanto disprezzasse quel ragazzo, di quanto lo amasse e di quanto odiasse amarlo. Le sue sottili braccia erano fatte per proteggere Suna dai pericoli che la circondavano, non per stringere un uomo nelle fredde notti del deserto; non poi il fottuto uomo di un altra, cazzo. La ragazzetta si soffermò un attimo a pensare se davvero avesse rinunciato all'eremo, alla sua nuova famiglia, solo per una stupida gelosia. Solo per quella Chiaki che davvero mal sopportava. Come poteva farsene una colpa dopotutto? Fin da giovane non aveva mai sopportato le altre ragazze, eppure ora l'unica amica che possedeva apparteneva proprio a quel genere.
Le era stato indicato l'ospedale come luogo dove trovarla e subito Fuyuko ritornò al loro primo incontro: le venne da sorridere come una deficiente ripensando al suo teatrale modo di fare, a come Setsuna Hyuga l'avesse difesa...Hyuga, come Chiaki. Ancora una volta la ragazza tornò a pensare all'amata di Fuyuki e il suo sorriso si trasformò in uno spento ed abbozzato ghigno di tristezza. Aveva gettato tutto al vento ed ora doveva ripartire, mettendo il primo passo a partire dall'unica persona a cui aveva il sospetto di piacere. Anche se, dalla sua debole posizione, la giovane Sunese non riusciva ad immaginare un motivo per cui una chunin della foglia avrebbe dovuto aiutarla senza ricevere niente in cambio. Esistevano veramente nel mondo dei ninja delle persone tanto idiote? Oppure come tutti gli altri voleva fregarla? La tristezza si trasformò in rabbia. In fondo aveva fatto bene, pensò, ad abbandonare quel mostro di Fuyuki: nessuno da niente per niente, e il suo prezzo sarebbe stato fuori da ogni dubbio troppo alto.
Aveva fatto la scelta giusta, confermò ancora una volta, e avrebbe fatto bene in quel momento ad andarsene da Konoha, prima che quella Hyuga chiedesse un pagamento semplicemente troppo alto. Scosse la testa violentemente, non sembrava così, sembrava una brava ragazza, una a cui davvero importava di lei. Stava male, malissimo, e i dubbi l'attanagliavano. Se la voleva fregare era stata una stupida, se non voleva, era riuscita a dubitare dell'unico affetto sincero della sua vita. Mosse i piedi stanchi ed indeboliti verso l'entrata dell'ospedale, non voleva tornare indietro. Voleva un'amica, ne aveva disperatamente bisogno in quel momento, conscia però del fatto che una delusione l'avrebbe distrutta.
Entrò e cominciò a cercare la sua compagna d'avventure, come l'aveva ribattezzata.
 
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view post Posted on 15/2/2018, 18:58     +1   -1
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Staccare la spina era sempre una cosa gradita, soprattutto per una mente stanca come poteva essere quella di un medico appena smontante da una lunga nottata, dove scartoffie e burocrazia si mescolavano alla gelida inquietudine di avere fra le mani il destino dei propri pazienti. Alcuni vanagloriosi avrebbero potuto pensare a quel delicato lavoro come un mero "giocare", un modo divertente e appagante per bluffare e disattendere quello che la Morte aveva in programma, per sentirsi al pari di un qualsiasi Kami; altri ancora probabilmente lo vedevano come quello che era, soffermandosi all'ovvietà e accontentandosi semplicemente di ricevere uno stipendio a fine mese per poter sfamare la propria famiglia. Non una persona come Setsuna, però. La prima versione le era totalmente avversa, e anzi non capiva per quale strano meccanismo mentale una persona potesse pensare all'altrui esistenza come a un diletto personale; con la seconda poteva pure scendere a patti, perché effettivamente chiunque lavora lo fa per ricevere qualcosa, soprattutto se questo qualcosa è un sostentamento monetario per la propria famiglia. Ma c'era molto di più in ballo, per lei. Essere medico era una vocazione, un profondo desiderio di fare del bene, nella speranza di poter debellare il male. Era il pesante fardello di sostenere la sofferenza altrui senza battere ciglio, di trovare le parole adatte per non rendere troppo amara la pillola della realtà, così come anche una battaglia per concedere una seconda opportunità. Essere medico era un onere, un compito non facile da espletare con assoluta convinzione e con la consapevolezza di avere fra le mani la vita delle persone e la felicità di altre. Un bel chiodo nel didietro, insomma.
Sospirando in un moto liberatorio, si diresse verso gli spogliatoi per togliere il camice e recuperare le sue cose, e per pochissimo non la vide la giovanissima piena di pensieri che aveva appena varcato la soglia dell'ospedale. Dovette guardarsi attorno, disorientata e speranzosa, prima di avvicinarsi all'accettazione per chiedere nuovamente della persona che stava cercando da tutta una mattina. Cavolo, aveva intrapreso un viaggio faticoso solo per vederla, non potevano averle detto una baggianata alle porte. -
Youkoso! Cosa posso fare per te? - l'accolse la formosa donna al banco d'ingresso, col sorriso sulle labbra, come si conviene a una segretaria professionista. Dopotutto la ragazza dalla corta capigliatura sembrava semplicemente spaesata e alla ricerca di qualcosa, non certo un codice giallo o rosso. Nel frattempo Setsuna era di ritorno. Aveva tanti pensieri per la testa ancora e questa la rendeva attiva e reattiva a quello che la circondava, ma la stanchezza fisica non era messa in discussione. Probabilmente con una tisana fumante, una coperta e un po' di relax mentale sarebbe finita nel mondo dei sogni molto rapidamente, e se lo meritava un po' di riposo. Lavorava duramente e metteva l'anima in tutto quello che faceva, persino nelle cose più semplici. Sorrise. Non si sarebbe stupita se da un giorno all'altro l'avessero appellata "Korishou", perfettina. Era pur sempre l'allieva prediletta del primario, no? Chissà quante volte li avevano visti uscire dall'ospedale per condividere il pranzo, o semplicemente chiacchierare nelle palestre.
Camminava per il lungo corridoio che portava all'accettazione, quando la vide. Non fu una cosa immediata riconoscerla, per quanto la ragazzina avesse un aspetto del tutto singolare e alquanto mascolino, ma non ci volle nemmeno molto per comprendere chi fosse.


(E' quella ragazza avventata che ha cercato di derubarmi durante la mia ultima visita a Suna? Non credevo sarebbe mai venuta qui..)

Legittimo pensarlo. Era passato davvero tanto tempo da quel loro unico, burrascoso, incontro fra le via della sua amata Suna e da allora non avevano avuto alcun modo di avere ulteriori scambi. Non ricordava nemmeno quale fosse il suo nome a dirla tutta, o probabilmente non glie l'aveva mai accennato perché non aveva una memoria così scarsa. Se l'avesse avuta non si sarebbe ricordata di lei e del loro incontro no? Un breve sospiro. Doveva avvicinarsi e chiederle se si ricordasse di lei? O se avesse qualche problema? Decidere se essere colloquiale o professionale in quel frangente non era facile, ma alla fine la scelta giusta era semplicemente essere se stessa, come aveva sempre fatto. - Oi. E' da tempo che non ci si vede, ragazzino. - disse non appena fu abbastanza vicina da non dare spettacolo, sorridendo per quanto il suo volto pallido e stanco le consentisse. Aveva sottolineato di proposito il maschile, perché ricordava vagamente che odiasse essere appellata come una ragazza. Ecco, quella sfaccettatura del suo essere era una cosa che le era rimasta particolarmente impressa, forse perché contrapposta ai suoi stessi ragionamenti circa la debolezza del cosiddetto gentil sesso. - E' successo qualcosa? Cosa ti porta qui? - proseguì. Era davvero curiosa di capire cosa fosse successo e cosa andasse cercando, perché non era cosa da tutti i giorni vederla girovagare per un ospedale. E poi non si era lasciata sfuggire quello sguardo profondo, sul cui fondo pareva agitarsi un oceano in tumulto. No. C'era qualcosa che non andava e la ragazzina non era li per caso.



Come detto in privata sede, perdonami tanto se ti ho fatto aspettare mesi. Purtroppo si sono accavallate tante cose, e tante problematiche. Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, di modo che tu possa essere libero per partecipare alla IV Fase per tempo, come promesso. Dopo questo post si entra nel vivo della questione e dell'addestramento, cerca di dare a Setsuna quanti più dettagli ti riesce GDR ON.

PS. Se Fuyuko dovesse essere un po' riservata, sentiti libero di farle chiedere a Setsuna di uscire dall'ospedale per parlare: la condurrà sotto un grande albero di ciliegio all'esterno della struttura, dove possono parlare in santa pace e lontane da occhi indiscreti.
 
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Fran_Calore
view post Posted on 16/2/2018, 17:21     +1   -1




Fuyuko contorse subito la propria espressione in una smorfia a metà tra il disagio e la furia: "ragazzino"...ancora una volta l'aveva chiamata così, forse perché non si ricordava di lei. Le guance le si fecero improvvisamente rosse, temendo per un singolo istante di aver equivocato le parole che le erano state pronunciate a Suna. Era possibile che Setsuna semplicemente l'avesse scherzata, come una dannata bambina? Era stata una completa deficiente a non capirlo prima, ed ora era lì davanti a lei, conscia che stava aspettando una risposta da quel "ragazzino".
Per un istante lo pensò, finché gli occhi rassicuranti della Hyuga non le penetrarono il profondo manto di tristezza e pensieri che l'attanagliavano. E in quel preciso momento, tra il disagio e la furia, prevalse la seconda. Le sue guance, ancora rosse, si gonfiarono leggermente, mentre prendeva voce per esclamare.


BAKA!

mi hai fatta preoccupare...cazzo...mi hai fatto fare la figura della deficiente

La prossima volta puoi chiamarmi... Fuyuko-kun ...Fuyuko-sama

Ancora il suo volto si contrasse, questa volta in un sorriso malizioso, quasi come se volesse schernire l'amica solo perché aveva confuso le sue intenzioni.
Quando tuttavia la Hyuga decise di tagliar corto, chiedendole perché fosse lì, il viso della Sunese tornò serio. Cosa poteva dirle? Cosa diavolo poteva dire per non fare la figura della perdente piagnucolosa e incapace di badare a sé stessa?Non aveva la testa per pensarci in quel momento, e la pesantezza che si portava nelle gambe di certo non la stava aiutando a mantenere la testa leggera.
Socchiuse leggermente le palpebre prima di fiatare delicatamente.


Possiamo parlarne fuori?

Il medico acconsentì e la riportò all'aria aperta: era così diversa quel clima da quello torrido del paese del vento, così tremendamente diverso da farle quasi venire i brividi. Rise scioccamente pensando al fatto che fino a quel momento non se ne fosse minimamente resa conto.
L'alto ciliegio ora fiancheggiava le due ragazze, mentre la giovane adepta della sabbia ferrifera si preparava a parlare.


Beh...volevo passare a trovarti per ringraziarti e...e...

Tentennò un attimo, prima di sciogliere il fottuto nodo che le teneva bloccata la gola, riuscendo a vomitare quanto aveva da dire alla Hyuga.

Ho bisogno di diventare più forte, non posso dirti tutto ma...credevo di aver trovato una famiglia, che ho dovuto abbandonare perché non ero abbastanza forte da difenderla pienamente...Devo imparare per favore...devo imparare a controllare meglio il chakra...ti prego...Setsuna.

Si era scoperta, stavolta davvero, mostrando una propria tremenda vulnerabilità. Come avrebbe fatto ad uscirne ora? Cosa avrebbe potuto fare per coprire quella tremenda ferita scoperta sul suo cuore?
 
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view post Posted on 2/3/2018, 23:40     +1   -1
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Non si aspettava una reazione tanto aggressiva da parte dalla giovane sunense dall'aspetto mascolino, non a quel piccolo appellativo che, secondo quanto ricordava, andava semplicemente incontro alle esigenze dell'interlocutrice nell'innocenza della semplice e genuina scherzosità. Fece una faccia strana Setsuna al vederla schiumare in quella maniera, impettendosi e gonfiando le guance paonazze per esclamare un più che tollerabile "baka". Doveva averla fatta saltare per aria dall'improvvisa apparizione, ma non poté non sollevare scettica un sopracciglio nel momento in cui ammansì i toni e le disse di chiamarla Fuyuko-sama, con un sorrisetto spavaldo stampato sul volto giovane. Sorrise a sua volta con una certa malizia, pronta a ribattere dopo aver incassato la sottile ironia della più giovane. - Come desideri, Fuyuko-chan. - no, il -sama non glie l'avrebbe concesso e questo poteva ben immaginarselo da sola, ma si espresse con un sorriso sul volto che tutto era meno che di scherno nei confronti della più piccola. Seppure la stanchezza addoso non le permettesse di reagire come di consueto, Setsuna rimaneva quella di sempre: una presenza quieta dal portamento elegante e dai saldi principi, ma adesso con una linea più morbida rispetto a quando si erano incontrate per la prima volta. Che fosse per l'aria di casa, per il sonno arretrato o per il semplice fatto di conoscere la sua interlocutrice almeno un minimo non era dato saperlo.
Fu allora che la curiosità ebbe il sopravvento e si sentì in dovere di chiedere alla ragazzina cosa la portasse fino all'ospedale della Foglia. Non le sfuggì l'espressione del suo viso, che da giovale divenne gradualmente seria.. c'era qualcosa che non andava, come se un peso invisibile le gravasse addosso e non avesse il coraggio di ammetterlo. Non con leggerezza, quanto meno. Passarono giusto pochi pesanti secondi di silenzio, prima che la giovane riuscisse a parlare e chiederle con un fil di voce di discutere i dettagli fuori, distanti da occhi e orecchie indiscrete. Un cenno d'assenso precedette la semplice affermazione della più grande, che di riflesso si fece maggiormente attenta. -
Nessun problema, seguimi.
La condusse sino a un grande albero di ciliegio appena fiorito, tanto maestoso quanto bello da vedere con quel contrasto bianco-rosato sul verde predominante della Foglia. Non c'erano molte anime fuori dalla struttura, e quelle che passavano non avevano minimamente intenzione di restare nei paraggi ad ascoltare le chiacchiere di due ragazze. Setsuna era conosciuta nel villaggio, quindi in zona ci furono quelli che le rivolsero un cenno di saluto, ma comprendendo che avesse compagnia furono tutti abbastanza cordiali da non avvicinarsi e non interrompere. - Sono tutta orecchi, cosa c'è che non va? - fu seria nel dirlo, ma cordiale. Cercava di metterla a suo agio, con un sorriso e un'espressione apparentemente calma; non sapeva davvero il perché Fuyuko fosse giunta alla Foglia e non riusciva nemmeno ad immaginarselo, ma dall'espressione del suo viso e dai cambi repentini d'umore non ci voleva un genio a comprendere che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Sembrava demoralizzata, e ben presto tutto o quasi venne a galla attraverso le sue parole, che inizialmente fecero fatica ad uscire ma che poi si tramutarono in una supplica. Voleva apprendere come controllare in maniera ottimale il chakra e si augurava che l'aiutasse nell'intento, seppure non poté dirle ogni cosa.. ma quel discorso parve strano alle orecchie della fanciulla dai capelli cobalto. Non dubitava del fatto che avesse fatto tutta quella strada per migliorarsi, quello ci poteva benissimo stare. A non convincerla del tutto era il velo di mistero che aleggiava in tutta la faccenda, quella tristezza profonda che la ragazzina cercava di mascherare e quell'abbandono improvviso di una famiglia ritrovata. Abbandonarla perché non abbastanza forte? No. Non aveva troppo senso come cosa, non nella mente della Hyuga.

(Dev'esserci qualche altra cosa sotto, ma non mi sento di scavare maggiormente a fondo alla questione e chiedere maggiori dettagli, non dopo che ha espressamente detto di non potermi dire di più. Posso solo fornirle il mio supporto, ed esaudire la sua richiesta.)

E sia. Cercheremo assieme un modo per insegnarti come controllare al meglio il tuo chakra. - rispose pensierosa alla sua richiesta, come se mentre parlasse ragionasse sul da farsi. Era una richiesta quasi impossibile per chiunque l'avesse accolta di buon grado, ma non per un medico e non certo per una Hyuga. Non poteva insegnarle nulla in quel frangente, ma poteva indirizzarla sulla giusta strada e, prima di questo, doveva capire quale fosse il problema e quindi metterla alla prova. - Seguimi, ti porto in un posto dove potrai far pratica senza che nessuno venga a disturbarci e senza che tu abbia distrazioni attorno. - e sorrise in maniera rassicurante, prima di avviarsi per chissà quale posto sconosciuto.



SBVKlSu



La condusse al di la del monte degli Hokage, passando per il centro in modo da farle ammirare quello che era il suo mondo, la sua quotidianità. Aveva detto che glie l'avrebbe mostrato, anche se quello che stava vedendo era una piccola parte di esso. Preferì prendere quella strada per distrarla un po', prima di applicarsi totalmente nel controllo del chakra che non era certo un qualcosa di semplice da raggiungere nella sua perfezione. Era giusto che buttasse fuori un po' di pensieri, che si gustasse la vista del nuovo luogo in cui era in visita prima di mettersi d'impegno. Raggiunsero una meravigliosa radura verdeggiante, dove un fiumiciattolo d'acqua dolce scorreva placido rilucendo alla luce del sole contrastata dalle fronde rigogliose degli alberi. Era un posto magnifico, tranquillo. Si poteva udire soltanto lo stormire delle foglie al vento e qualche canto di uccellino.
Setsuna si avvicinò alla riva e si sedette inginocchiandosi presso l'acqua, invitando con un gesto la compagna a raggiungerla. -
Prima di iniziare a correggere quello che non va ho bisogno di capire qual'è il problema. - le disse, immergendo conseguentemente un dito sulla superficie liquida e rilasciando un piccolo quantitativo di energia, che parve riverberare nel corso d'acqua in cerchi concentrici. Quello era un esempio del controllo impeccabile del proprio chakra e non si aspettava ottenesse subito quel risultato, ma anche soltanto ostacolare il fluire del fiume in un punto preciso era un ottimo punto di partenza. - Per favore, Fuyuko-chan, prova a replicare quello che ho fatto io senza porti obiettivi. Fai come hai sempre fatto, e permettimi di osservarti. - concluse, sorridendole ancora una volta mentre ritraeva la mano dall'acqua e chiudeva gli occhi per attivare il suo byakugan. L'aveva già visto sulle sue tempie quel rigonfiamento sinistro dei capillari, ma faceva sempre un certo effetto. E così Setsuna attese di osservare le prestazioni dell'improvvisata allieva, in una maniera che Fuyuko probabilmente non aveva idea di come avvenisse e a che livello di profondità. A cosa le serviva quella cosa? Cosa vedeva che i suoi occhi non potevano vedere?



Cominciamo l'addestramento, che probabilmente risulta un po' standard ma che avrà i suoi lati particolari più avanti. Per il momento mostra a Setsuna di cosa sei capace, di modo che possa capire dove Fuyuko pecca. Ovviamente, nemmeno a dirlo, non riuscirai a creare una barriera precisa, né tanto meno a fare come ha fatto lei, ma per il resto sbizzarrisciti con i risultati del tuo tentativo. Introspezione, ragionamenti, dialoghi, domande.. qualsiasi cosa ti venga in mente falla: voglio vedere Fuyuko in tutto il suo imperfetto splendore in questo post, perché in un addestramento così specifico e difficile da inquadrare baserò la mia valutazione su tutto quello che viene espresso a livello descrittivo-caratteriale del PG.
 
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Fran_Calore
view post Posted on 15/3/2018, 16:43     +1   -1




Fuyuko venne condotta per le vie di Konoha dalla sua guida, quel villaggio era così diverso da Suna da darle quasi l'orticaria: non era la gran mole di persone lì presente a farlo, non così superiore a quella presente a Suna durante i giorni di mercato, ma qualcos'altro. Per qualche immotivata ragione la giovane Sunese aveva la costante sensazione che tutte quelle persone sorridessero troppo, più di quanto fosse normale aspettarsi da un decente essere umano nella media. Perché quelle dannate anime piegavano il proprio volto in quell'irritante modo? Fuyuko tra tutti riteneva l'apparenza qualcosa di importante nel suo modo di essere: era per essa che si bendava il seno, per essa che si atteggiava a predone del deserto e per essa che si dava delle arie da tipa forte. Eppure aveva sempre ritenuto questa maschera come una sua parziale prerogativa, nel senso che non riteneva di certo di essere l'unica a nascondere il suo vero io tutti i giorni, ma di certo non immaginava di poter incontrare così tante persone nello stesso luogo con un falso sorriso dipinto sul volto. La possibilità che quei sorrisi potessero essere autentici, la giovane genin non se l'era nemmeno posta.

Il tuo mondo è strano, Setsuna.

Sorrise malignamente, risoffermandosi sul ragionamento precedente, prima di riprendere a camminare al seguito della Hyuga.
Quando raggiunsero il luogo dove avrebbe avuto luogo l'allenamento poi, l'attenzione della ragazza di Suna fu improvvisamente attratta da un rumore inaspettato: lo scrosciare dell'acqua. Infatti Fuyuko, sempre vissuta nel paese del vento, non aveva mai incontrato in vita sua un corso d'acqua corrente prima di quel momento. Dacché il pensiero successivo le venne naturale.


Questi cazzoni di Konoha sono così viziati che l'acqua corrente non la vogliono solo in casa, ma persino nei prati...mezze seghe.

La sua bocca si contrasse quindi in una smorfia indecifrabile, tra lo stupito, il seccato e l'entusiasta: se da una parte voleva immergere una mano in acqua per verificare che quella cosa fosse veramente lì, dall'altra un interrogativo la perseguitava. Che cazzo erano venute a fare lì?
La risposta fu presto detta, o almeno così dava l'idea di aver fatto Setsuna, quando non aveva fatto altro che alimentare i grossi dubbi presenti nella mente della Sunese. Come poteva aiutarla un esercizio del genere? Poi cosa avrebbe fatto? Le avrebbe chiesto di camminare sul fiume come un cazzo di studente?
In cuor suo la ragazza, dopo aver mandato giù il groppo che le era venuto in gola, sperò di no: ancora ricordava quanti problemi le avesse causato durante l'esame per diventare genin quel particolare esercizio. "Tu e i fluidi non vi intendete proprio, per fortuna che siamo nel deserto e non a Kiri" le aveva detto scherzosamente l'insegnante, umiliandola quanto non le era mai stato fatto prima.
Fuyuko decise allora di smettere di discutere, almeno con sé stessa e di darsi da fare. Si avvicinò al corso d'acqua fino a che non vide il proprio riflesso, allorché arrossì leggermente. La sua immagine nonostante tutto le era piuttosto estranea, per le strade del villaggio della Sabbia non erano poi così tante le opportunità di specchiarsi, e quello che vide comunque non le piacque affatto: Sembrava un ragazzino prepubescente senza un briciolo della determinazione che amava manifestare. Forse era per quello che la aiutava? Perché nonostante tutto il fare da dura che amava darsi, ai suoi occhi non sembrava che un bambino indifeso e da proteggere? O forse persino lei si era invaghita di quell'aspetto androgino?
Senza attendere oltre la ragazza, leggermente titubante infilò il dito nell'acqua, socchiudendo leggermente gli occhi per lasciar confluire il chakra fino all'estremità allungata della sua mano. Ce la faceva, doveva farcela, poteva farcela? Ce la stava facendo? Aprì leggermente gli occhi per osservare il proprio risultato trovandosi di fronte non risultati, ma il suo faccione: sembrava una completa deficiente, chissà che cazzo stava pensando Setsuna di lei. Rilasciò quindi il chakra improvvisamente e di botto facendo zampillare una grossa quantità di acqua, infradiciando entrambe le giovani. Fuyuko si voltò quindi di scatto verso Setsuna, completamente rossa in volto.


Ehm...pensavo che avessi caldo...
 
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view post Posted on 31/3/2018, 19:42     +1   -1
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Al vago accenno della ragazzina del deserto sulla "stranezza" del suo mondo, Setsuna non ebbe assolutamente nulla da obiettare e si limitò a sorridere appena. Avevano due modi di vivere totalmente diversi, e questo grazie soprattutto alle loro rispettive realtà. Nel deserto esistevano le oasi, ma queste non erano che uno sprazzo di lussureggiante vegetazione in mezzo alla monotona aridità d'un disteso oceano di finissima sabbia; nemmeno il villaggio dal quale la ragazza proveniva aveva esempi di quel verde perpetuo, rilassante. Persino l'aria che si respirava alla Foglia era differente rispetto a quella resa più pesante dalle polveri che poteva respirarsi nella Sabbia. Forse era proprio il trovarsi in una realtà del tutto differente da quella a cui era abituata ad averla portata a quella conclusione? Non sapeva esattamente dire da cosa derivasse quel commento, pronunciato quasi in maniera pungente, come a voler sottolineare un difetto; non volle indagare però, perché considerata la richiesta d'aiuto che le era pervenuta non era quello il momento di perdersi in chiacchiere. Godersi il panorama andava più che bene, soprattutto perché la più piccola era in visita per la prima volta, ma nulla di più.

Giunte a destinazione, lontane da occhi indiscreti e da distrazioni di sorta, e date ovviamente le dovute spiegazioni su cosa l'improvvisata allieva avrebbe dovuto fare, il giovane medico dai capelli cobalto attivò l'innata in un battito di ciglia. Lo sguardo si fece maggiormente penetrante, definito.. quasi sin troppo severo, nonostante la sua portatrice fosse solamente concentrata nell'osservare quello che altrimenti Fuyuko non avrebbe potuto vedere. Si. Vedeva chiaramente il sistema circolatorio della ragazzina, quel lento ma costante fluire di energia vitale da uno tsubo all'altro. Tutto avrebbe avuto inizio da quel semplice compito, dal concentrare un quantitativo modico di chakra in maniera costante sulla punta delle dita; anche l'allieva si sarebbe potuta rendere conto dei risultati, guardando l'acqua e il suo moto all'immissione dell'energia del corso del fiumiciattolo. In questo modo, non soltanto avrebbe potuto fare autocritica, ma anche arrivare da sé alla conclusione di aver sbagliato e indagare su cosa effettivamente fosse andato storto. -
Non lasciarti prendere dal panico, è una semplice prova. - dolcemente cercò di spronarla in un sussurro rassicurante, vedendola titubare in quella maniera. Chissà quante cose le passavano per la testa in quel dato istante, ma la Hyuga era certa che fra le varie preoccupazioni sul non essere all'altezza di un compito tanto semplice ci sarebbe stata pure un "a cosa mi serve tutto questo". Ma doveva tentare. Doveva fidarsi di lei.
Dopo qualche secondo di giusta esitazione, finalmente la ragazzina dall'aspetto alquanto mascolino immerse il dito nel corso d'acqua e si preparò ad acconsentire alla sua richiesta e, quindi, a concentrare il chakra come le era stato detto di fare, cercando di emularla al meglio delle sue capacità. Osservò tutto il processo, Setsuna. All'inizio Fuyuko stava andando bene, a giudicare dal flusso costante che sembrava convergere dolcemente sino alla mano sommersa dall'acqua dolce; poi però qualcosa andò male, e quell'energia venne rilasciata tutta all'improvviso, creando un effetto distruttivo invece che un giusta resistenza al flusso del fiumiciattolo. L'acqua schizzò da tutte le parti, bagnandole le vesti e costringendola a socchiudere gli occhi, quasi che le gocce potessero pure arrivarle in viso. Un po' imbarazzata, la sunense fece eco al suo piccolo disastro con una giustificazione palesemente campata in aria, cosa che fece sospirare la fanciulla dai capelli cobalto. Aveva un bel caratterino, ma doveva concentrarsi sulla riuscita del suo intento e non nel trovare modi per giustificarsi dell'accaduto. -
Perché credi di non essere riuscita, Fuyuko-chan? - glissò, guardandola negli occhi e aspettando una risposta importante da parte dell'allieva, speranzosa di una sua presa di coscienza. Qualsiasi essa fosse stata, sarebbe soggiunta con la sua spiegazione, sicuramente più tecnica e ben giustificata dal fatto che lei, a differenza della ragazzina, aveva ben visto il processo. - Tendi a rilasciare tutto troppo in fretta, in maniera imprecisa.. come fossi impaziente di dimostrare qualcosa, o di liberarti della tensione che il tuo chakra esercita sul tuo corpo mentre vai concentrandolo in un unico punto. - e impaziente lo era senza dubbio, per quel poco che la conosceva. - Bisogna aggiustare il tiro. Posso farti capire come, ma non sarà piacevole per te.. non sul momento, almeno. Sentirai un po' di dolore, come se qualcuno ti avesse conficcato un dito nella carne lasciandoti una sensazione fastidiosa e profonda, ma otterrai risultati più che soddisfacenti in brevissimo tempo. L'effetto ovviamente non è eterno e svanirà nel giro di una mezz'ora, e da quel punto in poi tutto dipenderà da te. - aggiunse, spiegando cosa da li a poco avrebbe fatto e avvicinandosi a lei quel tanto che bastava per averla a portata di mano. - Non avere paura e stringi i denti. - avvisò preventivamente, non celando una punta di dispiacere nel tono della voce; non le piaceva fare del male e se poteva evitare lo faceva, ma a quel punto era a fin di bene. Era l'unico modo per aiutarla concretamente.
A quel punto la Hyuga fece per toccare almeno quattro punti sul petto della giovane allieva, morbida, nemmeno fossero dei buffetti per un bambino. L'effetto di quella strana attenzione venne però a galla qualche secondo dopo, una volta che il suo chakra penetrò in profondità per chiudere gli tsubo da lei toccati. Dolore. Faceva davvero male, eppure non era del tutto insopportabile. Era un qualcosa che pareva spargersi come l'impatto di una goccia su altro liquido, che riverberava sino a scemare del tutto. -
Mi dispiace, ma non trovo maniere efficaci per spiegartelo se non questa. - sospirò, allontanandosi un poco e lasciandole tempo e modo di riprendersi dall'impatto della chiusura degli tsubo. - Adesso prova nuovamente a fare quello che hai fatto, con calma. Concentrati e senti dentro di te il fluire del chakra; una volta che avrai capito come fare, riuscire a controllarlo sarà soltanto questione di allenamento. - e sorrise, convinta di quello che stava dicendo. Avrebbe pure potuto odiarla per quella piccola sofferenza "indebita", ma era certa che a lungo andare, se avesse sfruttato bene l'opportunità, l'avrebbe ringraziata.



Allora. Questo che ti appresti a fare è il tuo penultimo post, quindi trai tutto quello che puoi trarre dalle spiegazioni di Setsuna e dalla chiusura degli tsubo (che in pratica ti permette per mezz'ora di avere un flusso preciso sino alla mano) e decidi arbitrariamente quanti tentativi fare e cosa trarne a livello personale. Sbrigati a fare questo post che il prossimo ti metto le valutazioni e sei libero.
 
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Fran_Calore
view post Posted on 5/4/2018, 00:36     +1   -1




Le parole di Setsuna erano semplici, sulla carta, e di certo a quella che poteva essere un'alunna più attenta e disciplinata di Fuyuko. Per la giovane Sunese tutte quelle descrizioni, quel maledetto parlare non faceva altro che sottolinearle qualcosa di semplice e chiaro: falliva, nella sua vita non riusciva a fare altro che fallire. Aveva fallito da ragazzina nel trovare una famiglia, aveva fallito nell'amare coloro che le volevano bene, aveva fallito come ninja continuando a rubare, aveva fallito come donna non riuscendo ad accettare i propri sentimenti per Fuyuki, ed ora stava fallendo ancora una volta. La successiva mossa della Hyuga fu repentina ed imprevedibile, rapida e solenne: con gran velocità la ragazza le toccò per ben quattro volte il petto, affondando alle volte nella sottile massa grassa che la giovane aveva in prossimità del seno. Erano leggerissimi tocchi che non facevano pensare Fuyuko ad altro che ad una possibile attrazione fisica, per quale altro motivo dopotutto quella stramba kunoichi di Konoha avrebbe dovuto toccarle il petto? Il motivo emerse solo quando, nel momento in cui la Hyuga tolse la mano calda dalla fredda pelle della ragazza, un brivido colse la genin, seguito immediatamente dalla distinta sensazione di venire infilzata da decine di aghi nello stesso istante. Mugolò debolmente, le ginocchia decisero di metterla con il sedere a terra, ansimò improvvisamente stanca. Quindi era questo l'amore? Quello che con solo quattro tocchi poteva metterti a terra e alterare il tuo flusso del chakra? La ragazza si sentì immediatamente stupida anche per il solo fatto di averlo pensato: si trattava senz'altro di una tecnica di un qualche tipo, magari propria della bella ragazza dai capelli color cobalto. Divenne rossa in volto, quasi dello stesso colore di alcune delle sete che andavano così di moda nei mercati di Suna.
Ora doveva provare un'altra volta: si sentiva strana, i suoi polpastrelli tremolavano debolmente, un po' come le accadeva a causa dell'alcol. Qualsiasi cosa avesse fatto quella tecnica, aveva avuto un effetto stupefacente sulla giovane genin, in entrambi i sensi della parola. Fuyuko sfoggiò il suo miglior sorriso, mettendo in mostra i propri denti giallognoli a causa della poca cura, dopodiché alzò il pollice davanti a sé.


Ce la farò!

Quella stessa situazione le rimandò la mente indietro di qualche tempo, quella stessa identica cosa era già successa, solo che non riusciva a ricordare bene dove o quando. Scacciò i pensieri negativi che le avevano affollato la testa prima di rivolgersi nuovamente alla prova.
Ancora una volta infilò il proprio indice nel corso d'acqua. Avvertiva distintamente la corrente opporsi a quel corpo estraneo, avvertiva il violento fluire di quel liquido cristallino volerla spazzare via. Quel fiume era come lei, testardo, impetuoso alle volte, voleva far credere di avere delle rapide più avanti, ma non era altro che un fiumiciattolo su un verde prato. E come nel letto scorreva l'acqua, così in lei scorreva il chakra. Prima la giovane dottoressa di Konoha aveva deviato quel fiume, con delicatezza ed eleganza, quasi morbidezza avrebbe detto la Sunese bofonchiando. Un brivido le attraversò la schiena, quella stessa morbidezza che traspariva il volto di Fuyuki? Era possibile che ogni rappresentante di quel clan di merda dovesse suscitarle delle sensazioni forti? Era il loro cazzo di super potere? Fuyuko sorrise beffardamente. Oppure era semplicemente colpa del fatto che si rifletteva così bene nei loro occhi da non riuscire ad ignorarsi ancora? La giovane ragazza lasciò fluire delicatamente il chakra, imitando la stessa precisione ed eleganza che poco prima aveva usato Setsuna per toccarle il petto. Era tutta suggestione? Non c'era nulla di diverso in lei? L'aveva davvero semplicemente palpata? Il rossore ancora una volta si accumulò sulle guance della figlia del deserto. Inspirò. Espirò. Avvertì con distinzione per un attimo il flusso dell'acqua evitare coscientemente la punta del suo dito. La sensazione era strana: il suo corpo era immobile, ma il suo sistema circolatorio del chakra era stranamente silenzioso. Solitamente era così rumoroso da quasi assordare, delle volte poteva sentirlo vibrare con forza se chiudeva le palpebre. Forse era questo che le causava quel formicolio? L'assenza di una vibrazione, come l'assenza di qualcosa l'aveva portata lì, o come l'assenza di qualcos'altro l'aveva spinta a sopravvivere. Quindi era questo il segreto della vita? Quindi semplicemente tutto si basava sull'assenza? L'assenza di Fuyuki, di un ricordo, l'assenza di amor proprio, l'assenza di onore, l'assenza di controllo ed ora l'assenza di vibrazione: Erano tutto ciò che l'aveva condotta lì. Aprì gli occhi, lasciò fluire il chakra e, infine, riuscì nel proprio obbiettivo.
 
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view post Posted on 5/4/2018, 22:12     +1   -1
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Non era stato affatto piacevole dover sopportare quella sensazione profonda, quell'accenno di debilitazione commisto a una sofferenza dagli strascichi latenti, sintomi propri della chiusura degli tsubo.. eppure era stato necessario. Come avrebbe fatto altrimenti a spiegare come gestire quel potenziale esplosivo proprio della persona? Non era un qualcosa di così semplice da esporre, men che meno da comprendere senza poter né vedere né toccare; sicuro non era come insegnare una tecnica, una movenza o una postura. Era un po' come conoscere se stessi, una cosa assolutamente personale e variabile da persona a persona. Setsuna, sia per propensione naturale che per quello che aveva scelto di perseguire, guidata dall'amore per il bene e da una buona dose di curiosità personale, era avvantaggiata da una conoscenza piuttosto profonda del sistema circolatorio, degli tsubo e della maniera più adatta per alterare tale costante corrente d'energia a suo piacimento, bloccandola o semplicemente deviandola; Fuyuko, oltre a non avere nessun vantaggio oculare o una conoscenza abbastanza estesa di un argomento come quello, era ancora giovane, quasi un po' selvatica nel giostrare quell'ammontare di energia che le esplodeva dentro e molto, troppo impulsiva. Quello era davvero l'unico modo per poterla mettere in condizione di "ascoltare", di "sentire" quale fosse la differenza fra l'errore e la cosa giusta da fare per arrivare all'obiettivo.
Non si perse d'animo la ragazzina del deserto, e questo strappò un sorriso fiducioso alla bella dai capelli cobalto. Quell'atteggiamento le piaceva; doveva avere il giusto entusiasmo per concentrarsi e dare il massimo, e pareva proprio che le sue parole avessero fatto in qualche modo breccia nel suo animo scettico, in quella scorza dura da penetrare ma altrettanto facile da distruggere. Attese quindi paziente, esortandola con un cenno del capo a mettersi all'opera e concentrarsi. Fu allora che l'allieva immerse nuovamente l'indice della destra nel corso d'acqua, mantenendo una giusta applicazione mentale e ragionando prima di lasciar esplodere tutta la potenza del suo chakra. Sapeva che avrebbe tenuto bene a mente quello che le aveva detto, e difatti dopo qualche minuto di suspance la giovane del deserto riuscì effettivamente nell'intento di emularla. -
Senti questo movimento? Questo scorrere rapido e costante verso l'indice della tua mano? - disse, quasi fosse la voce della sua stessa coscienza, o meglio una carezza che in alcun modo avrebbe disturbato il suo impegno. - Memorizza questa sensazione, concentrati e replica fin quando il tuo corpo non si abituerà ad eseguire esattamente quello che vuoi. Per il momento ti sembra più facile per via del piccolo trucchetto che ho applicato sul tuo sistema circolatorio del chakra, ma pian piano vedrai che ti ci abituerai e non avrai più bisogno di questo. - e detto questo, sollevandosi da terra per poter spolverare le vesti (appena umide a causa dello schizzo d'acqua di poco prima) e stiracchiarsi un attimo le braccia dietro la schiena, le diede modo e tempo di provare e riprovare sino a quando non sarebbe stata soddisfatta dei suoi risultati. Per lei non poteva fare più nulla.. a parte accompagnarla in giro, indicarle qualche chiosco di buona qualità e trovarle una sistemazione prima della ripartenza per il Sunagakure.
Sollevò lo sguardo verso uno degli alberi non troppo distanti, dove celato fra le fronde v'era un uomo dalla zazzera castana e lo sguardo profondo e attento rivolto unicamente verso di lei. Conosceva quell'uomo.. o meglio, conosceva quell'essere. Con la sua vista non fu difficile distinguere il cenno d'assenso che fece in sua direzione, quasi un cenno d'approvazione che la fanciulla dai capelli cobalto ricambiò con un sorriso e un occhiolino complice prima che l'uomo si ergesse e tornasse ad essere il rapace di sempre. Hideki. Anche quella volta, come tante altre da quando si erano conosciuti, aveva vegliato silenziosamente sulla sua protetta, elogiando il suo modo di comportarsi e le sue scelte nei confronti degli altri senza il bisogno di essere plateale.



E anche questa l'abbiamo terminata, purtroppo in fretta e furia perché doveva essere terminata da un pezzo ma per problemi non si è mai avviata come si deve. Fai un ultimo post per completare questa mini avventura in quel della Foglia e corri ad aggiornare la scheda, che siamo a pelo con la scadenza. Ricordati anche di lasciare il tuo feedback in Coinvolgimento Personale e Tempistiche.

Anzitutto partiamo col dire che mi dispiace tanto se lo standard non è stato quello che avevo inizialmente in mente, ma dopo mezzo anno di fermo (stranamente non da parte mia, di solito sono io il bradipo della situazione) riprendere esattamente tutte le fila di quanto pensato non è stato possibile (specie con un evento in mezzo, e millantamila role da gestire). Spero comunque nel mio piccolo di aver portato Fuyuko a ragionare, a mettere un po' da parte il suo lato impulsivo e a fidarsi un attimo di chi, come Setsuna, si propone di aiutarla senza chiedere nulla in cambio. Aggiungiamoci anche che l'addestramento sul "controllare il chakra" era un obiettivo piuttosto ambizioso e difficile da sviscerare a prescindere, proprio perché per quanto tu possa avere conoscenze in merito rimane comunque una cosa piuttosto personale sentire lo scorrere dell'energia dentro di te. Ma passiamo alle valutazioni, non ti tedio oltre.

ROLE: 7
Complice il fatto che non la usavi da parecchio tempo, Fuyuko questo giro è stata decisamente meno incisiva che nella libera che abbiamo fatto tempo addietro per prepararci proprio a quest'evento da sensei-allieva. Ha mantenuto buona parte delle sue caratteristiche, ma ho avvertito molto quel calo tipico di quando devi prenderci la mano con qualcosa. Basti vedere i post che hai fatto, che erano non incompleti ma essenziali. Traspariva qualcosa, ma sempre in maniera molto rapida e poco incisiva. Mo voglio vederti riprenderla in mano seriamente e sviscerare bene tutti i punti, che con le cose che ha vissuto ne ha da sviscerare questa ragazza. ^^
Ovviamente, scopriamo l'acqua calda qua ma lo dico lo stesso, il tuo modo di giocarla si attesta su buoni livelli. Non eccelsi ovviamente (motivi detti sopra), ma sicuramente buoni. ;P

SCRITTURA: 8
Avrei voluto vederti sviscerare meglio le situazioni, considerato l'ampio margine d'improvvisazione che ti ho dato, ma a livello di scrittura ti ho visto migliorato. Sei stato scorrevole, non ho notato grossi errori e anche sulla punteggiatura hai avuto un miglioramento. Bravo. ^^

STRATEGIA/APPROCCIO: 5.5
Qua preferisco darti un po' meno, anche perché sei stato mediocre da quel punto di vista li. Anche se non abbiamo fatto un qualcosa che aveva effettivamente a che fare con una strategia, a livello di approccio alla questione avevi un paio di post belli tosti con vari tentativi da poter sviscerare; avevi modo di far ragionare Fuyuko, di farle rendere conto dove sbagliava magari o di farla innervosire nel non riuscire a fare quello che voleva. Sei stato rapido, a volte un po' superficiale in quel senso. Non te ne faccio una grossa colpa (sempre per la difficoltà di riprendere in mano un PG parcheggiato da mesi, dalla tempistica tiranna etc), ma sinceramente mi aspettavo di più da questo punto di vista. Sono sicura che sia solo una svista, ma devo tenerla in conto nella valutazione.

VOTO MEDIO: 6.8

Come dice anche una canzone che mi ha dato la nausea di quante volte la sente mia nipote, "bene, ma non benissimo". Beccati questi 220 exp (votazione media) e corri a finire quello che devi, che l'evento inizia fra poco.
Ce l'abbiamo fatta! Se vorrai ancora, sai dove e come trovarmi. =P
 
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Fran_Calore
view post Posted on 9/4/2018, 21:59     +1   -1




Fuyuko riuscì nel suo obbiettivo, Setsuna la elogiò silenziosamente, spiegandole poi meglio la lezione che avrebbe dovuto apprendere. Quella ragazza di Konoha aveva fatto così tanto per la giovane Sunese in così poco tempo da lasciarla allibita, una straniera, l'ennesima della schifosa Konoha a piantare con forza il tacco delle proprie scarpe nel suo cuore, lasciando un'impronta per niente trascurabile. Era quindi questo il suo obbiettivo? Fin dall'inizio non voleva altro che ottenere la grande Sabaku no Fuyuko solo per sé? Voleva ridurla ad un giocattolo? Voleva tenersela vicina? La timida vicinanza della Hyuga non faceva altro che alimentare i suoi dubbi, spingendole un pavido rossore sulle guance. Non voleva, si stava riducendo a ciò ma non lo voleva. Eppure la straniera dagli occhi bianchi era stata così gentile da farle venire il diabete. L'aveva carezzata con delicatezza lì dove lei avrebbe usato i pugni, aveva usato la gentilezza dove lei sarebbe stata dura e rigida come un palo di ferro. Stava male, malissimo, non voleva perderla, e allontanarsi voleva dire perderla. Serrò i pugni con forza, si voltò verso la chunin e e le poggiò le proprie labbra sulle sue. Rimasero serrate, quasi pietrificate e appiattite su quelle della Hyuga, per non più di due secondi. Nel frattempo la giovane Fuyuko ritraeva sempre più la lingua, in modo quasi comico, se solo la Hyuga l'avesse potuto avvertire. Non voleva farla allontanare, ma si sentiva davvero troppo a disagio per darle uno di quelli che chiamava "bacio da puttana". Dunque un movimento della ragazza di Konoha sembrò assecondare quel bacio sempre più, con sempre più forza, quando invece la chunin non stava facendo altro che spingerla via. Quando le due bocche si staccarono gli occhi della Hyuga esprimevano stupore, rabbia e il suo volto era leggermente rosso. Era arrabbiata o voleva di più? Fuyuko in quel momento non sapeva che pensare, si aspettava davvero che le loro lingue si sarebbero intrecciate? Oppure stava stupidamente fraintendendo tutto come al solito. Per un bacio di quel tipo, sarebbe servito di più di un addestramento, avrebbe dovuto comprarle almeno una casa delle vacanze, o due. Con lo sguardo perso nei propri pensieri e più rossa di quanto Setsuna l'avesse mai vista, si allontanò da lì.

//Edit:

Coinvolgimento personale: 9 Mi sono divertito a rigiocare Fuyuko, e il tempo era passato certo (qualcuno ha detto "buona pasqua"?). Comunque addestramento breve e conciso, ben gestito e divertente. Non vedo l'ora di ruolarne il seguito, e sappiamo entrambi che ci sarà :rose:

Tempistiche: 9 La pausa lunga è colpa mia (come al solito), da quando abbiamo ripreso sei stata molto rapida ed hai seguito a meraviglia i tempi concordati.
See ya//

Edited by Fran_Calore - 9/4/2018, 23:34
 
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view post Posted on 8/8/2021, 13:12     +1   -1
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Valutazione del master
LGex6ky


    Come addestramento mi è piaciuto anche se non è stato particolarmente movimentato o avvincente. Ho trovato molto carina e originale l'idea della chiusura degli tsubo per aiutare Fuyuko a controllare più facilmente il chakra. Per il resto, davvero ottime le descrizioni e la caratterizzazione del pg-sensei, peccato un po' per la superficialità del masterato in alcune parti che ha un filino rovinato il mood.


Coinvolgimento Personale: 9

Tempistiche: 9

Trama e Impostazione: 9

Scrittura: 10
Ambientazione e Caratterizzazione NPC PG: 10

Voto Medio: 9.4 (Si traduce in un +)
Compenso: Niente ryo per i PG Sensei


 
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10 replies since 16/4/2017, 10:20   402 views
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