Non si aspettava una reazione tanto aggressiva da parte dalla giovane sunense dall'aspetto mascolino, non a quel piccolo appellativo che, secondo quanto ricordava, andava semplicemente incontro alle esigenze dell'interlocutrice nell'innocenza della semplice e genuina scherzosità. Fece una faccia strana Setsuna al vederla schiumare in quella maniera, impettendosi e gonfiando le guance paonazze per esclamare un più che tollerabile "baka". Doveva averla fatta saltare per aria dall'improvvisa apparizione, ma non poté non sollevare scettica un sopracciglio nel momento in cui ammansì i toni e le disse di chiamarla Fuyuko-sama, con un sorrisetto spavaldo stampato sul volto giovane. Sorrise a sua volta con una certa malizia, pronta a ribattere dopo aver incassato la sottile ironia della più giovane. - Come desideri, Fuyuko-chan. - no, il -sama non glie l'avrebbe concesso e questo poteva ben immaginarselo da sola, ma si espresse con un sorriso sul volto che tutto era meno che di scherno nei confronti della più piccola. Seppure la stanchezza addoso non le permettesse di reagire come di consueto, Setsuna rimaneva quella di sempre: una presenza quieta dal portamento elegante e dai saldi principi, ma adesso con una linea più morbida rispetto a quando si erano incontrate per la prima volta. Che fosse per l'aria di casa, per il sonno arretrato o per il semplice fatto di conoscere la sua interlocutrice almeno un minimo non era dato saperlo.
Fu allora che la curiosità ebbe il sopravvento e si sentì in dovere di chiedere alla ragazzina cosa la portasse fino all'ospedale della Foglia. Non le sfuggì l'espressione del suo viso, che da giovale divenne gradualmente seria.. c'era qualcosa che non andava, come se un peso invisibile le gravasse addosso e non avesse il coraggio di ammetterlo. Non con leggerezza, quanto meno. Passarono giusto pochi pesanti secondi di silenzio, prima che la giovane riuscisse a parlare e chiederle con un fil di voce di discutere i dettagli fuori, distanti da occhi e orecchie indiscrete. Un cenno d'assenso precedette la semplice affermazione della più grande, che di riflesso si fece maggiormente attenta. - Nessun problema, seguimi.
La condusse sino a un grande albero di ciliegio appena fiorito, tanto maestoso quanto bello da vedere con quel contrasto bianco-rosato sul verde predominante della Foglia. Non c'erano molte anime fuori dalla struttura, e quelle che passavano non avevano minimamente intenzione di restare nei paraggi ad ascoltare le chiacchiere di due ragazze. Setsuna era conosciuta nel villaggio, quindi in zona ci furono quelli che le rivolsero un cenno di saluto, ma comprendendo che avesse compagnia furono tutti abbastanza cordiali da non avvicinarsi e non interrompere. - Sono tutta orecchi, cosa c'è che non va? - fu seria nel dirlo, ma cordiale. Cercava di metterla a suo agio, con un sorriso e un'espressione apparentemente calma; non sapeva davvero il perché Fuyuko fosse giunta alla Foglia e non riusciva nemmeno ad immaginarselo, ma dall'espressione del suo viso e dai cambi repentini d'umore non ci voleva un genio a comprendere che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Sembrava demoralizzata, e ben presto tutto o quasi venne a galla attraverso le sue parole, che inizialmente fecero fatica ad uscire ma che poi si tramutarono in una supplica. Voleva apprendere come controllare in maniera ottimale il chakra e si augurava che l'aiutasse nell'intento, seppure non poté dirle ogni cosa.. ma quel discorso parve strano alle orecchie della fanciulla dai capelli cobalto. Non dubitava del fatto che avesse fatto tutta quella strada per migliorarsi, quello ci poteva benissimo stare. A non convincerla del tutto era il velo di mistero che aleggiava in tutta la faccenda, quella tristezza profonda che la ragazzina cercava di mascherare e quell'abbandono improvviso di una famiglia ritrovata. Abbandonarla perché non abbastanza forte? No. Non aveva troppo senso come cosa, non nella mente della Hyuga.
(Dev'esserci qualche altra cosa sotto, ma non mi sento di scavare maggiormente a fondo alla questione e chiedere maggiori dettagli, non dopo che ha espressamente detto di non potermi dire di più. Posso solo fornirle il mio supporto, ed esaudire la sua richiesta.)
E sia. Cercheremo assieme un modo per insegnarti come controllare al meglio il tuo chakra. - rispose pensierosa alla sua richiesta, come se mentre parlasse ragionasse sul da farsi. Era una richiesta quasi impossibile per chiunque l'avesse accolta di buon grado, ma non per un medico e non certo per una Hyuga. Non poteva insegnarle nulla in quel frangente, ma poteva indirizzarla sulla giusta strada e, prima di questo, doveva capire quale fosse il problema e quindi metterla alla prova. - Seguimi, ti porto in un posto dove potrai far pratica senza che nessuno venga a disturbarci e senza che tu abbia distrazioni attorno. - e sorrise in maniera rassicurante, prima di avviarsi per chissà quale posto sconosciuto.
La condusse al di la del monte degli Hokage, passando per il centro in modo da farle ammirare quello che era il suo mondo, la sua quotidianità. Aveva detto che glie l'avrebbe mostrato, anche se quello che stava vedendo era una piccola parte di esso. Preferì prendere quella strada per distrarla un po', prima di applicarsi totalmente nel controllo del chakra che non era certo un qualcosa di semplice da raggiungere nella sua perfezione. Era giusto che buttasse fuori un po' di pensieri, che si gustasse la vista del nuovo luogo in cui era in visita prima di mettersi d'impegno. Raggiunsero una meravigliosa radura verdeggiante, dove un fiumiciattolo d'acqua dolce scorreva placido rilucendo alla luce del sole contrastata dalle fronde rigogliose degli alberi. Era un posto magnifico, tranquillo. Si poteva udire soltanto lo stormire delle foglie al vento e qualche canto di uccellino.
Setsuna si avvicinò alla riva e si sedette inginocchiandosi presso l'acqua, invitando con un gesto la compagna a raggiungerla. - Prima di iniziare a correggere quello che non va ho bisogno di capire qual'è il problema. - le disse, immergendo conseguentemente un dito sulla superficie liquida e rilasciando un piccolo quantitativo di energia, che parve riverberare nel corso d'acqua in cerchi concentrici. Quello era un esempio del controllo impeccabile del proprio chakra e non si aspettava ottenesse subito quel risultato, ma anche soltanto ostacolare il fluire del fiume in un punto preciso era un ottimo punto di partenza. - Per favore, Fuyuko-chan, prova a replicare quello che ho fatto io senza porti obiettivi. Fai come hai sempre fatto, e permettimi di osservarti. - concluse, sorridendole ancora una volta mentre ritraeva la mano dall'acqua e chiudeva gli occhi per attivare il suo byakugan. L'aveva già visto sulle sue tempie quel rigonfiamento sinistro dei capillari, ma faceva sempre un certo effetto. E così Setsuna attese di osservare le prestazioni dell'improvvisata allieva, in una maniera che Fuyuko probabilmente non aveva idea di come avvenisse e a che livello di profondità. A cosa le serviva quella cosa? Cosa vedeva che i suoi occhi non potevano vedere?
Cominciamo l'addestramento, che probabilmente risulta un po' standard ma che avrà i suoi lati particolari più avanti. Per il momento mostra a Setsuna di cosa sei capace, di modo che possa capire dove Fuyuko pecca. Ovviamente, nemmeno a dirlo, non riuscirai a creare una barriera precisa, né tanto meno a fare come ha fatto lei, ma per il resto sbizzarrisciti con i risultati del tuo tentativo. Introspezione, ragionamenti, dialoghi, domande.. qualsiasi cosa ti venga in mente falla: voglio vedere Fuyuko in tutto il suo imperfetto splendore in questo post, perché in un addestramento così specifico e difficile da inquadrare baserò la mia valutazione su tutto quello che viene espresso a livello descrittivo-caratteriale del PG.