Nel suo essere estasiato da ciò che era stato in grado di osservare una volta giunto sull'orlo del precipizio, Eiji aveva completamente ignorato che lo stesso non fosse pienamente privo di anima viva, come all'inizio gli era sembrato, bensì fosse già occupato da una giovane sconosciuta ed un pennuto che, comunque, non avrebbe lasciato intendere nulla al nostro Genin sedicenne. Sarà forse per il fatto che la donzella fiammeggiante si era posta in un luogo leggermente più appartato rispetto all' Imai, che aveva colonizzato lo spiazzo posizionandosi in modo piuttosto visibile. Si accomodò, quindi, continuando a non accorgersi della presenza degli estranei e mantenendo le iridi smeraldine fisse sul panorama che dominava incontrastato quella che pareva essere, a tutti gli effetti, la tela di un'immenso dipinto posta davanti agli occhi del giovane. Ciò che vedeva gli riportava alla mente i suoi innumerevoli viaggi, tutti i luoghi visti, tutte le persone conosciute e le culture scoperte, tutto, nonostante quello che aveva davanti agli occhi fosse territorio conosciuto, continuava a suscitare in lui una voglia di esplorazione e di libertà che, forse, cozzavano un poco con quello che era il Villaggio e l'appartenere allo stesso. Poco male, era sin troppo rilassato per concentrarsi sui contrasti interni che provava da sempre e che erano stati accentuati da alcuni incontri recenti, abbandonò, quindi, quei pensieri per concentrarsi sul momento presente, il momento che precedeva la sua prima missione, il suo primo passo. Prese un bel respiro continuando a far ciondolare le gambe dal dirupo ed osservando come il paesaggio cambiasse di minuto in minuti, influenzato dalle correnti d'aria, dai banchi di nuvole e dai raggi del sole. Poi qualcosa, qualcuno, ruppe involontariamente il silenzio giungendo nello stesso luogo in cui Eiji, ma solo lui, aveva trovato la pace dei sensi, se così la si poteva definire. Non si girò, bensì si lasciò andare indietro poggiando la schiena e la nuca al terreno rendendosi in grado di poter osservare la nuova arrivata da un punto di vista leggermente sottosopra. Non gli interessava molto il fatto che, probabilmente, la donzella l'avrebbe preso per un tipo strano o simili, proprio per questo continuò ad osservare la figura della stessa che, passo dopo passi, si faceva sempre più vicina alla sua posizione e che, comunque, pareva non averlo affatto notato, rapita dal panorama che troneggiava davanti a loro. Attese qualche secondo in silenzio senza sapere bene cosa fare, salutarla avrebbe potuto rompere la magia, ma sua madre gli aveva insegnato le buona maniere, o almeno così credeva lei, ed Eiji era sicuramente un tipetto socievole e voglioso di conoscere cose e persone nuove. Si decise, quindi, ad alzare la destrorsa accennando un lieve saluto, prima di prendere un po' di fiato e fare quello che da sempre gli riusciva meglio, dare fiato alla bocca. - Yo! - Come sempre i suoi modi ed i suoi saluti non erano del tutto convenzionali, come il suo accento del resto, ma ci avrebbero fatto l'abitudine anche le sue ragazze con cui stava per interagire con l'andare del tempo. - And yeah... Il tuo arrivo mi ha disturbato... - Non la conosceva nemmeno e già la prendeva in giro, poco male, era nella sua natura fare questo genere di cose e disinteressarsi totalmente delle conseguenze, si sperava solo che la ragazza non s'indisponesse troppo nel sentire quelle parole, anche perché le avrebbe corrette di lì a poco. - Nah! I'm kiddin man! Non disturbi affatto, dopotutto ogni cosa bella è migliore se gustata in compagnia. - Anche se la compagnia è quella di una sconosciuta? Ovviamente sì, alla fine dei conti chiunque potrebbe avere qualcosa da offrirti, che sia l'invito a prendere parte ad una vita immortale od un semplice sorriso. - Vieni, dai! Guarda che bello, pensa che questa non è neanche una briciola di tutto quello che c'è là fuori... Can U believe it?! - Sfortunatamente per la damigella intenta a meditare, il tono del nostro ragazzo non sarebbe andato calando, bensì il contrario e, probabilmente, avrebbe potuto intaccare la concentrazione della stessa, o almeno lo si potrebbe presumere. Nonostante tutto non aveva ancora notato la presenza della seconda sconosciuta e nemmeno quella del suo pennuto. Si rimise seduto, abbandonando quella stupida posizione e voltandosi, questa volta, verso la nuova arrivata in quell'angolo di paradiso. - Tu chi saresti, comunque?! - Il tutto detto poco prima di tirarsi un leggero pugno sul capo con la mancina, come a volersi punire di qualcosa. - I'm so stupid! Avrei dovuto presentarmi prima io! I'm Eiji, piacere di conoscerti. - Un ampio sorriso accompagnò la presentazione che venne conclusa tendendo il pugno verso la giovane in segno di saluto, avrebbe atteso qualche secondo che questa ricambiasse o meno il gesto, in caso lo avesse fatto avrebbe fatto "esplodere" il saluto, in caso contrario avrebbe semplicemente mantenuto il sorriso sul volto, consapevole che non erano usuali cose del genere nel mondo ninja, notoriamente più formale e riservato rispetto ad altri da lui visitati. Iniziò a guardarsi attorno, analizzando ciò che prima si era lasciato alle spalle per via del panorama. - C'eri già stata da queste parti?! E' la pr... HOOOOOOOL... - Non concluse la frase perché i palmi di entrambe le mani andarono a coprire la bocca quando, finalmente, Eiji notò la presenza del falco sull'albero. Gli piacevano gli animali, non avrebbe voluto spaventarlo, ed ecco il perché della scenetta, ma notando il pennuto, finalmente, il sedicenne vide la figura della ragazza intenta a meditare. - Dici che l'ho disturbata?!... Crab... - Pronunciò il tutto bassa voce questa volta, rivolgendosi alla giovane dallo sguardo dorato ed indicando con il pollice della destrorsa l'altra presenza femminile.