Where are U from, Sistah?!, Role libera per Eldastorel 1°PG e 'nD

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view post Posted on 2/4/2017, 21:56     +1   -1
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Una giornata come tante al villaggio della Nuvola, il vento tirava leggermente più forte tra le vie della sua terra natia mentre il sole splendeva, sì, ma coperto da una leggera coltre di nuvole che sembra non voler proprio cedere il passo ai raggi lucenti. Era passato qualche giorno da quando Eiji si era recato alla casa per consegnare il suo dono a Seiko e, nel fare questo, aveva approfittato di una sessione di allenamento per incrementare la sua forza ed il suo potere, nonostante questo, però, ancora non era partito in missione. Aveva paura? No, ovviamente no, anzi, faticava a trattenersi dal gridare a tutti che tra non molto avrebbe veramente iniziato ad intraprendere la sua carriera da ninja, ma qualcosa lo frenava. Come la quiete prima della tempesta, anche lui sembrava essersi stranamente calmato prima dell'inizio della sua missione, come se cercasse di assaporare il momento, godersi l'attimo che precede lo scatenarsi di forze superiori a quelle con cui lui si era misurato sino a quel momento. Ovviamente tutto questo era di dominio pubblico a casa sua, dopotutto quando il tornado di nome Eiji placava i suoi bollenti spiriti era impossibile non notarlo.

Kohei:Yo, Kiddo, qualcosa non va? Sembri un po' giù di tono, non sarai mica spaventato all'idea di svolgere la tua prima missione?! Muahahah Grow some balls kiddo! Muahahah

Nah, tutto bene! What the fuck do U mean man! Ovvio che non sono spaventato, ho due palle grosse come dei macigni io! And U should know that, retarded cunt! - Ovviamente scherzavano entrambi, non volevano offendersi a vicenda lui e suo padre e data la mancanza della madre, uscita per fare compere, i due potevano lasciarsi andare ad insulti e "francesismi" vari solitamente proibiti. - But... Yà know, è la mia prima missione, potrebbe capitare qualsiasi cosa, cioè non so nemmeno come sarà, potrebbero dirmi di andare a tirare già un fottuto gattino da un albero o di indagare su qualcuno scomparso o simili... I mean... Man, I donnow. Sono sicuro di essere pronto, ma voglio godermi il momento, prendere un bel respiro prima di compiere il primo passo verso il mio sogno.

Kohei:I see, kiddo! Anche a me successe la stessa cosa quando mi cimentai nella mia prima missione, non vedevo l'ora di cominciare eppure non avevo fretta di farlo... E' strano da dire, però capita. Siamo piuttosto simili tu ed io eh, kiddo!?

Simili? Suuuuure man! I'm way fukin' better than U, U'll see! Eheheh. By the way... Io esco a farmi una passeggiata, torno per cena, dillo tu alla mamma prima che impazzisca perché non mi vede in casa, RICORDATI! See ya! - Uscì, quindi, di casa senza attendere una risposta del padre e con indosso i suoi soliti indumenti, un kimono panna con decorazioni verdi romboidali portato estremamente alla bene e meglio, con sotto di esso una canotta bianca visibile da mezzobusto in su. Legato al braccio destro presenziava il corpifronte del villaggio, le orecchie invece erano adornate da un orecchino ciascuna e, da quello destro, partiva la catena d'oro che andava ad arrotolarsi attorno al collo del giovane per poi comparire tra le sue vesti e fare capolino all'altezza dei polpacci concludendosi con quello che aveva tutta l'aria di essere un artiglio. Insomma, oggi, come eri, il look era il medesimo. Questa volta, dato il momento leggermente più particolare rispetto ai soliti, Eiji evitò le vie più trafficate della città, soprattutto il mercato dato che sue madre poteva essere nei pressi dello stesso e lui non aveva intenzione di aiutarla con le borse della spesa. Decide, quindi, d'incamminarsi per via secondarie, cunicoli che aveva visto e rivisto molte volte, soprattutto quando si cimentava nelle sue fughe epiche da sconosciuti che aveva fatto arrabbiare per qualche scherzo che solo lui trovava divertente. Camminando, mentre la destrorsa giocava con la catena facendola roteare su se stessa, si trovò casualmente in un cunicolo mai esplorato prima, proseguì lungo lo stesso il quale, poco a poco, andava ad allargarsi sempre di più allontanandosi dal centro del villaggio sino a giungere ad un posto mai visto in precedenza. Davanti agli occhi del sedicenne si aprì un panorama magnifico, un grandissimo dirupo, del quale non si vedeva la fine, lasciava spazio ad una vista eccezionale su tutto il territorio che circondava le montagne che proteggevano Kumo. La vista, a tratti coperta da piccoli banchi di nuvole che tendevano a dissolversi velocemente, a tratti illuminata da alcuni raggi di sole che filtravano dal cielo quasi del tutto coperto di cotone, permetteva chiaramente di osservare come il territorio si modificasse man mano che ci si avvicinava ai monti, in lontananza a predominare era il colore verde di vallate e colline, colore che, via via, si andava perdendo sempre di più sino a raggiungere una colorazione più spenta dovuta al territorio brullo e montano nel quale il giovane dimorava. - Hoooooly... Penso che mi rilasserò un po' qui. - Si accomodò, quindi, sul bordo del dirupo, lasciando entrambe le gambe a penzolare nel vuoto e restando in religioso silenzio, sì, avete capito bene, silenzio, incredibile ma vero.
 
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view post Posted on 3/4/2017, 23:03     +1   -1
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Ah... Kumo... Con le sue alte montagne; con quelle verdi colline e gli impetuosi cavalloni di nuvole che scorrevano lungo i suoi picchi montuosi come le onde di un oceano celeste, portando sovente tempeste con i più imponenti e gloriosi fulmini che nessun altro Paese del mondo ninja può vantare. Ma per quella mattina il sole regnava incontrastato nel cielo e all'infuori del trambusto mondano del Villaggio, in un luogo di gloriosa bellezza e armonia che si trovava celato poco oltre il suddetto villaggio, la pace che colmava quel luogo lasciava ai suoi visitatori che tutto scorresse via, come se tutti i mali del mondo e le preoccupazioni fossero qualcosa di distante anni luce da lì, finanche il tempo pareva essersi fermato.

Svuotata la mente e ritrovata la tanto agognata pace dei sensi, dopo diversi mesi dall'ultima volta in cui essa aveva avvolto il suo cuore, Ying si sentiva piacevolmente appagata da quella sessione meditativa e si stava godendo appieno quel presente.
Rintanata in un angolo appartato di quella collinetta, neppure il tenue fruscìo che faceva il becco del suo falco - il pennuto era appollaiato su uno sperone roccioso a distanza ravvicinata dalla ragazza- quando strisciava lungo le piume, di modo da pulirle, riusciva a distoglierla dal suo stato di assoluta concentrazione; i suoi occhi erano chiusi, la postura del busto perfettamente dritta, lo sguardo neutro e il respiro regolare. In quel momento difficilmente si sarebbe potuto pensare di lei come della medesima ragazza dallo spirito fiammeggiante e tenace che aveva passato parecchie peripezie.



// È nella posizione del loto. Dettaglio scontato, ma te lo dico comunque. //
 
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view post Posted on 5/4/2017, 11:33     +1   -1




Narrato
”Parlato Rika”
”Pensato Rika”
Conteggio parole: 307


Era una bella giornata nel Villaggio della Nuvola, solo un po' ventosa ma di sicuro luminosa. Rika era uscita presto quel giorno, voleva scaricare un po' di quella sottile tensione che navigava sotto la pelle e la rendeva molto più che elettrica: molto probabilmente chiunque le avesse rivolto la parola si sarebbe ritrovato il suo sguardo dorato e immensamente serio piantato addosso, e non era una bella sensazione avere quegli occhi diffidenti e al limite del minaccioso che fissavano il loro interlocutore.
Attraversava le vie del Villaggio apparentemente senza meta, senza degnare di uno sguardo le altre persone tutte indaffarate e dando solo un’occhiata ai negozi che si aprivano sulla strada, con i loro banchetti carichi di merce esposta agli sguardi curiosi dei passanti.
La Kikimora sorrise lievemente nel vedere dei bambini giocare a fare i ninja, e assaltare letteralmente il banco della frutta tanto che il proprietario uscì dal negozio brandendo la scopa di saggina e agitandola in aria minacciando di utilizzarla sulle loro schiene così avrebbero imparato a comportarsi da monelli.
Nonostante la scenetta la divertisse, il rumore causato dalle grida dei bambini e dell’uomo le dava fastidio perciò si diresse verso una zona più tranquilla. Notò con un leggero disappunto di non aver mai esplorato quel lato del Villaggio, e si spinse sempre più lontano, fino ad un cunicolo mai visto. Con curiosità crescente si decise ad attraversarlo, chissà così avrebbe trovato.
Uscì allo scoperto su uno spiazzo che dava su un dirupo e da lì si poteva vedere il territorio che circondava le montagne che proteggevano Kumo e i suoi abitanti.
”Sembra di essere in cima al mondo” pensò Rika, gli occhi dorati spalancati per lo stupore. ”E che silenzio!”
Eccola, la pace da lei tanto agognata: lì poteva dire che le preoccupazioni si fossero volatilizzate, e ora si sentiva il cuore leggero.

Rika è tanto meravigliata dalla vista che praticamente non vede né Eiji né Ying (né il falco)
 
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view post Posted on 6/4/2017, 00:00     +1   -1
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Nel suo essere estasiato da ciò che era stato in grado di osservare una volta giunto sull'orlo del precipizio, Eiji aveva completamente ignorato che lo stesso non fosse pienamente privo di anima viva, come all'inizio gli era sembrato, bensì fosse già occupato da una giovane sconosciuta ed un pennuto che, comunque, non avrebbe lasciato intendere nulla al nostro Genin sedicenne. Sarà forse per il fatto che la donzella fiammeggiante si era posta in un luogo leggermente più appartato rispetto all' Imai, che aveva colonizzato lo spiazzo posizionandosi in modo piuttosto visibile. Si accomodò, quindi, continuando a non accorgersi della presenza degli estranei e mantenendo le iridi smeraldine fisse sul panorama che dominava incontrastato quella che pareva essere, a tutti gli effetti, la tela di un'immenso dipinto posta davanti agli occhi del giovane. Ciò che vedeva gli riportava alla mente i suoi innumerevoli viaggi, tutti i luoghi visti, tutte le persone conosciute e le culture scoperte, tutto, nonostante quello che aveva davanti agli occhi fosse territorio conosciuto, continuava a suscitare in lui una voglia di esplorazione e di libertà che, forse, cozzavano un poco con quello che era il Villaggio e l'appartenere allo stesso. Poco male, era sin troppo rilassato per concentrarsi sui contrasti interni che provava da sempre e che erano stati accentuati da alcuni incontri recenti, abbandonò, quindi, quei pensieri per concentrarsi sul momento presente, il momento che precedeva la sua prima missione, il suo primo passo. Prese un bel respiro continuando a far ciondolare le gambe dal dirupo ed osservando come il paesaggio cambiasse di minuto in minuti, influenzato dalle correnti d'aria, dai banchi di nuvole e dai raggi del sole. Poi qualcosa, qualcuno, ruppe involontariamente il silenzio giungendo nello stesso luogo in cui Eiji, ma solo lui, aveva trovato la pace dei sensi, se così la si poteva definire. Non si girò, bensì si lasciò andare indietro poggiando la schiena e la nuca al terreno rendendosi in grado di poter osservare la nuova arrivata da un punto di vista leggermente sottosopra. Non gli interessava molto il fatto che, probabilmente, la donzella l'avrebbe preso per un tipo strano o simili, proprio per questo continuò ad osservare la figura della stessa che, passo dopo passi, si faceva sempre più vicina alla sua posizione e che, comunque, pareva non averlo affatto notato, rapita dal panorama che troneggiava davanti a loro. Attese qualche secondo in silenzio senza sapere bene cosa fare, salutarla avrebbe potuto rompere la magia, ma sua madre gli aveva insegnato le buona maniere, o almeno così credeva lei, ed Eiji era sicuramente un tipetto socievole e voglioso di conoscere cose e persone nuove. Si decise, quindi, ad alzare la destrorsa accennando un lieve saluto, prima di prendere un po' di fiato e fare quello che da sempre gli riusciva meglio, dare fiato alla bocca. - Yo! - Come sempre i suoi modi ed i suoi saluti non erano del tutto convenzionali, come il suo accento del resto, ma ci avrebbero fatto l'abitudine anche le sue ragazze con cui stava per interagire con l'andare del tempo. - And yeah... Il tuo arrivo mi ha disturbato... - Non la conosceva nemmeno e già la prendeva in giro, poco male, era nella sua natura fare questo genere di cose e disinteressarsi totalmente delle conseguenze, si sperava solo che la ragazza non s'indisponesse troppo nel sentire quelle parole, anche perché le avrebbe corrette di lì a poco. - Nah! I'm kiddin man! Non disturbi affatto, dopotutto ogni cosa bella è migliore se gustata in compagnia. - Anche se la compagnia è quella di una sconosciuta? Ovviamente sì, alla fine dei conti chiunque potrebbe avere qualcosa da offrirti, che sia l'invito a prendere parte ad una vita immortale od un semplice sorriso. - Vieni, dai! Guarda che bello, pensa che questa non è neanche una briciola di tutto quello che c'è là fuori... Can U believe it?! - Sfortunatamente per la damigella intenta a meditare, il tono del nostro ragazzo non sarebbe andato calando, bensì il contrario e, probabilmente, avrebbe potuto intaccare la concentrazione della stessa, o almeno lo si potrebbe presumere. Nonostante tutto non aveva ancora notato la presenza della seconda sconosciuta e nemmeno quella del suo pennuto. Si rimise seduto, abbandonando quella stupida posizione e voltandosi, questa volta, verso la nuova arrivata in quell'angolo di paradiso. - Tu chi saresti, comunque?! - Il tutto detto poco prima di tirarsi un leggero pugno sul capo con la mancina, come a volersi punire di qualcosa. - I'm so stupid! Avrei dovuto presentarmi prima io! I'm Eiji, piacere di conoscerti. - Un ampio sorriso accompagnò la presentazione che venne conclusa tendendo il pugno verso la giovane in segno di saluto, avrebbe atteso qualche secondo che questa ricambiasse o meno il gesto, in caso lo avesse fatto avrebbe fatto "esplodere" il saluto, in caso contrario avrebbe semplicemente mantenuto il sorriso sul volto, consapevole che non erano usuali cose del genere nel mondo ninja, notoriamente più formale e riservato rispetto ad altri da lui visitati. Iniziò a guardarsi attorno, analizzando ciò che prima si era lasciato alle spalle per via del panorama. - C'eri già stata da queste parti?! E' la pr... HOOOOOOOL... - Non concluse la frase perché i palmi di entrambe le mani andarono a coprire la bocca quando, finalmente, Eiji notò la presenza del falco sull'albero. Gli piacevano gli animali, non avrebbe voluto spaventarlo, ed ecco il perché della scenetta, ma notando il pennuto, finalmente, il sedicenne vide la figura della ragazza intenta a meditare. - Dici che l'ho disturbata?!... Crab... - Pronunciò il tutto bassa voce questa volta, rivolgendosi alla giovane dallo sguardo dorato ed indicando con il pollice della destrorsa l'altra presenza femminile.


Edited by 'nD - 7/4/2017, 15:33
 
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view post Posted on 6/4/2017, 10:46     +1   -1
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Eh sì, era proprio una piacevole giornata. Niente da fare, nessuno ad annoiarla, solo lei e la natura. E le veniva naturale regolare il respiro. Ah! Solo gli Spiriti sapevano quante lezioni e quanti esercizi aveva fatto in passato, con quella megera della sua insegnante personale, ma anche in caserma. Ogni tanto si chiedeva che fine avesse fatto, anche i suoi commilitoni.
Ogni tanto, ma non adesso. Talmente concentrata che era, chiusa nel suo mondo, che non si accorse neanche che Moegami si era fermato dall'atto di sistemarsi le piume e attualmente stava fissando i nuovi arrivati con uno sguardo tra il curioso e il diffidente.
Ma la giovane kunoichi continuava a sentire solo il vento, il ronzio di qualche ape di passaggio oppure il verso di uno o due uccellini che il suo falco era riuscito a non spaventare, e poi anche una voce maschile...
Aspetta un momento! Una voce maschile?

Non era quella del suo pennuto. Era una voce che senza tanti complimenti ruppe con invadenza il silenzio di quel luogo e con esso anche la sua sessione. Ying aggrottò lievemente la fronte, irritata da cotanta sfrontatezza.
Dal tono pareva un tipo socievole e alla mano ed era ovvio che stava parlando con qualcun altro -come intravide socchiudendo per un istante l'occhio sinistro, col medesimo sguardo che aveva il suo falco-, quindi non una potenziale minaccia, quindi non era affar suo.
Tentò così lei di ignorarlo e di ritornare a prima che venisse interrotta. Moegami arruffò tutte le piume, diventando una palla piumata, per poi sgonfiarsi e tentare di ignorarli a sua volta. Un tipo scorbutico come lui amava le visite non richieste quanto la sua neo sorella: meno di zero.



// sì, lei è sempre stata parecchio schiva verso gente nuova, ma se vi avvicinate non vi mozzica... forse. :guru: //
 
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view post Posted on 8/4/2017, 08:04     +1   -1




Narrato
”Parlato Rika”
”Pensato Rika”
Conteggio parole: 386


Non se n’era accorta, non se n’era proprio accorta: né del ragazzo (come aveva fatto a non vederlo, era proprio lì) né dell’altra ragazza (ok, con lei era giustificata visto che si era imboscata in un angolo un po' sopraelevato. Quello era un falco?), e ora Rika era lievemente imbarazzata da questa mancanza.
Erano entrambi seduti, lui in una posizione piuttosto visibile mentre l’altra pareva stesse facendo una qualche sorta di ritiro meditativo.
Quando era arrivata piuttosto vicina al precipizio, lo shinobi aveva fatto una cosa abbastanza strana: invece di voltarsi si era lasciato cadere all’indietro, in modo tale da guardarla dal basso verso l’alto e tutta al contrario. Fermatasi per guardarlo, Rika piegò la testa, incuriosita dalla strana reazione dell’altro.
L’espressione della Kikimora si fece via via più perplessa mano a mano che il ragazzo parlava: infarciva le frasi di parole di un idioma che lei non aveva mai sentito.
”Certo che si esprime in modo strano questo tipo”
”Vieni, dai! Guarda che bello, pensa che questa non è neanche una briciola di tutto quello che c’è là fuori… Can U believe it?!” stava dicendo il ragazzo, una volta tiratosi su. Qualsiasi cosa abbiano voluto dire le ultime quattro parole, Rika pensava che non fosse così pericoloso avvicinarsi, perciò lo raggiunse e gli si sedette accanto.
Fu in quell’istante che avvenne: le chiese il nome. Salvo poi fare marcia indietro e dire il proprio, Eiji. Dopo essersi presentato le allungò il pugno, che lei guardò perplessa per un attimo. Cosa voleva che facesse? Che battesse il proprio pugno contro il suo? Che diavolo voleva dire?
”Mi chiamo Rika, il piacere è mio” rispose, alzando la mano destra e facendo scontrare il pugno chiuso contro quello del ragazzo.
Eiji era un gran chiacchierone, l’aveva capito subito perciò non era un problema starlo ad ascoltare.
”No, non sono mai-“ aveva iniziato a dire lei, prima che Eiji stesso la fermasse.
”Dici che l’ho disturbata?!... Crab…” Le sembrava quasi mortificato mentre indicava il pollice la ragazza con il pennuto. In effetti Eiji non si era curato di tenere basso il volume della voce, perciò era propensa a dirgli di sì. Optò per una soluzione diplomatica.
”C’è una possibilità, si. Perché non glielo chiediamo?”
Si sarebbe quindi alzata, tendendo la mano verso di lui con un sorriso sulle labbra.
 
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view post Posted on 9/4/2017, 21:19     +1   -1
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Quindi eccolo beato fra le donne che cercava di destreggiarsi al meglio per evitare di combinare troppi casini, almeno in un periodo così particolare della sua giovane seppur avventurosa vita. Poco da fare, non ci mise troppo a prendere confidenza con l'ultima pulzella sopraggiunta nel fantastico luogo da lui scoperto poco prima, alla fine dei conti era abbastanza esperto nel intraprendere vari tipi di discorso e nel relazionarsi in generale, diciamo che non era difficile trovarsi a proprio agio con lui, anche se bisognava ammettere che per sopportare tutto quel suo chiacchiericcio si necessitava certamente di un discreto livello di pazienza su cui affidarsi. Rimase, quindi, in attesa che la misteriosa ragazza facesse la sua mossa, dal canto suo non si era posto nei suoi confronti nella maniera più consona a dei ninja, ammettendo che anche la nuova compagna lo fosse, ma poco gli importava, poteva ritenersi in libera uscita in quel momento. La giovane si accomodò affianco a lui che non fece nemmeno una singola mossa per farle spazio, c'era tutto un precipizio su cui sedersi, non si poteva dire che i due fossero stretti o simili. - Rika? Nice name! - Disse poco prima di far esplodere il pugno che la ragazza aveva, per la sua felicità, ricambiato accompagnando il tutto da un effetto sonoro tale "pouuw". - Tell me, Rika, quanti anni hai?! Io sedici, sono diventato Genin da poco e sto per partire per la mia prima missione, o almeno spero. And you? Di cosa ti occupi? - Il suo fare era piuttosto tranquillo e spigliato, come se farsi gli affari altrui fosse pane quotidiano per il giovane Genin e, effettivamente, era proprio così. Poi avvenne il fattaccio, o così lo chiameremo noi, mentre il pischello analizzava il circondario per verificare che non vi fossero altre meraviglie sfuggite al suo occhio, eccone una appollaiata sul ramo di un albero, praticamente in corrispondenza di una figura femminile intenza a meditare. Ascoltando la proposta della ragazza una leggera espressione combattuta fece capolino sul volto dell'Imai, effettivamente non sarebbe stata una brutta idea quella di sincerarsi della cosa di persona e chiedere, eventualmente, scusa, ma allo stesso tempo avrebbero potuto aggravare la situazione intromettendosi in qualcosa che, di fatto, non li comprendeva, come la meditazione. - Mmmh... - Portando l'indice sotto al labbro ed il pollice sotto al mento e spostando lo sguardo al cielo. Continuò a ripetere quel "Mmmh..." altre due o tre volte, a distanza di circa cinque secondi l'una dall'altra prima di decidersi e dire la sua. - I donnow man... I mean... Ho paura che potrei peggiorare la situazione andando lì, però forse hai ragione tu. OK THAT'S THE PLAN! - Alzando, involontariamente, il tono di voce. - Tu parli con la ragazza, e io cerco di avvicinare quel bel falchetto, voglio proprio vederlo da vicino. - Si, beh, tecnicamente a parlare con la meditante sarebbe dovuto essere lui, ma sapete com'è fatto, no? Queste sono responsabilità che non gli spiace scaricare sul prossimo. Così, con ampio sorriso in volto, sollevò le sue membra e si diresse verso l'albero senza aspettare la risposta della giovane, chiaro segno che non avrebbe ammesso modifiche al suo geniale piano d'attacco. Iniziò, quindi, a muoversi con fare tranquillo e disinvolto, cercando di evitare il minimo rumore per non spaventare quella che pensava essere una bestiola selvatica e per nulla collegata alla sconosciuta se non per la posizione, presunta casuale, in cui i due si erano trovati. Con lo sguardo smeraldino puntato sul pennuto avrebbe iniziato ad emettere strani suoi con la bocca, tipo quelli che si usano per richiamare cani e gatti, tendendo la destrorsa e strofinando pollice contro indice e medio. Avrebbe funzionato? Chissà.
 
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LibraNoGoldSaint
view post Posted on 13/4/2017, 10:30     +1   -1




Narrato
"Parlato Rika"
"Pensato Rika"


Rika sorrise. Eiji le pareva simpatico, forse solo un pò troppo... Entusiasta forse? Non sapeva come altro definire quell'abitudine di alzare il volume della voce sulle parole finali delle frasi, come se ci fosse solo lui e il suo interlocutore fosse a quindici metri di distanza.
"Ho quindici anni. E sto aspettando di fare l'esame pratico per diventare Genin" aggiunse quando il ragazzo le parlò di essere diventato un vero shinobi solo da poco e di essere in procinto di partire per la sua prima missione. Roba importante, nel loro mondo la prima missione non si poteva scordare.
Assottigliò leggermente gli occhi quando Eiji, con il suo modo di alzare la voce, praticamente gridò "OK, THAT'S THE PLAN!", qualunque cosa avesse voluto dire, e la mandò avanti mentre lui faceva il curioso e approcciava il falco.
"Ehm, non credo sia una buona idea, non mi pare molto... Amichevole" disse Rika, cercando di sembrare ragionevole e fermare Eiji da uno scontro con un volatile arrabbiato. Poi si voltò verso l'altra ragazza.
"Ciao" esordì. "Vai così, magari non cercherà di uccidervi"
"Volevo scusarmi, spero non ti abbiamo disturbato troppo. Eiji è un gran chiacchierone e molte volte non bada al volume della propria voce, ma non lo fa apposta"
"Credo"
E poi avrebbe atteso la risposta della ragazza.
 
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view post Posted on 13/4/2017, 11:15     +1   -1
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CITAZIONE
"Parlato Ying"
"Pensato Moegami"

Ah, che bello. Finalmente si tornava alla quiete spiritual-
Di nuovo la voce del ragazzo penetrò con invadenza nei timpani di Ying e lei si vide la pace interiore cadere a pioggia in tanti piccoli coriandoli.
Si prese un attimo di silenzio da quando la voce dell'altra ragazza aveva enunciato quelle parole di rammarico, un sospiro rassegnato fiorì dalle labbra ora dischiuse e le palpebre si aprirono a mostrare le iridi color ambra che osservavano con tolleranza la nuova arrivata, che le stava decisamente più simpatica di quel furbone.

"Non fa niente," disse con calma, quindi si rialzò, "ma consiglierei al tuo amico di allontanarsi al più presto da Moegami," affermò in seguito, "quando spalanca le ali e stride a quel modo significa che ti sta puntando".

Moegami si irritò nel vedere il modo con cui il ragazzo si stava approcciando a lui.
"E questo che vuole? Perché diamine fa così? Che mi ha preso per un passerotto?" si chiese mentalmente, spalancando le ali in modo minaccioso e stridendo di continuo per spaventarlo.

// //
 
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view post Posted on 21/4/2017, 21:40     +1   -1
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Il tutto si risolse con un bel nulla di fatto per il nostro ragazzo. Non riuscì ad avvicinarsi molto al volatile prima che lo stesso iniziasse a mostrare chiari segni di fastidio, facendo desistere l'Imai dal suo intento. Il dispiacere fu visibile nei suoi occhi per una frazione di secondo, giusto l'attimo in cui fu costretto a fare un piccolo passo indietro per placare la bestiola, ma svanì subito dopo aver udito la voce della terza ragazza. No, non era stata infastidita dal giovane, almeno non troppo, ma decise, comunque, di dileguarsi dopo pochi minuti, senza lasciare tempo ad Eiji d'imbastire una vera e propria conversazione. Notò alcuni particolari dei lei, comunque, come le dita, ma non si soffermò molto su di esse per il momento. - Oh... Unlucky! Magari gli ho dato più fastidio di quanto non abbia voluto dire... Well, shit happens. - Fece spallucce e sorrise all'unica donzella rimasta nel circondario incamminandosi, nuovamente, verso il precipizio, proprio dove prima stavano poggiate le sue regali chiappe. Si sedette nuovamente, dopotutto non aveva più alcun motivo valido per perdersi quel panorama. - Possiamo tornare a goderci la vista, don't yà think?! - Disse con fare divertito ed un sorrisetto tranquillo in volto, mentre con la destrorsa andava a battere il terreno invitando la giovane ad accomodarsi nuovamente. - Che dicevamo? Oh yeah! Alla fine non mi hai detto se sei mai stata qui o meno! - Nonostante tutto, quello non era l'argomento che lo interessava di più, il tutto sarebbe stato molto più chiaro a breve. - Aspetti l'esame genin eh?! Coool! E' una figata, non sai mai quello che può succedere. Ti senti pronta? Oh... Anyways, come mai hai deciso di diventare un ninja? C'è qualche motivo specifico? - Sì, stava per cominciare, il suo grande ficcanasare presto si sarebbe scatenato contro Rika. Si salvi chi può! - C'mon, parlami un po' di te!
 
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LibraNoGoldSaint
view post Posted on 27/4/2017, 14:53     +1   -1




Narrato
"Parlato Rika"
"Pensato Rika"


Attento, storia lacrimosa in arrivo!


Il volatile aveva allargato le ali e strideva per consigliare ad Eiji di allontanarsi, evidentemente non gli piaceva che la gente gli si avvicinasse troppo e Rika poteva anche capirlo (visto anche il comportamento di Eiji stesso, che era andato dritto verso l'animale come se volesse quasi imporre la propria presenza), non le sarebbe piaciuto che qualcuno le si approcciasse con tutta quella decisione.
"Io gliel'avevo detto"
Purtroppo la ragazza col falcone dovette andare via, perciò rimasero solo loro due a godersi la vista mozzafiato delle montagne attorno a Kumo. Annuì quando Eiji le propose di tornare verso il precipizio, dove si sedette e le fece pure segno di raggiungerlo.
Si sedette di nuovo accanto a lui, stavolta poggiando i palmi delle mani indietro sul terreno e allungando le gambe così che il busto fosse di poco sbilanciato all'indietro. Così poteva stare comoda e poteva anche guardare Eiji in faccia mentre parlavano.
"No, non ci sono mai stata. Per la verità stavo passeggiando senza un meta ben precisa quando sono capitata qui" spiegò.
"Penso che, proprio per il fatto che non si sa mai cosa si dovrà fare nella parte pratica, sia impossibile dire di essere pronta. A te cos'è capitato di dover fare?"
E poi eccola, la fatidica domanda. "Perchè voglio diventare un Ninja?"
"Credo che all'inizio volessi diventare un ninja per poter capire cos'è successo a mio padre, scomparso quando io avevo sette anni. Ai tempi non sapevo che dovesse andare in missione - e che se non è ancora tornato è perchè è... morto -, perciò questa era la mia iniziale motivazione. Poi è arrivato Watashi, e ho scoperto il desiderio di combattere per Kumo. E tu invece, perchè sei voluto diventare uno shinobi?" chiese per scacciare l'improvvisa malinconia. E soprattutto per distogliere l'attenzione da sè.

CITAZIONE
Ho dovuto fare un piccolo edit perchè non ho chiuso il colore del pensiero. Non è cambiato nulla di quanto è scritto
 
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view post Posted on 30/4/2017, 14:50     +1   -1
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Fu felice di vedere la giovane tornare ad accomodarsi affianco a lui, almeno avrebbe potuto dare fiato alla bocca con qualcuno, piuttosto che iniziare a canticchiare la solita canzoncina sui pirati. Inutile dire che notò le belle fattezze della ragazza con la quale stava passando il suo tempo, ma non era ancora dedito a pensieri di questo genere. Oddio, dall'alto dei suoi sedici anni qualcosa era capitato, ma nulla che lo colpisse particolarmente o che distogliesse la sua attenzione dagli obiettivi prefissati. Imitò la donzella nel posizionarsi, così da poter muovere lo sguardo dalla stessa al panorama. - Me too man! I mean, anche io, però sono contento, penso che ci tornerò spesso data la vista. - Il tutto rievocava in lui antichi ricordi di magnifici panorami, spettacoli naturali e non, potuti vedere grazie ai vari viaggi svolti. Oltretutto, il poter godere di qualcosa di simile, risvegliava in lui il desiderio di poter riprendere i suoi viaggi per scoprire cose a lui ancora sconosciute. - A me? Let's see... E' stato un po' strano, praticamente ci saremmo dovuti buttare da un precipizio, simile a questo, sperando che un nostro compagno ci salvasse, una volta fatto i ruoli si sarebbero invertiti. Anyways, io mi buttai per primo e il mio compagno mi a... aff... affer... HOOOLY SHIEEET! Mi prese, ecco. Sfortunatamente una ragazza sbagliò a buttarsi e si lanciò verso di noi, lontano dalla sporgenza in cui la stava attendendo colui che era stato designato per bloccare la sua caduta. Per salvare la compagna io ed il mio compare ci gettammo nel vuoto e finimmo per cadere noi stessi nel dirupo, salvammo la ragazza e Gummy-sensei salvò noi. That's all, nulla di speciale, è stato divertente però! Eheh... - Dire che non temette per la sua vita sarebbe mentire, ma lo sarebbe altrettanto negare il divertimento e la soddisfazione che ebbe nel compiere quel gesto. - I see... - Si fece un secondo pensieroso nel sentire le parole di lei, i motivi erano tanto diversi dai suoi quanto altrettanto validi. - Una patriota eh... Ti capisco, Kumo non è un brutto posto in fin dei conti, ma non è nulla rispetto a quello che c'è la fuori! - Disse indicando l'orizzonte con la mancina alla compagna, la quale mostrava un'attaccamento alla patria molto più forte del suo. - Anyways, io ho visto molti posti e conosciuto molte persone, magari posso darsi una mano con tuo padre. Com'era? - Sì, beh, dopotutto il nostro Eiji non era mai stata una cattiva persona, mettendosi nei panni di Rika probabilmente avrebbe cerato il padre anche lui. - Me? Oh well, nulla a che vedere con i tuoi nobili propositi a dire il vero. Eheh... Vedi, io viaggiando sono cresciuto a leggende, storie, ho visto tante cose, tutte affascinanti, ma nulla se paragonate ai racconti di grandi ninja e delle loro imprese. Io voglio diventare potente, voglio entrare a far parte del mito, voglio trovare la mia strada e percorrerla fino in fondo. Voglio avere la possibilità di vedere cose che nessuno ha mai visto prima, compiere imprese che mai nessuno è riuscito a portare a termine. Io voglio tutto. - Ambizioso? Certo. Inarrivabile? Forse, ma questo era ciò che lui voleva per se stesso: potere, libertà e conoscenza. - See? Nulla a che vedere con i tuoi nobili ideali. Eheh...
 
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LibraNoGoldSaint
view post Posted on 8/5/2017, 14:55     +1   -1




Narrato
"Parlato Rika"
"Pensato Rika"


Ascoltava Eiji parlare del suo esame pratico da Genin e intanto tremava internamente: non aveva propriamente le vertigini, ma probabilmente sarebbe scappata via solo a vedere il precipizio. Adesso non aveva problemi perché aveva arginato il pensiero di essere semi-seduta sul bordo del burrone, però solo l'idea di doversi buttare e fidarsi di un'altra persona per riuscire a non sfracellarsi al suolo, beh, semplicemente non ci sarebbe riuscita, non era nella sua natura affidarsi troppo alle persone, e soprattutto non avrebbe mai messo la propria vita nelle mani di qualcuno che non conosceva.

"Io non ho paura delle altezze - sarebbe impossibile qui a Kumo - ma solo il pensiero di dovermi affidare a qualcun altro per non spiaccicarmi al suolo... probabilmente mi sarei tirata indietro. Per me sei stato coraggioso a lanciarti, sia per l'esame sia per salvare quella ragazza"

Ed era vero: probabilmente lei avrebbe guardato la ragazza cadere aspettando che fosse qualcun altro a saltare, ché lei non avrebbe avuto il coraggio necessario a superare il proprio blocco e a buttarsi giù.

"Già, un patriota... Non so nemmeno quale missione gli fosse stata affidata, e nemmeno dove, e per anni non sapevo nemmeno che fosse uscito di casa la mattina presto per quel motivo. Per anni ho incolpato mia madre quando lei non aveva la colpa, forse solo quella di non avermi detto la verità. Però avevo sette anni, posso capirla anche se non la giustifico. Per me la verità è sempre la cosa migliore"

L'aveva odiata, l'aveva insultata, le aveva voltato le spalle, addossandole tutta la colpa, ma Akiza Nu aveva commesso un solo errore: non le aveva detto com'era andata veramente, e lei questo non poteva perdonarle. Per il resto, non poteva dire che sua madre fosse colpevole, non c'entrava nulla nella missione che si era portata via il proprio marito e il padre della figlia.

"Mio padre si chiama... si chiamava Kaoru, mi assomigliava abbastanza, solo non aveva gli occhi dorati che ho preso da mia madre, ma aveva gli occhi azzurro violacei. E, elemento insolito qui a Kumo, aveva la pelle chiara. Insomma assomiglio di più a mia madre, anche se l'accoppiata capelli chiari-pelle scura è molto comune qui"

Le faceva male parlare di suo padre, ma Rika sapeva che doveva esorcizzare questo demone, anche se si era sforzata di parlare al passato: erano passati otto anni in fondo, era anche ora.

"Nobili ideali? Può anche essere, ma anche la tua ricerca non è male. In fondo, anche io voglio diventare potente, no?"
E giù di sorriso un po' ammiccante.
 
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view post Posted on 15/5/2017, 21:37     +1   -1
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Parlava, parlava e parlava, come suo solito del resto, ma stranamente in questa situazione stava prestando anche orecchio a ciò che la giovane diceva. Forse perché, dopotutto, la trovava anche attraente, forse perché la pace di quel luogo riusciva a placare il suo uragano interiore, chissà, i motivi sarebbero potuti essere migliaia. - C'mon Sistah! Prima regola di un ninja, non svendere i tuoi punti deboli a nessuno, potrebbero essere usati contro di te. - E fece un piccolo occhiolino, come a volerla rassicurare che non sarebbe stato questo il caso. Comunque, dall'alto della sua grandissime, esorbitante, immensa, esperienza da ninja, forse non aveva tutti i torti. - Listen to me, questo è il segreto. Quando mi sono buttato non mi aspettavo nulla da nessuno, l'unica cosa di cui ero certo era che avrei fatto qualsiasi cosa per ottenere i coprifronte e portare a casa la pellaccia, mi sarei salvato da solo se fosse stato necessario. See?! Coraggioso eh?! Mah, I donnow... Forse stupido, non è che abbia proprio pensato alle conseguenze delle mie azioni, l'ho vista cadere e mi sono buttato, fortunatamente il mio compagno ha fatto lo stesso. - E sorrise tranquillo, stranamente privo di vanità o boria. - By the way... Grazie per il complimento. - Ascoltò, quindi, tutto quello che la compagna aveva da dire riguardo alla sua storia. Il difficile rapporto con la madre, la disperata ricerca del padre e la descrizione dello stesso. Assimilò tutto e comprese che, alla fine dei conti, quella con cui stava parlando era una persona che non se la stava passando troppo bene. Un po' gli dispiaceva per lei e, nel rendersi conto di questo, comprese anche quanto lui fosse fortunato ad avere una così bella famiglia alle spalle. - Probabilmente l'ha fatto per proteggerti, sono notizie che non tutti reggono bene, don't yà think?! Però, non essendo parte della cosa direttamente e non avendo mai vissuto nulla di simile, mi astengo da giudizi. Tutto quello che potrei dirti potrebbe avere sia effetti buoni che cattivi, non sapendo cosa è meglio per te, però una cosa la so per certo. U got just one life, don't waste it hating people u should love... - E sorrise nuovamente. Nessuno mi aveva avvisato che prima di uscire di casa aveva indossato i suoi mutandoni da saggio, strano perché fino a poco prima stava cercando di farsi attaccare da un uccello. Improvvisamente si rese conto che tutto quello che aveva detto era in un altra lingua e, di conseguenza, la sua massima era andata a farsi benedire. Ho detto mutandoni da saggio, mica da furbo. - HOOOLY SHIT! WHY AM I SO GARBAGE?! Quello che cerco di dirti è: goditi la vita, non perdere tempo ad odiare tua madre o simili, dopotutto ne hai solo una. Se cercare tuo padre è il tuo scopo bene, fallo al meglio che puoi, ma fallo con il sorriso sulla labbra. - Si mise, quindi, a pensare alla descrizione del uomo. Nonostante cercasse di passare in rassegna tutti i volti visti nel corso degli anni, ed erano tanti fidatevi, nessuno sembrava corrispondere a quello descritto da lei. - Unlucky! Non penso di averlo mai visto, mi spiace. - Quindi il dialogo proseguì, transitando nella stazione di:"come vogliamo diventare grandi e cosa vogliamo ottenere?" E sì, come detto gli obiettivi del giovane erano strampalati, ma Rika non sembrò troppo stupita alla cosa, forse aveva già capito con che genere di persona stava avendo a che fare. - Ah, se non lo sai tu sistah! Però non tutti lo fanno per questo... Intendo diventare un ninja. Pero hey! Guess what?! Who cares about the others, right?! Io più cose ottengo più ne voglio, e penso che sarà sempre così, era così anche quando era bambino, più posti visitavo più ve volevo vedere. Eheh...
 
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LibraNoGoldSaint
view post Posted on 7/7/2017, 08:48     +1   -1




Odio l'università e la tesi


Per la prima volta Rika rise. Si, rise.
"Solo se l'altro è un nemico. Tu non lo sei, dico bene?"
E poi non era questo grande punto debole, forse sarebbe riuscita a buttarsi ma solo in determinate circostanze, solo se da quel salto fosse dipesa la sua vita. Saltare per gioco? Quello mai.
Sorrise di nuovo, la Kikimora. "Di nulla" Pensava che Eiji si meritasse di sentirsi dire che era coraggioso, ogni tanto. Tutti se lo meritavano.
"Si, so di non doverla odiare e penso che ormai non la odi più. Solo... diventa più facile, hai presente? Ma credo anche che prima o poi io e lei dovremo parlare, e intendo una discussione seria. Dopo, forse, riusciremo a convivere con maggiore leggerezza"
Viaggiare... anche viaggiare sarebbe stato bello, vedere posti diversi da Kumo (che sarebbe rimasto indubbiamente in cima alla lista), conoscere persone provenienti da altri Paesi e Villaggi. Si, anche viaggiare le piaceva.
"Si, è vero, se si sta lì a guardare ciò che pensano gli altri alla fine non si vive più"
 
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19 replies since 2/4/2017, 21:56   378 views
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