Missione A - Haken 覇権 - Egemonia, Caccia a Chouko Yamanaka - per Griever_

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view post Posted on 13/2/2017, 17:06     +1   -1
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Il sole era ancora alto in cielo, mentre gli occhi di Mira contemplavano voraci e bramosi il manifesto che riportava la foto e la taglia di Chouko Yamanaka. Occhi azzurri come il mare in tempesta la osservano da sopra la somma prevista come ricompensa per la sua cattura e la sua chioma castana stona con la carta ingiallita, vittima del tempo e delle intemperie. Le strade da percorrere sono molte, forse persino troppe per chi, a conti fatti, si ritrova in possesso solo di un nome e di un volto. Tuttavia si sa, spesso ad uno shinobi basta anche meno, fosse solo una voce o una sensazione.. insomma, si trattava solo dell'ennesima sfida per chi, in fin dei conti, viveva solo per saziare il proprio ego.

EkNWK

La luce del primo pomeriggio baciava i volti dei tre guerrieri, pronti come sempre ad adempiere al loro dovere. La loro nomea era assai diffusa e per loro non si trattava solo dell'ennesimo incarico, ma di un modo per racimolare un po' di grana per concedersi il lusso dei vizi ai quali erano sottomessi. Il saké di qualità e qualche donna che sia perlomeno carina avevano il loro prezzo e per chi da essi erano ossessionati era pressoché impensabile dedicare più di qualche giorno all'ozio, tra un lavoro ed un altro. Tutti erano ormai pronti alla partenza imminente, ognuno di loro consapevole di quale sarebbe stato il ruolo che avrebbe ricoperto all'interno della squadra. C'era solo da pattuire il momento in cui entrare in azione e bastò un semplice sguardo d'intesa per dare il segnale. Dopo anni di esperienze e battaglie, del resto, quella fiducia era il minimo.

- Andiamo.

E sfuggevoli come quell'unica parola partirono, lasciando indietro la luce per addentrarsi fra le ombre della foresta.

Breve incipit questa volta da parte mia, ma come potevi immaginare spetta a te decidere in che modo avviare le indagini. Libero di interagire con l'ambiente come meglio credi, ma insomma, alla fine fammi capire quali sono le intenzioni di Mira per mettersi sulle tracce del suo uomo :sisi:
 
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view post Posted on 13/2/2017, 22:17     +1   -1
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Il cremisi chiarore del tramondo discese sul Villaggio della Foglia e le strade del luogo si tinsero della particolare tonalità del fuoco. Mira aveva scelto il suo bersaglio, spinta più dalla voglia di avere la possibilità di studiare la mente di uno Yamanaka che per altro. Ricordava come Kai fosse ossessionato da quel clan, e come lo avesse avvicinato in maniera tangibile tramite Yukiko, una ragazza proprio di Konoha. Ne era affascinato, la donna ricordava bene il suo sguardo quando ne parlava, e probabilmente se ne era anche innamorato nel suo folle concetto che poteva attribuire a quel sentimento. Per il ninja dorato tutto viveva in armonia e mettere in gioco forze come quelle dell'amicizia e dell'amore non avrebbe fatto altro che squilibrare una macchina perfetta. In qualche maniera però, o almeno lei sperava fosse così, era realmente attaccato alla sua organizzazione, al suo ideale, e a quella donna di Kiri che aveva salvato dalla sua pazzia. Il vero motivo che la stava spingendo a percorrere quel sentiero non era però semplicemente quello. In fin dei conti non le importava più nulla di Kai, e di cosa avesse fatto in vita, lui era morto, aveva fallito come avevano fallito gli Akami stessi. Mira era guidata da curiosità, dalla sua ossessiva sete di conoscenza che abbracciava il suo spirito, creando e generando continuamente nuova forza per proseguire. La donna dagli occhi vitrei amava la vita, perché nella morte avrebbe smesso di conoscere. Vagava per le strade del villaggio pensosa, cercando di crearsi una pista per mettersi nelle tracce del suo obiettivo. Uscire da Konoha con nulla in mano era avventato, ed era sicura che nei fascicoli di Kirinaki non poteva esserci nulla su quell'uomo. Kakumei era invece stato mandato lontano da lì e non avrebbe potuto contare sul suo aiuto tanto presto. Mai come allora era sola e da sola avrebbe dovuto costruire un puzzle da nulla. Quando il sole era ormai sul punto di cedere il suo posto alla luna, i vicoli di Konoha cominciarono a svuotarsi e i luoghi più popolati così come in qualsiasi altro villaggio diventarono i chioschi, le locande e i locali in generale. Bere alcool e mangiare ramen erano i vizi classici di chi aveva bisogno di staccare un po' dagli incarichi ufficiali e al crepuscolo era senz'altro il momento di mostrarsi all'ombra ciò che al sole dovevano sembrare ninja capaci, da esempio, per tutti i giovani aspiranti eroi che crescevano tra le resistenti mura del villaggio. Mira si avvicinò a quella che sembrava una piccola locanda non troppo distante dalle porte principali, probabilmente era una sorta di punto ristoro per gli stranieri che passavano da Konoha per scambiare merci, informazioni o magari, come Mira stessa, per cercare lavoro. Entrò lentamente spingendo la porta di legno con su disegnato il logo a spirale del villaggio, e poté notare quanto in effetti fossero frequentati quei luoghi la sera. Il paese del fuoco era vasto e la gente numerosa, quindi non avrebbe dovuto stupirsi più di tanto, il piccolo villaggio che aveva frequentato al paese del ferro non poteva minimamente essere paragonato. Ai tavoli vi erano civili tutti impegnati nel loro gioco con i dadi, mentre al piano superiore una coltre di fumo celava la presenza di fumatori accaniti. La donna si sedette al bancone e con un cenno attirò l'attenzione del taverniere.

Taverniere - Salve bellezza, cosa ti porta da queste parti? Sei una straniera vero?

I lineamenti gentili di Mira erano peculiari, certamente diversi da quelli più caratteristici degli abitanti del paese del fuoco. La donna sorrise fingendosi imbarazzata e si portò il ciuffo dorato dietro l'orecchio.

- In effetti sì. Sono arrivata a Konoha oggi. Sono una mercenaria indipendente, cercavo di scegliere tra i manifesti dei ricercati in piazza per poter fare qualche soldo

Preferì essere sincera, d'altronde lei lì era soltanto ciò che aveva detto di essere e agli occhi dei suoi interlocutori non avrebbe fatto altro che apparire come qualcuno pronto ad aiutare a difendere, seppur per tornaconto personale, il nome del villaggio.

Taverniere - Interessante! Non l'avrei mai detto, sai...

Alludeva al fatto che a prima vista, Mira sembrava una donna candida e gentile, sicuramente non una mercenaria pronta a rischiare la vita per soldi.

- Ti capisco, ma ho diverse carte da giocare. E poi il nemico non si difenderà vedendo una bella fanciulla no?

La disse contenendo una risata. Era strano parlare in quel modo quando dietro lo sguardo spettrale di Mira vi era Kirinaki sulle fiamme di una fenice.

Taverniere - Allora, chi hai deciso di cacciare quindi?

- Chouko Yamanaka. E' un ricervato di classe A con una bella taglia. Ho intenzione di togliere questo peso dalle spalle di Konoha e nel frattempo riempirmi le tasche. Se riuscissi a trovarlo e catturarlo ci guadagneremmo tutti

Aveva gettato l'amo, provare a chiedere informazioni in un luogo di passaggio come quello poteva di certo essere una buona idea. Mira stava cercando di creare i presupposti per farsi aiutare autonomamente, per creare interesse anche a chi da quella storia non ne avrebbe giovato nulla. Un traditore di Konoha era una macchia sul villaggio stesso, una straniera venuta da fuori che offriva il suo aiuto era qualcuno da incoraggiare e su quello la Dea di Yusekai sperava di fare leva.

- Tu ne hai mai sentito parlare? Ah, e portami dell'assenzio... adoro l'alcool forte. Vedi? Non sono una semplice donna indifesa

E gli fece l'occhiolino, mostrandosi in tutta la sua sensuale e apparente semplicità.

||Pure l'easter Egg ti ho messo :asd: . Buona missione compà, si inizia con i cazzi seri.||
 
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view post Posted on 14/2/2017, 09:19     +1   -1
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- Chouko Yamanaka?

Fu questa la domanda del taverniere, finalizzata forse più a guadagnare tempo che a placare la curiosità dell'affascinante cliente presentatasi al bancone. In men che si dica fece il suo lavoro, mostrandosi impacciato dopo aver visto le sensuali movenze di Mira e versando dell'assenzio su di un bicchiere che immediatamente le servì.

- Non ne so molto.. prima era un assiduo frequentatore di questa locanda, ma ha lasciato il villaggio da sei anni ormai. Per quel che ne so, potrebbe essere ovunque.

Se erano quelle le circostanze, non c'era da meravigliarsi se il barista non ne sapeva nulla. Del resto, molti shinobi erano in grado di far perdere le proprie tracce, anche se fresche di pochi giorni.. figuriamoci cosa lo Yamanaka avrebbe potuto fare in ben sei anni. Potenzialmente in quel momento poteva trovarsi in qualsiasi posto, forse poteva essere persino morto, senza che la Foglia ne venisse a conoscenza. Non si trattava di un compito semplice, questo Mira lo avrebbe presto compreso, ma il fato per fortuna avrebbe cercato di venirle incontro, premiando la sua audacia.

wHiwCLR

- Io invece so perfettamente di chi parli, straniera.. anche se mi fa ridere che a risolvere la situazione debba essere una guerriera esterna al villaggio, dopo tutto quel che è successo.

Una voce roca e virile la costrinse a voltare il capo, così da trovare a qualche metro di distanza un uomo alto e dal fisico robusto, anch'egli seduto al bancone. Gli occhi smeraldini erano persi nel boccale di birra ormai vuoto, mentre una chioma scompigliata e dalle sfumature argentee gli incorniciava il volto insieme ad una barba folta e non curata. Teneva in bocca ben due sigari, entrambi accesi, e il fumo riusciva a coprire la sua figura anche più del cappotto che indossava.

- So dove potrebbe trovarsi, in questi anni ho fatto in modo di non perdere le sue tracce, attendendo il momento propizio per entrare in azione.

Parlava con estrema decisione e consapevolezza, eppure non sembrava essere uno shinobi. I ninja in quel locale non erano pochi e tutti indossavano con fierezza il loro coprifronte, quasi fosse un riconoscimento di cui vantarsi.. nessun elemento del genere era presente nella figura dell'uomo sulla quarantina, la quale tuttavia riusciva ad incutere più timore di ognuno dei guerrieri presenti nella sala.

- Tuttavia ho in conto in sospeso con quel figlio di puttana.. posso aiutarti nella tua ricerca straniera, a patto che tu mi conceda di seguirti in questa missione.

Non appena ebbe avanzato la sua proposta alzò lo sguardo, incontrando attraverso una densa coltre di fumo grigiastro quello della sua interlocutrice. Davanti a sé quest'ultima aveva una probabile fonte di informazioni, ma doveva ponderare bene la decisione di ammetterlo o meno al suo fianco.. poteva trattarsi di una scelta vantaggiosa, ma al tempo stesso pericolosa.

 
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view post Posted on 14/2/2017, 15:45     +1   -1
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Sei anni. Mira prese tra le dita il bicchierino osservando il liquido verdastro al suo interno riflettendo su quanto potesse effettivamente essere abile il suo avversario. Un ricercato di grado A era senz'altro tra i più pericolosi, un solo gradino inferiore a quelli che erano ritenuti "leggendari" e probabilmente avrebbe saputo affrontare eventuali avventurieri sulle sue tracce sprovvisti di dovuta preparazione. Il suo appartenere al clan Yamanaka inoltre, non faceva che rendere tutto più complicato: erano abili sentitivi, esperti manovratori delle arti mentali e avrebbero saputo guardarsi le spalle senza dover necessariamente contare sui propri occhi. Il taverniere non aveva tutti i torti: per quanto avesse conosciuto quell'individuo e lo avesse visto un tempo frequentare quei locali regolamente, dopo la sua fuga avrebbe potuto trovarsi ovunque. Oltre i confini del paese del fuoco, forse oltre il continente degli shinobi, o magari oltre il filo stesso tra la vita e la morte. La donna inghiottì d'un sorso la bevanda ordinata e si lasciò temprare dalla deliziosa foschia che avvolse la sua mente per un attimo, bruciando i sentimenti costrastanti che quella conversazione le aveva causato. L'alcool aveva il potere di ristabilire l'ordine gettando nel caos i ricordi, infiammando i pensieri e donando alle parole un leggero vorticare nell'aria macchiata dal fumo costante, ma quando la libidine sarebbe finita, si sarebbe tornati alla realtà, quella costituita dalla voglia ossessiva di ottenere risultati. Non avere tracce di Chouko avrebbe portato Mira a una sola conseguenza: impazzire. Le porte di Yusekai sarebbero per il momento rimaste chiuse, ma serviva una svolta prima che la virtù riflessiva della straniera si tramutasse in qualcosa di ben peggiore. Fortunatamente una voce si intromise nel discorso, affermando qualcosa che destò la donna dal suo crescende nervosismo. Un uomo imponente con sulla bocca due sigari accesi comparve sospinto da una nube di fumo, e rivolgendosi proprio alla mercenaria la informò di alcuni interessanti particolari. Lo Yamanaka era un ricercato bramato, o almeno la sua taglia sicuramente lo era, ma quello che l'uomo dai capelli argentati voleva concludere non sembrava un semplice lavoro per soldi.

- Strano quasi quanto il fatto che sia un civile ad aver seguito le sue tracce... e non un ninja

Rispose di colpo notando come quell'energumeno non avesse in bella vista lo scintillante coprifronte della foglia che i ninja di quella bettola tenevano stretto con fierezza. Mira non avrebbe messo in dubbio l'abilità dell'interlocutore senza neppure conoscerlo, anche perché poteva percepire l'intensità del suo chakra, ma non aveva intenzione di sfigurare ai suoi occhi. Immediatamente sentì il profumo di opportunità e mai l'avrebbe fatto scivolare sotto il suo naso senza respirarne appieno l'essenza. Doveva mostrarsi alla sua altezza senza eccedere, doveva fare in modo che chiuque avesse la capacità di aggiungere un tassello a quel puzzle, si offrisse autonomamente di farlo.

- Davvero incredibile se quello che dici è vero. Seguire le tracce di un nukenin di classe A per sei anni non è cosa di poco conto...

Dalla provocazione passò all'adulazione. Avrebbe seguito i passi della seduzione mantenendo le distanze senza precludere una via sulla propria strada. Non voleva usarlo nel senso stretto del termine, Mira aveva intenzione di mostrarsi per quello che realmente a Konoha aveva detto di essere: una mercenaria. Eccedere era controproducente così come mostrarsi troppo debole. Creare un rapporto con i propri informatori non poteva che dare vantaggi e più che sfruttarlo, era pronta a collaborare. Finché avrebbe ricevuto informazioni, nuova linfa per sfamare la sua ossessione, agire con cognizione di causa era ciò che le riusciva meglio.

- Beh...

Guardò il bicchiere ormai vuoto da cui aveva bevuto l'assenzio e si alzò dalla seduta, mostrandosi di fronte al nuovo arrivato in tutta la sua eleganza. Mosse i lunghi capelli dorati da una spalla all'altra e parlò consapevole dei rischi e delle possibilità di quello che stava per dire.

- Finché il tuo "conto in sospeso" non riguarda la taglia sulla sua testa per me puoi seguirmi dove ti pare

Fu volutamente ambigua e il suo sorriso ne fu la consacrazione. Avere a che fare con nuova gente, possibilmente abile, era soltanto un bene per chi doveva reclutare gente per Kirinaki. Avrebbe lasciato scorrere la storia di quella vicenda e l'avrebbe fatto consentendo a quel bizzarro fumatore di affiancarla nella caccia.

- L'assenzio lo paga il signore
 
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view post Posted on 15/2/2017, 15:30     +1   -1
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La fanciulla dalle ciocche dorate era scaltra, non ci voleva di certo un genio per comprenderlo. L’uomo ne osservò silenzioso le movenze, i modi di fare, intuendo vi fosse qualcosa di ben più serio dietro quella sfacciata adulazione che lei manifestava nei suoi confronti. Di donne ne aveva conosciute tante, lei non sarebbe stata né la prima, né l’ultima a tentare di ammaliare i suoi sensi con la propria presenza.. eppure non gli importava nulla di ciò, l’unica cosa che contava era ottenere una risposta da parte sua.

- Me ne infischio del denaro, quello puoi tenertelo, ammesso che quegli spilorci ti concedano effettivamente una ricompensa.. ciò che mi importa è vedere la testa di Chouko Yamanaka rotolare ai miei piedi. Nient’altro.

Già in precedenza lo sconosciuto aveva accennato di avere un conto in sospeso con il nukenin, ma alla fanciulla non era dato sapere ancora quale fosse la ragione che si celava dietro quel desiderio ardente di vedere lo Yamanaka morto. Forse avrebbe avuto modo di indagare in seguito, per il momento ciò che era davvero importante era aver trovato un alleato o, meglio ancora, una preziosa fonte di informazioni per mettersi sulle tracce del ricercato. Ridacchiando in risposta all’ultima affermazione della Dea, l’uomo si alzò in piedi, infilando la mano destra in tasca e tirandone fuori qualche moneta. Le lasciò sul bancone, salutando il taverniere con un cenno fugace.

- Hamaki. Adesso sai chi ti ha offerto da bere.

Il suo tono era deciso e per un istante un sorriso compiaciuto si fece strada attraverso la sua barba. Durò solo un momento, ben presto il fumo avrebbe coperto nuovamente il suo viso e li avrebbe accompagnati seguendo una scia ben precisa mentre lesti abbandonavano il locale.

Hamaki. Letteralmente il suo significato era sigaro e non era improbabile si trattasse di un semplice soprannome, anziché del suo vero nome. Rapidi si mossero fra le strade del villaggio, raggiungendo le porte con passi svelti, quasi frettolosi. Il desiderio di partire era fin troppo palese nell’uomo, che lo manifestava col suo comportamento, oltre che con le mere parole. Poco dopo Mira avrebbe notato le occhiate incuriosite e sorprese al tempo stesso di chi, alle porte, aveva il compito di monitorare il passaggio di shinobi, civili e stranieri. Fu concesso loro di abbandonare il villaggio senza alcun problema e, dopo alcuni minuti, i due si ritrovarono immersi fra le ombre che gli alberi della foresta proiettava sul suolo. Il momento di affrontare questioni più importanti delle frivole discussioni che avevano avuto modo di affrontare durante il cammino era finalmente arrivato.

- Chouko ha tradito la Foglia sei anni fa, come già sai. Da allora ho sempre seguito i suoi movimenti, studiando le sue mosse e assistendo a ciò che stava tramando.. quel bastardo tuttavia non è un idiota. Dopo il suo tradimento si è unito ad un gruppo di mercenari che prende il nome di Kurai Tamashi, le Anime Nere. In poco tempo ne è diventato il capo e, purtroppo, ha fatto crescere la sua organizzazione in maniera rapida. Nel giro di pochi anni il suo gruppo ha esteso la sua influenza ad un’intera nazione.. nel Paese delle Terme chiunque abbia bisogno di un aiuto militare è costretto a rivolgersi alle Anime Nere. Chouko è molto attento nel sopprimere con la violenza ogni forma di opposizione o alternativa al suo gruppo di mercenari.

Si trattava di informazioni preziose, che perlomeno erano capaci di creare dinanzi agli occhi vitrei della fanciulla una precisa strada da seguire. Il suo obiettivo doveva trovarsi con molta probabilità del Paese delle Terme, là dove il potere dei suoi uomini era pressoché incontrastato. La sua strategia di ottenere il totale controllo delle richieste di missioni era indubbiamente proficua e plausibilmente si sposava con l’accortezza del Daimyo nel non scatenare una guerra, finché quei mercenari non fossero diventati ribelli o una minaccia per la nazione. In fin dei conti erano comunque guerrieri che, seppur al fine di arricchirsi, erano capaci di risolvere diatribe e problemi con precisione e discrezione, nella maggior parte dei casi.. anzi, era persino probabile che lo stesso signore feudale fosse stato costretto a rivolgersi alle Anime Nere in caso di necessità. Ciò che tuttavia appariva chiaro agli occhi di Mira ed Hamaki era la verità dei fatti. Chouko Yamanaka era un nemico pericoloso e potente, scaltro abbastanza da sottomettere una nazione senza esserne il legittimo leader. La sua influenza era ben più pesante di qualsiasi potere mentale di cui era in possesso grazie alla sua innata ed essa poteva essere descritta con una sola, semplice parola. Haken, egemonia.

 
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Proprio come Mira aveva dedotto, l'uomo non aveva il minimo interesse nel mettere le mani sulla taglia di Chouko. La loro era una questione personale, profonda, sicuramente dai dettagli piuttosto interessanti. La donna non poté negare di esserne interessata, scoprire qualcosa del suo obiettivo non poteva che giovare alla sua missione visto che del ricercato sapeva poco e nulla. Per il momento comunque, decise di non aggiungere nulla, ci sarebbero stati luogo e occasione per discutere della storia dello Yamanaka.
Hamaki dunque, così si presentò alla nuova compagna, tirò fuori alcune monete e pagò la bevuta alla straniera. Aveva probabilmente capito quanto Mira fosse tutto tranne che una fragile visitatrice che amava giocare a fare la cacciatrice, quindi si limitò a sorridere alle sue parole pronto a cominciare un rapporto di convenienza reciproca. Precedentemente aveva mostrato le sue perplessita che a risolvere la questione del ricercato di classe A fosse un'esterna al villaggio ed il fatto stesso di aver infine accettato la cosa lasciava presupporre quanto stesse provando a fidarsi delle abilità della donna. Entrambi si accinsero dunque verso l'esterno della taverna e Mira non nascose un'espressione divertita: la questione stava prendendo una piega interessante ed era chiaramente soddisfatta di avere già contatti con qualcuno che quel nukenin lo avesse già conosciuto.


- Io sono Mira

Quando varcarono le porte di Konoha e si lasciarono inghiottire dalla vegetazione del paese del fuoco, l'ombra e la brezza rinvigorenti sembrarono dare i presupposti per poter finalmente chiarire alcuni punti di quella caccia, per delineare un percorso e soprattutto inquadrare con maggiore chiarezza chi si stava andando a braccare. Hamaki prese la parola e raccontò ciò che sapeva dell'uomo che per anni aveva cercato di seguire. Effettivamente, non era un fuggitivo che aveva passato la sua vita a nascondersi, anzi, aveva creato una vera e propria attività che gli permettesse un guadagno costante e la possibilità di tessere una tela di egemonia su chiunque ne entrasse in contatto. A quanto pare, il covo dell'organizzazione di mercenari che aveva creato era nei pressi del Paese delle Terme ed è lì che praticava il giro di affari, consegnando la propria forza e quella dei suoi uomini a chi era disposto a pagare una somma ragionevole. Mira si portò una mano al mento in aria pensosa ma non sembrò affatto amareggiata. Inizialmente aveva scioccamente pensato che sarebbe stata una caccia ai fantasmi, un mettersi sulle tracce di chi era scomparso da sei anni e che mai più aveva fatto parlare di sé. Invece la storia era diversa, il suo obiettivo aveva un nome, un volto, e perfino una fama all'interno delle mura che lo avevano "accolto", per quanto fosse egli stesso ad averne il controllo.

- Queste sono soltanto buone notizie

Le parole di Mira risultarono decise, consapevoli dei rischi ma anche dell'abilità di chi aveva quella volta deciso di affrontare le Anime Nere. I due cacciatori avrebbero dovuto probabilmente affrontare una nazione sotto l'influenza del potere politico e psicologico del ricercato di Konoha, ma era una battaglia tra due parti ben distinte: una alla luce del sole, che mostrava il proprio potere a chi sottometteva, l'altra nell'ombra con il favore dell'anonimato. Mira e Hamaki potevano essere chiunque volessero.

- Pensavo che trovare e avvicinare Chouko sarebbe stato molto più difficoltoso, e solo a quel punto ci saremmo dovuti preoccupare d come catturarlo. Invece è un mercenario e ha anche grande visibilità nella nazione che controlla. Io direi allora di dirigerci immediatamente al Paese delle Terme, studiare la situazione politica attuale del luogo e organizzare una trappola

Sapeva ancora troppo poco per poter azzardare qualche conclusione o metodo di attacco, ma senza dubbio la donna aveva già in mente qualcosa.

- Potremmo richiedere i loro servizi da mercenari e mandarli a combattere in uno specifico luogo in cui sapremo come accoglierli. Messa così, abbiamo il modo per contattarli e per decidere dove portarli. Al come riceverli dovremo pensarci quando sarà il momento. Che altro sai sui Kurai Tamashi?
 
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view post Posted on 16/2/2017, 15:36     +1   -1
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Le parole decise della kunoichi colsero di sorpresa l’uomo, che le dedicò un’occhiata perplessa ma meravigliata al tempo stesso. Lentamente in lui cresceva la consapevolezza di non trovarsi di fronte ad una sprovveduta, ma ad una ninja conscia dei propri mezzi e talmente razionale da far invidia persino al più acuto tra gli shinobi. La proposta che lei avanzò non era affatto una cattiva trovata, ma oltre ad aspetti positivi presentava anche non pochi rischi. Le Anime Nere avevano monopolizzato il traffico delle richieste nel Paese delle Terme, ma a nessuno di loro era dato sapere quali fossero i requisiti necessari per commissionare una missione ai loro uomini.

- Chouko è conosciuto con il soprannome di Kuroi Kage. Oltre questo, so solo che quei bastardi richiedono che l’intera somma venga versata in anticipo.

Si trattava di un’ottima strategia per evitare che i committenti sparissero a lavoro svolto e, come se ciò non bastasse, Hamaki non dimenticò di informarla sulla consistenza del prezzo, spesso talmente esorbitante da costringere i meno abbienti a vedere i propri bene pignorati. La “dittatura” del Kuroi Kage non era basata esclusivamente sull’egemonia imposta sull’intera nazione, ma si fondava soprattutto sul terrore e sulla consapevolezza di non avere alcuna alternativa, oltre quella di affidarsi alle braccia e alle menti delle Anime Nere.

- Richiedere una missione oltretutto non è detto ci possa portare direttamente al cospetto del leader. Almeno che non si tratti di qualcosa di veramente grosso, è probabile che le Anime Nere scomodino i pesci più piccoli.

La sua voce era ferma e decisa, tanto che era impossibile non comprendere quanto forte fosse il coinvolgimento emotivo che lo legava a quella vicenda. I suoi occhi ardevano di rabbia e determinazione e la sua mente vagliava con saggezza ogni proposta di Mira, affinché niente venisse affidato al caso in quella caccia che poteva finalmente permettergli di pareggiare i conti con lo Yamanaka. La Dea di Yusekai avrebbe dovuto riflettere sulle parole dell’uomo che aveva insistito per affiancarla in quella battaglia, soppesando sulle braccia della bilancia i vantaggi e i rischi di ogni possibile strada. Avrebbero dovuto trovare una falla per insinuarsi nelle difese di quel gruppo di mercenari.. i percorsi percorribili erano molti, ma ciascuno di essi purtroppo nascondeva infinite possibilità.

 
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Le risposte di Hamaki furono prevedibili e Mira annuì concentrata. Quel gruppo prendeva precauzioni ogni volta che accettava un incarico, probabilmente proprio per scongiurare eventuali truffe ai loro danni. La politica di potenza contro qualsiasi altro gruppo di mercenari permetteva inoltre loro di mantenere il controllo rendendosi essenziali, e sebbene tiranni, divenivano la principale forza militaria del luogo. La donna doveva pensare, aveva bisogno di riflettere tranquilla sulla questione tenendo in considerazione tutti gli elementi che c'erano in gioco. Quando la notte era ormai sopraggiunta dunque, si decise per una breve pausa in attesa dell'alba. Continuare a viaggiare di notte sarebbe stato controproducente a prescindere e per quanto Mira fosse fiduciosa delle proprie abilità, si trovava comunque in una terra straniera che non conosceva abbastanza. Dopo l'ennesimo balzo su uno dei grossi rami della vegetazione della selva, si fermò e si rivolse al compagno che viaggiava subito dopo di lei.

- Accampiamoci, è ormai notte e vorrei arrivare in forze. Ho visto una piccola insenatura tra le rocce davanti a noi che ci garantirà copertura

Hamaki sembrò d'accordo e senza aggiungere altro restò sulla scia della compagna che scivolò lungo il percorso fino alla zona che li avrebbe cullati tra il riecheggiare della brezza sulle fronde degli alberi. Era ormai notte inoltrata quando Mira accese un fuoco grazie al proprio chakra e quando si sedette appoggiando le spalle sulla roccia, lasciò che il calore di quella fonte dello stesso colore del tramonto le rasserenasse lo spirito. Valutò con attenzione il perimetro della zona, scavando nel baratro della sera se vi fossero fonti di chakra preoccupanti ma sembrava tutto tranquillo. In ogni caso, se qualcosa si fosse avvicinato mentre riposavano, l'avrebbe saputo con largo anticipo grazie alla sua potente arte sensitiva. Hamaki prese posto non lontano da lei e Mira poté finalmente trovare quella condizione di silenzio di cui aveva bisogno per poter trovare il bandalo della matassa di quella missione. Aveva informazioni a sufficienza per provare ad organizzare un piano efficace ed era pronta a mostrare le proprie perplessità a chi era pronto ad ascoltarla. Era uno dei grandi segreti della donna, uno dei numerosi misteri che esistevano intorno a ciò che realmente fosse Yusekai, talmente folle che nemmeno Kai aveva creduto possibile potesse accadere qualcosa del genere. Mira si rilassò, cercò di distendere tutti i suoi muscoli e concentrò un po' di chakra sulla propria mente per aprire le porte del Mondo degli Spettri. Creò una sorta di auto ipnosi per permettere a se stessa di entrare da sola nel mondo che governava e all'istante, si ritrovò immersa nell'oscurità comandata dal silenzio assordante del buio che infuriava nei meandri di un labirinto senza uscita. Avanzò lentamente nel nulla e allargando le braccia fece in modo che la terra sotto ai suoi piedi prendesse forma e all'orizzonte comparisse ciò che sembrava una distesa infinita di acqua. Un mare spettrale, smosso dal vento dei sussurri dei fantasmi che raggiunsero immediatamente la loro Madre. Mira gli sorrise, notando con piacere come avessero adeguato il loro comportamento dopo gli ultimi richiami. Sembravano comunque fameliche, desiderose di nuova linfa e conoscenza ma presto sarebbero state sfamate più del dovuto.
Erano le Anime Nere di Yusekai, entità non propriamente definite che abitavano le città perdute di quel mondo e la donna, a volte, le avvicinava per confrontare le proprie opinioni e riordinare le idee che si era fatta su un dato argomento. A quel punto il vuoto del silenzio venne colmato da un positivo suono simile allo scorrere di un fiume e Mira poté sedersi su una roccia per parlare finalmente alle ombre che l'avevano raggiunta.


- Chouko è a capo di un gruppo di mercenari del Paese delle Terme, anzi, DEL gruppo di mercenari. Ha praticamente messo mano sull'intero sistema politico del luogo e adesso ne controllo la struttura. Qualsiasi richiesta viene passata al suo gruppo e così è libero di arricchirsi e crescere.

Le anime la osservarono, mostrando due iridi rosse come il fuoco infernale e un'aria violetta dentro cui si muovevano disperatamente. Una delle tante si avvicinò alla Dea e iniziò a vorticarle intorno fino a raggiungere una delle sue orecchie. La donna percepì un brivido di freddo insinuarsi nella propria schiena ma ebbe la possibilità di godere del suo consiglio.

- Lo so, sono mercenari e per avvicinarli dovremmo assoldarli. Ci avevo già pensato ma non abbiamo nemmeno lontanamente i soldi per poter pagare un loro servizio. Inoltre, come ha già detto Hamaki, disturberemmo solo i pesci piccoli a meno di lavori più influenti

L'anima nera si allontanò mostrando un cambiamento nel colore dei suoi occhi da rosso ad azzurro e si posizionò alle spalle dei suoi fratelli. Un'altra allora, chiaramente più grossa delle altre, venne avanti presentandosi alla vista della sua padrona con una forma più riconoscibile delle altre: era una creatura umanoide dalla pelle violacea con delle corna curve sulla testa. I suoi arti erano allungati oltre ogni misura e le dita affilate come artigli. Sulle sue spalle vi erano due ali squamose che ne donavano tutto l'aspetto di un demone. Mira si stupì nel vedere proprio lui farsi avanti e si alzò in piedi senza farsi sovrastare dalla presenza inquietante della creatura di quel mondo. Poi una voce, la sua voce, che fece tremare l'intera Yusekai e avvolse di paura tutto ciò che lentamente si stava formando da quando Mira era giunta quella notte. Il suo nome era Varnaki.

Varnaki - Tu sai ciò che devi fare, Mira. Siamo stanchi, affamati e tu sei ancora qui. Se è denaro che ti serve, prenditelo. Se vuoi far scomodare Chouko, fallo. Ne hai la forza, ne hai il potere... E ora SVEGLIATI!

La madre di Kirinaki riaprì gli occhi a pochi minuti dall'alba e vide il proprio alleato vicino ai bracieri di ciò che rimaneva del fuoco acceso qualche ora prima. Sapeva che fosse sveglio, poteva leggerlo dal suo chakra e decise di parlare informandolo di ciò che aveva concluso durante la sua "meditazione".

- Immagino che i Kurai Tamashi non siano particolarmente amati, giostrano la loro influenza con la paura e con il controllo di Chouko stesso. Ciò che propongo di fare è avvicinare uno degli uomini più influenti del paese, chi insomma può permettersi di pagare l'intera somma che richiedono. Parlare con lui, provare a convincerlo a collaborare con noi per eliminare per sempre l'influenza del Kurai Kage dal paese. Che sia d'accordo o meno non importa, lo costringeremo con la forza se necessario. Una volta che ci saremo garantiti il suo aiuto agiremo come avevo detto: assolderemo i mercenari tramite il nostro ricco uomo, rimanendo nell'ombra, e al momento opportuno manderemo il ricercato dove piazzeremo una trappola ben studiata. Dovremo però fare qualcosa che possa far agire lo Yamanaka stesso e su questo punto ho pensato a una tattica di logoramento.

Mentre parlava, il sole sbucò tra gli alberi e la foresta venne illuminata dalle prime luci del crepuscolo. Mira si alzò dalla sua seduta e si sistemò l'equipaggiamento pronta a ripartire.

- Faremo diffondere la notizia che un nuovo gruppo di stranieri giunto nel paese ha cominciato a mettere a rischio l'integrità delle terre delle Terme e chiaramente, l'obiettivo del nostro ricco rignorotto che assolderà i Tamashi sarà quello di risolvere la situazione. Userò le mie copie per attaccare diversi punti di uno dei villaggi del paese per far sì che una prima parte degli uomini di Chouko si mettano sulle loro tracce. Le copie affronteranno quelli che saranno i pesci piccoli e quando i nostri avversari scopriranno dell'inganno, lo Yamanaka sarà costretto ad agire personalmente per trovare chi ha generato e continua a generare quei cloni. Noi due lo aspetteremo allora dove vogliamo che vada per dargli un caloroso benvenuto

Era un piano preciso, studiato, che sfruttava l'egemonia stessa che i Kurai Tamashi avevano sul paese. Qualsiasi cosa fosse successo a uno dei villaggi all'interno di quelle terre, lo Yamanaka lo avrebbe saputo e Mira voleva agire proprio su quell'influenza.

- E' tutto chiaro?
 
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view post Posted on 17/2/2017, 13:35     +1   -1
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Seppur fosse in dormiveglia, Hamaki si muoveva in maniera nevrotica, lamentandosi mentre gli occhi chiusi lo lasciavano rinchiuso nel suo mondo di incubi. Pochi secondi dopo si svegliò di soprassalto e, senza nemmeno volerlo, puntò un kunai alla gola della sua compagna di viaggio. L’urlo che fuggì dalle sue labbra squarciò il silenzio, risuonando poderoso tra le pareti rocciose del loro rifugio provvisorio.

- MASAMI!

Il pronunciare quel nome lo riportò bruscamente con i piedi per terra, svegliandolo con la stessa crudeltà di una doccia gelida. Le sue iridi smeraldine erano macchiate di puro terrore e il sudore che iniziò a bagnargli la fronte era un chiaro sintomo degli spiacevoli minuti trascorsi fra le braccia di Morfeo. Ancora sconvolto per l’accaduto abbassò il braccio, allontanando quindi la lama dalla kunoichi dalle ciocche dello stesso colore del grano. Il suo sguardo quindi si perse sul suolo, mentre tacito ascoltava quanto lei aveva da dire. La notte sembrava aver davvero portato consiglio a Mira, la quale era stata in grado di elaborare un abbozzo di strategia per poter avvicinare le Anime Nere. L’uomo rimase a sentire, ma la sua attenzione sembrava lontana, persa in vecchi ricordi che mai avrebbero abbandonato il suo cuore. Non appena la Dea di Yusekai ebbe terminato, la sua risposta fu immediata, ma dal tono di voce al quale fece ricorso lei avrebbe immediatamente compreso che fosse giunto il momento di scoprire quale fosse la ragione che si celava dietro quel misterioso comportamento.

- Fino a sei anni fa Chouko è stato il mio unico compagno di squadra. Dopo la morte del terzo elemento del nostro team, avvenuta quando non eravamo altro che pivelli, siamo rimasti soltanto io e lui.. ma nonostante ciò abbiamo continuato a lottare per molto tempo, completando missioni ed assicurando alla giustizia diversi ricercati. Eravamo entrambi due jonin della Foglia e nel villaggio tutti ci chiamavano Chishi Futago, i Gemelli Letali. Tutto sembrava andare per il meglio, ma questo non sembrava bastare a Chouko. No, lui voleva ancora di più. Più potere, più fama, più denaro.

Parlava con una calma invidiabile, anche se la kunoichi poté notare senza problemi il fatto che stesse evidentemente cercando di trattenersi.

- Quando decise di tradire Konoha, prese in ostaggio mia figlia Masami. Sapeva che in questo modo avrebbe ottenuto un vantaggio enorme e come dargli torto? Solo io fui in grado di mettermi sulle sue tracce e lo scontro fu inevitabile. Non so se avesse intenzione di liberare la bambina dopo aver superato i confini del Paese, ma la lotta purtroppo si accese immediatamente.. mentre cercavo di contenere le mie tecniche, Chouko ne approfittò per sguinzagliare la sua vera potenza. Senza che nessuno di noi potesse fare nulla, Masami venne coinvolta in un’esplosione che le costò la vita.

Strinse i pugni Hamaki, tentando disperatamente di evitare che le lacrime rigassero il suo viso forgiato da anni di esperienze e temprato dal dolore, oltre che dal sudore e dal sangue versato durante gli scontri in cui era stato protagonista. Parlare di quella vicenda non era semplice, ma sentiva di doverlo fare.. più si avvicinava allo Yamanaka, più veniva meno la forza per reprimere la rabbia che aveva covato nel petto per tutto quel tempo.

- Io e Sekari, mia moglie, cercammo di sopportare il dolore, facendoci forza a vicenda.. ma alla fine lei fu sconfitta da quel peso. Approfittando della mia assenza, una sera decise di togliersi la vita. Da allora ho sempre vissuto con il solo scopo di uccidere quel maledetto figlio di puttana.. tuttavia ogni mia richiesta di partire per stanarlo venne respinta dalla Foglia. Dicevano che io fossi troppo coinvolto emotivamente, che le mie azioni potessero rivelarsi addirittura controproducenti per il risultato della missione. Così qualche anno fa decisi infine di abbandonare la carriera da shinobi, concentrando i miei sforzi per seguire gli spostamenti di quel bastardo.. in attesa del momento giusto per compiere la mia vendetta.

A quel punto i suoi occhi, traboccanti d’un vortice di emozioni contrastanti, incontrarono quelli della sua interlocutrice. Lei gli stava finalmente concedendo l’opportunità di far sì che la sua sete di sangue potesse essere placata una volta per tutte, privilegio che invece il suo stesso villaggio gli aveva ripetutamente negato. Forse era vero, le sue azioni avrebbero potuto realmente influire sull’esito di una missione che terzi avrebbero potuto compiere in maniera discreta ed esemplare, ma Mira poteva chiaramente leggere l’ardente desiderio di Hamaki di uccidere lo Yamanaka e pertanto possedeva la consapevolezza di avere al suo fianco qualcuno che era disposto a sacrificare la propria vita, per vedere quel nukenin morto. Quella era sicuramente l’unica ragione per la quale l’uomo non aveva deciso di farla finita, come invece era accaduto a sua moglie.

- Il tuo piano è un azzardo, ma non possiamo sperare di arrivare a Chouko senza correre nemmeno un rischio. Va bene Mira, vediamo di metterci in azione.

La determinazione non avrebbe mai abbandonato i suoi occhi, che come fiamme ardenti e vive avrebbero fatto luce attraverso le tenebre che quel criminale aveva fatto calare sulla sua vita, lasciando che questa venisse inevitabilmente divorata dalla loro cupidigia.

 
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view post Posted on 17/2/2017, 14:56     +1   -1
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Mira udì le parole del compagno, lo vide nel suo percorso di logoramento, scavare nei ricordi per far riemergere una vicenda che lo aveva segnato profondamente. Chouko non era soltanto un "ricercato", una "taglia", ma era stato uno shinobi con una storia, che aveva concretamente toccato la storia di chi aveva avuto con lui a che fare. Hamaki e lo Yamanaka erano un tempo una squadra, due ninja invidivisibili ma l'ombra del tradimento che si celava nei meandri della luce era sempre pronta a far crescere le proprie radici ai piedi di chi poteva accettarne le conseguenze. Chouko aveva perso la fiducia delle persone che gli stavano vicino, era arrivato al punto di pugnalare alle spalle la fiducia di un amico in una maniera che non poteva essere perdonata. Le iridi dell'uomo si saturarono di lacrime che resistettero tra le ciglia e mentre terminava di raccontare i dettagli di quella storia, la Dea di Yusekai strinse i pugni ripensando a quanto quella vicenda potesse essere simile a quella che l'aveva coinvolta fuggendo da Kiri, quando la sua unica vera amica Seiri aveva provato a fermarla. Gli shinobi del mondo ninja erano vincolati alle loro scelte, sancite al momento della nascita, e avrebbero dovuto seguire il percorso imposto dalla loro linea di sangue. Era una verità che Mira detestava, che avrebbe volentieri disintegrato per poterne generare un'altra. In un certo senso capiva il compagno, il suo dolore, la sua sofferenza e gli si avvicinò lentamente. Hamaki aveva perso una figlia, un amico e anche una moglie che non era riuscita a sopportare il sangue sul loro nome. Probabilmente perfino lui avrebbe ceduto a quegli eventi forsennati che si erano accavallati negli anni inesorabili, come una peste che alimentava il suo morbo fino alla morte. Eppure si trovava lì, davanti alla cenere del braciere e agli occhi vitrei di una straniera. Konoha lo aveva abbandonato insieme a tutti coloro su cui credeva di poter contare, ma non aveva ancora perso la speranza di vendicarsi su chi gli aveva portato via qualsiasi cosa. Mira gli sfiorò la guancia delicatamente con la mano e scrutò nella sua anima attraverso gli specchi senza riflesso che erano i suoi occhi: lo guardò perdersi nelle sue parole, nei suoi ricordi, e ne percepì il suo bisogno di parlarne in quella circostanza con una fanciulla che era lì pronta ad ascoltare.

Tutto mutò, il suono dell'alba cessò e il silenzio tornò a regnare in quella che divenne un'area nuova, pura, sebbene ancora scura e immersa nel buio. Hamaki si ritrovò al centro di un pezzo di terra circondato dall'acqua e quando si rese conto di ciò che stesse succedendo, udì una voce che gli risultò terribilmente familiare. Era dentro Yusekai, nel mondo degli spettri governato da Mira, dentro cui la donna avrebbe potuto lasciarlo da solo con i suoi ricordi, le sue paure ma anche con i suoi momenti più felici. Avrebbe fatto in modo di fargli rivedere Masami, gli avrebbe concesso la possibilità di parlarle, e sebbene soltanto in un gioco di illusione nato dalla manovrazione del suo subconscio, avrebbe provato a rasserenare un attimo il suo spirito.



Durò pochi istanti, il tempo necessario per poter godere di quel dono che Mira, empaticamente, gli aveva concesso... e tutto tornò alla realtà.

- La tua motivazione, il tuo coinvolgimento, sarà ciò che ci porterà alla sua testa. Adesso è il momento di andare.
 
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view post Posted on 17/2/2017, 16:09     +1   -1
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Il regalo che Mira decise di concedere al suo compagno fu una vera e propria manna dal cielo per quest'ultimo. Rimase lì dentro per un tempo indefinito, nemmeno calcolabile da chi aveva vissuto in prima persona quell'esperienza irripetibile. Nessuno avrebbe saputo dire cosa potesse essere accaduto in quei brevi istanti trascorsi nel mondo reale, nemmeno la stessa Dea di quel maledetto Mondo di Spettri. Fu un vero e proprio viaggio, al cui termine negli occhi di Hamaki la fanciulla avrebbe potuto leggere rabbia e gratitudine. Entrambi elementi che potevano farle comodo per completare quella pericolosa caccia all'uomo.

Il viaggio non sarebbe durato molto, per fortuna. Erano partiti poco dopo l'alba e in poche ore i due ninja ebbero modo di ammirare i cambiamenti della morfologia del territorio. Una volta superato il confine del Paese del Fuoco, quello delle Terme li ospitò con una vegetazione assai simile, la quale li avrebbe presto lasciati ad un terreno più roccioso e impervio. Quando ebbero raggiunto Netsuyama, la capitale che si ergeva lungo i fianchi del vulcano omonimo, il quale svettava esattamente al centro della nazione. La scalata non fu complicata, gli architetti del luogo avevano ben pensato di costruire una spirale in grado di ospitare abitazioni e centri termali dall'aspetto assai affascinante. La città brulicava di negozi e di vita, come del resto ci si poteva aspettare dal centro più importante del Paese. Chiedendo informazioni, i due shinobi avrebbero avuto modo di raggiungere in fretta la residenza del Daimyo.. anzi, dei Daimyo. Sì, dai nativi del posto avrebbero scoperto che, stranamente, il Paese veniva governato da tre gemelli.. una particolarità non da poco conto, nata forse dal desiderio di non creare faide per la successione al trono. Avrebbero trovato la residenza in cima alla montagna, incastonata nella roccia, quasi come se facesse parte di essa. La struttura in realtà non si discostava molto dall'aspetto delle abitazioni destinate ai civili, ma la presenza di uomini armati per fortuna non lasciava spazio ad ulteriori indugi.

Se vuoi sei libero di chiedere altre informazioni in giro, ma non potrai conoscere più di quanto viene specificato nel topic "Geografia e Rotte" :nono:
 
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view post Posted on 18/2/2017, 17:16     +1   -1
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Giunsero al Paese delle Terme che il sole era allo zenit. Durante il viaggio, Mira e Hamaki parlarono di ciò che avrebbero dovuto affrontare una volta giunti nella capitale. Quelle terre erano particolari, eternamente a metà tra due fuochi, da sempre senza una vera posizione in quel disegno globale che era il mondo degli shinobi. Si trovava in mezzo ai due antipodi, Fuoco e Gelo, e a causa loro viveva stagioni semestrali che lo rendevano inquietante quanto affascinante. I due stranieri entrarono a Netsuyama con grande curiosità e si lasciarono trasportare dalla vivacità del posto che faceva della propria neutralità il bene più prezioso. Mira si guardò rapidamente intorno assorta come sempre nei suoi penseri e ragionò su quanto avesse adetto la notte precedente: avrebbero dovuto avvicinare un uomo influente e ricco per convincerlo a pagare i servizi delle Anime Nere per un falso-lavoro. Nessuno sembrava più appropriato del Daimyo del villaggio che, caso volle, fossero perfine tre. Non si poteva però procedere senza uno studio approfondito dell'ambiente che avrebbe ospitato la loro missione, anche perché a giochi iniziati avrebbero dovuto mandare Chouko in una rete di trappole.

- Ci rivediamo alle porte del villaggio al tramondo. Usiamo queste ore di luce per raccogliere quante più informazioni possibili sul luogo e sfruttiamo poi il favore della notte per entrare in azione. Decideremo una volta tornati i nostri obiettivi.

Fu schietta, non aveva nessuna intenzione di mirare alla semplice gente benestante della città, bensì a chi avrebbe potuto concederle anche un prezioso sostegno politico. Non voleva ancora parlarne direttamente comunque, preferiva prima avere un quadro completo del luogo che stavano "visitando".

- Niente schiocchezze, dovremo essere semplici stranieri senza nome in visita alla città.

Il compagno annuì e con determinazione si allontanò verso il centro nevralgico del villaggio. Mira rimase invece alcuni minuti ad osservare l'achitettura di Tetsuyama e ne fu semplicemente estasiata: era un vero e proprio villaggio costruito lungo i fianchi del vulcano e si stupì nel notare come nessuno ci facesse realmente caso. Il monte era anzi una meta turistica, un motivo di orgoglio per i paesani del luogo, che vedevano in quella splendida eredità naturale il simbolo della propria forza. Nessuno temeva che potesse un giorno tornare iracondo a far esplodere la propria supremazia sulle Terme, semplicemente vivevano sul suo ciglio godendo e ringraziando per le sue acque calde.
La donna decise a quel punto di farsi un giro per le vie principali del villaggio e sebbene la missione principale fosse raccogliere informazioni sullo Yamanaka e la sua organizzazione, la sete di conoscenza che la contraddinstingueva avrebbe volentieri soddisfatto la propria fame con una buona dose di nuove informazioni. Durante i suoi studi, Mira non aveva mai approfondito le letture sul Paese delle Terme, ricordava soltanto un particolare evento avvenuto durante la guerra di Watashi in cui una strana pioggia maledetta aveva infettato con un morbo terribile tutti i suoi abitanti. Era passato del tempo a ogni modo e i risultati erano lampanti: la floridità del paese era al culmine e anche la sua bellezza estetica e culturale. Ovunque Mira andasse trovava cartelli indicanti l'ingresso di una vasca termale e non poté far altro che ripensare a quella nella grotta del suo ultimo covo. Amava i bagni caldi, la aiutavano a riflettere, ma non era certamente il momento di lasciarsi vincere dalle passioni. Una tra tutte comunque aveva ormai prevalso, come sempre, ovvero la curiosità sfrenata che la guidò fin dentro quello che doveva essere il negozio di un fabbro.


- Salve

Salutò educatamente entrando e si lasciò dietro di sé le ante di legno dell'entrata. L'interno della struttura era modesto: le pareti erano di legno così come i mobili ma ordinatamente esposte su alcuni tavoli poggiati alle mura vi erano una miriade di armi finemente lavorate. Si avvicinò a una spada enorme a due mani e ne sfiorò la lama con le dita rabbrividendo. Era incredibile come certi guerrieri usassero tali strumenti come fossero leggeri fogli di carta. Non era decisamente lo stile di chi preferiva risolvere una disputa con la strategia e attacchi studiati e ben mirati. Volgendo il capo vide poi uno splendido arco in legno di quercia e immediatamente cambiò espressione. Se le spade le considerava grezze e decisamente "sporche", gli archi l'avevano sempre affascinata. Erano armi per pochi eletti, particolari, che facevano della precisione e la concetrazione i fattori determinanti del loro corretto utilizzo. Scrutò anche le frecce contenute nella farestra appesa ad una trave e pensò a quanto potesse essere interessante la possibilità di infondere il proprio chakra in esse. Vi erano tantissime altre armi ma se avesse assecondato la propria voglia di esplorare l'intero villaggio non sarebbe bastata una settimana. Si accinse dunque ad uscire prima che uno dei negozianti le rivolgesse la parola e si diresse verso la parte più alta del villaggio, luogo in cui era possibile raggiungere la residenza dei Daimyo. Il percorso fu disseminato di possibili distrazioni e potenziali luoghi interessanti ma la donna aveva già perso troppo tempo. Raggiunse così un'altura da cui era possibile osservare buona parte di Tetsuyama e sorrise pensando a quanto avesse visto in quegli ultimi giorni: Konoha, le foreste del Paese del Fuoco, parte del Paese del Ferro, quello delle Terme, tutte splendide terre di cui sognava un giorno la libertà. Quando dovevano essere circa le 15:00, Mira chiuse gli occhi espandendo il perimetro della propria abilità sensitiva quanto più possibile. Provò a memorizzare il profumo e la tonalità del chakra di tutti coloro che si trovavano all'interno del raggio d'azione della sua arte e decise a quel punto di andare a verificare personalmente chi in quella frazione di mondo avesse potuto darle una mano contro i veri tiranni delle Terme, i Kurai Tamashi. Dopo essersi assicurata che nessuno potesse vederla si sfaldò in una miriade di farfalle di carta che abbracciarono con la loro influenza l'intero vulcano Netsuyama e i suoi dintorni.

<attivazione> - Ninjutsu: Sukauto no Chou – (Chk: 70) “Il ninja si scompone in una moltitudine di farfalle composte da carta che si disperdono in un raggio notevole (chunin 10 km, jonin 20 km, sannin 30km) e raccolgono informazioni su tutto ciò che vedono o sentono. Utilizzabile solo in missione. Naturalmente non sarà possibile per il Ninja combattere da trasformato.”


Dopo il giro di perlustrazione, alla luce di ciò che era riuscita a dedurre ascoltando il villaggio parlare, la donna decise il metodo di approccio per dare inizio alla prima fase della cattura di Chouko Yamanaka. Tornata dunque alle porte al tramonto, vide lì il proprio alleato e distendendo le sue labbra rosse in quello che poteva essere un sorriso, parlò con autorevole determinazione.

- Il Paese delle Terme è per storia un luogo che ha costruito la propria storia sulla "neutralità". Non è abituato a combattere e le forze militari non hanno idea di cosa significhi combattere una guerra. L'unica che hanno mai dovuto affrontare è stata peraltro risolta da paesi stranieri. E' probabilmente questo che ha permesso a Chouko di estendere la propria egemonia in questo posto, sicuro di non avere rivali pronti a scacciare la tirannia della sua organizzazione. Stasera dovrà però fare i conti con noi due

Era andata subito al dunque, senza nascondere nessun particolare di ciò che aveva scoperto riguardo la storia del paese. Alla luce di quelle informazioni dunque, la Dea di Yusekai aveva studiato il metodo di azione:

- Ci infiltreremo con il favore dell'ombra alla residenza dei Daimyo, restando completamente invisibili. Se servirà creerò un diversivo che ci permetterà di entrare facilmente ma penso che non avremo troppi problemi a farla franca a un gruppo di forze armate che non ha mai davvero combattuto. Arrivati dentro, immobilizzeremo i tre fratelli e spiegheremo loro il nostro piano. Facendo leva sui punti giusti, sono sicura che ci aiuteranno di loro spontanea volontà, contrariamente li costringeremo.
Tutto chiaro? Tu hai scoperto altro che possa servire?
 
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view post Posted on 20/2/2017, 13:33     +1   -1
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- Niente di diverso rispetto a quanto hai scoperto anche tu, Mira. Non ci resta che attendere il momento giusto per entrare in azione.

Mentre il sole iniziava a rifugiarsi dietro le pendici del vulcano, lasciando spazio a tonalità arancioni e scarlatte sul cielo che ospitava quel panorama, i due ebbero finalmente modo di scambiare opinioni al riguardo di ciò che avevano avuto modo di scoprire. Grazie alle eccezionali abilità di cui disponeva, Mira era stata in grado di raccogliere informazioni assai utili per comprendere bene chi avevano di fronte; il silenzio ignavo di cui i tre Daimyo si erano vestiti era la ragione per la quale le Anime Nere erano riuscite in poco tempo a stringere nella propria morsa l’intera nazione e il piano elaborato dalla kunoichi prevedeva proprio la necessità di spezzare quello stato e convincere i maggiori vertici politici ad intervenire per porre fine a quell’egemonia. A quel punto, con il pieno appoggio di Hamaki, alla fanciulla non rimaneva altro che pazientare nell’attesa che la notte calasse.
Con il favore delle tenebre, qualche ora più tardi, i due shinobi si misero quindi in gioco. La residenza dei Daimyo era sicuramente ben sorvegliata, ma le loro capacità non erano minimamente sufficienti per individuare i movimenti di due guerrieri abituati ad essere un tutt’uno con le ombre stesse. Non appena ebbero aggirato il cancello, impiegarono solo qualche minuto per individuare un’entrata che permettesse loro di accedere all’interno della struttura senza essere visti. In men che si dica si trovarono quindi all’interno dell’edificio costruito nella roccia e senza essere visti furono in grado di accedere alle stanze di uno dei tre leader del Paese. Lo trovarono intento ad entrare in una sontuosa vasca dai ricami dorati, colma d’acqua fino all’orlo; stava quasi per spogliarsi, ma fortunatamente fu sorpreso mentre ancora indossava il suo kimono nero e ciò risparmiò loro le sue nudità.

- Chi siete? Cosa ci fate qui?!

Parlò con voce terrorizzata, incredulo di trovarsi di fronte a due sconosciuti senza alcun preavviso e in un momento intimo come quello. I suoi occhi scavati nel suo volto esile, coronato da una chioma scura decorosamente legata in una coda dietro la nuca, si persero in quelli dei due shinobi, mostrando un chiaro disagio. Pretendeva risposte ed era praticamente pronto ad allertare le numerose guardie assoldate per difendere la residenza, nel caso in cui le intenzioni degli ospiti non gli fossero andate a genio.

 
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view post Posted on 20/2/2017, 22:25     +1   -1
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Entrarono in azione agendo furtivamente, scivolando nell'ombra e divenendo un tutt'uno con il buio della sera. Mira era preparata: era cresciuta nella nebbia di Kiri ed essere invisibile era ciò che veniva insegnato fin dalle basi a chi si apprestava a diventare uno Shinobi. Come se non bastasse, al fianco di Kai era sempre rimasta dietro le quinte a tessere i piani di Kirinaki, ben nascosta dalla luce del sole a dalla vista di tutti i suoi nemici. Forte di questa preparazione dunque, si mosse celere accompagnata dalla brezza che soffiava vicino alla sommità di Netsuyama e si catapultò all'interno della residenza dei tre Daimyo. Non senza sorpresa, la donna poté osservare il compagno seguirla in maniera precisa, senza lasciarsi vincere dal timore di venire scoperto. Hamaki era senz'altro stato un abile ninja e ancora allora avrebbe potuto dare più di un ottimo contributo. Lo aveva dimostrato riuscendo a stare sulla scia della donna e senza lasciare di sé la minima traccia. Non avevano neppure dovuto attaccare nessuno, Mira si limitò a usare in maniera intelligente le sue arti ninja, appiattendosi al muro per prenderne completamente il colore quando si trovò costretta a scomparire per la presenza delle guardie.

<attivazione> - Ninjutsu: Gisou - (Chk: 100) “Lo Shinobi è ormai talmente abile nell'uso dei fogli di cui è composto il suo corpo, da potersi appiattire tanto da imitarne lo spessore. Si pone quindi su una parete e aderisce ad essa, prendendone il colore. Vale come abilità nel Nascondersi di grado 2° solo durante missioni o quest, ma non durante i combattimenti.”


Nessuno era stato colpito, nessuno aveva la minima idea di chi si era introdotto in quella casa sulla sommità del vulcano. Penetrarono attraverso corridoi bui e volteggiando sulle travi di legno coprenti la roccia passarono due stanze, poi una terza, fino ad udire il piacevole suono dell'acqua che scorre tra le pareti silenziose dell'abitazione. Mira avvicinò il dito indice alla bocca per fare segnale al compagno di stare in silenzio, quindi sbucò la testa per osservare chi si trovasse nell'unica camera illuminata che fino ad allora avevano visto. Era proprio uno dei tre gemelli Daimyo del paese, pronto ad abbandonarsi ai piaceri di un bagno caldo che gli avrebbe allietato la nottata. Ciò che non sapeva però, era che da lì a poco si sarebbe trovato dinnanzi alla possibilità di estendere quel piacere senza più una spada di damocle sulla testa. Mira scosse il capo sorridendo e piombò nella stanza attirando immediatamente l'attenzione del suo obiettivo. Avrebbe fatto di tutto per risparmiarsi la nudità, e ci avrebbe messo la mano sul fuoco, poco virile di quella sorta di omuncolo amante dell'oro. Il Daimyo sussultò spaventato e cercando di non mostrarsi completamente in balia dei due misteriosi stranieri chiese a entrambi di identificarsi. Mira scambiò un'occhiata fugace con il compagno e congiungendo i palmi delle mani concentrò all'istante una grande quantità di chakra che si espanse nella camera fino a sovrastare perfino l'acqua calda della vasca.


Yusekai!



<genjutsu> - Yusekai - (Chk: 190) (Eff: Int+200)
Il principio fondamentale degli insegnamenti di Kai era semplice: bisognava canalizzare la propria rabbia in maniera utile, così da poterla sfruttare in combattimento. Durante la sua vita a Kiri, Mira aveva sviluppato una sorta di condizione instabile causata dal suo ossessivo desiderio di conoscere oltre la concezione umana. Quando questo non si rendeva possibile, impazziva e in uno dei suoi attacchi più critici aveva perfino ucciso la sua stessa madre. Il ninja dagli occhi dorati le aveva però insegnato a spalmare i suoi impulsi per poter tornare la calma e riflessiva Kunoichi di un tempo. Mira sviluppa così una potente Genjutsu su cui verte l’intero suo stile di combattimento e sopravvivenza: lo Yusekai, un mondo illusorio in cui la kunoichi può sfogare tutto l’astio e la rabbia accumulata dall’ossessione che la affligge. Il mondo esiste nella sua testa, come un luogo visitabile ed esplorabile, vasto e inospitale, pieno di figure incomprensibili e strade labirintiche. Al suo interno, Mira è l’assoluta padrona, come una Dea generatrice, e può liberamente costruire e distruggere percorsi o ambienti. Una volta aveva provato a spiegare a Kai di aver generato entità fisiche al suo interno con cui si aiutava a giostrare le strategie di Kirinaki. A ogni modo, Yusekai è talmente vasta che neppure Mira conosce i confini di quella distorta terra misteriosa.
L’effetto della genjutsu è particolare e può essere riprodotto nella testa di un avversario, che verrà gettato all’interno di Yusekai, nello specifico:
Il ninja che verrà colpito dalla genjutsu subirà immediatamente un malus a Def, Res e Vel calcolato su Danno certo/3, a causa dell’impotenza assoluta in un mondo totalmente gestito dalla generatrice.
In base al danno certo inoltre, gli effetti saranno più o meno profondi:

Danno certo>50 -> Il controllo di Mira sul mondo e sul ninja è al primo stadio, e potrà decidere che sensazione far provare all’avversario giostrando immagini e situazioni:

-Sonnolenza e Paralisi
Yusekai è un mondo inospitale, difficile, abitato da creature che neppure Mira conosce, ed orientarsi in una terra senza uscita è semplicemente impossibile. Questo porta all'esasperazione, e i tentativi di imboccare la giusta strada tra i cunicoli labirintici generati dalla kunoichi finiscono per sfiancare il bersaglio. La stanchezza porta alla sonnolenza e alla voglia di lasciarsi vincere da attimi interminabili di riposo.

-Panico
Tra un bivio e l'altro, il sentiero di una foresta e l'oscurità di una grotta, ciò che accompagnerà il vagabondare del bersaglio sarà la costante presenza del terrore. Le paure intrinseche si materializzeranno sotto forma di entità cacciatrici, perennemente sulle tracce dei ninja alla ricerca di una disperata via d'uscita.

Danno certo>100 -> Il controllo di Mira sul mondo e sul ninja al suo interno è intermedio, e la generatrice potrà scegliere la pena da lui provata, modificando l'ecosistema dell'ambiente. Potrà decidere se infliggere:

-Accecamento
Yusekai si tinge di nero. L'intero mondo si spegne, avvolgendo qualsiasi tipo di illuminazione possa esistere. Il ninja, non riuscendo più a vedere ciò che lo circonda, crederà di stare perdendo la vista, in un lento ma inesorabile cammino verso l'oblio.

-Congelamento
La terra di Yusekai si ghiaccia. Il ninja finisce in un mondo artico, trafitto dai venti gelidi e dalle incessanti bufere di neve. In questo mondo non esiste fuoco, il bersaglio crederà di dover convivere con un clima rigido e insostenibile senza aver la possibilità di alleviare la sofferenza.

-Ustione
Dalla terra si innalzano fuochi e sgorga lava, come se Yusekai diventasse un unico gigantesco vulcano che sta per eruttare.

Danno certo>150 -> Il controllo di Mira è assoluto, e potrà costruire il suo mondo come una terra arida e venefica.

-Veleno
L'aria diventa tossica, la terra venefica e Yusekai stessa sembra soffrire della malattia soffocante della sua padrona. Finché il ninja non avrà respirato ed assorbito il marcio accumulato da Mira, il veleno non smetterà di progredire.


Lo scenario mutò, la camera scavata nella roccia del monte si disgregò in piccoli granelli di sabbia che in breve si ricompattarono andando a disegnare un'ambientazione decisamente più inquietante. Non vi erano più pareti, solo una distesa immensa di nulla immerso nell'oscurità. Dall'alto arrivava una strana luce argentea, da quello che sembrava un cielo nudo di astri ma che ospitava una grande luna piena. Era presente anche Hamaki, anche lui colpito dal genjutsu ma ormai consapevole che faceva parte dell'abilità della compagna. Mira parlò immediatamente cercando di giocare in fretta le sue carte.

- Non tema questo luogo, si trova qui solo per sicurezza. Devo essere certa che lei possa rimanere ad ascoltare in silenzio tutto quello che ho da dire.

Dentro Yusekai, la donna poteva evitare più abilmente che il Daimyo attirasse l'attenzione dei fratelli, e l'avrebbe potuto convincere con le maniere forti se l'occasione l'avesse richiesto.

- Mi ascolti bene, so della situazione in cui verte questo paese, dei Kurai Tamashi e del loro leader. Ho studiato a fondo tutta la vicenda, so dei loro prezzi folli e del modo in cui tengono stretta in una morsa l'intera terra delle Terme. Noi siamo due cacciatori di taglie e caso vuole che il capo di quei pazzi abbia una cifra molto interessante sulla sua testa. Noi non vogliamo nessun problema, né vogliamo causarne, siamo qui soltanto per chiderle un aiuto per stanare quel bastardo, in cambio del giusto compenso...
Chouko Yamanaka, è questo il suo nome, ha ormai creato una rete perfetta di profitti, per gestire il controllo militare ed economico dell'intero paese. Si rende conto della ricchezza che porterebbe la sua scomparsa? Se lei e i suoi fratelli ci aiuterete, potremo risolvere la questione della loro tirannia e sarete nuovamente liberi di scegliere le vostre linee di difesa al prezzo che più vi aggrada. Inoltre... saremo disposti a darvi metà della cifra della sua taglia. Consideratelo un risarcimento per il periodo che avete dovuto sopportare.


Era su quell'ultimo punto che Mira contava, avendo udito dalle voci della capitale quanto i tre gemelli fossero amanti della ricchezza. I ricami dorati su quella vasca ne erano d'altronde un chiaro esempio.

- Il mio piano è semplice: dovrete assoldarli per un falso lavoro e mandarli dritti in una trappola che organizzerò con il mio compagno.

||Il master mi ha dato il permesso di poter ruolare di esser riuscito a intrappolare il Daimyo in Yusekai.||
 
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view post Posted on 21/2/2017, 18:35     +1   -1
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Ben presto la voce sconvolta del Daimyo si sarebbe persa nell'aere, trasportata via dal vento del Mondo degli Spettri e soffocata dal silenzio assordante di quel mondo avvolto dalle tenebre che erano insite nel cuore della stessa Mira. Inizialmente anche Hamaki risultò perplesso, ma non appena si fu reso conto di essere diventato egli stesso parte del palcoscenico creato dalla compagna non poté che esibire un sorriso impregnato di soddisfazione. Quella donna dai tratti affascinanti non smetteva di stupirlo; lui aveva avuto modo di apprezzare la meravigliosa menzogna di quel mondo, mentre adesso riusciva a saggiarne la tremenda realtà che riusciva a creare davanti ai suoi occhi. La stessa che sembrava aver gettato nel caos il cuore del ricco proprietario feudale.

- .. i Kurai T-tamashi?

Balbettava in maniera evidente e, con le sue pupille ridotte pressoché a fessure che esaminavano terrorizzate quello scenario maledetto, c'era da chiedersi se temesse di più le Anime Nere o il vuoto di Yusekai. Ben presto la sapienza delle parole di Mira avrebbe fatto sì che quella stessa paura si tramutasse in avidità; stando a ciò che aveva saputo, i Fratelli Tsu erano ammaliati dal luccicare dell'oro e dal suo soave tintinnio e fu proprio facendo leva su quella peculiarità che la kunoichi avanzò la sua proposta. In una frazione di secondo, quasi fosse una fredda calcolatrice, l'omuncolo immaginò lo scenario da lei descritto. I vantaggi erano indubbiamente allettanti, ma c'era da comprendere fino a che punto la donna dalle ciocche dorate fosse disposta a spingersi. Cercando di ricomporsi e di placare il timore che provava, il Daimyo nascose le braccia dentro al lungo kimono e tentò di organizzare le idee che affollavano la sua mente.

- Indubbiamente il ritorno economico sarebbe ideale. Come avete detto, i costi di quei mercenari sono esorbitanti e, per quanto abili, non sarebbe complicato trovare forze di eguale qualità ad un prezzo più ragionevole. Io e i miei fratelli potremmo anche appoggiare la vostra causa.. ma dovrete dirci chi siete, come vi chiamate e spiegarci fino in fondo cosa avete in mente. Ogni dettaglio.

Chi avevano davanti era solo un ragazzo, forse appena ventenne, ma il suo modo di fare volto unicamente ad un tornaconto monetario era persino più disgustoso di quello di leader ben più anziani e piegati dalla cupidigia. Per quanto debole non era uno sprovveduto e, pur rimanendo in silenzio, Hamaki non poté che osservarlo con disprezzo. Non aveva intenzione di intervenire, avrebbe fatto di tutto pur di arrivare ad ottenere la testa di Chouko.. il suo sguardo quindi si rivolse quindi alla kunoichi, attendendo un suo responso, ma ben presto sarebbe tornato sul corpo esile del Daimyo, non appena questo avrebbe terminato di parlare.

- Ah, dimenticavo. L'intera taglia sarebbe un risarcimento più adatto.

 
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