| Le risposte di Hamaki furono prevedibili e Mira annuì concentrata. Quel gruppo prendeva precauzioni ogni volta che accettava un incarico, probabilmente proprio per scongiurare eventuali truffe ai loro danni. La politica di potenza contro qualsiasi altro gruppo di mercenari permetteva inoltre loro di mantenere il controllo rendendosi essenziali, e sebbene tiranni, divenivano la principale forza militaria del luogo. La donna doveva pensare, aveva bisogno di riflettere tranquilla sulla questione tenendo in considerazione tutti gli elementi che c'erano in gioco. Quando la notte era ormai sopraggiunta dunque, si decise per una breve pausa in attesa dell'alba. Continuare a viaggiare di notte sarebbe stato controproducente a prescindere e per quanto Mira fosse fiduciosa delle proprie abilità, si trovava comunque in una terra straniera che non conosceva abbastanza. Dopo l'ennesimo balzo su uno dei grossi rami della vegetazione della selva, si fermò e si rivolse al compagno che viaggiava subito dopo di lei.
- Accampiamoci, è ormai notte e vorrei arrivare in forze. Ho visto una piccola insenatura tra le rocce davanti a noi che ci garantirà copertura
Hamaki sembrò d'accordo e senza aggiungere altro restò sulla scia della compagna che scivolò lungo il percorso fino alla zona che li avrebbe cullati tra il riecheggiare della brezza sulle fronde degli alberi. Era ormai notte inoltrata quando Mira accese un fuoco grazie al proprio chakra e quando si sedette appoggiando le spalle sulla roccia, lasciò che il calore di quella fonte dello stesso colore del tramonto le rasserenasse lo spirito. Valutò con attenzione il perimetro della zona, scavando nel baratro della sera se vi fossero fonti di chakra preoccupanti ma sembrava tutto tranquillo. In ogni caso, se qualcosa si fosse avvicinato mentre riposavano, l'avrebbe saputo con largo anticipo grazie alla sua potente arte sensitiva. Hamaki prese posto non lontano da lei e Mira poté finalmente trovare quella condizione di silenzio di cui aveva bisogno per poter trovare il bandalo della matassa di quella missione. Aveva informazioni a sufficienza per provare ad organizzare un piano efficace ed era pronta a mostrare le proprie perplessità a chi era pronto ad ascoltarla. Era uno dei grandi segreti della donna, uno dei numerosi misteri che esistevano intorno a ciò che realmente fosse Yusekai, talmente folle che nemmeno Kai aveva creduto possibile potesse accadere qualcosa del genere. Mira si rilassò, cercò di distendere tutti i suoi muscoli e concentrò un po' di chakra sulla propria mente per aprire le porte del Mondo degli Spettri. Creò una sorta di auto ipnosi per permettere a se stessa di entrare da sola nel mondo che governava e all'istante, si ritrovò immersa nell'oscurità comandata dal silenzio assordante del buio che infuriava nei meandri di un labirinto senza uscita. Avanzò lentamente nel nulla e allargando le braccia fece in modo che la terra sotto ai suoi piedi prendesse forma e all'orizzonte comparisse ciò che sembrava una distesa infinita di acqua. Un mare spettrale, smosso dal vento dei sussurri dei fantasmi che raggiunsero immediatamente la loro Madre. Mira gli sorrise, notando con piacere come avessero adeguato il loro comportamento dopo gli ultimi richiami. Sembravano comunque fameliche, desiderose di nuova linfa e conoscenza ma presto sarebbero state sfamate più del dovuto. Erano le Anime Nere di Yusekai, entità non propriamente definite che abitavano le città perdute di quel mondo e la donna, a volte, le avvicinava per confrontare le proprie opinioni e riordinare le idee che si era fatta su un dato argomento. A quel punto il vuoto del silenzio venne colmato da un positivo suono simile allo scorrere di un fiume e Mira poté sedersi su una roccia per parlare finalmente alle ombre che l'avevano raggiunta.
- Chouko è a capo di un gruppo di mercenari del Paese delle Terme, anzi, DEL gruppo di mercenari. Ha praticamente messo mano sull'intero sistema politico del luogo e adesso ne controllo la struttura. Qualsiasi richiesta viene passata al suo gruppo e così è libero di arricchirsi e crescere.
Le anime la osservarono, mostrando due iridi rosse come il fuoco infernale e un'aria violetta dentro cui si muovevano disperatamente. Una delle tante si avvicinò alla Dea e iniziò a vorticarle intorno fino a raggiungere una delle sue orecchie. La donna percepì un brivido di freddo insinuarsi nella propria schiena ma ebbe la possibilità di godere del suo consiglio.
- Lo so, sono mercenari e per avvicinarli dovremmo assoldarli. Ci avevo già pensato ma non abbiamo nemmeno lontanamente i soldi per poter pagare un loro servizio. Inoltre, come ha già detto Hamaki, disturberemmo solo i pesci piccoli a meno di lavori più influenti
L'anima nera si allontanò mostrando un cambiamento nel colore dei suoi occhi da rosso ad azzurro e si posizionò alle spalle dei suoi fratelli. Un'altra allora, chiaramente più grossa delle altre, venne avanti presentandosi alla vista della sua padrona con una forma più riconoscibile delle altre: era una creatura umanoide dalla pelle violacea con delle corna curve sulla testa. I suoi arti erano allungati oltre ogni misura e le dita affilate come artigli. Sulle sue spalle vi erano due ali squamose che ne donavano tutto l'aspetto di un demone. Mira si stupì nel vedere proprio lui farsi avanti e si alzò in piedi senza farsi sovrastare dalla presenza inquietante della creatura di quel mondo. Poi una voce, la sua voce, che fece tremare l'intera Yusekai e avvolse di paura tutto ciò che lentamente si stava formando da quando Mira era giunta quella notte. Il suo nome era Varnaki.
Varnaki - Tu sai ciò che devi fare, Mira. Siamo stanchi, affamati e tu sei ancora qui. Se è denaro che ti serve, prenditelo. Se vuoi far scomodare Chouko, fallo. Ne hai la forza, ne hai il potere... E ora SVEGLIATI!
La madre di Kirinaki riaprì gli occhi a pochi minuti dall'alba e vide il proprio alleato vicino ai bracieri di ciò che rimaneva del fuoco acceso qualche ora prima. Sapeva che fosse sveglio, poteva leggerlo dal suo chakra e decise di parlare informandolo di ciò che aveva concluso durante la sua "meditazione".
- Immagino che i Kurai Tamashi non siano particolarmente amati, giostrano la loro influenza con la paura e con il controllo di Chouko stesso. Ciò che propongo di fare è avvicinare uno degli uomini più influenti del paese, chi insomma può permettersi di pagare l'intera somma che richiedono. Parlare con lui, provare a convincerlo a collaborare con noi per eliminare per sempre l'influenza del Kurai Kage dal paese. Che sia d'accordo o meno non importa, lo costringeremo con la forza se necessario. Una volta che ci saremo garantiti il suo aiuto agiremo come avevo detto: assolderemo i mercenari tramite il nostro ricco uomo, rimanendo nell'ombra, e al momento opportuno manderemo il ricercato dove piazzeremo una trappola ben studiata. Dovremo però fare qualcosa che possa far agire lo Yamanaka stesso e su questo punto ho pensato a una tattica di logoramento.
Mentre parlava, il sole sbucò tra gli alberi e la foresta venne illuminata dalle prime luci del crepuscolo. Mira si alzò dalla sua seduta e si sistemò l'equipaggiamento pronta a ripartire.
- Faremo diffondere la notizia che un nuovo gruppo di stranieri giunto nel paese ha cominciato a mettere a rischio l'integrità delle terre delle Terme e chiaramente, l'obiettivo del nostro ricco rignorotto che assolderà i Tamashi sarà quello di risolvere la situazione. Userò le mie copie per attaccare diversi punti di uno dei villaggi del paese per far sì che una prima parte degli uomini di Chouko si mettano sulle loro tracce. Le copie affronteranno quelli che saranno i pesci piccoli e quando i nostri avversari scopriranno dell'inganno, lo Yamanaka sarà costretto ad agire personalmente per trovare chi ha generato e continua a generare quei cloni. Noi due lo aspetteremo allora dove vogliamo che vada per dargli un caloroso benvenuto
Era un piano preciso, studiato, che sfruttava l'egemonia stessa che i Kurai Tamashi avevano sul paese. Qualsiasi cosa fosse successo a uno dei villaggi all'interno di quelle terre, lo Yamanaka lo avrebbe saputo e Mira voleva agire proprio su quell'influenza.
- E' tutto chiaro?
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