Missione 45C - Ghostbusters!, per _Crystal (2° PG)

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view post Posted on 26/12/2016, 15:18     +1   -1
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CITAZIONE
GDROFF// Finalmente eccoci qui! Scusa il ritardo, sai, il Natale.. Odio totale :troll:
Passando all'azione: il tuo Pg riceve una missiva dal Mizukage dove vi è scritto che l'indomani deve recarsi nella periferia a Sud del Villaggio. Riconosce un piccolo quartiere benestante, con circa sei case, messe una di fronte all'altra, tutte uguali: due piani, dallo strano tetto a spiovente (inusuale in questo territorio), in legno e di colore marrone (quasi sul viola) e bianco. Al centro una piccola piazza con una fontana, dove stanziano altri quattro Ninja (dato il Coprifronte) ed intorno loro altre persone. Finisci il post che ti stai avvicinando. Buon Game //GDRON

EDIT: avevo talmente tanta voglia di tale cibo che avevo scritto "piccola pizza" :asd:

Edited by Kickmass - 21/2/2017, 16:21
 
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view post Posted on 20/2/2017, 19:24     +1   -1
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Afferrò il coprifronte. Indossò il giubbotto da chunin. Lucidò la katana.
Tutti gesti comuni, ma era come se fosse la prima volta. Era la prima volta. Era la prima volta che veniva convocato per una missione da quando era chunin - lo testimoniava la missiva che aveva sul tavolo-. Ma soprattutto, era la prima volta senza di lei.
Sentiva la sua assenza in ogni respiro, in ogni spazio, nel dolore al centro del petto che non voleva andarsene -e probabilmente, non se ne sarebbe mai andato. Come un buco nero, insaziabile, che lo divorava dall'interno, i suoi rimpianti lo stavano inghiottendo.


Se solo non avessi...


Tuttavia aveva anche dei doveri, nei confronti di tutto il Villaggio e non solo, e se non si fosse presentato se lo sarebbe rimproverato a lungo. Aprì la porta, indossando un cortese atteggiamento di circostanza, e si immerse tra la Nebbia come uno qualunque, sperando che il dolore si dimenticasse di fare attenzione a lui quel tanto che bastava per sfuggire al suo sguardo e sparire nel nulla.

La sua meta era una zona in periferia, un luogo in cui non era mai stato prima: fu questo il motivo per cui arrivò lievemente in ritardo rispetto a quanto si aspettava. Ricontrollò l'indirizzo scritto sulla missiva, si guardò intorno e... sì, il posto era quello. Qualche casa attorno ad una piazza, un normale e probabilmente spontaneo di aggregazione, al centro della quale stava una fontana che decorava il tutto. L'architettura degli edifici non era comune in quella zona, che preferiva case basse e tetti piatti, ma Takeshi archiviò il tutto come il probabile frutto di una moda, che forse riprendeva alcuni elementi di Konoha o Suna... non era mai stato troppo interessato a queste cose. Si concentrò piuttosto sulle persone che si trovavano già lì prima di lui, ninja e non.
Tirando a indovinare, non era stato l'unico shinobi ad esser convocato per una missione -anche se... quattro? sembravano perfino troppi- e il motivo per cui era stato chiamato gli sarebbe stato chiarito dal gruppetto di persone che circondava i suddetti ninja. A questo punto, non restava altro da fare che presentarsi a sua volta e chiedere ulteriori informazioni per svolgere il suo lavoro.


Salve sono Suzaku Takeshi e sono un chunin di Kiri. Mi è stato detto di venire qui oggi, che cosa è successo?


//Fa schifo allo schifo, ma ci prenderò la mano//
 
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view post Posted on 21/2/2017, 17:41     +1   -1
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Una delle Kunoichi, munita di ombrellino, si avvicinò al Ninja, chinando leggermente il capo.

Ai Kansei: Molto piacere, il mio nome è Ai Kansei.

La sua voce, limpida e controllata, insieme alle sue vesti colorate potevano comunicare soltanto tranquillità negli occhi di chi provava a guardarla. Inoltre grazie a quella seta la Nebbia sembrava perire sotto quel luccichio opaco. Fece un passo indietro, accennando un leggero sorriso. I suoi capelli castani cadevano dolcemente su quelle graziose spalle ed avrebbe potuto avere massimo venticinque anni, ma quell'aspetto maturo poteva confondere. Subito dopo una ragazza, seduta ai piedi della fontana, accennò ad un saluto, portando subito dopo le ginocchia all'altezza all'altezza del petto e le braccia su di esse. I suoi occhi, scuri come quei capelli corvini che oltrepassavano a malapena le orecchie, erano vispi, quasi intenti a voler penetrare l'animo di Takeshi.

Su Sekku: Sekku.. Sekku Su..

Sembrava una ragazza molto emancipata, infatti la cultura di quel tempo non l'aveva per nulla toccata dato che non aveva timore nell'assumere alcune posizioni che lasciavano intravedere della pelle che quel completino color porpora non riusciva a coprire.

Taiji Ishianata: Io sono Taiji!

L'ultimo sembrava essere il più piccolo: mentre la prima dimostrava aver superato la ventina, la seconda poteva avere massimo diciotto anni mentre il ragazzino quattordici, forse quindici. Il suo viso perlaceo facevano risplendere quegli occhi blu, morbidi come quel Kimono dalle stesse sfumature. Portava una Katana legata al fianco destro, che accarezzava dolcemente con le dita.

Ai Kansei: Bene, se le presentazioni sono finite possiamo passare alla Missione.. Chiratsuki, ci dica qual è il problema..

Il sorriso di quella donna era soave: era davvero così o si trattava solo del suo modus operandi? Un Signore sulla cinquantina, completamente calvo e dal tradizionale Kimono marrone, si staccò dalla piccola folla per raggiungere il quintetto di Ninja. Sembrava essere davvero agitato dato che passava quasi ossessivamente un fazzoletto di velluto bianco sulla fronte.

Chiratsuki: C-Come Rappresentante del quart-tiere è mio dovere portare a-a-alla luce degli avvenimenti che si sono ve-verificati ultimamente nelle nostre abitazioni.. Oggetti che si spostano, la-lamenti, e animali mo-mo-MORTI! ..Scusatemi, la tensione.. Ci è dispiaciuto scomodare così tanti Ni-ninja nati con a-Abilità Sensibili, ma abbiamo paura sia.. UN FANTASMA! .. o.. o più!

Chinò il capo, stringendo il fazzoletto tra le mani a mo' di preghiera.

Chiratsuki: S-se non avete altre domande possiamo p-procedere e-entrando nella casa di una povera signora che o-oramai.. Non dorme più.. !!

In realtà non tutti avevano recitato la loro presentazione: leggermente nascosta dietro la piccola statua della fontana stava seduta una figura incappucciata di un rosso scuro, spento, sul mattone. Le sue mani ornate da unghie lunghe ed affilate lasciavano presagire fosse una donna, non proprio giovane. Inoltre i suoi riccioli corvini si sposavano alla perfezione con quegli orecchini tondi, più grandi delle sue orecchie nascoste, d'oro. Tra le mani sembrava accarezzare una sfera di cristallo.
CITAZIONE
GDROFF//
-Ai Kansei


-Su Sekku


-Taiji Ishianata


-Donna Misteriosa


Edited by Kickmass - 28/2/2017, 17:53
 
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view post Posted on 2/3/2017, 22:29     +1   -1
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Ai Kansei. Una fanciulla dalla voce suadente e dall'aspetto aggraziato, persino innocente si sarebbe potuto dire... se ancora esisteva un ninja di Kiri innocente. Riusciva inoltre allo stesso tempo a mostrare fiducia in sè stessa e capacità di prendere l'iniziativa. In ogni caso a una prima impressione pareva portata al dialogo piuttosto che al conflitto, e questo era un buon presagio per la collaborazione come team.

Sekku Su. Una ragazza piuttosto chiusa, non di molte parole. Una di quelle che pareva fare anche a meno di farsi notare, poichè preferiva osservare la situazione e intervenire solo quando lo avesse voluto. i suoi occhi guizzavano a destra e sinistra, svegli, in contrasto con la sua bocca che invece pronunciò solo il suo nome. Silenziosa, una qualità da apprezzare.

Taiji Ishianata. Giovane. Forse troppo giovane, ma in fondo tutti loro avevano iniziato a quel modo. Probabilmente era inesperto, a giudicare dalla sua età, ma questo sarebbe stato da vedere sul campo. Comunque dalle premesse non sembrava una missione tanto pericolosa, non ci sarebbero stati problemi. O almeno così Takeshi credeva.

La quarta figura. Nascosta dietro un cappuccio, il chunin non riuscì nemmeno ad intravedere il suo volto. Non pareva molto amichevole, dato che stava completamente ignorando il resto del team nel momento della presentazione. Anzi, ora che Takeshi ci faceva caso, non riusciva a vedere nemmeno se la donna indossasse un coprifronte o meno: poteva essere un membro poco socievole della loro squadra, oppure essere una semplice abitante della zona. In quel caso, perchè vestirsi a quel modo? E quella sfera che teneva in mano, di cosa si trattava?

L'attenzione di Takeshi venne attirata di nuovo da Ai, che si era rivolta a quello che il ragazzo individuò come il committente della missione. Chiratsuki, il rappresentante del quartiere, era visibilmente inquietato e tremante. Gli occhi violetti del chunin guizzavano tra i movimenti convulsi dell'uomo, che si asciugava il sudore con un fazzoletto bianco, alla donna seduta in disparte, attendendo un suo intervento nella discussione. Attese invano, mentre scopriva invece il motivo della sua convocazione lì: un fantasma che a quanto pare infestava le abitazioni di quel quartiere.
Takeshi sbuffò, non troppo vistosamente. Non credeva nei fantasmi. Credeva in molte cose, ma non nei fantasmi nel senso comune del termine: chi è morto rimane tale, non si poteva tornare indietro, non importava quanto fosse rimasto attaccato alla vita. Sua madre non era tornata indietro. I fantasmi erano creati dall'ignoranza degli uomini, che non riuscivano a spiegarsi alcuni fenomeni, e alla loro paura dell'ignoto, che li portava ad attribuirli a ciò che li spaventava di più: il rancore, l'odio, la morte. Invece, ciò in cui credeva Takeshi erano i ricordi: Sanae ogni tanto continuava ad andare a trovarlo, nella memoria, nei sogni. Finchè avesse ricordato, lei non se ne sarebbe mai andata del tutto.


Beh, allora cominciamo subito a vedere se c'è qualcosa di strano in zona.


Sì, aveva proprio voglia di mostrare all'uomo che non c'erano fantasmi dietro a tutto ciò: in un istante chiuse gli occhi, lasciando che il chakra circolasse liberamente per tutto il suo corpo, risvegliando quel sesto senso che permetteva agli shinobi di percepire la presenza di altre forme di vita attraverso il loro flusso di chakra. Quello che non si aspettava, però, era la sensazione improvvisa che lo colpì come un pugno allo stomaco: era il rombo di tuono prima della tempesta, era la luce dell'esplosione prima dell'onda d'urto, il sibilo della lama sfilata dal fodero. Non era il fantasma che stavano cercando, era... era molto di più. Era il segno che qualcosa stava per accadere, qualcosa di grosso, e il cielo ne era testimone. Spalancò gli occhi, rivolgendosi sottovoce ai suoi compagni -che a quanto aveva capito possedevano abilità simili alle sue- in particolare ad Ai che si trovava più vicina a lui. Non voleva mettere in allarme Chiratsuki, ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di sapere di non essere l'unico ad aver sudato freddo per un attimo, oltre al rappresentante del quartiere.


...lo avete sentito anche voi, vero? Stiamo in guardia.


Non era più così sprezzante quando si rivolse all'uomo di fronte a lui: anche se per motivi diversi, la preoccupazione era la stessa. Tuttavia Takeshi era uno shinobi, e in quanto tale aveva l'addestramento necessario a mantenere il sangue freddo anche dopo quella tremenda e transitoria pulsazione di energia. Lo sguardo rimase fermo, celando la preoccupazione. Prima avessero rassicurato Chiratsuki e le altre persone sulla questione del fantasma e prima si sarebbero potuti dedicare a investigare sull'altro mistero, ben più grande. Il piano era semplice, almeno nella mente del ragazzo: capire il motivo dietro quegli eventi che accadevano nel quartiere, e porvi fine.


Chiratsuki-san, ci porti a vedere questa casa.
Dica, ci sono delle particolarità di cui dovremmo essere a conoscenza? Per esempio fenomeni ricorrenti, o luoghi in cui si verificano spesso questi eventi.


Avrebbe rivolto al team un gesto con la mano, per dire di seguire l'uomo nella casa di cui stava parlando. Allo stesso tempo, però, non appena il signore avesse smesso di parlare, Takeshi si sarebbe avvicinato alla figura incappucciata che ancora non aveva proferito parola. Voleva sapere con chi aveva a che fare: suo padre Ikki diceva sempre che "Uno sconosciuto incontrato per strada è soltanto un amico che dobbiamo ancora conoscere" e il Suzaku aveva sempre rispettato questa filosofia, anche se preferiva di gran lunga non accorciare troppo le distanze. "Amico" era una parola pericolosa, in un Villaggio come Kiri.


Ehi, non ti sei presentata prima. Chi sei?


Il suo tono non voleva essere ostile, quanto tranquillo: era una domanda normale, di circostanza quasi. Non voleva risultare arrogante oppure antipatico, solo avere una prima impressione di quella donna che fino a quel momento aveva deciso di non esistere.


//Carrellata di prime impressioni e ipotesi assolutamente campate in aria, tra cui la parte ruolata dell'evento//
 
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view post Posted on 4/3/2017, 20:31     +1   -1
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Ai: Sì.. L'ho sentita anche io.. E non promette nulla di buono..

Un leggero vento accarezzò la figura della ragazza, concentrata nel capire cosa stesse succedendo, facendole scivolare dalle mani l'ombrellino tanto inusuale nelle terre dell'Acqua. Anche Su era stata colpita da quella brutta energia, teneva la sinistra poggiata alla base del collo ed il petto che si gonfiava e sgonfiava pesantemente, come se non riuscisse a respirare correttamente. La Donna Incappucciata, invece, si era soltanto leggermente inclinata con la schiena. Solo Taiji sembrava non aver attutito il colpo - dato che era riuscito senza problemi ad afferrare l'ombrello della castana - ma quando gli occhi vispi di Su si posarono su di lui i suoi si spalancarono improvvisamente: le ginocchia si posarono subito a terra mentre il sudore gli bagnò la fronte, la destra che stringeva il Kimono in corrispondenza del cuore. Ai subito si chinò verso di lui non più pervasa da quella energia, come gli altri, ma sembrava preoccupata per il ragazzino.

Ai: Stai bene, Angelo? Sei il più sensibile tra di noi, quel colpo ti ha davvero tolto le forze, ce la fai o-

Taiji: Sto. Bene.. *coff-coff*

Subito si alzò, togliendo la polvere dal Kimono, riprendendosi poi la Katana che era caduta a terra poco prima insieme a lui. Passarono pochi secondi e Takeshi prese le redini della Missione, senza presunzione o superiorità, guidato solo dal suo Essere Ninja. Il gesto portò Ai e Taiji a sorridergli mentre Su sembrava davvero scocciata. Oppure era la sa normale espressione, dopotutto il muso lungo sembrava appartenere ai suoi normali tratti. Mentre gli altri si avviavano seguendo l'anziano Takeshi decise di parlare con la Donna Incappucciata, accompagnato da un'unica domanda: se le presentazioni da parte dei suoi colleghi erano finite perché la figura teneva intorno al polso il Coprifronte della Nebbia?

??: Io sono colei che tutto vede e tutto sente.. -prese parola mentre una strana aura melanconica cominciò a toccare lo spirito del Ninja- ..Io sono colei che le carte legge, mentre le stelle scrivono il Destino.. -la sua veste svolazzava leggiadria mentre la negatività tentava di sottomettere l'orgoglio di Takeshi- ..IO SONO LA LEGGENDA, L'OMBRA, LA VERTITA'!

La sua voce si sdoppiò, sovrapponendosi, mentre i suoi occhi si tinsero di fuoco. Erano come un rubino scintillante, racchiusi in due piene borse tinte di nero, costellati da rughe e lentiggini. Le sue labbra, rovinate dall'età, erano fine e sciupate, colorate di un rosso cremisi, con gli angoli della bocca rivolti verso il basso. Su Sekku fermò l'Incappucciata tendendo un braccio di fronte il suo viso: sembrava quasi decisa ad attaccare il ragazzo dato che si era alzata prepotentemente, con gli occhi spalancati, la voce roca e -a delta di molti- da oca. Il cappuccio le era caduto, rivelando il suo viso per intero. Per essere una Kunoichi in carriera era davvero tanto avanti con l'età o, almeno, così sembrava.

Su: La prego, la smetta con il so solito preambolo! Il suo nome è Himitsu Kitanaidesu, nota Cartomante nei sobborghi di Kiri.. Si dice che porti una grande sfortuna parlare con lei, soprattutto se hai avuto la fortuna di assaporare il suo Chakra..

Sorrideva, maliziosa. Sembrava amasse stuzzicare il ragazzo tramite il sarcasmo. Dopodiché gli pose una cartellina completamente marrone, che portava il titolo di "Missione 45C: Squadra 16-12.26".

Su: Se proprio voi essere il nostro Capitano tieni questo, contiene tutte le nostre informazioni!

Esclamò, idratando le lucide labbra rosee, dandogli poi le spalle muovendo sensualmente le natiche.

Presto il gruppo, seguito dalla folla, di persone, raggiunse la prima delle tre case stilisticamente identiche. L'anziana donna, munita di velo sul capo, aprì la porta cigolante: l'entrata mostrava subito un pavimento in legno lucido, l'arredamento moderno, ed un semplice caminetto sulla sinistra.


Anziana: Gradite un The?

CITAZIONE
GDROFF// Rispondi come vuoi alla donna. Il fascicolo contiene Dati Anagrafici, Missioni svolte e Abilità. Ciò che potrebbe stupire il tuo PG è il fatto che gli altri quattro componenti della squadra siano Chunin come lui.

PARTICOLARITA'
-Ai Kansei: Empatia. Capace di percepire e assimilare tutte le emozioni altrui (Spec. Genjutsu).
-Su Sekku: Inganno. Capace di persuadere gli altri tramite il desiderio (Spec. Genjutsu).
-Taiji Ishianata: Tramite. Si dice sia capace di vedere e comunicare con i morti (Spec. Bukijutsu).
-Himitsu Kitanaidesu: Lettura. Tramite le sue Carte e la Sfera di Cristallo riesce a prevedere il futuro di qualche secondo (Spec. Ninjutsu/Genjutsu).

Dato che il tuo PG si è esposto quasi proponendosi come Capitano hai ottenuto queste informazioni, sia riguardanti l'on che l'off. Ovviamente sono utili per strategia oppure per ottenere altre informazioni in on quando uno dei personaggi mostra comportamenti strani.

ASPETTO DELLA DONNA


La voce sarebbe simile a quella di Madame Leota de "La Casa dei Fantasmi" (:asd:)
//GDRON
 
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view post Posted on 8/3/2017, 11:46     +1   -1
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Nel giro di pochi minuti, la mente di Takeshi fu inondata da una grande mole di informazioni: da un lato i comportamenti piuttosto singolari da parte dei suoi compagni di squadra e la presentazione strampalata dell'ultima donna, dall'altro il fascicolo che conteneva alcune informazioni basilari sul team. Il tutto si amalgamava dando origine a uno strano calderone di misticismo e esoterismo, che però date la natura paranormale della missione poteva essere proprio ciò di cui avevano bisogno.
Tutti loro avevano percepito l'inusuale manifestazione di energia, e il ragazzino pareva averne sofferto più di tutti: "Angelo" lo aveva chiamato Ai, un soprannome alquanto peculiare. Da quanto aveva capito, il gruppo si conosceva già e probabilmente quella parola si riferiva a un fatto passato o alle abilità ancora sconosciute del giovane Taiji. Quel che era certo era che doveva avere una sensibilità fuori dal comune, per essere travolto a quel modo; ciò sarebbe potuto diventare un fattore a loro vantaggio, quando avrebbero cominciato ad indagare.
D'altro canto, l'impressione che il Suzaku ebbe di Himitsu fu tutt'altro che positiva: il suo fare misterioso e cerimoniale si adattava bene al lavoro di cartomante che a detta di Su svolgeva nei bassifondi di Kiri, ma che il ragazzo non vedeva di buon occhio come ninja. Una persona che portava sfortuna... non proprio la fama migliore, e questo non faceva che alimentare l'idea nel chunin che fosse solo una ciarlatana con qualche nozione di controllo del chakra. Bastava poco per ingannare un civile magari ingenuo, conoscendo anche solo le basi, figuriamoci cosa poteva fare un Chunin.


Pff, sfortuna... Come se non ne avessi già abbastanza di mio.


Liquidò rapidamente la questione con un cenno svogliato della mano. Non voleva risultare come una sfida nei confronti della donna, ma voleva far intendere che non dava credito a certe voci.
Come nota, registrò mentalmente che era stata Su ad intromettersi nella conversazione, quasi a sua difesa, per poi consegnargli il fascicolo relativo ai membri del team.

Takeshi non apprese informazioni fondamentali, era giusto stata indicata la specializzazione in combattimento e un accenno di qualità speciali. Ciò che lo turbò un po' fu però lo scoprire che tutti i presenti erano Chunin, dalla signora in avanti con l'età al ragazzino.

Hmm, Kiri vuole proprio che questa missione sia portata a termine, eh?

Mormorò tra sé e sé. Che un tale spiegamento di forze fosse destinato solo alla caccia di un fantasma particolarmente molesto era fuori discussione: ci doveva essere qualcosa sotto. Non sapeva ancora se l'incarico celava difficoltà aggiuntive o si trattava solo di pezzi grossi della società della Nebbia o generosi contribuenti, ma in ogni caso il Suzaku era stato convocato per risolvere la situazione in fretta e con efficienza.

Condotti da Chiratsuki, arrivarono alla porta di una casa che venne aperta da una tipica anziana che gentilmente offrì loro del thè. Sarebbe stato scortese rifiutare, e inoltre Takeshi sentiva il bisogno di riprendersi dopo il colpo accusato, quindi accettò di buon grado, con fare cortese a sua volta.

Sì, grazie mille.


E dopo aver detto ciò, avrebbe lasciato che la donna esprimesse il suo problema.


Edited by _Crystal - 28/3/2017, 23:33
 
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view post Posted on 12/3/2017, 10:43     +1   -1
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Anche gli altri accettarono. La donna allora, sorridendo, varcò la porta in legno alla destra della sala ed entrò in quella che sembrava essere la cucina. Un rumore di ferro poggiato su una superficie dura comunicò ai presenti che il pentolino era stato messo sul fuoco. Il problema poteva attendere, l'accoglienza prima di tutto.

Su: Quel vecchio non la smette più di tremare.. Chissà se qualcosa potrebbe aiutare a calmarlo!

Disse sottovoce verso Takeshi, ammiccando con leggeri colpetti portati con il gomito, in viso un'espressione che lasciava poco all'immaginazione.

Ai: Su..

Intervenne la più grande, fermando i suoi sporchi giochetti. La diciottenne sbottò, mettendosi comoda su una delle poltrone rivestite in pelle: i gomiti poggiati sui braccioli, le gambe accavallate, la testa inclinata leggermente all'indietro. Sembrava molto annoiata, ma come darle torto: gli unici che, forse, credevano ai fantasmi erano Taiji e la Cartomante, oltre ai civili di quel quartiere. Era normale che quella Missione risultasse così vuota per dei Ninja di tale livello, dopotutto poteva trattarsi di una semplice bugia per creare una Leggenda, uno scherzo, il vento che - in quel periodo - a volte soffiava molto forte.
Il Rappresentante del Quartiere continuava a mangiucchiarsi nervosamente le unghie mentre guardava fuori dalla finestra di quella sala, che si trovava all'opposto dell'entrata. Si poteva assaporare fin troppo la sua paura, il suo affanno, quasi animato da vita propria.
Passarono alcuni minuti e la teiera cominciò a fischiare: insieme al ticchettio dell'orologio a pendolo e la lama di Taiji che veniva affilata formava una bella orchestra. Su fissava il soffitto, Ai cercava di tranquillizzare Chiratsuki mentre Himitsu accarezzava la sua sfera di Cristallo, nell'ombra. Continuava a tenere quel rosso cappuccio nonostante si trovasse in una casa, ma per una persona che veniva dai bassifondi era normale non conoscere l'educazione.
All'improvviso le Carte cominciarono a svolazzare intorno alla sua figura, mentre il suo Chakra cominciò a prendere un colore violaceo. Si mischiavano, schematicamente nell'aria, mentre le rinsecchite mani di quella donna guidavano il balletto.


Himitsu: Le Carte stanno parlando, il Destino sta arrivando.. Voce degli Spiriti guidate le mie mani, fate sì che questi insipidi umani credano nei Kami!

Il mazzo prese finalmente forma, poggiandosi poi delicatamente nelle mani della Megera. La donna prese la prima, girandola.

Carta_Rottura_0



Dopodiché un grido, seguito da un rumore di vetri rotti. Era l'anziana. Se Takeshi avesse raggiunto la cucina avrebbe visto la donna inginocchiata a terra, tra le mani dei fazzoletti tinti di rosso, il pentolino con il The fischiare mentre tutte le ante dei mobili della cucina aperti. Ai subito si precipitò sulla padrona di casa, aiutandola, mentre continuava a puntare con il dito un mobiletto in particolare, posto vicino al forno. Chiunque avesse lanciato una occhiata avrebbe visto soltanto involucri di carta e qualche briciola.

Su: Mmmh.. Questo non è sangue, ma marmellata di fragole.

Disse, assaggiando il contenuto cremisi del fazzoletto.

Anziana: I.. I.. I biscotti.. Il pane.. La marmellata.. Non c'è più nulla..

A terra dei vetri. Il barattolo della marmellata distrutti. Questa volta, oltre Su, anche Taiji sbuffò: tutti avevano preso un bel colpo. I due decisero di tornare nel salottino mentre Ai subito rassicurò la donna dicendole che avrebbe trovato i ladri. Il suo viso dolce si era leggermente increspato, non per rabbia, ma il suo animo sensibile aveva preso un bello spavento. Rumori di passi veloci, di cose che venivano spostate, alzate, lanciate: nel salotto stava succedendo qualcosa.

Taiji: Ai! Takeshi! Le nostre armi sono scomparse!

L'ombrellino lasciato nel porta ombrelli, la Katana a terra. Non c'erano più. Anche quella di Takeshi, in caso avesse raggiunto l'anziana senza l'arma, sarebbe scomparsa. Chiratsuki, a terra con la schiena contro il muro e la testa tra le braccia, ripeteva alle minacce di Su che non aveva visto niente. Un vento gelido percorse l'abitazione. Il fuoco si era spento.

CITAZIONE
GDROFF// COMINCIA L'AZIONEEEH



Questa è la piantina (spero sia chiara asd) della casa, ti servirà. Ai rimane con Chiratsuki, Su raggiunge il piano superiore mentre Taiji continua a rovistare nel salotto. La Vecchietta pulisce, amaramente, la cucina. Per domande o dialoghi durante la rola chiedi a me in privato, così ti do direttamente le risposte //GDRON
 
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view post Posted on 1/4/2017, 00:53     +1   -1
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A quanto pareva, la vecchia non aveva intenzione di rispondere immediatamente alle loro domande: avrebbero dovuto accettare e assaggiare il tè rituale di ospitalità prima di potersi impegnare nelle indagini. Takeshi non aveva decisamenta voglia di perdere tempo, ma si rendeva conto che per non risultare inopportuno avrebbe fatto meglio a starsene zitto e in silenzio senza forzare la signora a parlare. Ignorò l'ambiguità della battuta di Su riferita a Chiratsuki, mentre il suo pensiero andava immediatamente alla conversazione di qualche giorno prima con Shi: sì, forse quella cicatrice giocava un ruolo non indifferente in quella questione...
E mentre si lasciava cadere su una poltrona con un sospiro rassegnato, appoggiando la katana ancora nel fodero accanto a lui in verticale, decise di lasciare i suoi pensieri a briglie sciolte - attività non priva di pericoli per la sua stabilità mentale, ma non aveva niente di meglio da fare per passare il tempo e sconfiggere la noia. Lo sguardo di Takeshi si posò su Ai Kansei, e così la sua mente si comportò di conseguenza. Era colei che più di tutti pareva davvero una Chunin anche alla prima impressione, molto più dell'immatura Su, di un giovane Taiji o di una non credibile Himitsu. Tuttavia Kiri era un luogo particolare, diverso dal resto del mondo ninja, per via della regola unica e silenziosa che vi era in vigore: se riesci a sopravvivere, sei il benvenuto. Tradotto in termini militari, significava che anche la persona più improbabile poteva aspirare a un ruolo di spicco finchè ne possedeva le capacità: non era raro trovare assassini crudeli e ladri meschini tra le fila degli shinobi di Kiri, ma questo significava che possedevano le capacità necessarie per indossare il coprifronte della Nebbia. Ad essere sincero, Takeshi non aveva ancora molta fiducia nelle sue capacità come Chunin: rispetto ai ninja che aveva incontrato quando era ancora Genin, dalle strabilianti abilità innate e poteri unici, lui sapeva fare ben poco. Aveva un po' di manualità con la katana, conosceva giusto qualche ninjutsu, e nulla più; non si sentiva al livello degli shinobi parigrado, però avrebbe fatto il possibile.

E l'occasione arrivò subito, quando un grido proveniente dalla cucina fece balzare in piedi il Suzaku e i suoi compagni di squadra per precipitarsi in soccorso della vecchia che, scossa ma illesa, mostrò loro come pane e marmellata fossero spariti dalla stanza. Mentre Su investigava sulle macchie rosse sui fazzoletti, rassicurando tutti sulla semplice somiglianza col sangue, e Ai rassicurava invece la donna per lo spavento che aveva preso, Takeshi decise di aver passato anche troppo tempo a fissare il vuoto senza fare nulla. Ancora con l'adrenalina nelle vene, il ragazzo cominciò a spalancare tutti gli sportelli di tutti i mobiletti all'incredula ricerca del cibo scomparso. Doveva pur essere da qualche parte, del resto: magari era solo l'anziana che, data l'età, si era dimenticata di aver già offerto uno spuntino ai nipoti e si era spaventata al tal punto da lasciar cadere un bicchiere. Takeshi non voleva e non poteva credere che proprio sotto il loro naso...


Ai! Takeshi! Le nostre armi sono scomparse!


La mano del chunin volò immediatamente al fodero che... non c'era. L'aveva lasciato appoggiato accanto alla poltrona su cui si era seduto. Sentì il cuore prendere fuoco per l'ira, cancellando ogni altra cosa tra cui il contegno.

Sotto. il. Loro. Naso.

La missione non era cominciata affatto bene. Per niente. Lasciò che gli altri si dividessero a loro piacimento, in realtà ignorandoli del tutto, mentre lui si precipitò di nuovo in cucina e ricominciò la sua furiosa ricerca tra i mobili. Si sarebbe accontentato anche di trovare un passaggio segreto, delle tracce, segni del passaggio di qualcuno, qualcuno di fisico. Era l'unica possibilità: nessuno era passato davanti a loro, chiunque fosse stato doveva aver seguito un'altra strada. L'incredulità aveva lasciato spazio prima all'impotenza, poi alla rabbia: si era sentito al sicuro, per quello aveva lasciato la katana in giro. Come poteva essere sato così stupido?
Al termine della sua ricerca, che molto probabilmente non avrebbe avuto alcun successo, entrando in salotto si voltò con uno sguardo fiammeggiante, ma non verso Taiji che gli aveva portato la notizia. Si era improvvisamente ricordato di una scena accaduta poco prima di tutto quel caos, una scena che normalmente avrebbe tacciato di estrema spettacolarità ma priva di concretezza.


Tu. Tu lo sapevi.
Indicò minacciosamente Himitsu che indossava ancora il suo cappuccio. Come hai fatto a scegliere esattamente la carta giusta? E perchè non ci hai avvertito prima, invece di distrarci con quella scenata sul destino e i Kami?

In un certo senso, se davvero era capace di prevedere il futuro i loro errori erano stati anche un po' colpa sua: se avesse parlato in modo normale, senza tirare in mezzo forze sovrannaturali o divinità, forse avrebbero potuto bloccare immediatamente il cosidddetto fantasma con le mani nel sacco -o meglio, nella marmellata- o quantomeno evitare che prendesse le loro armi. Non che Takeshi ci tenesse particolarmente, ma adesso aveva particolarmente voglia di prendere a mazzate il colpevole per lo spavento che gli aveva fatto prendere.


//Riassumendo, prima va a cercare in cucina tracce del passaggio del ladro (che gli facciano capire cosa è successo o almeno che si tratti di una persona fisica, tipo impronte nella marmellata o cose simili) poi va da Himitsu -che a fine post non è descritta, immagino rimanga lì ferma- e gli chiede il perchè della scenata quando avrebbe potuto avertirli in anticipo. Sottinteso, se sa che sta per succedere qualcosa che lo dica senza troppe storie lol//

Edited by _Crystal - 15/4/2017, 21:22
 
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view post Posted on 5/4/2017, 14:51     +1   -1
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Himitsu: CALMO GIOVANOTTÒ! - alzò il tono cercando di fermare quelle accuse, mano destra alzata - Come detto, gli Spiriti scelgono la Carta da pescare, non io.

Abbassò la mano, prendendo di nuovo la Carta che però era stata posta alla fine del mazzo. La mostrò al giovane

Himitsu: Rottura è una delle carte più difficili da interpretare.. Può assumere vari significati, che variano tra lo spazio fisico e quello sensibile..

Dopodiché si alzò, riposando il mazzo di Carte in una tasca all'interno del mantello. Guardò improvvisamente il ragazzo negli occhi: quelli della donna erano spenti, non era possibile specchiarsi, immersi in quel mare di pece che li rinchiudevano.

Himitsu: Dimmi, ragazzo: cosa si spezza quando un legame finisce?

Se durante l'ispezione in cucina fosse stato attento avrebbe potuto notare uno strano pezzo di filo di Nylon consumato nello scaffale della marmellata, lungo circa venti centimetri. Che Takeshi l'avesse visto o meno, però, quell'oggetto poteva essere la chiave, come poteva anche non esserlo dopotutto. Se l'avesse preso nessun odore, oltre quello di fragole, avrebbe potuto sentire, mentre però dei minuscoli pezzettini di legno costellavano il liquido gelatinoso intorno al filo. Se avesse guardato ancora più a fondo nella dispensa avrebbe potuto notare, sulla sinistra quasi in corrispondenza della base della mensola di legno, un forellino.


Nel frattempo Taiji si era arreso all'idea di aver perso la sua amata Katana. Seduto a terra cercò di scovare i possibili fantasmi tramite la sua abilità, ma i suoi sensi sembravano essere ancora fuori uso. Una gocciolina di sudore si staccò dalla sua fronte, accarezzandogli il tenero viso pallido, mentre le smilze dita tremavano. Il suo corpo sembrava non voler obbedire, sicuro più dello stesso Taiji che non avrebbe retto. Alzò la testa al cielo mentre Ai gli poneva una caramella alla ciliegia. Il giovanissimo Chunin accettò, nonostante sul suo viso si potesse leggere un leggero imbarazzo: che non gradisse tale frutto?

Chiratsuki, nonostante continuasse ad essere estremamente teso, decise di lasciar lavorare la tranquilla Ai Kansei. La donna, dopo aver dato il dolciume al piccolo della squadra, decise di raggiungere Takeshi. In qualunque posto si fosse trovato la giovane donna gli avrebbe chiesto, sottovoce:


Ai: Takeshi, c'è davvero qualcosa di strano.. Neanche io credo ai fantasmi, ma da quando siamo in questa casa non riesco più a percepire la linfa vitale di nessuno..

CITAZIONE
GDROFF//
-Himitsu: Rimane nel suo angolo.
-Taiji: Cerca invano le armi. Non le trova. Tenta di usare la sua Abilità da Sensitivo, invano.
-Ai: Tranquillizza il Rappresentante del Quartiere e dà la caramella a Taiji. Poi si avvicina a te e, sottovoce, ti comunica la sua impossibilità nel percepire il Chakra altrui.
-Su: continua a rovistare al piano di sopra.

-Indizi: Filo di Nylon (20cm), qualche traccia di segatura ed un forellino nella mensola.

//GDRON

[/QUOTE]
 
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view post Posted on 19/4/2017, 00:17     +1   -1
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Takeshi rimase perplesso in seguito alle affermazioni della donna: Himitsu possedeva un potere.. che non era in grado di controllare? Vero, esistevano shinobi dal chakra così dirompente da sfuggire a loro stessi, ma era una manifestazione sporadica: il chunin non aveva invece mai sentito di un'abilità che si attivava all'improvviso, senza alcun tipo di avvertimento. Si strinse nelle spalle, ripetendosi che non era affar suo, e si stava allontanando scuotendo la testa quando la voce di lei lo paralizzò sul posto. Cosa si spezza quando un legame finisce? Fu il tono con cui Himitsu disse quella frase a fargli capire che non era una domanda lanciata per caso: insieme alla pescata della carta, Rottura, poteva anche quello far parte delle sue cosiddette abilità paranormali. E se prima gli Spiriti, come li chiamava lei, avevano previsto di qualche secondo la confusione che era avvenuta nell'altra stanza, beh, allora forse era meglio dar loro ascolto. Riprese a muovere i suoi passi verso la cucina, prima di rivolgere una frase sprezzante all'indirizzo della cartomante alle sue spalle, senza tuttavia rispondere alla sua domanda.


Sarà meglio che questi Spiriti ci aiutino a scacciare il fantasma risparmiandoci molte seccature, no?
E sottinteso, che lo facesse anche lei invece di rimanere nel suo angolo ombroso a inquietare i presenti.

Ancora l'anziana si trovava in cucina, come l'aveva appena lasciata, ma adesso era calmo e non più furioso: continuò a cercare in giro, aiutandola nel frattempo a raccogliere i cocci di vetro sparsi per tutto il pavimento chinandosi con lei. Questa nuova indagine portò con sè risultati inaspettati: l'occhio gli cadde in particolare su di un filo che, toccando e portandosi le dita vicino al naso, scoprì essere cosparso di marmellata, e a poca distanza un foro nel legno. In particolare il cordino di plastica poteva risultare molto interessante, quel filo spezzat-
Aveva appena pensato quella parola. Spezzato. La stessa parola utilizzata un paio di minuti prima da Himitsu. Non poteva essere un caso... ma allo stesso tempo doveva esserlo: la logica gli ordinava di non credere ai poteri sovrannaturali di Himitsu, e quindi tra le due cose non poteva davvero esserci un legam-
Ecco, ci era cascato di nuovo. Takeshi scosse la testa incredulo. Era tutta suggestione. Si sforzava così tanto di non pensarci che alla fine la sua mente tornava sempre lì: un sottile trucco da mentalisti, vero? Ma il Suzaku non era così debole da cadere in questi tranelli, e avrebbe ben presto trovato una soluzione, giusto?

Osservò distrattamente Taiji alla ricerca della sua arma, riflettendo sul fatto che in realtà il biondo chunin non fosse così legato alla sua katana quanto uno spadaccino dovrebbe esserlo -che diamine, aveva perfino distrutto la precedente contro un manichino al campo di allenamento- e ritornò lucido giusto in tempo per notare Ai che gli si avvicinava: ascoltò un po' preoccupato quello che aveva da dire, mordicchiosi nervosamente il labbro inferiore. Non poter percepire alcuna presenza non solo all'interno della casa, ma anche tra loro stessi... poteva rivelarsi un bel problema. Per esempio, impediva di capire dove si trovassero gli altri membri del team a meno di averli a portata di sensi -cosa che per gli altri shinobi era comune, ma per dei Sensitivi risultava inusuale-.


Hmm, capito. Qualcosa non va. Io ho trovato tracce che sembrano decisamente terrene, altro che fantasmi...
Vado a vedere se Su ha trovato qualcosa al piano di sopra, tu tieni d'occhio la situazione e fammi sapere se succede qualcosa.


Lo spirito d'iniziativa di Takeshi prese il sopravvento e chiese alla Kansei di rimanere a sorvegliare il piano terra; in fondo lì si trovavano i committenti della missione, era buona norma rimanere nelle loro vicinanze finchè le contingenze lo avessero permesso -sia per fare bella figura mostrandosi attivi, sia per evitare possibili guai-. Nello stesso tempo, lo spadaccino sarebbe salito al piano superiore a vedere come se la cavava la kunoichi. Dopo averla incontrata ed avergli riferito quello che aveva detto Ai, se non ci fossero state ulteriori necessità avrebbe iniziato la sua ricerca di indizi dal bagno, stanza che si trovava esattamente sopra la cucina, dettaglio non trascurabile.


//Alcuni appunti:
1) il post fa schifo, senza ispirazione, ma a questo punto penso che questo sia il mio livello e non riuscirò a fare di meglio.
2) ho già delle ipotesi sul filo (ho visto abbastanza episodi di Detective Conan per avere una mia idea) ma ci farò riflettere Takeshi più tardi, se troverò altre tracce.
3) dopo aver parlato con Ai, Takeshi sale al piano di sopra e cerca Su. Se lei non ha trovato niente e non gli dice niente di particolare, puoi già considerare che il nostro biondo eroe va a cercare in bagno per il motivo che ho scritto nel post (ah, Takeshi e il suo rapporto di amore/odio con i bagni...). Altrimenti se Su dice qualcosa di interessante interrompi pure l'azione. //
 
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view post Posted on 26/4/2017, 08:53     +1   -1
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Su scosse la testa comunicando al biondo che non aveva trovato nulla di interessante. Tramite la sua espressione si poteva notare che la situazione non le piaceva affatto: era nervosa, ma non preoccupata, solamente il fatto di esser capitata in quella assurda situazione i testicoli - che probabilmente aveva più di ogni altro pene-munito in quel Villaggio - le giravano all'impazzata. Avrebbe potuto sgozzare qualche feccia traditrice del Villaggio, godere del sangue caldo che le sarebbe scivolato sul viso e sul corpo, insieme al sudore delle vittime dato dalla paura o dal piacere. A quel punto tornò a rovistare sotto un letto mentre il Takeshi era libero di raggiungere il bagno. Il corridoio era semplice -pavimento in legno e tappeto di pelliccia rosso che lo tagliava in due- mentre, in corrispondenza della camera degli ospiti, un antico comò in legno, di una diversa civiltà, rifinito in oro. Sul mobiletto erano poggiate tre foto: alla sinistra dello spettatore una foto ritraeva un uomo, sulla cinquantina, intento a tenete con una corda un cane, la seconda con lo stesso uomo in compagnia di una donna ed un ragazzino ed infine, sulla destra, una foto con cornice bianca, a forma di lapide, sulla quale era poggiato un fiocchetto blu. Ne era ritratto un bambino. La donna nella foto sembrava essere la padrona di casa, mentre l'uomo - probabilmente - suo marito, mentre il ragazzino al centro il loro probabile figlio. E il bambino sulla destra, invece?

Al centro del tavolo vi era soltanto un ricamo, sul muro un semplice specchio ovale.

Takeshi, presto, raggiunse il bagno. Un trambusto di pentole prese luogo, proveniente dal piano di sotto, forse dato dalla nonna che rimetteva in ordine, faceva da colonna sonora. Il bagno, invece, era molto moderno: costellato da piastrelle bianche, sulla sinistra si poteva trovare un modesto lavandino, seguito dal water, e sulla destra un mobiletto marroncino, che conteneva asciugamani e saponi, seguito dalla vasca fa bagno. In fondo una piccola finestra quadrata dalla quale entrava abbastanza luce da far brillare la stanza.

Dopo qualche minuto di ricerche Su lo avrebbe raggiunto, leggermente spaventata

Su: Takeshi, annusa..

Disse, portando alle narici del biondo il suo indice destro. La sostanza grigiastra aveva un odore pungente, di ferro, ricordava quasi il sangue. Se avesse avuto mai a che fare con delle armi esplosive lo avrebbe riconosciuto ma, in caso contrario, comunque una familiarità l'avrebbe avuta.

Su: Polvere da sparo..

Un'esplosione fece tremare le mura della casa, seguito da una luce rossastra che veniva riflesso sulle mattonelle. Per fortuna -se davvero si poteva definire tale- era esplosa l'ultima casa delle tre, e non in quella dove si trovavano. Su guardò Takeshi negli occhi: tremavano.

CITAZIONE
GDROFF// Mi impegnerò per farti venire l'ispirazione, nel frattempo non dire "il post fa schifo" o ti tolgo millemila exp! èmé

In pratica, per qualche motivo, la terza casa rispetto a quella dove si trova Takeshi esplode. Se decidi di far raggiungere al PG il piano inferiore tieni conto che è comparso uno schizzo di sangue sullo specchio nel corridoio e sulla foto del bambino. Invece..

CITAZIONE
-Vecchietta: si trova in cucina. Ha avuto un infarto.

-Ai: Soccorre la donna.

-Su: Raggiunge la cucina.

-Taiji: In cucina.

-Himitsu: Nell'angolo del salotto.

-Rappresentante Quartiere: all'entrata della cucina, dal salotto.

//GDRON
 
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view post Posted on 7/6/2017, 00:17     +1   -1
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//Se vado avanti così non ricordo nemmeno come si chiama il pg...//

E neanche Su aveva trovato niente. La ricerca stava iniziando a diventare frustrante, gli indizi scarseggiavano e perfino i pochi che avevano trovato -il filo con la marmellata- ancora non parevano portare ad alcuna conclusione. La kunoichi pareva particolarmente frustrata dall'essere stata assegnata ad una missione tanto sconclusionata, e il Suzaku poteva dire lo stesso, ma aveva detto a sè stesso che poteva sopportarlo. Si trattava di una missione ufficiale, del resto.
Va bene, continua a cercare. Qualcosa dovrà pur saltare fuori prima o poi.

Da parte sua, mentre si dirigeva verso il bagno ebbe modo di notare le decorazioni e l'arredamento: decisamente raffinato per una casa di periferia, perfino considerando la zona da benestanti in cui si trovava. Di passaggio, notò alcune foto su di un comodino, ma non ci fece particolarmente caso: conosceva bene l'importanza dei ricordi, ma allo stesso modo sapeva anche quando potesse essere indelicato tentare di penetrare le memorie degli altri. Si concesse solo una breve occhiata, preda della curiosità, prima di continuare verso il suo obiettivo. Obiettivo che, purtroppo, non si rivelò così interessante come sperava: niente catturò la sua attenzione come avrebbe desiderato, e la posizione del bagno nella casa -che stava direttamente sopra la cucina- forse era solo una coincidenza e una falsa pista.
Ebbe poco tempo per pensarci, perchè dopo poco Su si presentò nuovamente da lui, informandolo di una sua recente scoperta... curiosa scoperta. Anche Takeshi riconobbe l'odore, non ne aveva mai fatto uso diretto ma in guerra contro Watashi aveva avuto modo di vedere all'opera molte volte quella meraviglia della tecnica militare. Rivolse alla ragazza un'occhiata interrogativa, come a volerle chiedere dove l'avesse trovata o se avesse qualche idea sul perchè si trovasse lì, ma i suoi sensi furono annientati per un istante da un violento boato che scosse le sue ossa e le fondamenta della casa. Gli occhi dei due ninja si incrociarono, trovando ognuno riflesso nell'altro lo stesso sentimento: terrore, l'emozione prevalente duramente una missione nel bel mezzo del territorio nemico. Eppure, lì si trovavano al sicuro, dentro Kiri... non sarebbe dovuto succedere.

Takeshi fu il primo a recuperare dallo shock, e la sua espressione mutò divenendo improvvisamente determinato, conscio del pericolo che stavano affrontando -almeno, di cosa era capace. Su annuì. Non ci fu bisogno di parole tra loro, sapevano già quale era la cosa più logica da fare: il Suzaku si precipitò giù per le scale saltando gli ultimi scalini in un sol colpo, seguito dalla compagna di squadra, in direzione della cucina. Gli bastò un'occhiata per sincerarsi delle condizioni del suo team, e per capire come invece le condizioni dell'anziana signora non fossero affatto delle migliori. Dovevano fare in fretta, ma si preoccupò comunque di ribadire l'ovvio con grida e accompagnando il tutto con ampi gesti delle braccia.


Via, via di qui! Fuori da questa casa, immediatamente!
Penseremo tra poco a lei, dobbiamo uscire di qui!


Incitava soprattutto il rappresentante del quartiere -rimasto congelato sulla porta- e Himitsu -ancora nel suo angolo- cercando di smuoverli il più in fretta possibile. Se una delle case era esplosa, non c'erano motivi per cui questa non potesse essere la prossima! Al momento quella era la priorità, altro che indagini. Si caricò in spalla la signora senza troppi complimenti, a dir la verità preoccupandosi poco delle sue condizioni di salute, per fiondarsi fuori dalla porta, ritornando nella piazzetta in cui si erano incontrati poco prima. Quello poteva essere un buon posto sicuro.
Appoggiò il più delicatamente possibile la donna a terra, facendo attenzione a non causare ulteriori traumi: lì avrebbero potuto soccorrere la donna con più calma... o meglio...
Qualcuno di voi ha delle competenze mediche? Io non ci metto le mani... Quando avrebbe voluto avere Nene al suo fianco, lei avrebbe saputo cosa fare. Il suo sguardo speranzoso era adesso rivolto verso il suo gruppo, qualsiasi tipo di conoscenza anche basilare sarebbe potuta essere fondamentale in un momento critico come quello.
 
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view post Posted on 21/6/2017, 11:03     +1   -1
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All'appello del giovane Takeshi nessuno rispose. Tutti si guardarono intorno, cercando l'uno appoggio negli occhi dell'altro, senza però ottenere risultati. Il Rappresentante del Quartiere stava a terra, tenendo la mano della svenuta vecchietta. Su fissava la scena: nel suo sguardo si poteva leggere un accennato senso di pietà, mentre il suo corpo cercava - nell'incoscienza della ragazza- di comunicare qualcosa. Voleva per caso aiutare l'anziana donna?

Ai: Su.. Stai bene?

Quella frase la sorprese, facendola tornare in sé. Con uno scatto girò la testa dall'altra parte ed incrociò le braccia, assumendo di nuovo sul viso la sua solita espressione imbronciata. Nessuno poteva far nulla. Nessuno sembrava volere far nulla. Il vento soffiò appena, tappando le bocche dei presenti, e, accompagnato dalla chiusura della porta di ingresso da parte della carezza della Natura, il cuore della signora si fermò del tutto. Ai, che lo stava monitorando, non disse nulla, ma lo fece intendere. Lasciò delicatamente il polso dell'anziana, poggiandolo a terra; con lo stesso tatto estrasse dalla manica del Kimono un candido fazzoletto di seta, puramente bianco, che poggiò subito dopo sul viso dell'anziana donna. Le baciò la fronte, oramai coperta, e una lacrima luccicante le scivolò dal viso, andando a rappresentare quasi la mortale vita morendo nelle fibre del fazzoletto. La Sensitiva dall'arancio Kimono si alzò, guardando seriamente Chiratsuki.

Ai: Vada ad informare gli altri abitanti della morte della donna..

L'uomo, impacciato, si incamminò a passo veloce verso la fontana, dove stanziavano ancora il resto degli abitanti. Dopodiché la Kansei, con un gesto, comunicò al resto della squadra di avvicinarsi.

Ai: Direi che la faccenda sta prendendo una piega molto seria -cominciò, a bassa voce-. Le alte autorità, come me, pensavano fosse scherzo di qualche giovane ragazzo, invece alla fine abbiamo avuto l'esplosione di una casa e la morte di un civile..

Su: ..Credi che questi eventi siano collegati con la grande esplosione di energia che abbiamo sentito stamani?

Ai: ..Non lo so.. Non voglio fare false congetture, ma stiamo andando incontro ad un grande evento.. Io ancora non riesco ad usare le mie abilità sensitive.. Qualcosa scombussola il mio Chakra..

Il resto del gruppo annuì. Su, notando il rossore del viso della Kansei, Si avvicinò alla donna, facendola stanziare sotto la copertura del tetto della casa. Non vi era sole, soltanto un banco immenso di Nebbia. Le radiazioni dovevano dare davvero tanto fastidio alla sua pelle.

Un fruscio, il rumore delle carte che si mescolano: Himitsu stava per fare un'altra delle sue entrate. Levitando dal mazzo si isolò una carta, mostrandosi a tutti.



Himitsu: ..Prudenza, una delle carte della Razionalità.. State attenti a ciò che fate, o la Morte arriverà..!

Su si scaraventò subito contro la Megera, insultandola.

Su: MA TI SENTI??! Sai, sei inutile qui! Tu e le tue stupide carte!

Le gettò a terra, girandosi poi verso Takeshi

Su: E tu, Capitano, muoviti, stiamo aspettando i tuoi ordini! Ai ha pensato di dividerci per controllare la casa in fiamme e nel frattempo indagare su cosa c'è sotto, mentre quella scema si faceva una Briscola! ..Grrr.. Che ne dici?!
 
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view post Posted on 25/6/2017, 01:54     +1   -1
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Ancora con il respiro affannato per lo sforzo, attese il responso del gruppo. Lui non aveva la benchè minima idea di cosa fare in un caso del genere, per quel che ne sapeva la vecchia poteva essersi appisolata per la stanchezza o cose del genere... ma i gesti di Su e Ai, le loro espressioni, gli fecero capire che non era decisamente così, per quanto potesse sperarci con tutto il cuore. Chinò la testa, sconfitto: nessuon di loro poteva fare niente, a giudicare dal loro sguardo colpevole che si rifletteva nel suo. Si sentiva così impotente di fronte alla morte, come ogni volta, come la prima volta, ma del resto cos'altro poteva fare? Ad essere sincero, la morte gli faceva paura. Per questo non avevai mai intrapreso la carriera del ninja medico, come la sorella. Solo l'idea di doversi confrontare ogni giorno con le sofferenze degli altri era insopportabile, troppo dolorosa. Preferiva di gran lunga stare alla larga da certe situazioni e lasciare che fossero gli altri ad occuparsene.
Non sempre era possibile però, non sempre c'era qualcun altro su cui scaricare la responsabilità.
Nel silenzio che regnava sovrano, fu Ai la prima a proferire parola, suggerendo a Chiratsuki di avvertire gli altri abitanti della zona dei fatti appena accaduti. Ciò servì a risvegliare Takeshi, portandolo a notare che Su e Ai parevano leggermente turbate da qualche pensiero, come lui del resto. Intanto il rappresentante si sarebbe occupato di informare gli altri civili, i ninja avevano altro di cui discutere. La ragazza dai capelli ramati diede quindi voce al dubbio che tutta la squadra stava portando dentro di sè: prima il chakra disturbato, poi gli avvenimenti della casa, ed infine l'esplosione, il tutto faceva pensare che sotto la superficie ci fosse ben più di quanto fosse visibile.


Concordo, non abbassiamo la guardia. Non abbiamo ancora nulla per le mani, cerchiamo di venire a capo di questa storia.


E alle loro spalle, un movimento sospetto. Era Himitsu, la cartomante, e con lei i suoi trucchi del mestiere. Il chunin sbuffò verso di lei, ormai pensando di essere immune alle sue "manifestazioni di spiriti, kami e quelle cose lì", mentre Su approfittò dell'azione per sputare fuori tutto l'astio che provava per quella donna. E come biasimarla?


Wow, "fate attenzione": che suggerimento originale! Non avrei saputo fare di meglio guarda, dopo che una casa è esplosa a due passi da noi. Il tono aspro con cui Takeshi liquidò l'avvertimento della figura incappucciata fece capire -se ancora non fosse stato chiaro come il sole- che anche lui non provava particolare simpatia per lei, tuttavia le parole che le rivolse successivamente miravano a criticare un fattore oggettivo che la ragazzina aveva messo in luce. Però su una cosa Su ha ragione: cosa avresti fatto finora, di concreto intendo? Fosse stato per te, non ci avresti nemmeno rivolto la parola. Vuoi darci una mano, d'ora in avanti, visto che siamo tutti sulla stessa barca?

Non attese una risposta. Non ne aveva bisogno. Se fosse stato un sì, allora nessun problema. Se fosse stato un no, poteva considerarsi già esclusa dalla missione. Era un Chunin di Kiri, che diamine, e doveva comportarsi come tale. Si voltò invece verso gli altri membri del gruppo, rispondendo alla provocazione di Su, e spiegò loro quello che poteva essere secondo lui un buon piano d'azione, gettando intanto di sfuggita un'occhiata all'edificio in fiamme poco lontano.


Allora, ho letto nei vostri fascicoli che Ai e Taiji possiedono rispettivamente chakra Suiton e Fuuton, giusto? Dovreste cercare di spegnere l'incendio, non sappiamo se la casa era abitata o meno e ogni momento può essere prezioso. Himitsu, se hai deciso di essere dei nostri vai con loro. Cerca di utilizzare il Katon -giusto?- per acquietare e sopire il fuoco, se ci riesci: non dovrebbe essere molto diverso da controllare elementi come acqua o terra, come principio, e in ogni caso un paio di mani in più saranno utili.


Si fermò un attimo: Ai aveva mostrato segni di debolezza senza il suo ombrello, probabilmente per via della sua condizione fisica. Sperava vivamente che la ragazza non decidesse di strafare, e per questo aveva preferito affiancarle Taiji oltre che Himitsu -nonostante la manifestazione di chakra di prima avesse destabilizzato anche lui, l'idea era che i due si aiutassero a vicenda in caso di bisogno e la donna come ulteriore supporto-. Inoltre lui e Su erano forse i più adatti all'altro compito.


invece io e Su torneremo dentro la casa della signora: prima abbiamo trovato tracce di polvere di sparo anche lì, ed è probabile che tra poco salterà in aria. So che non sembra una buona idea, ma vorrei provare a capire dove si trovi tutto quell'esplosivo e in caso cercare di mettere in sicurezza la zona. Non possiamo muoverci qui con il terrore di camminare sopra un campo minato.
Dovremo fare la massima attenzione Su, o avvereremo la profezia di Himitsu
-una frecciatina innocente, l'ombra di un sorriso di complicità- Te la senti?

//Alcuna cose concordate col master, altre no, ma abbiate pietà per via dell'orario//
 
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view post Posted on 26/6/2017, 10:26     +1   -1
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Su si rese partecipe in quel gioco fatto di frecciatine verso Himitsu facendo una piccola smorfia, ridendo poi verso Takeshi con gusto. Subito dopo, lanciando un'occhiata d'intesa e approvazione verso il suo Capitano, si diresse verso la porta della casa dell'ormai defunta anziana, aprendola lentamente, con il naso dritto pronto a captare qualsiasi odore sospetto. Nel frattempo i restanti componenti della squadra, dopo essersi inchinati verso il Chunin, si precipitarono subito verso la casa in fiamme; la pelle di Ai, però, peggiorava, nonostante la Cartomante le avesse prestato una delle sue enormi mantelle di seta per proteggersi dalle radiazioni.

La Kunoichi dal tessuto violaceo avanzava, con precauzione, facendo segno a Takeshi di proseguire. Il salotto era pulito e, in circa un minuto, arrivarono di nuovo in cucina.

Su: ..Vieni, devo farti vedere una cosa..

I mobili centrali, in corrispondenza del ritrovamento di quel filo, erano stati tolti, lasciando scoperto il muro. La Kunoichi fece scivolare il dito lungo quella polverosa parete, per poi fermarsi e cominciare - apparentemente - a mimare il lavoro di trazione. Invece, dopo una manciata di secondi, tra le mani della ragazza Takeshi poté notare un filo trasparente, al tatto molto duro e resistente nonostante il suo piccolo diametro.

Su: ..Mi ha detto Ai che, dopo averlo trovato, l'ha leggermente tirato e.. In contemporanea l'esplosione.. Inoltre ha affermato che sfegava su qualcosa.. Mmmh.. Ecco, guarda!

Continuando ad armeggiare con quel materiale riuscì a trovare una piccola parte di quel filo leggermente consumata e macchiata da una sostanza marrone, leggermente rossastra. Era ruggine.

Su: ..Credo che stiamo di fronte a qualcosa di più reale di un fantasma.. E comunque non credo sia un attacco diretto a Kiri.. Quanto uno psicopatico in cerca di divertimento..

Era preoccupata e cominciò ben presto a sudare. Una forte energia la investì, mettendola in ginocchio, mentre una folta nebbia, più densa della Kiriana, cominciò ad avanzare nella stanza. Un freddo gelido toccò le ossa di Takeshi, cercando di sottrargli le energie. Mentre la Kunoichi si contorceva, tenendo la testa tra le mani, un verso tenebroso prese il posto di qualunque suono, rimbombando tra le mura della casa. Un'ombra all'improvviso guizzò dal nulla, cercando di sfuggire agli occhi del Chunin, per poi schiantarsi subito violentemente nel corpo di Su. La ragazza perse i sensi, accasciandosi a terra. Nulla avrebbe potuto prevenire quegli attimi, neanche i poteri del più grande sensitivo al mondo. Forse i ragazzi avevano scatenato l'ira di qualche creatura Leggendaria, forse di un vecchio abitante della zona. Ma, nonostante tutto, i capelli di Su che diventarono come tentacoli e i suoi occhi completamente bianchi non facevano presagire nulla di buono: non era più lei.

CITAZIONE
GDROFF// Durante la ricerca nella casa se hai domande o interazioni in particolare chiedimi in privato, ti darò le risposte/azioni di Su. Inoltre mentre la nebbia avanza Takeshi sentirà un Chakra sconosciuto insediarsi nel suo corpo. Questo Chakra gli provoca una sensazione di lieve confusione e destabilizzazione. Se hai domande chiedi pure :P //GDRON
 
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