[Evento live Gruppo 1] Sabbia sulle foglie, per CASUALMENTE; Komu, Rainbow Man (1°pg), .Ko (2°Pg) e Nightflight

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view post Posted on 25/12/2016, 21:49     +1   -1
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*Doveva essere una buona giornata per ognuna delle persone che prenderanno parte a quanto sto per dire. Non che quanto è accaduto fosse spiacevole sul serio...diciamo solo, ecco, inconveniente.

Doveva essere una buona giornata di risposo, relax o, per usare altri termini, puro fancazzismo. Ma così non fu, purtroppo per loro.

Ma di chi sto parlando, vi chiederete in questo istante? Chi sono i poveracci che hanno preso parte di quanto sto per raccontare?

Quello lo lascerò dire direttamente a loro. Non per pigrizia, ma perché io sono solo un narratore esterno, un narratore di una storia non creata da me, quindi non posso entrare nella loro psiche e descrivere tutto di loro. Posso solo raccontare quanto avvenne. Quel che fu, quel che è e magari in parte quel che sarà di loro.

Possiamo solo quindi abbozzare, ecco, dei cenni di quanto è successo.

Diciamo solo che un certo leader di un certo villaggio ha deciso in seguito a determinati eventi di prendere spunto da un certo leader di un altro villaggio e di inviare alcuni dei suoi ninja in un certo Paese in cui un altro leader di un altro villaggio suo alleato risiedeva. La richiesta, molto normale per il leader del villaggio nel Paese dove i certi ninja arriveranno, era di permettere ai suoi prodi di svolgere un fugace quanto importante addestramento sotto certe condizioni, per permettere ai nostri eroi di farsi le ossa in periodi oscuri.

Il leader del villaggio alleato del leader dell'altro villaggio ha deciso, com'era pure prevedibile, di inviare anche un suo ninja, per permettere anche a lui di esperire l'abilità dei ninja dell'altro villaggio e fare comunque conoscenza con gli storici alleati.

Ma passiamo a parlare in maniera normale, in modo che tutti possano capire.

Alcuni ninja di Konoha dovranno svolgere un addestramento nel Paese del Vento. Un ninja di Suna prenderà loro compagnia, e saranno pure intercettati da una misteriosa figura che nulla c'entra con quanto detto fin'ora, ma che per motivi che lei deciderà se dirci o no, passava di lì, per caso.

Questa è una cosa che ho già sentito da qualche parte....

Ma bando alle ciance. Diteci, miei cari protagonisti, raccontateci come è stato il vostro viaggio nei più remoti deserti del Paese del Vento. Che la vostra avventura abbia inizio*
 
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Komu 2.0
view post Posted on 27/12/2016, 01:32     +1   -1




Mi asciugai di nuovo la fronte imperlata di sudore con l'orlo della manica, muovere il braccio o qualsiasi altra membra mi risultava abbastanza difficile. . Anche Hikari sembrava affaticato, infatti aveva la coda e le orecchie abbassate e strusciava le zampe. Un tempo, in tale occasione, lo avrei sollevato e messo sulla mia spalla o sula testa, ora la vedevo un poco difficile dato che continuava a crescere.
Ne era passato di tempo da quando io e quel piccolo mezzo lupo ci eravamo scelti a vicenda , durante il mio primo addestramento nella sede del Clan Inuzuka. Durante questi anni, avevo rischiato più volte di perderlo ; prima nella Grande guerra a Kumo, poi durante il Torneo chunin a Kiri. Ogni volta però riuscivamo a salvarci la pelliccia e ne uscivamo più forti e più uniti. Assieme al mio amico a quattro zampe, percorrevo una delle tante vie del Villaggio della foglia, una via del centro , particolarmente affollata. Avevamo appena concluso una missione dal facile compimento dall'altra parte della città. Insomma, chiamarla missione era eccessivo e definirla facile era una semplificazione azzardata. In pratica un commerciante avevo richiesto un aiuto per caricare e scaricare grosse casse di spezie e sete. Il perché volesse per forza un ninja della foglia e non si potesse accontentare di altri manovali mi era sconosciuto, comunque, questa missione era stata assegnata a me e quindi mi ero recato nel grosso magazzino per compiere il mio lavoro. Anche Hikari aveva dato il suo aiuto come poteva; aveva preso con la bocca e trascinato i sacchi accumulati in tutto il magazzino. "Facile non avere i pollici opponibili, vero?" lo dissi con tono ironico e guardandolo di sottecchi. Lui ricambiò lo sguardo di complicità e di scherzo. A volte tra di noi non c'era bisogno di parlare per capirci.
C'era di buono che quella missione mi era valsa una bella sommetta in Ryo ma sopratutto mi era servito a farmi un bel pò i muscoli. Usare il Chakra o altre tecniche per quella mansione mi era sembrata un'idea sciocca , così mi ero limitato a usare la forza fisica e la resistenza. Aveva portato per tutto il giorno scatoloni di legno di ogni misura e questa specie di esercizio mi aveva aiutato ad aumentare la mia forza fisica. Stranamente, ero riuscito a far allenare un pò anche il cervello oltre che il fisico; ogni volta che non riuscivo a smuovere una grossa scatola, subito mi ingegnavo sua come fare una leva per spostarla , o se era meglio spingerla o alzarla o addirittura farla rotolare, o se fosse il caso di aprirla per spostare il carico a parte. Ero sudato ma sopratutto soddisfatto di aver compiuto il mio dovere , aver aiutato qualcuno ed essermi pure allenato.
Quell' addestramento di mente e corpo assieme mi riportava ai tempi dell'accademia, quando la vita dello Shinobi sembrava facile, gloriosa, eroica e mitica agli occhi occhi dei bambini innocenti. In quegli anni, anche io come ogni altro bambino ambivo a guadagnarmi il mio coprifronte, fu solo quando i miei genitori mi abbandonarono che capì che la vita del ninja non era facile come sembrava. Prima mio padre aveva tradito il Kage e abbandonato il villaggio per seguire le sue ambizioni, aveva addirittura tentato di uccidermi, poi mia madre che era caduta in depressione, passando per l'alcolismo ed infine giungendo alla decisione di lasciare il Konoha, infischiandosene totalmente di me e dei miei fratelli. Ricordarmi o parlare di loro non era sempre piacevole ma mi aiutava soprattutto perché mi ricordava dove volevo arrivare ; volevo diventare forte, non solo fisicamente o nel chacra ma nello spirito e nel cuore. Avevo oramai deciso che non avrei mostrato la loro stessa debolezza, sarei sempre stato saldo e fedele ai miei principi, alle persone che amavo e a ciò in cui credevo. Questo era il mio credo ninja
Io e Hikari finalmente arrivammo nel distretto dell bosco, le case ed edifici in prossimità della foresta che circondava il villaggio. Era lì che abitavo assieme ad Haru ed Arashi. In quel momento in casa non c’era nessuno quindi potevo fare l’unica cosa che davvero volevo fare; un bel nulla. Dopo quella faticaccia avevo solo voglia di rilassarmi e riprendere le forze. Così entrai un attimo in casa solo per prendere qualcosa da sgranocchiare, come qualche frutto o dei biscotti, lasciare le calzature e poi finalmente uscire in giardino. Mi arrampicai fino al ramo di un albero e lì mi sdraiai, con l’intenzione di non muovermi più per un bel pò. Hikari, in verità, faceva fatica un po’ ad arrampicarsi sugli arbusti, ma ci provava sempre e nonostante qualche fatica ce la faceva ogni volta. Lo vidi aggrapparsi con tutte e quattro le zampe ed artigli alla corteccia. "Ah aha, coraggio Hikari, ancora un po’ ". Lui mi ringhiò contro, per farmi capire che doveva stare zitto, e dopo qualche sforzo arrivò al mio stesso ramo. Li lanciai una mela che prese al lavoro con la bocca prima che cadesse a terra.
Ero lì rilassato, con le gambe a penzoloni quando sentì dei passi muoversi sotto di me e un odore famigliare avvicinarsi. "Oh ciao Arashi " "Ciao fratellone ". Guardai giù e lo vidi che si avviava verso casa . Aveva da poco cominciato l’accademia. Arashi era cresciuto, un po’ fisicamente, ma soprattutto si vedeva che adesso prendeva le cose un po’ più seriamente e cercava d’impegnarsi in ciò che faceva. Certo, in fondo, nell’ animo era rimasto il bambino allegro e vivace di sempre, quasi ogni notte veniva ancora a dormire assieme a me nel mio letto. " Come è andata oggi ? "" Molto bene , sai che ci hanno spiegato come.. " "Scusa, era una domanda tanto per cortesia, lasciami in pace che sono stanco ! " dissi senza mezzi termini. Lui sapeva, come sapevo benissimo anche io, che quando parlavo così non intendevo mai davvero ferirlo sul serio. Lui sorrise "Ricordati che dopo c’è la cena da preparare "ed entrò in casa.
Non ebbi neanche il tempo di finire il mio pasto che sentì mia sorella maggior chiamarmi "Ey Taka ! " " Haru! Cosa succede? "" Niente di grave, vieni giù un momento " "Non è che ne abbia molta voglia " Hikari invece sembrava felice di quella visita. Saltò giù in fretta dall’ albero, con l’agilità di un leone atterrò pure sulle zampe ed una volta a terra si avvicinò a Tayio, la grossa cagnolona di mia sorella. Hikari era sempre pronto a fare le feste ai grossi cani che incontravamo. " Cosa è successo? Sei stata nominata Hokage? " " No, oggi avevo da fare con le scartoffie ed ufficio e mi è stato comunicato che sei atteso a Suna per un’ addestramento speciale ". E tirò fuori dalla tasca un documento.
Sbarrai gli occhi per la sorpresa, e mi alzai con la schiena. "E quando?" " Praticamente devi partire stasera " . " Ma cosa ?!" saltai giù dall’albero e riuscì ad atterrare ammortizzando la caduta piegando le ginocchia. "Come sarebbe? Io sono appena tornato da una missione e sono stanco …." Esposi le mie ragioni a mia sorella, i motivi per cui ritenevo di meritarmi una vacanza ma lei a metà tra l’intransigenza e l’affetto mi convinse a prepararmi a partire, più che altro me lo ordinò.
Mentre mi cambiavo e prendevo alcune cose per il viaggio riflettei su quanto ammirassi mia sorella. Si era presa cura di me e Arashi sin da quando eravamo piccoli ed era una dei ninja più tosti che avessi mai conosciuto ma riusciva comunque a mostrare in ogni caso l’affetto di una vera sorella maggiore. Mi aveva convinto ad andarci seppur con qualche minaccia. Non le avevo mai detto che la prendevo sempre d’esempio.
Così una volta presa la mia roba, salutai i miei fratelli e , preceduto da Hikari, mi diressi verso il cancello principale, dove secondo il documento avrei dovuto incontrare altri due Genin che sarebbero venuti con me nel Paese del vento. Devo ammettere che questa idea dell’addestramento in un paese straniero un po’ mi eccitava Non perché dovessi andare lontano o in un luogo sconosciuto, ma perché c’era la possibilità che fosse stata Fuijie a convocarmi. La ragazza Inuzuka della Sabbia forse aveva cambiato idea sul farmi da maestra, dopo il suo primo rifiuto non molto cortese a Kiri . L’emozione e la speranza si mischiarono alla paura di non sapere cosa dovevo aspettarmi ne tanto meno cosa fare. Ma avevo deciso di non mostrare più il mio lato debole e fu per questo che repressi quei pensieri quando arrivarono i miei due compagni di addestramento ; Makoto Senju e Reiki del clan Uchiha.
" Come mai gli Uchiha si riconoscono sempre dallo stemma sui loro vestiti? Perché devono dannarsi così tanto per far vedere di che clan sono ? " chiesi al mio compagno peloso. Lui mi guardò in modo strano e capì che stavo guardando le due zanne rosse che avevo inciso sulle guance. " Si vabbè, ma è differente " E andai incontro ai due ninja per presentarmi.
Durante il viaggio verso Suna cercai di farmi conoscere e al tempo stesso capire loro. Capì immediatamente che ero il più grande del gruppo, poi non mi sfuggirono vari dettagli, tipo il fatto che Makoto raramente sorrideva o che Reiki si pettinava spesso i capelli. I due erano piuttosto silenziosi e pacati, per cui ero io quello che parlò di più durante il viaggio e questo mi mise un poco a disagio ma fù anche divertente a dirla tutta. Il viaggio invece non lo fu per molto, era faticoso passare dal mite clima primaverile della foreste del Paese del fuoco al caldo desertico del Paese del vento, ad un certo punto mi tolsi la maglietta e decisi di rimanere a petto nudo fino a che non sarei tornato a casa. Avevo un fisico magro ma comunque atletico e , finalmente, anche un poco muscoloso.
Finalmente dopo sei ore di marcia, arrivammo in vista dei cancelli rocciosi del Villaggio della sabbia.

Edited by Komu 2.0 - 28/12/2016, 01:41
 
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Rainbow Man
view post Posted on 28/12/2016, 00:49     +1   -1





RITORNO NEL DESERTO


Non ebbe neanche un giorno di riposo dato che aveva appena avuto un nuovo incarico: doveva ritornare nuovamente nel Paese del Vento, lì dove A era morto e Makoto era tornato completamente da solo sotto il calore e in mezzo alla vastità del deserto. Sembrava essere un viaggio di punizione, come se i Kami volessero sul serio scherzare con il suo destino, oppure Akane aveva visto qualche dubbio nel ragazzo nel loro recente colloquio è aveva deciso di rimetterlo subito al lavoro. Conosceva ormai perfettamente la strada per Suna e, anche se fosse stato accoppiato solamente da altri due genin a lui sconosciuti, li avrebbe guidati quasi fosse un chunin: di certo a pochissimi shinobi alle prime armi come lui gli erano capitate le sue stesse peripezie.
La mattina partì dalle porte di Konoha insieme il solito Uchiha di turno, che da tempo sembravano sfornare più shinobi che figli, e un Inuzuka apparentemente più grande di lui e accompagnato da un bellissimo cane lupo. Si presentò con cortesia come il suo clan gli aveva sempre insegnato, spiegando ai suoi compagni di essere ben informato sulla geografia del Paese del Vento.

Makoto: "Mi chiamo Senju Makoto e sono un genin del villaggio. Conosco benissimo la strada per Suna essendoci tornato proprio l'altro giorno completamente da solo e vi prometto che saremo sul luogo in circa sei ore con un passo svelto."

Non si fece una vera e propria idea sui suoi compagni dato che non ci furono molti scambi di battute e soprattutto Makoto aveva già mille pensieri per la testa. Da quando aveva conosciuto Kinji e Akane aveva imparato ad apprezzare qualche Uchiha, tuttavia continuava a sottovalutare quelli del suo stesso rango e quindi Reiki non fu per niente oggetto del suo interesse. Così invece non fu per l'Inuzuka, il quale aveva quel fidato compagno al suo fianco che non poco destava l'attenzione del Senju: immaginò lo stile di combattimento particolare e in simbiosi con quell'animale sperando di poterlo vedere in azione in futuro.
Ma tornando alla missione, si trattava di affrontare una sorta di addestramento in un luogo ignoto del Paese del Vento sotto la supervisione di Suna ed un loro shinobi: questo gli ricordò gli insegnamenti di Kinji nella palude, dove aveva imparato ad adattarsi in qualsiasi ambiente.
In sole sei ore furono a Suna e potettero attendere nuove indicazioni per il proseguo di quell'insolita missione.

Makoto: "Chissà che razza di idea ha avuto l'Hokage-sama in collaborazione con il Kazekage. Spero sia qualcosa di interessante e utile!"

 
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NightFlight
view post Posted on 28/12/2016, 15:59     +1   -1




// Legenda:
Narrato
"Pensato"
<<parlato Reiki>>
<<parlato altri>>


Quel giorno Reiki si sentiva più energico del solito, non che "il solito" stesse a significare chissà quanta voglia di vivere, ma almeno alzarsi dal letto, prepararsi ed uscire di casa non era una fatica indescrivibile come sarebbe stato in un giorno qualunque. Forse dopo tanto tempo a sognare di diventare una risorsa valida per il villaggio, aveva un'occasione per dimostrare che il suo valore non si basava sul simbolo del clan che portava sugli abiti. Uchiha Reiki, insieme ad altri genin del suo villaggio, era stato designato per partecipare ad una specie di particolare addestramento congiunto che coinvolgeva Konoha e Suna, due villaggi storicamente alleati. Probabilmente si trattava di una di quelle cose che spesso si organizzano tra villaggi alleati per mostrare ognuno il proprio valore e rafforzare i rapporti con i compagni di altre terre ed il ragazzo era contento di prendervi parte. In fondo, qualunque occasione per allontanarsi dal villaggio anche minimamente, celava una remota possibilità di conoscere qualcosa su Akashi e su cosa succedesse lontano dalle mura della Foglia in cui Reiki era abituato a passare la maggior parte del suo tempo. Suna non era molto lontana ed il viaggio sarebbe stato meno noioso del normale, ma sicuramente più imbarazzante per un tipo silenzioso come Reiki. L'Uchiha era un tipo di poche parole ma al quale bastava qualche minuto di conversazione per risultare amichevole e socievole... un pò com'era successo con Miho Akimichi, la ragazzina che aveva conosciuto durante l'esame dell'accademia. I suoi compagni sarebbero stati due genin provenienti da clan illustri del villaggio, come il suo: un Senju ed un Inuzuka. Reiki conosceva bene la storia degli shinobi, dei clan di Konoha ed era a conoscenza anche dell'antica rivalità che legava il clan Uchiha al clan Senju... ma il passato era il passato, tutti gli insegnamenti ricevuti dai suoi genitori e dal clan stesso erano sicuramente utili, ma perdevano d'importanza di fronte alla vita da shinobi che ormai lo avrebbe tenuto più impegnato di quanto avrebbe mai pensato.

Arrivò praticamente insieme a Makoto Senju mentre il ragazzo del clan Inuzuka, che sembrava più grande di loro, era già lì ad aspettare. Si presentò, chiacchierava molto... Reiki si sentiva in difficoltà quando le persone parlavano così tanto mentre lui aveva ben poco da dire. Appena Makoto smise di parlare, Reiki prese la parola abbozzando un sorriso breve ma sincero:

<< Perfetto! Il tuo senso dell'orientamento ci renderà le cose più facili... del resto, già mi sento un pò stanco!>>

...sorrise ai compagni, poi continuò:

<< Io sono uno dei genin assegnati al vostro gruppo, mi chiamo Reiki Uchiha. Piacere di conoscervi!>>

Finiti i convenevoli, i tre si misero in viaggio verso il Paese del Vento...

<< Chissà che razza di idea ha avuto l'Hokage-sama in collaborazione con il Kazekage. Spero sia qualcosa di interessante e utile! >>

...disse Makoto, suscitando in Reiki l'interesse che le presentazioni avevano momentaneamente messo da parte. In effetti il ragazzo del clan Senju aveva ragione. Per quale motivo, esattamente, si stavano dirigendo nel Paese del Vento?
 
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view post Posted on 29/12/2016, 03:43     +1   -1
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Lo studio delle arti oscure procedeva senza problemi e le varie prove effettuate sul campo confermavano la sua teoria; l'energia negativa poteva essere usata facilmente in combattimento, doveva solo esser raffinata nello stesso modo in cui un fabbro affila con cura la lama prodotta. Il vero problema di Sayuri era la fragilità del suo corpo, sarebbe bastato un colpo ben assestato per metterla in seria difficoltà e non poteva permettere di farsi cogliere impreparata. Qual'era il modo migliore per metter a dura prova il fisico? La necromante ci aveva riflettuto a lungo e nel corso della vita non era stata fortunata, fu costretta ad apprendere da sola come assorbire un attacco ed ogni suo tentativo andò in malora, di solito tornava ad Oto con delle evidenti ferite sul corpo e si salvava solo grazie alle poche nozioni di medicina in suo possesso.
La ragazza arrivò ad una sola soluzione, si sarebbe autoimposta una prova di sopravvivenza in uno dei luoghi più inospitabili delle tanto decantate terre ninja, il deserto del paese del Vento.
Senza troppi fronzoli la ragazza partì di prima mattina subito dopo aver avvisato il Taisho delle sue intenzioni, quest'ultimo fu ben lieto di liberarsi di lei per qualche tempo in attesa di una missione da assegnarle. Si affrettò a recuperare la propria katana e qualche altro oggetto di poco conto, una larga veste completamente nera ed un grosso cappello di paglia simile a quello usato dai membri dell'organizzazione Akatsuki, il coprifronte invece si era premurata di nasconderlo per bene in una piccola sacca che portava legata dietro la schiena.


Ma che razza di caldo è questo?



Si lamentò ad alta voce mentre con la manina raggiunse il collo della veste nell'inutile tentativo di far filtrare un pò d'aria all'interno. Nell'esatto momento in cui solcò i confini del paese del vento iniziò a chiedersi se davvero vi fosse un villaggio abitato, il luogo in cui nacque era l'esatto opposto e l'impatto iniziale col nuovo clima fu traumatizzante.
Passarono solo alcune ore e la ragazza iniziò sentire sulla propria pelle i richiami della fame e della sete. Le dita carezzarono con delicatezza sulla veste all'altezza della bocca dello stomaco, un semplice tentativo di calmare i crampi che fastidiosamente si fecero sentire a cadenza costante e ritmica. La lingua invece passava con insistenza sulle rosee labbra ormai secche, un gesto stupido e che rischiò di accelerare il procedimento naturale di disidratazione del corpo, cosa le era mai saltato in mente a mettersi in una situazione del genere? Forse ad Oto avevano ragione, i colpi alla testa subiti il giorno del reclutamento erano stati troppo torti.


Deve pur esserci un posto con un pò d'ombra dove fermarmi, no?



Gli occhietti vispi si mossero in ogni direzione alla ricerca di un pò di fortuna, quella stessa che le era mancata in più di diciasette anni di vita. Non senza faticare la ragazza riuscì a trovare alcune strane rocce ancora intatte ed abbastanza grandi da coprirla con la loro ombra, non doveva far altro che prendere le razioni e la boraccia che si era precedentemente preparata ed aspettare che si fosse ripresa. Era quello il posto in cui avrebbe incontrato i ninja di Konoha? Oppure il destino l'avrebbe portata tra le braccia delle pittoresche abitazioni di Suna?
 
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Rainbow Man
view post Posted on 30/12/2016, 11:26     +1   -1




GDR OFF//
Memphos: A quanto pare, per misteriose cause, devo aver cancellato il mio stesso post. Col supporto di Makoto, cerco di dare almeno le linee guide di cosa era successo.

sostanzialmente, i nostri avventurieri vengono intercettati da un falco messaggero in cui si spiega che l'addestramento si svolgerà poco distante da Suna. Troveranno una tenda con dlle provviste e uno studente di Suna a fare loro da guida, per così dire.

nel frattempo, Sayuri incontra la suddetta tenda e ci entra, facendone quel che vuole.

Non so davvero come abbia fatto a deletare il mio stesso post, perdonatemi assai.
GDR ON//



IN CERCA DI RIPARO


All'orizzonte si scorgevano le grandi mura a protezione del villaggio, che ormai distava pochi minuti; la fronte era bagnata ma non di sudore, dato che questa volta aveva portato con se un turbante da impregnare con l'acqua fresca da vero esperto di deserti. Questi trucchetti gli erano stati insegnati proprio dagli shinobi di Suna e dalla bellissima Oharu che ancora compariva nei suoi sogni notturni. Si voltò verso i due compagni per rassicurarli.

Makoto: "Ormai non dovrebbe mancare molto: tenete duro e accelerate il passo, che il sole si sta alzando e sta diventando insopportabile!"

Furono interrotti dall'arrivo di un falco messaggero, il quale Makoto accolse sul suo braccio e rilasciò appena sfilato il pezzo di carta. Lo srotolò e lo lesse ad alta voce ai suoi compagni per renderli partecipi: l'addestramento non si terrà a Suna, ma dovranno raggiungere un giovane studente del Villaggio della Sabbia in un campo base con dei viveri di emergenza. Si stupì di come il Kazekage avesse mandato uno studente completamente da solo nelle fauci del deserto e si domando se in Accademia svolgessero frequentemente delle esercitazioni in un terreno così ostile e faticoso, proprio come aveva fatto il giovane Senju nella palude.

Makoto: "Non ci resta che proseguire verso il luogo indicato; sembra potersi scorgere all'orizzonte una tenda. Proseguiamo a passo spedito verso il luogo di ristoro per prenderci una pausa."

Come al solito dava ordini a coloro che avevano il suo stesso rango, ma probabilmente era l'unico ad essere stato in quel deserto e a sapersi orientare nel mare di sabbia.
Scorsero da lontano una tenda, ma nessuna figura umana intorno: forse lo studente era già all'interno a riposare il suo capo dai raggi solari sempre più intensi, o forse non erano nel luogo giusto. Sta di fatto che tutto diventava sempre più insolito e ancora non gli era chiaro cosa avessero in serbo i due kage per qui tre giovani shinobi.

Makoto: "Non vedo nessuno studente di Suna... e se fossimo già nel mezzo dell'addestramento? Avviciniamoci con cautela alla tenda e occhi ben aperti!"

Come al solito si fece fin troppe paranoie cercando di ritornare il Makoto che Raion apprezzava e che da un po' di tempo stava mutando. Appoggiò una mano sul terreno per rilevare qualche movimento all'interno della tenda.

CITAZIONE
<abilità/attivazione> -Sensi Migliorati - [Stm: -2] [Liv 3: 32/40] "I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.
[Si dovrà mantenere in scheda solo uno dei seguenti Sensi]

Tatto: il ninja è capace di percepire le vibrazioni del terreno con i polpastrelli delle dita di mani e piedi individuando anche i nemici più abili, per contro è limitato ad un'area più circoscritta (metà di quella prevista dal livello). Non è possibile usare questa abilità in movimento fino al Lv.1 e non funziona sui nemici in aria fino al Lv.2 quando il ninja potrà percepire gli spostamenti d'aria sulla pelle. In questi casi, tuttavia, sarà considerata di 2 livelli inferiore. Al Lv.2 sarà inoltre possibile individuare immediatamente i nemici sottoterra e in movimento;
    Liv 6: 100 m di raggio
    Liv 5: 200 m di raggio
    Liv 4: 300 m di raggio
    Liv 3: 400 m di raggio
    Liv 2: 500 m di raggio
    Liv 1: 600 m di raggio
    Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.

Stamina: 104 - 2 = 102



Edited by Rainbow Man - 2/1/2017, 19:03
 
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NightFlight
view post Posted on 30/12/2016, 22:52     +1   -1




Il viaggio era piuttosto faticoso e se lo era per un essere umano qualunque, per una persona pigra come Reiki fu probabilmente una tortura. Nonostante la sua pigrizia, il ragazzo si allenava parecchio, la sua condizione fisica era ottimale e così anche la sua capacità di ragionare e di adattarsi a qualunque situazione. A dimostrazione di ciò poteva portare solo ciò che si sapeva di lui nel clan Uchiha e gli ottimi voti con cui aveva concluso l'accademia che sfioravano il massimo... quel massimo che non aveva raggiunto solo per qualche sbavatura nel test teorico. Nulla di speciale se si ricorda quanto detto: Reiki era pigro e pertanto odiava anche studiare, e purtroppo o per fortuna era stato costretto a farlo piuttosto frequentemente dovendo sottostare ai severi insegnamenti del clan e dei suoi genitori. Un genio oppure no? Ai postumi l'ardua sentenza, fatto sta che essendo un genin e non avendo affrontando chissà quali missioni e peripezie, non conosceva benissimo il territorio nel quale si trovavano. Si limitava a seguire Makoto, che agli occhi di Reiki sembrava tutto convinto. Parlava decisamente troppo, dava ordini a destra e sinistra a volte con frasi scontate del tipo...

<< ...tenete duro e accelerate il passo, che il sole si sta alzando e sta diventando insopportabile! >>

Ad essere sinceri, niente che Reiki non sapesse già. A tenere duro teneva duro; il passo stava semplicemente seguendo quello di Makoto quindi se avesse accellerato lui Reiki lo avrebbe seguito; il calore lo sentiva anche lui e il sole che si alzava in cielo lo notava anche l'Uchiha. Quando arrivò il falco messaggero Makoto fu il primo ad alzare il braccio per accoglierlo, lesse il messaggio e riniziò a parlare ai due genin.

Il contenuto del messaggio era riguardante la destinazione. Proprio ora che erano quasi arrivati a Suna scoprirono che in realtà l'addestramento si sarebbe tenuto lì vicino in un campo base esterno al villaggio, dove uno studente di Suna li avrebbe aspettati. Perchè uno studente? Non sarebbe stato rischioso avventurarsi nel deserto per un ragazzino che ancora non era un ninja a tutti gli effetti? In fondo non c'era da preoccuparsi, loro dovevano solo rispettare il loro compito... tra l'altro, il Kazekage sapeva sicuramente ciò che stava facendo.

Nella voce del Senju si percepiva chiaramente una certa abitudine nel dare ordini, oltre il tono di leggera superiorità che caratterizzava le sue parole. Sembrava quasi si trattasse di una missione di grado S, quando in realtà camminavano in quel caldo deserto solo per un addestramento congiunto con il Villaggio della Sabbia. Reiki sorrise, non sopportava ricevere ordini da shinobi del suo stesso grado ma Makoto sembrava quasi averne bisogno. L'obiettivo del loro incarico, però, era l'addestramento. Reiki lo sapeva, e visto che il carattere di Makoto non stava in nessun modo allontanando l'obiettivo e visto che il Senju conosceva il territorio meglio di lui, l'Uchiha decise di farlo "fesso e contento" per così dire. Chi lo sa, magari sarebbe risultato simpatico! Reiki non era il tipo che se aveva un problema lo teneva per se, di solito era molto schietto ma notava una certa diffidenza di Makoto nei suoi confronti, quindi cercò di farlo sentire a suo agio. In fondo non aveva nulla contro il compagno, voleva solo arrivare a destinazione.

Il viaggio iniziava a farsi sentire, soprattutto per ninja come loro che non erano abituati a quel clima

<< Non ci resta che proseguire verso il luogo indicato; sembra potersi scorgere all'orizzonte una tenda. Proseguiamo a passo spedito verso il luogo di ristoro per prenderci una pausa. >>

Disse Makoto... ancora niente di trascendentale. Continuarono a camminare fino a quando, in lontananza, videro una tenda apparentemente abbandonata. Erano arrivati? Dalle indicazioni che avevano ricevuto a Konoha dovevano trovarsi molto vicini al luogo designato... tuttavia la tenda appariva piuttosto normale, senza nessun segno particolare e senza nessuno all'esterno che potesse dare un segnale ai ninja di Konoha. Reiki aspettava un segnale da Makoto che però sembrava confuso e preoccupato dalla situazione e questo allarmò l'Uchiha che iniziò a pensare... Nessun segnale, nessuna ulteriore comunicazione dopo il messaggio, nessun ninja ad aspettarli, che fosse parte dell'addestramento? E se invece qualcosa fosse andato storto dalla parte di Suna? Se fosse accaduto qualcosa allo studente che dovevano incontrare? La mente di Reiki formulava rapide ipotesi, intanto Makoto si abbassò e appoggiò una mano sul terreno. Sembrava molto concentrato e sapeva cosa stava facendo, che fosse un sensitivo? L'Uchiha non era a conoscenza delle abilità di Makoto, ma si rese conto che forse anche lui aveva percepito qualcosa di strano nella situazione.

Guardò il genin del clan Inuzuka, dopo rivolse lo sguardo al suo fedele compagno a quattro zampe e fece un cenno d'intesa abbozzando un sorriso, poi si affiancò a Makoto e quando capì che stava cercando di percepire qualcosa attraverso il terreno si fermò immobile accanto a lui...

<< Makoto, dicci se senti qualcosa e decidiamo cosa fare. >>

Poi il silenzio. Conclusa la frase smise immediatamente di muoversi e di parlare, non voleva disturbare la concentrazione del genin compagno di viaggio.
 
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view post Posted on 30/12/2016, 23:21     +1   -1
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Quelli che da lontano sembrarono dei semplici massi ove cui ripararsi presero forma non appena riuscì a focalizzare lo sguardo, in realtà quel poco di ombra nascondeva al sole una semplice tenda neanche troppo grande. La ragazza si chiese istintiva se si trattasse di un illusione derivata dal calo di zuccheri, proprio non riusciva a credere che qualcuno si fosse accampato in un luogo così ostile. La curiosità si impossessò di lei che iniziò a muovere rapidi e costanti passi verso l'unico segno di vita umana dopo chilometri e chilometri. Un mercante poco furbo? Un ninja al ritorno da una importante missione? Prima di arrivare a destinazione furono questi i quesiti che si pose la sacerdotessa, avrebbe pagato -o meglio ucciso- qualsiasi cifra pur di entrare e ripararsi per qualche tempo dal bruciore famelico dei raggi del sole.

Potrebbe essere utile dare un occhiata, posso sempre presentarmi come una viaggiatrice di passaggio e scroccare qualche bene primario.. Si, farò così



Inspirò profondamente allargando le labbra in un finto e bianco sorriso, non appena fu sicura di essere entrata nella parte allungò la mano ed aprì la tenda. Il vero paradosso fu non trovare alcuna forma di vita all'interno; vi erano cibo, acqua e medicine ma nessun padrone a reclamare i beni. La sacerdotessa aggrottò la fronte piuttosto confusa e mise la testa fuori dal piccolo abitacolo, di certo lei non poteva sapere che lo studentello incaricato di far la guardia alla tenda fosse in netto ritardo, proprio per questo sprecò qualche secondo prima di riportare il dolce visetto sulla "refurtiva".

Direi di prendere medicine, bende ed acqua.. Per quanto riguarda la carne dovrebbe esserci un villaggio in questo paese, forse potrei fermarmi lì a mangiare.



Esclamò ad alta voce sorridente in volto, un'altra cosa che mai avrebbe potuto prevedere fu l'imminente arrivo degli shinobi di Konoha. La Kunoichi credeva di esser la sola vivente in miglia di sabbia e come tale si comportò, qualora ne avesse avuto il tempo si sarebbe scolata con foga l'intera borraccia d'acqua ed avrebbe riposto nella sacca bende e medicine, solo a quel punto sarebbe uscita da lì dentro ed avrebbe continuato il suo strano viaggio verso l'ignoto.. La fortuna sarebbe giunta in suo soccorso, per una volta nella vita?
 
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Komu 2.0
view post Posted on 31/12/2016, 00:08     +1   -1




" Qualcosa di interessante di certo, di utile forse ma non stà a noi dirlo, ci pensano le alte sfere a questo". Risposi a Makoto " Grazie di averci fatto da guida, senza di te ci saremmo di sicuro persi." Da quel che avevo capito, il giovane Senju aveva già visitato il Villaggio della Sabbia e quindi era stato un bene che fosse stato lui a farci strada tra le dune di sabbia e il deserto infinito.
Effettivamente, non mi era dispiaciuto che ci fosse qualcun altro a fare da guida e leader in questa avventura. Io, in tutta sincerità , non mi ero mai sentito tantissimo un capo. Non che non avessi avuto le mie esperienze di lotta o non avessi ancora capito il mondo ninja, ma non mi sentivo ancora pronto per guidare un gruppo. Responsabilità, forse era questo a farmi paura principalmente ; l’idea che qualcuno dipendesse da me e che se sbagliavo quello moriva. Dovevo già preoccuparmi per Hikari e per la mia famiglia, non volevo qualcuno da proteggere ….. per poi deluderlo
Mi domandai se fosse stato questo mio atteggiamento ad avermi fatto fallire durante l’Esame dei chunin, dato che un buon chunin deve essere un ottimo capo, ma non ebbi tempo per scavare ancora nei miei pensieri che arrivò un falco messaggero.
Hikari li abbaiò contro.Chissà perché non aveva mai sopportato troppo i volatili.
Makoto fece posare il pennuto sul suo braccio e lesse la pergamena che portava con se. Aveva vergato sopra il simbolo di Suna.
" Cavolo! Perché fuori Suna?!" Chiesi mentre Hikari cercava di afferrare con i denti il falco, salvata e abbaiava per farlo andare via. E ci riuscì. Per fortuna che non lo ferì altrimenti ce la saremo dovuto vedere con qualche ninja della sabbia arrabbiato.
Ero rimasto un po’ deluso dal messaggio, dall’ impossibilità di varcare i grandi cancelli rocciosi. Mi ero immaginato che il nostro contatto ci avrebbe aspettato dentro la città, così avrei potuto esplorare e vedere da vicino come era la vita per gli shinobi di quel paese, ci speravo davvero, ma a quanto pare quel giorno non era ancora il momento giusto. Ma mi ripromisi che avrei un giorno varcata quei cancelli, dopotutto, Fuijie mi doveva ancora un addestramento.
Ancora una volta, fu il Senju e prendere le redini del gruppo. "Ok, andiamo !" e mi girai per guardare dietro di noi. " Forza, Reiki, ancora un po’ di sforzi e arrivati alla tenda potremo …. Allenarci ancora più duramente, ma almeno avremo da mangiare e da bere" In accordo con ciò che dicevo, Hikari si mise a guardare l’Uchiha e ad abbaiargli, ma in modo amichevole non aggressivo. Come per incitarlo come avevo fatto io.
Il genin del caln Uchiha sembrava essere perennemente stanco ma immagini fosse una sua indole naturale piuttosto, che il risultato di una dura giornata di fatiche ed allentamenti. E non lo interpretavo affatto come un segno di debolezza, ognuno è fatto a modo suo, come io che ero piuttosto ironico ed infatti gli dissi "Sicuro di non avere un po’ di sangue Nara? Sono sempre svogliati quelli ah ah"
Superammo ancora molte dune e zone sabbiose.
Nonostante Hikari fosse buffo e scattante come al solito, si vedeva che era accaldato ed un po’ affaticato; trascinava le zampe e teneva la lingua fuori, come quando dormiva. Gli avevo bagnato la pelliccia con l’acqua della borraccia che mi ero portato dietro, ma non era abbastanza. Un po’ l’avevo usata anche su di me visto che mi ero bagnato la fronte e i capelli per non beccarmi dei colpi di caldo.
Quello non era un posto adatto a noi. Kumo con il clima freddo si, Kiri dove pioveva sempre si, ma Suna col suo sole no. Noi eravamo figli dell’inverno ; io nato durante una nevicata e Hikari figlio di un lupo dei monti. Se si fosse trattato di viaggiare in una foresta innevata potevamo andare avanti senza problema , ma lì era un po’ complesso. Continuavo a togliermi il sudore della fronte con la mano. Avevo risposto la maglietta nello zaino e ciò di certo aiutava, un po’ d’aria sul corpo aiutava ed in più mi abbronzavo. Non che il tempo passato al l’aperto nella foresta non avesse reso un po’ scura la mia pelle ma c’era una bella differenza con il deserto.
Finalmente arrivammo in vista delle tenda. Era ancora lontana, ma non impossibile da raggiungere, come ogni obbiettivo dopo tutto. " Perfetto ! "Dissi a tutti gli altri membri del gruppo; Makoto in testa, io dietro di lui, e Hikari che seguiva con lo sguardo Reiki che era ultimo. A seguirci non c’era nessuno, tranne le lunghe ombre nere che i nostri corpi proiettavano.
Nonostante questa sicurezza, Makoto non sembrava affatto tranquillo. "Dici che siamo già sotto osservazione? Può darsi di si, non bisogna mai abbassare la guardia in questo genere di cose. "
Suna era nostra alleata, quindi non mi aspettavo un qualche attacco all ’improvviso a scopo bellico, per scatenare un conflitto con la Foglia. Ma di certo attendevo un attacco simulato a sorpresa, giusto per spingerci a dare il meglio di noi sin da subito. "Un ninja deve sapere vedere attraverso gli ingannai, ed essere sempre pronto." Dissi al mio fratello a quattro zampe , lui annuì d’accordo con me.
Vidi Makoto toccare il terreno caldo e sabbioso, forse per usare una qualche particolare tecnica di rilevazione del suo clan. Muovendomi con calma e silenziosamente, per non distrarlo, mi avvicinai a lui, seguendo l'esempio dell'Uchiha. " Makoto, cosa senti?" Chiesi assieme a Reiki.
Rispettavo molto il Clan Senju, come tutti i clan dopo tutto, ma con il suo noi Inuzuka avevamo una certa simpatia. Probabilmente, a causa delle nostre radici con la natura e con il lato selvaggio che avevamo entrambi. Anche con un mio vecchio compagno di missione, Inochimori Senju, mi trovavo bene. Avevamo lavorato bene assieme anche se per poco ed eravamo rimasti amici ed in ottimi rapporti. Ma quello non mi sembrava il momento giusto per raccontare le mie esperienze.
Makoto non disse nulla subito, forse era troppo concentrato, quindi decisi di agire anche io, e dare una mano come potevo.
Mi allontanai un attimo dal geni. Scossi le braccia e mi asciugai la fronte. Chiusi gli occhi , liberai la mente e mi concentrai. Imposi le mani in un sigillo di chakra e concentrai la mia energia. Presi un respiro dal naso e in un attimo moltissimi odori mi giunsero al cervello.
Il sudore dei nostri corpi, il pelo bagnato di Hikari, i vari tessuti dei vestiti di Reiki e il ferro dei kunai di Makoto. Non molto distante, l’odore della roccia rossa che circondava la grande città della sabbia. Questi erano odore di oggetti e corpi, ma non riuscivo a visualizzare bene quelli dell’ambiente. Ero abituato alla foresta e alle colline, avevo annusato anche il mare , ma il deserto era nuovo per me. Era come una nuova tonalità e varietà di colori che un’artista si trova improvvisamente davanti, colori che non conoscevo.
Sentivo il caldo, la sabbia, il poco vento ma era tutto confuso ed amalgamato e moltoso. Nella vastità nel deserto, tutto sembrava uguale, così come ogni duna pareva uguale all’ altra.
Girai un po’ la testa alla ricerca di nuovi odori ma riuscì solo a percepire ed imbrigliare quello della tenda ; corde e tessuto marcio per il caldo. Ma non riuscivo a sentire se dentro ci fosse qualcosa o qualcuno, l’odore del caldo lo copriva. Se fosse arrivato qualcuno all’ improvviso o fosse scattata una qualche trappola non sarei riuscito a percepirla e non avrei avvisato gli altri in tempo. Ma non volevo sentirmi inutile o debole, mai più.
Continuai a girare su me stesso ad occhi chiusi in cerca di aromi che dicessero qualcosa di nuovo.
All’ improvvisamente, sentì qualcosa. Non era un nuovo profumo , ma un eccesso di un determinato odore . Come se moltissimo vento e sabbia arrivassero da qualche parte, come se il colore rosso si fosse rovesciato tutto sulla tela. Un ammasso di odore accumulato su di sè, ma non capivo cosa fosse. Non avevo mai sentito un ‘odore simile.
"Hikari " dissi aprendo gli occhi e distaccandomi dal mondo invisibile degli odori "annusa da quella parte " ed indicai la direzione dalla veniva l’odore. Hikari puntò la coda e le orecchie, si concentrò pure lui sull’ aria ed una volta percepito quello che avevo percepito pure io mi guardò. Nei suoi occhi ambrati vidi l’insicurezza e la curiosità che provavo pure io. Abbaiò ed io risposi " No, non so cosa sia, forse una gigantesca duna ma … non lo so. Non ho mai sentito nulla di simile prima"
Mi venne un’altra idea per aiutare il gruppo a capire cosa fare. Parlai al genin Uchiha . "Ehy, Reiki, non potresti usare il tuo sharingan per capire cose c’è intorno a noi, se c’è qualche minaccia? Va bene, so che non è come il Byakugan degli Hyuga ma un sua utilità dovrà pur avercela in questi frangenti come questo, no ?" Gli chiesi con aria amichevole ma anche deciso, per fargli capire che non poteva stare solo lì a fare da spalla o aspettare che fossero gli altri a decidere per lui.
In quel momento eravamo un vero e proprio team e dovevamo aiutarci tutti assieme al massimo delle nostre potenzialità. O vivevamo assieme o saremmo morti da soli.
 
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view post Posted on 31/12/2016, 00:36     +1   -1
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*Di quale sia la sorte del povero studente di Suna, non ci è dato saperlo. sicuramente sarà soccorso dai suoi alleati, che da lontano avranno visto arrivare la tempesta. Ma più di così, non ci è dato sapere.

Quel che sappiamo è che Makoto Senju percepì effettivamente qualcuno all'interno della tenda, ma di chiunque si trattasse, non aveva importanza in quel momento. La furia del vento li investì in pieno, sollevano interi mari di sabbia. Il vento portava un sapore secco e bollente, l'aria tagliava le carni, la furia vorticante della tempesta li investì in pieno e, impreparati all'accaduto, dovettero solo abbassarsi e sperare che la tempesta passasse in fretta.

La tenda venne completamente spazzata via, e quelle poche cose che la misteriosa ragazza dai capelli rossi riuscì ad afferrare, furono le uniche cose che si salvarono.

La tempesta era più potente del previsto, così forte, che la sabbia si spostò letteralmente sotto i loro piedi. Trascinandoli via, nel più lontano ed ignoto del deserto. Quanto durò, non era loro possibile capirlo. Ma quando poterono nuovamente aprire gli occhi, di fatto, erano circondati da sabbia, col senso dell'orientamento completamente sballato. Vedere dove stava il sole poteva offrire ben poco aiuto, se non sapevano dove andare. Fu sotto la sabbia, assieme a qualche medicina e provvista salvatasi per puro caso, che il gruppo di Konoha trovò una giovane ragazza dai capelli rossi che si stava rinvenendo solo ora dall'accaduto.

Il sole si arroventava all'orizzonte, ma sarebbe durato poco. Erano già passate le ore più calde della giornata, per loro fortuna, ma il più "esperto" di quella combriccola sapeva che i guai erano solo iniziati. Quando sarebbe giunta la notte, il freddo avrebbe gelato loro le ossa. Dovevano quindi improvvisarsi: cacciare qualcosa da mangiare, cercare di costruirsi un riparo in qualsiasi modo, accendere un fuoco. Certo, avrebbero potuto fare tutto ciò a suon di ninjutsu. Ma quanto sarebbe durato il loro chakra di quel passo?

Quando sarebbe calata la notte, avrebbero potuto sentire il freddo avvicinarsi sempre di più. A loro collaborare.

Sempre ammesso che tutti ne avessero voglia.*



GDR OFF ROle Libero GDR ON
 
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Rainbow Man
view post Posted on 31/12/2016, 12:25     +1   -1





FUOCO ACCESO E FOGLIA VIVA


C'era davvero qualcuno in quella tenda, ma Makoto non ebbe neanche il tempo di avvertire i compagni che furono investiti da un'improvvisa tempesta di sabbia; gli occhi faticavano a restare aperti e un profondo bruciore si sentiva sulla pelle del volto scoperta.

Makoto: "TUTTI GIÙ!"

Urlo verso i compagni senza poterli vedere e si butto a terra riparandosi dalla sabbia con le braccia sul volto; se quella tempesta così potente era l'addestramento, allora si trovavano in grossi guai.
Riaprì gli occhi quando il rumore del vento si era placato e alzò le braccia e la testa scuotendosi la sabbia: aveva gli occhi arrossati e con ancora qualche difficoltà ad aprirli. Pensò all'Uchiha alle sue spalle che sicuramente considerava gli occhi la parte più preziosa del suo corpo e si voltò per controllare la condizione dei suoi compagni e del povero cane. Si mise in piedi a fatica ritrovando i suoi compagni poco distanti da lui.

Makoto: "Tutto bene? Quella tempesta è stata terribile... La tenda è praticamente scomparsa..."

Notò dei capelli rossi sotto la sabbia e poco dopo si accorse che si trattava di una bellissima ragazza: probabilmente era proprio lei la presenza rilevata poco prima nella tenda. Aveva con se qualche oggetto probabilmente recuperato nella tenda, ma non capì se si trattasse di un civile o di una kunoichi. Si rivolse a lei con timidezza e al quanto stupito.

Makoto: "T-tu da dove salti fuori? C-chi sei?"

Comunque il sole si apprestava a tramontare e si trovavano in un luogo imprecisato: la tempesta aveva cambiato la forma delle dune e Makoto notò qualche difficoltà nell'orientarsi. Camminare al buio nel deserto sarebbe stato un suicidio, per cui l'unica soluzione era seguire il sole levante, proprio verso est dove doveva sicuramente esserci il Paese del Fuoco.

Makoto: "Dobbiamo prepararci per la notte e vale anche per la ragazza. Non ti consiglio di allontanarti al buio: credetemi è veramente impossibile orientarsi senza una guida di Suna. Aspetteremo l'alba e seguiremo il sole verso est."

Senza perdere tempo si guardò intorno in cerca di un riparo, ma la tempesta aveva portato con se ogni cosa; non restava che arrangiarsi. Inumidì il dito con le labbra per controllare la direzione del vento, poi dispose le mani per comporre alcuni sigilli. Delle radici fiorirono dalla terra arida come per magia e formarono una sorta di muro: su sarebbero potuti riparare almeno con qualcosa. Poi fece crescere altre radici sul terreno poco distante per preparare un falò e si rivolse a qualcuno che sicuramente conosceva il katon.

Makoto: "Reiki, saresti capace di accendere quelle radici per creare un falò? Altrimenti moriremo di freddo stanotte... Io invece proverò a riempire questa borraccia che usavo per rinfrescarmi la testa, così avremo un po' d'acqua da dividerci."

Quello non era un problema: l'acqua creata con il Suiton era pura e potabile, ma razionarla in quattro non sarebbe stato facile soprattutto perché non conoscevano le intenzioni della donna dai capelli rossi. Serviva cibo, ma il digiuno era comunque una possibilità e capì che forse l'Inuzuka era la persona più adatta ad esplorare quella zona insieme al suo cane. Prese un seme nella tasca offertogli dal suo clan, l'ultimo rimastogli e lo strinse nella mano.

CITAZIONE
<attivazione di supporto> - Seme segnalatore - [Chk: 10 per seme]“Il ninja immette il proprio chakra in un seme stringendolo tra le mani. Da quel momento il seme continuerà ad inviare un flebile segnale di chakra al ninja che in qualsiasi momento saprà dove si trova. Il segnale continua potenzialmente all'infinito fino a che il ninja deciderà di lasciarlo attivo o finché il seme non verrà distrutto. Non c'è limite ai semi che si possono avere sotto controllo e questi possono essere mangiati o sepolti senza conseguenze. Da chunin sarà possibile generare semi dal nulla con l'arte del legno.”

Makoto: "Takahiro, ingerisci questo. Così potrai allontanarti insieme al tuo amico a quattro zampe e sarò in grado di ritrovarti. Io e Reiki saremo in grado di mantenere il fuoco vivo."

Si rivolse in fine alla ragazza dai capelli rossi abbassando lo sguardo sulla sabbia.

Makoto: "I-in che modo vorresti essere utile?"

Gdr Off//
Non ho idea di quanta stamina sottrarre, direi che decidi tu Mem :flower:
 
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Komu 2.0
view post Posted on 31/12/2016, 21:24     +1   -1




Mentre Makoto ancora era in trance e cercava di capire se ci fosse qualcuno ad aspettarci nella tenda, feci il punto della situazione.
Pensai che probabilmente non avremmo trovato trappole nel cammino dal punto in cui ci trovavamo fino all’ accampamento, ammesso che il nostro contatto fosse lì, ma non era questo il pensiero a tormentarmi.
Era sempre quell’ odore di vento e sabbia a preoccuparmi, sentivo che qualcosa stava arrivando ma non capivo bene che cosa. Hikari sembrava più agitato di me. Essendo lui un’animale aveva quel sesto senso per percepire i pericoli imminenti che solo i quattro zampe come lui avevano. Io , nonostante tutto , non aveva ancora appreso bene quel mistero della natura e mi limitavo ad ascoltare il mio compagno, avevo totale fiducia in lui.
Mentre ancora parlavo con Makoto, esposi finalmente i miei dubbi "Si, qualcuno dovrebbe esserci nella tenda, forse il nostro maestro ma …. È in arrivo qualcosa, non riesco a capire che cosa ma preferirei spostarmi da qui ed entrare nella tenda " Hikari si mostrò d’accordo con me abbassando la testa e starnutendo un attimo a causa della sabbia entratagli nel naso e negli occhi. Sembrava buffo ma poi mi accorsi della cosa strana ; non era lui che si era abbassato troppo e si era immerso nella sabbia , era la sabbia che gli era arrivata contro improvvisamente.
Alzai la testa perché l’odore sconosciuto improvvisamente si era fatto più forte e più intenso. Questo perché si era avvicinato a noi. Ora l’aroma di vento e sabbia non era solo distante, era intorno a noi. Se dovessi descrivere cosa è il sesto senso, questo momento lo rappresenterebbe alla perfezione; percepire un pericolo talmente velocemente da non riuscire ad avvertire i miei compagni, sentire l'urlo del Senju da troppo lontano, poi essere colpito alle spalle da una forza invisibile e naturale e cadere.
Mi ritrovai i pantaloni, le scarpe e i capelli pieni di dorati granelli. Cercai di ignorare il fastidio . Chiusi gli occhi e mi coprì la testa con le braccia nude. Sopra e tutto intorno a me infuriava una tempesta, una tempesta del deserto, composta solo di sabbia perché non c’era null’ altro in quella vastità. Vento e sabbia, quella cosa era giunta a noi e ci stava attaccando come una bestia. Non mi sembrava neppure una qualche tecnica di Suna, era solo la natura , madre gentile e generosa ma anche assassina più pericolosa di qualsiasi tecnica. Lo sentivo, potevamo morire in quel casino di sabbia.
Il mio pensiero, non appena toccai il suolo fu il solito, sempre quello "HIKARI !" urlai, mi importava più di lui che del Senju o del Uchiha. Dovevo aiutare mio fratello.
Nonostante il vento fosse come un pesante macigno che mi rendeva difficile muovermi , riuscì comunque a strisciare in cerca del mio lupo. Allungai la mano per cercare la sua zampa o il suo pelo. Provai comunque ad annusare l’aria per cercare il cagnolino. Il vento portava un sapore secco e bollente, l'aria tagliava le carni, ma la furia vorticante della tempesta non poteva impedirmi di cercare il mio migliore amico. Ma non fui io a trovarlo, fu invece lui per primo a toccare con la sua zampa la mia mano. I suo artigli affondarono nella mia carne per non perdere la presa . Io, con tutta la forza che avevo , riuscì a l contrastare quel vento imponente, a rotolare e ad avvicinarmi a lui per cingerlo con le braccia e proteggerlo in un guscio fatto col mio corpo. Finalmente il mio cuore e la mia mente trovarono per un momento pace in quella confusione e la preoccupazione passò.
Riuscì a trovare il coraggio per aprire un attimo gli occhi e cercare lo sguardo dei miei compagni. Riuscì ad intravedere solo le sagome e le forme indistinte di Reiki e Makoto. Provai ad urlare chiamandoli ma le mie parole si disperso nel vento con la sabbia e col calore dei quella tempesta.
Sentì che la sabbia non vorticava solo attorno a noi, ma anche sotto di noi. La duna si stava muovendo, il deserto stava cambiando. Provai con la mano che non teneva Hikari ad aggrapparmi al suolo ma era come voler afferrare una nuvola. Sentì la sabbia sfuggirmi dalla dita mentre il vento scuoteva il paesaggio intorno a noi e lo mutava di nuovo. L’aria calda era talmente forte che sentì che muoveva anche me, come se non fossi null’ altro più che uno dei tanti granelli dorati. Provai ancora ad agganciarmi al terreno ma era tutto vano. Come se ci fosse un gigante a prendermi e a trasportarmi , fui trascinato in giro per il Paese del vento ma non lasciai neanche per un momento Hikari. Lasciarlo significa lasciare la mia stessa vita.
Mi ritornò in mente quando con mia sorella giocavo a fare la lotta, quando ancora ero piccolo e lei era già il mio modello di riferimento. Quando sul suo letto io mi divertivo a provare e tirarle calci e pugni e le mi faceva il solletico , mi lanciava in aria e mi trascinava per i piedi, esattamente come in quel momento. Nel ricordo sentivo il calore della famiglia, nel presente il calore del deserto e fu in quel calore che mi ripresi.
Sentì la lingua ruvida e bagnata di Hikari toccarmi il viso e d’istinto alzai di colpo la testa. Mi ritrovai quindi all’ aria aperta, libero dal mucchio di sabbia che mi copriva. Hikari, essendo abituato a scavare la terra con gli artigli, uscì subito dalla duna. Io feci un po’ più fatica ma facendo leva con le braccia riuscì a tirarmi fuori. La luce del sole mi colpì in pieno e stremato crollai a terra.
Vidi che anche i miei due compagni stavano uscendo dalla sabbia, deboli ma ancora vivi. Questo riuscì a strapparmi un sorriso.
"Si, stiamo tutti bene, è questa la cosa più importante"
Sentì uno zampettare sulla sabbia e capì che Hikari si stava un attimo allontanando. Mentre ero ancora disteso sul morbido tappeto sabbioso a riprendere fiato, lo vidi scavare in qualche punto assieme a Makoto. Mentre mi alzavo capì cosa stavano cercando, o meglio chi ; una ragazza dai capelli rossi. Per un momento pensai che fosse Fuijie, uscita dal villaggio per essere la nostra addestratrice ma colpita anche lei all’ improvviso da quell’ evento catastrofico naturale. Ma quando vidi che non aveva le zanne rosse tipiche del mio clan capì che si doveva trattare di qualche altra ninja di Suna.
Diedi una mano a Reiki ad alzarsi mentre Makoto la interrogava, Hikari la guardava in modo aggressivo, pronto a scattare da un momento all’ altro. " Buono Hikari" li dissi avvicinandomi. Se il cane a primo pelo non si fidava di lei doveva avere i suoi buoni motivi, Hikari nonostante tutto aveva un odorato più sviluppato del mio e percepiva un qualche odore sulla ragazza che doveva portarlo a guardarla male.
Mi avvicinai a Makoto per dargli supporto, se la rossa era davvero nostra nemica dovevamo restare uniti. " Sei di Suna ? " chiesi con aria di sfida ma prima che il discorso proseguisse Makoto prese nuovamente in mano la situazione , distribuì ad ognuno un compito e affidò a me uno strano seme che a suo dire era in grado di segnalarli la mia posizione. Rimasi un po’ sorpreso e confuso da quello strano artefatto che improvvisamente mi trovai in mano " Ehhh, va bene. Io e Hikari cerchiamo cibo, radici o qualsiasi altro segno di vita." e mangiai il seme. Feci una faccia strana, sapeva di terrà e acido ma sentì come un piccolo chakra attivarsi nel mio stomaco.
Prima di allontanarmi mi avvicinai a Reiki. Passai vicino al cumulo di legno che il Senju aveva evocato e quindi passai accanto alla sconosciuta. Mi parve che mi stesse guardando essendo l’unico senza maglietta, forse osservava il mio fisico “Ciao" le dissi con tono sarcastico " Se ti do tanto fastidio senza maglietta, perchè non mi dai la tua ? " dissi per prenderla in giro ma una volta raggiunto l’Uchiha tornai serio e li bisbigliai " Tienila d’occhio, non mi fido di lei".
Io e Hikari cominciammo a percorrere le nuove dune appena formatesi e solo in quel momento mi resi conto di quanto il paesaggio fosse cambiato e di quanto fossimo lontani dal Villaggio della sabbia che prima sembrava così vicino. " Dov’è Suna … ci… ci siamo persi Suna!" dissi in un attimo di smarrimento e panico ma cercai di mantenere il controllo. Dovevo cercare cibo, altrimenti saremmo tutti morti di fame. Non ero un leader ma gli altri dipendevano da me comunque, non potevo permettermi di fallire, dovevo dare il meglio di me come sempre.
Con l’’aiuto di Hikari iniziai a cercare tracce e odori di qualsiasi cosa potesse essere commestibile. " Tu vai da quella parte " dissi e ci dividemmo, ma non troppo. Riuscì a trovare delle erbacce e qualche radice secca che la tempesta aveva in qualche modo rivelato, non conoscevo la flora del Paese del vento e quindi non sapevo se fossero commestibile o meno , al limite le avremmo usate come esca e legna per il fuoco. Dopo essermi riempito lo zaino di erbe del posto cercai Hikari e lo vidi che seguiva un grosso lucertolone color de rame. "Bravo , bloccalo ora". Il cucciolo di lupo lottò un attimo col rettile e quando lo prese per la coda fu allora che trafissi la lucertola con un kunai. In un attimo quell’ animale del deserto divenne la nostra cena "Ottimo lavoro amico " dissi mentre estraevo l’arma di ferro e ponevo la lucertola nello zaino “ adesso troviamo cibo anche per gli altri".
Passammo un po’ di ore a cercare vari animali e cosi striscianti che si potevano trovare in quella desolazione sabbiosa ; insetti, lucertole e serpenti. Quando si ha fame non si bada a cosa si mangia, è una delle leggi della natura che conoscevo piuttosto bene. La tattica era semplice; io tiravo i kunai e ceravo di centrare subito i nostri obbiettivi in movimento, Hikari si saltava addosso e li mordeva alla gola. In breve, lui aveva i denti sporchi di sangue e pure la pelliccia, io i kunai e le mani. " Ok, direi che così basta, torniamo dagli altri" lui annuì.
La notte e il fresco stava calando in fretta, tanto quando il sole, quindi non mi dispiacque andare verso la fonte di luce e calore che era il fuoco di bivacco, punto cardinale del nostro gruppo. Reiki ce l’aveva fatta.
Mentre ci avvicinavamo al resto del gruppo mi venne un dubbio "Hikari, noi siamo riusciti a catturare alcune creature , ma molto sono velenose e ce ne possono essere anche di più pericolose e grosse. Dobbiamo proteggere la nostra duna, marchiarla" il lupachiotto capì cosa intendevo dire, fece l’occhiolino e cominciò ad orinare intorno alla base della duna su cui stavamo. Anche io feci lo stesso. Era una pratica un po’ disgustosa ma comunque utile per allontanare altri animali, l’avevo imparato da altri ninja Inuzuka esperti.
Finalmente mi ricongiunsi con gli altri , mi sedetti vicino a Makoto mentre Hikari sfilava davanti a tutti,mostrando con orgoglio la sua preda catturata personalmente ; nella bocca stringeva un grosso e lungo cobra morto, ed era pronto a mangiarselo.
Aprì la mia sacca e mostrai il mio bottino " Bene ragazzi, non è il massimo ma è tutto quello che abbiamo trovato; erbe e radici, oltre a qualche scorpione, rettile e serpenti e pure rane. Nessuno coyote, mi spiace, ci speravo pure io, e nessun segno di vita attorno a noi. Per evitare di essere attaccati di notte da chissà quale animale, io e Hikari abbiamo marchiato il territorio, non so se mi spiego" e feci l’occhiolino alla ragazza dai capelli rossi. Dovevo capire chi fosse la nuova arrivata.
 
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NightFlight
view post Posted on 1/1/2017, 18:52     +1   -1




CITAZIONE
Da questo momento in poi i colori che utilizzo restano gli stessi, ma per comodità non userò più queste virgolette << bla bla>>

Le tempeste in un mare di sabbia bollente ed aria quasi irrespirabile non erano certamente pane quotidiano per un genin di Konoha. Il problema più grande, ancora più che l'orientarsi in quel deserto, era il clima che lasciava poco spazio alla concentrazione e rendeva quella situazione più seccante del solito e parlando di caldo, si poteva dire "seccante" in tutti i sensi. Prima ancora della sventura che colse Reiki e i suoi compagni, è importante il perchè furono colti così impreparati. Makoto era impegnato a percepire la presenza di anima viva in quel luogo costituito da sabbia rovente e vento infuocato. Il sole bruciava la pelle abbronzandola nei punti scoperti che Reiki cercava di non lasciare in esposizione alla luce... respirare diventava più difficile e forse lo era anche parlare con la gola così secca. I ragazzi avevano bisogno di liquidi ma non li avrebbero certo trovati tra la sabbia, l'obiettivo era la tenda. Takahiro ed il suo fedele compagno continuavano ad annusare la zona in cerca di risposte. L'Inuzuka aveva ragione: pur non essendo uno ninja sensitivo Reiki avrebbe potuto dare il proprio apporto ai compagni con l'utilizzo della sua abilità oculare. Certo il suo Sharingan non era al massimo della potenza, ma lo stesso si poteva dire delle abilità dei genin di Konoha in quanto anche loro ninja novizi.

Bene, adesso vi mostrerò il mio Sharingan...

Avrebbe utilizzato la sua abilità innata per guardarsi intorno e rilevare movimenti di esseri umani nei dintorni della tenda. Non ebbe però il tempo di farlo, perchè è proprio in questo momento che vennero colti dalla tempesta di sabbia. Improvvisa, distruttiva, il vento si faceva più forte e bruciava più di prima. Persero l'orientamento. Appena si rese conto di ciò che stava succedendo Reiki d'istinto si coprì gli occhi con entrambe le braccia, per un Uchiha proteggere quella parte del corpo era fondamentale. Non vide più nulla e anche il suo udito fu coperto dal rumore del vento. Senza sapere quanto tempo fosse passato dall'inizio della tempesta, si riprese quando sentì le parole di Makoto...

Tutto bene? Quella tempesta è stata terribile... La tenda è praticamente scomparsa...

Mentre si rialzava e tentava di pulirsi gli occhi ed i vestiti dalla sabbia che ormai lo ricopriva interamente, voltò lo sguardo dove pensava si trovasse la tenda.

Ha ragione... non c'è! Un momento, forse la tempesta mi ha confuso e non sto guardando nella giusta direzione.

... pensò, ma si sbagliava! Dopo essersi guardato intorno si rese conto che la tenda era sparita e non aveva la più pallida idea di dove si trovassero. Poteva essere lo stesso luogo ma la tenda era stata spazzata via dal vento, oppure la tempesta poteva averli allontanati dal luogo in cui si trovavano... Fatto sta che adesso si erano davvero persi e forse nemmeno Makoto avrebbe saputo orientarsi in una situazione del genere. Dovevano iniziare a pensare a come sopravvivere quando sarebbe arrivata la notte ed il viaggio era durato abbastanza... a breve quel caldo deserto sarebbe diventato qualcosa di totalmente diverso da ciò in cui avevano dovuto sopravvivere fino a quel momento. Continuava a pensare a come fare, avrebbe chiesto a Makoto se fosse già in grado di utilizzare il Mokuton mentre l'Uchiha avrebbe potuto incendiare il legno con i ninjutsu di fuoco che conosceva. Reiki si concentrò e compose dei sigilli per impastare il chakra. Prima di utilizzare qualunque tecnica avrebbe chiesto a Makoto di svolgere il suo compito. Non fece in tempo a parlare, poichè la sua attenzione fu rapita da qualcos'altro... da qualcun altro: dei bellissimi capelli rossi, appartenenti ad una ragazza altrettanto bella e dall'aspetto piuttosto provocante, vennero fuori dalla sabbia e con loro colei che fino a quel momento non avevano visto nei dintorni. Suna aveva parlato di "uno studente", non di "una studentessa", ma per quanto ne sapevano i genin di Konoha lo studente poteva essere lei. A giudicare dalla sua espressione piuttosto confusa, e non solo per la tempesta, la ragazza poteva piuttosto essere una viaggiatrice o perfino una kunoichi ma sicuramente non originaria della zona. Aveva degli oggetti di difficile identificazione. Makoto, con una certa timidezza, chiese alla ragazza chi fosse e cosa facesse lì. Ancora in evidente difficoltà, notando i cambiamenti nel territorio circostante, il Senju si rivolse di nuovo ai compagni:

Dobbiamo prepararci per la notte e vale anche per la ragazza. Non ti consiglio di allontanarti al buio: credetemi è veramente impossibile orientarsi senza una guida di Suna. Aspetteremo l'alba e seguiremo il sole verso est.

Poi Reiki senza proferir parola ottenne risposta alla domanda che si era posto sulle abilità di Makoto, che compose dei sigilli realizzando un riparo non incredibilmente efficace ma comunque molto utile per sopravvivere... poi anche delle radici e chiese a Reiki di incendiarle utilizzando un katon. Avrebbe sicuramente notato la posizione dell'Uchiha che era già pronto ad agire. Reiki guardò Makoto e gli scappò un sorrisino di approvazione, l'utilizzatore del fuoco non era l'unico in grado di ragionare... il Senju aveva avuto la stessa idea e sembrava sapere quello che stava facendo.

Sono già pronto... conto su di te per l'acqua!

Disse Reiki con tono pigro e anche un pò presuntuoso, ma sicuramente non aggressivo. Inspirò forte, il calore dell'aria naturale si mescolò dentro di lui con quello del chakra elementale che era pronto a fuoriuscire sottoforma di fuoco. Così fu... quando fu pronto Reiki si avvicinò alle radici e soffiando creò una vampata di fuoco di debole potenza. Non bisognava esagerare in quella situazione ed era meglio non usare troppo chakra, il fuoco serviva solo per incendiare il legno creato da Makoto. Non sarebbe stato complicato, era molto vicino alle radici ed il caldo del deserto li avrebbe sicuramente aiutati... almeno per questa volta.

Dopo aver lasciato a Takahiro una specie di "seme segnalatore" per non perdere traccia di lui e del cane, che si stavano allontanando in cerca di provviste, Makoto parlò di nuovo alla ragazza con una certa timidezza. Quel comportamento non andava bene. Quella ragazza poteva essere di Suna o poteva non essere di Suna, poteva essere una kunoichi o meno, poteva essere allo scuro di cosa facessero lì ma poteva anche essere una ladra, un nemico o chissà cosa. Mentre Makoto attendeva una risposta Reiki si avvicinò a lui e alla giovane dispersa con loro nella tempesta. Questa volta toccava a lui prendere in mano la situazione e farsi carico della squadra, non gli importava affatto di risultare scortese o altro. Così l'Uchiha stava in piedi e guardava dall'alto la ragazza ancora parzialmente ricoperta di sabbia. Dopo aver estratto un kunai ed averlo puntato con convinzione verso la bellissima rossa si rivolse a lei:

Sei molto carina ed io non sono tuo nemico... per il momento. Non ho alcuna intenzione di farti del male, ma sai... la prudenza non è mai troppa. Identificati, adesso. Chi sei e cosa ci fai qui?

Con la coda dell'occhio vide Takahiro e Hikari tornare, ma non mosse un dito... rimase immobile con il kunai puntato verso la sconosciuta in attesa di una risposta. Il fatto che la ragazza fosse così bella, così confusa e così innocua non significava che non potesse diventare una minaccia. Sicuramente non stava fingendo, in fondo la tempesta aveva colto anche lei impreparata così come i genin di Konoha. Ma cosa ci faceva lì? Reiki voleva prima di tutto la sicurezza dei suoi compagni e si fece carico di interrogarla. Continuava a fissarla con sguardo fermo ed occhi semi-chiusi che gli davano un tono misterioso. Sua madre diceva che quegli occhi "avrebbero attirato parecchie ragazzine", fin quando non avrebbero cambiato colore in un completo rosso cremisi macchiato solo dal nero delle pupille e delle tomoe. Per il momento lo Sharingan non serviva, non stavano combattendo e la ragazza era sola nel deserto con tre shinobi provenienti dallo stesso villaggio.


CITAZIONE
// GdrOff. Forse il post è un pò lunghetto, ma essendo impegnato l'ho scritto a più riprese e non me ne sono reso conto... l'importante è che sia ben fatto ^^ pardon! Così come per Rainbow, non sapevo quanta stamina sottrarre per la creazione del fuoco. E' solo una fiammella necessaria ad incendiare le radici ed il deserto è già rovente di suo xD Lascio decidere al master^^
// GdrOn
 
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view post Posted on 2/1/2017, 02:55     +1   -1
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//Intanto chiedo scusa per il comportamento di Sayuri, ma lei è così di carattere quindi...//

Ebbe tutto il tempo per dissetarsi bevendo interamente il contenuto della borraccia, la poveretta era così assetata che della semplice acqua assunse un sapore dolciastro, quasi come granelli di fine cacao. Le labbra riacquistarono lucentezza ed anche le energie tornarono prepotentemente nel corpo, quest'ultimo seguiva ancora le normali leggi della natura nonostante il suo sangue fosse stato corrotto da un potente Yokai. Non volendo incorrere nella furia del proprietario della tenda, si mosse rapidamente verso l'uscita ma non ebbe il tempo di accorgersi della tempesta che da lì a breve l'avrebbe colpita in pieno. La necromante ricordò solo un forte vento che impetuoso alzò la sabbia al cielo e la costrinse a tenere gli occhi chiusi, in caso contrario non sarebbe stata in grado di usare le dorate iridi per diversi minuti.
Non fece alcuna resistenza, come si poteva contrastare la furia della natura? Lei di certo non disponeva del potere necessario, fu costretta a lasciarsi trasportare lontano dalla tenda che l'aveva accolta fino a pochi istanti prima e si esibì in involontarie capriole prima di toccare nuovamente il terreno sabbioso del deserto.


Riaprì gli occhi in pessime condizioni, i capelli erano stati avvolti dalla sabbia così come la maggior parte del corpo ma fortunatamente non si era ferita nell'impatto. Il giramento di testa però la lascio un pò intontita e si prese il suo tempo prima di alzarsi, fu proprio in quel momento che il suo sguardò si posò su tre bizzarre figure, quattro se si conta anche il cucciolo protetto dal padrone. L'espressione dipinta in volto si fece perplessa quando notò il simbolo sui coprifronte che indossavano, se si fosse trattato di Shinobi di Suna non ci sarebbe stato alcun problema, ma konoha? Che ci facevano in territorio straniero? La bella rossa era a conoscenza dell'alleanza militare in vigore tra i due paesi ma ciò non soddisfò la sua curiosità, dubitava che il Kazekage avrebbe dato il permesso a chiunque di entrare al villaggio..

Ouch, e voi da dove saltate fuori?



Furono le prime parole che il terzetto di genin ascoltò provenire dalle sue labbra, a vederli bene erano tutti molto giovani e - a primo impatto - decisamente inesperti, dei genin forse?
Il più bizzarro del trio era uno che doveva avere dei seri problemi con la sua sessualità, viaggiava in un deserto afoso a petto nudo forse per mostrare in maniera esagerata la sua mascolinità, ciò avrebbe costretto il suo corpo ad un maggior dispendio di energie oltre che ad esporlo a facili scottature. Nonostante il suo continuo infastidire la necromante in maniera anche provocante, lei scelse di ignorarlo per tutto il tempo per rivolgere l'attenzione verso chi se la meritava un pò di più.
Il secondo invece si presentò in maniera abbastanza anonima, forse un pò troppo trascurato per lei che aveva una fissazione quasi maniacale per la cura dei capelli. A parlare per lui furono le sue azioni e quando puntò con sicurezza il kunai contro la ragazza rischiò di complicarsi la vita, simili prese di posizione innervosirono la necromante che balzò subito in piedi ed allargò le labbra in un sorriso.


Mi sono sempre chiesta cosa spinga i villaggi a far giocare con le armi dei semplici ragazzini.. Ricorda, bisogna sempre far coincidere le nostre azioni con le parole. Se scegli di non essermi ostile allora bada bene che puntarmi un'arma contro non ti darà le mie simpatie.



Nel rispondere all'Uchiha seppe controllare il tono di voce che risultò pacato e tranquillo, i suoi sembrarono solo i consigli di una maestra ad uno studente irrequieto. Rifiutò però categoricamente di rispondere alle sue domande, anzi fu più interessata a cercare di liberare i capelli color rubino dalla sabbia che di degnare di uno sguardo il genin.

Innanzitutto devi sapere che il vento è per sua natura caotico, cambierà direzione decine di volte e quell'unico muro non ci sarà di nessuno aiuto, sarebbe bene farne almeno quattro che ci proteggano da ogni direzione, anche solo due o tre metri di diametro saranno sufficienti, l'importante è riuscire ad entrarci noi ed il falò. Alzò il volto in direzione del senju prima di continuare a parlare, mantenendo comunque alta la guardia in caso il ragazzo con il kunai tentasse di attaccarla, infondo aveva ancora con se la katana.. Non sò quanto chakra ti resti in corpo ma se non ci riesci le probabilità che il tuo amico senza maglietta sopravviva sono ridotte. In quanto medico sono sicura che il suo corpo abbia già sofferto i raggi del sole ed il repentino abbassamento termico lo farà morire prima che arrivi l'alba, ancora non riesco a crederci che sia venuto in un ambiente così ostile e non si sia preparato a dovere. Scosse il capo in segno di diniego e puntò entrambe le mani sui fianchi. Il tempo qui non è come nel paese del fuoco, il freddo si insinua nelle ossa e senza un riparo adatto il falò non genererà alcuna fiamma.. Dimmi ragazzo, cosa intendi fare? Il Senju sembrava il più intelligente dei tre e dunque la sua speranza fu che almeno lui potesse darle ascolto, ancora poco ed il sole sarebbe tramontato..

//Ricordo che rimango sempre attento alle azioni di Reiki, per non farmi cogliere alla sprovvista in caso attacchi o altro //
 
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view post Posted on 2/1/2017, 12:56     +1   -1
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*Le cose non erano iniziate nei migliori dei modi. Il fare della sconosciuta dai capelli rossi aveva attirato non poco l'attenzione di tutti, dimostrando una conoscenza e una sagacità notevoli per una persona che chiaramente non era di quelle parti. Mentre l'Inuzuka aveva portato a "casa" qualcosa da mettere sotto i denti, nella speranza che qualcuno sapesse effettivamente curare il cibo che aveva portato a casa, rimuovendone le parti velenose, il Senju aveva eretto barriere non del tutto sufficienti, ma il suo chakra nongli lasciava altro spazio, mentre l'Uchiha avrebbe dovuto darsi da fare a mantenere un fuoco per così tanto tempo, se il Senju non recuperava le forze.

Mentre raccontiamo tutto ciò, il tempo scorre inesorabile e la sera cala. Col calar della notte, inizia il freddo: da principio, è solo una ventata fresca, che porta sollievo alle carni leggermente arrossate del padrone di Hikari, ma la temperatura nel deserto non è mite, e il cambiamento è quasi istantaneo, e così, quando il sole scompare completamente, la morsa gelida subito gli attanaglia le carni, creando un contrasto che solo per un istante porta benessere alla sua pelle, ma che subito dopo la martoria. Sulla pelle bruciata, dopotutto, applicare acqua ghiacciata non è indicato.

Neppure le abilità oculari del nostro Uchiha avrebbero potuto dire nulla sulla strana natura che aleggiava intorno alla misteriosa ragazza senza nome. In lei c'era un grande potere, dono di una terribile creatura, ma, vuoi per l'inesperienza dell'Uchiha o del poco potere manifesto nella ragazza, per ora il suo Sharingan non avrebbe permesso di distinguere la strana natura del suo potere.

Scorpioni e lucertole arrosto non erano di certo un pasto da leccarsi i baffi, ma almeno erano qualcosa da digerire. Certo, rimuovere l'uncino dello scorpione era facile, e per fortuna la lucertola e un serpente sbucato fuori all'improvviso e prontamente ucciso da Hikari si erano rivelati non essere velenosi. Erano però venefici, ma loro non aveva mangiato la testa di nessuno dei due, quindi nessuno aveva rischiato l'ingestione involontaria delle ghiandole che secernevano il veleno.

Costretti a stare il più vicino possibile l'uno all'altro, il fuoco divampava come un faro in mezzo al gelido deserto. Era incredibile come le temperatura di un posto così caldo di giorno, potessero essere così glaciali di notte. Furono perfino costretti ad avvicinare la borraccia al fuoco, perché l'acqua iniziava ad essere troppo fredda per essere bevuta senza abbassare la temperatura corporea e quasi iniziava a ghiacciarsi, formando piccoli cristalli di ghiaccio. Sembrava di bere una granita all'acqua, insomma, nulla di che.

Ma non dilaghiamoci troppo, perché sarebbe bello dire che la storia sia finita bene, ma purtroppo ci sono ancora dei nodi da sviscerare. Il giovane Inuzuka aveva cercato alcuni predatori da predare lui stesso nel corso della sua caccia, senza trovarne nemmeno uno. Bene, forse per il karma o forse per uno scherzo del destino, ora un intero branco di quegli animali si stava dirigendo verso di loro. Dopotutto, un fuoco non riparato nel deserto costituiva un facile bersaglio per chiunque.

Il primo ad accorgersi del pericolo fu il cane lupo, ovviamente, che fiutò subito l'avvicinarsi di suoi "rivali" vicino a loro. Ma era una notte senza stelle e senza luna, completamente tenebrosa. Solo l'Uchiha avrebbe potuto scorgere qualcosa col suo Sharingan, se avvertito.

Come se la sarebbero cavata? Scopriamolo insieme*


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