[Evento live Gruppo 2] Riforestazione, per Lucifergirl, Angy, Kickmass e Tuttorouge

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view post Posted on 23/12/2016, 18:29     +1   -1
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Era passato qualche tempo dagli eventi dello Shoji, ancora vividi nella memoria della gente di Konoha. Ora che le voci erano state chetate e gli animi sbollivano nella frescura delle giornate oramai invernali, rimaneva un ultimo compito per Fujie. Nel corso dell'ultima missione, presa dall'impeto del momento o chissà cosa, la Jonin aveva sferrato un colpo di tale forza da creare un piccolo cratere nella foresta, facendo volare via alberi e cespugli, letteralmente aprendo una voragine in quel altresì rigoglioso boschetto.
Non troppo contento dell'accaduto, il Villaggio aveva mandato una missiva alla ragazza per obbligarla a ripiantare la vegetazione che aveva distrutto; il clima freddo e la breve durata delle giornate altro non erano che una aggiunta alla punizione. Gli arbusti che le avrebbero fornito erano stati resi artificialmente resistenti al freddo, non avrebbero avuto problemi a sopportare il clima, senza contare che nella lettera era stato accennato alla visita di un ninja apposito che avrebbe velocizzato la crescita delle piante grazie all'uso di qualche speciale abilità.
Inutile, da qualunque punto di vista si guardava la faccenda, si sarebbe potuto trovare un modo decisamente più efficiente per rinvigorire lo Shoji: l'intento del Villaggio era inequivocabilmente quello di impartire una punizione esemplare a Fujie, una di quelle noiose e ripetitive, che le facessero passare la voglia di deturpare proprietà di Konoha.

Si vede che qualcuno all'ufficio quella mattina era particolarmente sonnolento: una copia esatta della missiva era stata spedita anche a Mahiru, che tempo addietro aveva ricevuto una convocazione simile a quella della Jonin per la questione del fantasma. Probabilmente chi la aveva inviata non la aveva neppure letta, perchè era palese non fosse indirizzata alla giovane ragazza, ma a Fujie.

La notizia si era sparsa velocemente per il Villaggio, ed i curiosi sarebbero presto arrivati. L'orario indicato per l'arrivo del fantomatico ninja botanico erano le quattro del pomeriggio: se Fujie si fosse messa a lavorare di buona lena avrebbe finito ampiamente in tempo... ma ne era davvero il tipo?


GDRoff// Non so se proporvi una specie di gioco oppure no xD Non vorrei fosse tedioso, quindi prima ve ne parlo in privato, eventualmente se vi piace l'idea la faccio partire nel prossimo post xD

Poichè la notizia si sparge per tutto il Villaggio ed anche fuori, Kiiro e Raion possono venirne a conoscenza senza problemi; ovviamente possono anche arrivare per altre ragioni. Ancora nessun segno del fantasma, ma freddo è freddo :V//GDRon
 
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view post Posted on 23/12/2016, 21:36     +1   -1
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Cielo coperto, aria frizzante, brina che ricopriva tutto. Eh sì, anche sul monte Kigen, dove sorgeva maestosa la Capitale di Taki, era infine giunto l’inverno. Il proverbiale clima mite del Paese aveva giusto attenuato un poco la corsa della stagione fredda, ma lassù dove le cascate di Kaijūatama si gettavano nei laghetti sottostanti, superando i tentacoli di cui era composta la città, il gelo iniziava a sentirsi eccome! Non era un caso se da qualche giorno Mahiru e Yoshi avevano deciso di spostare le loro colazioni dal terrazzo, all’interno, davanti ad un caminetto animato da un fuoco scoppiettante. Quel mattino però, la ragazza era sola. Il ladro l’aveva avvertita che quel giorno sarebbe dovuto arrivare presto in biblioteca per aprirla al pubblico, quindi era partito di buon ora e avevano dovuto rimandare a data da definirsi il loro incontro quotidiano. Un po’ le dispiaceva…era bello iniziare le giornate con Yoshi, sapeva mettere il sorriso a chiunque con le cronache delle sue “avventure” notturne. Ma se il suo lavoro di copertura lo chiamava, c’era poco da farci. Uffa…avevo anche preparato qualcosa di buono da spiluccare di fronte al fuoco. Adesso devo mangiarmele da sola. Svogliatamente affondò le bacchette in una ciotola di mele cotte, portandosi il boccone alla bocca, lemme lemme. E dire che era passata al mercato proprio per prendere le Mele del Mostro che venivano dannatamente buone cotte! Infatti erano dolcissime, però mangiarle in compagnia sarebbe stato più divertente. Pazienza, magari avrebbe potuto conservargliene un po’ da riscaldare quando fosse tornato.
Sì, avrebbe fatto così! Anche perchè non sarebbe riuscita a mangiarle tutte lei - aveva un po’ esagerato con le porzioni - e buttarle sarebbe stato peccato: erano riuscite davvero molto buone con la ricetta che usava la Mamma!

Finalmente di umore un po’ più propositivo di quando aveva trovato l’avviso di Yoshi appeso sulla portafinestra del terrazzo, Mahiru si mise in moto. Fu proprio mentre correva a destra e a sinistra, riordinando casa che notò che una busta era stata infilata sotto la porta d’entrata. Raccolta la lettera, la ragazza ebbe quasi una sensazione di dejà vu. Il perché fu presto detto. Quella missiva non arrivata da Taki, bensì direttamente da Konoha! Proprio come era capitato qualche tempo prima con quella storia del fantasma.
Curiosa di sapere per quale motivo fosse stata chiamata dalla Foglia questa volta, la piccola Shura lasciò perdere quello che stava facendo per aprire la lettera. Scorse rapidamente le righe, ma sin da subito le parve che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato in quella lettera dove la si invitava a recarsi nuovamente allo Shoji per rimediare al disastro che aveva combinato e ripiantare gli alberi caduti. Oi, oi, oi…c’è un errore. Che scherzi sono? Non sono mica stata io! Più avanti nella missiva, si accennava all’intervento di uno Shinobi che avrebbe velocizzato lo sviluppo delle piante grazie all’uso di qualche abilità, permettendo, quindi, agli alberi di crescere più rapidamente di come avrebbero fatto in natura. Nulla di più.
Mahiru si prese il tempo di leggere e rileggere quegli ordini più e più volte, ma più leggeva, più le sembrava chiaro che quella lettera non fosse diretta a lei. Insomma era evidente, no? A fare quel danno era stata Fujie-sama. Con tutte le migliori intenzioni eh, però era stata lei. Che avessero sbagliato indirizzo? Na, era troppo grossolano come errore…insomma, sbagliare Taki con Suna non era proprio una bazzecola. Chi lo sa, forse avevano deciso di far condividere a tutto il gruppo di quella volta quella sottospecie di punizione, oppure era semplicemente lo sbaglio di qualche impiegato disattento. Difficile a dirsi così su due piedi. Ma anche se fosse palese, quale scusa migliore per tornare allo Shoji a dare ancora un’occhiata? L’ultima volta lo Spettro era sparito di punto in bianco e non si era più fatto vivo. Il mistero dietro ai dispetti del bosco era stato risolto, però loro erano incappati in un mistero molto più grosso nel corso delle indagini! E di quello non erano riusciti a trovare una soluzione proprio perché l’incontro con lo Spettro era stato troppo fugace. Avere l’occasione di tornare lì e non farlo, sarebbe stato tremendamente stupido! Questo almeno dal punto di vista di Mahiru che non avrebbe buttato via quell’opportunità per nulla al mondo. Magari non avrebbe visto nulla di che se non un gruppo di alberelli striminziti, ma era talmente elettrizzata all’idea di poter rivedere quel Randagio che non ci pensò su troppo a lungo. Il tempo di equipaggiarsi a dovere, per combattere il freddo pungente dell’inverno, e di lasciare un avviso per Yoshi, quindi partì verso il Paese del Fuoco.

Questa volta il viaggio le parve stranamente più piacevole. Nonostante il gelo che le pungeva la pelle del viso, scendere da Kaijūatama e procedere verso Konoha non la infastidì minimamente. Probabilmente perché aveva quella piccola speranza ad accenderle l’interesse, che la spingeva a muoversi per dissetare la propria curiosità. Ma era tutta un’impressione. In realtà il viaggio durò esattamente come la volta precedente, semplicemente quando Mahiru arrivò all’entrata dello Shoji aveva una predisposizione d’animo molto migliore, rispetto all’ultima volta.
Contrariamente a lei, il bosco era esattamente come quando lo aveva lasciato. Una macchia stitica e striminzita di alberi, con una lapide commemorativa piazzata giusto all’ingresso. Aveva un aspetto meno inquietante dell’ultima volta che lo aveva visto, però, forse era colpa dell’orario. Peccato, ma pazienza! Non era mica andata lì per quello.
Avvolta nel suo mantello, Mahiru si inoltrò tra gli alberi e gli arbusti, superando la lapide. Il cuore dello Shoji, laddove era stato effettivamente causato il danno, era più avanti. Se non ricordo male, sulla missiva c’era scritto che il ninja botanico sarebbe arrivato verso le quattro. Augurandosi che quella lettera sia stata inviata anche a Fujie-sama, dovrebbe essere già qui per finire in tempo. Ma non le pareva proprio ci fosse qualcuno in zona, al momento, e, quando arrivò dove voleva, ne ebbe l’effettiva conferma. Non c’era ancora nessuno. L’area devastata dalla forza della Rossa era ancora tutta sottosopra come l’ultima volta. Alberi caduti ed ampi spazi vuoti, laddove avrebbero dovuto essercene degli altri, lasciavano intravedere chiaramente la voragine aperta dalla Donna di Suna. Già…ma nessuna presenza nei dintorni: né del fantasma né di altri esseri umani. Era sola.
Sembrava che avrebbe dovuto aspettare. Un po’ scocciata, si sedette su di uno dei tronchi abbattuti, iniziando canticchiare un motivetto per scacciare la noia e per passare il tempo. Era una canzoncina su di cui sua madre costruiva sempre nuove strofe, una specie di gioco che facevano tra loro, quando lei era piccola.


GdR On || Non ha molta importanza e vale soprattutto per chi posta dopo di me, ma ve lo dico lo stesso. XD Fate conto che Mahiru stia mugugnando sulle note di “London Bridge” (solo la melodia ovviamente, non avrebbe senso le parole visto il contesto di Naruto). Si ferma appena arriva qualcuno o quando le si rivolge la parola. || GdR Off

 
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view post Posted on 23/12/2016, 23:49     +1   -1
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♫ Peace ♫

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*In quel pomeriggio d'inverno a interrompere il canticchiare spensierato di Mahiru fu un rumore lontano ma facile da distinguere nel silenzio caratteristico che avvolgeva lo Shoji, una sorta di fruscio continuo, rami spezzati e terriccio scavato, il tutto accompagnato da alcuni sbuffi annoiati e un abbaiare familiare. Ben prima di vederli, l'insieme di cose fu sufficiente per comporre nella sua mente l'immagine del duo di Suna.*

"Maledetta... quella, volta... che ho accettato.. di venire.. fin.. QUA. "

*A meno di infischiarsene e rischiare nuovamente la collera di Himura, Fujie non aveva avuto possibilità di rifiutare l'incarico, i toni utilizzati nella missiva erano piuttosto seri e contando i troppi testimoni di quella volta nemmeno provò a passare la patata bollente a qualcun altro: lei aveva fatto il danno e lei avrebbe rimediato. Iniziamo quindi col dire che allontanarsi da Suna in un periodo come quello non fu affatto divertente, una scelta infelice soprattutto per via del clima e delle temperature in netto calo rispetto alle aree desertiche del Vento; per pura sicurezza quindi prima di lasciare il suo rifugio portò con se un paio di guanti arancioni che si intonavano al resto della divisa, un poncho a quadri dalle sfumature grigiastre e per finire un cappello nero come la sua fida sciarpa.*

"Uuuff, che faticaccia solo portarli fin qua. 'Jei però potevi darmi una mano invece di limitarti a guardar-"

" HEY! Chi ti ha detto che potevi accomodarti lassù, pensi forse di essere furbo!? "

*Arrivata stranamente in orario la jonin aveva già iniziato a trasportare i nuovi arbusti da piantare ma il suo fido non volle saperne di aiutarla e anzi, la burlò sistemandosi comodo sul carrettino a pieno carico. Legate tra loro alla buona con delle corde non fu difficile per il lupo trovare un nascondiglio e fuggire dalla furia della compagna in cerca di vendetta per il dispetto subito. Quando Mahiru li intravide non potè che paragonarli a dei bambini intenti a rincorrersi - Guarda che se ti prendo non sai come ti combino! - quando poi avvertì la presenza di Mahiru la donna sbucò per metà da quel groviglio di rami e come se ci fosse bisogno di farsi notare ulteriormente prese a sbandierare una mano. Il cappello sfilatole dalla testa era afflosciato sul davanti e le copriva il viso per metà mentre dall'altra parte c'era Yasei che di soppiatto continuava a scavare tra gli arbusti in cerca di una via di fuga.*

"OOOOIIii, Mahiru-chaaan!"

*Il suo arrivo in quel posto non poteva essere una coincidenza ma fu ugualmente felice di rivedere l'evocatrice, spingendosi fuori si affrettò ad uscire e spolverando polvere e fogliame di dosso si aspettò di veder arrivare anche tutta la comitiva di Konoha e perchè no, anche quel mattacchione di Kiiro. -Dimmi che non sei un miraggio, sono qui per, sai.. per quella volta. - Lasciò intendere così al danno che aveva fatto, un dato di fatto ma nemmeno tanto, come c'era da immaginarsi infatti lei non condivideva quell'assolutismo: per Fujie la colpa era da affibbiare anche al gruppo di burloni e forse a quel fantasma malinconico. Comunque sia nonostante quel freddo becco era sudata da capo a piedi e in presenza della giovane ne approfittò per fare una pausa.

"Come ti butta, è stato un bel viaggio da Taki eh?"

*Quel giorno Fujie sembrava in vena di chiacchiere, per quanto freddo facesse allontanarsi dalle sabbie le faceva bene, lei era nata nelle foreste del Fuoco e in quegli ambienti si sentiva a suo agio più che altrove.*

 
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view post Posted on 24/12/2016, 00:14     +1   -1
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Raion: Parlato
Pensato




A Konoha ormai la Sunese disboscatrice era sulla bocca di tutti. Fujie era stata ufficialmente richiamata al paese della foglia per un semplice motivo: ripiantare tutto quello che aveva sradicato con la sua immane potenza.

Raion non poteva perdersi quella scena, come d’altronde metà di Konoha.
Seduto su una panchina a mangiarsi qualche liofilizzato pensava:
Tra qualche ora sono sicuro che ci sarà da ridere. La gente sarà in massa a vedere Fujie… Ma vorrei vederla all’opera.. forse meglio incamminarsi per anticipare la folla. Vorrei trovarmi in prima fila.

Finendo l’ultima forchettata e gettando il contenitore per terra senza curarsi dell’ambiente e delle conseguenze si rizzò in piedi.

Raion: Va bene… andiamo a vedere se è già la a lavorare...

Si mise le mani in tasca e decise di mettersi in cammino.
Dal centro del villaggio, passò attraverso il paese tra una via e l’altra. Le persone attorno erano abbastanza divertite e le uniche parole che si sentivano in giro erano:
“Hai sentito della Sunese? Viene rimettere gli alberi a suo posto”
“ahah che imbecille… prima spacca tutto poi ora deve ripiantare.. Ma possibile che gli shinobi di altri villaggi non si curino dei nostri alberi?”
“Chissà i Senju che diranno di lei?”
“I Senju staranno sicuramente mordendo le gambe dei tavoli da quanto sono incazzati per tutti quegli alberi volati per aria, ma si staranno trattenendo per evitare una battaglia stupida”

Chissà se Makoto sa di questa storia… Magari lo trovo la...

Il cammino lo portò alle porte del villaggio e poi sul sentiero verso la foresta.

Passo dopo passo Raion si avvicinò al luogo dove gli alberi erano ancora lasciati sradicati a terra.
Una figura di spalle venne subito notata dal Kamata.

Ehi ma quei capelli rosa… E’ lei!!

Si mise di corsa dietro l’ultimo altro nei paraggi ancora rimasto in piedi cercano di nascondersi.
E poi tirò fuori dalle tasche un piccolo specchio che mise come poté appeso all’albero, poi fece…..
Per guardarsi il volto, i capelli e il copri fronte…

Dalla tasca destra fece uscire un pettine e poi si apprestò a mettere a posto i propri capelli ma poi disse…
Raion: Hey….
Allargando le braccia come per dire… “ma che altro vuoi fare a un belloccio così”


tenor




Rimettendosi nelle tasche il tutto poi andò verso Mahiru che sembrava canticchiare e disse..
Raion: Hey… Violetta delle nevi… Com'è?
Grosso sorriso e mani in tasca, sguardo spavaldo e se Mahiru si fosse girata un bell’occhiolino avrebbe accolto la ragazza.


Nel contempo vide arrivare anche la Sunese:
Accidenti… e io che pensavo di avere qualche momento da solo con lei…. va beh...
Raion: Ciao anche a te…. Pronta per lavorare? Salute anche a…. scusa non mi ricordo come si chiama il tuo cane….



 
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view post Posted on 24/12/2016, 16:13     +1   -1
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-Concentri.. Ed ora.. MOLTIPLICAZIONE!-

Non so cosa spinse Bōru ad intraprendere quella strada: forse per aiutare all'Eremo, forse per imitare i suoi fratelli o per puro divertimento. L'unica cosa che so è che aveva una grande forza di volontà che lo spingeva a crescere velocemente, forse anche troppo. Anche se non possedeva una grande forza era molto veloce e snodabile: si allenava principalmente con la caccia anche se molte volte gli animali scappavano dato che l'unica arma che riusciva a trasportare era un rametto appuntito. Io, invece, continuavo a sentirmi diverso in quella comunità: nonostante mi offrirono casa, un'occupazione, cibo ed armi percepivo che non meritavo quel posto. Forse per il mio carattere, le mie ansie e paure ma credevo di dover soltanto sparire dalla faccia della Terra.

Quel giorno sarei tornato a Konoha


Okojo: Hai davvero intenzione di tornarci? Sei proprio un cazzone.. Non avrei dovuto dirti del ritorno della Kunoichi di Suna..

-Non è per quello! Cazzo, non te ne rendi conto? Da quando sono arrivato non ho fatto altro che ricevere e non sono in grado di ricambiare! Se.. Se riuscissi ad entrare a Konoha e..-

Okojo: E?

-Nulla.. Solo che.. Uff facciamo che se ho bisogno di aiuto ti chiamo, ok?-


Lesto presi il mio equipaggiamento per il viaggio, compresi gli stivali di Okojo. Cominciava a far freddino, l'inverno era inoltrato e quegli oggetti tenevano i miei scheletrici piedi al caldo. Indossai la mantella e partii verso Konoha: per le strade non vi era nessuno, le cicale dormienti, si sentiva solo qualche uccellino canticchiare alla ricerca degli ultimi pezzi per completare il nido. Non andavo molto veloce ma comunque cercavo di sollecitare tutti i muscoli per tenermi caldo. Finalmente arrivai alle porte di Konoha: era rimasta come l'avevo lasciata l'ultima volta, apparentemente così tranquilla ma piena di insidie. Lo percepivo: quel Villaggio ingannava ma finché potevo dovevo sfruttare il legame-non-ufficiale che avevo con esso. Fuyuki era diventato un fratello e finché dipendevo da questo legame dovevo convincermi che Konoha fosse sicura e pacifica. Lo era, doveva esserlo per forza o lo Hyuga l'avrebbe tradita. Ne ero sicuro, ma c'era un solo problema: Raion.

"Eccolo, il cascamorto.."

Dovevo stare tranquillo e non combinare casini. Dovevo solo avvicinarmi e convincerlo di non essere un Kiriano. Ma nervoso com'ero non sarei mai stato abbastanza accattivante da fargli cambiare idea. Mi misi di spalle ad un albero e dalla tasca cacciai la mia "sigaretta speciale". Dopodiché feci scivolare velocementeun fiammifero contro la crespa corteccia, accendendolo. Aspirai profondamente, lentamente, assaporando la verde sostanza. La gola pizzicava e cominciò a seccarsi ma la testa era priva di preoccupazioni ed era questo quello che mi importava. Gli occhi rossi e ludici e l'espressione assuefatta presero posto sul mio viso mentre la camminata, un po' barcollante, sembrava mantenersi ancora normale. Mi avvicinai alla posizione dei tre, la chioma rossa non passava inosservata, e non mi importava cosa sarebbe successo: nessuno poteva toccarmi, nessuno poteva uccidermi; in quel momento ero già Paradiso.
 
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view post Posted on 26/12/2016, 12:30     +1   -1
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GDRoff// Come detto in privato, inizia ora una sorta di "sidequest" per piantare gli alberi! Essendo un esperimento non vi da diritto a premi, ma forse in futuro potrò usare questo strumento meglio xD In pratica, la "missione" di Fujie è piantare alberi, ovviamente voi potete darle una mano oppure no, in base all'indole del vostro personaggio. Non descrivete con precisione quanti alberi piantate: il numero sarà deciso secondo un criterio che non vi rivelerò fino alla fine. Ad ogni giro vi sarà detto quanti alberi siete riusciti a piantare, quindi rimboccatevi le maniche ;D //GDRon

Straordinariamente, il gruppo dell'ultima volta si era riformato, e con loro erano accorsi sulla scena una moltitudine di persone. Ragazzini e ragazzine, mamme preoccupate per i propri bambini, vecchi che si erano riuniti a guardarli manco stessero per aprire un nuovo cantiere. Alcuni stringevano in mano carta e penna, ansiosi di avvicinarsi, ma non abbastanza coraggiosi: Fujie era lì per lavorare dopotutto!
Un occhio attento avrebbe scorto tra la folla una bionda familiare: presa da una sorta di senso di colpa, Ise era si era recata sul posto, seguita dall'apprensivo fratello. Forse avrebbe voluto aiutarli, ma come tanti lì, non osava far un passo di più. La folla sembrava non voler valicare il confine dello Shoji, restando rispettosamente fuori la macchia di vegetazione. Non fosse stato per la voragine, non avrebbero potuto vedere nulla: la devastazione causata dalla kunoichi si estendeva fino al limitare del boschetto, creando una sorta di cuneo nel suo perimetro, e proprio fuori dalla zona dissodata stavano gli spettatori di quella scenetta.

Il carretto che Fujie aveva trainato fino sul luogo conteneva una serie di piantine perfettamente uguali. Erano così numerose che sicuramente ne sarebbero avanzate a lavoro terminato. Probabilmente la Nashibi era una dei pochi ninja la cui forza straordinaria le avrebbe permesso di muovere quell'arnese... Konoha non si era certo risparmiata.

Fu giusto dopo che i quattro si furono salutati che una sensazione familiare sfiorò la loro coscienza. Un brivido gelido, ancora più freddo dell'aria che li circondava: non era semplice vento, sapevano esattamente tutti e quattro cosa significava. Proveniva da affianco al carretto, forse da sotto terra. Una delle piante rattrappì visibilmente, una delle sue foglie iniziò ad ingrigirsi e stropicciarsi; per quanto fossero resistenti, nemmeno loro potevano sopportare tutto quel freddo ultraterreno.
E così ai quattro, soprattutto Fujie, si palesò il primo problema di quella giornata: il fantasma avrebbe presto rovinato tutte le piante se non lo avessero fatto uscire allo scoperto o scacciato, ma la folla lì presente faceva ben intuire che il loro bizzarro ospite non si sarebbe mostrato con facilità, tanto più che tra i presenti certi Yamanaka iniziarono a percepire lo stesso disagio.


GDRoff// Dovrete mandare via o la folla o lo spettro, a voi la scelta :V Temo che alla fine non avrete tutto sto gran tempo per piantare alberi xD //GDRon
 
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view post Posted on 26/12/2016, 16:02     +1   -1
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Ben presto anche il proprio canticchiare solitario iniziò a dare noia a Mahiru che continuò giusto perché non aveva di meglio da fare. I fruscii del bosco erano i suoi unici accompagnatori e gli alberi striminziti il suo unico pubblico. Piuttosto deludente in effetti, tanto che la ragazzina fu tentata di evocare Hōseki per fare due chiacchiere. Lui avrebbe certamente definito quel luogo, lugubre e spettrale. Sottolineando ancora una volta di come la testa della sua Shujin dovesse essere un bel casino vista da dentro. Sì, sì, lo avrebbe detto con lo stesso sorriso di Kasai, lo stesso tono, la stessa indole scherzosa.
Tuttavia non ci fu bisogno di richiamare il ragazzino dai capelli di grano, perché ben presto, in lontananza, iniziarono a farsi sentire dei fruscii più pesanti degli altri che bloccarono il canto della piccola Shura. Decisamente non sembravano provocati dal vento, nossignore. Troppo grossolani, troppo rozzi per poter essere accomunati ad esso. Tanto più che tutto quel casino era riconducibile più che altro a qualcosa che si muoveva a terra: rami spezzati, terriccio scavato e…passi, non erano certamente prerogative dell’aria. infondo. Tutt’altro, pareva proprio che stesse arrivando una o più persone con un carico pesante. Mahiru fece giusto in tempo ad alzarsi in piedi, per sporgersi un po’ nella direzione da cui sentiva provenire quei rumori - in modo da poter scrutare vagamente tra i rami dello Shoji - che venne colta alla sprovvista da qualcuno che le arrivò giusto alle spalle. Troppo concentrata sulla presenza che aveva notato, non sentì la seconda arrivarle da dietro, tanto che non appena le venne rivolta la parola, quasi sobbalzò voltandosi. Era il Pallidino di Konoha della volta scorsa, quello che aveva fatto ingelosire Shinya! …delle Nevi? Perché delle Nevi? Io sono di Taki, mica di Yuki.
Pazienza, va’, era una stupidaggine infondo. Più che altro era davvero curioso che anche lui si trovasse lì. Che anche lui avesse ricevuto una lettera “sbagliata”? “Raion…giusto?” Se non ricordava male il nome era quello “Tutto bene. Ma…sei qui da solo? Il tuo amico non c’è?”

Fu a quel punto che i rumori precedentemente uditi da Mahiru, tornarono ad attirare la sua attenzione. Ormai talmente vicini che sarebbe stato impossibile sbagliare, mentre si facevano strada tra i rami degli alberi, lungo un immaginario sentiero che si snodava all’interno del boschetto, apparvero Fujie-sama e il suo fido cane. Sembravano divertirsi un sacco! O almeno…il cane. La Rossa stava cercando in tutti i modi di acchiapparlo, mentre questi si dilettava nel sfuggirle, nascondendosi di qua e di là tra gli arbusti che la Donna della Sabbia stava trasportando. Proprio tra un’acchiapparella e l’altra, Fujie si accorse di non essere sola nel bosco ed uscendo da quel groviglio di rami alla bell’e meglio, con tanto di cappello che le pendeva davanti al viso, salutò Mahiru sbandierando una mano a destra e a manca. Anche non volendo, di fronte a quella scena sarebbe stato difficile resistere dal non ricambiare con altrettanta energia. Per qualche motivo sembrava che Fujie-sama fosse in grado di portare il buon umore. Non che quel giorno Mahiru ne avesse bisogno, eh - solo l’idea di poter rivedere il fantasma era bastata ad elettrizzarla! - però quella era la sensazione che le dava.
“Ohayō Fujie-sama!” Salutò quindi di rimando attendendo che la donna arrivasse a portata prima di rispondere alle sue domande “Io…Beh, credo che a Konoha si siano sbagliati ad inviare qualche ordine. Mi è arrivata una lettera, ma era evidentemente rivolta a te.” Ridacchiò dando un’occhiata al carretto colmo di alberelli da piantare “Tuttavia, per non sbagliare, ho deciso di venire lo stesso. Non si sa mai che riappaia il fantasma!” Il sorriso a trentadue denti che fece a quel punto la ragazzina, fu più che eloquente riguardo al vero motivo che l’avesse spinta a raggiungere quel boschetto da Taki. Gli occhi le brillavano di curiosità ed aspettativa, ma questo non significava che non avrebbe dato una mano se ce ne fosse stato bisogno. “Il viaggio è stato meno peggio di quel che pensavo. Scendere dal monte Kigen è stato forse il tratto peggiore con questo gelo…dovevo stare attenta a dove mettevo i piedi. Il resto è andato liscio!” Corrucciò un attimo lo sguardo, squadrando la donna, sudata da capo a piedi, e il carico che si era portata dietro “Di sicuro, il mio viaggio è stato meno impegnativo del tuo. Passare dal caldo di Suna a questo freddo e per di più ritirare quel carico, non deve essere stata una passeggiata.”
Proprio a quel punto, si fece avanti tra le fronte il quarto del gruppo. Neanche a farlo apposta era Kiiro! Mahiru aveva chiesto sue notizie a Raion giusto qualche attimo prima ed ora ecco lì, il biondino. Non sembrava al massimo della forma, però: aveva gli occhi rossi come se non avesse dormito e l’espressione quasi persa, come se… E’ fatto?!
Mahiru conosceva bene le erbe. Sapeva come miscelarle e trattarle per ottenere dei rimedi naturali, ma sapeva anche come utilizzarle per crearne delle droghe. E Kiiro aveva davvero la faccia di uno totalmente assuefatto. Ora, quale fosse il motivo che lo avesse spinto a ridursi a quel modo, proprio non lo conosceva - e non era nemmeno sicura di volerlo conoscere - però aveva seri dubbi fosse un bene che fosse capitato lì in quelle condizioni. Tanto più che, proprio come per Raion, non aveva proprio idea del perché e il per come fosse giunto a quel boschetto. Una strana coincidenza? Un ordine sbagliato? Forse…oppure era arrivato come tutta quella gente che si stava lentamente ed inesorabilmente accalcando ai margini dello Shoji.
Erano tantissimi e di tutte le età! Molti portavano seco carta e penna, probabilmente alla ricerca del coraggio di farsi avanti per chiedere un autografo al Nashibi, proprio come era accaduto la volta scorsa con uno dei furbetti che avevano causato tutto quel trambusto. Ma si tenevano tutti a debita distanza, senza valicare il margine dell’area devastata da Fujie. Osservando un po’ la folla, Mahiru vide anche i due biondini del gruppo di burloni che avevano organizzato lo scherzo del fantasma tempo prima. Quei due sì dovrebbero dare una mano! Tutto questo disastro è avvenuto per colpa loro! Tuttavia, proprio come gli altri curiosi, se ne stavano a distanza.

La piccola Shura stava giusto per rivolgersi a quei due per dirgliene quattro, quando una sensazione familiare la colse alla sprovvista. Un brivido gelido le corse sulla schiena, mettendola sul chi vive. Era un freddo diverso, profondo, che non si limitava a penetrare nelle ossa e graffiare le carni. Una presenza conosciuta, ma ugualmente angosciante. Proveniva da vicino, accanto al carretto o forse sottoterra, difficile a dirsi così su due piedi. E’ lui! Ne sono sicura! Anche guardandosi attorno, Mahiru non riuscì a vedere nulla, tuttavia gli effetti di quel gelo innaturale non tardarono a manifestarsi. Una delle piantine sul carretto, rattrappì rapidamente. Una delle giovani foglioline, si fece grigia per poi accartocciarsi su sé stessa come una pallina di carta. Fu presto evidente che, continuando a quel modo, tutti gli alberelli da piantare avrebbero fatto quella fine. Non che la piccola Shura li avesse troppo a cuore, tuttavia sembrava che per salvare le piante ed ottenere ciò che lei stessa voleva, la soluzione fosse la stessa: stanare il fantasma. Il problema era il capannello di persone lì attorno.
Anche la volta precedente il Randagio se n’era rimasto celato fino a quando tutti, tranne loro quattro, non si erano allontanati o avevano perso i sensi. Era impensabile riuscire a farlo uscire allo scoperto con tutta quella folla di curiosi! L’ideale sarebbe stato farli allontanare o svenire. Una Genjutsu? Ma non ne so fare di così forti…forse Fujie-sama, ma non ne sono sicura. Da quello che ho visto la volta scorsa, mi pare che il suo punto forte sia la forza bruta. Forse una scusa…un falso allarme. Tuttavia non funzionerà se detto da una Genin come me. Non mi prenderebbero mai sul serio! Ma non era mica sola, no? Una delle Kunoichi più famose del continente ninja era lì con lei, ed era stata proprio Fujie-sama ad attirare tutta quella curiosità! Era certa che anche la Donna si fosse accorta della presenza, quindi decise di andare dritta al punto. “Fujie-sama” La chiamò “Eviterei di cercare di stanare lo Spettro con la forza bruta se non vogliamo dover piantare l’intero Shoji la prossima volta.” Prevenire è meglio che curare…si sa mai che alla donna venisse in mente di provare a far uscire il Randagio con un pugno sul terreno. “Più che altro…penso uscirebbe da solo se non ci fosse tutta questa gente. L’altra volta è andata così. Però non so che dire per farli allontanare e, comunque, non penso avrei grande presa su di loro.” Fece una pausa per rivolgere un sorriso furbo alla Rossa, muovendo appena un dito verso di lei, per indicarla “Ma TU! Tu sei famosissima! Prenderanno per oro colato qualsiasi cosa dirai!”

 
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view post Posted on 27/12/2016, 18:07     +1   -1
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Raion: Parlato
Pensato




Tanta pena per farsi notare e lei nemmeno ricorda il mio nome… E’ proprio una figa di legno… che palle… Io che mi ci metto di impegno e lei “Raion… giusto…?” Ma va a quel paese….
Ma la facciata era un gran sorriso dei suoi. Uno dei suoi bellissimi e cordiali sorrisi che nascondevano fuochi e fiamme.

Solo quando la violetta affrontò il discorso “Kiiro” appellandolo “suo amico”, allora cambiò volto diventando serio e quasi furibondo. O almeno era quello a cui Raion aveva associato. Perché non aveva capito di primo acchito di cosa si riferiva come “suo amico”. L’unico che poteva definirsi tale era Makoto ma dubitava che lei lo conoscesse.

Raion: Ti stai forse riferendo a quel bugiardo che era con me l’altra volta che tirava furetti come fossero palline da tennis? Dice di chiamarsi Kiiro… Ma non osare nemmeno pensare che si avvicini ad essere mio amico! Per me l’amicizia significa fiducia e lui quella se l’è mangiata, poi vomitata, poi rimangiata e poi cacata come se nulla fosse…. Se lo vedo lo ammazzo di botte..

Beh questo era un Raion su tutte le ire. La sua fiducia era da guadagnarsi, ma non era difficile. La cosa difficile era giocarsi quella fiducia e Kiiro se l’era giocata come se nulla fosse. E un carattere impulsivo come Raion non avrebbe mai perdonato.

Arrivava intanto la sunese accompagnata da carretto e cane, Raion la salutò normalmente:
Raion: Buongiorno Fujie-sama. Pronta per piantare qualche piantina? ahah

Lui e lei non avevano legato molto. Ma questo non dava fastidio al Kamata. Anzi: preferiva lasciare sempre un po’ di distacco dalle persone a meno che non gli servissero a qualcosa. Tranne Makoto naturalmente.

Ascoltava la “violetta” parlare, ma a conti fatti non sapeva come trattare quel pezzo di legno di ragazza. Ci provava, e nulla.
L’altra volta cercava di farla ridere e sembrava imbalsamata.
Bella è bella.. niente da dire.. Conturbante e misteriosa lo è… ma porca zozza… rigida come un ghiacciolo di inverno. Proverei anche scioglierla ma con quali risultat......

Ma il pensiero si interruppe la.
Chi arrivava ora, come sempre mostrandosi dalle fronde, prese tutta l’attenzione di Raion.
Nonostante altre persone arrivavano sul posto, i suoi occhi non potevano non distogliersi da lui… Il bugiardo più viscido che avesse mai conosciuto, quello che aveva defecato sopra la sua gentilezza e fiducia…

Raion: …..KIIIIIIROOOOOOOOOOOOOO…… SEI MORTOOOOOO!!!!!!!!!!!

Con tutta l’ira, la violenza e la velocità in corpo saltò addosso a Kiiro.
Il poveretto era visibilmente lento di riflessi e probabilmente sotto qualche sostanza stupefacente, quindi il Kamata non avrebbe avuto problemi a prenderlo in un agguato.

Se il balzo fosse andato come aspettato, il disegnatore avrebbe sbattuto il poveretto con spalle a terra, e salitogli a cavalcioni sopra, gli avrebbe bloccato le braccia sopra le spalle prendendogli i polsi e spingendoglieli al terreno.

Raion: Razza di bugiardo…. Mi piacerebbe infilarti una scarpa in bocca per tutte le cazzate che mi hai detto… Non so neanche come chiamarti… Kiiro… Si.. Certo… Chi mi dice che non sia una stronzata ache quella?? Ma soprattutto.. Dammi una sola ragione per non prenderti a schiaffi fino a domani! Ti sei approfittato della mia credulità e mi hai fottuto tre volte con le tue cazzate….


Quello che succedeva in contemporanea era qualcosa di familiare… Un brivido gelido prese la schiena di Raion, ma il disegnatore fece giusto un movimento simile a quello di un lupo che si libera dell’acqua di troppo sulla pelliccia. Non gli interessava un bel niente, sotto di se aveva tutto ciò che gli interessava: il bugiardo.
Quando capiranno che è solo un genjutsu e non un fantasma sarà troppo tardi… la violetta e la sunese possono benissimo star li a escogitare quello che vogliono… Io ho altro a cui pensare… questo maledetto bugiardo che ha approfittato del grande Raion Kamata… maledetto!!


 
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view post Posted on 27/12/2016, 19:39     +1   -1
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-Oh oooh qualcuno è nei guaiii, io punto te quindi sei nei guai oh oooh-

Il brivido scosse anche il mio corpo. Quel brivido negativo che poteva scatenare solo un essere superiore. Il fantasma era tra noi, ma a me non importava: vedevo le persone deformarsi e quella brutta faccia di Raion vomitare arcobaleni, cosa volevo di più? Alle sue parole ridevo e ridevo - anche se non era mia intenzione - e tossivo, la gola estremamente secca.

-Ahah senti Raion è meglio che mi lasci.. La Legislatura di Konoha non prevede che vengano rispettati gli stranieri? Occhio che ti rubo il lavoro ahah..-

Sorrisi. Non avevo intenzione di farlo arrabbiare - anche se devo ammettere che le sostanze stupefacenti avevano uno strano effetto sul mio comportamento - ma di farlo ragionare: se mi avesse fatto del male sarebbe sicuramente finito nei guai, dopotutto non aveva prove per sostenere le sue tesi se non le parole di un fantasma (e già avvicinarsi ad un giudice e cominciare una frase con "Uno Spirito mi ha detto.." era assurdo.).

-Dai spostati che ho lo stomaco tutto scombussolato! Non si attaccano i civili indifesi senza motivo.. Il posto è pieno di guardie, potrei mettermi ad urlare da un momento all'altro.. Poi se sono come mi descrivi dovresti scappare a gambe levate, no?-

In pratica gli stavo comuncicando di spostarsi. Non avrei usato le cattive ma comunque il suo comportamento non mi lasciava tenere un profilo basso. Sicuramente tutti ci stavano guardano e, sinceramente, non sembrava un bello spettacolo. Se la polizia fosse intervenuta mi avrebbe fatto solo un gran piacere, anche se accellerare le cose non era mai un bene. Non ero andato per Raion, la testa viola o la sunense, persino il fantasma avevo messo in secondo piano, ma avevo intenzione di puntare in alto, molto più in alto, al sicuro, dove nessuno poteva intrufolarsi.
 
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view post Posted on 28/12/2016, 00:54     +1   -1
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*Come previsto ecco che spuntarono anche i due amanti..delle zuffa, che avete capito. A quanto sembrava la sua missione era di dominio pubblico e infatti non fu solo il gruppo di shinobi a riunirsi ma anche una discreta folla. Presto lo Shoji iniziò a diventare piuttosto affollato e purtroppo l'arrivo della calca, curiosa di vedere lei all'opera non fu l'unica presenza scomoda: non ebbe nemmeno il tempo di scambiare due parole con Mahiru che la presenza agghiacciante del fantasma tornò a manifestarsi e stavolta accompagnato da cattivi propositi. Fujie aveva fatto in tempo a piantare solo una manciata di alberi prima che il gelo spettrale si manifestasse e fu in quel momento che notò lacune foglie rattrappirsi e morire sotto i suoi occhi; Incrociò lo sguardo con la Shura e preoccupata sul da farsi ipotizzarono implicitamente che la causa risiedesse in quella presenza nascosta, dovevano assolutamente fare qualcosa e ben presto Mahiru espose quelli che era il suo stesso pensiero.*

"Ho un'idea per disperderli ma una volta attuato avremo poco tempo per scovarlo, gli shinobi di Konoha arriveranno a controllare "

*Così detto la rossa tornò in piedi e lasciando cadere a terra la Foglia malata scambiò mezzo sguardo con il lupo, abbaiando come un pazzo avrebbe attirato su di sé l'attenzione dei curiosi permettendo così a lei di agire indisturbata: con un piccolo gesto ben calibrato avrebbe dato fuoco ad uno degli arbusti già mezzo infetto, scelse quello più secco e la cui combustione avrebbe generato più fumo.
Fece del suo meglio per non farsi scoprire e mentre i latrati di Yasei iniziarono a creare scompiglio - con annesso fastidio generale - fu il momento di dare l'allarme.*


"A FUOCO! VIA DI QUA!"

*Urlando spostò l'attenzione su di sé, la sua figura spuntò fuori da una coltre di fumo grigiastro tossendo e annaspando: non potè passare inosservata. Adesso dovevano solo pregare che tra il pubblico non ci fossero shinobi in grado di utilizzare il chakra di tipo acqua o comunque qualcuno che avesse il coraggio di improvvisarsi eroe..*

Off/ pessimo post lo so ma sono a letto malata e scrivo da cell, ho fatto giusto il minimo dei caratteri, spero non sia un problema /On



Edited by ~Angy. - 28/12/2016, 18:13
 
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view post Posted on 28/12/2016, 15:38     +1   -1
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GDRoff// Siamo a quota 12 ;D Ovvero, quando arriverà il Senju, egli vedrà 12 alberi. Ci sarà un momento in cui avrete tutto il tempo di piantare roba giusto prima dell'arrivo del ninja, in uno degli ultimi (se non l'ultimo) giro, quindi non preoccupatevi ^^
Dodici alberi però non bastano a colmare il buco :V //GDRon

"A FUOCO! VIA DI QUA!"

Le grida della kunoichi non bastarono ad impressionare la folla. La scena fu, per qualche istante, addirittura ironica. L'alberello che andava a fuoco aveva prodotto certo una bella nube di fumo, ma l'assenza delle fiamme, ovvero la parte più impressionante di un incendio come si deve, aveva lasciato la folla in un misto di incredulità e confusione. Che si trattasse di uno scherzo?
E tuttavia, qualche attimo dopo un nero panico tinse i volti dei presenti, che distolto rapidamente lo sguardo da ciò che Fujie si era lasciata alle spalle, presero a fuggire in tutte le direzioni possibili; nel caos generale, la folla si disperse.
Voltandosi, la Jonin avrebbe visto cosa esattamente aveva causato tutta quella commozione: un enorme incendio era divampato dal nulla dietro di loro, fiamme talmente alte da superare in altezza persino lei. Ma qualcosa non quadrava: l'erba per terra era ancora verde e nessuno degli altri arbusti ardeva come quello malato. L'incendio fluttuava lungi dallo sfiorare alcun che tranne la sua unica fonte di sostentamento. I pezzi iniziarono a cadere al proprio posto solo quando scorsero due occhi più luminosi delle fiamme stesse baluginare in mezzo al fuoco. L'incendio si ritirò rapidamente e prese per qualche istante una forma umanoide, quindi svanì con la stessa velocità con cui era apparso; al suo posto, l'ormai familiare fantasma.

Le capacità di quell'essere erano davvero incredibili. Non solo poteva nascondere la propria presenza, ma era in grado di manipolare certi elementi! Probabilmente aveva qualcosa a che fare con la natura del suo chakra, ancora testardamente avvinghiato a quello che era rimasto di lui.
Con un movimento lento alzò la mano sinsitra ed accennò un saluto scuotendola leggermente.


Salute.

Li salutò. Da quando li aveva incontrati l'ultima volta, molta più gente del solito era accorsa allo Shoji, chi a recitare preghiere, chi per curiosità per quello che era accaduto; così lo spettro aveva avuto modo di ricordare come si faceva conversazione.

Oggi fa davvero freddo, non trovate? Senza un corpo, non era certo in grado di percepire la temperatura dell'aria. Decise di chiarire. Siete vestiti più pesante dell'altro giorno.

GDRoff// Giusto per far chiarezza: il fantasma è fatto di solo spirito, non di chakra. Per questo anche le abilità di Sensitivo non aiutano a localizzarlo. Si può tuttavia localizzare con un "sesto senso", tipo un legame sovrannaturale o una componente animalesca :V //GDRon
 
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view post Posted on 28/12/2016, 21:00     +1   -1
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Aaah ci mancavano pure questi che si prendono a botte! Ma possibile che finisca ogni volta così?! Dopo quello che le aveva detto Raion sul biondino, poco prima che questi si palesasse sulla scena, era implicito che sarebbe accaduto. Ma chi si immaginava un tempismo simile? Proprio nello stesso istante in cui la presenza del fantasma si era fatta sentire. E ora eccoli lì a sberciare l’uno contro l’altro per terra: l’uno divorato dall’ira e l’altro totalmente fatto. Kami che scena pietosa. E c’era praticamente mezza Konoha a guardarli! Beh, ma a questo avrebbero presto rimediato. Sarebbe stato un problema se qualche autorità si fosse presentata sul posto, perché probabilmente sarebbero stati tirati in ballo tutti e quattro, non solo Kiiro e Raion. C’era da dire che aveva fatto presto il sorriso del Pallidino a sparire. Era bastato toccare il tasto giusto ed ecco spuntare la sua vera personalità. Chiariamoci, non stava difendendo il biondino: nemmeno a lei piacevano troppo i bugiardi, però poteva comunque avere delle motivazioni per mentire. Magari un ordine, una missione o semplice prudenza…Chi lo sa. Fatto stava che, a quanto pareva, Raion l’aveva presa davvero male e quel biondino strafatto non faceva proprio nulla per farlo calmare, anzi. Sarebbe finita male se qualcuno non fosse intervenuto. Però era meglio affrontare una cosa alla volta. Quei due potevano aspettare ancora un po’, le piantine invece no. Se fossero morte tutte, chi li sentiva quelli della Foglia?
Sembrava comunque che Fujie-sama avesse un’idea. L’azione combinata tra lei e il suo lupo fu molto rapida: mentre questi attirava l’attenzione della folla raggruppata attorno allo Shoji, la donna diede fuoco ad una delle piantine rinsecchite. Un fumo denso si alzò e, a quel punto, anche Mahiru comprese le intenzioni della Kunoichi più grande. Dando l’allarme per un incendio, la Rossa cercò di far disperdere la massa di curiosi, tuttavia questi non parvero molto impressionati. Non subito almeno… Forse quell’alberello non è stato abbastanza, forse dovremmo spingerci un po’ oltre per spaventarli. Ma non possiamo mica dare fuoco al bosco, no?

Accadde in quel momento. Quando la mente di Mahiru stava cercando una via d’uscita da quell’impasse, la folla cadde nel panico. Il terrore si dipinse sui volti dei presenti, serpeggiando rapido tra la gente, spingendola a fuggire il più lontano possibile fregandosene di chiunque altro. Spingevano, buttavano a terra i più deboli, ci passavano sopra senza ritegno pur di allontanarsi da quel luogo. Neanche avessero visto il Demonio in persona!
“Ma che cavolo…?” I dintorni dello Shoji si svuotarono così rapidamente da lasciare di stucco la stessa Mahiru che si voltò giusto per assicurarsi che la piccola piantina non avesse generato per davvero un incendio. Di certo non si aspettava di trovarsi di fronte a delle fiamme più alte della Jonin accanto a lei! Fece un balzo indietro per allontanarsi, temendo di sentire il bruciore di quelle lingue di fuoco sulla pelle, ma passato lo spavento iniziale si rese conto ben presto che quelle fiamme…non bruciavano nulla. Erano calde, luminose, tuttavia l’erba rinsecchita dal gelo invernale, da cui sembrava generato l’incendio, non bruciava. Non si consumava! Era come se quel fuoco fosse finto, perché nessun arbusto, oltre quello incendiato da Fujie, veniva lambito dalle fiamme. Eppure sembrava dannatamente reale. Assurdo! Che sta succedendo? Non poteva essere vero. Per bruciare il fuoco aveva bisogno di un combustibile, di un comburente e di un innesco: una cosa come quella che aveva di fronte non poteva essere possibile! Che fosse un’illusione? Una strana tecnica? Ma generata da chi? Non c’era più nessuno nei dintorni se non… Il fantasma!

Tutto cominciò a quadrare quando due punti luminosi si fecero strada tra le fiamme. Erano più sfavillanti del fuoco stesso, tanto da dare fastidio se fissati direttamente. A quel punto l’incendiò iniziò a ridursi sempre più fino ad assumere la nota sagoma umanoide, ma evanescente, dello Spettro. Come avesse fatto a creare quel fuoco insolito, Mahiru proprio non lo capiva. Aveva dei dubbi fosse un’illusione…perché, a conti fatti, sembrava scaturito direttamente da quel suo corpo impalpabile. Non consumava ciò che lambiva come fuoco vero e proprio, ma forse solo perché lui non lo voleva fare! La verità, era che non sapevano nulla delle reali capacità di quel Randagio, tuttavia una cosa alla piccola Shura parve piuttosto lampante: quel tipo li aveva aiutati a trovarlo. Il che era abbastanza ridicolo, ma di fatto era così. Seguendo il piano di Fujie-sama, lo Spettro aveva creato un falso incendio per spaventare la folla e quindi apparire. Sembra proprio che avesse voglia di essere trovato.
Forse approfittando dello sgomento generale, fu la curiosa creatura stessa a salutare per prima, dimostrandosi piuttosto affabile e decisamente più ciarliera dell’ultima volta. O almeno…sembrava parlare in maniera più “normale”. Per un attimo diede la parvenza anche di un certo senso dell’umorismo, quando chiese della temperatura, abbastanza da riuscire a strappare un sorriso a Mahiru. Non che ce ne fosse bisogno…insomma, lui era il motivo effettivo per cui la Shura si trovava in quel luogo! Il fatto che si fosse fatto vivo praticamente da sé, non fece altro che elettrizzare ulteriormente la Kunoichi che, ormai libera dall’atterrimento della volta precedente, rispose al saluto con entusiasmo per nulla celato. “Salute a te, Nora-san!” disse per poi bloccarsi un attimo a riflettere su quel “altro giorno” a cui si riferiva lo Spettro. In realtà era passato un po’ dall’ultima volta che erano stati lì, sembrava proprio che lo scorrere del tempo fosse diverso per loro e per lui “Beh, fa freddo perché ormai è inverno. E’ passato diverso tempo dall’altra volta.” C’erano un sacco di cose che voleva chiedergli: perché continuava a restare lì nonostante fosse appurato che non poteva rientrare a Konoha se non voleva essere scoperto, cosa gli fosse successo di preciso, che fine avesse fatto il suo corpo, come fosse essere un fantasma, che sensazione si aveva, che cosa sapeva fare…e molte altre. Tra le tante gli avrebbe chiesto anche se non si sentisse solo. Ma era ovvia la risposta. O, quanto meno, la Shura pensava di conoscerla. Infondo, da quello che aveva capito la volta precedente, quello spirito non aveva trovato molte persone in grado di percepirlo. Quindi la sua dava l’idea di essere un’esistenza solitaria e molto triste. Magari era anche per quello che non appena li aveva visti di nuovo tutti lì, aveva attirato la loro attenzione per poi palesarsi. Sapeva che loro potevano vederlo e forse gli era venuta voglia di scambiare due chiacchiere! Cosa che Mahiru avrebbe fatto molto volentieri…se non fosse stato che c’era ancora un problemino da risolvere. Raion e Kiiro stavano ancora azzuffandosi poco più in là e, per quanto non li conoscesse così tanto da dispiacersene, iniziavano ad essere fastidiosi. Si avvicinò quindi allo spettro, nonostante il freddo pungente da esso generato, e, ponendosi una mano sul viso per bisbigliare, gli si rivolse “Nora-san, ti andrebbe di aiutarmi a fare una cosa?” Magari essere coinvolto l’avrebbe distolto un po’ da quel suo vagare, quindi la ragazza indicò con lo sguardo i due ragazzi a terra “Vorrei fermarli, ma da sola non posso farcela e Shinya…beh, mi farebbe una scenata se lo evocassi per una cosa simile.” Congiunse quindi le mani a mo’ di preghiera per poi aggiungere a voce leggermente più alta “Ti prego! Così poi possiamo fare due chiacchiere in santa pace. Se ti va, ovviamente.”


|| L’ho scritto nel post, ma potrebbe sfuggire, quindi lo specifico qui. Quello che Mahiru chiede allo spettro, alla fine del post, è fatto a bassa voce. Dovrebbe essere sentita solo da lui e al massimo Fujie (non so se abbia un udito canino o se possa saperlo tramite Yasei, vedi tu Angy) se è abbastanza vicina XD. ||

 
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Raion: Parlato
Pensato




Le parole di Kiiro furono peggio dell’alcol sul fuoco per la rabbia di Raion!

Non rispose al termine delle parole di Kiiro, quello che fece fu invece quello di lasciare i suoi polsi e iniziare a pestarlo sul viso.
Entrambe le mani a pugno iniziarono un movimento ripetitivo contro le guance di Kiiro facendo bene attenzione a non colpirgli occhi e orecchie.
Voleva che il ragazzo sentisse bene e vedesse bene quello che aveva di fronte.
Mentre lo prendeva a pugni, forse Kiiro avrebbe opposto qualche resistenza ma sicuramente i suoi riflessi non erano pronti e veloci come quelli di una giornata normale. Fatto com’era…

Mentre lo pestava Raion diceva ad alta voce
Raion: Vaffanculo Kiiro… Civile indifeso.. Non mi sei sembrato tanto indifeso l’ultima volta coi tuoi fottutissimi topi parlanti… E sopratutto.. A Konoha gli impostori non si tollerano, stranieri o no… Che vengano le guardie, non me ne fotte un cazzo! Devono staccarmi coi forconi dal tuo stomaco da bugiardo. E se vengono.. Peggio per te.. avrai da che raccontare ai sensitivi delle forze speciali. E con loro non potrai di certo mentire!



La raffica di pugni continuava incessante come un fiume in piena. Nonostante il fuoco, nonostante la folla in corsa, Raion era talmente accecato dall’ira che non si accorse di nulla.
La sua ira tuttavia non doveva essere confusa troppo con un sentimento di protezione verso Konoha o un sentimento di tradimento verso Konoha stessa. No. Raion sotto quell’ira nascondeva una semplice e pura auto-riflessione: le bugie di Kiiro, qualsiasi delle tre fossero state, erano ai suoi occhi una pura constatazione di quanto allocco era stato il disegnatore. Essere raggirato da semplici parole era per il Kamata la cosa più disonorevole e deprimente che potesse succedergli.
Sentimenti nascosti riaffiorarono con Kiiro.
Essere raggirato era equivalente all’essere deriso dai suoi vecchi compagni di accademia che lo prendevano in giro perchè credeva alle “fandonie” che la sua famiglia andava in giro dicendo.

Kiiro, non aveva colpa, anzi: chi non diceva bugie di quei tempi?
Non prendiamoci in giro, metà delle terre ninja erano bugiardi e l’altra metà non diceva il vero per non farsi scoprire dai bugiardi.
Raion compreso!
Ma chi vuole essere raggirato? Nessuno, quando in realtà tutti lo sono.
La vera arte sta nel non farsi scoprire.

Come fare a separare i due?
Come fare a spengere il fuoco dell’ira?
L’amore?
Che forse la dolce violetta di Mahiru riesca a far ragionare Raion?
Magari con l’aiuto di un fantasma.




//Off— francamente non sapevo che scrivere di più. Abbiate pazienza per il pessimo post. Spero comunque di aver un po’ sfogliato il profondo papiro di sentimenti di Raion.
Magari, il fantasma riesce a leggere nel profondo di Raion e Mahiru lo sfrutta… 😉
Poi però Lucifer, non lamentarti se Raion ti si appiccica ancor di più ;)
Love .. Love … Love ...

Kick mi spiace 😉
Dovevi fartelo amico invece che scappare 😉 //
 
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view post Posted on 30/12/2016, 16:37     +1   -1
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*Nessuno o quasi sembrò credere alla sua recita, non che avesse grandi aspettative ma ecco, diciamo che ci aveva provato e di suo l'intenzione di dare una mano c'era e, non si sa se per fortuna o cosa, proprio nel momento in cui fu sul punto di arrendersi qualcosa cambiò. I volti della gente si contrassero in una smorfia di paura e nei loro occhi riuscì a intravedere le fiamme ancor prima di avvertirne il calore sulla pelle, li alle sue spalle: animate da una forza sconosciuta queste notò essere volatili, quasi inconsistenti eppure così credibili. Fissò per un attimo le sue mani chiedendosi se poteva aver generato lei cotanta bellezza, inconsapevolmente magari, poi arrivò la smentita e con la comparsa del fantasma il mistero s'infittì. Perchè li stava aiutando? - " Toh, chi si rivede, ora si che siamo al completo.. ma perchè ci ha dato una mano, sembrava volesse metterci i bastoni tra le ruote causando la morte di quelle piante ". Seguendo il limitare del crepaccio e rimanendo a distanza ben presto si fece avanti anche Yasei, aveva il pelo tutto arruffato sulla schiena ma non per paura delle fiamme, il suo abbaiare nervoso fu un modo per salutare lo spirito: lo avrebbe notato anche un cieco che non era a suo agio in sua presenza. Nel mentre la rossa sorrise per l'osservazione climatica e mentre il suo respiro gelò a mezz'aria per il momento non riuscì a trovare null'altro da aggiungere, la loro sembrò a tutti gli effetti una riunione familiare con annesse tensioni e screzi tra bambini - ovviamente il riferimento era in merito a Raion e Kiiro - i due genin infatti continuavano a bisticciare noncuranti di ciò che accadeva loro intorno. *

"Si ti prego fai qualcosa se puoi, con questo baccano non riesco a pensare e stamattina non ho avuto nemmeno il tempo di pregare.

*Con la medesima cautela la kunoichi della Sabbia si accodò alla richiesta della Shura dopodichè, come niente fosse, si mosse verso il carretto per riprendere il suo lavoro e la sua missione ufficiale. Con la comparsa dello spirito le foglie sembravano aver smesso di marcire e rattrappirsi e dunque poteva riprendere a piantare con tutta tranquillità. Avere tutta quella gente tra i piedi la infastidiva ma l'arrivo del fantasma era servito ad allontanarla e Fujie non poteva che benedire la sua presenza insieme a quella dei suoi improbabili compagni d'avventura.*

"Ehm senti, come dovremmo chiamarti, qual'era il tuo nome quando.. quando avevi ancora un corpo. Lo ricordi?"

*Nel domandare continuò imperterrita a lavorare, di tanto in tanto la vedevano chinarsi per sollevare pesi, scavare e rimettere poi in posizione diverse di quelle piante. Seppur impegnata Fujie avrebbe atteso la risoluzione della lite tra i due genin così come una risposta dal fantasma anche se quest'ultima purtroppo rischiava di non arrivare mai; che fosse arrivata o meno in realtà lei avrebbe cercato di intavolare comunque una conversazione, voleva iniziare a scavare nel passato di quell'anima randagia ed era certa che Mahiru condivideva il suo stesso interesse.
Per quanto sembrasse più in pace con se stessa rispetto all'ultima volta, il suo intuito le suggerì che quell'anima era ben lontana dal raggiungere la serenità e memore del modo in cui aveva espresso il suo desiderio di vivere, voleva aiutarla.*


"Da quanto ho capito l'ultima volta sei rimasto tagliato fuori dal villaggio e gli stessi membri del tuo clan, questi Yaamaa-naka.. giusto? Non vogliono aiutarti. Ti va di raccontarci perchè lo fanno e cosa è successo? Se non ti va posso capire ma sai, ora che non c'è nessuno a guardare ho paura di annoiarmi a morte con questo lavoro."

*Mentì spudoratamente ma lo fece a fin di bene sperando di convincerlo ad aprirsi e stupendo perfino se stessa sulla facilità con cui stava riuscendo a rapportarsi ad uno spirito piuttosto che ad un umano.
Così facendo si rimboccò le maniche tornando a ricomporre il bosco dello Shoji come lo ricordava e nel tentativo scoprendo sempre nuovi dettagli
- " Forse dovrei fare qualcosa anche per quella voragine.. " - e fu rimandando quella "piccolezza" che sottolineò la sua posizione: stavolta non aveva proprio nessuna fretta di andare via.*



GdrOff// Ho pensato che la morte progressiva delle piante fosse finita anche se non l'hai specificato nel tuo ultimo post, questo per via di quanto avevi scritto prima, ovvero: "il fantasma avrebbe presto rovinato tutte le piante se non lo avessero fatto uscire allo scoperto o scacciato". Ovviamente se ho sbagliato e devo editare fai sapere^^ //GdrOn
 
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Incassavo ed incassavo. Dolore? Nullo. La forma Alchemica che il mio corpo assunse attutiva i colpi mentre l'oppiaceo disperdeva l'urto tra i nervi. Non poteva togliermi il sorriso provocato dalla droga, lo lasciai fare: la polizia avrebbe fatto il suo lavoro. Destro, sinistro, destro, sinistro. Quando avrebbe smesso?

-Senti. Posso. Sapere. Quando. Hai. Intenzione. Di. Smettere?-

Mi morsi il labbro. Assaporai il sapore del mio sangue ed un brivido percorse la mia pelle, increspandola. Non sarei stato l'unico a subire e Raion se ne sarebbe accorto troppo tardi. I micro bordi su tutto il mio corpo avrebbero provocato tagli sulla sua pelle esposta che veniva in contatto con la mia. Piccoli tagli, quasi impercettibili, giusto per raccogliere quel poco di sangue necessario a rinforzare la mia Carta. Semmai avesse deciso di attaccarmi di nuovo, fuori sa terzi occhi. Chiusi gli occhi e mi spostai in modo da farmi colpire sul sinistro. I suoi colpi, ancora troppo deboli per farmi diventare cieco, mi avrebbero provocato un bel livido, ma le urla uscivano come risate, e più ridevo più quel Ninja di Konoha si infuriava.

Nel frattempo sentivo la gente trasformare gli spettegolezzi in urla, quasi di terrore, ed un calore inondò i miei piedi infreddoliti. Era piacevole a dirla tutta, ma quel muovere la testa a destra e sinistra mi stava stancando. Cominciai a pregare i Mustelidi di farlo smettere il prima possibile, stava accellerando la digestione da parte del mio corpo di quella sostanza, cosa che non doveva fare dato che avevo fumato appositamente per non turbarmi. Dopo qualche minuto cominciai a sentire realmente dolore: la mascella faceva un po' male, compreso l'occhio, il naso forse rotto. Mi stancai e cominciai a spingerlo cercando di togliermelo di dosso. Come si dice? Il gioco è bello quando dura poco. E quel gioco stava durando fin troppo.


CITAZIONE
GDROFF// Tuttorouge come ho scritto in privato cerca di non essere autonclusivo. Non è che se Kiiro è sotto droghe vuol dire che sta fermo a incassare tutto senza far nulla, oppure solo perché non ho voluto continuare la libera per ovvi motivi ora mi devo sentir dire "eh dovevi fare così ma hai fatto diversamente quindi ora ti meriti questo". Non abbassiamoci a certi livelli per un gioco, grazie. //GDRON
 
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36 replies since 23/12/2016, 18:29   682 views
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