Il Tempio della Giardiniera senza Braccia, Casa di Yotsuki Shiroko - Lontana da Kumo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/11/2016, 13:49     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


CITAZIONE
NOTA BENE: Questa location di roleplaying è aperta a TUTTI i giocatori, non solo a quelli di Kumo, poiché è all'interno del Paese del Fulmine, ma non del villaggio di Kumo.

Sulle sponde di un fiume non lontano dai confini del Paese delle Terme, lì dove la terra brulla del Paese del Fulmine inizia a verdeggiare e ad incontrare la neve invernale, v'è una piccola struttura ben nota ai passanti. Un tempio, lo definiscono, fatto in legna di quercia scura, adagiato non lontano dalla riva del corso d'acqua e costruito su due piani.

Il primo è il luogo dove la padrona di casa accoglie gli stranieri. Un'ampia sala fa d'ingresso, con tatami poggiati per terra e arazzi sacri sulle pareti. Diversi cuscini sono disposti intorno a tavoli bassi, mentre al centro c'è il focolaio, che riscalda l'ambiente e la cui cappa porta calore anche al piano soprastante. Alla destra, c'è una stanza più piccola, una archivio di pergamene e libri, mentre sulla sinistra c'è la scala che porta al secondo piano, dove c'è l'effettiva abitazione della Giardiniera. Niente di eclatante, costruita nel soppalco, ha l'indispensabile per il mantenimento.

Alle spalle della struttura v'è il giardino, dove la donna passa la maggior parte del suo tempo. Non ci sono ancora molte piante, lasciandole il tempo di decidere cosa piantare e dove. Pianti da frutto, per il momento, sono stati donati dall'attuale Raikage, giusto per iniziare. Non ci sono confini di sorta, cosa che probabilmente renderà il giardino molto grande, col passare degli anni. Un nuovo inizio, dunque, per una donna ormai sola, che da gradito alloggio a chiunque viaggi dal Paese delle Terme verso Kumo.

CITAZIONE
NOTA BENE BIS: Shiroko non è più come rappresentata in scheda. Pur avendo riottenuto la possibilità di muovere la sua aura, e quindi di levitare di conseguenza, le è stato tolto il braccio e la gamba sinistra oltre all'occhio destro, inoltre non ha più i capelli, per il momento.

 
Contacts  Top
view post Posted on 9/12/2016, 01:32     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


Il terreno arido e granitico scricchiolava da sotto i suoi stivali. I suoi passi andavano in linea con quelli del compagno e la sua andatura calma e decisa ricordava, sempre e comunque, quale fosse il suo ruolo da prima di approdare in quelle terre.
Era ormai da diverse ore che camminavano e il sole s'era elevato sin sopra le loro teste, seppur i due ninja potessero intravederne solo l'intensa luce che oltrepassava le nubi.

Makuto lanciò un'occhiata alla ragazza, l'ennesima da quella mattina, ma neanche quella volta riuscì a carpire alcuna emozione dal suo sguardo all'apparenza calmo; non avevano neppure parlato durante il tragitto, lo shinobi aveva rispettato il suo desiderio di quiete.
Lui però poteva vagamente intuire il filo dei suoi pensieri, del resto, essendo già andato a trovare la sacerdotessa, aveva preventivato solo in parte alla manipolatrice del katon ciò che l'aspettava in quel tempio.
Da quella volta non aveva mai incentivato la Genin ad andare, si premurava solo di appianare il suo senso di colpa e mai le disse come realmente stava la donna. Tuttavia quella mattina, volente o nolente, Ying aveva deciso di andare e lui non poté rifiutarsi di accompagnarla, nessuno dei due per quel giorno aveva ricevuto missioni di alcunché.
Ed è solo allora che lui cominciò a dirle qualcosa in più sullo stato attuale di Shiroko, per il resto, non era certo di come avrebbe reagito.

Il giovane uomo si fermò a pochi passi dal tempio -laddove il terreno era assai più fertile e giacevano le prime timide foglioline di un futuro giardino- e lei arrestò a sua volta il passo, voltandosi a guardare interrogativa il compagno. Lui rispose con un cenno verso l'entrata, a indicare che l'avrebbe aspettata fuori.
Ying lo osservò per qualche istante ed annuì prima di continuare, aveva compreso appieno il messaggio del compagno: non di abbandono, bensì di rispetto. Lei gli fu in parte grata, ma lui aveva notato qualcosa nei suoi occhi da quell'ultimo sguardo, lo stesso che aveva ogni volta che ripensava a casa... quella vera.
Però anche allora ebbe l'accortezza di tacere mentre lei attraversava il giardino. Decise così di andare a sedersi in disparte, aspettando che concludessero il loro incontro.

I passi ora erano più quieti, il suolo fertile rendeva morbido il contatto tra stivali e terra. Questo finché la ragazza non salì il primo gradino in legno, che scricchiolò sotto il suo peso. Azzardò poi il secondo e dopo altri due passi dal pianerottolo si trovò sull'uscio d'entrata.
Era aperta? Poco importava, perché non la superò, volendo aspettare rispettosamente il permesso di Shiroko ad avanzare.
In seguito all'invito dell'altra, lei attraversò con calma la sala principale, osservando ciò che la attorniava; il tempio all'interno non era poi tanto diverso da quello che aveva visto la prima volta.

Arrivata dinnanzi alla sacerdotessa, prima di parlare Ying le rivolse un breve inchino,
"è per me un piacere poter conferire di nuovo con voi, Shiroko-sama," parole dette con un velo di insicurezza nel tono formale. Le sue movenze si erano fatte rigide e, se non fosse per i suoi addestramenti, sarebbero apparse persino incerte; nei suoi occhi si poteva scorgere qualcosa di diverso -forse negativo per sé stessa, ma mai minaccioso.
Del resto non era impossibile dimenticare ciò che aveva passato l'ultima volta che aveva incontrato una persona di spicco del villaggio, seppur con lei fosse diverso.
Era una cosa che la perseguitava in ogni suo passo, in ogni sua azione e in ogni sua parola, facendola riflettere due volte prima di azzardare qualcosa.

Il suo sguardo non una volta venne alzato più del dovuto; soggezione? Forse un po'. Nervosismo? Probabile. Sensi di colpa? Quelli li aveva ormai da parecchio. Quel che è certo era che non aveva il coraggio di guardarla negli occhi.
Aveva intravisto in che modo ella fosse conciata e tanto le era bastato a frenare ogni iniziativa di aprire la conversazione. Sarebbe risultato frivolo chiederle come stava in un contesto simile. Pensò che di certo sarebbe stato più umano per il Consiglio ucciderla che farla vivere in condizioni tanto spregevoli, ma decise di ricacciare indietro quel pensiero.
Semplicemente la kunoichi si inumidì le labbra, sedendosi nel qual caso glielo avesse chiesto e attendendo che fosse l'altra a dire qualcosa.



//Off// Vai Zen! A te la palla! xd //on//
 
Contacts  Top
view post Posted on 13/12/2016, 12:02     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


Un ospite, dopo neanche troppo tempo dalla costruzione della mia nuova dimora. L'ho richiamato, come ho sentito i suoi passi, invitato a percorrere la stanza del tempio per raggiungermi oltre, dietro la struttura, nel mio giardino. Oggi è una bella giornata. Il sole, per quanto gelido come vuole la stagione, è bello limpido e rende il cielo azzurro. Non c'è una nuvola in cielo, ne un alito di vento. Solo lo scorrere del fiume qui di fianco riempie il suono della mia giornata, rilassando il mio spirito e il imo corpo. « Niente inchini, Ying. Non sono che una semplice monaca, ora. » è la prima cosa che le faccio notare. Monaca, sì, e come tale ormai mi comporto e mi vesto. Una stoffa leggera e bianca mi avvolge il corpo, annodata per non cadere, che mi chiude la gamba penzola non facendola sfuggire, ripiegata come se fosse seduta nel vuoto. L'unico tono di colore sulla mia figura è dato dalla stuola azzurra che mi sorregge il braccio.

Ah, l'inverno. Sarà duro. Questo sole gelido non preannuncia niente di buono. « Ying, puoi andare a prendermi l'annaffiatoio? E' vicino all'ingresso al tempio, nella cassetta lì di fianco. » le indico con lo sguardo, sorridendole. Lei mi sfugge, si rifiuta di poggiare gli occhi su di me, lo percepisco chiaramente. Qualcosa la tormenta.

Osservo la terra secca. Reisei mi ha portato in uno delle poche zone fertili del nostro Paese, ma il lavoro da fare è lungo e deve sopravvivere al clima gelido del primo inverno. Mi piace curare il mio giardino ancora scuro, non vedo l'ora che si riempirà di colori. Madre Terra ne sarà molto contenta. Vago fluttuando fra le sezioni che ho scavato precedentemente. La mia aura è stabile, ma non ha più il raggio di un tempo. Attendo che la ragazza torni al mio fianco prima di chiederle « Cosa ti porta qui, ragazza mia? » con voce gentile e calma. Mi fa piacere vederla, non sarà stato facile per lei in questi giorni a Kumo. Specie considerando quanto vedo inciso sulle sue mani. Sogghigno... Reisei non è di certo una donna che perde tempo.


 
Contacts  Top
view post Posted on 15/12/2016, 09:57     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


Non era la prima cosa che s'aspettava di sentire, ma fu comunque intuibile sentirlo dire dalla sacerdotessa, che per come la conosceva lei era sempre stata modesta. Decise che avrebbe esaudito quel suo desiderio ed annuì piano.
La seguente richiesta, quella sì che la sorprese non poco e i suoi occhi andarono a quelli -o meglio a quello rimasto- della donna, ma durò meno di un istante.
"Certamente," rispose la ragazza, avviandosi a prendere l'oggetto richiesto.

Uscendo cercò con lo sguardo la cassetta indicatale e ivi s'avvicinò -nel frattempo era uscito il sole. Preso in mano l'innaffiatoio poté constatare quanto fosse leggero, quindi vuoto.
L'occhio le cadde verso il fiume appena dietro il tempio, sulla limpida e fredda acqua che scorreva, e la kunoichi si alzò per andare a riempire il contenitore -sotto lo sguardo curioso di Makuto-; non troppo colmo da esserle pesante, né troppo vuoto per non bastare.

Inizialmente però si sporse un po' troppo e quasi le scivolò l'innaffiatoio di mano; lo acchiappò fulminea, inclinandosi un istante prima e ritrovandosi nell'abbraccio dell'acqua quello dopo. Accidenti! Fortuna che il fondale non era profondo, così poté rialzarsi subito ma si bagnò comunque fino a sotto le spalle.
Sentì il compagno sghignazzare, ma decise di ignorarlo ed esalando un sospiro rassegnato si avviò verso dove si trovava Shiroko, usando nel contempo il katon interiore per riscaldarsi.
Nel tornare, Ying osservò la sacerdotessa fluttuare in mezzo a quel futuro giardino, non si era mai realmente abituata a vedere quella particolarità -e una parte di lei ancora credeva che si trattasse di uno Spirito.
La seguì silenziosa, facendo attenzione a dove metteva i piedi, ma non le porse l'oggetto richiesto. Non l'avrebbe fatto senza un suo cenno ed era anche disposta a prendersi la briga di innaffiare lei quelle colture; aiutarla, come Shiroko aveva fatto mesi prima con lei.

Ancora non si azzardava a guardarla direttamente negli occhi e il suo sguardo era rivolto altrove; solo in seguito alla domanda dell'altra, la kunoichi lo spostò nella sua direzione.
Non le sfuggì però quel suo sorriso. Una genuina perplessità le fece alzare entrambe le sopracciglia e la giovane si chiese cosa trovasse di esilarante in lei in quel momento, forse aveva notato la sua nuova arma o forse aveva assistito alla scena di prima. In ogni caso, per quanto ovvio il motivo di quella sua reazione, lei non lo comprese e lo passò in secondo piano.

Si concentrò invece su cosa dire e le parole con cui cominciò le vennero quasi subito stavolta,
"quel giorno, quando mi avete accolta a Kumo," la sua voce adesso appariva più calma, "non ho mai avuto modo di ringraziarvi. Anche se, ad essere sinceri, sarebbe ipocrita da parte mia farlo adesso," e all'ultima frase, Ying incrociò finalmente lo sguardo della donna.
Il suo era eloquente, ma anche quella volta lo abbassò subito dopo, osservando il contenitore.
"Sarebbe troppo poco da parte mia, rispetto a quanto la vostra affabilità mi ha dato e a quanto vi ha tolto."
Con la coda dell'occhio osservò per un attimo, e ancora una volta, le condizioni in cui era la sacerdotessa, come ad evidenziare la sua affermazione.




//off// La sua ultima affermazione non è metagame voluto, è basata sull'intuizione; quella è stata incarcerata, è logico che la prima cosa che venga in mente alla kunoichi sia che la colpa è loro. lèl //on//
 
Contacts  Top
view post Posted on 27/12/2016, 15:14     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


L'annaffiatoio prosegue il suo compito, vorticando prima lì e poi qui, delicato e morbido, accompagnato dalla mia mente che nel frattanto viene consultata dalla giovane al mio fianco. Continuo a sorriderle, nonostante lei accenni appena ad osservare il mio volto. « Nulla mi è stato tolto, ragazza mia » la correggo, repentina e sincera, avanzando un po' all'interno del giardino. « Quanto ho perso è stato perso per mia stessa colpa. Non devi preoccuparti di questo, né di qualsiasi altra cosa. Puoi osservarmi senza provare alcuna colpa. »

Proseguo lungo il sentiero non tracciato, fra una sezione e l'altra del mio giardino, indirizzandomi verso il frutteto. Alberi così grandi non hanno bisogno di essere annaffiati, ragion per cui lascio per terra l'attrezzo. Voglio solo osservarli, così verdi e belli. « Non c'è neanche bisogno che mi ringrazi, ragazza mia. » proseguo infine, verso Ying. « Ho fatto ciò che credevo giusto e lo rifarei. »

 
Contacts  Top
view post Posted on 3/1/2017, 12:51     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


//Off// Ho deciso di cambiare alcune cosette del mio testo, sperando che sia più gradevole. A te caro. :flower: //On//

Risposta del tutto prevedibile da parte di un personaggio come colei che le era vicino, eccetto forse per la frase iniziale, che le fece sorgere qualche dubbio in merito.
Ying accennò un sorriso, ma in seguito aggrottò la fronte con evidente perplessità, andando poi ad alzare finalmente gli occhi verso Shiroko mentre la seguiva, avviandosi verso un'altra zona del suo giardino più ricca rispetto alle altre. Non si era neppure accorta all'inizio degli alberi già abbastanza cresciuti, forse troppo presa dai suoi pensieri per vederli davvero.
Seguì lo sguardo della bionda sacerdotessa e andò a posarlo sugli alberi, che rigogliosi ostentavano un florido splendore, creando come delle gemme una macchia smeraldina assai rara nel grigiore di quelle terre.

Le mani di Ying si giunsero nuovamente dietro la sua schiena. Erano venuti su davvero bene; tanto che nella loro beltà la kunoichi trovò ispirazione per le parole seguenti, lasciò tuttavia quietare per qualche istante l'altra: attimi in cui si poteva sentire unicamente il frusciare delle foglie nella brezza leggera e lo scorrere dell'acqua del fiume. Riusciva a percepire persino il rumore acquoso prodotto da Makuto, che per passare il tempo si era dato alla pesca.
Non si disturbò nemmeno di osservarlo e un sospiro stanco venne esalato dalle sue labbra, che lei inumidì successivamente.


"Neanche voi dovreste darvi colpe che non avete. So di non avere molta voce in capitolo ma, da quel poco che ho visto, voi stavate solo cercando di rinsavire lo squilibrio che si era creato nel villaggio -anche per colpa di Giichi. Ma si sa, paura, confusione ed ira insieme sono una triade pericolosa."
Si fermò un attimo, lasciando alla più anziana delle due il tempo di assimilare quanto detto. Eh già, nella sua terra sapevano fin troppo bene il significato della sua ultima constatazione: lei per prima si era trovata più di una volta a provarlo sulla sua pelle -direttamente o meno che fosse. Alzò mentalmente gli occhi al cielo, con rassegnazione.


"Tuttavia... Se posso confidarvi il mio pensiero... non mi è ancora chiaro il perché la maggior parte della punizione l'abbiano inflitta a voi," commentò, accentuando le sue parole con una breve occhiata alle condizioni della sacerdotessa, frattanto che le braccia della giovane andavano ad incrociarsi al petto, "mentre Giichi se l'è cavata con il solo esilio. Non penso che capirò mai del tutto la legislatura di questo paese."
Quindi portò altrove lo sguardo e scosse piano la testa, confusa e al tempo stesso irritata da quei pensieri.
 
Contacts  Top
view post Posted on 27/1/2017, 13:55     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


Ah, quante domande, quanta curiosità. E' giusta, fin troppo giusta, ma determinate cose non è il caso che vengano espresse. Mi limito ad arricciare le labbra, sorriderle, osservarla mentre continua a guardare altrove, sempre altrove. « Non sono stata punita per la stessa cosa, Ying. L'esilio è la punizione per aver messo in pericolo Kumo, ma il mio corpo è stato punito per... Qualcos'altro. » Purtroppo, sì, qualcos'altro...

Certe onte sono proprie persino di una persona che dedica tutta la propria vita a proteggere gli altri. Ho visto il mio errore, più e più volte, e non solo per il dolore lancinante della tortura. Ho messo in pericolo migliaia vite, per proteggerne una. La speranza, così come la ragione, non sono cose che tutti possono comprendere e fare proprie.

« Però non voglio parlare di cos'è successo. Ti dispiace? Confido di no. » Non le posso permettere di rispondere. La sua mente cerca di capire e comprendere, è naturale. Non è di questo mondo e ci vorrà ancora molto, troppo tempo, prima di afferrarne ogni meccanismo. Forse però, questa cosa è vera tanto per lei quanto per me. Non sono mai stata cresciuta come una kunoichi, infondo. Qui nasce il mio errore.

 
Contacts  Top
view post Posted on 27/1/2017, 23:49     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


La risposta del tutto inaspettata di Shiroko colse di sorpresa Ying, che s'irrigidì d'improvviso frattanto che il suo sguardo scattava fulmineo a incrociare nuovamente quello dell'altra, anzi si girò totalmente verso di lei; così rimase per diversi istanti nel silenzio, con solo la sua espressione a farsi mutevole e la preoccupazione a prendere con evidenza il posto della sorpresa, mista a perplessità. Che diamine aveva mai fatto quella donna per meritare simili conseguenze? Era logico che c'era qualcosa di lei che forse Makuto aveva omesso, ma del resto non ci trovava nulla di strano, tutti avevano dei segreti da custodire.
Tuttavia non riusciva davvero a concepire quale crimine avesse mai commesso per meritarsi un tale trattamento... E fu nel mare del dubbio che le sorse spontanea la domanda, pronta ad affiorare tra le labbra dischiuse, ma prontamente bloccata dalla richiesta della sacerdotessa. Ying rimase ancora una volta ferma, fissandola per qualche altro istante con uno sguardo che lasciava intendere come ci stesse pensando.

Non si fidava di lei, Shiroko... non abbastanza almeno da risponderle; ma la kunoichi si accorse un istante dopo dell'assurdità di quel pensiero: se così fosse che senso avrebbe anche solo accennarglielo? No, di certo si vergognava di sé e tale vergogna era troppa per rivelarlo a qualcuno, tanto che persino Makuto doveva esserne all'oscuro. Un breve sguardo andò dietro di sé, verso il compagno ora non visibile a causa del tempio che copriva la visuale.

"Se è il vostro desiderio, non ne farò neppure menzione."
Annuì alla fine, ricacciando forzatamente indietro i dubbi e il turbamento ancora visibili dal suo modo di porsi, oltre che negli occhi, tanto da farla sembrare impacciata come una bambina. Si sentiva un po' come al primo incontro con lei e non sapeva perché.
Di certo doleva alla donna anche il solo pensiero di quell'argomento che da troppo tempo è rimasto aperto, seppur ella non lo desse a vedere, e Ying decise che era meglio chiuderla lì.

Raddrizzò nuovamente le spalle e si schiarì la voce, tornando a guardare altrove -stavolta le sue stesse mani.
"Ehm," cominciò, non sapendo che dire -era andata lì soprattutto per sapere come stava. "È venuto su davvero bene da questo lato," affermò riguardo al giardino, puntandoci nuovamente lo sguardo. Attese qualche istante per un'eventuale risposta prima di passare ad altro. "Comunque, sono riuscita a recuperare il mio dominio... chakra," si corresse, "anche se non lo controllo come prima. Alle volte è come se fossi tornata in me e riesco ad utilizzarlo quando sono in uno stao emozionale particolare, ma è una cosa istintiva, se provo a farlo normalmente non mi riesce di sfruttarlo a quel modo. Per esempio i fulmini, un tempo controllavo anche quelli, adesso non riesco a emettere neppure una scintilla." Mentre parlava riprese di nuovo sicurezza e a metà discorso si ritrovò a guardarsi nuovamente le mani, c'era una certa rassegnazione nella voce, e nello sguardo della giovane, ma non si trattava del dominio.
Il parlarne le metteva nostalgia di casa, cercava di non badarci troppo e continuare ciò che stava facendo, ma era più forte di lei e ogni tanto le capitava che la travolgesse come un'onda emozionale. I suoi occhi si posarono stavolta sui suoi stivali, l'unica cosa che le era rimasta della vecchia armatura, oltre alla casacca e ai pantaloni.
 
Contacts  Top
view post Posted on 2/2/2017, 12:38     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


Madre cielo è caritatevole con me, oggi. Ying non accenna a voler esplorare ulteriormente il nodo che mi avviluppa, ciò è solo che un bene. Per me e per lei. Sapere non cambia assolutamente nulla, in certe occasioni. Ci sono segreti che è meglio tener celati. Ah, quant'è vero...

Le sorrido, compiaciuta dei suoi miglioramenti. « Molto bene, ragazza mia. Molto bene. » Non dev'essere semplice per qualcuno che non appartiene a questo mondo il comprendere molte delle realtà presenti qui. L'universo ninja è spesso incomprensibile per gli stessi abitanti delle sue terre, se non ne fanno direttamente parte. Per questo Reisei ha fatto la scelta sì ardita, ma molto saggia, di mettere allo stesso livello shinobi e civili. Non so quante insurrezioni sono state sedate negli anni, sia sotto di me che sotto il mio successore, per piccole divergenze fra chi può e chi può altro. « Vedrai che col tempo potrai acquisire nuovamente la capacità di manipolare anche il fulmine, come me. Datti tempo e continua ad allenarti, ma ricorda. Se sali le scale guardando al soffitto, puoi solo che inciampare. Fai piccoli passi. »

 
Contacts  Top
view post Posted on 8/2/2017, 19:32     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


Ying sbatté le palpebre con perplessità, osservando la donna per qualche istante prima di ricambiare il sorriso. "Lo terrò a mente," annuì a Shiroko, prima di far sparire inconsciamente il sorriso dalle labbra.
"Nel frattempo," cominciò con incertezza nella voce -e un barlume di speranza negli occhi-, sentiva che non era il momento opportuno per chiederlo, oltre al fatto che sentiva che era una domanda alquanto stupida, "mi chiedevo se avete saputo qualcosa riguardo... sì insomma, non avete trovato nulla che possa anche solo far pensare a un altro mondo?" ok, ora che l'aveva chiesto stava meglio, peccato che il suo intrecciare nervosamente tra loro le dita rimaste diceva l'opposto. Stavolta non era imbarazzo, ma piuttosto la suspence di sapere la sua risposta, specie se positiva.
"T-tipo... u-un portale o anche una persona che abbia delle similitudini con me."

//perdona il ritardo //
 
Contacts  Top
view post Posted on 14/2/2017, 15:03     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


Le domande giuste hanno diverse forme. Alcune, per quanto corrette e giuste, non hanno bisogno di ottenere risposta. Altre, sono risposte in loro stesse, ma altre ancora, per quanto siano mosse nella completa ragione, una risposta non possono averla. Avevo fatto ricerche, prima che le cose degenerassero, ma non mi hanno mai portato i frutti che Ying disperatamente cerca.

« Di altri mondi ne conosciamo a bizzeffe » - inizio a spiegarle pacatamente, porgendole il mio sguardo. Seria e ferma, com'è giusto che sia. Non è una bambina, non serve che le alleggerisca la cosa. - « Ho trovato molte persone che non sono nate nel nostro continente. Sì, qualcuna anche con comportamenti simili ai tuoi, ma che proveniva da occidente, non da oriente come te. Tu sei sgorgata fuori dal mare e sono molto poche le testimonianze di persone che hanno visto o che vengono da lì. Sono però altri mondi che qui non hanno peso, non vivono le nostre leggi, né i nostri modi di fare, perciò non sono registrati né studiati. Chi parte da queste terre per quei regni, non fa ritorno, e chi arriva da fuori, si adatta. Portali? Ne ho visti fin troppi, ma nessuno che porta verso "fuori". A Kumo si studia la transazione degli oggetti da tutta una vita, siamo esperti. Mi dispiace, ma non ho trovato nulla di concreto. »

 
Contacts  Top
view post Posted on 18/2/2017, 13:39     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


Non era la risposta che Ying avrebbe sperato di sentire, ma neanche la meno scontata: non sarebbe tornata a casa. Per tutto quel tempo non era stata fatta chiamare da Shiroko per parlare della questione, doveva pur aspettarsela quella risposta no? E come reagì lei in merito? Semplice: non fece assolutamente nulla. Quelle semplici e chiare parole avevano smosso nella ragazza un turbine di emozioni, che però erano negative; voleva urlare, voleva piangere, voleva ardere qualsiasi cosa e chiunque fosse entro il suo mirino, ma non lo fece.
Se ne restò immobile a fissare la sacerdotessa senza guardarla realmente, come se la sua mente si trovasse in un'altra dimensione, e il suo sguardo adesso serio quanto quello della donna lasciava trasparire poco della rabbia angosciante che si sentiva dentro; se l'aumento della temperatura attorno a lei, e i suoi pugni serrati e grondanti chakra che fiammeggiava in sottili venature da sotto la pelle -come a trattenersi dal fare qualcosa di spiacevole-, e i suoi occhi che brillavano come fiammelle -e che sarebbero apparsi persino lucidi se le lacrime non si fossero asciugate- non erano abbastanza per evidenziare il suo stato d'animo.

La ragazza a malapena si accorse di questi particolari, oramai abituata a provarli imprevedibilmente su di sé in alcune occasioni. Si ricordò che la donna le aveva detto di non aver trovato nulla, non che non c'era nulla: la differenza era enorme. Così meno di pochi istanti passarono e lei riuscì a placare la tempesta interiore. Sbattè le palpebre più volte per tornare al qui e ora, distogliendo gli occhi da Shiroko, e un tremulo, stanco sospiro venne esalato, il quale rilasciò particole incandescenti che galleggiarono brevemente nell'aria, mentre anche la sua apparenza riprendeva la normalità.
Non si era rassegnata all'idea di non poter più tornare nella sua terra, ma solo all'idea di dover aspettare ancora per chissà quanto e doveva ammettere che la faceva comunque star male. Per il momento però non poteva far altro che lasciarsi quella questione alle spalle, almeno finché qualcuno non avesse trovato qualcosa di concreto collegato ad essa.

"Vorrà dire che continuerò a servire Kumo,"
affermò in tono solenne -come se stesse parlando a un suo superiore-, alzando le spalle e con esse alzò anche lo sguardo determinato, fissando la sacerdotessa, "indipendentemente da chi tiene le redini del villaggio, continuerò a proteggerlo al massimo delle mie possibilità. Agire diversamente sarebbe irrispettoso nei confronti di chi mi ha accolta. Non prometto però di seguire ciecamente il Raikage o chi per esso se un loro ordine, dopo averlo valutato, dovesse andare fin troppo oltre i miei principi morali."
Questa era la sua politica, per quanto poco potesse valere agli occhi degli altri, e lo era sempre stata anche prima di sbarcare su quelle terre, spesso subendone le dovute conseguenze, ma a lei non importava poi così tanto -a patto che fossero conseguenze giustificabili; voleva fare il suo lavoro, che per lei significava proteggere il debole dal bruto, non diventare lei stessa più disumana del bruto.
La fissò ancora per qualche istante con occhi colmi di fierezza, osservando la sua reazione e aspettando una eventuale risposta, in seguito osservò il sole.
"Temo che non ci potremmo trattenere ancora per molto," disse, notando che ora iniziava a calare dal cielo, quindi riportò lo sguardo verso Shiroko, "ero venuta per sincerarmi che steste bene. Se non avete bisogno di altro, noi andremmo."

Makuto nel frattempo aveva preso tre trote e un'anguilla, mettendoli nel sacco che teneva con sé. L'aveva poi chiuso con del filo e posato a terra, poco distante. Quindi si era avviato anche lui verso Shiroko, vedendo che la compagna sembrava sul punto di terminare la discussione.
"Somma Shiroko," salutò quindi, con un breve inchino.
"Verrò a farvi visita ogni qualvolta mi sarà possibile," continuò la kunoichi in tono più tranquillo, "e so che viste le vostre capacità, e vista la vostra precedente posizione, potreste di certo non averne bisogno ma... per qualsiasi cosa, non esiterò ad aiutarvi."
 
Contacts  Top
view post Posted on 22/2/2017, 12:38     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


La quiete non è una cosa semplice da trovare, specie quando ci si trova lontani da casa. Io ora sono come lei, lontana da ciò che mi ha dato i natali, privata della mia normalità... Ma poco a poco, anche la propria "casa" può mutare. Qui c'è pace, c'è serenità. Così come quella che si sta costruendo a Kumo, poco a poco, passo per passo. La terra è stata scossa infinite volte da uomini e dei. Ora sembra ci sia pace... Abbastanza pace da poter recuperare e rinnovare. « Kumo sa essere una casa molto accogliente, ragazza mia. Un giorno riuscirai a definirla come tale. » Sì, ne sono sicura.

Proseguo all'interno del giardino, tornando verso la mia abitazione. Muovermi mi fa ancora molta fatica, ma poco a poco le forze stanno tornado. Presto sarò di nuovo in grado di gestire tutto direttamente sull'uscio. Sorrido, rasserenata. La sua preoccupazione mi commuove, ma... « Non preoccuparti per me, ragazza mia. Io sono in pace, qui. Ho la forza di difendermi e di gestirmi. La mia porta è sempre aperta per te e per chiunque altro voglia farmi visita... Ma, se posso chiederti un favore...

Saluta mia madre e dille che sto bene. »


 
Contacts  Top
view post Posted on 23/2/2017, 22:48     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


La kunoichi rimase un po' sorpresa da quella semplice richiesta, eppure acconsentì comunque ad esaudirla. "Sarà fatto," annuì piano. Successivamente cercò le parole per salutarla che potessero sembrarle meno inopportune, inumidendosi le labbra con fare pensoso. "È per me un enorme sollievo vedere che vi siete ripresa. Farò tesoro dei vostri consigli. A presto, Shiroko-sama," disse facendo un breve inchino di saluto.
Anche Makuto diede i dovuti saluti e seguì Ying fino all'esterno del Tempio, da lì andò a riprendere il suo sacco pieno di pesci e si accostò alla ragazza, notando che appariva meno strana rispetto a prima, ma più stanca.

Quando furono abbastanza lontani, la giovane donna si voltò a guardarlo.
"Quindi... Izayoi non sa?" gli chiese perplessa, non sapendo bene quali dettagli risparmiarle. "Mh... non so bene fino a che punto sia al corrente delle sue condizioni," rispose lui riflettendo, "ma in questo caso conviene lasciare che sia lei a dirtelo o meno."
Lei annuì,
"capisco, penso tu abbia ragione." E in seguito Ying lanciò un ultiko sguardo in direzione del tempo, per poi tornare a riflettere mentre entrambi si incamminavano verso la strada del ritorno.
 
Contacts  Top
view post Posted on 18/4/2017, 21:55     +1   -1

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


« Mi dispiace, Ryu. » gli sussurro con un sorriso amaro, mentre osservo il germoglio piantato lì dove ho messo le sue ceneri. La bocca è triste, piegata a forza in un gesto che cerca di rasserenarlo. Non avrei voluto che finisse così. Cosa posso fare, ora? Dirgli che mi dispiace? Non servirebbe a niente. Ho cercato di aiutarlo e alla fine sono stata complice della sua dipartita. Credevo di aver raggiunto una piena coscienza del destino e della spiritualità, ma sono ancora ben lungi dall'essere illuminata. Chino leggermente il capo, lasciando scivolare una lacrima giù lungo la mia guancia. « Ora finalmente hai trovato la pace. La tua guerra è conclusa e nessun pensiero più ferirti. »

Sollevo il braccio, tenendo la mano contro il mio petto. Una piccola nenia, una preghiera per il caduto, per il fratello che non ho potuto proteggere, per la pantera che non ruggisce più. Concludo dopo poco, sollevandomi leggermente da terra. Sorrido, più serena. « Ho chiesto io di farti venire qui. Volevo darti una degna sepoltura. Lascerò che il tuo corpo sia nutrimento a questa piccola pianta, così che tu possa rinascere come meraviglioso ciliegio. Lo so che in vita ti facevi chiamare "pantera", ma credo che il tenue colore dei fiori che farai nascere ti sia più adatto. Buon riposo, Yotsuki Ryu... E spero che tu ora possa finalmente restar sereno. »

Sospiro, mentre mi volto e piano torno verso casa, mentre alle mie spalle lentamente si smuove la pioggia, pronta a nutrire il mio nuovo, piccolo amico...

 
Contacts  Top
14 replies since 27/11/2016, 13:49   404 views
  Share