[Evento live Gruppo 2] La foresta dell'oblio, per Lucifergirl, Angy, Kickmass e Tuttorouge

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view post Posted on 3/11/2016, 17:02     +1   -1
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GDRoff// Partiamo con un titolo simpatico //GDRon

Il Sole era tramontato da poco su Konoha. La gente girava ancora per le strade intenta a chiudere le faccende della giornata: le madri avevano già richiamato i figli a casa da tempo, anche se alcuni ancora se ne andavano in giro correndo come pazzi, i padri rincasavano, i ninja di pattuglia iniziavano la ronda. I lampioni erano già accesi nonostante ci fosse ancora abbastanza luce che filtrava dal basso orizzonte, ed insieme a loro tutta una serie di luci calde e accoglienti facevano capolino tra le serrande delle finestre che costellavano gli edifici del Villaggio della Foglia. Una serata piacevole in cui ancora alcuni vecchi passeggiavano al parco, sicuri grazie alla loro esperienza come ninja in pensione che nessuno avrebbe causato loro problemi. Qualche minuto ancora e anche loro sarebbero tornati al tepore delle proprie dimore.
Per quanta poca gente fosse rimasta a vagare per le strade di Konoha, un piccolo convoglio di donne, e pochi sfortunati mariti, si stava recando verso un luogo ben preciso, già gremito di persone. Ebbene, poche ore prima un paio di ragazzini erano arrivati alla Residenza dell'Hokage lamentando strane storie a proposito di un boschetto poco fuori città. Si trattava dello Shoji, una manciata di alberi che rimanevano stranamente separati dal resto della vegetazione tutto attorno a Konoha, famoso per un piccolo altare in pietra che oramai solo alcuni anziani membri della comunità visitavano ancora.


Io, io ero entrato perchè un mio amico mi aveva sfidato e... cercò di spiegare con fatica il bambino di appena dieci anni. e... poi non ricordo nulla. Ricordo che ero dentro al bosco e poi... Abbassò lo sguardo, in parte consapevole che nessuno avrebbe mai creduto a quella sua storia se non fosse stato per le altre decine di testimoni. ... e poi niente. Ero fuori.

Nonostante i casi singoli non fossero di per sè preoccupanti, il ripetersi della vicenda aveva spinto alcune cittadine, preoccupate che i propri figli emulassero i ragazzini che andavano a controllare di persona rischiando la pellaccia, a prendere azione. Marciavano imperterrite verso l'edificio, a momenti con tanto di fiaccole e forconi.

Io non riuscivo più a muovermi. Disse un altro.

Io sono caduto privo di sensi. Aggiunse un ragazzo.

Anche un adulto, che dall'aspetto sembrava essere un commerciante di sorta, si era schierato dalla loro parte. La sua testimonianza venne presa con più serietà rispetto a quella dei più giovani.

Avevo deciso di controllare di persona quando ho sentito la notizia. Mio figlio Rei mi aveva raccontato una storia simile questo pomeriggio e... Beh, tutti i suoi amici lo prendevano in giro. Fece una pausa per racappezzarsi. Dicevo, ricordo di essere arrivato allo Shoji senza problemi. Entrai, e... fece una pausa, la fatica nel ricollegare i ricordi era quasi palpabile. ... e dopo un po' mi sembrò di vedere degli occhi tra il fogliame. Erano... freddi. Disse, facendosi cupo. Probabilmente stava trattenendosi dall'aggiungere cosa come "non sembravano di questo mondo" o "mi scrutavano dritti nell'animo" per evitare di dare alla storia lo stesso tono surreale di quella dei bambini. Li persi di vista un attimo e... beh, quando feci per inseguirlo non riuscivo più a muovermi. Disse. E poi penso di essere svenuto, mi sono svegliato all'entrata, quella con la pietra memoriale.

Altre storie arrivavano a fiotte, quasi tutto il Villaggio stesse andando a controllare di persona, uno ad uno. Ed in parte era così. Anche alcuni ninja avevano cercato di indagare sulla questione, ma avevano subito la stessa sorte degli altri malcapitati. Tuttavia, man mano che i testimoni aumentavano, così i dettagli: chi aveva visto una luce improvvisa, chi aveva percepito una presenza ostile, chi si era sentito manca il fiato. Uno giurò che una pianta gli aveva afferrato un piede e lo aveva fatto inciampare. Un altro parlò di uno strano odore. Oramai la questione era fuori controllo; nuove versioni saltavano fuori come barzellette che lasciavano un tetro retrogusto.

Finalmente il Villaggio si decise a mandare qualcuno per far luce sulla faccenda.

GDRoff// Ovvero voi ;D Cercherò di postare domani verso le quattro e qualcosa (circa questo stesso orario quindi), nel mentre avete carta bianca ^^ Potete far conoscere i pg, iniziare a fare teorie ecc. Se vi servono ulteriori informazioni sapete dove trovarmi //GDRon
 
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view post Posted on 3/11/2016, 18:51     +1   -1
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Quando aveva ricevuto una lettera direttamente da Konoha, si era obbligata a leggerla almeno un paio di volte prima di convincersi che, no, non stava sognando. Il motivo per il quale un villaggio grande e potente come quello della Foglia avesse deciso di chiedere aiuto proprio a lei, le era ancora oscuro…ma di certo non avrebbe perso l’occasione! Oi, erano pur sempre soldi! E poi il breve briefing che aveva letto nella missiva l’aveva intrigata parecchio, così, lasciato un messaggio a Yoshi per avvertirlo che si sarebbero rivisti dopo qualche giorno, Mahiru aveva fatto armi e bagagli e si era diretta verso il Paese del Fuoco.
Non era proprio il viaggio del quartiere, tuttavia quanto meno non doveva bardarsi da testa a piedi come aveva fatto quando era andata nei pressi di Suna. Konoha aveva un clima temperato, la sua normale tenuta sarebbe stata più che sufficiente.
Tutto ciò che restava da fare era arrivare sul posto ed iniziare a raccapezzarsi un poco. Inutile dire come fosse inusuale il motivo di quella missione. Roba che le storie che le raccontavano quando era piccola sulla Tana sembravano giunte fino nel loro mondo! E non stava scherzando per nulla. Gente che sveniva a casaccio senza apparente motivo, occhi freddi che apparivano e poi scomparivano, persone che venivano paralizzate, altre che finivano per ritrovarsi improvvisamente all’entrata del posto, presenze ostili, crisi d’aria, alberi che prendevano vita, dolori improvvisi e chi ne ha più ne metta. Proprio un bel minestrone.., ma tra tutte le testimonianze riportate c’è un punto in comune: nessuno si è fatto davvero male. Hanno solo preso un gran spavento.

La maggior parte dei testimoni erano bambini, ma alla lista si aggiungevano anche i loro genitori, qualche altro curioso e una serie di Shinobi che erano stati mandati ad indagare sulla faccenda, divenendo preda della stessa proprio come tutti gli altri. Incredibile, ma vero, anche dei ninja addestrati non erano riusciti a fare granchè. Ma evidentemente quella storia aveva raggiunto dimensioni tali da spingere le autorità locali a continuare sulla stessa linea…forse nell’intento di racimolare ulteriori informazioni, chissà. In ogni caso a Mahiru poco importava il motivo della sua chiamata, le interessava semplicemente ficcare il naso in quello che aveva tutta l’aria di essere un mistero. Ovviamente non credeva ci fossero strani fenomeni paranormali dietro la cosa, quanto più qualcuno in vena di scherzi…ma era pur sempre il caso di indagare da vicino viste le premesse. Tanto bastava per elettrizzarla più di quanto già non fosse e darle la spinta necessaria per raggiungere nel minor tempo possibile, il luogo designato. Diciamo che non è nulla in tutto.
Una macchia d’alberi, rada e stentata che chiamarla boschetto era un’esagerazione. Lo Shoji, questo il suo nome, stava poco fuori il Villaggio della Foglia e stranamente risultava separato dal resto della rigogliosa vegetazione che caratterizzava Konoha.

“Sembra non ci sia nessuno nei dintorni. Forse i curiosi hanno smesso di venire qui.” Tanto meno percepiva delle presenze, per il momento. C’erano solo lei e quella sottospecie di pietra memoriale, posta proprio all’entrata del boschetto. Non sapeva che significato avesse, ma dava al tutto un’aria un po’ spettrale - come se gli alberelli stitici non fossero stati abbastanza - e la cosa le piaceva davvero un sacco! Beh…meglio iniziare a dare un occhio in giro. Se non ho capito male, tutti quelli che si sono avvicinati a questo posto sono stati preda di questi strani fenomeni. Se è così non ci vorrà molto che capitino anche a me. La motivazione…mah, difficile a dirsi. Forse questa lapide centra qualcosa, vediamo un po’.
Con cautela, la piccola Shura si avvicinò alla pietra, iniziando a dare un’occhiata alle iscrizioni sulla stessa, per lo più nomi e frasi di circostanza, e all’eventuale presenza o meno di qualsiasi stranezza le saltasse all’occhio. Attenta però a non mettere il piede in fallo: se si fosse ficcata nei guai in un modo così stupido, chi lo avrebbe sentito Shinya poi!

 
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view post Posted on 4/11/2016, 00:23     +1   -1
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*Allora, partiamo da un semplice preconcetto, uno di quelli banali: le cattive notizie non arrivano mai da sole, un po' come i guai, le malattie virali o le mosche. Mai da soli quegli insetti infami, mai. Fujie conosceva fin troppo bene questa filosofia eppure ad un soffio dalla trentina, ancora oggi non aveva capito che quando sentiva puzza era meglio muoversi e cambiare aria anticipando l'arrivo della valanga di merda. Questo era più o meno quello che le stava per accadere, forse solo un po' enfatizzato ma si sa, le percezioni sono soggettive e dal suo punto di vista la punizione che le aveva dato Himura era già un'enorme, gargantuesca, seccatura. Proprio lei che da sempre priva di disciplina e che mai aveva avuto un vero sensei, doveva insegnare - "Aaah ma che palle, non potevo rifiutarmi e basta!?" - rimuginò per l'ennesima mentre stravaccata sulla sua brandina trovava pace; inutilmente continuò a rigirarsi da una parte e dall'altra fino a quando il freddo notturno del deserto divenne solo un lontano ricordo. Nel mentre acciambellato li di fianco Yasei guaì con disinvoltura ma lei riuscí chiaramente sentire come fosse sulla sua pelle che in realtà era arcistufo delle continue lamentele.*

"Hey, non penserai mica di lasciarmi sola? Dai ammettilo.."

*La voce di colpo si fece bassa e poi mentre era ancora a gambe all'aria iniziò ad allungare le braccia come per tendere un agguato al suo fido dal manto rossiccio.*

"..non vedi l'ora di avere tutti gli occhi puntati addosso.. sarai la star della classe e tutti quei mocciosi vorranno accarezzarti con le loro manine.. GHAAA !!"

*Pizzicandolo ai fianchi gli saltò letteralmente addosso e in men che non si dica i due finirono per rotolare, spingere e mordicchiarsi, un modo come un altro che servì per attenuare la tensione in vista della prima lezione che la jonin avrebbe dovuto tenere nell'Accademia di Suna. Giocando a rincorrersi dentro e fuori casa - per la somma gioia dei vicini - i due presto finirono per stancarsi, non era stata una gran bella idea quella di agitarsi tanto dopo un'abbuffata; ad un certo punto erano talmente in affanno che finirono per rotolare piuttosto che spingersi o strisciare. Un sospiro finale infine decretò la resa di entrambi, era tempo di rilassare mente e corpo, a quel punto niente o nessuno avrebbe impedito loro di fare dolci sogni e infatti già intravedevano un prato di bistecche succulente estendersi sotto un cielo puntinato da ossa sfuggenti come nuvole ma tutte da rosicchiare e poi SBAM!
La porta che viene giù e il cuore a esplodere nel petto.*


"Ma che cazzo Reiko, sai che ore sono!?"

*Di scatto accompagnata dal ringhiare del lupo Fujie si fiondò sul tronco centrale del soggiorno - si, la famosa pianta che attraversava casa sua - e impugnate le Senkuchi fu sul punto di attaccare l'intruso-non-intruso, ovvero un membro del team FuY-Sho-Rei, il suo team.*

Reiko: "Scusa per la porta, direttive dell'Hachidaime, voleva che mi assicurassi della presa consegna diii..quella. E poi-"

"...ee fammi indovinare, è urgente e devo andarci tipo Adesso?"

"Oh ma è giorno.. non pensavo di aver dormito tanto."

*Riposte le armi alla cintola raggiunse l'amica e inginocchiandosi, con una mano risollevò la porta, una spinta di qua, una di là e fu di nuovo al suo posto nei cardini. Sull'uscio una lettera inviatale la sera prima, non fosse stato per la compagna probabilmente nemmeno l'avrebbe notata e questa volta Himura non si sarebbe accontentato di mandarla a insegnare in accademia: avrebbe spedito direttamente il suo culo di jonin tra i banchi come studente.*

"Ma, senti, no. Che razza di richiesta è, davvero viene da Konoha?"

Reiko: "Vediamo mm dai sembra nel tuo genere, non sei curiosa di sapere che succede?"

"Si ma perchè scomodare noi per una cosuccia del genere che accade vicino casa loro. Preferirei incarichi un pelino più seri ed è da troppo tempo che non facciamo che girarci i pollici, poi ascolta no, ancora non ho pensato a cosa fare per la lezione."

Reiko: "Non ti assegneranno nulla di davvero accattivante se continui con questo atteggiamento e poi non puoi pensare che le entrate extra del nostro team possano coprire tutte le spese. "

*Cercando di farla ragionare la Shakuton prese a passeggiare tra quelle mura e ad un certo punto Fujie giurò di averla sentita commentare sottovoce -" Questa casa cade a pezzi." - tutta fantasia ovviamente, in pochi capivano l'estro di quell'abitazione quasi priva del soffitto e fusa con la natura in un contesto arido come quello di Suna.*

"Facciamo così, io vado ma tu nel frattempo mi prepari tutto, tanto ormai sei una maestrina perfetta no?"

Reiko: "Na, niente da fare, il Kazekage si è raccomandato anche di questo. Stai diventando prevedibile tesoro."

*Lamentarsi e sbuffare non servì a nulla, erano tutti contro di lei e le stelle ultimamente sembravano avercela remare contro. Del resto l'avevo detto, non c'è scampo alle cattive notizie. Armandosi di pazienza che non aveva e di entusiasmo che mancava da troppo, Fujie iniziò a spogliarsi difronte all'amica ed una volta giunta in camera indossò la sua solita divisa arancio; al suo ritorno poggiandosi allo stipite allargò le braccia come per dimostrarle che era pronta ma allungando lo sguardo non la trovò nei paraggi, la sua missione doveva essere terminata un quell'estate momento: l'aveva convinta a partire.
Una mosca si posò allora sul suo naso come a sottolineare il fastidio che provava e fissandola dall'alto in basso la sua espressione corrucciata riassunse perfettamente quello che srava provavando, specie quando incrociò lo sguardo con il compagno mentre l'insetto saliva verso la fronte.
Mai da soli, i guai non arrivano mai da soli. Seguí il suono di uno schiaffo e un urlo che fu udito in tutto il quartiere.*


* * * *


Suna ~ Konoha – Rotta n°2 (10 ore). Stamina: -12 = 351

*Partito in tarda mattinata il duo varcò i confini del Fuoco nel primo pomeriggio arrivando così a destinazione in serata, quando il sole era già basso. Dovevano essere le sette o giù di li, non seppe dirlo con esattezza mentre correva nella foresta tra le ombre frastagliate generate da quelle chiome interminabili. Era stata molte volte in zona, ci era nata in quelle foreste dopotutto eppure, nonostante tutto, non si era mai avvicinata tanto alla Foglia nè aveva intenzione di visitarla; sentiva una forza uguale e contraria provenire da quel villaggio, un'energia che la respingeva e al tempo stesso attraeva dove l'unica certezza stava nel sospetto che avrebbe suscitato la sua presenza all'interno di quelle mura. Era chiaro come il sole la sua appartenenza agli Inuzuka e per quanto avesse provato a nasconderlo in passato, non era servito a nulla. C'era stato un tempo in cui aveva perfino provato a strappare via con le unghie il tatuaggio sulla pelle del viso ma fissato in profondità com'era non ottene altro che dolore e scherno.*

"Risolta questa farsa potrei passare a vedere come se la sta cavando quel Takahiro.."

*Ottimista sulla riuscita della missione il Nashibi arrivò a destinazione e con lei Yasei, il meta-lupo, l'altra metà di lei. Si trovavano in un boschetto di nome Shoji che richiamava un gioco di strategia ma a vederlo non trovò alcun nesso tra le due cose e ad una prima annusata a mezz'aria non percepì alcun pericolo. Tracce però si e in abbondanza, diversi odori, rami spezzati qua e là ma anche impronte. Seguirle per vedere a cosa portavano fu una passeggiata e quando la scia più fresca solleticò il suo naso le venne naturale aumentare il passo quel tanto che bastava per infiammare la sua curiosità: sapeva di dolci orchidee e al tempo stesso di leggera agitazione e sottile mistero.
Presto poi esordì con un "Toc Toc" sulla cavità di un albero vicino e poggiata ad esso conitnuò a scrutare la ragazzina. Non aveva nessun coprifronte in vista e a giudicare dall'età e dalla "stazza" non sembrava affatto pericolosa. Prima di farsi avanti uscendo dal sottobosco l'aveva osservata con calma, l'aveva vista curiosare in direzione di quella pietra memoriale oggetto della sua missione e aveva ipotizzato si trattasse dell'ennesimo scapestrato del villaggio: probabilmente senza il suo intervento, la prossima vittima. Non aveva ancora pensato a cosa potesse essere la causa del problema ma era fatta così lei, risolveva i problemi sul momento e solo quando non poteva fare altrimenti; della serie bastava aspettarli i guai, non serviva andarseli a cercare.*


"Non è un buon posto questo, così ho sentito dire almeno."

*Avanzando piano le arrivò di fianco e Yasei subito dietro che con la sua sola presenza bastò a far apparire improvvisamente quel monumento più piccolo e insignificante. Piegando sulle ginocchia poi imitò la ragazza in quella strana cerca e nel farlo espose il simbolo del villaggio inciso sulla cinghia degli occhialoni, uno strumento curioso da tenere in quei luoghi ma da cui la rossa non si separava mai; per la sua morbida sciarpa nera e per quelli trovava sempre un utilizzo, attualmente ad esempio servivano a tenere su alcuni ciuffi ribelli.
Comunque sia, notando perplessità di sorta la kunoichi l'avrebbe rassicurata sul conto del canide -
"Lui è Yasei, tranquilla non morde." - non senza motivo almeno avrebbe dovuto aggiungere, con due fauci così era stupido pensare che fosse totalmente innocuo e nemmeno un bambino dieci anni più giovane ci avrebbe creduto. Sul suo conto non disse nulla ma le due armi che pendevano dalla cintola e l'abbigliamento ninjesco parlavano da sè.*



Edited by ~Angy. - 4/11/2016, 01:22
 
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Raion: Parlato
Pensato




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La giornata era già cominciata con una bella baruffa ai tre tronchi e si prospettava ancora più interessante con quella rincorsa disperata del ragazzino fuggito.

Ma perché non si ferma sto ragazzino, guarda te... è un quarto d'ora che lo inseguo come un deficiente per parlargli e questo sembra come posseduto.

Il ragazzino correva ora tra gli alberi del boschetto arrampicandosi come una bertuccia spiritata.
Raion: Ehi!!! Ragazzo col furetto! Dai calmati! Non ti voglio ammazzare!! Ferma!!

Porca puttana... ora sugli alberi va... no.. lo seguo da terra perché se metto piede lassù scivolo come un sacco di patate.

L'inseguimento proseguì per parecchio. Il ragazzino non sembrava intenzionato a fermarsi e Raion cominciava ad averne abbastanza.
Voleva solo tranquillizzarlo e parlare da artista a "artista".
Porca zozza ma volevo solo parlare della sua arte e crede che voglia impalarlo come uno spiedino. Bastardo quell'Haku-coso. Solo danni sa fare.

Il sole cominciava a scendere e Raion iniziava a infilarsi in una foresta mai vista cercando di star dietro a quella scimmia impazzita di Kiiro. Ma tutto d'un tratto vide con la coda dell'occhio due ragazze ad una specie di monumento.
Peste e corna... chi sono quelle sue belle patonze!??

Gli occhi gli uscirono fuori dalle orbite alla vista delle due ragazzine.
C'era anche un cane, non molto rincuorante a dire il vero.

Quella piccola divagazione ormonale fu sufficiente a perdere di vista il cartolaio tra le fronde degli alberi.
Santi Kami.. l'ho perso... vedi Raion? Pensi troppo alla patonza.. e poi divaghi dall'arte e ti perdi in occasione...
Il suo passo cominciò a rallentare e decise a quel punto di lasciar perdere il ragazzo di campagna.
Va beh... allora... a sto punto... diamoci alla patonza..

Cambiò direzione e si mise in cammino verso la coppia di ragazze.
Quel cane non mi da molta sicurezza.. ma porca zozza e io che volevo provarci con una delle due... se sbaglio mosse mi azzanna come un piccione... va beh teniamo profilo basso... vediamo se sono socievoli le donzelle!

Arrivato al cospetto delle fanciulle, sul lato opposto al cane, fece un gran sorriso e salutò entrambe le ragazze

Raion: Ehila! Com'è?






GDR/OFF
@Kickmass, scusa se non ti aspetto col tuo post, che a rigor di logica dovrebbe venire prima. Ma oggi non ho più tempo fino alle 4. Come avevamo concordato, ti inseguo con la scusa di parlare d'arte e tranquillizzarti. Poi ti perdo perché mi rifaccio gli occhi come le fanciulle.
Tanto per smentire le voci che TU, razza di caprone, hai messo in giro su Raion e la sua omosessualità!
;)


Edited by Tuttorouge - 4/11/2016, 12:13
 
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view post Posted on 4/11/2016, 16:33     +1   -1
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CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

"Ma perché non la smette di seguirmi.. Non ce la faccio più a correre porca miseria.."

Quell'illusione mi aveva scombussolato non poco e, nonostante me ne fossi accorto ci fossi caduto dentro, decisi comunque di subirla in pieno. Credo che quel Senju mi aiutò ad uscirne senza far saltare in aria la mia copertura: quando ritornai in me sentivo la sua mano sulla mia guancia e questa tutta dolorante. Ma la cosa importante in quel momento era scappare, scappare e scappare! Quel disegnatore cominciò a stancarmi ma finalmente qualcosa attirò la sua attenzione, lasciandomi liberamente nascondere dietro un albero. Avevo il fiatone ed il cuore in gola ma, almeno, ero salvo e potevo tranquillamente andarmene dal perimetro di Konohagakure no sato. Ma Bōru sembrava non essere della stessa opinione.

-Bōru! Cazzo dove vai! Torna qui!-

Qualcosa lo attirava, ma stava tornando indietro, dove due sagome sembravano interagire con il Ninja della Foglia. Avvicinandomi pian piano, sempre stando dietro agli alberi, notai che insieme loro vi era un animale, precisamente un cane. Il Furetto non aveva mai visto altri animali oltre quelli della sua specie. Forse il suo odore lo attivara o era soltanto curioso di conoscere quell'animale tanto sconosciuto al cucciolo. Arrivò a destinazione e sono sicuro che Raion lo riconobbe. A quel punto dovetti uscire allo scoperto: piano, cercando di non far notare il tremolio delle mie gambe, mi chinai, richiamando alle mie mani Bōru. Lo feci accomodare sulle mie spalle e, con un sorriso rilassato (ci provai: era visibilmente nervoso), diedi al Furetto un pezzo di carne secca e ne offrii un po' anche al cane. Quelle sue zanne, però, non mi comunicavano per nulla tranquillità. Ma quelle persone mi mettevano più ansia di quanto facesse quella bestiola.

-S-salve? Eheh Raion.. Ciao.-

GDROFF// Ma a Raion piace il patonzo :O //GDRON
 
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view post Posted on 4/11/2016, 17:50     +1   -1
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Era oramai sera inoltrata quando tutti e quattro si ritrovarono sul luogo. Konoha aveva dispiegato un singolo ninja per dipanare l'imbroglio dello Shoji, una loro alleata dalla lontana Suna, che sarebbe stata assistita da una genin esterna al Villaggio, ma ben conosciuta per alcune voci sul suo conto. Chi le dava della strega, chi dell'esorcista; non c'era da stupirsi che la grande Konoha avesse richiesto la sua presenza sul posto.
E tuttavia dal giorno del primo episodio erano passate poco più di ventiquattro ore. Non c'era stato neppure bisogno di dare istruzioni ai ninja per presidiare l'entrata alla foresta ed impedirne l'accesso: nessuno osava più entrare. Verso il calar del Sole ci furono alcuni impavidi, vero, ma finirono per dirigersi alla Residenza con la coda tra le gambe come tutti prima di loro.

Lo Shoji si presentava ai quattro in maniera tremendamente anonima. A parte la pietra memoriale davanti all'entrata del sentiero non v'era poi nulla a rendere speciale il luogo. La stele pure era piuttosto monotona; riportava incisa una serie di nomi che probabilmente nessuno di loro aveva mai sentito ed una dedica. Poiché il boschetto era fuori dalle mura di Konoha, non v'era neppure una lanterna od un lampione ad illuminare la via, ma dall'altra parte della parete filtrava una luce rosata e calda che permetteva a loro di vedere bene. Presto però gli alberi li avrebbero isolati dal resto del mondo e quella luce sarebbe svanita insieme a tutti i suoni che ancora trapelavano dal Villaggio.

Dallo Shoi proveniva solo il fruscio delle fronde nel vento. Non un lume. Pareva che l'entrata del bosco stesso segnasse il confine tra sera e oscurità. I quattro si sarebbero presto inoltrati nella boscaglia, ma non ebbero mosso neppure il primo passo, che la sensazione di essere già stati notati li attraversò in un brivido.

---

Lo Shoji era impossibilmente fitto. Da fuori pareva una rada macchia di vegetazione spuntata per caso, ma già dopo poco gli alberi si fecero talmente fitti che senza illuminazione di sorta non sarebbe stato possibile inoltrarsi ancora. Le radici sembravano essere state piazzate apposta per far inciampare la gente, i rami erano spezzati solo lungo quello che poteva dirsi essere il sentiero principale, i sassi lisci tanto da far scivolare.

Mentre proseguivano, quell'assordante pensiero di essere osservati infestava le loro menti. Qualcosa seguiva i loro passi, ma per quanto si sarebbero potuti sforzare di venirne a capo, nessuno sarebbe riuscito ad intuire nulla. Pochi minuti bastarono per farli giungere in prossimità del cuore del boschetto. Se qualcuno di loro avesse preso a cuore di informarsi sul luogo, avrebbe saputo che in meno di un minuto sarebbero giunti al luogo in cui il vecchio santuario riposava.

Non ebbero tuttavia il tempo di percorrere quegli ultimi metri che istintivamente Mahiru, e solo lei, percepì qualcosa alle loro spalle. Quella spossante sensazione di essere osservati la assalì nuovamente e con una potenza inaudita, ma solo per un breve istante. Poi svanì.
Un lampo di luce dalla direzione opposta colse il gruppo in fallo. Le ombre danzarono attorno a loro in una follia suscitata dalla folgore e Kiiro si bloccò. Braccia, gambe, collo. Solo gli occhi e la bocca non si rifiutavano d'obbedire al proprio padrone. Un attimo dopo Raion sentì le forze scivolargli via. Se non fosse stato pronto a reagire chissà cosa sarebbe potuto accadergli. Per qualche ragione, Fujie sentì che sarebbe stata la prossima.


GDRoff// Sta succedendo qualcosa di misterioso! O:

@Gruppo - Vi ho forzato dentro il bosco e poche storie, scusate, ma non voglio rischiare di tagliare roba a causa del tempo scarso xD

@Lucifer - beh, quanto scritto. Puoi riferire al gruppo quello che hai sentito o tenerlo per te. Sappi (e sappiate) che chi non si volta viene stordito dalla luce improvvisa!

@Kickmass - ho tirato un dado e sei venuto fuori tu :V Puoi cercare di liberarti, ma non ci riuscirai :V Mi spiace bloccarti il pg così, ma puoi fare conversazione mentre sei alla mercè degli eventi ;D Oh right, il tuo furetto può accorgersi della stessa cosa di cui si accorge Mahiru, e al contrario del tuo pg lui è libero di muoversi xD

@Tuttorogue - Qualcosa ti sta "spingendo fuori dal tuo corpo". A te come interpretarlo. Tu puoi riuscire a resistere, ma puoi anche abbandonarti all'oblio se preferisci ;D Completamente arbitrario.

@Angy - Tu sei quella avvantaggiata del gruppo. Non senti la presenza che invece Mahiru percepisce, ma se vuoi Yasei può accorgersene e... boh, fare cose :V Sei abbastanza rapida di riflessi da evitare di rimanere stordita dalla luce improvvisa. Se quando Raion inizia a perdere conoscenza decidi di spostarti, allora non ti succede nulla. Se rimani ferma, attraversi le stesse sensazioni di Raion, ma a differenza sua tu non hai alcuna difficoltà a scacciare "la cosa che ti sta spingendo fuori".

Se riuscite anche a fare teorie su cosa stia succedendo vi faccio i miei complimenti xD Non limitatevi a subire gli eventi: dopo avete un buon margine di tempo per fare cose e cercare di capire costa stia succedendo. Se avete teorie e volete esporle prima in privato prego ;D //GDRon
 
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view post Posted on 4/11/2016, 21:19     +1   -1
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Inutile. Quella pietra era imperscrutabile come un qualsiasi altro sasso che avrebbe potuto trovare là attorno, nel sottobosco. Le scritte non avevano nulla di particolare, semplici incisioni, ormai mangiucchiate dal tempo, ma ancora ampiamente leggibili. Nomi vari ed un epitaffio memoriale, ma niente di più. Nemmeno la lapide stessa pareva nascondere qualche cosa…non c’era nulla, nessuna leva o meccanismo di sorta. Niente di niente. Era solo un semplice pezzo di pietra.
A conti fatti, visto così, quel posto sembrava meno interessante di come era stato dipinto sulla missiva. Se non fosse stato per le ombre che iniziavano ad allungarsi in sagome immaginarie di uomini e creature scheletriche, alimentate dalla fioca luce che proveniva dal di là delle mura di Konoha, per Mahiru avrebbe perso qualsiasi tipo di fascino. Tra l’altro, dovette rimangiarsi quello che aveva detto poco prima: quel posto attirava ancora i curiosi, oh sì…vi accorrevano come api al miele, per poi fuggire appena arrivati sulla soglia. Le capitò un paio di volte di percepire o intravedere delle persone nei dintorni, ma erano apparizioni così brevi che presto iniziò a non farci più caso. Questo finchè una di loro non si fece avanti spontaneamente. Un “toc toc” sordo proveniente da un albero poco distante da lei, la fece voltare di scatto in quella direzione. Una donna, anzi no, una Kunoichi le apparve dinnanzi. Era adulta…di un adulto che lei non sarebbe mai stata, ed era davvero molto bella. Aveva le forme al posto giusto, pur essendo apparentemente piuttosto sportiva, ed una folta chioma rossa che faceva risaltare più di quanto già non facessero da sé, un paio d’occhi ambrati davvero singolari. Dove l’ho già vista..?
Le ci volle un po’ per mettere assieme i ricordi e, in fin dei conti, non vi riuscì da sola. Fu solo la presenza del grosso cane fulvo che la donna si portava appresso a farla giungere alla conclusione che quella Kunoichi avrebbe potuto benissimo essere, quella che tutti definivano il Nashibi. Quando poi le si avvicinò per scrutare a sua volta la strana lapide, l’occhio di Mahiru cadde sul simbolo che la ragazza aveva inciso sul cuoio degli occhialetti. Suna. Allora è proprio lei! Mmmh…se è qui sarà stata chiamata come me. Dubito che uno Shinobi del suo calibro sia passato di qui per caso, solo per sentito dire.

“Così dicono.” La risposta laconica della piccola Shura, precedette il suo riportarsi in posizione eretta. Così facendo, la targhetta di Taki che portava alla cinta, fu chiaramente visibile. Aveva sentito dire che non era caso di stare accucciata in presenza di un cane con cui non si aveva confidenza e poco si fidava, nonostante le rassicurazioni della più grande. “Ma nonostante questo, i curiosi continuano a passare.” Non fece nemmeno in tempo a dirlo che dinnanzi alle due si presentò un tipetto longilineo, con occhi e capelli scuri e dal colorito che avrebbe fatto invidia ad un cadavere. Ma lui era tutt’altro che morto! Allegro come pochi, salutò le due come se si fosse trovato al bancone di un chiosco, beccandosi un’occhiata perplessa da Mahiru che avrebbe volentieri aggiunto qualche parola se, nell’esatto istante seguente, non fosse giunto sul posto un piccolo furetto, seguito dal suo probabile proprietario. Un ragazzino biondo come il grano e con gli occhi chiari…difficile dire se fossero verdi o azzurri in quella penombra. Contrariamente al giovane che era arrivato sul posto poco prima di lui, non portava il coprifronte della Foglia, ma i due sembravano conoscersi. Infatti il biondino appellò l’altro chiamandolo Raion.
Improvvisamente quel piccolo angolo di bosco era passato dall’essere isolato e disabitato, all’essere punto di ritrovo per le persone più improbabili. Un commento fu d’obbligo.
“Visto? Che ti dicevo?” Rivolta al Nashibi, Mahiru sospirò quelle parole che solo la donna avrebbe potuto capire…E forse il suo cane, ma di questo non era sicura.
Comunque c’era poco da fare. La luce stava calando inesorabilmente, e ben preso il bosco divenne abbastanza cupo da non lasciare più intravedere quei simpatici giochi d’ombre che la Shura aveva notato poco prima. Meglio sbrigarsi… Salutò i due ragazzi più per cortesia che per altro, iniziando ad avviarsi nel bosco. Pensava che fossero solo due curiosi, ma dovette ricredersi un pochino, quando anche loro si inoltrarono tra gli alberi scheletrici. Non aveva quasi alcun dubbio che il Nashibi l’avrebbe fatto, ma sugli altri due, che erano finiti lì apparentemente per caso, non ci avrebbe scommesso nemmeno una delle chincaglierie rubacchiate da Yoshi.

Fu curioso…non appena mosse il primo passo nel perimetro dello Shoji, un brivido freddo le attraversò la schiena dal basso verso l’alto, facendole rizzare i peletti sulla nuca. Si fermò un istante, guardandosi attorno, ricordando le testimonianze dei malcapitati che li avevano preceduti. Alcuni parlavano di presenze ostili, altri di occhi freddi. Ed era questa la sensazione che le era scivolata addosso, quella dell’essere osservata. Uno sguardo nascosto ed invisibile, ma costante. Attento ad ogni mossa degli intrusi che avevano varcato il suo territorio, avventurandosi oltre quella piccola lapide posta all’ingresso.
Non sembrava così fitto questo bosco visto da fuori. Tra un po’ non vedrò nemmeno dove metto i piedi! Per un paio di volte rischiò di inciampare in alcune radici assassine, ma nonostante qualche piccolo problema a deambulare nell’ombra sempre più fitta, il vero problema era e rimaneva la presenza pressante che avvertiva. Ogni tanto provava a scrutare a fondo nell’oscurità, cercando di individuare qualche movimento sospetto, un’ombra più scura, ma non vedeva nulla. Tanto meno riusciva a dare una posizione esatta a quello sguardo che sentiva sulla pelle.
Fu più o meno in quel momento che accadde. Era passata una manciata di minuti, forse meno, dal loro ingresso nel boschetto e dovevano essere giunti ormai nel cuore dello Shoji, quando finalmente chiunque li stesse osservando da quando avevano messo piede lì dentro, commise un passo falso. O magari fu qualcosa di voluto, chissà…In ogni caso, se fino a quel momento la piccola Shura avrebbe potuto confutare le proprie emozioni, giustificandole con la soggezione di quel posto, ora non aveva più dubbi. C’era davvero qualcuno lì con loro!
Lo sguardo nascosto e la sua presenza tutta, si fecero talmente pressanti da dare l’idea alla ragazza che quel qualcosa fosse proprio dietro di lei. Mahiru si voltò di scatto, certa che si sarebbe trovata faccia a faccia con…non sapeva bene nemmeno lei con cosa, ma estrasse la katana portandola davanti a lei. “Adesso basta giocare! Vieni fuori!” Questa volta la sensazione che aveva avuto era stata troppo potente per essersela solo immaginata. Eppure…eppure, una volta che si fu voltata davanti a lei non c’era che il buio tacito del bosco. La presenza era svanita con la stessa velocità con cui si era fatta avanti.

“Kuso…” Imprecò a denti stretti rinfoderando la lama e, nello stesso istante, le ombre davanti a lei divennero più nitide, rischiarate da una luce proveniente dalle sue spalle. Il tempo di voltarsi verso i suoi improbabili compagni d’avventura, e anche quella era già svanita, lasciando dietro di sé una scenario quanto meno insolito. Uno dei due ragazzi, sembrava essersi paralizzato sul posto, mentre quello che sapeva chiamarsi Raion, dava l’idea di reggersi in piedi per miracolo. Gli unici che non davano segni anomali di sorta, oltre a lei, erano Fujie, il furetto e il cane.
Che cavolo stava succedendo? Da quando una luce poteva fare una cosa simile? E perché i due animali ne erano immuni? Il Nashibi è il Nashibi…ma il furetto e il cane?…Devo vederci chiaro, ma ho bisogno di una mano. Dubito che Hōseki possa essermi d’aiuto in una situazione simile. E’ un cecchino…il buio non è pane per i suoi denti. Ma Shinya sì! Lui ha dei sensi molto sviluppati, se c’è qualcosa potrebbe individuarlo. Senza attendere oltre, Mahiru compose i sigilli che le avrebbero permesso di aprire la Soglia e richiamare il proprio Kashin. Le dita scivolarono rapide e nervose tra di loro, e presto l’oscuro passaggio per la Tana si aprì ai suoi piedi.
“Shinya! In un vortice di nero splendore, l’enorme coniglio nero armato di falce si presentò agli occhi dei presenti. Gli occhi di brace brillarono nell’oscurità come fiamme e, Mahiru ci avrebbe scommesso, sul suo musone aveva certamente un sorriso beffardo tale da mettere in mostra la chiostra di denti affilati che possedeva. “Posto suggestivo per richiamarmi, mia Shujin.” La voce cacofonica di Shinya rimbombò nel silenzio del bosco nelle sue mille sfaccettature di tono, attirando su di sé lo sguardo leggermente risentito della piccola Shura. “Lo sai che non mi piace quando mi chiami così. Te l’ho detto mille volte: Mahiru basta e avanza.” Una risata soffocata precedette la risposta del coniglio. “Lo so, ma adoro quando fai quella faccia. Allora, come posso aiutarti…o forse aiutarvi?” Fu come se improvvisamente Mahiru si fosse ricordata di non essere sola. Con una certa fretta, cercò di tranquillizzare i presenti, utilizzando più o meno le stesse parole che il Nashibi aveva usato con lei. “Tranquilli, non morde. Lui è un mio Vassallo.” Non era del tutto vero e probabilmente il termine Vassallo non sarebbe stato utile a nessuno lì in mezzo, ma era quanto bastava. Si rivolse quindi al Kashin, che aveva iniziato a far stridere gli artigli sulla lama della falce, così come faceva quando voleva giocare con chi non lo conosceva. “C’è qualcuno nei paraggi, Shinya. Non so cosa o chi sia di preciso, ma sta giocando con noi al gatto col topo. Puoi provare ad individuarlo? Sono certa che i tuoi sensi siano migliori dei miei.” Il coniglione annuì “Posso provare.” “ Perfetto, datti da fare!”
Date le istruzioni a Shinya, che iniziò ad indagare nei dintorni senza allontanarsi troppo dal gruppo, Mahiru si avvicinò al ragazzo biondo, dandogli un paio di schiaffetti in faccia. “Oi, biondino! Cosa ti senti di preciso?” Dall’alto dei suoi diciannove anni anagrafici, nonostante il suo corpo si fosse bloccato a quindici come previsto dal Patto con Ishiki, la Shura se ne fregò altamente delle buone maniere che una ragazza dovrebbe tenere. Palpò il ragazzo sulle spalle, scendendo poi per le braccia, sui fianchi e sulle gambe, constatando una certa rigidità. Sembrava davvero paralizzato. L’altro invece è sul punto di svenire…ma come cavolo è possibile? Forse una qualche tecnica, non poteva essere altro…anche se la presenza che aveva avvertito poco prima non aveva nulla a che fare con qualsiasi altra avesse mai sentito in vita sua. “Qualcuno di voi conosce qualche tecnica che possa fare questo?” chiese “Sono certa che ci sia qualcuno qui. L’ho avvertito chiaramente poco fa, prima della luce. Ma mi chiedo se sia possibile che una sola persona riesca a mettere in atto una tecnica che causi effetti diversi su soggetti differenti. Figuriamoci riuscire ad utilizzare due tecniche quasi nello stesso istante.”



GdR Off || Teo, se vuoi i calcoli fammi sapere! Compagni roler, la descrizione di Shinya la trovate in scheda, ma ve la lascio qua sotto in spoiler per comodità ;D || GdR On


Shinya. E’ il primo Kashin che Mahiru abbia mai creato. La concretizzazione del Patto stretto con Ishiki, la sua Guida all’interno della Tana, nonché mentore al di fuori della stessa. Nato da un pupazzo di peluche cucito a mano dalla madre della ragazza e dal desiderio di quest’ultima di proteggere il fratello Kasai, Shinya si presenta come un enorme coniglio nero armato di falce. E’ possente, con muscoli visibilmente torniti, e possiede tratti che lo differenziano parecchio dal tenero peluche da cui ha avuto forma, ma nonostante questo Mahiru lo ha sempre ritenuto adorabile, probabilmente grazie a un gusto del macabro del tutto particolare e chiaro solamente a lei. D’altronde occhi di brace, denti aguzzi e artigli affilati non sono proprio sinonimo di tenerezza, tuttavia la fantasia distorta della ragazza ha ritenuto opportuno fare in modo che Shinya continuasse ad indossare lo stesso cappotto rosso che aveva da peluche, quello stesso cappotto che sua madre aveva cucito a suon di “Ahi!” durante la notte.
La voce del Kashin è l’unico dettaglio che Mahiru si è scordata di definire prima della creazione della propria Guida, tanto che la Volontà della Tana ne ha approfittato per metterci un po’ del suo. Il risultato è stato un tono cacofonico formato da più voci messe assieme che, nonostante tutto, alla piccola Shura non dispiace per nulla.
Dal punto di vista caratteriale Shinya tende ad essere piuttosto tranquillo e pacato, ma non è garantito lo stesso comportamento qualora, secondo il suo personale metro di giudizio, la propria Shujin venga minacciata in qualche modo. Non ama fare lunghi discorsi, solitamente tende ad essere coinciso nelle proprie spiegazioni, tuttavia il suo passatempo preferito è stuzzicare Mahiru, a volte mettendola in imbarazzo, in quei momenti di pace che i due riescono a condividere.
[Arma: Falce | Abilità: Sensi migliorati – Udito | Specializzazione: Taijutsu]



Edited by Lucifergirl88 - 4/11/2016, 22:48
 
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view post Posted on 5/11/2016, 02:24     +1   -1
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♫ Peace ♫

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*Di per sè a Fujie non interessava cosa riportava un coprifronte, la riteneva anzi una cosa piuttosto banale quella di dover tenere in vista un segno di appartenenza e lei in primis odiava doverlo esibire. Era solita farsi un'idea sulle persone d'istinto e i primi istanti di interazione erano quelli fondamentali con lei: inutile dire che rimase piuttosto colpita da quella ragazzina e forse, pensò, l'aveva già incontrata da qualche parte. Scoprí dei modi di fare piuttosto maturi per la sua età e poco dopo né apprezzò la sottile ironia. Quel momento di calma e intimità tuttavia non durò a lungo, altri curiosi arrivarono e non se ne stupì visto quanto aveva letto sulla pergamena che Reiko le aveva fatto leggere a forza. Il primo a completare il quadretto fu un giovane di Konoha, smilzo, carne e ossa e l'aria da cascamorto: stavolta le prime impressioni la portarono dalla parte opposta, lo ignorò totalmente e lo stesso fu per Yasei. O meglio, per essere precisi il lupo smise di scodinzolare e quando sopraggiunse anche quella sottospecie di roditore e un altro bambino preferì togliere le tende e addentarsi nello Shoji. Rialzandosi allora Fujie fece lo stesso, non senza prima aver dedicato un sorriso a chi condivideva il suo stesso sesso e dimostrandi apprezzamento per la battuta.*

"Vedi perchè odio questi lavoretti? Preferisco lavorare da sola o al limite con Shou e Reiko, più con Shou che con lei invero. Okay okay, la smetto, andiamo a sistemare questa cosa."

*Costretta in qualche modo a dover risolvere il caso in presenza di questi soggetti, Fujie s'incamminò - mani in tasca come suo solito - e iniziò a concentrarsi sull'ambiente circostante. Per la verità non si stava applicando molto, aveva notato strane ombre, ostacoli piuttosto strani e raggruppati che costituivano un insieme di fattori anomali ma nulla du tutto ciò fu abbastanza per catturare davvero la sua attenzione o la sua curiosità. Questo finchè nel suo avanzare casuale non avvertì un sussulto a livello dello stomaco, una reazione trasmessagli direttamente da Yasei tramite la loro innata simbiosi: aveva avvertito la presenza di qualcuno nei paraggi e anche la ragazzina sembrava essere piuttosto certa.*

"Al posto tuo farei come dice sai? Sembra piuttosto seria."

*Parlando a chiunque si stesse nascondendo la fuori si scomodò giusto il tempo per fare un cenno con il pollice alla sua destra indicando la nuova compagna di avventure. Yasei nel mentre aveva iniziato ad emettere un ringhio rauco e profondo che prolungato nel tempo finì per mescolarsi al fruscio delle foglie del sottobosco e quando infine si spense, al galoppo preferì seguire il suo olfatto e distaccarsi dal resto del gruppo. La rossa sapeva che voleva trovare chi si stava nascondendo nei dintorni, non amava essere preso in giro.
D'altra parte gli altri poterono pensare che magari voleva solo acciuffare il furetto di nome Bōru che a proposito, dove era sparito? Con quel buio non si vedeva un accidenti di niente. Ebbene così il tempo di guardarsi attorno e la presenza si volatilizzò con la stessa velocità con cui era comparsa generando una prima resa nei confronti del suo dio -
"Tutto qui, niente spettri nella notte? Signore, misà che oggi non ho nulla per te " e quando anche quella speranza fu infranta, puntuale arrivò un abbaglio a contraddirla.*


"Ma che.."

*Dopo quel flash con i pochi rimasugli di luce rimasti notò l'immobilità del biondino e colto anche al volo il malore del ninja della Foglia, reagì. Portandosi ad un passo da lui allungò un braccio e una volta caricato l'indice, quando la falange scattò in avanti mirò alla fronte, lo smilzo avrebbe fatto un capitombolo per qualche metro spinto dalla sua forza; certo avrebbe fatto male ma sempre meglio un po' di mal di testa che.. "quella cosa".

Come gli altri non aveva idea di cosa stesse accadendo e dopo le affermazioni della piccola evocatrice iniziò a credere anche lei che erano più di una le minacce celate nell'ombra.


"Curiosità, da dove hai tirato fuori quel coniglio? E non dirmi dal cilindro."

*Per quanto le cose si stessero mettendo male la jonin ancora non prendeva la faccenda sul serio e da quando aveva ricordato della volta in cui l'aveva vista in guerra, non aveva che occhi per lei, la kunoichi di Taki e il suo.. "E' il tuo V-a-s-o-che?" - l'odore inconfondibile di progenie che si portava dietro quell'affare non poteva essere ignorato, mai l'avrebbe dimenticato e con lei Yasei che, sbucato fuori dai cespugli con un niente di fatto, puntò il muso a terra anch'egli in direzione del peluches armato di falce.*

Sensi Migliorati (Olfatto) [Liv 1] - Stm: -2 = 349

*Neanche a volerlo aveva appena trovato la giusta motivazione per risolvere in fretta la questione. Acuendo i sensi dunque impugnò le sue fide Senkuchi, l'estensione stessa delle sue braccia e dei suoi pugni - letteralmente "Fauci latenti" - oppure per chi non se ne intendeva e non era in grado di riconoscere l'eccellente, insolita e sacra manifattura, delle comunissime tonfe. Quelle sue reliquie insomma presto strette nelle sue mani presero a brillare venendo avvolte insieme alle sue braccia e al resto del corpo, da un chakra dalle sfumature arancio-cremisi, un manto ribollente che intensificò la tensione dell'aria tutt'attorno.
Raion e gli altri tuttavia non avrebbero percepito un'aria ostile da parte sua, quell'esibizione servì più a far luce che altro e magari a far allontanare una volta per tutte i malintenzionati in agguato. Esatto al plurale, dovevano essere più di uno e ne aveva quasi la certezza.*


"Se la montagna non viene da me.. vado io alla montagna, è così che si dice no?"

*Alludendo a un qualche modo di dire religioso sconosciuto ai più, Fujie fece segno agli altri di allontanarsi e caricando il destro decise di voler provare a colpire il terreno creando una spaccatura conica e profonda davanti a sè: se qualcuno di nascondeva tra gli alberi sarebbe caduto insieme alle piante dello Shoji e solo allora sarebbe avvenuto il peggio visto che l'avevano costretta a rovinare e uccidere delle creazioni di madre natura.*



Edited by ~Angy. - 6/11/2016, 13:02
 
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view post Posted on 5/11/2016, 11:09     +1   -1
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Raion: Parlato
Pensato




La ragazzina dai capelli viola stava per rispondere al saluto di Raion ma...
Raion: Boru???
Si guardó attorno e poco dopo ecco apparire Kiiro.
Raion: Kiiro.... Le braccia gli caddero lungo i fianchi per una doppia frustrazione:
1- lo aveva inseguito per tutto il giorno senza risultato e ora eccolo di fronte a lui. La beffa.
2- aveva interrotto la ragazzina dal salutare Raion.

Il Kamata fece un lungo respiro e poi esordì verso il ragazzino di campagna.
Raion: Possibile che cerco di fermarti tutto il pomeriggio per parlarti della tua "arte" e della tua proposta che mi avevi fatto, senza risultato. E al primo istante che decido di lasciarti perdere mi vieni dietro come una faina? Veramente.... E poi... stavo presentandomi da solo e mi prendi in controbalzo... dovrei prenderti a calci nel di dietro... ma visto che Boru mi sta simpatico e tu e io abbiamo un qualcosa in comune di cui dovremo parlare, lascio perdere. Ora... Lasciamo il nostro discorso sulle nostre arti a quando siamo in privato... E...
Si voltò di scatto verso la ragazzina dai capelli viola dicendo: Piacere Raion Kamata. Artista di strada e di Konoha..
Non so perchè... Ma c'ha un qualcosa di intrigante questa ragazza... mi garba...

Ma girandosi la vide già qualche passo in avanti verso un sentiero che si inoltrava nella foresta.

ah no... non me la lascio scappare... Il cane e la sunese non sembrano darmi troppo peso... quindi non credo che darò fastidio ad unirmi... fatto sta che non capisco cosa ci facciamo due ragazze qui nel cuore del buoio e della sera...

Raion: Aspettatemi!! Ehi! Non mi hai detto il tuo nome! finendo quest ultima frase mettendosi al fianco della bella e ragazza magrolina dai capelli viola.

Durante il tragitto cercò di farle qualche domanda:
Come ti chiami?
Da dove vieni?
Che ci fai qui nel cuore della notte?
Non hai paura?
Insomma le classiche domande d'abbordaggio... Ma niente.... Era come persa nei suoi pensieri... O come se stesse ascoltando o percependo altro.
Stai ben...
Ma la ragazza si voltò di spalle come se qualcuno stesse seguendola.
Raion la prese malissimo...Pensava che stesse cercando Kiiro...
No.. Non puo essere che cerchi Kiiro... dai.. cos'ha lui che io non ho??
Si mise ritto stirandosi gli abiti come per mettersi in mostra per far vedere che lui era li e che era piu bello e meglio di Kiiro.
Ah... le fiamme dell'amore.... Sono incontrollabili... Forse un colpo di fulmine... Forse una cotta... Non si sa... fatto sta che Raion prendeva molto sul serio le parole e i gesti della ragazzina.

Ma poi si accorse che la ragazzina era preoccupata da altro.
Meno male... si riferisce a qualcos'altro...o meglio.. COSA????
Che diavolo dici? c'è qualcuno?
Solo allora si mise sull'attenti a cercare persone non gradite.

Ma un bagliore colpì il gruppo.

Raion come se preso da un attacco di pressione bassa venne colto da una sorta di gelido sentimento che lo stava impossessando, o meglio... che una volta dentro di lui piano piano stava per strappargli qualcosa. Forze, concentrazione, lui stesso, forse era la vita stessa che stava per essere strappata via.
Con voce fioca iniziò a dire
Raion: Vatt...te... ne... Vattte...ne.... Cercava di mantenersi in piedi ma a gran difficoltà. Si appoggiò diverse volte al terreno con ginocchia e polsi, ma quello che sentiva era che l'unica cosa che riusciva a fare era mettersi in posizione fetale per cercare di "trattenere" anche l'ultima goccia di "se".

Gli occhi ormai erano bianchi, le pupille erano dietro le orbite quando un "cricco" fortissimo colpì la fronte di Raion con una tale forza da farlo ruzzolare metri più in la.
Ci volle qualche secondo prima che l'artista si poté accorgere di essere ancora cosciente. Riaprendo gli occhi vide davanti a se il gruppo in assetto da guerra intento a capire cosa li circondava.

La sunese, sembrava aver trovato una soluzione. Drastica. Forse un po' troppo forte....
Raion: Porca zozza...
Recuperando tutte le forze, o se ne fosse riuscito almeno a recuperare un po', si sarebbe messo subito al sicuro prima che il colpo della sunese lo facesse ancora capitolare come in precedenza.
Era già distante dagli altri quindi non dovette fare altro che reggersi al primo albero che trovò e mantenersi all'erta in caso il colpo fosse arrivato fino ai suoi piedi.

Dopo il colpo, qualsiasi effetto ebbe la strategia della sunese, Raion decise di dare il suo contributo. Non aveva bisogno di grandi forze, quindi prese il suo pennello e un rotolo.
Accovacciandosi su di esso dipinse con un gesto quasi impercettibile a occhio umano, dieci animaletti.
cinque topi e cinque fringuelli.

Esploratori :

In genere topi o altri animali di piccole dimensioni, queste creature non hanno capacità di combattimento, non possiedono tecniche e a differenza delle altre creazioni, non sono potenziabili con i punti derivati dall'int ma possono in compenso essere richiamate in gruppo indipendentemente dalla vel. Di fatto sono distrutte da qualunque attacco, per questo anzichè in combattimento si utilizzano, spesso in gruppo, durante missioni di spionaggio. Le loro piccole dimensioni li rendono difficili da scovare, dato che si nascondono ovunque, e possono attraversare senza difficoltà stretti passaggi spessi pochi centimetri. Ligi al dovere, seguono le direttive dell'artista e se debitamente addestrati, sanno riferire ogni cosa che vedono. La loro assenza di ragione tuttavia li costringe a compiti elementari, che non richiedano elaborazioni mentali che non sarebbero in grado di fare.


Con un mezzo sigillo, richiamò in vita i dieci animaletti e diede ordine di spargersi attorno alla zona, chi per aria chi per terra, volando trai rami del bosco o nascondendosi tra i cespugli.
Cercate di identificare chi o cosa ci sta giocando un brutto scherzo..

Gli animaletti di inchiostro presero vita e si sparsero come da ordini.
I fringuelli volando tra i rami e le fronde degli alberi, i topolini tra i cespugli e le alte erbe del bosco.
Avrebbero mai trovato qualcosa?



GDR/OFF
@Matt/Angy. La parte dopo il cricco sarebbe un ipotetica. Non riuscivo a scriverla in condizionale perchè sono pigro e mentalmente ritardato stamattina. Ma considerate tutto c'ho che Raion fa un ipotetica, senza metagame please. Matt, se ritieni che Raion riesca a fare cio che ho scritto ok! Altrimenti lascio a te decidere di Raion. Se vuoi farmelo diventare uno zombie ;)
 
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view post Posted on 5/11/2016, 16:07     +1   -1
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Io non volevo assolutamente addentrarmi in quel posto, ma Bōru aveva altri piani. Nonostante l'avessi lasciato conoscere quel cane senza lamentarmi non aveva intenzione di darmi ascolto. Forse qualcosa lo attirava in quella specie di santuario in mezzo al bosco. Anzi, parlando del bosco, me la stavo facendo addosso. Seguivo Raion, l'unico che conoscevo minimamente, ma ero l'ultimo della fila e questa cosa mi mettava ancora più timore: tutti sanno che in queste situazioni quelli in fondo alla fila muoiono per primi. Ma ad alleggerire quella camminata c'era lui, l'artista di Konoha, che risultava comico nel provarci spudoratamente con quella ragazzina. A proposito di lei, aveva qualcosa di strano; ok, la donna dai capelli rossi sembrava molto pericolosa, ma lo sguardo della prima non comunicava affatto innocenza, di solito tipica di quella età. E poi quel coprifronte, proveniva dal Villaggio della Cascata; si, ero stupito, credevo che quel Villaggio non avesse una forza militare o, almeno, non così "utile". Ah, beata ignoranza, ma comunque continuavo ad evitare quella ragazza non più tanto giovane, di Suna< accompagnata da quel cane spaventoso che poco prima gentilmente non mi aveva divorato la mano insieme alla carne secca. Lo ripeto, mi metteva pressione solo la figura della rossa, quindi figuriamoci se le avessi dato più peso cosa sarebbe accaduto alla mia psiche. Improvvisamente, dopo aver inciampato in arbusti e tolto sassolini dagli stivali, la ragazza dai capelli viola sobbalzò: sembrava che qualcosa la preoccupasse, sembrava nervosa, era girata verso me. Subito dopo un bagliore si schiantò sui nostri occhi e qualcosa successe al mio corpo. I muscoli si irrigidirono, non riuscivo più a muovermi. Presto mi sentii malissimo, tanto, tanto male. Non avere il controllo del proprio corpo è una sensazione bruttissima, mi sentivo impotente, stretto, non libero. Rimasi di pietra; Bōru, spaventato, rientrò nel taschino interno della mantella, mentre io quasi non riuscivo a capire le scene che si susseguirono una dopo l'altra. Mi parve di scorgere un Coniglio parlante enorme pararsi di fronte me, poi una strana luce rossastra bruciarmi gli occhi e, infine, un'onda d'urto che cercava di spingermi via. Forse l'Illusione del falso Uchiha aveva fatto più danni del previsto oppure qualcosa stava offuscando la mia mente. Avevo paura, tanta paura.
 
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view post Posted on 6/11/2016, 11:29     +1   -1
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GDRoff// Nah, i calcoli non servono ;D //GDRon

La compagnia aveva risposto all'attacco in maniera... inaspettata. Non appena Fujie si accorse dello strano comportamento del compagno, forse per farlo rinsavire, forse per allontanarlo dalla zona, gli balzò incontro. I suoi occhi bianchi appena tornati "normali" ed il suo corpo non più abbandonato a sè stesso indicavano che qualunque cosa avesse cercato di prendere possesso di lui vi era appena riuscita. E tuttavia, un potente "cricco" in fronte scaraventò il malcapitato ninja una mezza dozzina di metri indietro, evitando di farlo sbattere contro il tronco di un albero per un soffio. Un improvviso verso di dolore riecheggiò nel bosco non troppo lontano dai quattro. Dal canto suo, Raion non sentì il colpo: non era in sè al momento esatto dell'urto. Tuttavia una volta a terra iniziò a riprendere il controllo del proprio corpo, ed il dolore si manifestò gradualmente insieme al ritorno della coscienza. La frescura del terriccio umido del bosco sulla sua fronte un poco lo allietava.

Nel mentre Mahiru aveva evocato una chimera che torreggiava su tutto il gruppo, che si aggiungeva al furetto e a Yasei formando un bizzarro quadretto. Il Kashin tese le orecchie e si abbandonò alla melodia segreta dello Shoji. Sentiva il frusciare delle fronde al vento, sentiva piccoli animaletti zampettare lievi sui tronchi cavi di alcuni alberi nei paraggi, ma soprattuto riusciva a sentire rumore di... passi? Uno, due... tre. Tre umani stavano muovendosi attorno a loro. Non produssero che un crepitio impercettibile, ma sufficiente affinchè il fine udito di Shinya li individuasse; i tre non erano persone qualunque.

Mahiru controllò il ragazzo paralizzato. I suoi muscoli erano rigidi, tanto più quando cercava di muoversi e contrastare la misteriosa forza che lo teneva in scacco. Fu in quel momento che il Nashibi gridò a tutti di allontanarsi. Mentre ancora caricava il colpo, Mahiru ed il giovane shinobi della Foglia ebbero il tempo di allonarsi, ma nessuno dei due aveva la forza per spostare di peso il povero Kiiro, che rimase a tiro per subire il colpo della Jonin. Quando tuttavia il pugno di lei toccò il suolo ed il cratere, allargandosi improvvisamente, minacciava di inghiottire anche il ragazzo, questo si mosse. Con una disinvoltura disarmante balzò all'indietro, giusto la distanza sufficiente a finire sul bordo laterale della zona devastata dalla tecnica di Fujie. Alcuni alberi crollarono, ma nessuno si fece vedere. Passarono giusto alcuni attimi prima che Kiiro alzasse le mani e si mettesse a camminare in linea retta, passando davanti a Fujie come se lei neppure fosse lì.


E così, prima videro l'ombra di Kiiro allungata dietro di lui, poi videro a chi questa era collegata. Un giovane ragazzo dai capelli neri raccolti dietro la testa e la tipica giubba di Konoha sbucò dalla vegetazione, mani alzate come la sua vittima.

Ohi ohi. Non c'era bisogno di essere così drastici. Non vogliamo che nessuno si faccia del male. Disse, prima di portare le mani davanti a sè all'uniscono con la sua marionetta. Kai. Aggiunse scocciato. Kiiro era libero.

Dall'altro lato della spaccatura creata da Fujie seguirono immediatamente uno Hyuga che portava in spalla un ragazzo esanime dai capelli biondi.

Ci arrendiamo. Disse, anche lui visibilmente irritato. Ah, lui si riprenderà presto. Aggiunse, vedendo un generale interesse per il poveraccio che scarrozava in giro.

Il Nashibi, eh? Riprese il Nara. Cacchio, e dire che per una roba come questa hanno chiamato proprio lei...

Beh, da un certo punto di vista è una vittoria. Aggiunse lo Hyuga, un po' meno infastidito.

Contala come cinque. Disse puntando un dito verso il compagno.

Dopo, dopo. Lo liquidò. Ma prima...

Il volto dello Hyuga si illuminò mentre cercava con il braccio libero e movimenti convulsi del corpo di tirare fuori dalla tasca un pezzo di carta un po' stropicciato ed una penna. Lo aprì con una destrezza di mano formidabile, ma poi lo lasciò cadere e si mise a cercarne un altro. Sul foglio si potevano vedere delle linee, di quelle che si tracciano per tenere conto di qualcosa. Non erano neppure pochissime.
Barcollando per la fatica si avvicinò al Nashibi e le porse il foglietto, la biro, e la schiena del compagno svenuto.


... Mi farebbe un autografo? Chiese, un po' imbarazzato per la mancanza di un supporto dignitoso da autografare.

GDRoff// Morale della storia: Fujie li ha mancati tutti, ma ha comunque sortito l'effetto desiderato. La fortuna sorride agli audaci :V //GDRon
 
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view post Posted on 6/11/2016, 14:27     +1   -1
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*Se l'attenta "perquisizione" da parte dell'evocatrice di conigli non era servita a molto, la mossa improvvisata del Nashibi servì in qualche modo a fare luce sull'accaduto.
La terra tremando e spaccandosi arrivò a inghiottire con se diversi alberi dello Shoji e per poco non travolse anche il biondino - che se non andava errando, lo aveva sentito chiamare, Kiiro - all'ultimo questi per fortuna riuscì a scansarsi ma lo fece con un movimento improvvisato, quasi come se quell'agilità e quelle movenze non gli appartenessero. Quando poi sembrò finalmente libero dalla strana paralisi accadde qualcosa di ancor più strano e inspiegabile: alzò le mani in segno di resa e le passò davanti senza troppi riguardi. Perplessa lei seguì il suo moto e le sue parole di resa ma capì cosa stava accadendo solo quando lo vide effettuare il sigillo di rilascio e, di conseguenza, l'ombra ai suoi piedi staccarsi dall'altro capo; così a ritroso gli occhi d'ambra di lei risalirono il percorso scorgendo uno shinobi della Foglia dallo sguardo intelligente e non ci mise molto ad esclamare qualcosa sul suo conto.*


"Ed eccoci alla montagna, non ci è voluto molto.

Bella tecnica moretto ma non credi che siete stati voi ad esagerare con questa storia? O forse è un progetto scolastico, si fa così dalle vostre parti?
"

"Mmm forse dovrei prendere io appunti.. sai per la prima sessione di allenamento che dovrò tenere in accademia."

*Presto anche il compagno li raggiunse che trasportandone in spalla un terzo intavolò un discorso con il primo, qualcosa su dei punteggi. Si, doveva trattarsi di una gara interna a spesa dei poveri visitatori del bosco; strano modo per divertirsi ma non erano affari suoi e tutto sommato di marachelle simili ne aveva fatte anche lei in passato.
Con il braccio libero dall'impiccio del compagno svenuto poi il giovane shinobi dagli occhi bianchi le allungò un foglietto bianco e una penna chiedendole un autografo e spiazzata lei non seppe più se continuare a rimproverarli, fregarsene o accontentarlo. Yasei dal canto suo aveva iniziato ad annusare i tre da vicino e quando smise di girargli attorno fece per tornare al suo post, vicino a una Fujie ancora immobile davanti a quella stramba richiesta. Quando poi dal basso incrociò il suo sguardo il lupo giurò di aver visto due stelle luminescenti al posto dei suoi occhi: la fama le dava proprio alla testa. Subito dopo fece girare il genin e poggiando il foglio sulla sua schiena per avere un appoggio con una mano scarabocchiò una firma con la sua ECCELLENTE calligrafia. Una volta terminato allungo il foglio al compagno peloso e con ancora quello sguardo stralunato negli occhi unì le mani come a pregarlo, doveva apporre anche lui la sua "firma".
Rilasciando uno sbuffo perplesso Yasei senza nemmeno guardare alzò una zampa e Fujie fece il resto imbrattandogli d'inchiostro i polpastrelli e premendoli sul foglio, accanto alla sua firma.*


"Ecco a te Hyuga-san. "

*Tutto bene quel che finisce bene anche se non era stato con le buone che si era risolto il dilemma e probabilmente sia Raion che Kiiro avrebbero avuto da ridire al riguardo essendo rimaste vittime dei loro scherzi.
Era ora di rientrare dunque, una missione piuttosto semplice e divertente con annesso incontro piacevole, quello con Mahiru.. che a proposito, perchè le sembrava ancora così seriosa? *

 
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view post Posted on 6/11/2016, 14:39     +1   -1
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“Come un bravo mago non svela mai i propri trucchi,” iniziò a rispondere alla Kunoichi della Sabbia “nemmeno un buon ninja dovrebbe mai rivelare i segreti delle proprie tecniche. Anche se è il Nashibi a chiederlo.” Cercò di svicolare così la domanda postale da Fujie. Legittima, eh, ma non era né il momento né il luogo per spiegare tutto. Anche perché, il tutto, ancora non era chiarissimo neanche a lei. Non come avrebbe voluto, almeno.
In ogni caso se si fosse messa a parlare della Tana, avrebbe pure dovuto raccontare tutta la storia dietro ad essa, la leggenda da cui tutto aveva avuto origine e chissà, forse anche dei suoi sospetti ultimi. Ma non c’era tempo in quel momento!
Dopo l’intervento del Nashibi, sembrava che Raion si fosse quanto meno ripreso un poco. Aveva fatto un bel volo, ma meglio una steccata in fronte piuttosto che…qualsiasi cosa gli stesse accadendo fino a qualche istante prima. Tanto più che il gesto di Fujie, dimostrò al gruppo – se ancora ci fossero stati dei dubbi in merito - l’effettiva esistenza di qualcun altro in quel bosco. In concomitanza con il cricco dato a Raion, un grido di dolore si alzò dal fitto dello Shoji, non troppo distante da loro. Una conferma in più e un pensiero in meno. Solo uno però, perché ora a preoccuparla di più era il biondino. Come lo aveva chiamato l’altro? Kiichi? Kiiro? Beh, lui insomma. Nonostante lo avesse colpito in faccia con una paio di belle sventole, non aveva reagito in alcun modo. Tanto meno aveva risposto alle sue domande. Gli occhi azzurri - ora che era più vicina era certa fossero tali, nonostante l’oscurità - erano sbarrati e non celavano per nulla il terrore che il ragazzino stava provando in quel momento. Che cavolo sta succedendo? Sperava davvero che Shinya riuscisse a trovare una traccia, ma iniziò ad avere dei dubbi in merito quando vide tornare il cane fulvo di Fujie con un nulla di fatto. Con lo sguardo cercò la sagoma del coniglio finchè non incontrò i suoi occhi di brace, assottigliati in un’espressione concentrata.

Dal canto suo Shinya, aveva isolato i rumori provenienti dal gruppetto improvvisato, concentrandosi solamente sul bosco e ciò che esso nascondeva. I suoi grandi orecchi vibravano ascoltando la voce dello Shoji, ruotando leggermente di qua e di là nell’intento di individuare qualsiasi suono anomalo riuscisse a far stonare quella melodia. Il respiro della vita notturna lo raggiunse con la sua miriade di fruscii, ticchettii e zampettii. Vento, animaletti ed insetti si muovevano nascosti dall’oscurità, ma all’udito del Kashin era come se il loro spostamenti si manifestassero in piena luce. Fu proprio perdendosi in quella sinfonia maldestra, eppure così perfetta, che ai suoi orecchi giunse una nota stonata. Passi..? Sì, sono passi di esseri umani. Si muovono bene nel bosco, ma non abbastanza da riuscire a passare inosservati. Vediamo…sono uno, due...e tre. Controllò una seconda volta per sicurezza, ma il risultato fu il medesimo. Tre persone si stavano muovendo con passo lieve attorno a loro. Probabilmente erano Shinobi, il loro incedere leggero era tale da non poter essere paragonato nemmeno a quello dei cacciatori. A quanto pareva Mahiru ci aveva visto giusto.
Senza perdere ulteriore tempo, il Vassallo tornò dalla propria Shujin. Un’espressione orgogliosa sul viso, mentre riferiva alla ragazza che cosa aveva individuato.

“Quindi sono tre. Ottimo lavoro Shinya!” Alla fine dei conti, pareva proprio che non ci fosse nulla di strano in quel boschetto. Solo qualche buontempone in vena di scherzi che aveva deciso di divertirsi un po’, inventandosi quella sottospecie di buffonata. Buffonata che, però, aveva un certo fascino. E, nonostante fosse necessario riconoscere che erano stati piuttosto bravi a non farsi beccare fino a quel momento…era il caso di mettere la parola fine.
Fu allora che il Nashibi, decise di prendere la situazione di petto. Impugnati due tonfa, incanalò in essi un chakra dai toni caldi e tesi, che, visibile ad occhio nudo data la sua intensità, riuscì a rischiarare un poco l’oscurità pressante del bosco. Un istante dopo fece segno d’allontanarsi. Il suo segnale fu talmente rapido ed inaspettato, che né Mahiru, né Shinya, né tanto meno Raion, che ancora subiva i postumi del colpo ricevuto, riuscirono ad intervenire in tempo per allontanare dalla zona il biondino paralizzato. Kuso!
Da una posizione di sicurezza, la piccola Shura vide la terra spaccarsi sotto il pugno della Kunoichi, e una crepa si dipanò dalla mano del Nashibi verso la direzione opposta. Il suolo tremò sotto la potenza della donna e la ferità che si aprì su di esso, fu profonda tanto da inghiottire alcune delle piante che si trovarono malauguratamente sul suo percorso. Il biondino avrebbe fatto presto la loro stessa fine se, improvvisamente, non si fosse mosso. Come se non fosse stato terrorizzato, come se non fosse accaduto nulla di straordinario ed improvviso, Kiiro balzò all’indietro quel poco che bastò a mettersi in salvo. Quindi, non appena il terreno si fu assestato, alzò le mani in una specie di segno di resa ed iniziò a camminare in linea retta, passando di fronte al Nashibi come non lo vedesse. Fu allora che l’ombra del biondino fu visibile a tutti! Si allungava dai suoi piedi lungo il terreno dietro di lui, nonostante non ci fosse una luce che giustificasse tale fenomeno. Seguendo la sagoma bislunga ed oscura, gli occhi di Mahiru incontrarono l’immagine di un ragazzo. Sbucò dalla vegetazione lì attorno, e fu immediatamente chiaro che fosse della Foglia: quella giubba verdognola era inconfondibile. L’ombra di Kiiro era incatenata ai piedi di quello Shinobi che, non appena si fece avanti, liberò il biondino con fare un po’ scocciato. E questo è uno.
Dal lato opposto della crepa creata da Fujie, spuntò un altro ragazzo…aveva gli occhi bianchi inconfondibili di uno dei più famosi clan di Konoha - se non di tutto il Continente Ninja - e portava in spalla un altro ragazzo, dai capelli biondi. Questo sembrava non stare molto bene in realtà. Era accasciato proprio a peso morto, tanto che Mahiru si chiese che cosa potesse essergli successo per ridursi in condizioni simili. Magari è stato coinvolto nell’attacco del Nashibi…In ogni caso ora i conti tornano, sono tre. Eppure, qualcosa la punzecchiava. Un dettaglio che al momento le stava sfuggendo, ma che sapeva essere proprio di fronte a lei. Un po’ come quando si ha una parola sulla punta della lingua e non la si riesce ad individuare. “Mahiru…c’è qualcosa che non va.” Il sussurro roco e cacofonico di Shinya non fece altro che alimentare quella sensazione della Shura: mancava qualcosa.

Ascoltò con poco interesse le chiacchiere dei due burloni. Se non aveva capito male, quello per loro era una specie di gioco a punti, forse per vedere quanti Shinobi famosi sarebbero riusciti ad attirare sul posto visto che stavano chiedendo l’autografo alla donna della Sabbia.
A dirla tutta…non sembravano avere nulla a che vedere con la presenza pressante che Mahiru aveva avvertito non appena erano giunti nel cuore dello Shoji. Troppo innocui, troppo bonaccioni. La ragazza li fissò negli occhi a lungo, leggermente in disparte, lasciando che il Nashibi sbrigasse quanto richiesto o rifiutasse. C’era una nota stonata in quella storia.
Qualcosa non tornava e non era solamente la natura della presenza che aveva notato poco prima. Ci volle qualche attimo, prima che mettesse assieme i pezzi. Ripercorse i passi di quella strana avventura uno ad uno, più e più volte prima di riuscire ad individuare un piccolo difetto in quella che sarebbe potuta sembrare la soluzione finale. Ciuffetto, il Mezzo Morto e Occhi Bianchi. I passi che Shinya ha avvertito poco prima corrispondevano a tre persone. Questi sono tre, però non mi pare che quel biondino sia in grado di muoversi. E questo poteva significare solo una cosa: mancava qualcuno all’appello. Che facesse parte o meno di quella manica di buffoni, era tutto da vedere. Ma, in ogni caso mancava ancora qualcuno da stanare.
“Senti un po’ Ciuffetto.” Fece un cenno a Shinya, perché si rimettesse a sondare i dintorni alla ricerca dell’individuo assente, quindi si avvicinò al gruppo, richiamando l’attenzione del tipo che aveva imprigionato Kiiro con quella strana tecnica “Dov’è l’altro?” Quella domanda avrebbe senza dubbio attirato la perplessità dei più, quindi Mahiru si sbrigò a dare delle spiegazioni. “Non ho idea se sia dei vostri oppure no. Ma in questo bosco si aggira ancora qualcuno. Il mio Kashin ha individuato i passi di tre persone…e non mi pare che quel sacco di patate che il tuo amico si porta in spalla sia in grado di mettere un piede davanti all’altro.” Senza mezzi termini, la piccola Shura si piantò di fronte al Nara fissandolo con lo sguardo di chi non avrebbe mollato l’osso tanto facilmente. Voleva una risposta e la voleva subito. “Allora?”

 
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view post Posted on 6/11/2016, 18:34     +1   -1
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CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

Completamente fuori da quella realtà vedevo le cose muoversi di fronte a me, polveri, alberi scomparire e piccoli detriti schiantarsi sul mio corpo. Piroettavo nell'aria libero; beh, non proprio, dato che venivo in realtà scaraventato da una parte all'altra come legato a dei fili invisibili. Anzi, un unico e lungo filo. Sentii le mie mani alzarsi, per poi unirsi. Finalmente tornai in me, i miei muscoli si rilassarono, mi inginocchiai a terra. Il cuore batteva forte, ma piano piano stava tornando tranquillo, finché sobbalzai ritrovandomi la Guerriera di Suna di fronte. Le sorrisi, imbarazzaro. Una voce risuonò in quello spazzio subito dopo.

"Ma.. Quelli.. Sono gli stessi occhi di Fuyuki.. Che sarà uno Hyuga?"

Sulle spalle aveva un ragazzo dai capelli biondi (non lucenti come i miei ovviamente!), apparentemente svenuto e, vicino, un altro Ninja di Konoha dai capelli neri come la pece. Volevano un autografo dalla donna di Suna: era davvero così famosa? Eppure non la conoscevo. Ma in quel momento non era l'importante. Strinsi i pugni; no, non potevo sopportare un simile affronto! Quel tipo mi aveva colpito alle spalle, ALLE SPALLE! Neanche la gente subdola di Kiri lo faveva.. ALMENO USAVANO LA NEBBIA! No, non riuscivo a mandarlo giù.

-Bōru.. Attacco sorpresa!-

Uscì dal taschino e partì all'attacco verso il birbante. Feci lo stesso anche io. Io cercai di tirargli un pugno dritto sul naso, mentre il mio Furetto provò ad infilarsi nei suoi pantaloni per mordergli il.. Piccolo vermetto. Dovevo sfogarmi, dovevo, orgoglioso com'ero. Si, ero un cagasotto orgoglioso, ma almeno il senso di giustizia personale che provavo mi rendeva un Guerriero.. No? Arrivando al succo: Occhio per occhio, dente per dente.

-Scusate, vado un attimo dietro quel cespuglio..-

Dovevo fare pipì. Sapete, l'ansia.
 
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view post Posted on 6/11/2016, 23:42     +1   -1
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Raion: Parlato
Pensato
Scritto




Dopo l'inferno scatenato dalla sunese, Raion lanciò i suoi fringuelli e topolini attorno per cercare il responsabile della sua "confusione".
Ma non ce n'era proprio bisogno. Tre ragazzi vennero allo scoperto mostrando le loro "buone intenzioni.
Raion seguì la cosa alla lontana senza gran capire.
Meglio che mi avvicini chi cavolo siano quei tre...

Si rialzó da dietro l'albero dove si era accovacciato, ma fece veramente fatica a stare in piedi e sopratutto a mettere i piedi uno dietro l'altro.
Si tenne la fronte e il capoccione tra le mani mentre cercava di avvicinarsi ai tre che parlavano, mugugnando
Kami santissimi... non capisco se è stato quel cricco della sunese o se ...uh... come mi gira... o se era quella strana sensazione.

Una volta arrivato arrivò giusto a sentire le parole "mi farebbe un autografo?"
Cosa??? Seriamente??
Vide le intenzioni del ragazzo e vide la sunese prendere seriamente la richiesta del ragazzo.
E scoppiò in una grossa risata.
Raion:ahahha tutto questo per un autografo??? ahahah fantasitici!

La sunese si prodigò nella firma e Raion capì solo allora che in effetti quella sunese era veramente un pezzo da novanta.
A quel punto a Raion venne l'ispirazione.
Prese un rotolo e velocissimo scrisse qualcosa. Non sembrava una delle sue figure come al solito, ma nessuno poté vedere chiaramente data la sua grandissima velocità e soprattutto perchè richiuse il rotolo in un battito di ciglio.
Una volta che la sunese diede gli autografi al ragazzino, Raion quel punto disse:

Raion: Mi scusi... rispettabile Nashibi... vorrei anche io un autografino.... me lo farebbe qua?

E gli porse il rotolo che pochi secondi prima aveva scritto in fretta.
Se la sunese avesse preso il rotolo e aperto avrebbe letto questo:

Polizza assicurativa e Risarcimento contro Cricchi



La qui presente Nashibi attesta il risarcimento di 1'000'000'000'000'000'000ryo a Raion Kamata per il cricco avvenutosi la notte presente.
In caso di ulteriori cricchi non acconsentite dal sottoscritto Raion Kamata, la sottoscritta Nashibi è in obbligo assicurativo di somma 1'000'000'000'000'000'000ryo nei confronti di Raion Kamata.

In caso di morte dovuta a cricco o botta, la somma verrà versata nella cassa di Konoha per le famiglie di vittime da cricchi e la ricerca per la riabilitazione da menomazioni psicologiche per le vittime da soprusi di cricchi.



Firma
.....................



Solo dopo la eventuale lettura Raion gli avrebbe fatto grosso sorriso e un gran occhiolino.
Raion: In basso a sinistra grazie....hihihihi

Ma le sue burle durarono poco. La sua fiamma dai capelli viola aveva indicato un altra minaccia.
Altre presenze.

Raion: Sul serio?
Raion: Fiuuuuuuuuu! fece un gran fischio usando le dita portate alla bocca.
E poi la mano destra con l'indice verso l'alto prese a roteare come a dare un segnale di girare attorno.
Di colpo fronde e rami cominciarono a muoversi nei dintorni di dove si trovavano.
I cinque topi e i cinque fringuelli cominciarono a girare intorno all'aerea a cercare un eventuale presenza nascosta mancante.

Quello che avvenne dopo... beh nemmeno Raion poté immaginarselo.
Raion: Kiiro!!!
Il pugno del ragazzo degli origami partì inaspettato come un fulmine al ciel sereno.
Di solito sono io a far queste scene... Questo Kiiro mi assomiglia molto... ama l'arte ed è parecchio istintivo... mh...



GDR/OFF
Scusate la lentezza.
Giornata piena.
Spero che vi strappi un sorriso! 😉

Ma giuro... la prossima volta tiro fuori il pennello ;)
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36 replies since 3/11/2016, 17:02   824 views
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