Classe #27 - Una prova appropriata, Per CASUALMENTE

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view post Posted on 8/8/2016, 12:56     +1   -1
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// Ciao, noi due ci conosciamo e so che non sei nuovo nei gdr, io ho la (pessima) abitudine di lasciare il primo post libero, dunque fammi conoscere il tuo personaggio.
NOTA: è il giorno dell esame finale per lui, termina il post appena arrivi in classe //

Edited by Rainbow Man - 30/11/2016, 10:48
 
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view post Posted on 9/8/2016, 00:13     +1   -1
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Eisuke Yamamoto, del clan del controllo della sabbia, aveva finalmente finito il suo corso di studi all'interno dell'Accademia, anche se con una certa difficoltà data la sua indole pigra, e quel giorno doveva sostenere l'ultimo esame per diventare Genin. Ma ovviamente dove poteva trovarsi quel povero ragazzo dalla personalità di un cetriolo di mare? Ovviamente dentro la sua branda, all'interno dell'accademia, sotto le coperte tutto rannichiato a ronfare beato ed ignaro della prova che avrebbe dovuto superare quel giorno. Strano eh? Di solito una persona dovrebbe essere agitata per un esame, o, in casi particolari, sicuro di se e spavaldo, ma comunque penserebbe al suo esame. Eisuke, invece, non ci pensava affatto, anzi, molto probabilmente se ne era completamente dimenticato. Piano piano, a causa di un raggio di sole molesto che entrava dalla finestra e che penetrava attraverso le sottili tende di lino, il giovane si stava svegliando, rimanendo sempre nel letto, ovviamente.

Uhm... ho voglia di una mela... rossa... ma mi dovrei alzare... non mi va.

Quindi si rigirò all'interno del letto e si mise a fissare il soffitto. Quel soffitto, però, aveva qualcosa di particolare, infatti lì sopra il giovane vi segnava i giorni e si accorse che per quel giorno era stato fissato proprio il famosissimo esame da Genin!

Ah... l'esame... ma non voglio alzarmi...

Si girò nuovamente nel letto e si mise pigramente il cuscino sopra la testa per cercare di riprendere sonno. Avrebbe detto che non si sentiva bene così gli avrebbero spostato l'esame. Non gli andava proprio di farlo, e come biasimarlo? Si sarebbe dovuto alzare, vestire, avrebbe dovuto camminare sino alla sua classe, sedersi e poi sorbirsi una serie di domande e di prove noiose... uff, è stancante anche da dire, figuratevi da fare! Il ragazzo però, nonostante la natura pigra, aveva un obiettivo: non doveva deludere suo fratello più grande e doveva diventare anche lui un ninja il prima possibile. Eisuke, quindi, decise di unire il piacere al dovere!

Uff... mi sa che mi tocca andare... già...

Quindi rotolò lateralmente a terra, con tutto il cuscino e le coperte e, così conciato, si incamminò verso la sua classe, la classe n° 27. Si arrotolò tutto il lenzuolo attorno e si portava il cuscino sotto il braccio destro, mentre con il sinistro si stropicciava gli occhi tutto ancora assonnato e stordito. Una volta davanti alla porta la aprì pigramente ed entrò all'interno della suddetta stanza. Una volta lì avrebbe cercato un banco, avrebbe poggiato il cuscino su di esso e si sarebbe rimesso a dormire non curante degli esaminatori e di coloro che gli stavano attorno.

Uhm... cuscinooo....
 
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view post Posted on 9/8/2016, 14:44     +1   -1
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L’accademia quel giorno era davvero affollata, gli studenti dell’ultimo anno cercarono frenetici di ripassare le nozioni più importanti, alcuni si scrissero delle frasi sul palmo della mano, altri rischiarono con dei bigliettini, nessuno riuscì a mantenere la calma, nessuno ad eccezione di Eisuke.
Lo studente infatti assunse un comportamento opposto rispetto ai propri compagni, nemmeno il tempo di entrare in classe che subito riprese a dormire tra lo stupore generale, come faceva ad addormentarsi in una situazione simile? Il chiacchiericcio insistente degli esaminandi fece improvvisamente posto ad un silenzio tombale, due uomini dalla corporatura robusta entrarono in classe con delle pile di fogli già scritti, probabilmente si trattava delle domande d’esame.


- Buongiorno ragazzi, quest’anno il test scritto sarà qualcosa di diverso.. Non si tratta di un semplice esame ma di test Psicoattitudinali che ci serviranno a capire se siete mentalmente pronti ad agire sul campo. Il vero test verrà eseguito all’aperto subito dopo aver finito gli scritti. -



Disse uno dei due ad alta voce, che fosse lui il vero esaminatore? Le differenze tra i due erano ben visibili ad occhio nudo, il primo incuteva timore e la cicatrice sull’occhio destro contribuiva a rendere il suo aspetto più aggressivo, l’abbigliamento era lo stesso usato dai Jonin del villaggio e l’elsa di un enorme spadone si poteva intravedere appena dalla sue spalle.
Il secondo invece era quello con i fogli del test tra le mani, il suo aspetto era buffo e per nulla intimidatorio, la pancia enorme per poco non fuoriusciva dalla maglietta nera ed una lunga barba lo rendeva più simile ad un trasandato mendicante che ad un fiero Shinobi.

- Il mio buon amico qui passerà tra i banchi e vi distribuirà i fogli dell’esame, sono venti pagine ed avrete quattro ore di tempo, non una di più. Chi verrà trovato a copiare si troverà il test annullato al momento della consegna e non potrà riprendere il foglio, anche se.. Mi chiedo chi sia così stupido da copiare. -



Con un cenno della mano l’uomo diede il via all’amico che inizio a distribuire i fogli banco per banco, non si preoccupò di svegliare Eisuke né sembrò dargli molta importanza, l’unica che cercò di destarlo fu una ragazza dai lunghi capelli biondi e dal viso angelo che, timidamente gli mosse la spalla con la mano libera.

- Quattro ore a partire da.. Adesso! -


// Descrivi un pò l'esame e se vuoi anche l'attesa per conoscere il risultato, se vuoi in quel momento puoi parlare con qualsiasi tuo compagno.. Insomma, hai completa libertà di azione, dal prossimo post ci si inizia a divertire //
 
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view post Posted on 10/8/2016, 14:17     +1   -1
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All'improvviso all'interno della stanza entrarono due elementi completamente opposti: uno muscoloso e tutto serio, ed uno con qualche kilo di troppo e abbastanza gioviale. Erano i due esaminatori. Eiuske però, per il momento, non poteva vederli dato che stava beatamente dormendo sul suo cuscino posato sul banco. Dal suo volto minuto e angelico si ergeva una simpatica bolla di muco che usciva dal suo naso, come quelle che si vedono nelle scene comiche. Si ingigantiva quando espirava e si restringeva quando inspirava. Andò avanti così per un po', e nel frattempo i due esaminatori spiegavano cosa sarebbe successo durante l'esame orale e quali erano le regole da seguire. Il giovane, addormentato, non sentì niente di tutto questo ovviamente.

Sabbia rossa, blu, gialla, verde... saaaabbiaaaaaa

Ecco cosa stava sognando il giovane che, dopo essersi poggiato, era caduto di nuovo in catalessi. Eisuke aveva una vera e propria fissazione per la sabbia, oltre al fatto che quest'ultima spesso lo rendeva per un semplice motivo: i granelli di sabbia prima erano delle rocce e adesso sono solo sabbia... che cosa triste. Comunque, gli esaminatori iniziarono a girare per i banchi e a distribuire i vari fogli per il test che i ragazzi avrebbero dovuto compilare. Nessuno si preoccupò di svegliare Eisuke, tranne una giovane ragazza che, forse impietosita dalla scena, iniziò a scuoterlo con gentilezza per farlo ridestare.

Si... il castello di sabbia è pronto... yeeeee...

Però il fantastico castello di sabbia che il giovane stava sognando, iniziò a crollare, tutto iniziò a crollare ed Eisuke si svegliò di soprassalto. Vide la mano della ragazza sulla sua spalla mentre gli rivolgeva un dolce e caldo sorriso in modo del tutto amichevole. Di tutta risposta il ragazzo iniziò a piangere.

*Sniff sniff*, il mio castello... è caduto... uffa...

Si portò le mani agli occhi e piagnucolò per qualche minuto, sino a quando non si rese conto che era ancora all'interno della classe numero 27 e che l'esame era già iniziato e che quindi avrebbe dovuto compilare il foglio che tracciava il suo profilo psicologico. Vedeva tutti concentrati sui loro fogli, nessuno che copiava (anche perchè era da cretini copiare in un test psicologico) e gli esaminatori che scrutavano tutti gli studenti. Eisuke decise di dare una lettura al suo foglio. Il giovane era un ragazzo abbastanza intelligente, ma era anche moooolto pigro. I primi spazi da compilare erano quelli del suo nome e cognome. Data la sua pigrizia iniziò a sbuffare e decise di farsi aiutare dalla ragazza di prima. Posizionò il cuscino davanti a se in modo da usarlo come barriera e poi si rivolse alla ragazza bionda

Ptss... ehi... qual è la risposta alla domanda "nome e cognome"?

La ragazza lo guardò stranito e dopo gli rispose semplicemente che doveva completarlo con il suo nome e cognome di nascita e che non era una domanda del test quella. Eisuke mise il broncio e sottovoce disse tra se e se

Lo so anch'io... ma... non mi va di compilare... niente... uf

Poggiò la sua penna e iniziò a disegnare, con il dito, qualche cerchio sul suo banco. Dopo aver cazzeggiato per qualche minuto, decise di riprendere, o meglio di incominciare, il test. Data la sua enorme pigrizia iniziò a rispondere a tutte le domande con la parola mela.

Bene... cosa ne penso dei ninjutsu? Mela
Mi trovo meglio in posti isolati o in mezzo alla folla? Mela
Preferisco mangiare o bere? Mela


E così via a tutte le domande: dove bisognava scrivere una sola parola scriveva mela, dove vi erano le crocette aggiungeva una casella con scritto accanto "mela" e la seganva, dove bisognava fare una trattazione scriveva solo ed unicamente "mela" innumerevoli volte.
Si insomma, stava affrontando il test con enorme pigrizia e come se non lo stesse prendendo seriamente... anche perchè non lo stava prendendo seriamente.
 
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view post Posted on 11/8/2016, 17:01     +1   -1
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Il grande orologio nella classe scandiva minuziosamente il passare dei minuti e forse per il pigro Eisuke sembrò esser passata un eternità sino alla fine del test. Concluso il tempo concesso l'esaminatore più robusto si occupò di riprendere tutti i fogli dagli studenti e di consegnarli nelle giuste mani dell'amico, fu proprio quest'ultimo che diede una rapida occhiata alle risposte degli alunni in modo da decidere quale sarebbe stato il loro prossimo incarico. In realtà, molte domande non erano davvero importanti ed erano messe lì più per far perdere tempo e confondere i ragazze, vi erano però ben 5 domande che sarebbero state fondamentali per comprendere il loro modo di ragionare e le varie attitudini sociali.

Eisuke Yamamoto! Che razza di test è mai questo?



Tuonò improvvisamente l'uomo dopo aver iniziato a leggere le risposte dello studente, quella più gettonata (o meglio l'unica risposta) era la parola "Mela", a volte ripetuta in maniera ridondante nella stessa domanda.

E va bene! Tu e la tua amichetta avrete il compito più difficile, c'è un edificio abbandonato da una ventina di anni, adesso i piani alti hanno deciso di rimetterlo a disposizione delle famiglie ma si dice che ormai sia diventata dimora di un gran numero di animali ed insetti, a voi il compito di liberare e pulire la dimora prima del restauro finale.



L'edificio in questione era davvero molto grande, si trattava infatti di una delle abitazioni più grandi di Suna e per controllarla tutta ci avrebbero messo diverso tempo, soprattutto per pulirla. Tra i ragazzi dell'età di Eisuke girava voce che una donna morì lì dentro molto giovane e che non se ne fosse mai andata, alcuni dicevano che il suo spirito albergava tra quelle mura e cacciasse chiunque entrasse lì dentro, storie del genere negli anni scoraggiarono vari probabili "acquirenti" ed il kage non si era mai davvero preoccupato di mandare qualcuno a controllare, soprattutto perchè le credeva tutte favole.

Se fallirete non potrete sostenere nuovamente l'esame per 2 anni! E adesso toglietevi dalla mia vista!



Solitamente non era un uomo che si lasciava prendere dalle emozioni ma odiava quegli stupidi ragazzini che consideravano la carriera ninja come un gioco, non si rendevano conto dei pericoli a cui sarebbero dovuti andare incontro e lui non voleva essere l'uomo che gli aveva mandati a morire. Desideravano davvero divenire dei ninja? Bene, se si erano divertiti durante il test di sicuro non lo avrebbero fatto appena arrivati a destinazione..

C-cosa? Che centro io? Uffa..



Sussurò appena la ragazza che poco prima aveva svegliato Eisuke, l'esaminatore doveva averli visti parlare durante il test e per colpa sua adesso anche lei era nei guai..

// A te la tastiera! Se accetti e vai all'edificio in questione ferma il post appena arrivi all'entrata, intanto se vuoi puoi parlare con la ragazza se desideri //
 
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view post Posted on 16/8/2016, 11:17     +1   -1
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Eisuke completò l'esame con un tempo record e rispondendo correttamente a tutte le domande! Niente sarebbe andato storto, o almeno così credeva. La risposta "Mela", secondo il suo modesto parere, era giustissima, ma a quanto pare così non la pensavano i due esaminatori che, non appena videro il test del ragazzo, urlarono il suo nome, ridestandolo dal pisolino che si era apprestato a fare dato che era in possesso del suo fidato cuscino e delle sue lenzuola. Svegliato di soprassalto, Eisuke potè solo vedere un uomo che agitava il suo test e che gli sbraitava contro. L'unica cosa che riuscì a dire per difendersi fu

Ma le mele sono buone...

A lui e alla sua amichetta fu assegnato il compito più difficile: avrebbero dovuto ripulire una grande casa, all'estremità del villaggio, da tutti gli insetti e gli animali che vi erano all'interno. Ma chi era questa amichetta? Ma certo, la ragazza che prima aveva svegliato Eisuke. Il ragazzo la guardò, sempre con il suo sguardo stanco, e agitando leggermente la testa le disse.

Non si suggerisce... cattiva... io ti avrei bocciato...

E così facendo si congedò per andare nella sua camera a prendere tutto quello che gli sarebbe servito. Posò a terra le lenzuola e il cuscino ed uscì di nuovo dalla stanza. Non prese niente in realtà, gli serviva solo una scusa per mettere a posto quelle cose. Davanti al l'uscio della porta della sua camera c'era la ragazza, evidentemente incattivita da quello che era successo dato che aveva un broncio sul viso angelico. Così i due iniziarono a camminare sino all'entrata di quel casale, dove si sarebbe svolto il loro esame.

Ecco... siamo arrivati... yaanh

Disse sbadigliando, dopo di che vide uno scarafaggio passargli vicino, quindi lo prese e lo addentò con gusto. Lo masticò per bene e poi si rivolse alla ragazza.

E' croccante... e sa di pollo... buono...
 
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view post Posted on 20/8/2016, 17:38     +1   -1
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Il comportamento del giovane Eisuke fu uno dei più bizzarri e la sua compagna d'esame pensò bene di rimanere il più lontano possibile da lui, durante l'intero tragitto dall'accademia alla struttuta abbandonata rimase si limitò a seguire i suoi passi a qualche metro di distanza ed una volta giunti a destinazione le cose non cambiarono. La studentessa non rimase indifferente al leggero "spuntino" del compagno e dovette trattenere coniati di vomito ed imprecazioni, non riusciva a credere che potesse esistere un ragazzo così disgustoso!

- Aemh.. Tu va avanti, io rimarrò un pò qui a.. Controllare il perimetro, si. -



Esclamò nella speranza di essersi mostrata il più calma possibile. L'entrata dell'enorme casa era l'unica cosa ancora in perfette condizioni, ad una prima occhiata sembrava davvero mal ridotta e ci si chiedeva il motivo percui qualcuno volesse iniziare un restauro invece di buttarla giù, in particolare i muri furono dimora per muffa ed insetti e sul pomello della porta principale era visibile una ragnatela davvero ben fatta, frutto di un lavoro di diversi giorni.

- Ho trovato una cosa, questa dovrebbe essere la planimetria della casa e sembra recente, forse volevano iniziare i lavori ed hanno rinunciato dopo averne viste le condizioni. -



Disse la ragazza porgendo i fogli al giovane Eisuke, adesso aveva tutto ciò di cui vi era bisogno per completare l'esame, doveva solo decidere da che parte andare.
Qualora il ragazzo avesse deciso di passare dalla porta principale si sarebbe ritrovato completamente circondato da ragnatele ed un odore pungente, tale da fargli girar la testa per qualche istante, come si sarebbe comportato?


// Bene, hai la planimetria e puoi scegliere quali parti visitare prima, l'ordine e le scelte che farai cambieranno sostanzialmente la trama ed è per questo che per ora mi son tenuto su post di transizione.

CITAZIONE
Scelta:
- Scale al piano superiore.
- Cucina
- X (è quello che leggi sulla planimetria)

//
 
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view post Posted on 21/8/2016, 15:48     +1   -1
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La ragazza che stava accompagnando Eisuke era piuttosto silenziosa e teneva le distanze dal ragazzo, ma a questo non importava assolutamente niente della sua compagna. Aveva già dimenticato il suo nome, sempre se si era presentata. Arrivati davanti alla villa il ragazzo fece uno "spuntino" particolare e la ragazza rimase abbastanza indignata da quel suo comportamento. Fu allora, per non si sa quale miracolo divino, che Eisuke volle interagire con la ragazza.

Cosa diceva il fratellone Tsuchi? Che per trattare bene una ragazza bisogna darle quello che le serve... magari ha fame...

Il ragazzo quindi, che si era accovacciato come suo solito, si mise a scavare con la manina per trovare qualcosa da mangiare alla ragazza. Tutti amano il cibo, sicuramente anche quella tipa. Mentre il ragazzino scavava con la mano nel terreno, la ragazza trovò la planimetria della villa e chiamò il ninja per consultarla. Una vera fortuna! Infatti il ragazzo aveva appena trovato un gustoso verme da donare alla ragazza per trattarla bene e magari non farle avere quell'espressione forzata sul volto!

Tieni, è per te...

Disse rimettendosi in piedi e avvicinandosi pigramente alla ragazza. Stringeva in mano un vermone di 10 centimetri con il corpo tutto bianco e l'estremità superiore nera. Una vera prelibatezza per il giovane! Con l'altra mano prese le planimetrie e le osservò per capire da dove sarebbe stato meglio entrare. Voleva passare quell'esame, ci aveva pensato durante tutto il tragitto. Doveva rendere orgoglioso il fratellone e fargli vedere dove era arrivato.

Uhm... molto bene... allora ti lascio questo

Disse lanciando addosso alla ragazza il verme così che potesse mangiarlo quando più gradiva. Decise che non sarebbe entrato dall'entrata principale ma che si sarebbe arrampicato sulla grondaia per accedere, dalla finestra che avrebbe rotto, alla cucina della villa. Avrebbe visitato prima quella per poi vedere il da farsi... e anche per vedere se vi era qualcosa da mangiare in giro.

CITAZIONE
Scelgo:
Cucina.
 
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view post Posted on 14/9/2016, 14:01     +1   -1
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Chi diavolo glielo aveva fatto fare a svegliare quel tipo? Adesso si trovava in sua compagnia, costretta ad una prova che non si confaceva per nulla all’impegno che aveva messo negli studi. Perché proprio a lei toccava quel compito così gravoso? Aveva voluto essere gentile e adesso quella situazione le si stava ritorcendo contro... che fosse stata tutta colpa del suggerimento? Perché aveva fatto una cosa simile? I suoi genitori le avevano sempre detto di pensare prima a se stessa e adesso i loro insegnamenti le si erano ritorti contro come segno divino. Sospirò rassegnata alla vista dell’enorme casa inquietante ma non si fece prendere dal panico, trovando immediatamente qualcosa di utile per la buona riuscita dell’esame. Ma quando vide il coetaneo avvicinarsi con quella cosa schifosa in mano non riuscì a trattenere un urlo che fece eco nell’aere. Che diavolo stava pensando di fare? Con tutta la forza che aveva in corpo lo spinse talmente forte che il povero Eisuke si ritrovò a terra con la mappa in mano e la studentessa vide la creatura mostruosa volare sopra di lei per atterrarle perfettamente sui capelli. Un altro urlo uscì dalla sua gola molto più acuto e terrorizzato.

- Levameloooooooo! – iniziò a correre quasi in tondo come se non sapesse cosa fare, spettinandosi i capelli convulsamente.

Il ninja del clan della Sabbia non ne capiva poi molto di femmine, forse avrebbe dovuto chiedere qualche ripetizione al suo caro fratellone prima di scatenare l’ira funesta di qualche kunoichi più forte. Mentre la fanciulla tentava di sopravvivere alla minaccia mortale dell’essere, la mossa più saggia da parte dello studente fu quella di levarsi dai piedi e proseguire verso l’obiettivo. C’erano diversi punti d’accesso alla struttura come aveva potuto scorgere dalla planimetria ma vista la fame compulsiva del dodicenne, la sua destinazione poteva essere unicamente una: la cucina centrale. Solo quel giovane avrebbe potuto cercare qualcosa da mettere sotto i denti in un posto abbandonato da più di vent’anni. Proprio come aveva visto poco prima dall’ingresso la zona era piuttosto cadente anche all’interno. I mobili marci erano completamente ricoperti di buchi segno della presenza di parecchie tarme. Alcuni vecchi oggetti erano abbandonati al suolo, molti inutilizzabili e all’angolo di una stanza un tempo adibita per gli addetti del vitto giacevano alcuni materassi ingialliti e puzzolenti, prova della presenza di qualche residente abusivo. Dovette percorrere qualche corridoio e aprire alcune porte prima di potersi ritrovare nell’immensa cucina, grande abbastanza per soddisfare un tempo i piaceri dei più ricchi ospiti. Molto materiale era stato rubato e quello che rimaneva era arrugginito e sporco. Cosa avrebbe dovuto fare in quel posto? Sarebbe bastato che si avvicinasse un po’ di più ad uno dei tavoli utilizzato, all’epoca d’oro, per la preparazione delle pietanze, per notare un biglietto di un bianco immacolato, posizionato lì di recente.

Congratulazioni se ti trovi qui è perché sei stato il peggiore della classe.
Non c’è molto da aggiungere: questo è il materiale a tua disposizione.
Hai fino al tramonto. Buon lavoro.

Gli sarebbe bastato seguire con gli occhi una scolatura di pomodoro rinsecchita per scorgere ciò che gli era stato messo a disposizione sul pavimento. Un secchio pieno d’acqua con una spugna, della cera ed uno spray per gli insetti. Ecco che prove attendevano alle persone come Eisuke.

Riprendiamo in mano la situazione. Massima libertà d'azione. Se ci sono domande o dubbi non esitare a contattarmi in via privata. Il test scritto ti è stato mandato ed è stato valutato? Se si mi occorrerebbe per la valutazione finale. Buon gioco. ^^

 
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Grazie al suo fisico minuto e alla sua agilità, Eisuke riuscì a raggiungere la finestra del piano superiore che, secondo la planimetria che la sua compagna gli aveva fornito, portava in un corridoio abbastanza lungo e successivamente nella tanto agognata cucina.

Uhm... cibo...

Esclamò... anzi, borbottò (figuriamoci se il ninja del clan della sabbia potesse esclamare qualcosa), il ragazzino mentre avanzava nell'enorme struttura. Diversi mobili si presentavano alla sua vista, ma la maggior parte era rovinata oppure non aveva alcune parti. Una credenza in particolare attirò l'attenzione del ragazzo. All'interno della suddetta vi erano alcuni piatti in porcellana, alcuni di essi anche rotti o spaccati, che stranamente non erano ancora stati saccheggiati.

Uhm... piatti uguale cibo...

Il povero Eisuke ormai dava i numeri. Aveva semplicemente visto dei piatti e già pensava che ci fosse del cibo pronto a riempire il languorino che si era aperto mangiando quel gustoso insetto fuori dalla grande casa. Quando arrivò davanti alla credenza, vide, amareggiato, che non vi era alcun tipo di vettovaglia o leccornia. L'espressione sulla sua faccia, già triste e delusa, si incupì ancora di più. Il ragazzo proseguì il suo viaggio all'interno dei meandri di quella casa, sino a quando, dopo aver superato stanze, porte, mobili marci e utensili di qualche residente abusivo si ritrovò in una grande sala, molto probabilmente adibita al consumo dei pasti date le decorazioni e la sistemazione strategica vicino alla cucina.

Non riesco a ricordarmi... perchè io... sia qui... gnnnn....

Disse il ragazzo con la solita pigrizia, caratterizzata dalla sua mancanza di voglia di vivere, grattandosi il cappuccio nero che portava in testa, il quale lo riparava dai raggi solari, troppo forti per lui a causa della sua carnagione chiara, del villaggio di Suna. Si abbassò pigramente il cappuccio e sbuffo togliendosi un ciuffo argentato da davanti agli occhi. E quindi lo vide, lì, sul tavolo, davanti a lui, l'oggetto tanto agognato il... bigliettino dell'accademia che gli diceva cosa fare. No, non lo desiderava minimamente, ma ne venne incuriosito e decise di leggerlo comunque per farsi un'idea del suo compito.

Il... peeeeeeggiore... della... claaaaaasseeeee... uhm, che pizza...

E quindi gettò a terra il bigliettino, ignorando completamente l'incarico che gli era stato assegnato a causa della sua pigrizia e della sua svogliatezza. Si stese a terra, incrociando le braccia sotto la sua testa e alzando il cappuccio nero per coprirsi gli occhi. In quel momento, come sempre d'altronde, il piccolo Eisuke voleva semplicemente dormire ed aspettare il tramonto. Le fatiche non facevano per lui, lo sapevano tutti, anche il suo fratellone. Qualcosa però iniziò ad attanagliare il piccolo ninja. Il suo stomaco iniziò a brontolare, ma non per la fame, ma per qualcos altro.

Ma forse il fratellone...

Il ninja della Sabbia ripensò a suo fratello, all'impegno che ci metteva in tutto quello che faceva, alla passione che ci metteva anche quando accudiva il piccolo Eisuke, e la morsa si strinse ulteriormente. I sensi di colpa stavano facendo il loro effetto, finalmente qualcosa si muoveva all'interno del ragazzo, finalmente qualcosa riusciva ad abbattere le barriere della pigrizia e della svogliatezza: la stima per il fratello. Il ninja quindi si rimise in piedi, anche se con calma, prese il mantello con il cappuccio, che portava addosso, e se lo legò in vita a mo di grembiule da lavoro, prese il secchio d'acqua, vi intinse la spugna ed iniziò a strofinare con forza sul legno pieno di polvere e di sporcizie.
 
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view post Posted on 19/11/2016, 09:57     +1   -1
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Al solito la parte più svogliata dello studente fece rivoltare nella tomba gli shinobi che avevano sprecato anni della loro vita nello studio delle arti ninja, perdendo quest’ultima proprio nel perseguire il loro sogno. Dopo aver letto quel messaggio anonimo indirizzato proprio a lui, Eisuke si abbandonò al suolo senza badare minimamente al marciume che si era accumulato nel corso degli anni. Certo quella assegnatogli non era proprio una prova da duro ma forse un esame così semplice e tranquillo avrebbe reso le cose molto più facili a uno come lui. Chissà invece cosa avrebbe pensato l’altra ragazzina se avesse ricevuto anche lei quel dono di benvenuto? Un secchio e degli oggetti per pulire non erano proprio il massimo delle aspirazioni. A parte qualche scricchiolio la cucina era un posto fin troppo silenzioso per passare l’intera giornata. Il sunese aveva realmente intenzione di rimanere lì immobile aspettando il fluire dei secondi finché non fosse giunta l’ora d’andarsene? “Senza sforzi non si ottiene nulla”, quella frase probabilmente l’aveva sentita diverse volte uscire dalla bocca di qualche sensei all’accademia o forse era stato suo fratello? Chissà. Qualcosa però dentro lo studente svogliato si accese, una forza nata dal desiderio di competizione sviluppatasi durante la sua crescita. Se voleva andare avanti per quella strada doveva almeno dare l’impressione di volerci provare. La sua fortuna nasceva dal fatto d’essere sbocciato e cresciuto in una terra calda come quella di Suna, il Villaggio della Nebbia non avrebbe avuto il minimo scrupolo nell’eliminazione di un elemento così inutile. Afferrò il materiale datogli in dotazione e con un’innaturale determinazione iniziò a sfregare il pavimento lurido. C’era così tanto lavoro e così poco tempo. L’acqua bagnata a contatto con la carne, gli faceva dolere le mani che sembravano aver perso il loro primo stato di pelle protettiva. Nonostante gli abitanti fossero abituati alle temperature del deserto, l’attività aveva triplicato la temperatura nel corpo del giovane non così abituato a sporcarsi le mani in quella maniera. Quasi non gli sembrò vero quando passò un’ora. Era riuscito a ricoprire solo un quarto dell’intero ambiente! Lo stomaco brontolava ed il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti diventava sempre più prepotente. Il dodicenne fu costretto a fare una pausa per riposare i muscoli che gli dolevano, colpa di quelle posizioni così innaturali per qualcuno così inesperto. Tutto sembrava tranquillo e nella norma, immensamente triste ma comunque niente di così sovrannaturale che non si potesse riscontrare in una struttura abbandonata; quando improvvisamente un urlo rimbombò nell’intera struttura. Quella voce... l’aveva già sentito quel timbro nella mattinata. Un flash e l’immagine della studentessa bionda gli attraversò la mente. Che diavolo le era successo per urlare in quella maniera?

Ok riprendiamo. Allora massima libertà d’azione... scegli tu se andare in soccorso della compagna o rimanere lì a svolgere il compito assegnato ad Eisuke. Se rimani dove sei nel corso della prossima ora sentirai delle botte improvvise, come se qualcuno si stesse azzuffando nei piani superiori; se decidi di seguire istintivamente la direzione dell’urlo arriverai al piano di sopra, nell’ala opposta a dove ti trovi tu momentaneamente. E’ un’immensa sala da pranzo/ballo con tavoli rotondi che sono stati brutalmente accostati al muro, alcuni giacciono storti senza una gamba, alcuni addirittura spezzati a metà. Troverai la ragazzina che ti correrà incontro completamente spaesata e terrorizzata con un rivolo di sangue sulla fronte. Per trovare sicurezza si abbandonerà a te in un abbraccio. Se hai altre scelte oltre a queste due libero di applicarle (Es. Andare in avanscoperta del luogo, ecc.). Visto che mi hai comunicato che .Ko non ti ha mandato il test, lo faccio io. Hai una settimana di tempo per riconsegnarmelo.

 
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Ma chi glielo faceva fare al piccolo Eisuke, di sforzarsi così tanto per pulire una casa che ormai stava decadendo? Perchè sforzarsi per fare un lavoro del genere? Per diventare un ninja a tutti gli effetti? Per sfruttare il suo dono naturale, il suo saper controllare la sabbia? Certo che no, il piccolo ninja andava avanti perchè spinto dagli ideali del fratello, per lo spirito di competizione che era cresciuto in lui negli anni vedendo il suo fratellone crescere e diventare un ninja vero e proprio. Il ninja del clan della sabbia voleva diventare così: bello, forte e coraggioso. Per adesso era solamente bello, chi non voleva bene a quel faccino in fondo? Ma sulle altre due caratteristiche doveva ancora lavorare sodo. Dopo un'oretta il ragazzo si fermò.

Ahiaaaaa... sniff... sniff...

Il ninja iniziò a piagnucolare tra se e se, non era abituato a certi sforzi, anzi non era per niente abituato agli sforzi, e tutto quello lo faceva stare male. L'acqua e i prodotti non solo gli facevano male alla pelle, ma per di più emanavano un odore che non riusciva a tollerare. Rimase lì, seduto a terra a soffiarsi sulle manine color neve, mentre calde lacrime cadevano a terra bagnando il legno, che finalmente non era ricoperto da sporcizia ma che era di un marrone lucido e pulito.

Voglio tornare a casa...

Disse sconsolato e pigro, come al solito. Poi però ripensò a perchè aveva iniziato quel lavoro, sospirò e si fece di nuovo coraggio per il secondo round. Eisuke contro la sporcizia, chi vincerà? Non perdetevi questo appassionante scontro qui, nel villaggio di Suna!
L'incontro sarebbe incominciato subito, se non fosse stato per dei rumori provenienti da una zona imprecisata della struttura. Questa era abbastanza grande, ma per fortuna il piccolo ninja era riuscito a capire il timbro di voce di quel grido. Era stata la ragazza che era in sua compagnia fuori dalla casa, molto probabilmente era successo qualcosa di strano, o comunque qualcosa non andava bene.

Il fratellone... lui la salverebbe...

Roteò gli occhi all'indietro. Si sarebbe dovuto alzare, cercare la ragazza e magari anche risolvere qualche situazione? Ma siamo impazziti? Le lezioni da gentiluomo del fratello, però, gli imponevano di farlo, di soccorrere la donzella in pericolo. Anche se molto lentamente e con pigrizia, Eisuke riuscì ad alzarsi, a rimettere il cappuccio nero e ad avviarsi verso i piani superiori, da dove proveniva l'urlo. Salì alcune scale, sino a quando non si trovò dall'altra parte della casa, al piano superiore appunto. Al centro della stanza, che assomigliava ad una stanza da pranzo, in mezzo a tavoli rotti e buttati all'aria, c'era la ragazza che il piccolo ninja stava cercando. Questa, quando vide la piccola figura del ninja della sabbia, vi si gettò addosso, per un abbraccio confortante che potesse aiutarla in quel momento.

Questo lo so fare...

Allargò le braccia e trasse a se la ragazza, ancora singhiozzante, accarezzando pigramente la sua lunga e lucente chioma e la sua piccola e minuta schiena. Mentre lo faceva le diceva.

Ssssh... è tutto ok...

Eisuke veniva sempre abbracciato e consolato da sua madre, e proprio lei faceva sempre così quando il piccolo ninja piangeva per i dolori della sua malattia e della sua condizione fisica. Lo accarezzava, lo faceva sentire al sicuro, tra le sue braccia, in quel caldo abbraccio. Non le avrebbe fatto nessuna domanda, avrebbe aspettato che si calmasse per fargliele, sempre se prima non avesse parlato prima lei.
 
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view post Posted on 28/11/2016, 10:41     +1   -1
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La fatica l’aveva scombussolato ma nonostante tutto la competizione con suo fratello lo teneva ben saldo al suo obiettivo: diventare ninja. Quando la voce della ragazzina imperversò nell’aria Eisuke con svogliatezza decise di andare in suo soccorso. Che cosa mai poteva essere successo? L’aveva già vista urlare davanti ad un insetto che potesse essere un altro di quelli? Quando raggiunse il luogo dell’accaduto dopo quel lungo percorso tra corridoi e stanze mal messe, finalmente i suoi occhi misero a fuoco l’unico altro essere vivente relegato come lui in quel posto. L’angelica figura minuta gli piombò praticamente addosso respirando a fatica, il cuore che palpitava ad una velocità fuori dalla norma e poi quel rivolo di sangue che inspiegabilmente imbrattava la sua pelle candida. Che diavolo era successo? Questa volta lo studente era preparato e non si azzardò a prendere in giro la compagna, anzi in quel momento adottò gli insegnamenti di una figura molto vicina a lui, qualcuno che lo aveva cresciuto nel massimo amore: sua madre. L’aspirante kunoichi rimase lì alcuni secondi godendosi quel momento, continuando a singhiozzare e lamentarsi tra le braccia del giovane. Poi sciogliendo leggermente l’abbraccio fissò il suo soccorritore con quei suoi bellissimi occhi ormai arrossati dal pianto.

- Quella cosa nera, viscida e melmosa mi ha attaccato. Non ho la minima idea di cosa fosse ma questo posto deve essere sicuramente maledetto. Non ho mai visto niente del genere nemmeno sui libri - iniziò a spiegare la fanciulla con disconnessione, completamente in balia dell’agitazione.

Nel frattempo cominciò a tremare e si voltò come per controllare se qualcuno la stesse udendo. L’ultima cosa che voleva era proprio che lei tornasse e si scontrasse con loro due.

- Dobbiamo andarcene da qui. Questo posto non è sicuro... forse è meglio se avvisiamo qualcuno dei sensei e gli raccontiamo quello che ho visto. Non è alla nostra portata quel mostro - disse tutto d’un fiato, trovando finalmente le forze per discostarsi.

Al solito prosegui come meglio credi. Il test l'hai passato alla grande complimenti: 9.8. Per MP te lo mando corretto, adesso proseguiamo con il role.

 
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view post Posted on 28/11/2016, 20:09     +1   -1
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La ragazza si lasciò andare nel dolce abbraccio di Eisuke. Il ragazzino sapeva bene come abbracciare e come far rilassare le persone in quel gesto così affettuoso, in fondo lui lo faceva sempre da piccolo, quindi con tutta quella pratica doveva per forza aver imparato qualcosa. Quando l'aspirante kunoichi si calmò, decise di staccarsi leggermente dal ninja della sabbia, che nel frattempo si era appisolato sulla spalla della giovane e bella ragazza e che, quando questa si staccò, venne brutalmente svegliato.

Oh, ma insomma... io la salvo, e lei mi sveglia... le donne, che mistero...

Si strofinò pigramente gli occhi per cercare di svegliarsi, anche se era quasi del tutto inutile, e nel frattempo metteva a fuoco la figura della ragazzina. Aveva gli occhi arrossati, sicuramente per il pianto che aveva fatto prima, e continuava a singhiozzare ogni tanto. Mentre fissava Eisuke negli occhi, gli espose cosa era successo: una melma informe l'aveva attaccata, qualcosa di sconosciuto di cui nemmeno lei, che aveva studiato e ristudiato libri, era a conoscenza.

Ah ah... capiiiisco...

Il ragazzino, con un dito nel naso, intento ad esplorare quelle enormi cavità nasali che si ritrovava, magari alla ricerca di qualche pepita d'oro, annuiva pigramente alle affermazioni dell'aspirante kunoichi. Mentre questa proponeva di ritornare in accademia per informare qualche insegnante della situazione e del pericolo che stavano correndo, lui era intento ad osservare i suoi occhi.

Oddio, ma quanto sono grandi? E se dovessero cadere e rotolare come due palle da biliardo? Fichissimoooo... e sarebbe anche divertente... lei è così noioooooosa... uff...

Quando la ragazza finì di parlare, tutto d'un fiato per giunta, Eisuke finì di scaccolarsi e si riprese dallo stato di catalessi in cui era caduto. Fissò per qualche minuto il pavimento, si rannicchiò sulle sue ginocchia e iniziò a disegnare piccoli smile sul pavimento con le sue piccole e minute dita. Iniziò a pensare a questa minaccia e al fatto che lui era in compagnia di una piccola ed innocente donzella in pericolo. Quindi gli ritornarono in mente le parole del fratello.

Ma se tu... se tu sei una donna in pericolo... e mostro... grande mostro... minaccia te... io sono un cavaliere? Fichissimo...

Si rimise in piedi, anche se abbastanza lentamente, guardò la ragazza negli occhi e le prese una mano, forse anche più grande delle sue. Quindi disse.

Io ti proteggerò Mailedi... o almeno credo si dica così... ah, fa niente...

Quindi si guardò attorno alla ricerca di qualche indizio che potesse portarlo da quella creatura informe che aveva appena attaccato la sua compagna.
 
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view post Posted on 30/11/2016, 10:01     +1   -1
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Non poteva crederci veramente un tipo del genere voleva andare alla ricerca del mostro? Poco importava. La ragazzina fece un’espressione disgustata quando questo le afferrò la mano per condurla nelle fauci del suo persecutore. Che diavolo gli passava nella mente a quel tipo? Cavalieri... quel genere di cose esistevano solo nei libri! Certo che Eisuke era un tipo assolutamente imprevedibile e ciò avrebbe reso le cose ancora più difficili. Respirò profondamente lasciandosi guidare dal giovane e lasciando un ultimo sguardo alle realizzazioni del suo compagno; quelle mani avevano toccato veramente di tutto. C’era un'altra stanza che si collegava a quell’immenso salone, forse sarebbero dovuti partire da lì. Si avvicinarono con cautela, guardandosi intorno come se potessero essere scoperti da un momento all’altro e mentre raggiungevano l’altra ala, al brizzolato cadde lo sguardo su una tela appesa al muro completamente integra ma che non rappresentava nulla se non uno sfondo abbastanza tetro. Un drappo rosso di velluto in secondo piano faceva da sfondo al dipinto e la parte superiore di una colonnina dorica in primo piano, sembrava essere stata messa lì per ornamento ed appoggio come si faceva in quei ritratti retrò. Strano che un dipinto del genere si fosse mantenuto così intatto rispetto all’edificio. Sembrava quasi che fosse stato aggiunto al mobilio recentemente, che fosse di qualche occupatore abusivo come quei materassi sudici? L’attenzione dei due studenti però ebbe successivamente un cambio direzionale: dei passi in corsa al piano superiore. Eccolo il loro indizio. Senza attendere oltre, guidato dal fuoco del ruolo che stava ricoprendo l’aspirante ninja si lasciò guidare dal suo istinto proprio come aveva fatto quando la sua compagna aveva urlato. Probabilmente a lui tutto quel casino non dava il minimo interesse ma tanto valeva giocare. Altri corridoi e stanze malmesse gli si presentarono davanti, molte in penombra per via delle finestre sbarrate e la mancanza di luce. Chissà quanti studenti avrebbero veramente varcato quelle porte? C’era quasi i passi li sentiva più vicini, dovevano mettersi in guardia per non trovarsi indifesi davanti al pericolo. Poi gli comparve davanti e non poté non meravigliarsi della sorpresa che lo attendeva. La bionda alle sue spalle sorrise in modo macabro ma lui era intento a guardare di fronte a lui cercando di darsi una spiegazione a ciò che stava accadendo. Successe tutto così velocemente che fu difficile percepire quale fosse il trucco. Un colpo ben assestato arrivò al collo da dietro, facendo perdere la concentrazione al dodicenne che si ritrovò in ginocchio a terra. Il dolore era forte e la nuca pulsava.

- Dovevi farti gli affaracci tuoi e soccombere - disse malignamente la voce a lui familiare.

Ma quelle parole non erano rivolte a lui, gli bastò alzare il volto per vedere la fanciulla dell’accademia sdoppiata in due. Copie completamente identiche che si fronteggiavano l’una davanti all’altra. La testa ancora gli girava per la forte botta ma doveva reagire. La figura eroica che aveva ricoperto fino a qualche attimo prima era andata a farsi fottere per lasciare spazio a una scena inquietante. Quali di quelle due giovani era la sua coetanea? Entrambe avevano le stesse ferite, gli stessi abiti e utilizzavano le stesse tecniche come se nulla fosse.

- Esuke dammi una mano da sola non posso sconfiggerla... utilizza le mie stesse mosse - disse quella più a sinistra.

- Non confonderlo. Vedi che non riesce a capire chi è quella vera? - commentò la seconda più a destra - Vuoi veramente rischiare di uccidere una tua compagna?

- Dobbiamo chiamare il sensei. Ma se questa fosse la prova? Tu stai zitta e non parlare... non sei me! - continuò la prima.

Adesso stava al sunese scegliere da che parte stare, se seguire un’altra pista oppure semplicemente abbandonarsi al nulla. Infondo le strade da percorrere erano così tante e questo era solo l’inizio di ciò che gli sarebbe aspettato nel suo futuro come shinobi.

Per semplificare le cose potremmo chiamare quella a sinistra n°1 e quella a destra n°2 così non ti confondi e non ci confondiamo... ahahahah!! Al solito libero di prendere le tue scelte...

 
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21 replies since 8/8/2016, 12:56   436 views
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