Evento Live - Gruppo 2 - La Febbre dell'Oro, -Egeria-, .Melo, Fran_calore, Karen91, Kickmass

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view post Posted on 26/7/2016, 20:22     +1   -1
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K U M O W A V E

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"Hai sentito? Della storia di quel mercante! Pare sia ancora qui a Kiri..."

"Ovvio! Ne sai qualcosa in più?"

Delle chiacchiere che non si sentono di rado per le strade del villaggio: insomma, è una notizia che ha fatto strada, che va di bocca in bocca, quella del mercante Osamu... com'è che esatramente si chiama? Osamu Kimura si: ma i nomi non sono importanti quanto i fatti, cari ragazzi; ebbene questo giovane ed ordinario mercante del Paese delle Onde venuto a Kiri forse in cerca di nuovi materiale e acquirenti, di certo desideroso di ricchezze ha trovato proprio lì, proprio nel paese dell’Acqua, un'ingente quantità di oro. All'inizio poteva magari parere nulla più di una menzogna, il semplice vanto di essersi arricchito senza sforzi e fatiche. Ma se le menzogne prima o poi si sfaldano, quella del mercante pare proprio ben congeniata, così ben congeniata da non sembrare una menzogna: si è stabilito a Kiri, ha fatto acquisti che di certo non tutti possono permettersi e c'è chi ha visto con i propri occhi le pepite del prezioso metallo - e questo è bastato a far intuire che beh, sembra proprio che quell'oro ci sia, da qualche parte, anche se c'è voluto fin troppo per capirlo: la notizia è arrivata al paese natio del signor Kimura e non è passata inosservata nelle terre vicine –perfino al di fuori del Paese dell’Acqua si è sentito vociare del tesoro che Kiri cela nella sua nebbia.

E così in tanti si sono mobilitati, di esterni ed interni al villaggio, vari i loro intenti: chi per curiosità, chi trovatosi semplicemente coinvolto da amici e parenti, chi ancora incerto riguardo la faccenda, magari desideroso di sventare quello che potrebbe essere un trabocchetto e chi, naturalmente, è in cerca della ricchezza – magari per risollevarsi da situazione critica o giusto per accumulare un po’ di denaro in più. E ancora, si vedono persone da sole ed altre che si spostano in grandi gruppi – tutte dirette, diversamente dal solito, ben lontano dal centro di Kiri. Chi è ancora più scettico o, stranamente, disinteressato, non può far altro che aspettare che la ricerca finisca in fretta, come il signor Ikeda, mercante di paese stanco e… facilmente irritabile: saranno già state tre da quella mattina le persone esterne al villaggio che gli si sono avvicinati soltanto per avere notizie in più o chiedere indicazioni, nessuno che venisse per comprare qualcosa! Pff, inaudito.

“Speriamo che la facciano finita in fretta questi mocciosi.”

Bene bene, buonasera, benvenuti in questo evento live. Come avrete intuito, partirete alla ricerca, chi per un motivo chi per un altro, dell'oro che si trova nei pressi del villaggio e in questo primo post non dovrete fare più di tanto: si tratterà dello spiegare cosa vi spinge a cercare per l'appunto l'oro, poi vi avvierete semplicemente verso la periferia del villaggio. Le ragioni, come ho detto anche nel post, possono essere molteplici: vi servono soldi, qualche famigliare vi ha dato una "spintarella", siete stati coinvolti da un gruppo di amici, siete incuriositi. Vi ripeto poi ciò che già conoscete, ossia che la lunghezza dei post deve essere di minimo 1500 caratteri; per questo primo giro l'ordine dei post è a vostra discrezione, dal prossimo preferirei manteneste quello che utilizzerete all'inizio. Per mentenere il ritmo sostenuto, sarebbe meglio che un giro si completi in massimo un giorno o poco più dal mio ultimo post, ma se avete qualche problema o qualcosa che vi ritarda avvisatemi, non c'è alcun problema a saltare una giornata ^^. Direi che ho detto tutto, buona role e spero di farvi divertire!
 
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view post Posted on 26/7/2016, 21:37     +1   -1
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Avanzavano come ombre affilate, figure silenti che leste si muovevano tra la foschia. Avventurarsi tra le terre del Paese dell'Acqua non era certo un divertimento per i due amanti, ma per preservare la loro copertura all'interno di Akatsuki non avevano potuto evitare di rispondere al suo richiamo. La storia di Osamu Kimura, il fortunato mercante che si era imbattuto in un'enorme quantità d'oro, si era diffusa rapidamente al di fuori della nazione e, viaggiando di bocca in bocca, aveva infine raggiunto Alba.. l'unica a conoscenza della verità che si celava dietro quella vicenda, divenuta ormai di dominio pubblico. Combattuto tra il desiderio di mettere le mani su quel fantomatico tesoro e la consapevolezza di non avere denaro a sufficienza per organizzare una spedizione, Osamu si era visto costretto a chiedere un prestito a persone non esattamente raccomandabili. Le nuvole rosse non amavano vedere debiti non saldati, anzi spesso si preferiva accelerare i tempi e applicare interessi assai salati; e in quel caso il mercante di Kiri non avrebbe rappresentato un'eccezione.

"Non vorrei essere nei suoi panni." pensò Fuyuki, constatando che in effetti richiedere il triplo di quanto concesso fosse un'esagerazione. Non era improbabile che quell'uomo avesse il denaro per pagare quel conto, ma forse avrebbe dovuto veder sfumare il suo intero patrimonio. Insomma, al solito Alba aveva fatto un ottimo investimento a discapito di chi, ingenuamente, aveva fatto affidamento su di lei. Sospirò l'eremita, sperando vivamente che quel tipo potesse avere un minimo di buon senso. In quel caso ci avrebbero guadagnato tutti e tre.. anche se lui non molto in realtà, ma si fa per dire.

- Vediamo di fare in fretta. Questo posto non mi piace. - commentò, rivolgendosi alla compagna con fare annoiato.

Eppure, malgrado si trattasse di un incarico banale, il rischio di essere presi di mira dagli shinobi del posto era alto. Tuttavia i due Hyuga non erano degli sprovveduti e le loro figure sarebbero state ben camuffate grazie all'Henge no Jutsu, quando i loro passi li avrebbero condotti infine alle porte della Nebbia. Nascosto sotto i lineamenti di un mercante sulla cinquantina, il nukenin sarebbe quindi entrato all'interno del villaggio. Le nuove iridi smeraldine, degno abbellimento d'un viso incorniciato da una chioma brizzolata, sarebbero rimaste ben aperte, pronte a captare anche la minima minaccia. Il fumo della sua sigaretta lo avrebbe anticipato, librandosi alto in cielo e confondendosi tra la nebbia che come l'abbraccio di una madre avvolgeva Kiri.

- Occhi aperti, mi raccomando. Il minimo passo falso e ci troviamo un paio di bastardi alle calcagna, altro che oro. - la avvisò con tono serio, prima di rimettersi in cammino.

Il desiderio di far in modo che la transazione si concludesse il prima possibile lo spronava ad accelerare il passo, ma s'impose di mantenere un'andatura sì sostenuta, ma normale. Ciò che doveva assolutamente evitare era mettersi in mostra e poi, beh, si sa: la fretta è da sempre cattiva consigliera. Secondo le informazioni in possesso di Alba, la residenza del signor Kimura doveva trovarsi nella periferia del villaggio e ciò costituiva un vantaggio per i due Hyuga. Di certo in un posto meno affollato non avrebbero fatto fatica ad usare le maniere forti senza dare nell'occhio, se necessario.
Non si sentiva nemmeno in colpa nel derubare un innocente. Quello stupido aveva sbagliato a chiedere aiuto a dei criminali e privarlo del denaro ricavato avrebbe sicuramente rappresentato una buona lezione. Magari la prossima volta avrebbe considerato qualche via legale e più faticosa, anziché sguazzare nell'illusione della rapidità e convenienza di una rinomata organizzazione di criminali.

 
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view post Posted on 27/7/2016, 00:08     +1   -1
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CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

-Hana-
-Eiji-
-Altri-

Che la Caccia al Tesoro abbia Inizio..



Era la solita giornata noiosa a Kiri. Quella mattina mi trovavo in Accademia e, per la noia, avevo poggiato il capo sulla mano. Fantasticavo ad occhi aperti fissando Hana, la ragazza più bella della classe. La sua bellezza mi ammaliava, il suo profumo di ciliegio mi stendeva. Ero innamorato di lei da quando ero un bambino e la fissavo giorno dopo giorno. Andavo persino nel suo negozio di fiori esotici quando racimolavo qualche spiccio per stare solo con lei, ed io odio l'odore dei fiori. Infatti ne compravo uno e quando stavo solo nel parco giocavo al "M'ama, non m'ama" e poi lo buttavo in un cestino e mi ripulivo le mani. Odiavo il profumo dei fiori, ma non il suo. Il suono della campanella mi fece tornare nel mondo reale. Finalmente era arrivata l'ora della ricreazione. Il sensei ci aveva lasciati soli in quell'asso di tempo per motivi a me sconosciuti. Ma non mi importava, volevo solo passare del tempo con Hana. Ma come al solito nulla andava liscio come l'olio

-Eiji potresti spostarti?-

Il bullo della classe si era messo tra me e la mia ragazza. Cioè era la mia ragazza, ma lei ancora non lo sapeva!

-Mh? Cosa mi stai chiedendo di fare?

Era tutti i giorni punto e a capo. Devo ammettere che a volte ero io quello ad infastidirlo ma in quel momento, nonostante non avessi fatto nulla, potevo percepire nei suoi occhi rabbia e disprezzo.

-Senti coso, non sono in vena, alzati dal banco e fammi parlare con Hana!-

L'energumeno si alzò e gonfiò il petto per incutermi timore. E ci riusciva. Mi tremavano le gambe ma di fronte a quella ragazza non potevo fare la figura del fifone! Così scesi le scale, le risalii fino alla fila di Hana e mi sedetti vicino a lei. In realtà tra noi due c'era una sua amica, ma dettagli. Dopo qualche minuto venne tirato in ballo l'argomento che in quel di Kiri, negli ultimi tempi, era sulla bocca di tutti.

-Sapete, dicono che quel Kimura abbia trovato più di cento chili d'oro!-

-Nah, a mio padre hanno detto che l'oro è così tanto da non poter essere pesato!-


Osservavo i ragazzi intorno a me: erano presi, eccitati, sopresi. Cavoli, quel fatto stava scatenando una vera e propria caccia al tesoro all'interno del Villaggio e non potevo credere alle mie orecchie quando sentii Hana dire

-Sapete, salterei persino un giorno in Accademia pur di poter trovare ed assaporare quell'oro!-

Quella frase fece scattare qualcosa in me. Ero scettico sulla storia di quel vecchio, ma avrei creduto a tutto pur di poter stare in compagnia del mio amore. Con il cuore in gola, le mani sudate e lo sguardo basso mi avvicinai a lei.

-E se uscissimo dall'Accademia alla ricerca dell'oro? Dopo tutto oggi i sensei sembrano tutti occupati, non se ne accorgeranno..- dissi, con voce tremante

La sua risposta fu immediata ed inaspettata


-Certo!-

Tutti i presenti intorno rimasero stupiti. Hana, la studentessa modello scappa da scuola con un ragazzo da quattro soldi alla ricerca del famoso oro di cui tutti parlano. Non fu difficile uscire dall'Accademia, scendemmo da una finestra e poi nessuno sorvegliava l'entrata o il cancello.

-Sbrigati Isei, so dove potrebbe essere l'oro! Alla periferia, su!-



 
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view post Posted on 27/7/2016, 15:26     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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OZk4roM

Di nuovo verso il Paese dell’Acqua... quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva attraversato le acque limitrofe per raggiungere la capitale? Non le dispiaceva quell’odore di salsedine che penetrava nelle narici né come il sole si rispecchiava nell’elemento cristallino creando strani giochi di luci. Insomma Chiaki cresceva fisicamente ma la sua mente rimaneva curiosa come quella di una bambina. Inutile mascherare questa parte di lei con travestimenti che non le si addicevano, l’età poteva rimanere la stessa ma l’aspetto quello no per sua sfortuna. La missiva dell’Akatsuki era stata chiara: sulla missione da compiere occorreva discrezione, e dovendo rimanere al fianco del suo amato non poteva che comportarsi egregiamente; non voleva essere assolutamente una delusione per il suo sensei che aveva approvato il suo ingresso nelle Nuvole Rosse per rimanere al suo fianco. L’unica cosa che le stringeva il cuore in tutti quei viaggi era lasciare Amane e Aiko da soli all’eremo, il lavoro si era duplicato con il suo ingresso nell’organizzazione e i due nukenin si ritrovavano a dover viaggiare in continuazione. Anche se in una parte nascosta di lei non le dispiaceva poi così tanto questa eventualità: la kunoichi aveva sempre voluto guardare il mondo con i suoi occhi piuttosto che sui libri, e trovandosi ad indossare i panni di una traditrice era stato piuttosto facile soddisfare il suo desiderio nascosto. Prese un lungo respiro ascoltando le onde che s’infrangevano sull’imbarcazione e rimanendo pazientemente in attesa dello sbarco. Al contrario Fuyuki non sembrava entusiasta quanto lei e il suo commento annoiato la colpì all’istante.

- Dai magari si prospetta una fantastica avventura - commentò entusiasta la fanciulla, prima di rendersi conto di non aver minimamente ponderato sulle sue parole.

Ops... forse dovevo fare più la parte di quella preoccupata

Chiaki era comunque un libro aperto e sarebbe stato difficile nascondere con delle semplici parole quello che traspariva dalle sue emozioni. L’eremita probabilmente era abituato a questo lato del suo carattere ma sicuramente la superficialità con cui la bella dalla chioma blu si apprestava ad approcciarsi ai problemi non lo metteva in tranquillità. Sorrise imbarazzata la giovane in direzione dello Hyuga che ricopriva i panni di un mercante di mezza età mentre lei quelli di sua figlia, l’aiutante. Quale persona sognatrice non avrebbe preso quella storia al balzo? Per una volta che si faceva qualcosa d’interessante per l’organizzazione. Osamo Kimura era lui il loro obiettivo; colui che aveva stipulato un patto con dei pericolosi nukenin e adesso si trovava arricchito in maniera vergognosa, senza aver restituito ciò che aveva promesso. Da un lato era orgogliosa la firmataria che qualcuno si fosse preso gioco di simili individui, dall’altro la rammaricava che dovevano essere proprio loro a dover ritirare il pizzo. Come si poteva fare accordi con simili farabutti? Doveva essere proprio disperato quell’individuo per arrivare ad una simile decisione. Chiedere tre volte di più il prezzo prestabilito sarebbe stato come rapinare un bambino dalle sue caramelle. Come aveva potuto accettare una simile proposta? Possibile che una spedizione valesse così tanto? Era ancora assorta tra i suoi pensieri quando la nave attraccò al porto e un leggero scossone fece tremare il solido legno sotto i loro piedi.

Siamo arrivati

Senza dare troppo nell’occhio, visto il numeroso ammasso di persone che scendeva dall’imbarcazione, i due s’intrufolarono all’interno del villaggio abbandonando immediatamente la strada principale, svincolando verso la periferia. Tutto quel flusso era dovuto alla voce che si era propagata per la fortuna dell’uomo stabilitosi lì oppure Kiri era diventata una meta così gettonata? Chiaki non riuscì a rendersi conto che ancora teneva le labbra leggermente aperte dallo stupore quando la raccomandazione del suo amato arrivò come una doccia fredda; e ben presto la quindicenne non poté fare altro che rimettere la testa sulle spalle. Il posto dove si trovavano non era da prendere sottogamba, considerata la fama degli shinobi di quel villaggio un tempo parecchio sanguinario. Le fazioni erano probabilmente ancora divise ma di una cosa la chunin era sicura: non voleva finire assolutamente tra le mani degli ANBU della Nebbia; avrebbe preferito di gran lunga l’incontro con un fantasma.

- Sai per certo dove stiamo andando? - chiese la fanciulla scostandosi una ciocca di capelli bionda dietro l’orecchio - Non vorrei arrivare tardi per la colazione... ho un certo languorino.

 
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view post Posted on 27/7/2016, 18:09     +1   -1
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“Andiamo, Urako-chan... non è possibile che non ti interessi! Di' la verità, ti sei messa d'accordo con qualcun altro e non ci vuoi venire con noi...”
L'accusa e la stizza grondano dalle parole di Ayame, che la bersaglia con uno sguardo carico di accuse: tipico per lei, più una cosa la eccita, più cresce la sua irritazione quando il resto del branco non la segue. In genere nessuno ha niente di meglio da fare che andarle dietro -tranne Urako, in particolare da quando ha superato l'esame genin ed ha iniziato ad essere chiamata in missione. Il fatto che lei abbia ottenuto il coprifronte e il resto del gruppo no, non aiuta affatto: è come se si fosse scavato un solco invisibile e profondo tra di loro. Gelosia? Un pizzico di invidia, forse?
La genin poggia con un sospiro le pesanti sporte cariche di verdura a terra e si strofina le dita arrossate dal carico -”No. Te l'ho detto, non voglio andarci e basta” ribadisce asciutta, con un'alzata di spalle.

È iniziato tutto tempo prima, quando papà ha letto quei curiosi articoli sul giornale: oro a Kiri, eh? Vuol dire che oltre alla ricchezza aumenteranno anche i cadaveri per strada, da queste parti si uccide per molto meno; per giunta nessuno sembrava poter confermare quella diceria -almeno i primi tempi. Poi è successo tutto in fretta, come una frana che si origina da un sassolino: il primo fortunato ricercatore solitario, gruppi di amici che si organizzano e partono setacciando i fiumi, un intero Villaggio in fermento al solo pensiero dell'enorme ricchezza che giace sotto i propri piedi. Più o meno, perché ammesso che qualcuno abbia trovato il giacimento, di certo non andrà a gridarlo ai quattro venti. “Senti Ayame, è pericoloso. A quest'ora avranno già trovato il posto e lo sorveglieranno... armati. Che fine credi che faremmo noi?”
In realtà il motivo non è proprio quello, o meglio: quello è il motivo logico per cui Urako non intende farsi trascinare. In realtà è colpa di quel famoso solco di cui parlavamo prima. Perché se c'è una cosa di cui è convinta, è di non essersi meritata quel pizzico di acredine che le viene elargita tanto facilmente: insomma, dovrebbe sentirsi in colpa per non essere stata bocciata con loro?
Di fatto ha riflettuto molto, ed ha concluso che il modo di fare dell'amichetta non le piace affatto; non le piace nemmeno l'invadenza con cui propone iniziative a tutti -e il suo pretendere che tutti aderiscano entusiasti. Ciò si traduce in una certa reticenza ad abbracciare qualsiasi progetto le venga enfaticamente sbandierato come l'idea del secolo... inclusa la caccia all'oro. La sua famiglia non è povera, né lei ha bisogno di denaro. La reazione seccata dell'altra ovviamente non ha fatto che inasprirla nella sua silenziosa opposizione, ed ecco che le due dodicenni si fissano in silenzio in mezzo alle bancarelle del mercato. Un silenzio carico di cose non dette.

“Io mi sentirei più tranquilla se venissi”

A parlare è stata la voce di Mikako: minuta, bruna di capelli, pallidina, una tipa che passa abbastanza inosservata -proprio come Urako, ed è l'unica che non ha mai dato segno di avercela con lei per qualche motivo; per di più, è proprio andata a solleticare in pieno l'orgoglio della giovane kunoichi. Certo, lo sa bene che ha detto così solo per allentare la tensione, ma se la ragazzina glie la mette in quel modo come fa a rifiutarsi? Ricambia lo sguardo nocciola con un'occhiata meno dura, poi pensierosa, infine rassegnata e dopo qualche istante annuisce brevemente: “patti chiari: al primo cenno di pericolo prendo e me ne vado”. Potrebbe aggiungere un migliaio di precisazioni: che non intende prendersi la responsabilità per loro, per cominciare; oppure che sarebbe meglio se fosse lei a prendere le redini del gruppo, ma sanno tutte alla perfezione cosa accadrebbe se intaccassero la leadership di Ayame, o accennassero alla loro differenza di rango.
Ci vuole poco a questo punto per fissare un ritrovo: giusto il tempo di passare a casa a prendere l'attrezzatura, e la squadra si sarebbe inoltrata nella bruma indistinta di Kiri alla ricerca di fortuna.

post schifido, mal di testa feroce =.="
 
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Fran_calore
view post Posted on 27/7/2016, 19:45     +1   -1




Ai gironzolava per Kiri, annoiato, senza nulla di più della longilinea figura di Yuri per la testa; era da quando l'aveva visto in ospedale che non riusciva a togliersela dalla testa, e non riusciva a comprendere perché quel suo volto, scavato dalle lacrime gli appariva così bello. Era pur sempre la solita vecchia Yuri, la ragazza con cui aveva trascorso gli anni di accademia e che gli era sempre stata vicina. Era possibile che si stesse realmente innamorando della sua amica? Anche al solo pensiero le sue guance arrossirono, poiché faticava realmente a vedersi con lei: si era guardato certe volte allo specchio, non era chissà che splendore, lì dove lei invece era bellissima, intelligente e semplicemente incredibile, perché sarebbe dovuta stare con lui? I suoi pensieri furono interrotti quando andò letteralmente a sbattere il muso su un passante che a giudicare dall'intensità della botta, andava davvero di fretta.
Il genin si guardò intorno, vide che quello che gli era venuto addosso era un vecchietto di quasi ottant'anni, aveva una pala con sé ed ora si toccava la testa dolorante.


Ai: Che ti salta per la testa? Volevi romperti qualcosa?

Disse il giovane gesticolando ampiamente con le mani e leggermente seccato.

Vecchio: Mi dispiace, ma ho fretta, qualcuno ha trovato dell'oro e voglio prenderne un bel pezzo per la mia mogliettina per i nostri cinquanta anni di matrimonio!

Detto questo il vecchio si rialzò afferrando saldamente la pala e ricominciando a correre.

Uhm...quindi...un bel pezzo d'oro come pegno d'amore eh?

Il genin si rialzò e cominciò a correre nella stessa direzione del vecchio, aveva deciso cosa fare, avrebbe trovato un bel pezzo d'oro per la sua Yuri e le avrebbe fatto un anello, dopodiché si sarebbe potuto dichiarare, non gli importava più di niente in quel momento, voleva solo stare con lei, chi se ne fregava se era una cara amica, chi se ne fregava se quei sentimenti lo facevano sentire un po' strano, avrebbe fatto di tutto per lei.
 
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view post Posted on 28/7/2016, 09:00     +1   -1
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K U M O W A V E

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Da soli, con il propri gruppetto, mossi da nobili intenzioni o meno, i ninja di Kiri e due membri dell'organizzazione Alba non sono gli unici a dirigersi verso la periferia del nebbioso villaggio - tant'è vero che ci sono decine e decine di persone ad imboccare lo stesso percorso, e, di certo, tutte per la stessa ragione - i due gruppetti di ragazzini si incontrano, si squadrano ma proseguono per la propria via: non mancano di giovani Genin e studentelli per le strade, anch'essi attratti dal richiamo dell'oro, oro in cui Isei e i suoi amici sono parecchio fortunati nella ricerca. Via via prendono ad allontanarsi dalla folla - le persone che gli sono intorno diventano sempre più rade finché rimangono quasi totalmente isolati: forse si sono spinti troppo oltre, farebbero meglio a tornare indietro? Probabilmente no, dato che non passa molto da quando iniziano a trovare dell'oro: guardandosi in giro e cercando stringono finalmente in mano delle pepite - e di trovarne in così grande quantità non se l'aspettavano nemmeno! Un'occasione ghiotta come quella non se la possono lasciar sfuggire: mentre si riempiono le tasche del prezioso oggetto, hanno modo di constatare in prima persona quanto pensato da Urako Yakamoto.

"Hmm? Ne avete trovato proprio tanto da quest'oro, ragazzini...fareste bene a darcelo"

Non è proprio chiaro perché certa gente debba far fare il lavoro sporco agli altri - mettersi a cercare sarebbe sufficiente a far racimolare qualcosina, ma i tre uomini, grandi e grossi rispetto a quegli studenti, non paiono pensarla allo stesso modo. Naturale è il motivo per cui quindi ricevono un chiaro rifiuto dai ragazzini, meno naturale quello per cui decidono di risolvere la situazione attaccandoli: nonostante siano in vantaggio numerico e gli uomini davanti a loro siano semplicemente civili un po' perché presi di sorpresa, un po' perché nonostante tutto la forza fisica dei loro avversari rimane superiore, buona parte del gruppo viene steso; sta ad Isei ribaltare la situazione: una genjutsu o qualche altra tecnica ninja potrebbe essere sufficiente. Ed ora? Unico ad essere ancora cosciente tra i suoi compagni è proprio lui. Si potrebbe dire una fortuna il passaggio di due figure, entrambe dalle iridi smeraldine: paiono mercanti dall’abbigliamento, l’uomo tiene una sigaretta tra le labbra. Beh, vale la pena di avvicinarsi e chiedere una mano, no?

***



I due genin hanno meno "fortuna" del proprio compaesano - se fortuna si può considerare la sua: non è che non si impegnino, però delle pepite non ne vedono neanche l'ombra. Dal canto suo Urako non è neanche tanto dispiaciuta - in principio intenzione sua era di non partirci neanche alla ricerca dell'oro, e invece si è trovata coinvolta dai suoi compagni e a perdere tempo prezioso in cui, beh, avrebbe potuto fare qualsiasi altra cosa. La tentazione di sostituirsi ad Ayame nel capitanarli è forte: come aveva già pensato, lei magari potrebbe fare un lavoro migliore - è anche l'unica Genin del gruppo! Anche Ai fa un buco nell'acqua, ma nel mentre della sue ricerche si imbatte in una figura nota: quello che gli sbatte contro è, senza dubbio alcuno, l’anziano mercanto con cui si è incrociato in mattinata - dopo aver preso la sua stessa direzione lo ha perso di vista. Sembra disperato, le tasche ancora vuote.

“Ehi, ragazzo, mi aiuteresti a trovare un po’ di oro? Ne ho bisogno, per mia moglie! Posso anche darti una mano se necessario. “

Non c’è motivo di rifiutare la proposta di un “compagno” anch’egli in cerca del pegno d’amore.

Allora: raccontate un po' della vostra ricerca (viaggio per Karen e Melo). Isei e i suoi compagni sono gli unici che riescono a trovare dell'oro, poi si trova davanti ai tre civili che affronta e, con tutti gli amici messi fuori gioco, può scegliere di chiedere aiuto a Fuyuki e Chiaki, di passaggio e la cui identità è opportunatamente mascherata. Urako e Ai per ora fanno un flop con le ricerche: Urako può decidere se cambiare le carte in tavola nel proprio gruppo è capitanarlo lei oppure rimanere da parte, Ai può scegliere se continuare da solo o continuare le ricerche con il mercante, lo stessao che ha incontrato prima di iniziare a cercare l'oro,
 
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view post Posted on 28/7/2016, 12:53     +1   -1
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Nonostante avessero prediletto le vie periferiche, anche quelle erano un vero e proprio fermento per quella notizia che poteva essere persino infondata da quanto ne poteva sapere la gente. I sospetti della kunoichi si facevano reali passo dopo passo. Ogni persona presente tra quelle strade stava cercando la loro stessa cosa o quasi. Li vedeva passare con picconi, bussole, pale ed addirittura con invenzioni che non aveva mai visto prima d’ora. Lanciò uno sguardo di sfuggita al suo uomo come a cercare una rassicurazione in ciò che i suoi occhi stavano osservando. L’oro poteva realmente coinvolgere così tanto il genere umano? Sgranò le palpebre vedendo alcuni genin spintonarsi per arrivare per primi verso una meta di cui nemmeno loro conoscevano l’ubicazione.

- Sarà facile passare inosservati con tutta questa folla ammaliata dalle dicerie - commentò Chiaki tra lo stupito ed il rassicurato.

Per lei l’oro non era stato mai un argomento d’interesse. Si certo serviva per comprare delle cose ma il più dei lavori sapeva farli a mano ed il cibo non era poi così costoso; senza contare che sapeva perfettamente quali erbe utilizzare per nutrirsi adeguatamente e Fuyuki era un fantastico cacciatore, insomma non avevano mai pensato di vivere nel lusso. Eppure vedendo tutta quell’affluenza una malsana idea le capitombolò nella mente. Perché non approfittare di quel momento per appropriarsi anche lei di qualcosa? Se avesse trovato qualche minerale prezioso avrebbe persino potuto realizzare delle vere opere d’arte con il suo ago. Le principesse avrebbero fatto la fila per aver uno dei suoi abiti, e sarebbe diventata famosa in tutto il mondo. Non solo come medico ma anche come sarta. I suoi occhi luccicavano sognanti mentre i suoi passi senza rendersene conto si fecero più veloci lasciando indietro il povero coniuge.

- Ma invece di rompere le scatole a questo tizio e rischiare dei possibili guai, se le informazioni che ci sono state reperite sono vere... non potremmo semplicemente trovare l’oro e riportarlo all’o-organizzazione? - domandò furbamente la giovane - Magari potremmo approfittare e tenere qualcosa per noi, per il futuro dei nostri figli.

Un mezzo sorriso si fece largo sul suo viso mentre iniziò a fissare il sensei con occhi supplichevoli. Così intenti a perdersi nei loro discorsi che l’infiltrata nemmeno si rese conto di dove la stessero portando le sue stesse gambe. Ad attirare la sua attenzione fu uno strano trambusto che riuscì a collegare a una specie di rissa. Cosa stava succedendo? Delle voci infantili si propagarono nell’aree, facendo scattare i sensori d’allarme della quindicenne. Forse era ancora troppo ingenua per abbracciare le Nuvole Rosse anche se le sue doti erano parecchio migliorate, ma non poteva accettare di passare avanti a quel suono come se nulla fosse. I suoi principi prima di tutto. Fu così che abbandonò il passo accelerato per ritrovarsi a correre.

Lascio a te .Melo la parte della descrizione della ricerca visto che Fuyuki è il calcolatore del team. Per quanto riguarda l'incontro con Isei ho immaginato che i rumori della rissa si sentissero un po' prima che ci trovassimo proprio lì davanti ai ragazzini.

 
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view post Posted on 28/7/2016, 18:26     +1   -1
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- Hai ragione.. a quanto pare, ogni tanto riusciamo ad avere un po' di fortuna. - commentò in risposta a quanto detto dalla compagna, abbozzando una smorfia divertita.

La giovane del resto non aveva torto, la presenza di una folla così fitta costituiva un vantaggio non indifferente per chi, come loro, camuffava la propria identità. In quel modo nessun ritardo avrebbe gravato sulla tabella di marcia, già ben delineata dalla mente calcolatrice del jonin; sapeva già quale fosse la dimora di Osamu - e non c'era da stupirsene, dato che in fin dei conti l'Akatsuki aveva intrattenuto affari con lui - e per questo motivo i suoi passi erano rapidi e sicuri, mentre lo trasportavano lungo la strada che lo avrebbe condotto al cospetto del suo uomo.
Su come convincerlo, beh, c'era poco da discutere. In caso di responso negativo aveva già programmato tutto. Una mente debole come quella di un mercante poteva essere facilmente piegata dai pericolosi fuuinjutsu di cui l'eremita disponeva; sigilli in grado di piegare la volontà di chiunque, così come di far cantare anche le lingue più ostinate. Insomma, senza nessuno a mettere loro i bastoni tra le ruote i due amanti avrebbero potuto abbandonare la Nebbia in poche ore, al massimo.

Eppure di imprevisti non sembravano esserci, o perlomeno era quello che credeva. Ci avrebbe pensato la stessa Chiaki infatti a movimentare le cose, mettendo in ballo una proposta che il suo amato non aveva nemmeno considerato. Dapprima la sua espressione si fece stupita, ma ben presto la serietà corrugò il suo volto, comunicando indirettamente alla fanciulla quanto stesse considerando la faccenda. In effetti, perché compiere un viaggio così pericoloso solo per soddisfare gli interessi di Alba? No, lei aveva ragione. Impadronendosi direttamente dell'oro non solo avrebbero evitato di perdere tempo con Osamu, ma per giunta avrebbero potuto tenere parte del bottino sottratto al mercante.
Scambiò un'occhiata d'intesa con la ragazza, ma prima che potesse risponderle questa si era già gettata a capofitto verso un punto lontano, dal quale sembravano provenire suoni riconducibili ad una rissa. Maledicendo silenziosamente la compagna per il suo carattere impulsivo, si vide tuttavia costretta a seguirla.



Edited by .Melo - 28/7/2016, 19:47
 
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view post Posted on 28/7/2016, 19:12     +1   -1
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Alcuni colori li ho cambiati perché cavavano gli occhi ahah


CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

-Eiji-
-Altri-

SOS




Hana correva come un leone che insegue la sua preda. Con passo felpato si dirigeva verso la periferia del Villaggio. Tra la nebbia regnava il caos: tutti, dai più piccoli agli adulti, si dirigevano in svariate direzioni muniti di pale, picconi e metal detector. Molti avevano anche delle mappe con loro, ma a cosa servivano se la posizione precisa dell'oro non si conosceva? Probabilmente erano dei turisti provenienti dai posti più disparati alla ricerca del famoso tesoro. Erano anche coloro che non conoscevano per bene il Villaggio e quindi bersagli perfetti per i male intenzionati. Tra uno spintone e l'altro incrociammo un gruppo di ragazzi: sembravano studenti come me, ma una di loro aveva il Coprifronte. La guardai, la osservai. I suoi capelli castano scuro svolazzavano nel vento creando un motivetto elegante. Gli occhi del medesimo colore. Percepii fosse turbata, non ne ero sicuro. Ma non ci diedi per nulla peso e me ne dimenticai poco dopo. Arrivammo finalmente nella parte interessata del Villaggio. Io avevo il fiatone ma Hana continuava a saltellare a destra e sinistra, incitandomi a muovermi. Dopo un paio di minuti sentii delle voci familiari.

-RAGAZZI FERMI SIAMO NOI!-

Mi girai: erano i nostri compagni di Accademia! Ci spiegarono che improvvisamente i Sensei erano usciti tutti dall'edificio, sparendo nel nulla. Ma noi studenti sapevamo che fine avessero fatto: l'oramai famosa Febbre per quel minerale luccicante aveva colpito anche loro. Decidemmo di dividerci: un gruppo sarebbe andato verso destra, rispetto le mura, e l'altro verso sinistra. Hana prese la prima direzione con il suo gruppo mentre io, saputo il posto, presi la seconda. Sfortunatamente Eiji venne con la mia combriccola e non poche volte cercò di cambiare direzione, ma non ci piegammo alla sua volontà. E facemmo bene; in poco tempo trovammo pepite d'oro a non finire. Eiji scavava con un piccone mentre noi ossa fragili, muniti di risvoltini fino alle ginocchia, le cercavamo nelle pozze d'acqua, sotto il fango o negli arbusti.

"Mmh.. È un po' strano.. Questo oro può mai essere rimasto qui, sotto il naso di tutti, per tutto questo tempo?"

Il mio spirito di osservazione cominciò a farsi avanti. Molte pepite si trovavano quasi in superfice, alcune persino sulla strada. Forse qualcuno le aveva lasciate lì mentre le cercava.

-ISEI CORRI!-

Era Eiji e sembrava in difficoltà. Anche se era un bullo di prima categoria nom ero un tipo freddo e se potevo aiutavo. Non molto volentieri, ma aiutavo. Il Bullo e gli altri se la stavano vedendo con tre uomini: sembravano semplici civili, ma muniti di molti muscoli. Molti dei mie compagni di Classe erano a terra tremanti, altri se l'erano data a gambe. Mi avvicinai al ragazzo ferito più vicino a me

-Ci.. Ci hanno attaccati.. Vogliono l'oro.. IL NOSTRO ORO!-

Corsi da Eiji

-Cosa facciamo?-

-Cerchiamo di attaccarli insieme..-

Così facemmo. Lui a destra, io a sinistra. Con uno scatto saltai e cercai di tirare un pugno in faccia a quello più vicino, ma venni fermato facilmente e scaraventato di pancia al suolo.

"Aih.. Che dolore.."

Feci appena in tempo a scorgere da sotto le gambe del tizio che Eiji ne stava prendendo tante dal manico del suo stesso piccone. Rimasi scandalizzato. Quegli uomini avrebbero davvero ucciso un ragazzino pur di avere quell'oro? Davvero un uomo si sarebbe spinto fino a quel punto pur di ottenere un po' di ricchezza? A quel tempo ero troppo piccolo per concepire la cattiveria umana, e quella era nulla in confronto a ciò che avrei affrontato in futuro. Ero finito con le spalle al muro. Uno di loro non intendeva lasciarmi e mi incitava a dargli le mie petite. Ma le avrei dovute regalare alla mia ragazza! Futura ragazza..

-Lo vuoi capire?? Non te le darò mai! AIUTOOOO!!!-

Urlavo. Era l'unico modo che avevo per cercare aiuto. Mi trovavo seduto a terra con le spalle al muro, con l'uomo che mi bloccava ogni via di fuga. Improvvisamente intravidi del fumo: si, era proprio fumo, poiché è più scuro rispetto la nebbia. Il fumo stava precedendo due figure umane, ancora non molto visibili. Speravo davvero in una mano.

-AIUTO SONO QUI!!-

Eg spero quello che ho scritto della tua pg non vada contro le sue vere emozioni. Mi sono basato sul tuo post precedente. Via al prossimo
 
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Fran_calore
view post Posted on 28/7/2016, 23:39     +1   -1




Il ragazzo cercò in lungo e in largo un punto in cui potesse esserci dell'oro, ricordava di aver letto al riguardo che è più semplice trovarne nei pressi dei corsi d'acqua, lì dove è abbastanza accorgersi anche delle piccole presenza del metallo; certo che nel momento in cui il ragazzo realizzò che già si trovava nei pressi dell'acqua, esattamente come era nei pressi dell'acqua in ogni punto di Kiri si diede del deficiente tra sé e sé e proseguì la sua attenta ricerca. Era incredibile quanto quella ricerca stava facendo diventare tutti matti, avrebbe giurato di aver visto due ragazzetti azzuffarsi per un sasso giallognolo credendolo oro, ma lui di certo non era come loro, lui aveva uno scopo, un fine ultimo più alto di tutti loro, fare un pegno d'amore alla ragazza che aveva messo il sole in una giornata tremenda come era stata quella trascorsa all'ospedale, già se la immaginava, battere quelle belle palpebre e arrossire mentre stringeva tra le mani una pepita grossa quanto un bambino in fasce...no, era poco credibile, se fosse stata grossa quanto un bambino non sarebbe riuscita a stringerla tra le mani probabilmente, ma forse avrebbe stretto lui tra le proprie braccia e tanto gli bastava. Ancora sornione e leggermente rosso in volto, il giovane finì per la seconda volta in quel giorno con il sedere a terra, andando a sbattere, per un qualche scherzo del destino sul medesimo vecchietto che aveva incontrato quella stessa mattina. Ai questa volta lanciò un occhiataccia all'uomo che subito spiegò che aveva bisogno d'aiuto, probabilmente non aveva ancora trovato nulla e aveva bisogno di una mano da una persona più sveglia e più intelligente per riportare a casa qualcosa. Certo non c'era alcun motivo per rifiutare eppure il genin fu preso da un dubbio tremendo: e se quel vecchio che gli appariva tanto gracile e debole invece avesse semplicemente voluto che il lavoro lo svolgesse qualcun altro per lui per poi prendersi non solo il merito ma tutto l'oro? Lo scrutava dalla testa ai piedi alla ricerca di un indizio, di qualcosa che gli dicesse che aveva ragione, che non doveva fidarsi, che quel vecchio non era realmente un bisognoso, ma solo uno dei tanti sciacalli accorsi. Vide infine la pala, ancora pulita come quella mattina, come se non avesse nemmeno provato a scavare.

Questo tipo vuole farmi fare il lavoro sporco!

Ai si alzò in piedi, il vecchio allungò la propria mano probabilmente in modo che il ragazzo potesse aiutarlo a fare lo stesso ma questo ignorò deliberatamente la mano rugosa dell'anziano.

Mi dispiace, ma non ci casco, vedi di non seguirmi più o te la vedrai con la mia suola.

Detto questo si voltò e si allontanò, qualcosa di strano gli stava accadendo, era fuori di sé, completamente preso da una qualche specie di mania.
 
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view post Posted on 29/7/2016, 09:54     +1   -1
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Più avanza tra le vie di Kiri, più la gente per strada aumenta: una corrente, una fiumana vera e propria diretta alle porte del Villaggio. Assurdo per un posto come quello, dove il più delle volte i passanti sgattaiolano via guardandosi intorno per evitare di prendere un pugnale tra le costole. È... innaturale! La gente ora nemmeno bada a controllare chi sia la gente che la tallona, o che faccia abbia la persona che l'ha appena urtata passandole davanti nella corsa febbrile.
Balzando da un tetto all'altro le capita almeno un paio di volte di individuare le figure evanescenti di un paio di tagliagole impegnati a pedinare gruppi di cercatori, uomini dall'apparenza più benestante del resto della massa e dagli abiti dalla foggia inusuale per Kiri: li troveranno domani a galleggiare a faccia in giù in un fiume, poco ma sicuro; lei ha altro a cui badare. Ayame e gli altri, così minuti rispetto alla statura di tutti quegli uomini adulti, scivolano contro i muri in fila indiana per approfittare degli spazi lasciati liberi dalla folla; non ci vuole molto perché riescano a lasciarsi alle spalle le porte delle mura, sempre sorvegliati da Urako dall'alto, e si inoltrino nel folto degli alberi.

Ayame ha una cartina con sé, ed è certa di aver individuato il luogo giusto da tempo: un corso d'acqua che a detta sua sarà poco battuto perché poco facile da raggiungere, e che scorre attraverso una delle poche aree dotate di rilievi dell'isola. Certo, rilievi è una parola grossa... sono piuttosto colline dai dolci fianchi, ma una frana è l'unica cosa che potrebbe giustificare l'improvvisa comparsa di tutto quel minerale in giro. Su questo Urako deve ammetterlo, l'altra ragazzina l'ha pensata bene: non è mai stata altrettanto reattiva per quanto riguarda le conoscenze geografiche; inoltre a distanza di qualche mese dall'esame già si possono notare miglioramenti nell'agilità e nella forza di ciascun membro del gruppo. Capiamoci, la bocciatura era avvenuta durante la parte teorica dell'esame, ma dal lato tecnico nessuno degli studenti avrebbe potuto essere disprezzato dall'esaminatore. Se solo avessero passato lo scritto, appunto.

È su questo che Urako rimugina mentre osserva in silenzio gli altri ragazzini setacciare il greto del torrente, dopo una mezz'ora buona che ne risalgono il corso: come loro è zuppa fino a metà delle cosce ed ha già perso la poca voglia di applicarsi a quella faccenda. Con un sospiro si allontana di qualche passo da loro, prende la rincorsa e spicca un balzo verso l'albero più vicino per raggiungere un pioppo slanciato ed arrampicarsi fino in cima: quel posto trasuda tranquillità, non c'è niente che possa indicare un pericolo più di quello... in verità no, non teme un'imboscata. Vuole semplicemente approfittare di una delle regole tanto care al sensei per fare qualcos'altro e visto che i suoi amici hanno la stessa formazione, nessuno obbietta. Peggio per lei, se si fosse distratta avesse trovato meno oro. No?
 
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view post Posted on 30/7/2016, 18:14     +1   -1
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Urako continua a muoversi agilmente di albero in albero, vegliando sui compagni che proseguono le proprie ricerche dal basso - l'idea della Kunoichi si rivela piuttosto efficace: sventa un paio di tentativi di attacco verso il gruppo, perlustra efficaciemente porzioni molto più ampie di terreno. Ricorda quasi quegli Shinobi la cui vista ha fatto crescere in lei il desiderio di intraprendere lo stesso stile di vita: si sposta leggera, squadra attentamente ciò che le sta attorno...e nota un luccichio dorato.
Non è poi tanto distante - può constatare in un attimo: si volta verso il punto in cui compagni dovrebbero trovarsi, per accorgersi soltanto che in quei pochi istanti si sono allontanati - e un bel po' per giunta. Potrebbe si riavvicinarsi a loro ed informarli della piacevole scoperta - urlarlo ai quattro venti non è la soluzione adatta - ma qualcosa le dice di non allontanarsi, di non distogliere neanche per un attimo lo sguardo da quello che, in tutto e per tutto, pare essere un pezzo d'oro. È la prima pepita che vede da quando hanno iniziato la propria ricerca - non sarebbe meglio correre a recuperarla per poi andare dai propri compagni piuttosto che rischiare di lasciarsela scappare? Quando è ormai ben vicina si accorge che, effettivamente, qualcuno sta arrivando: anche Ai Tachikawa, mosso dal desiderio di far forgiare un anello come dimostrazione d'amore per Yuri, ha prestato molta più attenzione della grande maggioranza dei cacciatori d'oro - aguzzando lo sguardo ha potuto notarla anche lui la pepita illuminata dalla luce solare. Un posto alquanto strano, vicino soltanto ad una grande roccia - trappole attorno però non ce ne sono. Si è avvicinato al posto di soppiatto, senza attirare altre attenzioni indesiderate: quel pezzo è tutto ciò di cui ha bisogno - non ha neanche la necessità di continuare a cercare altro. Non sa ancora però che la stessa pepita l'hanno puntata un paio di occhi dall'alto.

*****


È Chiaki la prima ad accorgersi degli schiamazzi della rissa, l'ingenua Chiaki che non riesce a restare con le mani in mano e subito corre verso i protagonisti dello scontro, seguita da Fuyuki: parecchie persone, tra adulti ragazzini, sono a terra, ma la situazione non è poi tanto grave – si sveglieranno in poco più di un’oretta, minuti in più minuti in meno. Spunta però una chioma bionda, quella di un giovane dagli occhi azzurri che subito nota la presenza dei due nukenin: il grido d’aiuto che lancia poco dopo è rivolto proprio a loro. Gli Hyuga si guardano negli occhi: dovrebbero aiutarlo?

Scusate per il ritardo.
Urako e Ai si incontano, anche se effettivamente per ora è solo Urako a notare Ai: la prima può decidere di scendere e contendersi la pepita oppure allontanarsi, così come Ai potrebbe accorgersi dopo poco della presenza della Kunoichi: vi incoraggio a incontrarvi effettivamente, per non lasciarvi solo con NPC :sisi:
Per quanto rigurda Fuyuki, Chiaki e Isei, non avete ancora interagito quindi per ora sempre la stessa storia: Isei ha chiesto che voi gli diate una mano, non rimane che decidere se ascoltarlo o andarsene.
A domani per il nuovo post si spera
 
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view post Posted on 31/7/2016, 11:34     +1   -1
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Non ci volle molto prima che entrambi, spinti da una nitida richiesta d'aiuto, si ritrovassero al cospetto di un gruppo di ragazzini; questi erano stati attaccati da tre persone, che grazie alla loro stazza ed età avevano avuto la meglio, e il motivo per il quale avevano commesso un simile gesto fu chiaro non appena le iridi dello Hyuga misero a fuoco le pepite d'oro che le vittime stringevano in mano. Un'espressione compiaciuta si disegnò sul suo volto. Non poteva lasciare che un'occasione così ghiotta gli sfuggisse dalle mani. Fu così che rapido corse in direzione del gruppo preso di mira, frapponendosi in men che si dica tra loro e gli aggressori. Soltanto uno tra i ragazzini era ancora in piedi, gli altri avevano purtroppo perso conoscenza, a causa del netto dislivello che li separava da chi aveva teso l'agguato.
Allargò le braccia in segno di protezione, ma solo dopo aver acceso l'ennesima sigaretta.

- Vi consiglio di girare i tacchi, non mi va a genio l'idea che dei bambini vengano picchiati soltanto per del denaro. Andate a cercare l'oro da un'altra parte.. - parole pregne di sicurezza le sue, proprio come i suoi occhi, simbolo di uno sguardo che non lasciava trapelare paura. - .. e badate bene a non sottovalutarmi. Non sarò un ventenne, ma in passato sono stato un guerriero. Ho fatto a strisce tanti di quei culi e fare lo stesso con i vostri potrebbe essere un degno divertimento.

C'era da fidarsi di quell'uomo? In apparenza sembrava debole, per cui le sue parole avrebbero potuto dare l'aria di essere un bluff. Eppure, se stava mentendo, perché rischiare di prenderle di santa ragione? Queste erano possibile congetture che avrebbero potuto tormentare i tre uomini, forse, ma in ogni caso a Fuyuki poco ne importava. Lui aveva già pensato a tutto, specialmente a come far sì che quel fortuito incontro potesse volgere a favore suo e della sua amata. Avrebbe voluto ridere, ma fu costretto a trattenersi.

"Basterà non ricorrere a jutsu potenti e nessuno potrà sospettare di me. Se questi ragazzini hanno già trovato l'oro, non ci vorrà molto a chiedere il loro aiuto per trovarne altro.. e quando l'avremo trovato, sottrarlo dalle loro tasche sarà uno scherzo, come rubare le caramelle ad un bambino." commentò tra sé, senza tuttavia distogliere il proprio sguardo da quello degli aggressori. Se avessero avuto un po' di buon senso avrebbero seguito il suo consiglio, ma in caso contrario avrebbe fatto sì che facessero in ogni caso ciò che aveva detto. Con le buone, o con le cattive.

 
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view post Posted on 31/7/2016, 13:49     +1   -1
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CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

Il Vecchio e la Fanciulla




Urlavo aiuto e fissavo quelle due figure. Le lacrime di paura uscivano a dirotto dai miei occhi e le gambe mi tremavano. Nel momento stesso in cui chiusi gli occhi pensando fossi spacciato sentii uno spostamento d'aria.

"?!"

Improvvisamente di fronte ai miei occhi sbucò un uomo, sicuramente intento a dividermi dai tre uomini. Era anziano ma non sembrava uno di quelli che a stento si mantengono in piedi. Subito si era acceso una sigaretta, allargando poi le braccia verso me come per darmi aiuto. Non mi sembrava un cittadino di Kiri, non lo avevo mai visto. Doveva essere qualcuno proveniente da terre lontane in cerca del famoso oro. D'istinto, dopo essermi alzato, mi nascosi dietro le sue spalle.

"Ti prego falli fuori!"

Il vecchio stava incitando i tre uomini ad andarsene. Notai anche che c'era un'altra ragazza: non sapevo se era legata o meno all'uomo anziano ma poco importava. Speravo solo nel loro aiuto e che non si sarebbero rivelati degli approfittatori. Mi rimisi a raccogliere le mie pepite d'oro che mi erano cadute poco prima; molte erano andate perse nelle mani dei tre uomini ma fortunatamente ero ancora in possesso della maggior parte del bottino. Subito dopo controllai Eiji: era svenuto per il dolore ma, fortunatamente, respirava ancora. Presi il piccone del ragazzo e me lo misi sulle spalle. Nonostante l'accaduto dovevo portare a termine il mio obiettivo! Dovevo portare l'oro ad Hana così da farla finalmente mia!

-La ringrazio.. Ecco, prenda questa pepita d'oro!-

Lo guardai negli occhi. Non sapevo se fidarmi o meno. Ovviamente avrei tastato per bene il terreno ma una guardia del corpo sarebbe stata pur sempre utile. E quel vecchietto dall'aria giovanile sarebbe stato perfetto. Era un estraneo, ma sempre meglio essere derubato e passarla liscia che picchiato a sangue per qualche spicciolo.
 
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