Evento Live - Gruppo 1 - 経験の波 Keiken no nami - Onda di Esperienza, .Ko, Garth36, R.A.B., Honami, Eldastorel

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view post Posted on 24/7/2016, 14:19     +1   -1
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*Il Paese delle Onde. Un piccolo atollo situato a pochi chilometri dal grande Paese del Fuoco e facente parte del grande arcipelago del Paese dell'Acqua. Questa piccola isola sviluppò la propria indipendenza per puro caso, o per meglio dire, per pura sfortuna. Seppur avrebbe avuto il potenziale di diventare un ottimo punto strategico tra il Fuoco e l'Acque, le sue risorse e la sua morfologia hanno fatto presto cadere questa idea. L'unica montagna, situata quasi al centro perfetto dell'isola, sovrasta il territorio insulare, nel quale difficilmente cresce qualcosa, data la natura molto acida e salmastra del terreno. Da qualsiasi punto dell'isola è possibile percepire il rumore delle onde, quasi a ricordare a chiunque abbia davvero voglia di viverci che è il Mare l'unico vero signore dell'isola.

Il Paese delle Onde venne quindi ignorato per moltissimo tempo, non offrendo assolutamente nulla come punto strategico. Va detto, infatti, che un punto di avanscoperta o di approdo usato per monitorare la fazione avversaria deve, come tattica base di regola, offrire almeno qualcosa con cui cibarsi, fosse anche la minima cosa, come mangiare vermi o cappe. Se non può fornire ciò, deve almeno offrire un riparo dalle intemperie. Se non offre neppure questo, deve ALMENO offrire delle risorse facilmente estraibili che vada la pena di proteggere. Ma non offre neppure questo.

Non fosse stato per la magnanimità del Daymo dell'Acqua, il Paese delle Onde non sarebbe mai nato. Il primo Daymio che intravide il potenziale in questo piccolo atollo, infatti, contribuì in esso rifornendolo dei minimi beni necessari in cambio di quel poco aiuto militare che l'atollo era in grado di fornire. Fu così che il Paese iniziò a sviluppare la sua economia marittima, fatta principalmente di pesca e allevamento marittimo. Con la costruzione, inoltre, del Grande Ponte Naruto, che passa per il Paese, il Fuoco e l'Acqua vennero uniti da mezzi terrestri, e il continuo viavai di merci, milizie e viandanti permette un minimo di sviluppo del turismo e del commercio. Resta tuttavia un paese estremamente povero e rurale. Le condizioni di vita di tale atollo non sono per niente facili, anzi, i continui venti, le continue piogge, le burrasche marittime e alcuni strani brontolii della crosta terrestre, che fanno pensare che la montagna possa essere in realtà un antico vulcano tappato da chi sa quale incidenza del tempo, mettono sempre sull'attenti i propri abitanti, rendendo la loro vita molto tesa. Gli uomini e le donne del Paese delle Onde sono molto robusti di costituzione, con un fisico sviluppato dal lungo lavoro manuale. Perfino i pochi intellettuali del Paese, che trattengono i rapporti diplomatici e commerciali, hanno un fisico da orso, nascosto qualche volta sotto qualche strato di grasso (sono pur sempre impiegati d'ufficio).

Sono proprio queste condizioni ad aver attirato l'interesse particolare del Fulmine Purificatore della Nuvola. Il nuovo Raikage ha bisogno di gente che sappia lavorare la terra, che sappia fare lavori pesanti, che sappia, insomma, ricostruire. Vista la distruzione delle due guerre, quella del Divoratore e quella civile, il Raikage ha pensato che fosse il caso di inviare alcune delle sue leve ad apprendere almeno in parte lo stile di vita di questo fiero e sparuto popolo di marinai.

Con queste direttive, la solare Honami Yotuski, la timida Shion Akiyama, il riservato Kesshin Arashi e la misteriosa Ying, vengono inviati sul posto. Un'altra figura si aggira per puro caso per quel Paese, i motivi della sua presenza sono misteriosi, ma la sua figura non passa inosservata. Il suo aspetto è luminoso, ma la sua anima è pura tenebra. Sayuri Maeda si aggira per lo stesso Paese, in cerca di qualcosa che non sa spiegarsi. Che siano altre anime da mietere? Che sia il potere? O può davvero una persona come lei cercare un semplice, piccolo svago?

In quello scenario, la giovane Honami sembrerà la più strana dei cinque: di animo solare ed estroverso, rappresentante del potente clan delle Dita della Tempesta, è accompagnata da una misteriosa figura dal passato ignoto, la guardia imperiale di un impero al di là dell'Oceano, la focosa Ying. E che dire di Kesshin Arashi, quasi un reietto, che torna in patria dopo un anno di esilio autoimposto?
la piccola Shion, dal canto suo, sembra almeno per l'aspetto e il carattere, la più piccola di tutti. Come si comporterà in questa sua nuova avventura?

Fulmine, Vento, Fuoco. Personalità distinte, elementi tra loro avversi. Sarà uno scenario molto, molto interessante....*




GDR OFF Bene, intanto apro questo post giusto per darvi un'idea di cosa vi aspetta. Come comunicato in privata e pubblica sede, potrete postare a partire dal 26/07, se ci tenete quindi a fare anche la mezzanotte stessa del 26, tanto meglio, the sooner, the better. Ricordo che le regole sono semplici ma poche: voi dovete fare almeno 1,5k di caratteri, il sottoscritto 2k. Se volete scrivere anche di più, tanto meglio, basta che la cosa non rallenti l'evento.

Per quanto riguarda l'ordine, postate pure come preferite. Se volete mettervi d'accordo, good, occhio però a non mettervi i bastoni tra le ruote da soli. Diciamo che consiglio un approccio più sciolto nel turno di posting. Se volte mettervi d'accordo per tattiche varie, accordatevi in privata sede e postate pure la vostra azione e quella del vostro compagno, se l'avete concordata, in modo tale che nessuno rimanga indietro per aspettare il prossimo.

Se avete problemi vari o situazione impreviste ed improvvise, nessun problema. Diciamo però che la mia tolleranza di eventuali ritardi può comportare massimo 1 (uno) giorno, proprio perchè questo tipo di eventi è pensato per fare le cose in maniera molto fast, quindi capisco le situazioni e gli incidenti vari, ma se tali cose dovessero compromettere il vostro posting, purtroppo per non rallentare il tutto sarò costretto ad andare avanti e ignorare le vostre azioni. Non è nulla di personale, sia chiaro.

Good. Credo di aver detto tutto.

Have fun.

GDR OFF

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.:.Honami.:.
view post Posted on 25/7/2016, 23:00     +1   -1




Legenda
"Parlato Honami"
*Pensato Honami*


Dalla salita al potere del Fulmine Purificatore, Kumo stava rinascendo. Nonostante fosse stata tenuta allo scuro dai genitori, Honami si era accorta del clima teso che aleggiava nel Villaggio, a causa del pugno duro del vecchio Kage. Dopo la rivolta, invece, ogni giorno ci si svegliava con la voglia di ricostruire il Villaggio, di farlo risplendere dell'antica gloria. Ad Honami fu assegnato un compito proprio a tal proposito: andare nel Paese delle Onde e imparare lo stile di vita degli abitanti, per poi evidentemente riportare tutto al Villaggio per applicarlo alla ricostruzione; un compito che potrebbe sembrare insulso e inutile, ma che per Honami appariva assolutamente emozionante.

La lettera era arrivata il giorno prima. Non solo era la sua prima missione, ma doveva anche raggiungere un altro Paese. Non poteva credere ai suoi occhi. Mai si sarebbe aspettata una cosa del genere. Inoltre con lei sarebbero partiti anche altri tre Genin. Sorpresa e gioia la invasero nel constatare che due di essi erano le stesse compagne di disavventura della sera della rivolta: Shion e Ying. Ying lo sapeva, era già una Genin, ma fu felice di constatare che anche Shion era salita di rango.

*Chissà come sta! Mi ero ripromessa di andarla a trovare..*

Riflettè rileggendo i nomi sul foglietto, mentre si dirigeva verso le pendici del Villaggio, luogo d'incontro designato. L'altro Genin era un ragazzo, Arashi. Non lo conosceva.

*Il ragazzino timido non si chiamava così.. Non mi pare di aver mai sentito questo nome..*

Poco male, avrebbero fatto conoscenza durante il tragitto. Non che le altre due ragazze fossero sue amiche d'infanzia, ma per lo meno ricordava i capelli bianchissimi di Shion e gli occhi ambrati caldi come il fuoco di Ying. Il tragitto per arrivare nel Paese delle Onde era lungo, ce ne sarebbe stato di tempo per chiacchierare. Al contrario invece, non ci mise molto ad arrivare al porto, da dove sarebbero salati per il lungo viaggio.

Fu quasi delusa nel constatare di essere la prima, ma emozionata com'era per il compito ufficiale da parte del nuovo Kage, non era riuscita a temporeggiare in casa. Si piazzò quindi all'ingresso del porto, controllando che le armi e i pesi fossero al loro posto, stampandosi un sorriso a trentadue denti sul volto e poggiando le mani sui fianchi, in attesa dei compagni d'avventura, nella sua solita tunica azzurra.


EDIT: modifiche grafiche per chi ha problemi di vista (Elda sei una scassacavolo)


Edited by .:.Honami.:. - 26/7/2016, 12:35
 
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Garth36
view post Posted on 25/7/2016, 23:01     +1   -1




CITAZIONE
Pensato - Narrato - Parlato

Era trascorsa qualche settimana dal ritorno di Kesshin al villaggio, e l'aria che tirava era sensibilmente differente da quella che ricordava risalente all'anno prima. Era palese che qualcosa era cambiato, o meglio, che qualcosa stava cambiando. La salita al potere della nuova Raikage poteva rappresentare la rinascita di un villaggio che forse piu' di ogni altro non era riuscito a riprendersi dagli avvenimenti post-Watashi.
Ma personalmente Kesshin non ci pensava, era tornato, si era sistemato ed era riuscito ad ottenere uniforme e coprifronte nuovi di zecca. Si era naturalmente premurato di ottenere informazioni precise riguardo gli accadimenti della rivolta, ma ogni giorno una storia non raccontata o dettagli mai sentiti raggiungevano le sue orecchie.

La cosa positiva era che ogni giorno era denso di faccende, mansioni da sbrigare, persone da vedere ed allenamenti da recuperare. Il suo viaggio l'aveva certo formato, ma un anno fuori dal villaggio era un anno lontano dagli shinobi guardiani delle tecniche del Ranton.
La burocrazia per l'aggiornamento del suo stato -ora attivo- era stata avviata, nonno (che, stoico, non riusci' a trattenere tutte le lacrime che avrebbe voluto versare), sensei e membri alla sede del clan avvisati.
Le prime richieste ed i primi incarichi per la ricostruzione del villaggio cominciavano a fioccare, segno che alla fine non aveva perso poi troppa credibilita' durante quella terribile missione... o semplicemente che in una situazione del genere ogni braccio avrebbe fatto piu' che comodo.

Cosa pensava Kesshin di tutto cio'? Si dannava per aver perso tanto tempo prezioso, gli tornava in mente il viso di quel debole studente che assieme a lui aveva superato l'esame per diventare ninja... probabilmente era riuscito a raggiungere qualcosa; quel giovanotto dallo spirito ingenuo era probabilmente svariati passi avanti lui. Come poteva accettarlo? Cosi' lui si impegnava a fornire quanto piu' aiuto poteva. Inizio' a lavorare sodo di giorno, di sera meditava, praticava qualche jutsu o finiva per leggere gli amati libri che aveva lasciato a casa, semi seppelliti da una polvere che era ovviamente stata rimossa immediatamente.

Un giorno si vide consegnare una lettera con su impresso il sigillo della Raikage stessa.
Il cuore balzo' in gola al giovane genin che non sapeva cosa aspettarsi dalla nuova reggente degli shinobi di Kumo.

Una convocazione? Una richiesta? Cosa mai...

Con mani rapide decise di aprire' sul posto la missiva.
.
.
.
Attimi di suspence seguiti da un sospiro di sollievo. Un nuovo incarico, questa volta minore, lo attendeva. Insieme ad un gruppetto composto da altri 3 genin di Kumo sarebbe dovuto andare a... imparare, o vivere sulla propria pelle l'arduo "lavorare" che gli abitanti del Paese delle Onde dovevano affrontare ogni giorno nella propria isola.

Una specie di lezione pratica. Capisco, e forse posso anche comprendere come la Raikage voglia esporre i piu' giovani ad un ambiente ancora piu' duro.

Ad ogni modo non aveva mai sentito i nomi dei propri nuovi compagni... cosa che, data la propria recente assenza, non lo stupiva; eppure una sensazione di curiosita' ed interesse faceva capolino tra i suoi pensieri. Compagni, o forse rivali, ma anche amici... chance per ottenere qualcosa che in 13 anni difficilmente aveva trovato.

Cosi', il giorno seguente, sveglia all'alba e strumenti a portata di mano. Lo shinobi si diresse a fare "check-out" verso il porto, da dove sarebbero partiti.
Sul luogo di ritrovo era gia' presente una giovane kunoichi dalla pelle scura e gli abiti azzurri.
Il tredicenne, avvicinandosi, fece cenno con la mano, salutando molto brevemente.

Yo.

Contemporaneamente lascio' cadere il proprio peso su uno dei pali a ridosso del molo, stando appoggiato alla propria pergamena che teneva legata dietro la schiena.

Sono Kesshin Arashi, uno dei genin assegnati a questo incarico. Piacere.

Di li' a poco sarebbero sicuramente arrivati gli altri membri del gruppo, e presto sarebbero partiti per una nuova -anche se, almeno sulla carta, non particolarmente emozionante- avventura.
 
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view post Posted on 25/7/2016, 23:06     +1   -1
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La vita fuori dal tenebroso villaggio di Oto era molto più adatta per una ragazza come lei, Sayuri Maeda si era messa subito in viaggio alla ricerca di un luogo in cui potesse continuare a studiare i propri poteri e passare inosservata. Il profilo migliore ove trascorrere le prossime settimane era una piccola isoletta divenuta meta usuale di turisti e gente in cerca di un piccolo paradiso personale, altrimenti chiamato "Paese delle Onde".
Raggiunta l'isola via mare, la giovane necromante si preoccupò di mimetizzarsi tra i tanti turisti ed acquistò tutto l'occorrente, un costume che ne delineasse le belle forme e dei vestiti freschi e vivaci, l'opposto di ciò che indossava abitualmente.

Il clima solare e l'ambiente allegro influenzarono anche il carattere della diciassettenne, continuò a mostrarsi una grande provocatrice ma maggiormente disposta a sopportare i seccatori e gli stolti. Non dormiva molto, la mattina ed il primo pomeriggio visitava l'isola o una delle spiagge del posto facendo ben attenzione a rimanere il più possibile in disparte, l'ultima cosa che desiderava era doversi intrattenere con gente che le sarebbe stata più utile da morta che da viva, uno scenario "violento" avrebbe però rovinato tutti i suoi piani di segretezza e fu costretta a recitare la parte della brava ragazza, quanto avrebbe resistito?
Al calar del sole le cose erano differenti, si chiudeva nella stanza affittata e nel silenzio più totale testava gli effetti del suo grande potere. La vera sorpresa fu scoprire che controllarlo fosse molto più difficile della semplice manipolazione del chakra, un attenzione ai minimi particolari era necessaria per non far danni e dare nuove forme all'energia oscura, solo immaginava ciò che sarebbe riuscita a compiere non appena avrebbe avuto la piena conoscenza delle proprie potenzialità

Quel giorno visitò uno degli innumerevoli mercati dell'isola alla ricerca di qualcosa che le addolcisse il volto, dandole maggiormente l'impronta della turista. Ben due furono gli oggetti la soddisfavano, un nastro giallo per poter legare i capelli color rame ed una collana di fiori che si adattava alle sue curve perfette.


- Voglio questo, e anche questo! - Disse apparentemente allegra puntano l'indice verso al bancone innanzi a lei.

- Oh, ottima scelta signorina, solo per lei, le farò un prezzo da amica. Vediamo, 8 Ryo e non se ne pentirà! - Sorridente, il mercante non si rese conto dell'espressione corrucciata della ragazza.

Da un semplice acquisto nacque una vera e propria trattativa, Sayuri non avrebbe mai pagato un prezzo alto per vestiari così semplici ed usò tutto il proprio carisma per vincere la "sfida". Il dibattito durò qualche minuto ma la bella rossa ne uscì vittoriosa e soddisfatta, si meritava dunque un periodo di relax, magari nella spiaggia più vicina..

//Fingete che gli occhi in foto siano dorati. E davide non hai scritto da quanto tempo sono arrivato all'isola, dunque ho fatto un pò di testa mia, dimmi se va bene o devo cambiare. //
 
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view post Posted on 26/7/2016, 11:30     +1   -1
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CITAZIONE
"Parlato Ying"
Pensato
Narrato

Dal giorno in cui la nuova Raikage aveva preso il potere, gli uomini e le donne di Kumo ne hanno avuto da lavorare. Ying non era stata da meno; così come anche Makuto.
Era ancora mattina presto e i due si trovavano adesso seduti nella sala; a studiare la mappa che era sul tavolo, raffigurante il mondo conosciuto e non.
In casa regnava pace e silenzio, la medesima pace che si poteva percepire anche all'esterno da quando Reisei era salita al potere e della quale Ying non aveva mai avuto modo di viverla da quando si trovava lì.

"Uhm..." la kunoichi aggrottò la fronte con fare pensoso, osservando la mappa. "Ok, quindi ricapitolando gli unici posti dove potrebbe trovarsi casa mia sono le terre libere e... le terre di Watashi."
"Tecnicamente," cominciò Makuto mentre dalla sua pipa risalivano dei cerchi di fumo perfetti. Quello stesso strumento ricordava a Ying suo padre; di tanto in tanto l'aveva visto quell'affare e continuava a non concepirne l'utilità. L'odore non era neanche dei migliori; troppo pesante per i suoi gusti.
"Le terre libere sono, per l'appunto, libere. Impossibile quindi che vi troviamo un Impero che sia così vasto come dici; a quanto ne sapevo dai miei viaggi nessuno come te, che abbia le tue abilità e che viene da un Impero, si è mai fatto vivo da quelle parti. Quindi ci rimane Watashi... e in quel caso sarebbe meglio evitare di fare ricerche, quel posto non porta nulla di buono e non torneresti viva da lì, e anche se riesci a tornare dubito che sarai illesa."

Ying annuì piano, per niente lieta di quella situazione. Un sospiro stanco uscì dalle sue labbra mentre tornava a guardare la mappa, senza osservarla davvero.
La kunoichi socchiuse le labbra nel tentativo di rispondere ma non ne ebbe il tempo che si sentì qualcuno bussare alla porta con dei colpi pesanti che fecero tremare il terreno.
I due ninja si scambiavano uno sguardo perplesso. Ying si alzò in piedi e andò ad aprire, chiedendosi chi mai poteva essere.

La ragazza si trovò di fronte un omaccione alto, biondo, scuro di pelle e con dei muscoli che erano grossi quanto la sua testa. Dalla divisa che portava la kunoichi capì che si trattava di uno shinobi.
La cosa che però la inquietava particolarmente era il sorrisetto pacifico e innocente che egli mostrava e che sembrava non voler lasciare mai il suo sguardo; uno di quelli che avrebbe di certo stonato meno ad una vecchina.

"Desidera?" chiese lei con incertezza, unendo le sopracciglia in uno sguardo stranito mentre lo squadrava.
"Buongiorno," rispose l'uomo con una voce tanto gentile e chiara da farle venire i brividi. "Io sono il Chunin Kei. Sto cercando la Genin Ying"

Lei annuì piano. "Sono io."
"Oh, bene. Mi manda la Raikage in persona," spiegò Kei, frugando nella sua piccola sacca. Da questa ne estrasse un rotolo e lo porse a Ying. "Questo è per te."
La ragazza lo prese e lo osservò per un istante prima di tornare a guardare il chunin dalle iridi color celeste. "Uh... Grazie."
Stava per chiudere la porta quando quello sentenziò: "Certo che sei molto alta per essere una bambina."
Ying aggrottò la fronte.
"Come scusa?" chiese con irritazione, ignorando Makuto che nascosto dietro la porta riusciva a stento a trattenere le risate. "Io non- !"
"Un giorno diventerai grande e forte come me," la interruppe quello, arruffandole i capelli prima di andarsene. "Buona giornata e complimenti per l'armatura."
Lei rimase lì ferma a scrutarlo mentre egli se ne andava. Era semplicemente assurdo...

Quando chiuse la porta, Ying fulminò con lo sguardo Makuto, che in quel momento stava ridendo a crepapelle. Lei alzò un sopracciglio; era indecisa se friggerlo o cuocerlo sul posto.
"Potresti piantarla?"
Lui si trattenne, cercando di calmarsi.
"Ok, ok. Scusa," disse sghignazzando. "Fossi in te non sottovaluterei quel tizio. Beh, comunque direi che è ora di leggerlo," affermò osservando il rotolo.

Ying ci mise un po' a capire che si stava riferendo al rotolo che teneva in mano; accidenti se n'era quasi dimenticata. Senza perdere altro tempo lo srotolarono e lessero del viaggio che avrebbe dovuto intraprendere la giovane.

"Oh ma non è giusto!" esclamò irritata. "Non stiamo già lavorando in questi ultimi giorni? E anche molto bene?"
Makuto fece spallucce, cercando di nascondere che era divertito dalla cosa.
"Che vuoi farci, ordini dei superiori; non si discute."
Ying scosse la testa e con passi pesanti andò in cucina a preparare la colazione. Beh, almeno avrebbe visitato un paese nuovo e, a quanto aveva letto non era da sola in quel viaggio.

"Comunque guarda il lato positivo,"
disse lui d'improvviso con un tono che diede sui nervi alla ragazza. "Diventerai grande e forte come Kei."
Quello che lui non vide arrivare fu la padellata in testa che ricevette dalla compagna. "Ouch!" lo shinobi si coprì la parte lesa della nuca, osservando con sguardo bonario Ying tornarsene in cucina. Gli sarebbe venuto un bel bernoccolo...

---®---®---®---

Quando arrivarono al porto, i due ninja vennero investiti dall'odore del salino misto a quello del pesce, il quale veniva messo in bella mostra nei banchi dei pescatori.
Quella mattina non era molto affollato; molti dei marinai che non erano indaffarati con i lavori erano di sicuro alla locanda.
Ying si guardò attorno mentre con calma camminava lungo il molo, cercando con lo sguardo un gruppetto di shinobi. Makuto era al suo fianco, aveva deciso di accompagnarla fino al porto in questione dove si sarebbero poi salutati.

Non le ci volle molto prima di scovare la figura di Honami, se ricordava bene il nome; con lei c'era un altro ragazzino; doveva essere lui Kasshin. Tuttavia non c'era ancora traccia della terza kunoichi. Forse sarebbe arrivata dopo.

"Eccoli," avviso lei Makuto ed entrambi si avviarono verso i due. "Buongiorno," salutò lui quando furono vicini.
 
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view post Posted on 26/7/2016, 13:16     +1   -1
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K U M O W A V E

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Quando il giorno prima Shion riceve la lettera, quella indirizzata dal Fulmine Purificatore, non immagina affatto che si tratti di un incarico per lei, sparuta neo-genin: forse un ammonimento, ha magari fatto qualcosa di sbagliato di cui non si è accorta? Tiene lo sguardo dalla piccola lettera perfettamente imbustata, recante il sigillo delle nuova Kage e ne percorre la superficie con un dito, quasi ad assicurarsi che, beh, effettivamente sia vera; poi saluta Tsubaki appena ritornata - rincasano molto presto ultimamente, lei e suo padre, ed è sempre una cosa buona: subito dopo la notte di screzi e scontri al seguito della quale Kumo si sarebbe finalmente risollevata sotto le guida di un nuovo capo, ancora vi erano persone che sostenevano Giichi e Shiroko...e i più risolvevano la questione alla stessa maniera, altre lotte che si traducevano in lavoro extra per il reparto medico.

Finalmente sembra andare tutto bene...

Anche da lei va molto, molto meglio - dagli ultimi avvenimenti, avvenimenti che qualcosa di buono l'hanno portato, oltre alla scoperta del Magnetismo: la bambina è stata dimessa da qualche giorno, ancora un po' debole ma fuori dal letto ospedaliero. Una nuova sorellina: Shion è piuttosto euforica all'idea e anche la bambina pare contenta di avere un posto in cui stare, una famiglia.

"Che cos'è?" la voce curiosa della sorellina biologica la distoglie dai suoi pensieri: la lettera in effetti giace ancora sul tavolo - sarebbe forse meglio aprirla e leggerne il contenuto, no?

Sperando non si tratti davvero di una ramanzina...

Ed invece è tutt'altro - una sorta missione? È incaricata di partire per il paese delle Onde, fortunatamente non da sola: la carta stampata presenta altri tre nomi, due perfino ben noti - non conosce quello maschile, Kesshin Arashi, ma su Ying e Honami non può sbagliarsi! Gli occhi le si illuminano al leggere del nome della piccola Yotsuki: non sapeva avesse anche lei superato l'esame nel frattanto - non la vede da giorni, non ha avuto tempo di venirla nuovamente a trovare ma, ecco, ha attraversato un periodo un po'...frenetico.

E così la mattina seguente si trova a percorrere il tragitto che la condurrà al porto di Kumo, le piccole mani strette tra loro in un pessimo tentativo di contenere l'ansia crescente per l'incarico affidato – non che ci sia molto da preoccuparsi ma finché non sa cosa si trova davanti…per non parlare del fatto che un viaggio in mare non l’ha mai intrapreso.

È l'ultima ad arrivare, può constatare: altre tre figure si trovano nel luogo prefissato e tra queste Shion subito riconosce quello delle compagne, rivolgendosi però prima all'unico ragazzo del gruppetto.

"B-buongiorno, sono Shion Akiyama, piacere di conoscerti"

Poi è la volta delle due ragazze, che saluta con meno tensione per sistemarsi quindi accanto ad Honami:

"Complimenti per la tua promozione! Com'è andato l'esame?" si limita a dire per rimanere poi in silenzio, desiderosa che le chiacchiere con la Yotsuki la distolgano dal viaggio imminente.
 
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view post Posted on 26/7/2016, 14:02     +1   -1
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*Si potrebbe descrivere il viaggio intrapreso dagli Shinobi di Kumo per giungere a queste terre bagnate dal mare, o di quanto tempo la rossa ragazza dall'animo di tenebre si trovi li. Si potrebbero fare tante supposizioni sul primo gruppetto: nave o ponte? Piedi o carovane? Come avranno scelto di arrivare là? Quali sono i veri motivi che spingono la negromante a stare in quell'isolotto sperduto?

Ora, di tutte queste domande, la risposta si potrebbe dare, certo, ma si preferisce di no. Si preferisce cercare di arrivare direttamente al succo del discorso, invece di perdere tempo a narrare di cose delle quali raramente a qualcuno interessa. Non tanto perché il viaggio in sé non sia importante, ma quanto perché il succo di questa storia è concentrata proprio lì, in quel piccolo paesello situato nella regione più orientale del Paese delle Onde, a pochi chilometri di distanza dal Ponte Naruto.

Sarà in questo paesello che, per un'incredibile caso, si troveranno tutti i nostri (s)fortunati protagonisti di questa vicenda.

Tra intemperie del vento, salsedine nell'aria, sporadiche piogge che si trasformarono in monsoni e il pericolo di qualche onda anomala, prontamente affrontato da alcuni contingenti marittimi inviati da Kiri sotto richiesta del Dayimio dell'Acqua per abbattere le onde troppo pericolose, le giornate si alternano tra un caldo torrido e opprimente per nulla influenzato dalle forti correnti insulari che dovrebbero spazzare via il calore e giornate di pioggia fredde e umide come non mai.

Non c'era davvero da scherzare: il clima di quell'isola è molto atipico. Chiedono il perché, i nostri avventurieri, ma nessuno sa davvero spiegarlo. Semplicemente, quell'isola ha questo clima particolare: tutto ciò che può rappresentare la parola "mite" non sembra far parte del dizionario locale.

Certo, le strutture si sono adeguate prontamente. Molto protette dall'umdiità e dalle piogge, ventilate e fresche per quando fa caldo. Sayuri Maeda si gongola nella beatitudine mentre i ninja di Kumo sgobbano dalla mattina alla sera.

Ammainare le vele, pescare, abbattere alberi, curare quel poco di terra coltivabile (terra importata dal continente, dal Fuoco per l'esattezza) e proteggerla da ogni tipo di parassita sia esso insetto che animale e qualche volta pure umano. Viene insegnato loro a costruire e a fare di tutto, sotto condizioni per nulla piacevoli: mentre la Negromante si gode il suo soggiorno da turista in incognito, loro sgobbano come muli. Ordini del Raikage, dopotutto.*



GDR OFF ce n'era la possibilità, post anticipato. Avete tempo fino alle 22:00 di domani GDR ON
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 27/7/2016, 09:39     +1   -1




Legenda
"Parlato Honami"
*Pensato Honami*


Il Genin sconosciuto arrivò per primo. Era un tipico abitante della Nuvola che si presentò molto semplicemente. Gli sorrise allungando una mano verso di lui.

“Ciao! Io sono Honami Yotsuki, piacere!”

Non fecero in tempo a scambiare altri convenevoli che Ying li raggiunse con l'uomo del vento, salutandoli molto semplicemente. Honami agitò la mano, felice di rivedere i suoi tratti da straniera. Si ripromise di chiederle da dove veniva. A sua volta arrivò anche Shion, presentandosi al ragazzo. La vista della chioma bianca familiare riempì di gioia Honami. Si toccò il metallo della bandana per metterlo in mostra

“Grazie! Complimenti anche a te! E adesso chi ci ferma?”

Chiese ridendo, rispondendo alla sua domanda e chiederle com'era andato il suo. Era davvero euforica. C’erano tutti, potevano partire.



Com’è stato detto, il viaggio non è importante. Un lungo viaggio per come possa strutturarsi è comunque noioso. Non per Honami. Per lei era tutta una meraviglia. Stava in continuazione ad osservare il paesaggio, notando le differenze tra Kumo e ciò che la circondava. Soprattutto il mare. Scoprì che nonostante fosse abituata alla montagna, non soffriva di mal di mare. Anzi, il moto ondoso le piaceva un sacco.

Fu così che arrivarono in quel luogo che scoprirono, con il tempo, essere stato abbandonato da qualunque Kami – se non quello del mare-: un’isola, dominata da un’enorme montagna, punto. Lì non c’era nient’altro! Sebbene ad Honami il mare piacque dal primo momento che lo vide, imparò con il tempo che poteva essere davvero insidioso e tutta l’emozione iniziale svanì nel giro di poco tempo.

Il clima? Bhè, uno schifo. L’aria fresca e pulita di Kumo era qualcosa di impensabile su quell’isola: umidità a palate rendevano i suoi capelli crespi come non si sa cosa, costringendola a portare sempre una lunga treccia per non correre il rischio di volerli tagliare per l’impazienza. Si sentiva la pelle appiccicosa anche quando non stava lavorando a causa della salsedine. L’odore pungente di alghe e pesce aleggiava in ogni luogo. Dopo un pochino ci si abituò, ma era davvero orribile.

Gli uomini e le donne del Paese delle Onde, d’altro canto, le sembrarono molto simili a quelli di Kumo per quanto riguarda l’aspetto fisico: scuri di pelle per il tanto lavoro sotto il sole - quando presente -, robusti e forti. Nulla a che vedere con l’esuberanza dei suoi compaesani però. Lì le sembravano tutti tristi e troppo seri, come se la salsedine dell’aria avesse corroso anche il loro animo, oltre che il legno delle abitazioni. Un pochino ne risentì anche l’umore di Honami. Era tutto troppo cupo, troppo smorto in quel paese. Come suo solito aveva cercato di tirare su un po’ gli animi degli abitanti, ma capì che era del tutto inutile. Cercava sempre quando possibile di compiere le mansioni che le assegnavano insieme ad uno dei suoi compagni, ma non c’era tempo per chiacchierare, poiché i lavori erano molto duri e stancanti. Nemmeno la sera ne aveva il tempo, poiché crollava per poi risvegliarsi il giorno dopo ancora più stanca.

Erano andati tutti lì per imparare lo stile di vita degli abitanti, come lavorare la terra e pescare, costruire ed ammainare le vele. Non aveva mai sgobbato così tanto in vita sua, ma una cosa era certa: se riusciva a compiere quei lavori lì, farlo a Kumo sarebbe stata una passeggiata!


EDIT: invertito l'ordine tra Shion e Ying, mi sono confusa u.u


Edited by .:.Honami.:. - 27/7/2016, 16:58
 
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Garth36
view post Posted on 27/7/2016, 10:23     +1   -1




CITAZIONE
Pensato - Narrato - Parlato

Gli altri genin non tardarono ad arrivare, i saluti di cortesia inziarono a diffondersi ed una ragazzina dai capelli candidi come la neve e gli occhi rossi si presento' all'unico ragazzo del gruppo.
Kesshin le rispose accennando un debole sorriso prima di assumere la sua solita espressione indifferente e neutrale.

Kesshin Arashi here, piacere di conoscerti. Sara' un piacere lavorare con voi.

Venne presto il momento di muoversi, nel mentre l'Arashi non tardo' ad analizzare e farsi un'idea delle proprie compagne di viaggio.

Non mi aspettavo un cosi' gran numero di kunoichi... ma bhe', se sono qua vuol dire che son riuscite a passare l'esame, e magari son riuscite pure a portare a termine qualche missione. La ragazza alta ha un'aria piu' dura rispetto alle altre due, Shion sinceramente non sembra nemmeno trovarsi nel contesto piu' giusto e l'ultima... bhe' non mi dice niente. Staremo a vedere. E' pur sempre vero che l'apparenza inganna.

E cosi' il fantasmagorico viaggio alla volta del Paese delle Onde inizio', cosa sarebbe successo? Che eventi inaspettati si sarebbero posti dinnanzi al gruppetto della nuvola?

.

.

.

Il viaggio fu occasione utile per scambiare due parole e conoscere almeno qualche dettaglio sui propri compagni prima di approdare alla temibile isola, loro destinazione.
Kesshin si trovo' dinnanzi ad un ambiente ostile, con un mare agitato ed un clima che non sembrava voler dare loro tregua, fosse per la pioggia torrenziale, il vento ululante o il caldo asfissiante. Un mix mutevole che avrebbe dato filo da torcere a molte persone, ma non a dei nerboruti shinobi di Kumo; nossignore, avrebbero portato a termine il proprio compito e sarebbero tornati al villaggio piu' preparati che mai a rimettere in sesto edifici e strutture.

Il genin poteva sentire un forte legame con quel posto, era in comunione con le acque marine almeno quanto lo era con le alte vette di Kumo. Ma quella sensazione quasi mistica poco gli sarebbe servita nei lavori a lui affidati di li' a poco: i primi incarichi consistevano in lavori di fatica ulteriormente appesantiti dal contesto ambientale dell'isola.

Kesshin venne affidato al primo gruppo addetto alla raccolta di materiale, nel quale assieme ad altre persone native del posto (che sembravano naturalmente parecchio robuste e sicuramente abituate a lavorare nelle peggiori delle condizioni) avrebbero dovuto abbattere alberi su alberi, ricavarne tronchi piu' o meno puliti e poi trasportare tali risorse in essicatoi appositi. Ma ovviamente questo era solo l'inizio: tra lavorare come mozzo in una delle grandi navi da pesca, costruire quei super edifici a prova di intemperie, zappare 'a terra (che sicuramente non era fertile quanto quella della terra ferma) e molto altro ancora il divertimento era assicurato (e per divertimento intendo "la fatica").

Ogni sera il tredicenne era sempre piu' distrutto, ma sapeva anche che un ritmo del genere non avrebbe fatto altro che rafforzare animo e corpo, senza contare che stava imparando tantissime tecniche su come gestire al meglio le situazioni che gli si paravano davanti.
Qualche lamentela poteva sorgere spontanea da un ragazzino costretto a quelli che potevano sembrare lavori forzati, ma il giovane doveva ammettere che la politica della Raikage (e dunque questa stessa "missione") sarebbe servita a far riprendere il villaggio in mem che non si dica.
 
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view post Posted on 27/7/2016, 15:59     +1   -1
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K U M O W A V E

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L’unico ragazzo del gruppetto, Kesshin, sembra gentile: si presenta educatamente ma non è di molte parole – un po’ come quel timido ragazzino incontrato quella volta, nonostante il ragazzo dai capelli bianchi, almeno in apparenza, pare di certo non avere la stessa insicurezza. All’esuberanza di Honami – che l’è mancata tanto, davvero tanto – Shion non può non rispondere con un sorriso entusiasta: la Yotsuki, diversamente da lei, è davvero soddisfatta di sé, piena d’orgoglio nel mostrare la placca metallica che riporta il simbolo di Kumo. Ecco, non che lei non sia contenta di essere diventata a tutti gli effetti una Kunoichi però… è difficile da spiegare: la situazione è ben diversa da quella di persone come Honami che, per un motivo o un altro, hanno sempre voluto essere Shinobi, prima di entrare in accademia l’Akiyama voleva una vita tranquilla - persino ordinaria -insieme alla sua famiglia, e il mondo e la mentalità dei Ninja le sembrano ancora così lontani ed estranei . Avrà tempo per renderli parti integranti di sé, ha però convenuto da un po’ di tempo, spinta da un briciolo di coraggio ed iniziativa, l’indecisione e l’insicurezza momentaneamente messe da parte: questa esperienza le ha portato senza dubbio cose brutte, ma non sono mancate quelle belle, seppur in numero minore – non può che pensarlo mentre parla una delle prime, vere buone amiche che si sia mai fatta dai giorni dell’Accademia. Quando la dodicenne le rivolge la medesima domanda Shion sbianca appena al ricordo del suo di esame – una delle cose che va a catalogarsi tra le brutte esperienze senza sé ne ma.

“Oh, ehm, si è andato b-bene. C-credo partiremo a breve, hai mai fatto un viaggio via mare?” non è che se la cavi molto a dire fandonie e di ripensare agli avvenimenti non le va affatto – si limita a cambiare discorso dato che, essendo tutti arrivati sul posto, è effettivamente arrivata l’ora di avviarsi per il Paese delle Onde.

Speriamo che non tiri troppo vento…



E invece.

Il vento c’è eccome: la barchetta non fa che oscillare a destra e a sinistra sospinta dalle onde e, almeno a parere di Shion, minacciare di ribaltarsi da un momento all’altro. Non riesce nemmeno a godersi la vista del mare e l’odore di salsedine che diventa via via sempre più insistente: rimane silenziosa durante tutto il viaggio, pallida come un lenzuolo e spiccicando solo sporadicamente qualche parola con i suoi compagni. Arrivati sull’isola, le giornate si ripetono uguali, monotone, scandite dai pensati lavori e dal clima a dir poco…atipico: con l’umidità padrona nel paese si alternavano giornate afose ad altre piovose ed altre ancora ventose, tutte accomunate dal caldo insopportabile. Alla Kunoichi il caldo non piace affatto: è opprimente, insostenibilecosì diverso dal piacevolissimo clima fresco e secco del suo paese natale. Gli abitanti non sembrano parecchio socievoli: Shion non è il tipo da approcciare le persone per farle tornare il sorriso, ma Honami ci prova fallendo mentre lei si limita ad osservare timidamente i tentativi della ragazzina. Un’altra cosa da appuntarsi: una scorta di elastici è più che necessaria in questo paese. La lunghissima, mossa e vaporosa chioma bianca stranamente non è mai stata un impiccio, ma l’elevatissimo tasso d’umidità cambia le carte in tavola: neanche tenere i capelli ben legati in una coda o una lunga treccia riesce ad evitarle che le ciocche le si attacchino al volto – amplificando soltanto il tremendo effetto di calore e afa. E per chi fa questo ogni giorno? L’unica cosa di cui è felice è che magari stanno risparmiando un po’ di lavoro a chi queste cose è costretto a farle sempre e da sempre: se apprendere ciò serve ad aiutare gli abitanti del paese e magari dare una mano in futuro anche al proprio villaggio non sarà tanto male, no? Per questo accetta in silenzio le mansioni affidate, certo, non manca talvolta di lamentarsi tra sé e sé per caldo e stanchezza ma continua, affaticata e per una volta determinata, mentre i giorni si susseguono lentamente.

Non mancherà molto ormai.
 
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view post Posted on 27/7/2016, 17:28     +1   -1
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Ying salutò a sua volta, con un cenno del capo, Honami e Kesshin. Shion non tardò ad arrivare e finalmente, dopo che la ragazza ebbe salutato Makuto, il gruppo salpò verso il Paese delle Onde.


Il viaggio non fu niente di speciale visto che intorno a loro non si vedeva altro che il mare, anche se ebbe modo di conoscere meglio i suoi compagni.
Lei di per sé non parlava se non le veniva rivolta direttamente la parola; anche in quel caso non aveva granché da dire che le paresse interessante.

Tuttavia i giovincelli sembravano assai incuriositi da ogni cosa del suo mondo e le facevano di tanto in tanto domande generali sulla storia e la cultura che rappresentavano la sua terra natia -tranne forse la piccola Shion che a quanto pare soffriva parecchio il mare-.

Parlare di casa le metteva una nostalgia terribile e la portava a chiedersi come stessero tutti quelli che aveva lasciato indietro.
Ma per quei tre ragazzini poteva anche fare un'eccezione, distrarli; fossero stati degli adulti, e non fossero stati in mezzo al mare senza poter fare molto, probabilmente non si sarebbe lasciata andare così tanto nei suoi racconti.

Tornando al succo della questione, anche la meta si rivelò poco sorprendente; proprio perché non c'era molto di paesaggistico da vedere.
Era un po' come osservare Kumo, solo che c'era solo una montagna in mezzo al mare e ai piedi di essa si potevano osservare unicamente scogli e spiagge rocciose.
Le case erano fatte principalmente in legno e costruite in modo da resistere alle intemperie del luogo; delle quali uno non poteva certo scherzare.

Soggiornare lì infatti era un inferno. Neanche diverse settimane erano passate e già si sentiva come se fosse tornata ai tempi della caserma; e lì non scherzavano.
Ma proprio perché ci era abituata, Ying si adattò pur risentendo della fatica. Oltretutto, avere l'elemento del fuoco dalla propria dava un certo vantaggio dato che per nascita era abituata a certe temperature; non si poteva dire lo stesso per l'umidità, per questo oltre a lavorare doveva usare il suo elemento per far seccare l'aria attorno a sé.

Lei aveva sempre avuto la predisposizione ad imparare e per quanto sfiancante, ogni giorno imparava qualcosa che poteva tornarle utile non solo a Kumo. Imparò come costruire una piccola unità navale, la chiglia, le costole, il fasciame, l'albero e persino la vela e le cime.
Costruì, sotto le istruzioni degli altri operai, le case tipiche del luogo; apprendendo così le tecniche che usavano loro per proteggersi da ogni intemperia. Niente che lei trovasse inutile.

Gli abitanti del villaggio non erano come il loro capo; erano decisamente più cupi e severi del medesimo. Ying aveva già avuto a che fare con tipi del genere e sapeva bene che i tentativi di Honami di rallegrarli erano futili, per questo decise di non sprecare neanche tempo a tentare.
Preferì invece dare una mano ai suoi compagni ogni qual volta li vedeva in difficoltà dando loro dei consigli o anche dandogli il cambio; essendo la più grande del gruppo si sentiva anche un po' in dovere di farlo. Se possibile cercò anche di tirarli un po' su di morale, pur non essendo brava a socializzare e relazionarsi con gli altri.

Con coloro che vivevano lì invece cercò di carpire quante più informazioni possibili; essendo gente di mare sperava di avere una qualche illuminazione sulla causa del suo arrivo in quel mondo... e forse del suo ritorno.
Le uniche cose però che riuscì a sapere da uno abbastanza loquace da parlare non erano che storie sul luogo stesso, su come si erano dovuti arrangiare e sulla loro situazione attuale. Venne a sapere anche di come non ci fossero neppure le spiagge quando è stata scoperta l'isola, ma principalmente scogliere e falesie, quindi avevano dovuto pensare anche a quello.

Questo era il Paese delle Onde e Ying ebbe l'ennesimo esempio di come la forza di volontà riesca a portarti lontano, anche se non è sempre piacevole.
L'unica cosa buona in quell'isola era il cibo, composto per lo più di verdure, pesce, crostacei e frutti di mare. Ma ogni tanto anche di carne o pollo che venivano importati da altrove. Non le restava che aspettare la fine di quel periodo e nel frattempo cercare di resistere.
 
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view post Posted on 27/7/2016, 21:13     +1   -1
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I giorni in quella piccola isola trascorsero nella più completa tranquillità e la giovane Necromante quasi dimenticò l'oscurità e la secchezza di Oto. Nonostante il clima andasse contro ogni logica, dovette ammettere che si trattava di un bel passo in avanti, in più sembrava essere l'unica ad apprezzare i cambiamenti della volta azzurra.
Gli abitanti invece, quelli si che erano strani! La prima volta che solcò quel terreno le sembrò di vedere una serie di copie in scala, ovunque si girasse poteva notare uomini dalla corporatura robusta ed una muscolatura scultorea, molte ragazze della sua età sarebbero state euforiche, non lei!
Sayuri era sempre stata strana, in qualche modo la presenza opprimente dello Yokai si era sempre fatta sentire, corpo e mente erano divisi in due e combattevano per la supremazia sull'altro, identità comuni e distinte. Lo sentiva, il suo corpo fremeva dal desiderio di infliggere sofferente al prossimo, il piacere che le provocava assaggiare il sangue delle proprie vittime era molto simile al puro godimento sessuale, come poteva resistere? Come poteva una semplice ragazza combattere gli istinti del proprio corpo?

Le distrazioni del posto furono l'unico stimolo che la trattennero dal passare alla prossima fase delle sperimentazioni, nei giorni precedenti era stata in grado di osservare gli effetti del proprio potere su vari tipi di oggetti, oltre che sui viventi. La differenza era sostanziale, gli oggetti inanimati tendevano a bruciare e a mutare in polvere nera, granelli così piccoli da esser difficili da vedere ad occhio nudo. I viventi invece (Perlopiù piante) bloccavano la maggior parte dei loro processi naturali e se sottoposti all'effetto continuato dell'energia oscura finivano col morire, una scoperta sensazionale!

La seconda fase del proprio studio sarebbe stata di difficile attuazione, necessitava infatti di una cavia umana viva ed in perfette condizioni, l'obiettivo? Semplice, cercare di bloccare selettivamente alcuni organi per pochi istanti, qualora vi fosse riuscita era sicura che nessuno sarebbe stato in grado di sconfiggerla, mai più avrebbe dovuto temere il proprio avversario, nè la paura e la vergogna di una umiliazione..

Un uomo, solo uno.. Ormai era solo questione di tempo prima che la ragazza facesse la sua mossa, per quanto rischiosa.
 
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view post Posted on 27/7/2016, 21:43     +1   -1
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*Sono giorni di dura fatica e sperimentazione quelli che vedono questi cinque curiosi soggetti su questa isola ad oriente del Fuoco. Fatica e studio, scoperta di tecniche di sopravvivenza estrema e scoperta dei propri poteri.

A questo, si alternano pasti molto abbondanti ma molto rozzi per i quattro shinobi di Kumo e pasti delicati e raffinati per la giovane negromante, che dopotutto, è li per turismo.

Le cose sembrano procedere lente e senza uno scopo specifico. Ma si sa, le storie di questo genere, oltre ad essere estremamente noioso, sono pure senza scopo. A chi interessa leggere di una persona che prendé del thé sulla spiaggia mentre altri quattro ragazzini sgobbano come dannati?

Arrivati a questo punto, mi stupirei se qualcuno stesse ancora leggendo. Proprio per questo motivo, per vostra fortuna ma per loro sfortuna, vi andrò a descrivere qualcosa di particolare, un po' di pepe in questo riso rimescolato senza sapore, sapido e insulso.

Durante una notte di tempesta, come tante ce n'erano su quella piccola isola dimenticata dai Kami (davvero, neppure Watashi se l'è badata quest'isola, per dire, non ha nulla di interessante), le acque del mare si schiantano ed esplodono sulle sabbie di sabbia bianca del Paese delle Onde. Qualcosa di sinistro sembra avvicinarsi, ma nessuno lo avverte. In questo momento, Sayuri sta ancora sperimentando i suoi poteri. In quel preciso istante, sta provando a vedere che cosa succede ad un pesce con la sua vicinanza. Magari l'ha già provato, ma le piace l'effetto, e poi, ogni volta è diverso. Ogni volta è una scoperta.

I quattro ninja invece stanno riposando. Com'è giusto che sia, la maggior parte del lavoro fisico viene fatta fare a Kesshin. Dopotutto è un uomo. E anche se fosse storpio o malato, lo farebbe lo stesso. Per qualche motivo, se lo merita sicuramente un trattamento per nulla di favore.

Ora, vi aspetterete che dica che quindi alle donzelle sia andata meglio. Ah, che illusi. Laddove gli uomini faticano coi muscoli, le donne faticano con la pazienza. Creare reti, disfare reti. Pulire pesce, pulire piante, distribuire, organizzare, fare e rifare tutto all'infinito. Lavori che richiedono comunque fatica, senza dubbio, ma soprattutto pazienza.
La fiera e silenziosa Ying sembra prendere quei lavori con una stoicità disarmante. Gli uomini del posto notano che lei è una vera dura. Shion e Honami sono ai poli opposti l'una dall'altra, in qualche modo, si compensano a vicenda.

Era una notte tempestosa, come tante in quell'isola, ma tutto proseguiva bene.

Ma poi la Nazione del F- ah no, scusate, fatemi ricontrollare...ah sì, dicevamo:

Ma poi accadde qualcosa di molto, molto curioso.

Esistono spiritelli acquatici in questo mondo di shinobi sconosciuto alla forestiera Ying, o magari conosciuti con altro nome, che in teoria dovrebbero abitare i fiumi. Preferiscono l'acqua dolce, di fatto, Ma qualcosa si veramente sbagliato sta accadendo quella notte.

Sono strani in effetti, sono diversi...sembrano più serpentiformi rispetto ai loro cugini, ma la loro testa spaccata dove il molle cervello nuota, rende inconfondibile la loro natura.

Era una note buia e tempestosa, come tante in quell'isoletta. Ma poi un'oda di Kappa emerse dalle acque.

E nulla sarebbe più stato lo stesso.

Le urla degli abitanti di quel villaggio che li ospita con tanto amorevole cura svegliano di soprassalto tutti quanti. Tra chi grida alla chiamata alle armi e chi non capisce cosa stia succedendo, la situazione potrebbe aver un che di comico.

Ma quando le creature acquatiche iniziano a sbudellare gli abitanti del posto, la situazione è più seria del prevista.

Subito alcuni militari si gettano contro l'orda. Ma sono davvero troppi.

Serve anche il loro aiuto. Dovranno intervenire pure loro*



GDR OFF DA DA DAAAAAAA! Per ora role libero, quando sentite le urla e vi affacciate/uscite/usate il Mangekyou Rinnesharitenseigan, vedete questo casino che accade fuori. Il vento, la pioggia, l'acqua...queste cose hanno fatto avanzare le creature molto nell'entroterra, se uscite, siete dunque letteralmente circondati. Forse, in una notte serena, si sarebbe potuto dare prima l'allarme.

Ma dopotutto...you're going to have a bad time.

Act as you like GDR ON


EDIT: ah, avete tempo fino alle 22:00 di domani. Se avete problemi, avvisate. Se ritardate, vi falcio <3

Edited by Memphos - 27/7/2016, 23:17
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 28/7/2016, 07:45     +1   -1




Legenda
"Parlato Honami"
*Pensato Honami*


Spesso a Kumo le notti erano agitate. Non era raro che tempeste di fulmini iniziassero così senza preavviso e andassero via nello stesso modo. Ma qualcosa quella notte era diverso. Era stanca, sfinita, sentiva caldo, era agitata ma voleva dormire. Nonostante il brutto tempo, da fuori la finestra della sua stanza qualcuno stava facendo festa. Era raro che i vicini facessero così tanto chiasso, evidentemente era il compleanno di qualcuno. Si stiracchiò nel sonno, per poi girarsi dall'altra parte e abbracciare il cuscino. Stava facendo un bellissimo sogno colorato, pieno di pesciolini rossi e gialli, intendi a sguazzare e ballare a destra e sinistra, veloci, a ritmo delle voci assordanti

*Ma perchè non la smettono?*

"AIUTO!!!"

*Aiuto?*

Aprì a forza le palpebre. Perchè i vicini stavano chiedendo aiuto?

Ciò che vide però non furono le tende della sua finestra che ridavano sulla casa accanto, ma una finestra dalle imposte rovinate dalla salsedine e dall'umidità. Fuori il tempo faceva schifo - come sempre - ma c'era qualcos'altro. Sentì urla di uomini e donne provenire da ogni dove, anche le altre stanze della stessa casa. Ombre si aggiravano nella stessa camera dove dormiva.

*Che diavolo sta succedendo?*

Si alzò dal letto di scatto, tanto che la testa le vorticò per qualche secondo, poi si stropicciò gli occhi e si guardò intorno.

"DA DOVE DIAVOLO SONO SPUNTATI?" "KEI HA DETTO CHE LI HA VISTI USCIRE DALLA FOTTUTA ACQUA!"

Non riuscì a sentire altro perchè i due uomini avevano continuato a correre oltre la sua finestra, sotto l'acqua scrosciante e il vento ululante. Chi era uscito dall'acqua?

Si alzò e andò ad affacciarsi alla finestra. Con orrore le urla che sentiva si fecero molto più forti. Gente correva in ogni direzione, spingendo altra gente e gridando robe incomprensibili. Ma cosa cavolo stava succedendo?! Doveva vederci chiaro. La stanchezza ed il sono scomparsi, cominciò ad agitarsi per la stanza, alla ricerca delle sue cose. Afferrò al volo la sacca con le armi e senza perdere altro tempo corse alla finestra, urlando a sua volta

"Ragazzi sveglia!! Sta succedendo qualcosa là fuori! Io vado a controllare! Chi viene con me?!"

Era tutto buio nella stanza, non poteva sapere se i suoi compagni fossero già usciti o stessero ancora dormendo. Attese la risposta di qualcuno e poi, da sola o con qualche compagno, sarebbe uscita dalla finestra. Dormiva al pian terreno quindi non fu un problema scavalcarla con un balzo. Fu colpita subito da un muro d'acqua, che bagnò tutti i suoi vestiti e la costrinse a prendere fiato a causa della temperatura gelida della pioggia

"Porca miseria!"

Fu travolta da un paio di uomini intenti a scappare. Restò in piedi per miracolo. Si diresse quindi verso la direzione dalla quale stavano provenendo i due. Il cuore le batteva all'impazzata. Non aveva paura, ma angoscia. La sua impulsività e testardaggine erano risapute, per questo continuò a correre sfidando il vento e la pioggia verso l’ignoto, oppure perché credeva di stare ancora nel sogno con i pesciolini danzanti? Fatto sta che non appena ne ebbe l'occasione placcò una donna, chiedendole cosa stesse succedendo.

"I Kappa sono spuntati dal mare, ci stanno attaccando! Scappa finchè sei in tempo!"

"I Kappa?!"

Domandò scettica ad alta voce. I Kappa erano creature mitologiche, non poteva essere vero. C'era sicuramente qualcosa dietro. Lasciò andare la donna e continuò la marcia. Ben presto si ritrovò una schiera di uomini armati tutti rivolti nella direzione nella quale anche Honami si stava dirigendo. Estrasse un Kunai dalla sacca e lo afferrò con la destra come se fosse un pugnale, con la lama verso il basso. Kappa o non Kappa, lì qualcosa di strano era successo davvero. Si fece largo a fatica tra i corpi robusti dei "militari" dell'isola e ciò che si trovò di fronte fu uno spettacolo... raccapricciante?

"Ma che schi... Blleeeah.. Couggh!"

Non riuscì a trattenersi. Un conato le risalì in gola, che bloccò prontamente. Il sangue le si gelò nelle vene. Un mare di sangue e corpi martoriati si estendeva di fronte a lei, sotto la luce flebile della luna e delle torce degli uomini, miracolosamente accese anche sotto l'acqua. Era qualcosa di davvero terribile. Chi diavolo era l'autore di tutto quello? Che fossero veramente i Kappa? Ma lei non...

*Oh Kami!*

Non fece in tempo a terminare la frese mentale, che una creatura comparve dentro la pioggia. I denti sporchi di sangue e la testa molliccia, grande come un bimbo di tre anni, teneva in mano sgranocchiandola una.. gamba?! Era una gamba!?

Non ce la fece. Tutto quello che aveva mangiato la sera precedente le uscì dalla bocca, misto alla bile. Le tempie le pulsavano, la testa le girava e il senso d’angoscia crebbe. Stava ancora sognando, non poteva essere vero. I muscoli dell’addome continuavano a contrarsi per lo sforzo e la gola le bruciava. Qualcuno si accorse della sua presenza e le afferrò una spalla.

“VIA DI QUI RAGAZZINA!”

Lei si riprese e lo guardò in cagnesco. Non era una ragazzina. Era una Kunoichi di Kumo, che stava vomitando come un idrante, ma comunque era una ragazzina di Kumo. Si pulì la bocca con il dorso della mano e allontanò quella dell’uomo. Quanto doveva apparire coraggiosa dopo aver vomitato?

“Nono sono una ragazzina, andate voi via di qui! E’ pericoloso!”

In tutta risposta con sguardo orripilato l’uomo indicò le spalle della ragazzina. Honami si voltò e vide appena in tempo un Kappa avvicinarsi a lei. Istantaneamente raccolse il Chakra nelle gambe e con una scivolata lo schivò.

<taijutsu> - Slide - (Stm: -4)(Vel: +65/100/150/200) “Inutile usare strambe arti di combattimento, inutile prepararsi a morte con tecniche difensive complesse e poco originali. Spesso una scivolata al momento giusto risolve molto di più, e questo le genti di Kumo l'hanno capito molto bene, da come si può osservare durante l'esecuzione di tale tecnica.”

STM: 74-4=70
PE: 7+4+2=13


L’adrenalina cominciò a scorrerle nelle vene, la testa le faceva male, ma comunque non poteva permettersi di riposare. Qualcosa di strano stava succedendo in quel sogno e lei doveva fermarlo, doveva proteggere gli abitanti del Paese. Che avessero provato questo gli Shinobi sul fronte con Watashi? Era una bella sensazione, se non ripensava ai corpi sbudellati. Trattenne un altro conato e si voltò verso il Kappa che aveva evitato prima. Infuriato per aver mancato la preda si stava dirigendo verso l’uomo

“COSA CREDI DI FARE PUZZONE!?”

Gli urlò contro per attirare la sua attenzione, poi corse nella sua direzione e spiccò un balzo, calciando al volo il suo volto.

<taijutsu Ravvicinata> - DropKick! - (Stm: -4)(Frz: +60) “Le Taijutsu di Kumo, se così si possono definire, sono conosciute per la loro ''stranezza''. Per niente aggraziate e senza alcuna logica ninja risultano comunque estremamente efficaci per via della loro facilità d'esecuzione mischiata all'efficacia quasi unica che rara. In quest'attacco infatti lo Shinobi della Nuvola salta verso il proprio nemico e con uno slancio delle proprie gambe rifila un doppio calcio in faccia al proprio avversario.”

STM: 70-4=66
PE: 13+4+2=19


Lo colpì in pieno e, apparentemente, andò al tappeto. L’uomo la ringraziò, ma non c’era tempo per altri convenevoli perché ne stavano arrivando altri: per uno che ne aveva sconfitto ne vide altri tre, tra corpi martoriati a terra e militari che combattevano per difendere il Paese. Era un disastro, ovunque si girasse c’era qualcuno intento a combattere con mezzi di fortuna. Che doveva fare? Non poteva farcela da sola. Sperò con tutto il cuore che i suoi compagni stessero combattendo anche loro e che fossero tutti sani e salvi. Un pensiero fugace andò a Ying, dominatrice del fuoco che con tutta quella pioggia non avrebbe potuto fare gran che. Non era però il momento di abbattersi o sarebbe finita male, malissimo. L’unica cosa che le fece tenere la mente lucida era la convinzione di trovarsi ancora in un sogno. Almeno così riusciva a sopportare la vista di quei corpi senza vita.

Non c’era una direzione giusta dove cominciare a combattere, quindi corse all’impazzata verso un gruppetto di Kappa che stavano accerchiando una donna muscolosa con in mano un remo.

“EHI VOI?! AVETE MAI ASSAGGIATO IL POTERE DELLA NUVOLA?!”

<ninjutsu Attivazione> - Esaltazione - Kōyō: "Senti il mio nome?!" - [PE: -2] "Beandosi con prepotenza del proprio nome, il Ninja di Kumo esalta se stesso e i propri muscoli con la forza del proprio ego e grazie anche ai particolari Jutsu. Questa Attivazione da un bonus alla Frz e alla Int di 20 e, in caso l'utilizzatore abbia più Fama di tutti i ninja avversari presenti, un ulteriore bonus di 10. Utilizzare questa attivazione in un Attacco o in una Difesa semplice, la trasformeranno in una Ninjutsu."

PE: 19-2=17
Bonus tutti attacchi successivi:
INT +20
FRZ +20

<bukijutsu Ravvicinata> - Turbine di Ferro - (Chk: 50) (Frz: +70+Bonus Arma)
"Afferrando la propria arma saldamente, il Ninja inizia a roteare rapidamente rivestendo le proprie gambe di chakra, in modo tale da aumentare la forza della rotazione prima di scagliarsi contro i nemici. La potenza del colpo è tale da farlo rimbalzare una volta colpito qualcuno verso un altro obbiettivo, permettendogli quindi di colpire 2 nemici con la stessa tecnica."

STM: 66-(50/2)=63


Chiese più per darsi la carica che per spaventarli. In parte funzionò. Il loro raccapricciante sguardo si puntò su di lei. Senza perdere altro tempo con il Kunai teso verso l’esterno, cominciò a vorticare su se stessa, colpendo dapprima un corpo verde molliccio, per poi rimbalzare contro un altro.

Non fu poi così potente come si era immaginato, ma almeno li aveva allontanati dalla donna, che ne scaraventò uno a terra con il remo. Raccolse il Chakra nel Kunai e, con un movimento molto fluido e veloce, ne tagliò un altro in due.

<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Luna: Morte Silente - (Stm: 3)(Frz: +40 +Bonus Arma*3/2) “Lo Stile della Luna è un particolare modo di maneggiare le armi da taglio, di qualsiasi tipo esse siano. Le tecniche basate su tale stile si contraddistinguono per la grande fluidità ed eleganza dei movimenti, quasi come se fossero una semplice e piacevole danza e non un’arte ninja sviluppata per uccidere il nemico. La Morte Silente si configura pienamente in tale descrizione: una serie, seppur breve, di movimenti estremamente complessi, in grado di confondere anche il nemico più esperto, consentendo allo shinobi che esegue questo ballo di avvicinarsi al nemico, per poi colpirlo inaspettatamente con un singolo fendente. Se chi esegue questa tecnica è specializzato in taijutsu, avrà un bonus pari a Vel*3/10.”

STM: 63-3=60


Altri spasmi dallo stomaco quando vide le budella del mostro rivolte a terra, ma si riprese

*E’ un sogno Honami.. E’ solo un sogno!*

Non fece in tempo a dire nulla che altri Kappa comparvero dal nulla.

“Ma quanti ce ne sono?!”

Quattro Kappa di varie dimensioni stavano correndo verso di lei. Erano troppi da affrontare tutti insieme. L’unica, era sperare che fossero stupidi e che anche un’impedita come lei potesse qualcosa con i Genjutsu contro quegli esseri. Compì rapida i sigilli e con l’ultimò inviò il Chakra contro il gruppetto.

<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – Liv 1: [Chk: 40] [Eff: 50]
"Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento.
Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonnolenza e Paralisi."

STM: 60-(62/2)=57


Li avrebbe rintontiti, o magari, se era fortunata, fatti addormentare. Li vide barcollare e capì che qualcosa di positivo era accaduto.

“Colpiteli!”

Urlò poi. Qualcuno le diede ascolto e vide i quattro andare al tappeto, dopo una serie di colpi ma non capì chi li aveva portati poichè dovette fare una scivolata per non essere beccata dall’artiglio di un Kappa schifoso, che colpì subito con il Kunai proprio in mezzo alla testa.

<taijutsu> - Slide - (Stm: -4)(Vel: +65/100/150/200) “Inutile usare strambe arti di combattimento, inutile prepararsi a morte con tecniche difensive complesse e poco originali. Spesso una scivolata al momento giusto risolve molto di più, e questo le genti di Kumo l'hanno capito molto bene, da come si può osservare durante l'esecuzione di tale tecnica.”

STM: 57-4=53

Attacco Semplice Armato Chakrato (Ninjutsu)

STM: 53-(62/2)=50


Fu in quel momento che si accorse di quanto fossero brutti: verdognoli, con una forma allungata rispetto quelli delle illustrazioni che aveva visto, il cervello esposto in un buco in mezzo alla testa. Questa volta fu troppo e un nuovo conato svuotò la bile del suo stomaco ormai vuoto. Le gambe le tremavano, stava usando troppo Chakra.

Una pacca sulla spalla la fece riprendere, chi era? Non lo vide, perché si era già dileguato. Si guardò intorno e si rese conto di quanto critica fosse la situazione. Ovunque la gente stava combattendo, ovunque morti e sangue. Erano circondati, spacciati. Se non si fosse trovata in un sogno, chissà quale sarebbe stata la sua reazione a tutti qui morti. Forse disperazione e rabbia, per non essere riuscita a salvarli prima. In quanti erano morti? I ragazzi di Kumo? Ma inutile pensarci. Stava sognando e prima o poi tutto sarebbe finito. Vero?
 
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view post Posted on 28/7/2016, 12:50     +1   -1
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Finalmente anche quella giornata era terminata e dopo essersi fatta una doccia, Ying si buttò letteralmente sul letto. Non ci mise molto ad addormentarsi; dolce, beato dormire.
Le ore scorrevano sull'isola ora tranquilla; il silenzio veniva spezzato di tanto in tanto dal roboare di un fulmine.
Poi, senza preavviso, la tempesta arrivò. L'acqua dolce si ricongiungeva a quella salata del mare, dalla quale si era condensata. Lo scrosciare della pioggia sui vetri faceva da sottofondo all'impetuosa voce dei tuoni.
La giovane kunoichi però ci si era abituata e non vi prestò attenzione, muovendosi appena nel sonno e corrugando infastidita la fronte.

Tuttavia era destino che quella notte non potesse dormire in pace; un fulmine, uno più vicino e più grande degli ultimi, squarciò il cielo e il suo forte boato la svegliò di soprassalto, facendola cadere dal letto. E tanto per concludere ci stava qualcuno che faceva un casino infernale là fuori! Per tutti i Kami!
Non aveva voglia di alzarsi, aveva troppo sonno; probabilmente sarebbe rimasta a dormire per terra, tanto chissene. Ignorò l'orrenda sensazione di pastoso che aveva in bocca; si grattò la testa scompigliando ancor più i capelli e chiuse i suoi occhi sonnacchiosi, tentando di riagguantare quel sonno di cui era stata ingiustamente privata.

In quel momento la ragazza concentrò il suo udito su quelle grida che si sentivano -le parve di sentire addirittura la voce di Honami- e solo allora comprese che erano grida d'aiuto. Aggrottò la fronte e riaprì gli occhi, alzandosi stancamente in piedi. Quindi si affacciò alla finestra.
Quello che vide, o meglio che riuscì a intravedere nel buio della notte non le piacque per niente; la gente stava fuggendo da qualcosa e senza perdere altro tempo; la voce di Honami non se l'era immaginata visto che notò la sua figura uscire dalla finestra.
Non controllò neppure se i compagni erano svegli; la kunoichi di Kumo si vestì in fretta e furia, prese il suo equipaggiamento e saltò anche lei dalla finestra.
"Hop!"

Peccato si fosse scordata che sotto la sua di finestra non c'era la terraferma...
"UARGH!!" Splash!
così finì per farsi un bel bagno gelido e ACCIDENTI ERA GHIACCIATA!!
Fortunatamente la banchina non era alta, così poté risalire subito. Mentre correva in direzione opposta di quella della gente spaventata, lei usò il katon per asciugarsi in fretta, ma soprattutto per mantenersi calda dalla pioggia; il tutto era accentuato dagli stessi suoi movimenti corporei e sembrava quasi espirasse fumo dalle labbra. Si legò anche i capelli per evitare che le dessero fastidio.

Man mano che avanzava verso la meta, i cadaveri a terra aumentavano esponenzialmente. Lei storse il naso e serrò le labbra in una smorfia, evitando caldamente di volgere il suo sguardo sui poveri malcapitati; non era un bello spettacolo da vedere, ringraziò gli Spiriti che c'era il manto notturno a coprire tre quarti di quella scena e che ci fosse la pioggia a lavare tutto quel sangue.

Fu allora che sentì un verso inumano, il suo istinto da soldatessa agì per lei; schivò fulminea gli artigli di quel mostro verdognolo e si girò di scatto; mise da parte ogni emozione che le sarebbe stata d'intralcio in quella battaglia, fissando la bestiaccia con sguardo concentrato, afferrando nel contempo un kunai e usando la Bukijutsu che aveva imparato da Makuto per eliminarlo -usare il fuoco con quella pioggia sarebbe stato un problema-.


<bukijutsu Ravvicinata> - Rombo della Voce - Forza della Tempesta di Tagli- (Chk: 40) (Frz: +30+Bonus Arma)
"Lo Shinobi invoca tramite la voce e il chakra un velo di potenza intorno alla propria arma che irradiata dalla sua energia inizia a far vorticare rapidamente l'aria intorno a se fino a lacerare tutto ciò che tocca. L'Arma infligge ferite da Taglio raddoppiate o extra, se infligge un altro tipo di danno."


Neanche il tempo di eliminarlo che spuntarono dal nulla altre due di quelle orride creature. Utilizzò il suddetto attacco per eliminare quella più vicina delle due, dopodiché camminò sopra la bestiaccia prima che questa potesse cadere e usò lo slancio per saltare verso l'altra, sferrandogli due calci bene assestati sul muso. Il loro tanfo era terribile, e lo era ancor di più quando venivano smembrati.


<taijutsu Ravvicinata> - DropKick!- (Stm: -4)(Frz: +60)
“Le Taijutsu di Kumo, se così si possono definire, sono conosciute per la loro ''stranezza''. Per niente aggraziate e senza alcuna logica ninja risultano comunque estremamente efficaci per via della loro facilità d'esecuzione mischiata all'efficacia quasi unica che rara. In quest'attacco infatti lo Shinobi della Nuvola salta verso il proprio nemico e con uno slancio delle proprie gambe rifila un doppio calcio in faccia al proprio avversario.”


Questo non servì a eliminarla però, così a Ying venne un'idea; frattanto che la bestia era ancora tramortita, lei usò il chakra per circondare la lama di due kunai con il katon, proteggendo le armi come meglio poteva dalla pioggia mentre lei stessa manteneva attivo il medesimo; la sua idea non era esattamente di usare il fuoco contro di loro, ma di rendere le armi in grado di ustionare.
Così facendo ripartì all'attacco, eliminò definitivamente la creatura che era a terra e riuscì a ustionarne altre tre, colpendo l'ultima anche con una ginocchiata nello stomaco.

Quando finalmente ebbe un attimo di tregua, la ex guardia imperiale si guardò attorno per controllare la situazione, in quel momento riconobbe la persona che stava china a terra, a buttare bile, e non poté fare a meno di avvicinarsi; confortarla con un pacca sulla spalla, comprendendo come si sentisse, e tornare in aiuto di chi era in difficoltà in quella strana battaglia.
Se possibile cercò anche di aprire una via di fuga per chi stava fuggendo. Era preoccupata per quella situazione, le sembrava di essere tornata a quando ci fu la rivolta a Kumo; solo che in quel caso, il numero di vittime era drammaticamente più alto.
 
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