Seguitemi. Quasi si meravigliò l'eremita nel sentire pronunciare quelle parole dalla bocca di chi, fino a quel momento, aveva solo sputato sentenze di fiele. S'impose di mantenere la solita maschera di freddezza però, mentre con passi lenti camminava dietro il leader di Akatsuki, che stava conducendo lui e la sua amata all'interno delle viscere del covo. In quei pochi minuti rifletté su diverse possibilità; sapeva di non potersi permettere il lusso di abbassare la guardia, non con quelle presenze ad aleggiare intorno a loro. Quando però si decise ad attivare la propria doujutsu per accertarsi dei loro spostamenti, notò con sorpresa come questi fossero scomparsi. Inarcò un sopracciglio, sorpreso. Non avrebbe saputo dire di cosa si fosse trattato, se di veri uomini o di un tranello, ma di una cosa era certo: quel bastardo aveva parecchie risorse a cui attingere.
Giunsero infine in un androne, arredato con cianfrusaglie inutili, se non una cartina delle terre ninja appesa sulla parete. Su di essa si puntarono gli occhi perlacei dello Hyuga, mentre con voce profonda Hyou spiegava i piani dell'organizzazione. Kumo, questo era l'obiettivo di Alba.. la Pantera sembrava essere in possesso di informazioni preziose sulla Nuvola, così come sui giochi di potere che si erano svolti per la successione al ruolo di Raikage. Quando poi parlò di spie all'interno del villaggio stesso, lo sguardo del jonin si fece ancora più serio. Se quel bastardo diceva il vero, avrebbe fatto bene ad avvertire quanto prima Akane di ciò che aveva appena udito. La minaccia di Akatsuki andava sventata e quei dettagli potevano rivelarsi fondamentali per mettere le basi per una simile operazione. Come se ciò non bastasse, lo Yotsuki continuò il proprio monologo, spiegando in che modo intendeva apportare un doppio attacco non solo al villaggio natio, ma anche alla Foglia, approfittando delle notizie che Fuyuki gli aveva riferito.
"Questa situazione mi piace sempre meno.. bisogna intervenire prontamente, qui non si scherza per niente." pensò tra sé, mentre mentalmente simulava il tono di voce migliore con cui rispondere. Quanto aveva udito lo aveva lasciato con decine di domande, ma nessuna si prestava ad essere placata da chi aveva di fronte.. per l'ennesima volta doveva sforzarsi di indossare una maschera di sicurezza, la solita con la quale affrontava a testa alta la maggior parte delle situazioni.
- Nulla da ridire, Pantera. Sono certo che la notizia di un possibile attacco a Kumo farà gola ad Akane, tuttavia conosco il suo modo di agire e so che non priverà mai la Foglia dei suoi uomini migliori. Ciò però non rappresenta un problema.. conosco Konoha come le mie tasche ed arrivare a quel bambino non sarà affatto un problema. Avrei potuto farcela anche da solo, ma in due sicuramente potremo svolgere il lavoro più velocemente. - commentò fiscale, osservando il suo interlocutore con una smorfia compiaciuta a corrugargli il volto.
A quel punto fece una pausa, durante la quale tirò fuori dal proprio borsello una sigaretta e un accendino. La accese e con calma tirò, godendosi quel breve momento di distacco da ciò che lo circondava. Un attimo fugace ed effimero come il fumo che avvolse il suo viso, scomparendo poco dopo. Soltanto allora si fece avanti un passo alla volta, lentamente, finché la distanza fra lui e Ryu non si fu quasi azzerata. Finalmente faccia a faccia con quel verme, lo Hyuga alzò leggermente il capo per incontrare i suoi occhi. Il suo fisico era possente, ma in fin dei conti rimaneva pur sempre un uomo.. e come tale, poteva essere ucciso. A questo e ai modi in cui poterci riuscire pensò, prima di porgere la mano destra al suo interlocutore.
- Spero che entrambi possiamo raggiungere il nostro obiettivo.
"E il mio non sarà raggiunto finché questa mia mano non sarà sporca del tuo sangue."
Pensieri, congetture, menzogne. I due amanti e la Pantera avevano svolto una partita difficile, durante la quale ognuno di loro aveva fatto il possibile per ottenere ciò a cui ambiva. Adesso non vi era più nulla che Fuyuki poteva ottenere, non senza destare grossi sospetti perlomeno. Sapeva a sufficienza sul conto di Hyou e abbastanza su quello dell'organizzazione: non avrebbe potuto dire quale fosse il vero covo o il numero esatto di membri, ma poco importava; le spie di cui Alba disponeva dovevano essere diverse e al momento erano loro a rappresentare il vero pericolo. Una volta conclusi i convenevoli, i due Hyuga si sarebbero presto dileguati come ombre sottili e affilate.
Tuttavia, tutti loro sapevano che la questione non poteva certo concludersi in quel modo. Si sarebbero rivisti, molto presto, ma per il momento l'eremita dei mustelidi avrebbe dovuto pensare ad altre cose. Prima fra tutte, la fanciulla che fino a quel momento aveva viaggiato e lottato al suo fianco, ma che sembrava custodire gelosamente un segreto che forse avrebbe potuto cambiare le sorti di quella vicenda.
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