Il Redivivo, Kuro - Sessione Autogestita #1

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view post Posted on 5/3/2016, 11:51     +1   -1
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Non appena i suoi occhi si socchiusero e le sue spalle entrarono in contatto con quell'acqua gelida, la stanchezza accumulata in quei tanti, troppi giorni senza riposare decentemente, gravarono sul suo fisico, facendolo cadere come una specie di trance, nonostante il suo corpo riuscisse a mantenere la solidità acquisita in quella posizione.
La mente andava a svuotarsi, figurava nella sua testa, davanti a lui, un otre ricolma d'acqua in un ambiente privo di qualunque rumore. Man mano che il contenitore andava ad inclinarsi, la percezione del suono ritornava lentamente, fino ad udire l'intera cascata su di lui, mentre l'otre andava a disperdere il suo contenuto in uno spazio indefinito ed incolore.
Il suo passato riaffiorava velocemente, come il più rapido dei time-lapse, ricostruendosi, fino a ritornare al presente, fino a ritornare all'enorme quantità di Chakra che era costretto a sopportare adesso.
Per fare chiarezza dentro di se, aveva cercato più volte, mentre raggiungeva la cascata, di interpretare in qualche modo quelle forze contrastanti che sentiva dentro di se, che sembravano soffocarlo, fino a portarlo più vole a fermarsi e a fare dei profondi respire dopo aver perso il fiato per qualche secondo. Si sentiva saturo, pronto ad esplodere, e la soluzione l'avrebbe trovata solamente seguendo il consiglio che il saggio aveva dato lui.


(Devo trovare il modo di scindere questi due poteri, li sento entrambi miei, ma sembra che più cerco di reprimere il primo in favore dell'altro, l'altro opponga troppa resistenza, facendomi demordere e fare la stessa cosa in maniera opposta. Dannazione, devo trovare un equilibrio, ma come..)

Anche lo scroscio dell'acqua era svanito ora, non aveva più nulla di tangibile, era lui, dentro se stesso, in un viaggio verso qualcosa di ancora sconosciuto, di tetro. La sua unica certezza era quella che, una volta terminato quel percorso interiore, avrebbe trovato un bilanciamento dei poteri tale da permettergli di utilizzarlo a suo piacimento ed in maniera del tutto controllata.
Ormai non avvertiva più la concentrazione, non era più se stesso, ma vedeva solamente una lunga distesa nera, incontaminata. Ad ogni passo, il pavimento sembrava muoversi come acqua ad ogni goccia, ma non vi era alcun liquido su di esso. In lontananza, in maniera speculare si ergevano due grosse fiaccole dalla fiamma viola sulla sinistra e bianca sulla destra.


(Ognuna di esse sembra richiamarmi a se, ma non ne capisco il motivo... Non so spiegarmelo, sento che devo andare verso una di loro, il loro richiamo è forte..!)

Inziando a camminare, Kuro cercò di mantenere il centro il più possibile, senza sbilanciarsi troppo, ma notava che più la sua indecisione era forte, più le fiaccole sembravano essere sempre alla stessa distanza da lui, nonostante camminasse da un bel po' ormai. Urgeva prendere una decisione per uscire da quel tortuoso labirinto che la sua mente gli aveva messo davanti ma..quale scegliere?
Entrambe presentavano una forza attraente, sebbene la prima si mostrasse come una vera e propria forma di potere, sentiva la sua fiamma bruciare possente perfino a quella distanza; la bianca d'altro canto, nonostante avesse un calore meno percepibile, sembrava così calma da far sentire Kuro in uno stato di quiete assoluta, riusciva addirittura, per pochi attimi, a sopprimere il richiamo dell'altra fiamma.


- Ma cosa mi sta succedendo? Dov'è il Kuro risoluto di una volta? Dove è finito il Kuro senza un briciolo di esitazione, con la risposta sempre pronta?!

Provò a colpirsi il viso con qualche piccolo schiaffato ma neanche quel gesto sembro sortire alcun effetto. Le fiamme erano ancora la, immobili, aspettando la scelta dello shinobi, scelta che tardava ad arrivare. Improvvisamente il tempo che fino a quel momento era sembrato infinito ed immenso, sembrò restringersi, dando ben poco tempo al Kuro per scegliere la sua meta, il suo destino.

(Perfino questo posto mi sta intimando di scegliere in fretta? Ma qual'è lo scopo di tutto questo? E perché Fenrir ha scelto questo posto!?)

D'un tratto, mentre era immerso nei suoi pensieri, balzò alla sua mente la figura di Fenrir, l'istinto ed il potere che lui stesso aveva donato al ninja del Suono per aiutarlo a risolvere dalle sue cenere pochi giorni prima. Quella fiamma bianca sembrava avere esattamente la stessa calma che Kuro aveva avuto un attimo prima di iniziare la caccia assieme a Masaaki. Quindi ecco il motivo per il quale gli era stato consigliato quel posto e non un'altro. Stava per avere a che fare col suo destino, col suo passato e col suo imminente futuro. I piedi del giovane si inclinarono di quarantacinque gradi verso sinistra, sbilanciando il suo corpo e permettendo ai suoi passi di indirizzarlo verso la fiaccola bianca, la sua scelta.
Più si avvicinava e più il potere della fiamma viola si sprigionava, attirando la sua attenzione in maniera imponente, quasi forzando il suo corpo a voltarsi e cambiare idea. Dopo qualche minuto, si ritrovò faccia a faccia con la sua destinazione e stranamente la fiamma sembrava non essere più grande del suo palmo, all'altezza del suo petto. Istintivamente, come senza accorgersi di nulla, avvicinò la mano ad essa, sfiorandola con i polpastrelli. Al semplice tatto, la fiamma sembrò ricambiare avvicinandosi al suo corpo, penetrando il suo busto, entrando nel suo petto. Un calore immenso iniziò bruciare dentro Kuro, così forte che sembrò quasi rinvenuto da quel sogno per un breve attimo, sentendo la presenza di essere umani, animali, fonti di chakra..sentiva perfino la vita all'interno delle piante..

Lo scenario cambiò, non discostandosi moltissimo dalla realtà questa volta. Si trovava in una immensa distesa piena di flora e fauna, miriadi di cani di qualunque razza ed età mangiavano e passeggiavano indisturbati, in perfetta armonia con tutto quel che gli stava attorno. In lontananza, una specie di ammasso di legna si ergeva sulla cima di una piccola collinetta, e proprio da quel posto Kuro avvertiva la presenza di qualcuno di molto familiare. Incamminandosi passò attraverso la radura, avvicinando molti cani che sembravano non curarsi della sua presenza.
Al di la dell'ammasso di legname e foglie una decina di piccoli cani sembravano ascoltare le parole di un buffo e peloso cane, seduto su una specie di pilastro derivato da un ramo di un grosso albero rotto. Subito la sua voce fece sussultare Kuro che si focalizzò sulla sua figura in maniera più approfondita. Lo stupore fu enorme: da quel folto ammasso di peli lunghi poco più di un metro, scorgevano gli occhi di un cane esperto, anziano tanto da poter raccontare ai suoi allievi qualcosa.


(Che cosa?! Quello è davvero il Sommo?! Ma.... !?!)

- E chi mi dice che possiamo fidarci di loro?!

- Nessuno, Pak-chan. E' per questo che dobbiamo farlo, e che loro devono fare lo stesso con noi.

- Ma a me sembra tanto una cosa sconveniente!

- Ehe, non essere sciocco, sei ancora troppo piccolo per comprendere, prendi esempio da Bull-kun!

- Mpf, ho sonno, perché devo perdere tempo con questo mostriciattolo.

Il Sommo, Pakkun, Bull: gli amici, i fratelli e la famiglia di Kuro erano tutti li, ma sentiva una presenza ben più forte nei paraggi, ma estremamente più calda e vigorosa rispetto a qualunque altro essere presente in quel posto.
Dalla parte posteriore dell'albero abbattuto sbucò dal nulla, con un possente balzo, una creatura enorme, dal colore non ben definito. Ringhiava ed al tempo stesso incuteva tranquillità a tutti i presenti, senza parlare, andò a sedersi accanto al Sommo, risultando alto quanto lui, sebbene fosse semplicemente seduto.


- Sei arrivato finalmente, Fenrir-san. Possiamo iniziare dunque.

- I perimetri sono tranquilli, non c'è nessuno.

- Il tuo attaccamento al passato ti rende paranoico, Fenrir. Basta.

Senza dire altro Fenrir osservava il Sommo, pronto a sentire ciò che aveva da dire. Il tutto era molto strano, perché secondo la leggenda che Kuro conosceva, Fenrir era stato il primo della stirpe e non un allievo del Sommo. Pochi attimi prima che il piccolo e peloso cane iniziò a parlare, sembrò voltarsi proprio verso Kuro e, dopo un grosso sorriso difficilmente percettibile dai tanti filamento presenti sul suo viso, sembrò parlare proprio con lui.

- Oh... Kuro-chan! Vieni, unisciti a noi!

Kuro si sentì subito spaesato perché per la prima volta da quando era li, si sentì osservato, prima di allora aveva avuto l'impressione di non poter essere visto, ma tutto iniziava a sembrare strano, dai comportamenti ai racconti che non tornavano, qualcosa non andava e quel qualcosa mandava sempre più in confusione Kuro.

- Il nostro rapporto con gli uomini, dall'avvento del primo eremita, è sempre stato un patto bilaterale, in favore di entrambe le specie. Noi aiutiamo loro, offriamo loro il nostro vigore, la nostra forza.. loro ci offrono il loro sostegno, ci aiutano in caso di pericoli.
Abbiamo utilizzato il nostro legame per scambiarci segreti, nelle nostre arti di combattimento, ed il cambio generazione, benché nella razza umana sia molto più celere, è dovuto anche a noi..


Il Sommo sospirò, muovendo i folti peli che si trovavano sul suo naso che, dopo un breve ma intenso volo, ritornarono al loro posto, adornando nuovamente quel buffo viso, tutt'altro che minaccioso.

- Sto diventando vecchio, fin troppo. Non riesco più ad essere agile come un tempo, il mio aiuto ormai può essere solo un mero consiglio, null'altro. Per questo siete qui. Voi siete le nuove leve, su di voi ora grava l'onore e l'onere di aiutare la nostra razza alleata, ma siete giovani, forti, ma non ancora addestrati al combattimento.

Abbassò poi lo sguardo verso Fenrir, come per cedere lui la parola, o per fare semplicemente un riferimento alla sua esperienza in combattimento.

- Sebbene sembri più giovane..

- La mia leggenda, il mio nome. Sono consapevole del fatto che vi possiamo trovare in soggezione in mia presenza, ma non ce n'è motivo. Da oggi voi sarete ancor più miei fratelli, ancor più miei figli. Sarà mio il compito di aiutarvi a comprende....

BOBOAAAAAAAAAAAAAAAAHHHNN!
DOHN DOHN
DOHN DOHN
DOHN DOHN
BOBOAAAAAAAAAAAAAAAAHHHNN!



Stoppando in pieno il discorso di Fenrir dei tamburi da guerra ed una specie di corno si fecero udire nell'aria. Qualcosa andava storto, e lo si poti leggere all'istante sul viso quasi pietrificato del vecchio Sommo che guardava Fenrir come per intendere un velato "avevi ragione". D'altro canto la fiera bestia non sembrava preoccuparsi più di tanto del fatto che aveva ragione o meno, sembrava turbato più dal capire chi stesse varcando quei confini.. confini che lui stesso aveva osato varcare anni ed anni prima, quando tutto ebbe inizio.

- RESTATE UNITI! NON SCAPPATE! IL MIO COMPITO E' QUELLO DI ADDESTRARVI, ED E' QUELLO CHE FARO' OGGI, PRETEGGENDO LA NOSTRA TERRA...INSIEME!

I muscoli delle zampe posteriori di Fenrir si contrassero mostrando ogni fibra della loro forza. Alzando un po' del terreno scattò verso posizione che più sembrava minacciosa ed anche Kuro poteva percepirla in qualche modo, destando un grande stupore in lui.

(Uno, due, tre... Mio dio ma cosa sta succedendo? Stanno subendo una invasione?! Sento la presenza di più di venti creature, il loro Chakra è scuro..è cattivo.. )

Non appena la sua mente si fermò su quel chakra, Kuro si accorse che sembrava tremendamente familiare, come se appartenesse a lui, come se fosse davvero parte di lui. Decise di muoversi anche lui nella medesima direzione, cercando di raggiungere il suo sensei, lasciandosi alle spalle in piccolo branco di cani piuttosto scossi da quello che stava succedendo. Pakkun si era catapultato dietro la testa di Bull come per proteggersi, mostrando il suo lato più nascosto, mentre il molosso iniziava ad alzarsi in piedi borbottando qualcosa di visibilmente annoiato.

- Il tuo posto è con noi Kuro, il tuo posto è in mezzo a quelli della tua RAZZA, non in mezzo a questo branco di cani pulciosi.


cSy4TYR



A sbarragli la strada vi era una creatura stranissima, dalle fattezze umanoidi. Il Chakra attorno a lui era violaceo, l'aura che lo avvolgeva sprigionava terrore e tutto quel che lo circondava sembrava vivere nel silenzio più assoluto. Non sembrava ostile, non sembrava neanche divertito. La sua espressione era spenta ma risoluta, era li per una cosa ed una cosa sola: portare con se Kuro, con o senza il suo consenso.

- So perfettamente che hai un forte legame con loro, ma il nostro potere va oltre ogni confine. Siamo addirittura più forti della morte e questo lo sai, Kuro. Lo hai provato sulla tua pelle, sai quanto siamo forti e sai quanto potente puoi diventare! Non essere sciocco e seguici.

Senza aggiungere altro si voltò iniziando a fare qualche passo, prima di fermarsi accorgendosi che il suo interlocutore non si era mosso per nulla, anzi, sembrava indietreggiare. Non sapeva chi fosse quell'essere, non sapeva la motivazione delle sue parole, non sapeva nulla di lui, perché mai avrebbe dovuto seguirli?

- Non andrò da nessuna parte, aiuterò i miei alleati, i miei fratelli. Non so chi tu sia, ma se è necessario, ti combatterò.

Senza pensarci allungò la mano lunga il suo fianco afferrando l'elsa di Shinso, sentendola diversa dal solito, più corposa e più nodosa. Abbassò lo sguardo accorgendosi di aver perso le sue sembianza da animale e del cambiamento della sua fedele compagna; era diversa ma il suo animo era sempre lo stesso. Si accorse anche che una strana rabbia stava iniziando a crescere dentro di lui e più il colore della sua flebile aura chakrata si tingeva di viola, più la creatura davanti a lui mutava espressione, passando da gelida a quasi divertita.

- Arrabbiati, Kuro. Mostrami la tua vera natura. Ti stai accorgendo da solo che quel che sei è il realtà più simile a me che a loro.

- Non starlo ad ascoltare! Non fidarti di lui, Kuro! Tu sei uno di noi, lo sai benissimo!

Per un attimo le parole di quella creature penetrarono nella mente del giovane come se fossero ipnotiche, facendo fare al ninja del Suono un passo in avanti, per poi essere destato nuovamente dal ruggito possente di Fenrir che spezzò quella magia.
La creatura si voltò lentamente incrociando lo sguardo del lupo che, ringhiando, digrignava i denti ed arricciava il muso tremante.


Io...Non voglio tutto questo... Io..li sento entrambi parte di me..ma come, come posso fare per farlo capire a loro più che a me?!

I loro sguardi continuavano, immutati, a scontrarsi tra loro, creando non poca tensione. La rabbia, l'odio, il disprezzo verso l'altro erano così forti da risultare tangibili; Kuro percorse qualche passo combattuto tra quei due poteri: da una parte aveva l'occasione di raggiungere un potere oltre natura, ma avvolto per sempre da una innata sensazione di rabbia e dolore. Dall'altra parte il chakra natura già pulsava forte dentro di lui, donandogli la conoscenza, la voglia di crescita spirituale, la straordinaria forza di accettazione verso tutto. E fu proprio quello che fece muovere la sua decisione. Ma non verso la luce viola, neanche verso quella bianca.
Socchiuse gli occhi, si mise in ginocchio alla stessa distanza tra i due. Rabbia e tristezza iniziarono a raggiungerlo ben prima, ma anche la sensazione di benessere entrò dentro di lui dopo pochi secondi. La sua decisione era proprio quella di accettare entrambi i poteri poiché li sentiva parte di se in egual modo. Quella era una ulteriore prova, la più difficile della sua vita. Non una prova fisica, bensì un'immenso test a livello spirituale: non sarebbe più stato lo stesso.
Aprì gli occhi, cercando di incrociare lo sguardo con entrambe le creature, ma nulla di tutto ciò si avverò: il demone ed il grosso lupo si stavano polverizzando, il leggero vento portava con se i resti di quei corpi, i cui sguardi sembravano tutt'altro che cupi ed arrabbiati come prima. Rassegnati? Forse. Ma era ciò che avrebbero dovuto accettare, la decisione non spettava a loro.


- Voi siete parte di me, non renderò vani gli sforzi che ho fatto fino ad ora per arrivare fin qui.
Hideyoshi mi ha salvato la vita con il Chakra Maledetto, Fenrir mi ha salvato la vita con il Chakra Naturale. Spetta a me fonderli e renderli una unica ed inesauribile fonte di chakra da usare in qualunque momento!


Non appena le ginocchia si staccarono dal pavimento, l'effetto della Cascata della Riconciliazione sembrò finire. Davanti a lui la natura tornò ad essere quella di sempre, il laghetto ondeggiava davanti a lui, lasciando davanti i suoi occhi un'unica immagine simbolo di quello che era appena successo. Che fosse realtà o immaginazione era difficile da decifrare, ma Kuro accettò anche quello. Yin e Yang, la nuova vita, il nuovo sentiero. Un nuovo Kuro del Suono era appena nato, si sentiva completo.

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Ma qualcosa di istantaneo avvolse il ragazzo, e questo stava per concretizzarsi in quello che Kuro cercava nella sua ultima visita a Kiri durante l'ultimo Torneo Chunin. Percepì la presenza di qualcuno di familiare, il suo sangue iniziò a ribollire in un misto tra rabbia ed eccitazione.

(E' lui..finalmente... L'aver fatto pace con me stesso mi permette di amplificare la mia percezione del territorio a me circostante: il mio olfatto, il mio udito!)

Non molto distante da lui, ne poteva sentire i passi, i balzi tra un albero e l'altro; poi lo vide, sfrecciare davanti a lui, da un ramo all'altro.
Il legame con Kiri non s'era ancora del tutto spezzato, la Nebbia era parte di lui, era un pezzo del suo essere non da cancellare o reprimere, ma da controllare, esattamente come aveva fatto in precedenza. Forse il subconscio, forse dell'altro, ma il sigillo che era stato impresso sul suo corpo a Kiri bruciò per un attimo. Doveva raggiungerlo.
Con uno scatto fuori dal comune si allontanò dal terreno vibrando in aria come il più rapido dei rapaci esistenti, giungendo sul primo albero nelle vicinanze, usandolo per fare leva con le gambe e lanciarsi ancora più in aria, ancora più in alto.


- E' solo, sta tornando verso Kiri probabilmente. Devo agire in fretta e non essere impulsivo.

Giunto in prossimità della persona che stava per fermare, pensò brevemente a cosa fare, ma preso dall'entusiasmo del poter forse tornare libero, accelerò i tempi, scendendo lentamente davanti a lui, mostrando da subito le sue capacità nel volo. Non diede il tempo di reagire ed iniziò subito a parlare. Non aveva celato la sua identità, ora era un ninja del Suono, e sapeva perfettamente che le sue abilità non erano assolutamente paragonabili.

- Ti chiedo scusa per il mio brusco arrivo, Tonbo-kun.

- Il traditore della Nebbia, o preferisci esser chiamato Codardo della Nebbia?

- A quanto vedo la situazione non è affatto cambiata a Kiri. Il non essere se stessi ed il non stare bene in un posto è ancora additabile come codardia.. Ma la cosa non mi tante, non più almeno.
Non sono qui ne per vendetta, neanche per dispetto. Ho sempre ammirato voi ninja esperti nei Sigilli, e sono qui solo per farti una domanda.


- Perché dovrei risponderti, Okubyōna-kun?

- Perché l'informazione che voglio sapere non è ne dannosa per il tuo Villaggio, ne vitale per me. E' una mera informazione, la chiedo a te come la potrei domandare ad un qualunque abitante della Nebbia.
Voglio solo sapere il motivo per cui il Mizukage Ryushi Oizashi, non era a Kiri durante l'ultimo Torneo Chunin. Non penso di chiedere una cosa segretissima.


Per un attimo il volto del ninja di Kiri si incupì, lasciando intendere subito a Kuro la risposta.
Il legame che c'era stato in passato tra Ryushi Oizashi e la vecchia squadra dei Sigilli di Kiri era molto forte ed in più occasioni il Mizukage si era affidato a loro per risolvere delle scomode cause interne, proprio come quella di Kuro.


(Morto.. )

- Il nostro Mizukage, il vecchio Mizukage Ryushi Oizashi è morto. Lo squalo ha fatto il suo corso, è morto in maniera dignitosa!

- Vedo che la cosa ti scuote ancora, nonostante tu sia un Anbu e dovresti reperire più di altri le tue emozioni. Ma non infierirò oltre, non mi serve sapere altro. Alla prossima, Tonbo-kun.

In un attimo, quello che basto all'Anbu per battere le palpebre, Kuro balzò nuovamente in aria sparendo dalla vista del ninja di Kiri, non lasciandoli il tempo di capire la sua direzione.
Ryushi Oizashi era morto.
Il suo debito di vita con Kiri estinto per sempre. Era libero finalmente, poteva dirlo ad Hideyoshi, poteva davvero essere quello che realmente avrebbe voluto.

Rinato.


GdROff - Note per precisare.
Visto che il tempo stringeva l'ho finito ma la parte finale non l'ho riletta ancora, potrebbe esserci qualche errore, ma lo correggo breve. Intanto lo metto a valutare così aggiorno la scheda! - GdROn

Edited by .Kuroro - 10/1/2017, 21:45
 
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view post Posted on 6/3/2016, 12:21     +1   -1
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Bravo Kuro^^ +500 exp
apprezzo molto quando le sessioni sono connesse con la trama GdR-on che le precede -il che avviene quasi sempre, ma c'è modo e maniera.
Gli errorini di battitura sono un po' anche nella prima parte, non solo nell'ultima, ma non mi pare una tragedia. Unica cosa fastidiosa è stato leggere tre volte la parola "cane" all'interno dello stesso paragrafo XP
 
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view post Posted on 6/3/2016, 21:53     +1   -1
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Scusa Kuro, come mi faceva notare Giammo il tuo pg è di lv Jonin... sono 1000 exp.
Dicetemele ste cose quando le faccio, che mi deconcentro con poco :sisi:
 
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view post Posted on 23/6/2016, 21:56     +1   -1
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OFF //Come da discussione ti invito a modificare l'autogestita. Fai sapere quando hai sistemato così passiamo a convalidare la modifica //OFF
 
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view post Posted on 11/7/2016, 19:44     +1   -1
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CITAZIONE (~Angy. @ 23/6/2016, 22:56) 
OFF //Come da discussione ti invito a modificare l'autogestita. Fai sapere quando hai sistemato così passiamo a convalidare la modifica //OFF
 
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view post Posted on 18/9/2016, 19:28     +1   -1
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Oggi sono in vena di up, non vorrei dire ma non vedo ancora modifiche da giugno che ti sono state chieste D:
 
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Ho modificato come mi è stato chiesto: ho eliminato la parte dove Kuro utilizza il chakra naturale.

Trovate le modifiche esattamente dopo l'ultima immagine, quella dei pesci.
Il resto è ancora parte del Sogno, quindi non veritiera e parte della mente di Kuro.
 
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view post Posted on 10/1/2017, 22:43     +1   -1
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buona così, prossima volta non metterci 6 mesi xD
 
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