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Yu rincasò che aveva appena iniziato ad albeggiare. Dopo aver salutato Urako fuori dal Palazzo del Mizukage, si era subito messo in cammino verso l’abitazione, mani in tasca e naso infilato nel bavero della casacca. Aveva passato praticamente l’intero giorno precedente all’aperto, sentiva il freddo e l’umido gelargli le ossa e penetrargli le membra come aghi appuntiti. Non vedeva l’ora di buttarsi sotto uno scroscio d’acqua calda e di infilarsi sotto le coltri per almeno una decina d’ore di sonno. Ah e non dimentichiamoci il cibo! Lo stomaco iniziava seriamente a protestare in maniera allarmante, quando rimise piede nella propria abitazione. Per quanto non ci fosse nessuno ad attenderlo, era proprio il caso di dire “Casa, dolce Casa.”
Con il passo strascicato, accese il caminetto per portarsi poi verso il bagno poggiando alla rinfusa, un po’ qui e un po’ lì, l’equipaggiamento ninja che si era portato dietro. Ebbe cura solamente per Kenmaki e per l’Hakanai, con relativo contenitore, che ripose accanto al letto, prima di infilarsi rapidamente in bagno. Fu un piacere sentire scorrere l’acqua calda sul corpo, portandosi via gelo, tensione e…Kami tutto quello sporco! Non credeva di aver raccolto così tanta sporcizia trasformandosi in cane, ma il colore torbido dell’acqua, tendente al marroncino, diceva esattamente il contrario. Vide cadere anche dei residui di bastoncini ed erba, resti di ciò che gli era rimasto impigliato nel pelo e, quindi, nei suoi capelli.
Quando uscì dalla doccia, si sentiva un altro. La stanchezza era ancora lì e non se ne sarebbe andata prima di una bella dormita, ma decisamente stava meglio di prima. Avvolto in un accappatoio, ed accompagnato dall’allegro scoppiettare del fuoco, si costrinse ad andare a prepararsi qualcosa…Qualcosa di veloce. Decise per un Ramen istantaneo che ingurgitò quasi senza sentirne il sapore.
E adesso…Beh adesso dormo. Non ce la faccio proprio più. Ad andare in biblioteca ci penserò domani.
Ora che ci faceva caso, aveva anche dei libri da riconsegnare. Li osservò impilati, lì sul comodino, mentre si toglieva l’accappatoio per infilarsi un paio di pantaloni della tuta. In teoria il tempo per riconsegnarli non era scaduto, ma li aveva finiti ormai.
Ficcarsi sotto le coltri, mentre i primi raggi di sole si infiltravano dalle fessure dei balconi, lo fece sorridere stancamente: sembrava un vampiro. Tutti in quel momento si stavano alzando per andare a svolgere le proprie mansioni o all’Accademia, mentre lui se ne andava a dormire. Era davvero un controsenso, ma si sentiva talmente stanco che quel raggio di sole non gli impedì di prendere sonno in poco tempo.
Quando riaprì gli occhi, costretto più che altro dall’orologio biologico del suo maledetto stomaco, era già primo pomeriggio. Si era dimenticato di mettere la sveglia quella mattina quando era rincasato, ma…non se ne pentì affatto. Il marchingegno infernale col suo suono distorto l’avrebbe sicuramente fatto svegliare di malumore. Invece, così, Yu si alzò davvero ben disposto. La spossatezza era stata divorata da Morfeo, tanto che il Genin si alzò senza tante storie aprendo i balconi su di una Kiri già in fermento.
Dopo una colazione che aveva più la parvenza di un pranzo, si costrinse a rimettere a posto il disastro lasciato quando era rientrato dalla missione, quindi raccolse armi e libri e si avviò verso la biblioteca del Villaggio. Aveva tutta l’intenzione di scoprire che razza di tecnica fosse quella utilizzata dalla bambina per far comparire quell’insetto corazzato enorme!
Non so bene come spiegare che cosa mi serva, ma…ritengo che, se mostrassi a Kasumi i sigilli della tecnica in questione, mi potrebbe aiutare. Conosce i libri della biblioteca a menadito, quella lì!
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Edited by Lucifergirl88 - 8/1/2016, 15:53