CITAZIONE
Pensato - Narrato - Parlato
La corsa stava continuando, ed il muro era appena stato scavalcato dal nostro prode Kesshin. Nessun intoppo, nessun rallentamento, il giovane studente era soddisfatto della sua performance: era riuscito a mantenere la tecnica della moltiplicazione senza perdere troppo la concentrazione e compromettere quindi velocità e riflessi. Certo l'aggiunta del controllo del chakra per poter rimanere fissato ai muri non era una cosa a cui era abituato, ma del resto era a quello che serviva l'allenamento, no?
Sospiri e secche inalazioni ed espulsioni d'aria provenivano dalla bocca del dodicenne. Gocce di sudore cominciarono a rigare la sua fronte. Alzando repentinamente braccio e polso, con un rapido gesto si asciugò, poi scrollandosi la testa continuò a guardare dritto davanti a se, tra quelle strade desolate e polverose.
Dannazione, sto bruciando più in fretta del previsto. Il controllo del chakra mi e' riuscito parecchio bene, ma continuando a questo ritmo collasserò ben prima di finire il giro... Tanto vale limitarsi alla corsa normale e tenere il meglio per la fine, avrò sicuramente tempo di recuperare nei prossimi minuti. La decisione, dunque, era presa: il giovane smise di direzionare parte del suo chakra alle piante dei piedi e continuò a correre sfruttando solamente la sua forza muscolare. Questo voleva dire occupare più spazio stradale e correre più rischi per quanto concerneva lo sbattere contro qualcuno e/o qualcosa, ma del resto non aveva altra scelta. Le copie invece continuavano a viaggiare al loro solito, a qualche metro di distanza sempre sotto l'occhio vigile del loro creatore.
Kesshin tentò di aguzzare la vista e finalmente addocchiò l'inconfondibile insegna con sù disegnata un'incudine battuta da un martello.
E' lei, non c'è alcun dubbio... ora sempre dritti fino al prossimo checkpoint. Pare pure che sia in vantaggio... credo... bhè, molto bene in ogni casoIn realtà tutto lo stress accumulato lungo l'ultimo tratto di strettoia aveva inibito leggermente le sue abilità sensoriali, quindi non poteva dire con esattezza se lo Yotsuki stava tenendo il passo oppure no, girare lo sguardo per cercare in tutte le direzioni poteva costargli caro... E se però il tipo stava architettando qualcosa alle sue spalle? Magari conosceva una strada più corta, o era semplicemente indietro. Una cosa era certa, sicuramente non l'aveva ancora superato per vie convenzionali, non era umanamente possibile correre così in fretta senza essere visti.
Potrei assicurarmi che sia alle mie spalle... davanti a me non c'è nulla, nessun passante ne negoziante, le copie stanno andando benone. Ok, facciamolo in fretta.Il futuro shinobi della tempesta volle quindi controllare i dintorni e staccò gli occhi dalla strada per un istante, guardò sul lato destro: nulla. Riportò le pupille davanti a se per assicurarsi che nulla fosse cambiato e poi ripetè l'operazione a sinistra. Infine, con un veloce movimento del collo torse il capoe... una terribile sensazione. Una specie di senso leggerezza lo inondò, come se un peso che fino a quel momento stava gravando sulla sua mente fosse improvvisamente sparito.
La mia copia... Dannazione no...Uno dei suoi cloni aveva schivato per un soffio due passanti e finì per sbattere sul muro, scomparendo in una bianca nuvola di denso fumo.
Il ninja per poco non perse l'equilibrio per lo stupore, per non rischiare di ruzzolare via come un imbranato si fermò immediatamente, lasciando una lunga scia di polvere dietro di sè. Finì quindi la sua corsa lì, accucciato in mezzo alla strada mercantile di Kumo col pugno stretto sulla roccia su cui poco prima stava danneggiando.
Digrignando i denti se ne stette lì, fermo per qualche istante, immobile ad assaporare l'amaro sapore di quella che sembrava essere una sconfitta... poi due voci si levarono da una zona indefinita dietro di lui. La prima era squillante e divertita, la seconda più tonante e seccata.
Kesshin si voltò mostrando sul suo volto massima serietà, poi alla vista di quel vecchio mastodontico i suoi gialli occhi si spalancarono tutti d'un colpo.
Lo riconosceva, era proprio il Raikage in persona, accompagnato da un altro tizio che sicuramente sfigurava di fianco ad un tale ammasso di maestosità e baffezza. La cosa particolare era che il capo shinobi di Kumo si stava rialzando avvolto dalla nuvola di fumo provocata dalla copia.
Quindi non solo sembra che abbia perso la corsa, ma ho pure fatto inciampare Giichi Ishiyaki... ah, che giornata, e dire che era partita così bene.Pronto ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni, Kesshin avanzò rapidamente verso quelle due autorità ninja, non aveva intenzione di perdere troppo tempo: l'importante era mettere in chiaro le cose, e poi andare ognuno per la propria strada. Con aria seria e al contempo composta fece un lieve inchino, piegando busto e testa e parlò:
Mi scusi per il disagio causato, Yondaime Raikage. Il mio nome e' Kesshin Arashi, studente del clan della tempesta e futuro shinobi; mi trovavo nel bel mezzo di allenamento con un mio compagno e sembra che il mio sciocco e inesperto giudizio le abbiano causato problemi, oltre che la mia sconfitta nella gara di corsa... Ad ogni modo, tutto apposto? Sicuramente un grande guerriero come lei sarà rimasto illeso per una simile sciocchezza, ma non si è mai troppo sicuri dico io.Kesshin non era intimorito, alla fine anche il Raikage era un ninja come un altro, ma l'aver fatto una figura del genere di proprio di fronte a lui non gli andava davvero giù.
Edited by Garth36 - 6/3/2015, 21:50