| Rimasi li seduto ad ascoltare parola per parola la storia accademica di Juichi, iniziò lentamente ad entusiasmarmi, era relativamente simile alla mia storia, da studente di storia religiosa ad accolito di Jashin. Sentì quasi una vocazione chiamarmi, ma non era una chiamata all'altruismo, anzi tutt'altro. Sentivo quell'energia scorrermi dentro come fuoco e rapidamente chiudermi le ferite più profonde, era merito di quel chakra verdastro che mi irradiava ogni contusione e lacerazione presente sul corpo, sentivo anche una certa affinità tra quell'energia e il mio meraviglioso Katon, avevo voglia di padroneggiare quel potere e non mi sarei lasciato scappare un'occasione d'oro come quella. Improvvisamente la porta d'ingresso si spalancò. Alle spalle del medico che rapidamente guariva le mie ferite, un uomo anzianotto, sopra i sessantanni, non molto alto e con il camice abbottonato fino al petto dal quale lasciava fuoriuscire una cravatta gialla, senza ombra di dubbio fuori moda. Non mi scomodai più di tanto, sorrisi e basta, sembrava un uomo piuttosto sicuro di se, probabilmente un altro medico, pensai.
Buongiorno signori.
Disse allegro.
Oh, buongiorno Dottor Keizo!
Buongiorno.
Risposi.
Ero venuto qui in cerca del Dottor Chomei per le noiose lamentele dell'inserviente. A dire il vero mi è bastato seguire la scia di sangue lungo il corridoio. Cosa abbiamo qui?
Vidi l'anziano uomo muoversi deciso e saccente, afferrò la mia cartella clinica e la lesse rapido confrontando trauma per trauma le condizioni iniziali con quelle attuali. Ero quasi totalmente guarito ed effettivamente non ero all'interno dell'ospedale da più di un ora, il che sembrava aver destato dei sospetti. Ma la cosa che maggiormente mi irritava era lo sguardo fisso che quell'uomo aveva sul mio medaglione jashinista. Sembrò quasi che quell'uomo sapesse cos'ero e non volesse dirlo ad alta voce. Non mi piaceva affatto, mi irritava particolarmente ma non lo diedi a vedere restando disinvolto e facendo finta di non vedere dove, il suo sguardo, si era andato a posare.
Non era mia intenzione origliare, ma prima di entrare ho sentito che ti interesserebbe imparare le tecniche base della medicina. Se sei interessato davvero potresti rivolgerti al sottoscritto dopo aver riacquistato le tue normali condizioni fisiche.
Annuì entusiasta, per non destare sospetti cercando di celare il più possibile i miei reali pensieri, era stato gentile ma effettivamente non riuscivo a levarmi dalla mente il suo sguardo, fisso e penetrante sul mio medaglione, sapeva a cos'ero devoto, sapeva come adoravamo il nostro Dio, eppure era rimasto li come se nulla fosse. Di colpo la porta alla spalle dei due medici, venne varcata nuovamente dal Dottor Chomei, il quale esordì con la sua solita teatralità pungente che ormai amavo alla follia.
Stai pensando a come utilizzare l'interesse di quel ragazzo per arricchirti ancora di più le tasche? Davvero Keizo, quando tuo padre, il principe delle tenebre, verrà a ripescarti per riportarti a casa nel centro della Terra, puoi farci la cortesia di non fare più ritorno? Ora fuori da qui.
Al sol sentire principe delle tenebre, dentro di me una risata echeggiante sembrò svilupparsi e rimbombare in lungo e in largo per ogni estremità del mio corpo, era un doppiosenso pauroso in quella situazione. Anche Kaizo, rise , forse anch'esso apprezzò l'involontaria gaf di Chomei, così prontamente si voltò e rispose.
Chomei, il modo in cui cerchi di denigrare il prossimo è divertente solo per i primi cinque minuti della giornata, dopodiché diventa noioso come lo è il tuo modo di importi su un'autorità superiore alla tua in questo ospedale.
Senti, se non esci subito da questa stanza ti frantumerò in pezzettini così piccoli che nemmeno mia nonna, che riesce a fare dei puzzle di cielo azzurro da mille pezzi in meno di un'ora, riuscirà a rimetterli insieme, neanche lavorandoci sopra un anno intero, anche se dovesse tornare ai tempi di quando aveva una vista perfetta.
L'anziano non rispose alla provocazione, voltò le spalle a me e agli altri presenti e prima di varcare la porta, mi ribadì la sua offerta.
Ricorda giovane, se vuoi imparare vieni nella mia stanza dopo esserti rimesso a posto.
Poi sparì nelle ombre dell'ospedale, la situazione si stava facendo noiosa, parole, troppe parole e niente fatti, Juichi si voltò verso il dottor Chomei, il quale sembrava realmente irritato dalla precedente visita del Dottor Keizo, con tocco deciso ma delicato mi afferrò la gamba e con un certo livello di forza spostò l'osso per risistemarlo, sentì una serie di tonfi interni per poi sentire il mio corpo tornato al suo originale splendore. Mi sentivo nuovamente forte e vigoroso, le ferite erano ormai chiuse e la mia gamba era tornata come nuova. Quel chackra medico aveva superato le mie aspettative, aiutato forse dal mio Dono Oscuro, non saprei dirlo con certezza, ma che importava? Non potevo sentire alcun dolore e rigenerarmi autonomamente non poteva fare altro che accrescere la mia immortalità e amplificare la riuscita della mia missione contro gli infedeli. Intanto Juichi riprese a parlare.
Una volta ho fatto anche io una cosa simile... era una vecchietta che non la smetteva di urlare come una pazza.
L'esperienza del dottore e la mia resistenza al dolore sono impressionanti!
La tua perseveranza nel raccontare cose di nessunissimo interesse per nessuna persona al mondo è rimasta intatta al 100%, complimenti!
Chomei, impose nuovamente le mani sulla gamba per far fuoriuscire nuovamente il suo chackra verdastro per un ultimo controllo, ed una volta appurate le mie condizioni di salute mi guardò negli occhi e parlò.
Qui abbiamo terminato. Pivello, compila al posto mio le scartoffie per mandarlo a casa e liberiamo il letto. Per quanto riguarda te... dirò le seguenti parole nel modo più tranquillo possibile: il Dottor Keizo è il MALE assoluto, potrebbe essere Satana in persona. Tutti qui lo odiano, dalla punta delle corna sino all'impronta degli zoccoli e per lui non saresti altro che l'ennesimo camice da sfruttare per riempirsi le tasche.
Chinai il capo in segno di ringraziamento, era palese che non lo faceva nel mio interesse, bensì per fare un torto a Keizo, ma la sua ironia era ben troppo pungente per non essere apprezzata da un tipo di persona come me. Intanto negli occhi di Juichi una labile speranza sembrò plasmarsi dal nulla.
Dottor Chomei, avrebbe un minuto per compilare la mia scheda di valutazione? Sarebbe molto importante per me sapere cosa pensa di me e del mio lavoro da quando mi hanno affidato a lei.
Ci sono talmente tanti modi in cui potrei risponderti: Mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niet, negativo, mmhm, naa, noo e naturalmente quello che preferisco in assoluto. L'uomo che cade nel burrone: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooo.....
Il giovane sembrò non fare una piega, giusta un lieve sprazzo di rassegnazione, ma poi non sembrò dare molta importanza alla risposta cinica del suo diretto superiore, sicuramente era abituato così come ormai mi stavo abituando io a quella situazione. Comunque avevo ben capito come funzionava, le persone come Juichi erano gli sguatteri, obbligati a fare i lavori meno divertenti ed utili, la gente come Chomei, ambiva ad un potere maggiore e pur di tener testa al capo erano disposti ad offrirsi in sacrificio al suo posto e infine il " Big Boss " al quale non interessava altro che e i soldi e la fama all'interno del suo ospedale. Era come tutti gli altri luoghi del mondo, nulla di differente. Ora ero totalmente guarito, ero sano, ero pronto ad apprendere quest'arte tanto utile quanto complessa, ma la domanda che mi ponevo in quel momento era, da dove inizio? A chi mi rivolgo? Non ci misi molto, sorrisi effettivamente tra me e me, ma la persona che apprezzavo di più in quell'ospedale era quel fottuto cinico bastardo di Chomei, con la sua ironia affilata come la mia Fauci di Luna. Scesi dal letto, mentre " lo sguattero " era ancora li a compilare scartoffie per conto del suo malevolo capo. Presi le mie cose e mi sistemai con cura facendo ben attenzione a nascondere il ciondolo da sguardi indiscreti, poi mi voltai verso il giovane e parlai con voce gentile e cordiale.
Ti ringrazio per ciò che hai fatto, ma hai idea di dove posso trovare Chomei?
Rimasi li sull'uscio aspettando di avere abbastanza informazioni per poi andare a cercarlo, immaginavo che sarebbe stato difficile convincerlo ad insegnarmi, ma avevo un idea ben precisa dell'uomo che era e forse con l'argomento giusto avrei potuto entrare nella schiera di suoi apprendisti ed apprendere ciò che mi serviva.
// Mea culpa, chiedo venia sono tornato ieri in Italia spero di potermi applicare in questa settimana di permanenza poi mi tocca tornare in UK ma il periodo sembra migliorare.
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