Alloggio, Hana

« Older   Newer »
  Share  
.Corvo
view post Posted on 18/7/2014, 19:06     +1   -1




// Continua da qui. (ruolata libera ancora aperta) \\

Un lento e penetrante bruciore sembrava invadere il proprio corpo. Era sveglia? Non ne aveva la certezza: gli arti erano pesanti, quasi fossero fatti di marmo, e bruciavano come non mai. Saracinesche sembravano le palpebre, ancora impossibilitate ad aprirsi, eppure sentiva d’essersi finalmente svegliata. Quante cose erano accadute, quanti cambiamenti e quanti dolori s’erano scagliati contro di lei indifesa. Gli spazi da riempire non erano pochi. Dove si trovava prima di tutto? A causa del suo istinto, della propria impulsività s’era ritrovata a sfidare tre giovani donne come lei ad una gara della quale ancora sembrava non aver colto il significato. C’era in ballo l’ingresso ad Oto, ma lei cosa sapeva di Oto? Successe tutto così in fretta. Il duello e la sconfitta subita dall’amica. E poi quell’uomo, quella montagna di muscoli impazzita che tanto era riuscita ad abbindolarla per far sì che tutto quel macello accadde poi. Avrebbe incontrato tutte quelle persone prima o poi; ma per prima cosa urgeva alzarsi e schiarirsi un poco le idee.

A fatica aprì gli occhi, ritrovandosi in una stanza dall’aspetto austero e spartano. Pareti chiare, tendenti al violetto, senza alcun tipo di ornamento presente facevano contrasto al pavimento bianco latte. Un comodino al suo fianco con una brocca d’acqua, numerose bende insanguinate e svariati cerotti. Ci volle una manciata di secondi per collegare quei rifiuti sul comodino alla sua persona. Le braccia erano completamente fasciate e l’indolenzimento era frutto di qualcosa accaduto durante la sua perdita di sensi, il mal di testa sembrava non aiutarla a ricordare appieno. Un leggero sforzo seguito da vari dolori tra petto e braccia, le permise di scendere dal letto, stranamente comodo e poggiare i piedi nudi sul pavimento ghiacciato. Una tunica grigia avvolgeva completamente il suo corpo; dei suoi vecchi e logori vestiti nessuna traccia. Tempie pulsanti, gironzolò curiosa per l’intero alloggio che si presentò ancor più spartano della camera da letto: un tavolino quadrato in legno accompagnato da una sola sedia del medesimo materiale, una zona dove preparare dei pasti, la quale, vista l’indole della ragazza, sarebbe rimasta inutilizzata, una semplice stanza da bagno e in fondo ad un piccolo corridoio una stanza ospitante un enorme armadio di legno chiaro, naturalmente vuoto.

Tastò con mano la consistenza del suo abito, provando un leggero ribrezzo. Nonostante fosse un animale sotto le sembianze di un’avvenente giovane donna, avrebbe preferito indossare qualcosa di miglior fattura che una sottospecie di lenzuolo sgualcito. Si bloccò poi per un attimo, rimuginando su qualcosa che fino a quel momento le era sfuggito completamente. I suoi soldi, i suoi averi. Tutte quelle botte prese mesi e mesi prima per poi perdere tutto? Scattò all’indietro cercando tra le lenzuola del letto, nel comodino e nel resto della casa come una forsennata. Mise sottosopra quel poco contenuto nell’alloggio non curandosi minimamente dello sgabello poco lontano dal comodino sentendosi una perfetta idiota alla sola idea di aver rivoltato in pochi minuti tutto quanto. Arraffò il sacchetto e aprì la porta non curandosi minimamente che sotto quella veste sgualcita non ci fosse il benché minimo vestito. Il dolore e il bruciore persistevano turbolenti, dando modo alla corvina di decidere di lasciar stare ancora per un poco quelle bende mentre s’incamminava verso un cunicolo illuminato da luci al neon.
 
Top
0 replies since 18/7/2014, 19:06   64 views
  Share