Azusa Furukawa [NPC], Jonin [Capo Medico da Recupero]

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.Corvo
view post Posted on 30/5/2014, 02:08




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Regina Rossa
Azusa Furukawa

kICVNDG


• Villaggio: Sunagakure no sato
• Clan: Aracnide
• Abilità: Guizzo di Forza, Nascondersi, Concentrazione Chakra
• Specializzazione: Bukijutsu
• Elemento: Terra - Acqua - Fulmine
• Lavoro: Capo Divisione Medica da Recupero
• Rango: Jonin
• Fama: Conosciuta in tutto il villaggio


Descrizione

Ritenuta una delle donne più belle del deserto, Azusa sfoggia una chioma lunga fino ai polpacci di un rosso ramato che farebbe invidia a molti. Un corpo snello, non troppo eccessivo nelle curve ma aggraziato data l’altezza più che pronunciata. Un paio d’occhi color dell’ambra, un naso sottile e perfetto, labbra rosee e sottili che dipingono lineamenti femminili, seducenti, attraenti nonostante ella mantenga sempre un’espressione serena, rilassata e mai provocatoria. Pochi sanno della sua vera natura. Non a caso viene spesso chiamata come la Regina Ragno. Nascoste, non si sa come, non si sa dove le restanti braccia, segno di appartenenza al suo clan. Se pochi sono a conoscenza della sua natura, nessuno invece sa perché la regina degli aracnidi nasconda costantemente le sue braccia, utilizzandole esclusivamente in situazioni di bisogno.

Come la definisce qualche sporadico conoscente, Azusa è un concentrato di esplosivo, pronto a brillare ma saldamente contenuto. Perché? È risaputo che sia una donna calma, tranquilla e dall’animo buono, pronta a fare del bene a chi necessita. Ma i suoi trascorsi da ragazzina sembrano aver lasciato il segno facendo sì che maturasse una rabbia esplosiva, accuratamente celata pronta a saltar fuori di fronte al minimo segno di ingiustizia. Di certo, data l’immensa forza di cui dispone, si preoccupa di contenersi, esternando la propria carica verbalmente, nel caso il contesto sia lavorativo. In pochi l’han vista combattere seriamente, per cui la sua forza in battaglia è sconosciuta, ma sembra parlare per lei il rango accompagnato dal ruolo che ricopre nel villaggio.


Background

Una stella scesa dal cielo nel posto meno adatto a lei. Un così bel fiore del deserto, buono e puro d’animo non avrebbe potuto far altro che trovarsi a disagio nella sua dimora di nascita. Come può un anima così buona e gentile trovare un equilibrio adeguato in mezzo ad una cozzaglia di armaioli sanguinolenti? Per non parlare dell’accademia ninja, dove i ragazzetti più cattivi si divertivano a schernire il ragnetto rosso per via della sua genetica non voluta, non desiderata. A quale Kami si sarebbe dovuta appellare non avendo la minima colpa d’essere allo stesso tempo uno scherzo della natura –a suo dire- e un ragno dal sangue sporco? Non soddisfatta della cattiva popolarità all’accademia la piccola Azusa suscitava ben altro ribrezzo nei suoi consanguinei, ritenendola a più riprese indegna di portare sulle vesti l’effige del loro rinomato clan d’armaioli. Frutto non voluto dall’unione di un forte guerriero aracnide ed una semplice ma gentile donna di Suna, Azusa cominciò a portare un grosso peso sulle spalle fin dai primi secondi di vita. Come si sarebbe potuta distinguere una bizzarra mezzosangue come lei? In possesso di un intelletto spiccatissimo, arguta sotto ogni aspetto riguardante l’attività ninja, cominciò fin da giovane a suscitare l’interesse dei vari ninja d’alto livello, mostrando abilità grandiose. Conobbe poco e niente suo padre, sempre distante per le missioni e distante dal cuore vista e considerata la sua nascita non troppo gradita. Tutt’altro affetto ricevette invece dalla madre; semplice e gentile, sempre disponibile ad asciugare le quotidiane ed amare lacrime.

Fu in quel giorno d’estate, quando l’afa raggiunse livelli astronomici, che la vita della bella ed ormai adolescente Azusa cambiò totalmente. Prese sempre di più le distanze dal genitore ninja, scoprì per puro caso e con enorme tristezza la malattia che ormai da anni affliggeva sua madre. Una malattia degenerativa dicevano i medici, che pian piano l’avrebbe consumata dall’interno senza che vi fosse la minima speranza di sopravvivere. Se ne andò via nel giro di qualche mese dalla scoperta. Mesi intensi e tristi nei quali la piccola si prestò totalmente alle cure della povera madre, sempre più contenta e fiera di come stesse crescendo la figlia. Spirò nell’unica notte di pioggia mai vista dagli occhi ambrati della figlia, seduta al suo fianco in un amaro silenzio. Un sorriso e niente più prima di addormentarsi per l’eternità.

Che fosse stata quella perdita a spingere la Regina Rossa ad intraprendere la carriera medica nessuno ne è ancora certo. A qualcuno piace dire che il temperamento focoso e battagliero ereditato dal padre si fosse fuso con la gentilezza e la bontà d’animo della madre creando così una ragazza desiderosa di riscattarsi e voler dimostrare tutto il suo valore. Non ci mise molto difatti ad introdursi nel mondo della medicina spiccando tra gli altri apprendisti, risultando poi una delle migliori. L’amore ereditato dalla madre sembrava, agli occhi di tutti, voler esser riversato nei poveri pazienti sotto le sue cure. Quel sentimento provato da ragazzina quando qualunque suo coetaneo la scherniva senza problemi finì presto, quando finalmente rivelò all’intero villaggio la sua preziosa predisposizione. Accettò più tardi con maturità il suo passato, accantonandolo. Tutta Suna è ormai da tempo riconoscente alla donna che negli anni è persino riuscita a diventare il Capo della Divisione Medica da Recupero e quindi responsabile dell’intero reparto medico del villaggio. Nessuno ancora sembra averla vista in un combattimento, se non quando eseguiva missioni chunin; la maggior parte della gente è comunque convinta che nelle sue vene scorra il sangue di una vera aracnide, tanto bella quanto fatale.


Conoscenze

C o n o s c e n z e - U m a n i s ti c h e

Reigi - Eloquenza e galateo
Uno shinobi che si rispetti deve essere capace di essere convincente quando parla, si tratti di ordini impartiti ai propri sottoposti, di crudeli inganni o qualsivoglia forma di espressione orale. Molti preferiscono far parlare le proprie armi, prediligendo il suono del ferro a quello della propria voce, mentre alcuni hanno reputato questa strada parecchio comoda, affinando la propria capacità di espressione, imparando a padroneggiare la dialettica e divenendo di conseguenza ottimi oratori. "La lingua non ha ossa, ma spacca le ossa". I ninja che hanno approfondito i propri studi sulle forme d’eloquenza lo hanno capito e per questo hanno fatto della propria lingua un'arma fidata, da usare nelle situazioni ove la forza bruta potrebbe fare ben poco. Leader di insindacabile carisma, maestri della sottile arte della retorica, tali shinobi sono abili nel far valere le proprie idee e convinzioni davanti ad un uditorio. Forti dei propri mezzi e consapevoli della reale potenza delle parole, non esitano a ricorrere al proprio talento per diffondere il proprio pensiero, spesso riuscendo a creare così tanta confusione nella mente dei propri interlocutori da spingerli a sposare le tesi che vengono proposte. Allo stesso modo sono parecchio sciolti nei legami interpersonali, tanto che riescono ad approcciarsi in maniera naturale con qualsiasi persona, che sia una bella donna o un pericoloso nemico, potendo emulare i comportamenti adatti alla situazione in cui si trovano.

Shinri-gaku - Psicologia
Per compiere le proprie missioni, i ninja non si affidano solamente alla forza delle armi, devono essere anche abili psicologi, tanto nei rapporti intrapersonali (relativi, cioè, alla propria psiche), quanto in quelli interpersonali (che coinvolgono altri individui).
I principi della psicologia ninja sono l’adattabilità e la resistenza, come suggerisce lo stesso kanji nin, traducibile in “paziente sopportazione”. Di fatto, gli shinobi sono tenuti ad utilizzare ogni mezzo a loro disposizione e a sopportare ogni avversità per raggiungere il proprio obiettivo.
Sono addestrati ad essere sempre attenti all’ambiente circostante e in sintonia con gli eventi e i processi naturali o provocati dall’uomo. Il loro pensiero deve essere elastico, tale da consentirgli di adeguare i propri piani in caso vi siano nuovi sviluppi, opportunità o limitazioni. La loro reazione alle persone, alle vicende o alle situazioni non è dettata da esse stesse, non dai preconcetti, ma da una scrupolosa ed obiettiva analisi dei fatti. Di conseguenza, si può dire che i ninja abili nell’affidarsi alla psicologia, sono maestri nel vedere la realtà, non semplicemente ciò che presumono o vogliono.


C o n o s c e n z e - B e l l i c h e


Bukiro - Armi e metodi di forgiatura
“Non esiste arma che un ninja non possa costruire ed usare, non esiste forma di combattimento in cui non possa eccellere, non esiste nulla che possa intimidirlo a tal punto da farlo rinunciare a determinati obbiettivi, perché, dalla prima missione compiuta, era consapevole ed adagiato nel varcare la sottile soglia tra la vita e la morte, ed imperterrito, ne era sempre tornato sorridente”. Con questo antico detto ninja si può riassumere il coraggio, la volontà e le capacità degli shinobi, ma anche la loro abilità nel costruire, nonché utilizzare, le armi. Non per nulla si dice che le armi ninja siano tra le migliori in assoluto e i fabbri che le costruiscono non sono da meno. Di fatto, come il resto dell’equipaggiamento, le armi dei ninja devono essere leggere, portatili, occultabili e multiuso: ben poche sono utilizzate solamente per combattere. La loro necessità di muoversi velocemente e in silenzio, nonché di svolgere molteplici funzioni nel corso di una missione, senza contare il rischio di possibili perquisizioni, rende necessaria una scelta dell’equipaggiamento e delle armi da portarsi appresso, nonché d’occultarle alla perfezione. Di conseguenza, i ninja tendono a privilegiare oggetti adatti a più scopi. Ed è proprio qui che sta l’abilità dei fabbri. Oltre al fatto di creare lame dalla pregiata fattura che nulla hanno da invidiare a quelle dei Samurai, con metodi di forgiatura spesso tramandati di generazione in generazione o anche, completamente personalizzati per infondere meglio nelle armi una parte della propria anima, gli shinobi abili nel creare le armi, devono anche tenere ben conto del fatto che queste devono essere occultate e utili non solo durante il combattimento. Uno degli esempi più lampanti è il ninjatō. Questa spada più corta e più dritta rispetto alla normale katana (proprio per tenere conto degli spazi ristretti e della trasportabilità) ha molteplici funzioni. Oltre che per il semplice combattimento, viene utilizzata per arrampicarsi, attraverso l’ausilio della tsuba (la guardia) come gradino; per combattere con molteplici avversari, munendosi sia dell’effettiva spada che del fodero molto resistente; come contenitore per combinazioni di polveri accecanti e/o fumogeni, nascosti all’interno dell’elsa; come respiratore, utilizzando la punta staccabile del saya (il fodero) ed utilizzandola come tubo. A questo punto è superfluo dire che i migliori conoscitori delle armi, dei loro pregi, difetti e segreti sono gli stessi fabbri: infondo, chi meglio del padre conosce una propria creatura?


C o n o s c e n z e - di - S o p r a v v i v e n z a

Kusuri - Medicina ed erbologia
Tipicamente, gli shinobi agiscono da soli o in piccoli gruppi e non possono fare affidamento su linee di supporto o rifornimento. Ciò significa che prima, durante e dopo un’operazione, devono essere in grado di provvedere a sé stessi e, nel caso, ai propri compagni, vivendo, oltre di quanto si sono portati come approvvigionamento, dei frutti della terra e sfruttando la propria conoscenza dei boschi e dei territori circostanti per alimentarsi, ripararsi e restare in salute.
Può capitare, infatti, che non sempre in una squadra sia presente un ninja medico per provvedere alle cure degli altri componenti del gruppo, tanto più nel caso in cui uno shinobi si trovi ad agire in solitaria. A quel punto è importantissimo, se non essenziale, che il ninja conosca, quanto meno, le nozioni mediche di pronto soccorso tradizionali e, oltre a questo, che sia in grado di potersi procurare dalla natura, le piante adatte ad ogni situazione o problema. Gli shinobi specializzati in questo campo (che siano essi medici ninja o meno) hanno la possibilità d’effettuare medicazioni d’urgenza a sé stessi o a terzi, sfruttando una vasta gamma d’erbe officinali che vanno dall’antidolorifico, al cicatrizzante, al disintossicante, all’antipiretico, al disinfettante, ecc...Inoltre, parimenti a come riconoscono le piante con effetti benefici pe l’uomo, sanno individuare le erbe da cui ricavare droghe di vario genere, che possono essere preparate mentre raggiungono il luogo d’un operazione.





Edited by .Corvo - 3/9/2014, 23:40
 
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