Studio del Taisho, Astenersi perdigiorno

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•Yatagarasu•
view post Posted on 19/3/2014, 22:57     +1   -1




Lo studio del Taisho è una camera sotterranea, e secondo molti è il luogo più pericoloso dell'intero complesso del villaggio del suono. Secondo altri si sposta, per motivi non meglio chiari e con metodi non si sa se meccanici o tramite arti ninja.
E' una stanza che varia come aspetto a seconda di chi la occupa. Prelevata interamente dallo ziggurat di un'epoca passata del villaggio, era una spoglia camera in pietra all'epoca di Otomika Kaguya. Inflessibile, imponente, la stanza di un guerriero. Inalterata ma adattata allo stile più pacifico di Hideyoshi, è diventata un salotto comodo e piuttosto ben decorato sotto Yo Saito. Non è detto che le sue trasformazioni finiranno qui.
Sotto Yo la stanza è una trappola mortale, praticamente. L'aspetto esteriore è gradevole: listelle di legno chiaro ben costruite e posizionate coprono il pavimento, mentre le pareti sono in pietra scura e legno, dando un'impressione di spazio ed elevazione. Numerosi quadri ed opere calligrafiche sono appesi in giro, mentre alle spalle della scrivania con movimenti di serpenti intagliati nel legno pregiato sta una finestra, un'opera di arti magiche e tecnologia che mostra un'altitudine paurosa sopra il paese dei campi di riso, dove si trova Oto (o almeno parte di esso)
Al momento, sopra la finestra sta appesa la leggendaria arma "tagliateste", una delle sette spade sacre di Kiri, a prendere polvere. Il trofeo di uno scontro da molti già dimenticato.
All'occorrenza numerosi burattini autonomi sono pronti a spuntare da porte segrete per portare a Yo ed eventuali ospiti comodità di qualsiasi tipo, spesso adeguate all'ospite in questione: Yo Saito odia trovarsi impreparato.
Questa parte gradevole non si rispecchia nei lati più "oscuri". Sigilli di costrizione pronti ad attivarsi si trovano nascosti nel pavimento. L'atmosfera della stanza può trasformarsi da salubre in mortale in un battito di ciglia, e lame e trappole di ogni tipo sono pronte a scattare al minimo segnale. Il burattinaio si ricorda ancora che in quel luogo è già morto un suo predecessore, e non intende certo fare la stessa fine ingloriosa: se proprio dovrà morire, lo farà lontano da casa sua.
 
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• Ed •
view post Posted on 20/3/2014, 01:07     +1   -1




Watashi era sparito.
Solo quella notizia riuscì a riportare Onimio con i piedi nel mondo ninja, allontanandolo in parte dai suoi studi medici che lo avevano tenuto impegnato per anni. Ormai la stessa Oto era diventata una casa in cui non riconosceva più i volti dei suoi abitanti, eccetto forse proprio quello del nuovo "Kage", Yo.
Il loro ultimo incontro era avvenuto infinitamente tempo prima quasi casualmente in uno dei tanti tunnel che adesso caratterizzavano il nuovo villaggio sotterraneo, ed adesso il suo vecchio compagno chunin non solo era diventato Jonin, ma aveva anche preso il controllo del villaggio. Ed il Kaguya ne era di certo stupefatto.
La luce, la forza e l'operosità pratica che un tempo caratterizzavano Onimio, erano completamente sparite, lasciando spazio ad una fame insaziabile e vuota intenta a cercare sfogo nella medicina e nella genetica. Ma per continuare ad operare come voleva doveva assolutamente rientrare in contatto con la realtà o quantomeno dire al mondo ed a Yo, "ehi, sono ancora qui".
Si era informato riguardo la fine della guerra, delle ultime decisioni del nuovo reggente di Oto ed un po di tutte le varie voci che circolavano sulla nuova gestione del villaggio, fervide specialmente nell'ambiente medico.
Ma a quel punto, Onimio voleva sentire le ultime direttamente da Yo.
Il suo risveglio dopo quella sorta di letargo che lo aveva visto nascondersi agli occhi di tutti e specie di Watashi era finito, ed adesso il kaguya voleva continuare ad incidere nel sangue la strada che aveva deciso di percorrere recidendo gli ultimi legami che lo legavano al suo puro e vecchio io.
Dopo essersi finalmente districato nell'infinità di gallerie che portavano al nuovo studio ufficiale di Yo, facendosi largo tra una infinità di automi, Onimio arrivò finalmente davanti alla porta, con un volto più maturo e scavato e degli abiti un tempo candidi che adesso davano un idea di sporco rappreso.
Bussò due volte.*


Onimio: Sono Onimio... Kaguya. Yo, sei qui? E' permesso?

*La sua voce era normale e rilassata, sebbene ancora non sapesse come si sarebbe dovuto rivolgere al suo vecchio amico o meglio conoscente.*
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 20/3/2014, 09:54     +1   -1




Off: no, non puoi, sei dichiaratamente un perdigiorno, non li leggi i cartelli? u.u /Off

Al nuovo capo di Oto non importava assolutamente nulla di come lo chiamassero, e questo era evidente sia nel modo in cui ignorava palesemente qualsiasi condotta poco rispettosa, sia per il fatto che non aveva mai indossato niente di più ufficiale del suo solito kimono a motivi floreali... che tuttavia per Onimio poteva essere una novità non da poco, così come il fatto che il volto del burattinaio fosse per buona metà bendato, e uno dei suoi arti fosse costruito in tante bande metalliche duttili e flessuose, anche se brunite e non "lucide" come ci si poteva aspettare da una protesi. Un oggetto evidentemente complesso e curato fino alla maniacalità, ma di sicuro non un pezzo di carne.
Il volto di Yo, tuttavia, non era cambiato. Stesso sguardo spento, disinteressato, stesso perenne accenno di sogghigno malizioso, stessa aria vagamente malaticcia, pallida e con profonde occhiaie. Un essere tormentato, non certo un fervido esempio di guida carismatica... ma otteneva ciò che voleva, e tanto bastava.
Stava seduto su una comoda poltroncina dietro ad un tavolo di buon gusto, ma non esagerato. Alle spalle, una finestra dava su un mare di nubi: fuori faceva brutto tempo, evidentemente.


-...Oh, non eri morto?-

La curiosità del burattinaio era comprensibile: Onimio Kaguya era stato inghiottito dai suoi studi e nel suo angolino per mesi... anni, in effetti. Sembrò controllare qualcosa, vedere qualcosa che al non più candido chunin era evidentemente invisibile. La sua banca dati... le registrazioni riguardanti lui.

-...pare di no. Beh, cosa posso fare per te, Onimio-kun?-

Una richiesta gentile, ma fatta con un tono non proprio cortese. Yo riusciva ad essere cortese solo in missione o quando ne dipendeva della sua salvezza personale. Il suo carattere era un misto tra un sociopatico paranoico con manie di controllo assoluto e un recluso acido, complessato e monomaniacale. Non il massimo per una conversazione amichevole, o anche per qualsiasi tipo di conversazione in generale.
 
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• Ed •
view post Posted on 20/3/2014, 13:56     +1   -1




*Una bonaria risatina scattò ad Onimio quando sentì le parole di Yo. Lui morto? bhè, per molti versi lo era, ma ancora respirava, camminava e parlava, quindi non poteva definirsi clinicamente morto. Il suo vecchio compagno era di certo cambiato in certi dettagli, ma a parte una sorta di tono autoritario dato dal suo nuovo ruolo, era rimasto lo stesso. Un calcolatore e per certi versi manipolatore del quale però Onimio inspiegabilmente si fidava; ai tempi almeno.
Ma sicuramente era rimasto l'unico con il quale potesse parlare all'interno del villaggio, e ciò gli serviva.
Rimanendo ancora in piedi incominciò a parlare, tirando un occhio alla Kubikiri.*


Onimio: Bene ecco... Mi sono tirato fuori dalle faccende del mondo per troppo tempo, ho bisogno di sapere in quali situazioni si trova adesso, in quanti siamo rimasti noi di Oto e quali piani ci sono per il futuro... direi che per adesso possiamo partire solo da questo, ho ancora abbastanza...curiosità che vorrei che tu gentilmente mi delucidassi.

*Una cosa che di certo non era cambiata in Onimio, era la sua essenzialità quando si trattava di parlare. Dritto al punto e senza fronzoli.*
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 20/3/2014, 14:13     +1   -1




Il burattinaio sembrò farsi pensieroso, per un momento. Poi estrasse una pipa dal lungo bocchino e la accese con pochi gesti: si stava abituando, ormai. I piani del villaggio... mh. Boh. Si era stufato del comportamento demente della reggente e di quello inesistente di Hide, ma per quanto avesse varie idee su cosa fare, non era del tutto sicuro di quale usare, o come comportarsi... o ancora meglio, se non era il caso di non fare nulla e basta, aspettando mosse dei potenziali nemici di Oto. Tra l'altro aveva da poco fatto in modo di crearne altri, supponeva.

-Oto è... beh, poco popolata è un eufemismo. Molti sono morti contro Watashi, altri se ne sono andati. I pochi rimasti sono divisi e si tengono lontani dalla scena, rimanendo fedeli al "kage". Temo che di veramente propositivi siamo io, te, una manciata d'altri e i miei burattini.-

Una stima precisa. Tralasciava ovviamente eventuali collaboratori esterni di Yo stesso, lo stormo dei corvi, i suoi contatti in Akatsuki... non tutte cose che voleva si sapessero troppo in giro, neanche con i suoi più stretti collaboratori.

-Quanto ai piani futuri, ho mandato Hiroki Hyuga, che non penso tu conosca, a reclutare un pò di persone promettenti in giro per il continente. Spero di ripopolare un poco il villaggio... dopo... mh.-

Sbuffò lievemente. Rapire persone non era quasi mai un'azione priva di conseguenze. Portava a volte a guerre, a volte a ritorsioni. Dopo, dovevano vedere come si sarebbero sistemate le cose. E dopo quello...

-Beh, come tutti anch'io ho i miei programmi personali. Tu, invece? Cosa avresti in mente di fare? In fondo siamo ad Oto per perseguire tutti i nostri interessi.-

Il solito sogghigno si allargò sul viso magro. Se le sue fonti erano attendibili Onimio si era dedicato a fare cose... poco carine, fino a quel momento. Intendeva continuare in quel senso? E cosa poteva significare per Oto? E come poteva sfruttarlo, Saito?
 
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• Ed •
view post Posted on 20/3/2014, 16:11     +1   -1




*La situazione si dimostrò essere grossomodo proprio come Onimio si aspettava, per chiunque altro non rosea ma per lui al contrario avvolta da infinite possibilità. Il ragazzo, in modo decisamente strano poi, intanto che Yo gli domandava quali fossero i suoi programmi, si portò l'indice in bocca ed incominciò a morderlo fino a farlo sanguinare. Sembrava il gesto di un pazzo indubbiamente, ma gli occhi scuri di Onimio stavano brillando e tutta la sua espressione faceva trasparire felicità. Gli era bastato pensare a quali fossero i suoi progetti per eccitarsi. Dopo il breve atto, rimosse il dito dalla bocca e con un viso piuttosto compiaciuto incominciò a parlare.*

Onimio: Adesso, per prima cosa voglio andare a chiudere una questione rimasta sepolta da tempo e spero di riuscire a concluderla in fretta, poi i miei piani per il futuro... Continuare con i miei esperimenti, liberamente. Sono l'unica cosa che abbia veramente importanza al momento... e spero infatti che nel villaggio da ora cambino un po le cose nell'ambiente medico, non che mi importi si intende, ma è seccante dover faticare per ottenere uno o due corpi...

*Il suo sguardo si alzò nuovamente, rivolgendosi alla spada appesa al muro.*

Onimio: Inoltre... c'è un unico piacere che vorrei chiederti, non voglio entrare nei dettagli adesso o chiederti niente, ma quando il corpo della Momochi tornerà qui, davanti a te, voglio esserci.

*Una richiesta estremamente strana, detta con estrema naturalezza. Tutta la questione Oto-Kiri risaliva ai tempi di quando Onimio era giunto ad Oto e lui stesso non aveva mai veramente avuto rapporti nè con Otomika nè con Illya ma dalla sua voce, era evidente che nutrisse degli interessi per il corpo morto della ragazzina.*

Onimio: La libertà che cerco attraverso i miei studi è esattamente il motivo per cui sono qui, ad Oto. Per il resto, credo sia tutto... Ah, un ultima cosa, come sta Akane Uchiha?

*La stranezza e l'imprevedibilità di quelle parole sicuro non erano nel comune nè tanto meno il loro filo logico, ma nella mente di Onimio tutto era limpidissimo. Keiichi, Otomika, Illya e Akane, ognuno di loro rappresentava un tassello importante che reggeva la psiche di Onimio. In un disegno solo a lui noto, che sarebbe andato contro ogni regola naturale. La vera libertà.*
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 24/3/2014, 22:15     +1   -1




Yo ascoltò il discorso sconclusionato di Onimio con apparente calma. Apparente. Dentro, la perplessità cresceva fino a raggiungere la certezza. Quel tizio era completamente fuori di testa. Completamente e decisamente pazzo. Yo Saito non si riteneva un individuo completamente sano di mente, ma lo sguardo dell'altro era... inquietante era un termine troppo leggero. Congiunse le mani, sbuffando lievemente. Chi era lui per giudicarlo? E cosa importava, in fondo?

-Non ho niente in contrario con i tuoi esperimenti, anzi. Solo non mettere in pericolo la segretezza di questo posto.-

Una richiesta necessaria e ragionevole.

-...quanto al cadavere della Momochi, non so in che condizioni sarà, nè che lo riporteranno a me. Probabilmente Hide-kun vorrà capire bene cosa diavolo è successo mentre non c'era, e solo dopo discuteremo della salma. Se vuoi esserci, ti avviserò attraverso il tuo corvo.-

In fondo gliel'aveva dato proprio per quello. Sperò improvvisamente ne attivasse le funzioni di sorveglianza: quella storia degli esperimenti e dei corpi reperibili lo agitava, e non poco. Potenziali brecce alla sicurezza. Intrusi, in caso di cavie vive. Male male male... però...

-Diciamo che se ti servono corpi o cavie è meglio se passi da me o attraverso i canali ufficiali. Faremo il possibile per... aiutarti... in ciò che ti serve, e avrai a disposizione una mezza armata di burattini e ninja per coprire le tracce. Mi sentirei più sicuro.-

Non mentiva. Non ne aveva quasi mai bisogno... ma praticamente sempre sembrava farlo. Deformazione professionale: quel ghigno sembrava non riuscire a staccarsi dal suo volto volpino, ormai, quasi una smorfia caratteristica.
Karakasa, nel frattempo, stava recuperando informazioni su Akane Uchiha. Posizione, situazione, potenziali minacce (alte) pericolosità (alta) e altri dati interessanti. Pochi. Molto pochi. Spiare un kage era sempre una fatica incredibile, e non valeva assolutamente la pena farlo senza investirci l'intero stormo, che gli serviva altrove.


-Akane Uchiha... beh, è uscita viva dallo scontro con Watashi, ma non incolume. Pare sia gravemente ferita, e i suoi occhi siano danneggiati o qualcosa del genere, ma sono voci di corridoio, l'hokage non è proprio il soggetto più facile da spiare. Perchè ti interessa?-

Yo era genuinamente curioso. Cosa voleva quello spostato dall'hokage?
 
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• Ed •
view post Posted on 26/3/2014, 19:41     +1   -1




*Per quanto le parole di Yo fossero accomodanti, era impossibile non notare la sua paranoia riguardo la segretezza e la discrezione, cosa alla quale effettivamente Onimio non dava troppo peso, erroneamente.
Ma a parte ciò, tutte le sue richieste vennero accettate, in particolare quella di essere presente al ritorno del cadavere della Momochi. Un sorriso a pieni denti gli si stampò in volto, già non vedendo l'ora di vederla mentre annuiva anche forte con la testa, felice di sentire che il corvo che teneva all'ingresso del suo sotterraneo gli sarebbe finalmente tornato utile.
Fino a quel momento erano state tutte buone notizie, finchè Yo non diede notizie dell'Hokage, in modo completamente incurante dal canto suo. Mentre il volto di Onimio al contrario sbiancò, sgranando gli occhi per un impercettibile secondo.
La sua mente allora volò subito a pensare a quale sarebbe stato il modo migliore per rendersi utile; nessuno. Andare a Konoha per curarla sarebbe stato inutile, al suo attuale livello non ne sarebbe stato ancora in grado e le kekkai oculari erano un mondo meraviglioso a lui ancora ignoto e di certo non avrebbe usato Akane come cavia. Onimio era ancora una volta impotente e si oscurò in volto, prima di sentire un fuoco bruciargli dentro.*


(Non importa se ancora non sono in grado di rendermi utile... continuerò i miei studi finchè non raggiungerò la vetta.)

*Esperimenti, solo gli esperimenti ed il lavoro lo avrebbero portato a ciò che voleva.
Tutti questi pensieri balenarono in lui in un attimo, prima ancora che Yo gli chiedesse incuriosito il perchè di quell'interesse per la Hokage.
Al che Onimio rispose stupito, quasi come se la sua mente dovesse essere un chiaro libro aperto.*


Onimio: Perchè è una persona importante, ovviamente.

*"Ovviamente" importante, certo, ma senza chiarirne il motivo.*

Onimio: Ti ringrazio molto Yo per le informazioni e devo dire che non mi sarei mai aspettato di vederti in questa posizione un giorno e ne sono felicemente sorpreso. E ti ringrazio anche per la disponibilità che vuoi darmi per continuare i miei studi, ti assicuro che prenderò il minimo indispensabile per raggiungere i miei obbiettivi.
Grazie.


*La semplicità di un garbato ringraziamento fuoriuscita dalla bocca di un instabile che stava per andarsene.*
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 27/3/2014, 17:20     +1   -1




Yo annuì in risposta, sbuffando ancora fumo, lentamente. Aspettò che l'altro uscisse... Onimio gli aveva dato di che pensare, ma nulla pareva trasparire dal suo volto, oscurato dalla luce che proveniva dalle sue spalle. Rifletteva. Sbuffò un'ultima volta, quindi parlò a mezza voce, quasi tra sè e sè.

-...Bihei.-

La risposta fu immediata, e provenne da più o meno ovunque, in quella stanza. Le pareti stesse parevano parlare con un tono gentile e dimesso. La voce di un ragazzino.

-Sì, Saito-taisho?-

Yo fissava ancora la porta, indeciso. Perchè era una persona importante, ovviamente. Ovviamente.
Sospetto.

-Tienilo d'occhio.-

-Sì, Saito-taisho-

Yo non era proprio contento di quello sviluppo. Non aveva senso incupirsi, ovviamente. Doveva aspettarsi sospetti e trame in chiunque, soprattutto negli otiani. Ma una parte di lui non ne era contenta, nonostante l'ondata di cinismo con cui cercava di soffocare quei pensieri.

"cosa ti aspettavi, un gruppetto di criminali per bene? Gentili sterminatori di innocenti? Un circolo del ricamo?"

Ovviamente no. Si aspettava un mucchio di traditori. Sbuffò di nuovo... ed era quello che voleva? La sua mente diceva di sì, quello che restava della sua anima bistrattata non era così d'accordo. Come sempre, la mise a tacere.
 
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view post Posted on 2/5/2014, 13:21     +1   -1
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Il messaggero di Kiri tornò ad Oto pochi giorni dopo, portando con se una pergamena sigillata, recante il sigillo del Villaggio della Nebbia.
La grafia con cui il messaggio era stato scritto era alquanto calcata, tanto da lasciare, in alcuni punti, dei solchi creati con una forte pressione della punta del pennino.


CITAZIONE
All'attenzione del Taisho Yo Saito, dal Kyudaime Mizukage Hogo Kyūjo

Vi invio questa missiva come presa visione di quella inviatami pochi giorni addietro, inerenti la Vostra presa di potere sul villaggio e la decisione, da parte di Oto, di prendere la sua strada lontano dagli altri maggiori villaggi ninja.
Con questo scritto non intendo recare alcuna offesa, ne tanto meno muovere obiezione alcuna sulla Vostra presa di posizione. Dopotutto, la guerra contro Watashi ha sconvolto tutti, dal piccolo borgo rurale al più grande villaggio, ed è più che comprensibile che, dopo un periodo di siffatta confusione, si tenda a riordinare e ridare un nuovo assetto a ciò che la guerra ha distrutto.
Non mi ritengo un uomo finemente diplomatico, e di per certo preferisco i fatti alle parole, per cui direi di non perdere ulteriori indugi, crogiolandoci in frivolezze stilistiche, per passare immediatamente al sunto, al punto cruciale di questa mia missiva nei vostri riguardi.

Di per certo, saprete bene che questa Vostra presa di posizione non verrà ben vista dagli altri Kage, miei colleghi. La cosa, sinceramente, poco mi interessa, e la voglia di discutere di questo su un pezzo di pergamena è estremamente poca. Però, suppongo, il Vostro gesto è stato mosso per ristabilire l'ordine nel villaggio e ricalibrarne l'assetto, piuttosto che per motivi di tutt'altra specie, e mi auguro che la motivazione sia questa.
Pertanto, presumo, sarebbe alquanto costruttivo permettere una collaborazione reciproca tra i nostri due villaggi, nonostante gli attriti del passato.

Perciò Vi proporrei un incontro in terra neutrale, in data da definire, per valutare al meglio come costruire una futura collaborazione. Se la mia proposta in qualche modo non Vi dovesse soddisfare, mi premuro di ricordarvi che Kiri e Oto hanno delle faccende in sospeso da sistemare, e sarebbe mio immenso piacere riuscire a concluderle nel migliore dei modi.

Attendo, quindi, vostre notizie, per poterci accordare su luogo e data dell'incontro.

Distinti saluti,

Hogo Kyūjo

 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 7/5/2014, 16:31     +1   -1




Yo entrò nello studio con aria schifata. Lavori, lavori, lavori, altri lavori. Corrispondenza... due lettere dall'aria ridicolmente pomposa, una un rapporto dal messaggero mandato a Suna, l'altra una risposta data dal mizukage. Il burattinaio ghignò tra sè e sè. Bene.
Lesse entrambe con aria leggermente più soddisfatta. Non gli piaceva eccessivamente il lavoro del "kage" ma mettere pressione a quei palloni gonfiati era uno sfizio fantastico, per lui, e se lo intendeva godere fino in fondo.


-Bihei... manda queste due risposte ai due kage. E manda un paio di corvi, discretamente, alla radura che ho segnato ora. Voglio il terreno sicuro da qualsiasi curioso di passaggio, intenzionale o meno.-

Non aveva bisogno che Bihei fosse presente. Essendo a capo della rete di spie e sicurezza del Suono, parlare all'aria all'interno del villaggio equivaleva a parlare a lui direttamente.
Poteva supporre che i tre che non avevano risposto erano o impegnati, o non interessati, o impegnati a sabotarlo in qualche modo, allarmati dalla sua iniziativa. Meglio.


"Al Mizukage:

paese dell'erba, fra una settimana, nella radura indicata dalla mappa. Sarà possibile portare con sè solo al massimo due attendenti."


"Al Kazekage:

passerò da Suna appena possibile, purchè sia garantita la mia temporanea impunità dalle accuse pendenti."


si appoggiò alla poltrona -decisamente comoda- che aveva installato nel nuovo ufficio, voltandola e guardando fuori dalla "finestra". Soffici nubi costellavano un cielo azzurro e terso. Perfetto.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 10:31     +1   -1
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continua da qui



mA3rPQ8



Dove mi sta portando, Ovetto-kun?
Domandò la fanciulla, mentre seguiva per i cunicoli sotterranei l'automa a forma di uovo. Dopo aver indossato gli abiti che le aveva portato, che consistevano in un top bianco, con pantaloni scuri e una giacca, l'aveva seguito facendo mille supposizioni, eppure qualcosa le suggeriva che, adesso, avrebbe finalmente ottenuto le sue risposte.
La condusse davanti all'ennesima porta, invitandola a bussare per poter farsi ricevere. Ansiosa, infine, Keigai bussò, in attesa di non sapeva nemmeno lei cosa.
 
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Bismillah
view post Posted on 10/7/2014, 13:14     +1   -1




Erano passati diversi giorni da quando mi ero risvegliata in quella casa così bella, dopo l'iniziale bisogno di abituarsi al nuovo ambiente avevo visitato un po' Oto, scoprendo l'ubicazione di tutti i luoghi più importanti (tra cui uno strip club) del villaggio sotterraneo. Fatto ciò avevo scoperto che nella libreria posta nella mia stanza c'erano diversi tomi utili: quello dove vi erano le tecniche base di oto, su cui passai giorni intere per apprenderle, quello che spiegava l'uso degli Ompa Heiiki ed infine una brochure sulle cose importanti che si dovevano sapere su oto, in cui avevo fatto un'importante scoperta.

A quanto pare il segno che portavo sulla spalla era una specie di catalizzatore del chakra e veniva affidato solo ai ninja più promettenti del villaggio. Volendo capire come funzionava avevo fatto qualche prova, molte delle quali a vuoto, fino a che non ero riuscita ad attivarlo... mezz'ora dopo ero riversa nella piscina, sfinita dall'aver sottovalutato gli effetti negativi di quel potere.

Fatto sta che dopo giorni trovai una lettera nella mia buca delle lettere.


CITAZIONE
Convocazione urgente all'ufficio del Taisho

...La pacchia era finita...

Mi recai dunque al suo palazzo, vestita con tutto il mio equipaggiamento ninja, vecchio e nuovo, sperando che fosse qualcosa di importante, o almeno che fosse l'ingaggio per una qualche missione. Giunta lì trovai davanti alla porta l'ultima persona che volevo vedere: la pazza dai capelli rosa, vestita in modo molto apprezzabile, certo, ma pur sempre la pazza.
Valutai le dimensioni del corridoio e posai una mano sul pulsante di Dakuredi che faceva scattare il meccanismo della separazione dell'arma. In quel modo avrei potuto utilizzarla al suo meglio anche in quel posto poco spazioso nel caso quella avesse avuto un attacco psicotico.

Quindi mi feci avanti e mi misi anche io davanti alla porta.

Ciao, da un po' che non ci si vede!
 
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view post Posted on 10/7/2014, 15:07     +1   -1
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Premessa: Keigai è un personaggio dalla mentalità estremamente caotica e distorta. Pertanto, il più delle volte, potrà capitare di imbattersi in sue decisioni che possono sembrare, all'apparenza, del tutto contraddittorie. Tranquilli, non è meta o roba simile. Semplicemente Keigai ha una scarsissima concezione temporale e un'altrettanto deludente coerenza con le scelte che compie. Inoltre non è raro che possa attaccare senza alcun apparente motivo. Per tanto non sentitevi presi di mira dal suo comportamento; è semplicemente la sua indole.


mA3rPQ8
Un odore le giunse immediato alle narici, facendole scattare una molla nascosta nel cervello. Aveva una leggera nota familiare, quel sottile odore, ma non riusciva proprio a dargli la giusta connotazione. Dove l'aveva già sentito?
Una voce femminile giunse alle sue spalle, facendola voltare. Era a lei che si riferiva?
Oh oh oh! Guarda chi si rivede! Non la riconosci, piccola mia?
Keigai scrutò perplessa la giovane ragazza che le si era parata di fronte, decisamente molto più bassa di lei. Osservò con attenzione la lunga chioma corvina e gli intensi occhi color limone, eppure non riusciva ad inquadrarli, percependone un vago formicolio dietro la nuca.
Oh, buona giornata anche a lei! Ci conosciamo, per caso?
Domandò con una leggiadria da farla somigliare ad un ingenua bimbetta di otto anni, mentre, col capo leggermente inclinato, i capelli rosa le nascondevano in parte gli occhi color acquamarina, che non smettevano di indugiare sull'esile figura della mora.
La scena cambiò davanti ai suoi occhi: una luce diversa illuminava ora la ragazza che aveva di fronte a se, circondata da una vegetazione rigogliosa, mentre una lancinante fitta alla tempia destra le faceva serrare il viso in una smorfia di fastidio... Non che la cosa le dispiacesse.
Toc toc! Piccina mia? Te la ricordi adesso?
Ecco dove l'aveva già incontrata! A Kumo! Eppure non ricordava altro del loro incontro...
Oh, ma che sbadata! Perdonami, ora mi ricordo di te! Ci siamo incontrare nel bosco vicino Kumo, ma... Potresti ricordarmi il tuo nome? Non me lo ricordo proprio...
Emise con la solita vocetta dolce e smielata, mentre nella sua testa riecheggiava una risatina stridula.
Miseriaccia, sei uno spasso Keigai, dico davvero!


Sto provando dei codici nuovi da usare nelle sue prossime role :sese:


Edited by lovely.panda - 10/7/2014, 16:31
 
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Bismillah
view post Posted on 10/7/2014, 16:43     +1   -1




La dolcezza mielosa con cui la ragazza dai capelli rosa mi rispose, fece si che la pelle d'oca s'impadronì delle mie braccia. Era davvero la stessa persona che mi aveva minacciato di morte qualche giorno fa? Eppure l'aspetto era identico, solo meno scompiagliato e con dei vestiti normali // per andare a battere //. Poi un'altra cosa mi stupì: non si ricordava di me, o meglio, così sembrava...

Ehm diciamo che siamo incappate l'un l'altra un paio di volte.


Decisi di omettere il fatto che lei avesse promesso di uccidermi e che io avevo cercato di denudarla. Anche Onigami aveva perso la memoria da quel che avevo capito, e la cosa era volta a mio vantaggio. Perchè anche questa volta non poteva essere così?
Di colpo la di meretrice vestito sembró avere un flash, visto che in più si ricordó del nostro primo incontro, cosa che fece avanzare ancor di più la mia mano verso il famigerato pulsante...

Ascoltai la domanda e valutai che fare: avrei potuto dirle una bugia, dirle che mi chiamavo nessuno...nah sarebbe stato da ritardati... Avrei potuto darle un nome falso, ma se si fosse ricordata di me, poi avrebbe avuto un motivo in più per massacrarmi.
Optai alla fine per la cosa più semplice: darle il mio nome (come domandatomi) senza far cenno al cognome.

Si, esatto, mi chiamo Hokane.

Detto questo mi accinsi a bussare alla porta anche io, volevo scongiurare abbastanza in fretta il pericolo che lei si ricordasse altro.
 
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25 replies since 19/3/2014, 22:57   531 views
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