L'Oblio - Il girone della Cupidigia, Fase IV - •Yatagarasu•

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view post Posted on 26/1/2014, 21:05
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GdROff//Continua da Qui//GdROn

I

volti accecati dal desiderio in quella frazione di tempo indefinito placò ogni frenesia per nel capitano Ijiro, il bagliore della pece tramutata in oro offuscò i suoi sensi donandogli una pace mai provata prima, un'estasi perpetua fu provata dal suo Io nel vedere quei piccoli umani affannarsi e lo stesso per la punizione che giungeva sulle loro teste subito dopo. Ironico quel gioco a cui stava giocando.

Mai fidarsi del passato Palawa, mai fidarsi. Troppo è stato dimenticato, troppe cose nascoste sotto la sabbia del tempo. Anche la memoria personale può mentirti…

Di nuovo quella voce usciva dalle sue labbra ma quando gli occhi arrivarono al limite di sopportazione e il bagliore dorato fu troppo intenso da sopportare tutt'intorno divenne parte della luce stessa, un bianco dispersivo che senza un inizio nè una fine, sembrò di precipitare nel vuoto e quando le gambe tornarono a percepire il peso del corpo Ijiro capì che questa volta era il suo, quello che aveva sempre portato con sè dalla nascita. Il suo corpo, le sue mani e le sue armi, i suoi pensieri e i suoi ricordi.
Nel mentre sotto i piedi, instabile, constatò di trovarsi in cima a una montagna di monete d'oro e preziosi in quello che doveva essere una sorta di immenso deposito. In quel luogo surreale si estendevano fiumi e colline dorate che avrebbe potuto sommergere l'intera Kumo con una facilità disarmante.



Edited by ~Angy. - 23/8/2014, 20:40
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 27/1/2014, 17:52




Ijiro cercò di rialzarsi, causando una piccola frana di monete verso fondo valle. Digrignò i denti, furioso... dove erano i suoi nemici? Dov'era lui??? Cosa cavolo era quel posto ridicolo?
Cercò di calmarsi, ma senza alcun successo. Adrenalina scorreva ancora a fiotti nel suo corpo allenato, e mantenersi calmo era tutto fuorchè sensato. Urlò come un animale selvaggio, piantando il pesante spadone nella collina dorata. Se fosse stato un nemico, avrebbe sanguinato, ma l'oro tendeva a non sanguinare in nessun caso, neanche quello.
Strinse le labbra fino a sbiancarle... quindi espirò potentemente. Inspirò, cercando il suo centro, la sua energia interiore. Ci volle qualche istante, ma quando alzò di nuovo lo sguardo, era tornato in grado di ragionare se non altro lucidamente. Ricordava in parte la visione dell'essere dorato. La sua infinita superiorità, il suo schiacciante potere.
Il suo diametrale opposto, in pratica, l'esatto opposto dell'arte del vuoto che gli avevano inculcato e tramandato. Mentre lui cercava l'annullamento del desiderio, il suo avversario sembrava la personificazione del desiderio stesso... e aveva appena posseduto il suo corpo.
Ma quindi quella era un'illusione? O cos'altro? Detestava questi mezzucci... poteva accettare di crepare in campo aperto, ma finire intrappolato in un mare di gioielli mentre i suoi uomini venivano fatti a pezzi da un essere che l'aveva posseduto? Era davvero il colmo.


-...fottuti demoni codardi.-

Ripulì la spada con un gesto automatico, rendendosi poi conto in un secondo momento che i demoni di Watashi si dissolvevano morendo, quando morivano, sangue incluso. Disgustoso. Anche nella morte si comportavano in modo disonorevole. Rinfoderò la Katana, bendandosi alla meglio i tagli più profondi, e passando poi a guardarsi attorno.
Oro a perdita d'occhio. Non sembrava esserci altro.
Sospirò, cominciando a dirigersi in una direzione casuale. Una direzione valeva l'altra, e non era minimamente sicuro dei suoi poteri "ninja" in condizioni ottimali, non credeva che usare la liberazione avrebbe aiutato in quella circostanza. Tanto valeva camminare, magari qualche idea gli sarebbe venuta sul cammino. In fondo tutte le più grandi rivelazione erano venute a uomini nel deserto, perchè doveva essere un'eccezione?
 
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view post Posted on 30/1/2014, 19:41
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C

atapultato in una dimensione parallela colma d'oro il capitano apparve spaesato ma soprattutto in collera verso chi lo aveva manipolato. Aveva riottenuto tuttavia il controllo sul suo corpo imperfetto o per meglio dire, gli era stato lasciato riprendere il controllo e ora si trovava a girovagare tra un'infinita distesa di monete e l'altra.
L'antico metallo in quel luogo forgiava ogni elemento dagli alberi ai frutti, l'erba e perfino l'acqua che fluendo tra rocce come pepite rappresentava l'unico sottofondo alla sua traversata. Ijiro infatti si tenne occupato limitandosi a camminare come un nomade nel deserto ma mentre aspettava un'illuminazione ben presto si accorse di star soffrendo un caldo pazzesco. Non era come le estati montane a cui era abituato dove soffiava sempre una leggera brezza, in quel luogo il sole era molto più simile al fuoco che scaldava Suna e le dune dei suoi deserti, permanente e soffocante. Quel Sole era più vicino del normale e minaccioso stava rendendo tutto quell'oro incandescente, l'aria rarefatta offuscava l'orizzonte e fu allora che tornò a presentarsi il guardiano in armatura.

Benvenuto samurai, sai già chi o cosa sono, ti ho concesso l'onore di provare a essere me per farti accorgere della differenza. Ammettilo, poco fa, quella pace già ti manca non è vero?

La voce questa volta più marcata e metallica proveniva dal sole e dal tutto, era nella sua testa e domandava. Intravide un ghigno nel riverbero dello specchio d'oro che attraversava quelle lande, un'ombra che scomparve rapida così com'era apparsa, un miraggio? Appositamente non fu chiaro nelle sue intenzioni, era un gioco di libera interpretazione: provocazione o tentazione? Ijiro desiderava una soluzione, voleva uscire da quel luogo insensato ma avrebbe desiderato altro e altro ancora e di questo ne era certo Palawa, convinto fino al midollo che l'animo umano era tanto fragile quando ha nulla così come quando non ha tutto. Aveva fatto provare a quel singolo uomo l'ebrezza del controllo sullo emozioni eppure guardando il suo sbotto di rabbia e la sua continua ricerca pareva non aver imparato nulla.

Dovresti aver capito che non uscirai via di qui tanto facilmente. Nascondi tanta rabbia samurai, dillo a Palawa, desideri qualcosa?

.. perchè, presto o tardi, Tutti desiderano qualcosa.


Sottolineando quell'assoluto si dissolse la sua presenza, serviva tempo per comprendersi e dalla sua Palawa aveva tutto il tempo del mondo.



Edited by ~Angy. - 23/8/2014, 20:40
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 1/2/2014, 00:26




Ijiro era un guerriero, ma non un imbecille.
Si rendeva conto che quel… luogo? Non era reale, o se lo era, lo era nella mente malata di qualsiasi cosa l'avesse intrappolato, tuttavia non era neanche un fine pensatore tattico, o un analista freddo e calcolatore. Era qualcuno versato nel Kenjutsu, e poco altro. Sapeva di non essere all'altezza del titolo che gli avevano appioppato, così come del nome che portava. Un grande guerriero con un grande nome, un grande destino, una spada al suo fianco e una fila di nemici davanti.
Troppo poco, troppo semplice.
Sapeva tutto questo, ma davvero non aveva idea di come liberarsi del fardello che portava. Del suo nome, del suo ruolo, della sua spada. Era nato e cresciuto, per fare quello, e probabilmente sarebbe morto facendolo, ma cosa ci poteva fare? E perché farci qualcosa, se in quello trovava scopo e appagamento, filosofia e svago? Se il tuo ruolo nel mondo ti soddisfa, che motivo hai di cambiarlo?
Poco importava, in quel momento. In quel momento, aveva una missione da compiere, ovvero liberarsi da quella tenia che aveva preso il possesso del suo corpo -nel mondo reale- e che relegava il suo spirito in questo assurdo calderone metallico. Liberarsene voleva dire sconfiggerlo e, come sempre, questo richiedeva prima e soprattutto comprendere con chi o cosa avesse a che fare.
Per fortuna quel genere di avversari amavano le situazioni teatrali -cosa che lui detestava, in realtà, ma a volte servivano allo scopo- e gli fornì qualche indizio su come agire nelle sue roboanti frasi. Palawa. Tutti desiderano qualcosa… un demone tentatore, dunque, e in effetti qualcuno più sveglio di lui ci sarebbe arrivato di fronte a quel torrido scenario dorato.
Asciugandosi un rivolo di sudore dalla fronte, decise che aveva trovato ciò che cercava, e non serviva più camminare.
Con calma, distese il suo Gi sul "terreno" in metallo, sedendocisi poi sopra a gambe incrociate. Socchiuse gli occhi, cominciando a parlare.


-Questo… calderone di metallo è quello che desidero? Come demone lasci molto a desiderare.-

Il tono profondo e secco non lasciava spazio a dubbi, domande. Lasciava molto a desiderare, punto. Era più un'accusa che una considerazione, quasi fosse stato offeso che i suoi desideri fossero stati male interpretati.

-Non provo rabbia nei tuoi confronti, e l'unica cosa che desidero, ora, è uscire da questa stupida illusione e tornare a fare il mio lavoro. Non penso mi darai questo, e non voglio altro da te.-

Ciò detto attese, sopportando a stento il caldo con stoica rassegnazione. Quel tizio voleva tentarlo? Non ci sarebbe riuscito sicuramente in quel modo, ma non ci sarebbe riuscito comunque, pensava.
 
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view post Posted on 16/2/2014, 14:01
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assivo come mai aveva visto nessuno Palawa rimase esterrefatto dinanzi alle dichiarazione del samurai. Borioso credeva di conoscere in modo concreto se stesso e sistemandosi a terra diede l'impressione di avere il controllo della situazione. Credeva di essere in una sorta di illusione ma allora come spiegava quel caldo soffocante e come spiegava quello spillo d'oro che gli sfrecciò ad un palmo dal naso? In toni decisamente più aggressivi e stanchi Palawa tornò in scena e materializzandosi dalle dune d'oro si erse in tutta la sua magnificenza. Mazza alla mano e armatura incandescente a risplendere parve andare a completare un quadro vuoto in quel deserto di preziosi. Puntando un pollice armato verso il petto poi prese a camminare verso l'ospite di quella dimensione.

Un demone?

Sono ciò che più si avvicina all'esatto opposto e il fatto che tu non te ne sia reso conto implica che la tua visione del mondo è pari solo a quella di un povero cieco.


Era stato provocato e quel rivolo di sangue che ora colava giù dalla guancia del capitano non era che l'inizio. Certo di non sbagliare il cavaliere fece riecheggiare il suo passo metallico che sempre più incalzante si trasformò in una corsa a pieno ritmo; un'aura concentrata lo avvolgeva riunendosi in gran parte verso la sua arma che sembrava urlare e reclamare rispetto, una violenza simbolica generata dalla luce della sua giustizia. Conosceva profondamente i turbamenti dell'uomo, lui che aveva avuto tutto senza chiedere niente e che aveva perso ogni cosa, non provava più risentimento, rabbia, frustrazione nè gioia. Attorniato da quel fuoco aveva imparato a vivere con le sue sole forze e Watashi aveva illuminato il giusto cammino per lui e i suoi adepti.

La privazione ha inizio! Non dire poi che non ti avevo avvisato "Capitano".

Quando fu il momento di colpire quell'incosciente del suo avversario si sarebbe accorto che al cinturone era venuta meno la sua fida compagna di sempre, si sarebbe dovuto rialzare a combattere senza. Sprezzante Palawa si rivolse a lui sottolineando il ruolo a cui tanto desiderava tornare e poi colpì nella sua punizione divina: niente rabbia in quel gesto, fu la pura ed esplosiva espressione di una divina sentenza. Il colpo sfrecciò e schioccando nell'aria andò ad impattare contro il guerriero disarmato che non potè che chiedersi quando era stato privato della sua spada. Scaraventato a diverse decine di metri di distanza e con un dolore allucinante l'unica cosa che lo portò a collegare la sparizione dell'arma fu l'attacco dalla distanza, la pagliuzza che gli aveva procurato il graffio al volto.



GdROff// Pardon il ritardo, gli impegni restano ma se posso vedrò di velocizzare//GdROn

Edited by ~Angy. - 23/8/2014, 20:41
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 16/2/2014, 20:28




Il samurai aveva deciso di non mettersi neanche in guardia, nè di raccogliere la sfida. Quello era il reame del mostro, quella era la sua dimensione, e non pensava che avere una spada o meno avrebbe cambiato qualcosa. Era il suo mondo, seguiva le sue regole. Non si sbagliava.
Quando l'attacco arrivò, fu solo un graffio, che gli provocò un sanguinamento ridicolo al volto. Aveva subito di peggio allenandosi, ma per reazione istintiva portò la mano alle ginocchia, dove aveva appoggiato la fidata spada. Era sparita. Dannati trucchetti.
L'avversario lo caricò con violenza, colpendolo con un assalto che non proveniva da... nulla. Il suo avversario era ovunque, in quel luogo. Ci camminava sopra, ci stava dentro. Non sapeva dove fosse finito, ma di sicuro quella situazione lo privava di qualsiasi possibilità di risposta. Era abituato a guerrieri che sanguinavano, non esseri semi-divini.
Però alla menzione dell'essere demone aveva risposto. Un raro sorriso si aprì sul suo volto, mentre si rialzava faticosamente da terra, con più di una costola incrinata o rotta, a giudicare dal dolore. Non aveva la sua spada... Quello che quell'essere infernale non sapeva era che essere un samurai poco aveva a che fare col possedere una spada: chiunque poteva portarla, e dichiararsi tale.

-...la privazione... di cosa?-

La voce bassa e determinata uscì gorgogliante. Sputò il sangue che aveva in gola. Il terreno era rovente, ma non poteva farci molto, se non sperare che i sandali non gli andassero a fuoco.

-non ho nulla che tu possa togliermi... demone... niente che tu possa ottenere. Dici di essere divino... quello che vedo è solo un infantile ragazzino viziato, drogato dal troppo potere.-

Senza fretta, tornò a sedersi, non accennando neanche a mettersi in guardia. Non aveva idea da dove gli attacchi provenissero, qualsiasi guardia aveva punti deboli, qualsiasi difesa un modo per aggirarla. Era uno scontro che non poteva vincere tramite la sua arte marziale. Gli restava unicamente il suo spirito.

-Quindi se vuoi uccidermi, uccidimi, se invece preferisci uno scontro alla pari, mostrati e combatti, questo sfoggio di opulenza è ridicolo, e la tua filosofia è superflua, sono solo un guerriero.-

Se il suo punto era di torturarlo e ucciderlo, supponeva che potesse farlo con facilità, in quel reame. Ma qualcosa non quadrava. Se poteva manipolarlo a piacimento, perchè togliergli la spada ferendolo? Non bastava fargliela sparire dal nulla? O forse ci leggeva troppo dentro, e quell'akuma era semplicemente perso nei suoi schemi?
Decise in ogni caso di acuire i suoi sensi il più possibile, per il prossimo attacco. Non vedeva da dove provenissero... ma forse poteva sentirlo? O vederlo? Era piuttosto rassegnato, ma tanto valeva fare qualcosa invece di restare lì a farsi picchiare senza far nulla.
 
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view post Posted on 24/2/2014, 22:35
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GdROff//Svista da parte tua riguardo l'attacco precedente, avevo detto che l'araldo si era mostratoo prendendo forma dall'oro, quindi hai visto lui e il suo colpo arrivare.//GdROn
N

ella sua calma e nella sua risolutezza Ijiro dopo aver subito il pesante colpo tornò ad accomodarsi e seppur dolorante e in procinto di ustionarsi non pensò a difendersi. Arresosi in partenza era ormai convinto di non avere alcuna speranza nel combattere il suo avversario, con o senza spada le sue conoscenze non gli infondevano alcuna fiducia difronte al totale controllo che aveva Palawa su quella dimensione. Tuttavia ribattè verbalmente affermando l'incredibile forza del suo temperamento.

Smettila di cianciare !!"

Stava iniziando a perdere la calma proprio chi credeva di aver raaggiunto l'equilibrio più perfetto, lui che era nato Re e che mai si era accorto della sofferenza del popolo, lui che ignorando le regole della civiltà aveva imparato a conoscere il dolore e la solitudine; era stato schiavo e poi risorto, conosceva entrambe le facce della medaglia e risiedeva nel mezzo. Nulla lo poteva tangere ma allora perchè quel prurito proprio ora? Aveva ospitato il capitano della seconda divisione per mostrare all'uomo che era stato chi non sarebbe mai tornato ad essere e non per fargli salire alla mente dei dubbi sulla sua esistenza.
Quell'infimo guerriero stava minando la sua sicurezza con la sola forza interiore, doveva fargliela pagare e spinto da nuova avidità il suo nuovo urlo di guerra non si mostrò più come lo specchio di lucidità e fermezza di poco prima e anzi, ascoltando attentamente il samurai potè udire il suo respiro affannato; mentre però l'araldo iniziò a correre in sua direzione altre tre piccole scaglie d'oro raggiunsero il capitano ferendolo in ordine alla spalla, al braccio e all'inguine.

Schioccando metallico il figlio più splendente di watashi si librò in aria, il sole alle spalle e le braccia alzate sopra la testa a reggere con entrambe le mani la sua arma: carico di energia il colpo stava per cadere dritto sulla testa del jonin per schiacciare defiinitivamente i dubbi che lo legavano al mondo terreno.




GdROff//Libero di provare a evitare il colpo, la carica è lenta e il salto nonostante la posizione di svantaggio lascia intuire in chee modo arriverà l'attacco. Appena il sole non abbaglia più i tuoi occhi osservando attentamente noti che l'armatura del cavaliere presenta alcune imperfezioni che prima non avevi notato: la prima sull'elmo e le altre placche mancanti o "sbiadite" corrispondono ai punti in cui sei stato colpito poco prima. Alla spalla, avambraccio e interno coscia.
Libero di fare le tue considerazioni contando che nella tua azione offensiva ritrovi la tua spada sepolta per metà nell'oro a qualche metro di distanza. Per domande o altro mp o skype.//GdROn

Edited by ~Angy. - 23/8/2014, 20:41
 
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•Yatagarasu•
view post Posted on 25/2/2014, 01:31




GDROFF: in pratica ho postato basandomi su… cosa, esattamente? Il post prima ancora? E' un periodo di rincoglionimento profondo su tutti i livelli, chiedo scusa :( /GDROFF

Il capitano che non voleva essere capitano era rassegnato alla morte da ben prima iniziasse questa guerra. Gli era stato impartito come principio fondante fin dalla più tenera età, e per quanto non fosse di certo vecchio, non gli passava neanche lontanamente per la sua dura, granitica zucca di cambiare quel modo di essere: il dovere era una montagna, la morte una piuma.
Ma la passività era il suo dovere?
Il dubbio era presente nel suo cuore. Non sapeva nulla di quel luogo, quella dimensione assurda e inconcepibile, una distesa aliena di metallo rovente. Non sapeva nulla del suo avversario, un essere onnipotente, spaventoso, contro il quale non aveva armi né difese. La sua spada… la sua anima, era un giocattolo inutile, contro di esso, e aveva deciso di non rispondere al suo primo assalto, subendolo passivamente, quasi con rassegnazione.
Se voleva una conferma che non fosse un'illusione, ce l'aveva, ora.
La risposta lo stesso non si presentava. Cosa fare? Come fare? Quel…coso onnipotente aveva il controllo assoluto e pareva nessuna debolezza. Si limitò ad osservare, sperando in una rivelazione.
Altri tagli e ferite. A cosa servivano, se poi lo spezzava a colpi di mazzate? Cosa gli avrebbe tolto, stavolta? Era disarmato, in fondo.
In compenso pareva… frustrato. Ansimante. Quello era strano, visto che Ijiro non aveva fatto assolutamente niente. Non aveva risposto, se non a parole. Cosa lo aveva spiazzato? Occhi neri e profondi studiavano l'avversario in carica. L'aveva sfidato costantemente da quando era arrivato lì dentro, e anche prima. Aveva puntato a farlo combattere, ad usare la sua forza e ira. Il desiderio di combattere era fortemente radicato in lui e gli mostrava possibili tattiche.
Gli aveva anche tolto la spada… per cosa, se voleva che lui combattesse? O era per evitare qualcos'altro? O forse era un colpo al suo spirito, e non al suo corpo, un modo per spezzarlo, che non era riuscito?
La spada, notò negli ultimi attimi prima dell'affondo, spuntava dal mare di metallo, poco distante. Un caso fortuito?


"…in una dimensione controllata da lui?"

E perché quei tagli, perché erano così simili alle ammaccature sull'armatura dell'altro? Perché quella carica frontale, se poteva tranquillamente farlo a pezzi spuntando dal nulla, o schiacciarlo come un moscerino? Tutta quella situazione non aveva senso. Ma almeno una cosa, poteva controllarla.
Raccolse la lama con un movimento fulmineo, anticipando di mezzo respiro l'attacco in arrivo. Spada e samurai si fusero in un solo movimento sfocato, passando ad un soffio dall'avversario in carica, alzando la spada… sangue bagnò il terreno abbagliante, sfrigolando al calore del sole mostruoso.
Sangue colava dalla lama del samurai.
Il suo.
Un taglio gli attraversava l'avambraccio, che aveva tagliato mentre si alzava e schivava sotto il pesante colpo a martello dell'alto. Era la sua unica possibilità di salvezza: se davvero i danni che infliggeva a sé stesso comparivano sull'armatura avversaria, aveva ancora una possibilità di fermare quella follia. Ma era una sola.
 
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view post Posted on 27/2/2014, 20:14
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onfuso il samurai aspettò fino all'ultimo per fare la sua mossa, Palawa era in carica pesante e nessuno ormai avrebbe potuto fermare il suo attacco con la sola forza bruta, l'ingegno tuttavia poteva fare la differenza e pian piano Ijiro iniziò a capire le regole di quella dimensione. Osservando le sue stesse ferite e confrontandole con le lesioni inspiegabili sull'armatura del suo avversario notò come esse corrispondevano ogni volta alla stessa parte del corpo lesa e non solo la locazione, anche l'entità del danno era riflessa dato che dopo la pesante mazzata presa poco prima l'aveva riportata anche il cavaliere: l'armatura era pesantemente ammaccata all'addome. C'era ben poco di divino in quella lotta e Palawa lo sapeva bene. Sapeva che non era possibile privare il prossimo senza cedere a suo volta qualcosa, lo aveva provato sulla sua pelle, era il karma: non si può avere senza dare e il suo scopo era capire fino a che punto un semplice uomo si sarebbe spinto in quel processo.

Ahh!
Vedo che hai capito Ijiro.
"

Lo vide a malapena scansarsi. Il suo colpo andò a vuoto e nei pochi istanti che seguirono si generò una profonda crepa nella sua armatura scintillante, il braccio indebolito iniziò come a spegnersi e dalla ferita prese a colare polvere d'oro. Dalla sua esclamazione di dolore mista a sorpresa non trasparì rabbia ma anzi non parve contrariato dal passo in avanti fatto dal jonin e soffocando una risata in gola lasciò intendere che non aspettava altro da quando lo aveva richiamato al suo cospetto.
Ferito aveva perso la presa sulla sua possente mazza eppure il suo corpo veniva scosso da risa sempre più difficili da trattenere e che in breve si trasformarono in un ringhiò furioso.

NOO PADREEE, NON ADESSO!
Posso farcela, è in mio potere!
Padreeeeee!
"

Davanti ad un attonito Ijiro il cavaliere in preda alla disperazione iniziò ad imprecare verso la volta celeste e con i pugni stretti e la sua aura focosa più splendente che mai sembrò in procinto di esplodere da un momento all'altro.
Lentamente ogni grammo d'oro di quella dimensione venne risucchiato da un punto alto nel cielo ma fu difficile collocarlo con precisione, doveva corrispondere all'incirca alla posizione di quel sole accecante che stava soffocando i suoi polmoni. Quando ogni duna, ogni stelo d'erba o fiore dorato scomparve fu il momento del'araldo che impotente dovette sottostare agli ordini di chi chiamava padre e che non aveva orecchie per ascoltare le sue volontà. La sua armatura venne sbriciolata rivelando sotto quello strato la figura di un semplice uomo fatto di carne ed ossa, vestito di stracci e con la pelle rovinata dal sole. Le rughe a segnare profondamente il volto e un amaro sorriso furono gli ultimi dettagli che potè notare Ijiro mentre tutto si sgretolava lasciando il posto al nulla scintillante. Una volta candida tutt'attorno e in breve fu solo.
Solo una voce lo accompagnò in quel viaggio di ritrovo verso la dimensione terrena, una voce provata ma al conttempo minacciosa.

La fortuna ti assiste guerriero, ma non durerà a lungo. Per quello che verrà fossi in te non vorrei svegliarmi da questo sogno.. fa buon ritorno."



GdROff//Non doveva finire così ma visti i tempi ci si adegua. Quando l'araldo viene assorbito ti ritrovi nei pressi del fiume, vedi che la battaglia è finita e che seppur con troppe perdite l'alleanza è riuscita a cavarsela. Gli altri capitani ti aggiornano dell'intervento tempestivo di Ren e della sua squadra e anche della sua morte. Rientrando a Kumo fai pure un unico post Nel Limbo.//GdROn

Edited by ~Angy. - 23/8/2014, 20:42
 
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