| Lo scontro proseguiva nella sua ferocia omicida, mentre sangue continuava ad essere versato, scorrendo copioso da ambo le parti. Yumi faceva del suo meglio per tenere alla larga quelle bestie immonde, cercando di guadagnare tempo, permettendo così ai suoi compagni la ripiegata, ma quelle creature contro cui combatteva parevano instancabili, mentre lei iniziava ad essere sfinita. Da quanto tempo stavano combattendo, ormai? Aveva perso la concezione del tempo, ma che importanza può avere, quando hai la Signora con la falce che ti alita sul collo? E così continuavano a lottare, combattendo con le unghie e con i denti. Entrambe le fazioni perdevano unità tra le loro fila, ma se per Watashi queste parevano infinite, loro iniziavano a cedere terreno, indietreggiando. Ormai era chiaro, il fiume era perduto, ma non potevano perdersi d'animo, non dovevano. Perché, se avessero perso le speranze, sarebbe stata la fine, per loro. E così, mentre le fila alleate iniziavano a retrocedere, il loro esercito iniziava a smembrarsi, disperdendosi come olio mescolato nell'acqua.Keiko, dammi un aggiornamento. Chiese Yumi alla kunoichi di Konoha che l'affiancava, insieme a Koichi, il ninja di Suna. Le lanciò giusto un'occhiata di sfuggita, intravedendo il viso corrucciato, mentre cercava di concentrarsi per rintracciare il resto del loro misero gruppo. Quanti ne erano, all'inizio delle danze? Quattro shinobi e una decina di soldati che aveva avuto l'ardire di tentare la fuga... Per il momento erano stati fortunati. Non avevano ancora subito una perdita, ma quanto sarebbe durata quella loro buona sorte? La ragazzina dal fisico esile e minuto stese un braccio, a voler indicare il fiume che, pian piano, si era ricoperto di una fitta nebbia virulenta. Su quel frangente, almeno, avevano reagito in fretta. Temendo un'eventuale contaminazione, si erano premuniti coprendosi il viso con sciarpe, lembi di stoffa o maschere antigas, proteggendo così le vie aeree, ma la visibilità della zona era compromessa, optando così nel ripiegamento... Per lei, kiriana, la nebbia non era certo un problema, però in cuor suo doveva essere grata per quella scelta, di tenersi alla larga da quella nube... Non era ciò che poteva nascondere alla vista, che la turbava...Rouge è con con alcuni dei nostri, a controllare la situazione al secondo guado. Disse la ragazza, indicando il guado dove il generale stava combattendo. Yumi sospirò pesantemente, esasperata. Per ogni progenie che mettevano al tappeto, ce ne erano almeno il doppio pronte a prenderne il posto... Rabbiosa, scagliò contro la Prole più vicina una raffica di lance di ghiaccio, affiancata dalle folate di vento che Koichi lanciava col suo ventaglio.Di Gigante, invece? Che mi dici? La ragazza riprese a concentrarsi, mentre veniva affiancata dai due shinobi. Yumi non si sarebbe mai aspettata di fare squadra con loro, ma la vita è piena di sorprese, no? Gigante è insieme agli altri, vicino al fiume...E... Per tutti i Kami! Nel sentire l'esclamazione sorpresa della ragazza, Yumi si voltò, perplessa. Keiko ricambiò il suo sguardo, due occhi castani sgranati dallo stupore, ma che pian piano si stavano riempiendo di terrore.Il fiume... Yumi, i morti nel fiume... La kiriana corrucciò il viso in un'espressione spazientita. Che diavolo centravano, adesso, i corpi nel fiume? Erano morti, alcuni galleggiavano nell'acqua, altri erano sprofondati, ma... che problemi potevano dare? Si, ad un certo punto aveva temuto che quei mostri famelici avrebbero usato i corpi dei loro caduti per creare una sorta di ponte, evitando così le loro trappole, oltrepassando così l'acqua, ma... Alla fine erano comunque passati, perciò perché diamine Keiko si stava preoccupando dei morti?Keiko, i morti sono morti. Pensa ai vivi piuttosto. Ma lo sguardo spiritato che ricevette in risposta dalla ragazza, la mise in allarme. Che stesse male? Che il miasma l'avesse in qualche modo contaminata, facendola uscire fuori di senno? Avvicinatasi, le strinse con forza un braccio, sentendo sotto il palmo la sua esile carne tremare. Keiko, che sta succedendo, parla! Forse furono grazie agli scossono che Yumi le diede.... Fatto sta che la ragazzina parve quasi riscuotersi da quell'insano torpore, ma il terrore nei suoi occhi non era svanito, e non era il terrore di un folle, di chi aveva perso la ragione... E ciò mise in agitazione la kunoichi.Si stanno rialzando, Yumi! Guarda tu stessa! Gigante... Gigante ha appena ingaggiato lotta con i morti! Ecco, la bomba era stata gettata, e la sua esplosione aveva annientato ogni cosa. Gli occhi della Yuki si sgranarono, spostandosi frenetici verso il fiume. Mollò la presa sul braccio della ragazza, quasi stesse toccando una superficie rovente che rischiava di ustionarla, per poi lanciarsi a capofitto più in basso. Non riusciva a credere a ciò che Keiko le aveva appena detto. I morti non possono rialzarsi e combattere, non possono! E'...è... ”Impossibile, dici? Oh, andiamo, tu stessa sei morta, ma sei qui, viva e vegeta. Chi impedisce anche a loro di usare il tuo stesso giochetto?” Col cuore che le batteva a mille, Yumi si fermò sul bordo di un piccolo salto, alto qualche metro. A duecento metri di distanza, su per giù, vi era il fiume, con la sua nebbia, insieme agli ultimi uomini rimasti a combattere, che non erano riusciti ad indietreggiare, combattendo strenuamente contro la progenie, quelle creature immonde che, sfortunatamente, stavano superando il fiume senza troppe difficoltà. E, in quella mischia celata dalla nebbia, intravide il luccichio dell'ascia di Gigante, che si abbatteva contro una di quelle immonde creature, il cui corpo era completamente puntellato da spuntoni di ghiaccio... Lei stessa aveva visto morire quella infida creatura, come poteva questa essere ancora in piedi?! ”Semplice, stanno risorgendo... Ora sai cosa ha provato tuo nonno, quando ti ha visto rimetterti in piedi, non è così?” Un incubo, ecco cosa doveva essere, quello. Un bruttissimo incubo. Indietreggiando leggermente, Yumi si voltò, cercando con lo sguardo i suoi due compagni di sventura. A quanto pareva, Keiko le stava correndo incontro, seguita a ruota da Koichi.Avverti Gigante! Fallo ritirare, ha capito Keiko? Deve ritirarsi subito! Ma le sue parole si smorzarono non appena sentì le urla provenire proprio dal fiume. E gli occhi di Yumi non avrebbero mai scordato quello che videro, attraverso la nebbia. Le mani dei morti afferrarono i vivi, tirandoli giù, nell'acqua del fiume non più limpida, ma fetida e rancida come il loro sangue. Vide alcuni dei soldati che l'avevano affiancata venire dilaniati barbaramente, trucidati, per poi venir gettati in acqua, chi ormai esanime, chi ancora vivo. E vide Gigante che, afferrato ad una caviglia, mentre si scagliava contro il nemico, cadeva per terra, per poi sparire in quella massa informe e nera che era diventata il fiume. Yumi non si rese conto di aver iniziato ad urlare il nome del compagno, ne tanto meno si accorse che Keiko e Koichi avevano iniziato a trascinarla via, impedendole di lanciarsi nel fiume per salvare il compagno.Lasciatemi! Non possiamo abbandonarli! Dobbiamo tirare Gigante fuori di li e... Lo schiaffo la colpì in piena faccia, tanto forte da farle voltare il viso dalla parte opposta. Gli occhi ambrati rimasero spalancati per lo stupore, mentre la guancia colpita iniziava ad arrossarsi e formicolarle. Era stato Koichi a colpirla, tenendola ora per le spalle, mentre Keiko la fissava supplice.Cosa vorresti fare? Gettarti in acqua e ripescarlo? E poi chi tirerà fuori te, sentiamo! Yumi scrutò il viso del giovane. Non era infuriato con lei, ma preoccupato. E la cosa la mandò decisamente in bestia. Gli occhi si acuirono, mentre un ringhio le saliva dalla gola. Con uno strattone si liberò dalla sua presa, per poi guardare torva la sensitiva. E, a giudicare dalla sua espressione, non avrebbe approvato repliche.Keiko... Dammi la posizione esatta di Gigante. Lo tirerò fuori di li, anche a costo di andare alla cieca per tutto quel tratto di fiume. La ragazza di Konoha sbiancò, mentre Koichi iniziava ad imprecare, ma Yumi non diede loro retta, anzi. Avvicinò i palmi della mani, iniziando a concentrare il chakra. Non aveva alcuna intenzione di gettarsi in acqua, ma avrebbe tirato fuori Gigante. E, per farlo, avrebbe usato il ghiaccio, creando delle colonne che gli avrebbero permesso di tirarlo fuori da li... Ma la mano esile di Keiko andò a stringere le sue, facendole perdere la concentrazione. Le avrebbe dato volentieri uno schiaffo, se non fosse che il suo sguardo pieno di lacrime la fermò, insieme alle sue parole, pronunciate con voce tremante.Gigante... Dice... Dice che non devi sprecare le tue forze per un piccolo uomo. Ormai è con un piede nella fossa, ha bevuto talmente tanta di quella acqua che... Che se fosse stata sakè, sarebbe già bello e ubriaco... Le mani si abbassarono, cadendo lungo i fianchi, gli occhi puntati in quelli della giovane sensitiva che, in quel momento, era in contatto col ninja di Iwa che, intrappolato tra le gelide braccia della morte, stava dicendo loro, per mezzo di lei, le sue ultime parole.Dice... Che non puoi salvarci tutti, che il nostro destino, che tu l'avessi voluto o meno, era questo. Ma lui è soddisfatto, perché... Perché può morire così come ha vissuto, con la sua ascia in mano... Calde lacrime scesero dagli occhi castani della giovane, rigandole il volto. Anche Koichi era visibilmente risentito, ma Yumi... Il suo sguardo ambrato era impassibile, il viso una maschera di cera, imperturbabile.... Eppure, dentro di lei, sentiva chiaramente che qualcosa iniziava a frantumarsi. Non le faceva male, anzi. Le sembrava quasi che, ogni singola parola pronunciata dalla ragazza, stesse pian piano frantumando quel qualcosa dentro di lei, lasciandola vuota, come se... Come se, dentro di lei, non ci fosse nulla.Ma ricordati... Che rimarremo uniti fino alla fine, perciò sappi che la mia forza, la mia determinazione non moriranno con me, ma vivranno al tuo fianco, fino alla fine dei tuoi giorni... A quel punto Keiko chinò il capo, portandosi le mani al viso, per cercare di fermare le lacrime che cadevano copiose, con Koichi che le si era affiancato, cercando di darle sostegno.... E Yumi li osservò, come se stesse osservando un estraneo, come se, quello che vedeva, era la storia di un altro. Gigante... Gigante era morto, ma lei non provava il dolore che manifestavano i due ragazzi che avevano difronte a se. Si, sentiva qualcosa, una stretta al petto, seppur lieve, ma niente di più... L'eco di un esplosione la fece voltare, distogliendo subito i suoi pensieri dal lutto imminente. Ne seguirono altre e, a giudicare dalla loro provenienza, la cosa sembrava preoccupante, perché venivano proprio dalla zona più arretrata, quella dalla quale si erano appena allontanati. Keiko. Basta piangere. Le tue lacrime non riporteranno in vita i nostri caduti. Disse con voce tagliente, tanto che alla ragazza scappò un singulto, mentre Koichi la guardò torvo. Possibile che quella donna si stesse mostrando così meschina e senza cuore? Altre esplosioni susseguirono, e a quel punto anche i due ragazzi iniziarono a mettersi allerta. E il responso che diede Keiko non piacque nemmeno un po'. I membri della progenie, quelli più colossali, stavano lanciando contro le truppe creature in grado di farsi saltare in aria. Grazie al resoconto di Rouge, lo Yotsuki, Keiko fu in grado di descrivere più o meno il putiferio che stava avvenendo più avanti. Dovevano fare assolutamente qualcosa, non potevano restare a piangersi addosso.Koichi, ascolta. Stando ai rapporti di Rouge, occorre che, chiunque sia in grado di controllare il vento, ostacoli quei cosi volanti. Bisogna colpirli quando sono ancora in aria e scagliarli lontano con forti raffiche, chiaro? Keiko, io e te dobbiamo raggiungere la seconda linea difensiva, e da li iniziare ad attaccare e ostacolare la progenie che cerca di salirci contro, ok? Il trio così si divise, Yumi e Keiko che correvano per riguadagnare terreno, fermandosi più di una volta perché ostacolate da qualche progenie. Solo allora si resero conto di quanto il loro esercito si fosse smembrato, tanto che alcune squadre erano rimaste isolate dal nemico. ”Non ne usciremo vivi da qui...” Pensò la ragazza, quando sentì all'improvviso qualcosa sibilare proprio sopra la sua testa. Repentina, afferrò Keiko, tirandola verso il basso, evitando così l'impatto. Una di quelle creature smilze e cadaveriche era planata poco distante da loro e, con i suoi lunghi arti membranosi, aveva iniziato a colpire i soldati più vicini, lacerandoli e sventrandoli. Senza mollare la presa del braccio di Keiko, Yumi se la tirò il più lontano possibile da quella cosa... O era stata Keiko a trascinare lei? Sta di fatto che, mentre la creatura si divertiva sadicamente a mietere vittime, loro due cercavano di allontanarsi da quella senza dare troppo nell'occhio... Purtroppo non avevano ancora compreso bene come funzionassero quei cosi. Esplodevano quando li colpivi, o era un meccanismo che innescavano loro a proprio piacimento? Sinceramente, Yumi non ci teneva a scoprirlo, anche perché l'ultima cosa che voleva era rimanere coinvolta in una di quelle esplosioni, ma non poteva neppure lasciarla continuare a banchettare senza alcun impedimento.Portiamoci ad una distanza di sicurezza, e dopo lo attacchiamo a distanza, d'accordo? Keiko si limitò ad annuire, anche lei desiderosa di allontanarsi il più possibile da quell'abominio, ma... Gli occhi famelici della creatura si puntarono proprio su loro due, facendole agghiacciare il sangue nelle vene. Imprecando, Yumi scaraventò dietro di se la giovane, iniziando a comporre sigilli, mentre la belva correva sbavante verso di loro. Il tempo pareva quasi aver assunto una dimensione propria, come se in zone diverse scorresse in maniera differente, come in quel caso... Se i movimenti della bestia parevano essere accelerati, quelli delle sue mani sembravano lenti e goffi, e altrettanto lentamente gli spuntoni di ghiaccio andavano a colpirlo. Si era fatto sempre più vicino e, man a mano che si avvicinava, Yumi poteva intravedere un luccichio sotto pelle, quasi stesse iniziando ad andare in incandescenza. Stava per esplodere, si rese conto, e si stava avvicinando a lei anche troppo... Ma ecco che la creatura venne placcata di lato da una massa altrettanto luminosa, a malapena visibile la figura mastodontica e muscolosa del ninja di Kumo. L'armatura Raiton rifulgeva intorno al fisico di Rouge che, con un ringhio animale, teneva fermo sotto di se quell'immonda creatura, tempestandola di pugni.Yumi, allontanati da qui, subito! Le urlò, tra un colpo e l'altro, mentre il bagliore della creatura iniziava ad aumentare esponenzialmente, quasi fosse in competizione con quello dello Yotsuki. Yumi non riusciva a capire... Perché? Perché stava rischiando la sua vita per lei? Possibile che fosse per quel patto che avevano stretto? Non ebbe modo di darsi una risposta, perché un bagliore accecante l'abbagliò, mentre l'onda d'urto dell'esplosione la scaraventava all'indietro...[...] Tutto era sfocato, a tratti completamente avvolto dall'oscurità, i suoni una debole eco. Sembrava quasi che il mondo si fosse completamente ovattato, o forse era colpa della testa, che le faceva dannatamente male? Con la testa che le urlava dal dolore, Yumi si alzò barcollando leggermente, cercando di riuscire a schiarirsi la vista. A quanto pareva non era stata la sola a rimanere investita dall'onda d'urto, ma chi si era trovato vicino alla detonazione, beh... Non ne era rimasto nulla, nemmeno i cadaveri. La giovane si portò una mano alla tempia destra, per poi guardarsi le dita impiastricciate di sangue. Doveva aver battuto la testa quando era caduta, almeno avrebbe potuto spiegare il dolore lancinante. Rouge e Keiko... Dov'erano finiti? L'ultima cosa che ricordava di aver visto, era il corpo di Rouge evaporare insieme a quello della creatura kamikaze, ma Keiko? Se non ricordava male era vicino a lei, nel momento dell'esplosione... Iniziò a chiamarla con voce tremante, mentre cercava di rimettersi in piedi, traballante, ma la testa non la smetteva di farle un male cane, ma continuava a procedere, cercando tra i corpi. Ad un certo punto le parve di sentire il suo nome, chiamato con un sussurro, o se l'era solo immaginato? Sta di fatto che quell'eco lontanissimo che le risuonava nelle orecchie la condusse dalla ragazza che cercava... Keiko, sta tranquilla, ora ti porto via da qui. Cercheremo un medico e tutto andrà per il meglio, vedrai. Disse la ragazza, chinandosi sulla compagna che, non appena la vide, iniziò a piangere. Chi voleva prendere in giro? Un medico non avrebbe potuto fare niente, per lei. Keiko si era trovata troppo vicina, a quanto pareva, e ora metà del suo corpo era ricoperto da ustioni di gravissima entità, le gambe erano ridotte a due moncherini cauterizzati... Come faceva ad essere ancora cosciente, nonostante il dolore, Yumi non sapeva spiegarselo... ”Guardala, guarda com'è ridotta... E sai di chi è, la colpa?” Stava per prenderla in braccio, quando sentì la voce della ragazza riecheggiarle nella testa... Dopotutto, le sarebbe stato impossibile parlare, visto che parte della faccia era ustionata.”Lascia perdere Yumi... Non ci vuole un genio per capire la mia condizione...” La mano sporca di sangue di Yumi si avvicinò al viso della ragazza, cercando di asciugarle le lacrime, ma aveva paura a toccarla, temendo di causarle altro dolore... Perché era lei la fautrice di tutto quel suo male.Perdonami Keiko. E' colpa mia sei ora sei ridotta così... Se solo... Se solo non mi fossi riempita la bocca di tutte quelle belle parole... Tu a quest'ora saresti al sicuro nelle retrovie, e probabilmente anche gli altri sarebbero ancora vivi... ”Perché ti ostini a voler primeggiare? Sei solo una patetica Genin, dovresti ricordati qual'è il tuo posto...”Dovrei esserci io, al tuo posto... Una lacrima scivolò solitaria lungo il viso della kiriana, che non fece nulla per nasconderla. ”No Yumi, non dire così... Tu... Tu ci hai dato una ragione in più per restare, per combattere insieme, al tuo fianco... Anche se sei un Genin... Tu... Tu hai un cuore molto più maturo... E mi sarebbe piaciuto... Conoscerti meglio, imparare ad essere come te... Una donna che... riesce a rimanere forte, nonostante tutto... Perché tu sei una sopravvissuta e... e quelli come te, riescono ad andare avanti nonostante tutto... Yumi, ti prego... Va avanti, continua a farlo, ma sappi... Che noi non ti lasceremo mai... Resteremo per sempre... al tuo fianco.” Un lungo sospiro, e di Keiko rimase solo quel corpo martoriato, accasciato accanto a Yumi che, inginocchiatale davanti, aveva lo sguardo completamente vuoto, nonostante le lacrime che erano iniziate a scendere copiose. Appena le toccò la guancia, questa si sgretolò sotto il suo palmo, quasi fosse fatta di cenere che, portata via dal vento, andò a perdersi lontano... E così fece il resto del suo corpo. Si perse in cenere nel vento, lasciando solo l'impronta del suo corpo sulla nuda terra. E fu allora che Yumi sentì nuovamente quel rumore, dentro di se, di qualcosa che si rompe, frantumandosi in mille pezzi. Era il suo cuore? No, quello ormai aveva smesso di batterle, tramutandosi in pietra. No, quella che cadeva a pezzi era la sua anima, l'ultima cosa che la rendeva vagamente umana. ”Li hai uccisi tu. E ora soffrirai per il resto dei tuoi giorni, preda del senso di colpa.” No... Niente più sofferenza. Ne aveva patita fin troppa. Basta soffrire. Basta. E l'armatura di ghiaccio che copriva il suo cuore lo strinse in una morsa, sigillandolo al suo interno. Più niente l'avrebbe sciolto.//Mi scuso per il ritardo, ma l'università mi sta pian piano uccidendo. Purtroppo il post non è dei migliori, spero mi perdonerete >.<//
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