Veloci. I loro piedi scattavano in quella foresta rigogliosa che sembrava non aver vissuto la tragedia di Watashi; flettevano i grandi arbusti al loro passaggio, reggendo a stento il loro passo frettoloso e trepidante. Chiaki aveva perso la cognizione del tempo durante quella corsa sfrenata, il suo unico pensiero andava alla sua amica scomparsa. Non sapeva cosa le era accaduto ma vedere Yang, il suo adorato fratello, in quelle misere condizioni l'avevano fatta stare male per giorni. Forse aveva ragione Fuyuki, un giorno avrebbe seriamente dovuto frapporsi a una scelta per salvare i suoi cari ma lei ne sarebbe stata capace?
Fissò il ragazzo che con lo sguardo serio e attento, svettava al suo fianco senza concedersi distrazioni. La guerra, li stava logorando sia fisicamente che mentalmente, non potevano concedersi nemmeno un minuto di pausa perché ogni secondo della loro esistenza sprecato, comportava la morte di qualche innocente. Abbassò lo sguardo fissando i suoi piedi nudi e un mezzo sorriso, accarezzò le sue labbra. Le sembrava ieri quando Ashi l'aveva rimproverata di non indossare ancora un paio di calzari, preoccupata delle sue condizioni fisiche. Non era mai riuscita a vivere un'infanzia felice con la ragazza ma ancora ricordava bene il loro incontro, in quel triste cimitero; eppure le era sembrata una giornata più splendente del solito.
Come rimembrava la loro ultima missione: la paura che aveva provato nel saperla morta e il sacrificio compiuto nella speranza di riuscire a cambiare le carte in tavola. Genin, era solo una ninja di basso livello come avrebbe potuto aiutare il suo sensei? Come avrebbe potuto proteggerlo se non riusciva a proteggere nemmeno una sua coetanea? Scosse la testa a quei pensieri troppo tristi, non poteva abbattersi in un momento del genere, dove l'obiettivo di trovare la bella Uchiha era fondamentale. L'ultimo dialogo che aveva avuto con lei, riguardava proprio le loro direzioni differenti: lei aveva scelto di rimanere al fianco dell'eremita mentre la moretta aveva deciso di tornare al campo base, dove probabilmente le avrebbero assegnato nuove missioni. Che avessero esagerato con la difficoltà? E poi perché l'ermellino non l'aveva voluta richiamare?
Forse la situazione sarebbe stata troppo pericolosa per la piccola Hyuga ma rischiare la propria vita fino a questo punto, non riusciva a capacitarsene. Improvvisamente il diciannovenne si fermò e lei meccanicamente fece lo stesso. Non si era quasi accorta di quanta strada avessero fatto e solo adesso che i suoi muscoli non erano più in tensione riusciva quasi ad avvertire un formicolio di stanchezza nelle sue gambe. Il cielo era quasi imbrunito ma quelle iridi chiare erano come dei fari per la giovane, quegli occhi che si rispecchiavano nei suoi, così limpidi e puri.
Girò il volto solo per notare qualche schiamazzo e il canto della foresta che veniva contaminato dalle voci degli uomini. La loro destinazione, era stata raggiunta. Avrebbero dovuto dividersi, non ci avrebbero messo molto in quella maniera. Se la ragazza fosse stata ancora li, sicuramente l'avrebbero trovata. Lo shinobi al suo fianco compose velocemente i sigilli, pronto chissà a quale tecnica ma improvvisamente si interruppe lasciano alquanto perplessa la piccola genin al suo fianco. Lo leggeva nel suo sguardo, nel suo modo di fare che qualcosa era cambiato.
*Che si sia dimenticato qualcosa di importante a casa?*
Pensò ilaramente, la kunoichi cercando di capire cosa non andasse. Il ninja estrasse dalla sua tasca un rotolo contenente delle piccole ricetrasmittenti per tenersi in contatto con lei. Quel cambio d'atteggiamento improvviso le parve così strano eppure non si sottrasse alla volontà del ragazzo, che se aveva preso quella decisione, sicuramente sotto nascondeva dell'altro. Conosceva bene il suo maestro e non avrebbe mai preso decisioni senza prima rifletterci accuratamente sopra.
-
Ok, cercherò di essere più r-rapida possibile - la quattordicenne si infilò l'auricolare, seguendo l'esempio del suo sensei per poi svettare nella boscaglia più diradata.
Usò un albero come trampolino e in men che non si dica atterrò al centro di una di quelle vie affollate e piene di gente che continuava a vendere la sua merce sempre con la stessa litania. Nessuno si accorse di lei, troppo impegnati a sbrigare le loro faccende; questo fu un vantaggio per la giovane che odiava stare al centro dell'attenzione che avrebbe potuto muoversi senza intoppi. Non poteva perdere ulteriore tempo, così compose i sigilli e finalmente tutto le sembrò più chiaro. La luce, la moltitudine di gente, nulla era più un ostacolo alla sua ricerca ma il campo sembrava così immenso, non avrebbe mai potuto mantenere la promessa fatta allo Hyuga.
*Non ce la farò mai, mi occorre un aiuto. Ma poi Fuyuki non è jonin, non dovrebbe saper usare meglio di me il byakugan? Semmai tornerò in residenza mi dovrò far spiegare un po' di cose, mi sento troppo ignorante sul mio clan...*
Si appartò dietro una tenda e dopo essersi morsa il dito e aver composto dei seal, una piccola nuvoletta di fumo le comparse davanti. Chiaki aspettò speranzosa, accovacciandosi a terra per poi notare un piccolo ermellino in una posa abbastanza buffa. I due si guardarono per qualche istante ma prima che qualcuno riuscisse a dire qualcosa, la fanciulla non riuscì a trattenere una sonora risata. Okojo il fido compagno dell'eremita dei mustelidi, si trovava davanti a lei con il pelo completamente bagnato mentre stringeva tra le zampette un'enorme spazzola da bagno, rivolta sul suo dorso.
- Spero che avrai una buona motivazione per aver osato disturbare il bagno del sommo Okojo - disse con tono fiero la piccola creatura dal pelo candido, priva persino del suo gilet blu.
La giovane si asciugò le lacrime frettolosamente. Non voleva mancargli troppo di rispetto e le occorreva assolutamente il suo aiuto.
-
Scusami s-sommo Okojo, la tua allieva avrebbe tanto bisogno del tuo aiuto - disse con tono supplichevole la dolce ragazzina dalla chioma blu -
Sono alla ricerca di Ashi Uchiha, una r-ragazza poco più alta di me, occhi verdi, moretta, porta spesso una coda. Dovrebbe avere addosso ancora l'odore di Yang, stava con lei prima che fosse ridotto così.A quel pensiero fece un attimo di pausa, quasi come se avesse cercato di rimuovere l'immagine dell'animale insanguinato tra le sue mani mentre la guardava per l'ultima volta con quegli occhi azzurri come il cielo a primavera.
- Ah si, mi ha messo al corrente Mujinahen su di lei. Tranquilla questo compito è una piccolezza, non occorrerà più tempo di una foglia secca prima che tocca tocchi terra, una volta staccatasi dall'albero - affermò l'ermellino gonfiando il petto e sventolando lo spazzolone in aria.
Questa volta la kunoichi riuscì a rimanere seria e aspettò che la piccola evocazione, cominciasse quella strana danza che richiamasse a raccolta ogni volta un'onda di mustelidi da tutti i posti più remoti. Non ci volle molto tempo prima che il richiamo venisse udito da tutti ma proprio tutti gli animali della sua stessa specie e quasi non si riusciva a vedere la fine di quell'enorme mucchio. Ogni volta la genin ne rimaneva affascinata proprio come fosse la prima volta. L'oscurità ne aveva richiamati ancora più del solito, più sicuri in quel momento del giorno.
- Allora soldati, siamo stati richiamati al fronte per una nuova battaglia. Dovete essere forti, affrontare le vostre paure, solo così arriverete ad avere rispetto per voi stessi. Questa volta non voglio spargimenti di sangue, dobbiamo trovare una persona - disse con tono solenne la creatura, facendo comparire da chissà quale posto una fotografia della ragazza, mostrandola orgoglioso ai suoi subordinati - Lei è Ashi Uchiha, cercatela nel minor tempo possibile. Verrete ricompensati per le vostra prodi gesta.
Con un unico gesto della zampetta l'enorme folla di furetti partì alla rinfusa dentro il campo base, scaturendo qualche gridolino a qualche donna. La quattordicenne rimase shockata soprattutto dalla presenza di quella foto ma poi cercando di non sentirsi da meno afferrò Okojo posandolo sulla sua spalla e iniziando quella folle corsa contro il tempo.
-
Una c-curiosità, ma dove hai preso quella foto? - chiese incuriosita la piccola ninja al suo compagno che svettava sulla sua spalla.
- Segreto professionale. Non posso rivelare così le mie fonti - disse in tono altezzoso la bestiola, tenendo sempre in all'erta le sue piccole orecchie nella speranza di udire qualche segnale.
Non parlarono più i due, lasciando entrambi che si concentrassero nel loro lavoro. Ogni tanto Chiaki avvisava Fuyuki e del fallimento della sua ricerca ma per il resto scrutava quelle tende, vuote e piene. Nella speranza che almeno un volto fosse uguale a quello della sua amica. Forse l'ansia giocò un brutto scherzo, infatti fece numerose gaffe, disturbando persone che non avevano la minima idea di chi fosse.
Un piccolo furetto marroncino in solitaria, intanto aveva disubbidito completamente agli ordini e se ne stava bellamente appoggiato a un troco, sgranocchiando un frutto che aveva appena raccolto da qualche albero nelle vicinanze, quando un'ombra lo sovrastò e i suoi occhietti piccoli e scuri misero a fuoco quella figura alta e slanciata.
Ci volle un millesimo di secondo prima che rapportasse l'immagine della foto a quella figura e fissando dispiaciuto il suo spuntino decise di buttarlo per terminare quella missione di ricerca. Iniziò a saltellare, sbattendo coda e zampette in una determinata maniera, comunicando un messaggio in codice che solo lui conosceva. Le sue prestazioni attirarono immediatamente le attenzioni della bella Uchiha, forse nella speranza che fosse Yang ma prima che potesse fare qualcosa una presenza la travolse, seguita da una voce.
-
Ashi allora sei viva. Mi hai fatto p-preoccupare tantissimo - disse improvvisamente la kunoichi che si era fiondata li in un lampo, non appena Okojo l'aveva avvisata e adesso donava alla sua amica ritrovata un caloroso abbraccio.
Edited by Karen91 - 22/8/2014, 19:35