Watashi 14B - Il peso della verità, Per Karen91 e Flo ~

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view post Posted on 27/11/2013, 20:58
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Il Sole svettava alto in cielo, baciando il volto dello shinobi che rapido si muoveva al fianco della dolce fanciulla che lo accompagnava. Erano già trascorsi due giorni da quando i due avevano abbandonato l'eremo e, con esso, il piccolo Yang, ancora troppo provato per potersi rimettere in viaggio insieme alla sua adorata sorella. Era stato proprio quella piccola palla di pelo a dare una meta al loro continuo vagare: Ashi. Soltanto lei avrebbe potuto dire loro a chi apparteneva la mano che aveva osato macchiare di cremisi il candido pelo del furetto, tuttavia la ricerca dell'Uchiha era tutt'altro che semplice. I due non avevano la minima idea di dove la ragazza potesse trovarsi, prima di congedarsi aveva chiaramente detto a Chiaki di dover raggiungere il campo base, ma era altamente improbabile che non fosse stata assegnata ad alcuna missione. Tuttavia era quella l'unica pista che avevano modo di seguire e - per quanto pericoloso potesse essere, a causa della divisa che il Jonin indossava - era necessario rischiare per poter ottenere una possibilità di far luce su quel mistero. Giunsero in prossimità della loro destinazione sul far della sera, quando la rosea luce del Sole stava iniziando a morire all'orizzonte. Si fermarono sul ramo di un albero dal quale era possibile scrutare le tende che costellavano il campo e scambiando uno sguardo d'intesa con la Hyuga, l'eremita fece per comporre i sigilli per mutare il proprio aspetto. Tutto a un tratto però le sue mani si fermarono e il suo sguardo si fece serio; rimase in quel modo per pochi istanti, poi lasciò che il suo corpo si rilassasse e tirò fuori un rotolo dalla sua tasca. Dopo averlo aperto sciolse un unico sigillo e posò la mano su di esso, richiamando due piccoli oggetti. Si trattava di due ricetrasmittenti e quando ne consegnò una alla ragazza, dopo aver posizionato la prima sopra il suo orecchio sinistro, il loro compito fu subito chiaro.

- Credo sia meglio che prosegua solo tu per il momento. Vedi cosa riesci a scoprire, resteremo in contatto per tutto il tempo.

Cercò di infonderle fiducia sorridendole, per poi attendere che la fanciulla facesse quanto le era stato detto. Arduo sarebbe stato il compito di seguire le orme di Ashi, ma mentre la Hyuga si allontanava dal suo mentore la fortuna stava giocando a loro favore: anche la ragazza dalle iridi smeraldine era infatti diretta al campo base e ciò avrebbe indubbiamente favorito il loro incontro.


Benvenute alla vostra missione di promozione (forse)! Sapete già qual è il mio modo di essere master, per cui non sto qui a ripetervi le stesse minchiate. Occhi aperti, sarà dura :D
 
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view post Posted on 29/11/2013, 11:39
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Veloci. I loro piedi scattavano in quella foresta rigogliosa che sembrava non aver vissuto la tragedia di Watashi; flettevano i grandi arbusti al loro passaggio, reggendo a stento il loro passo frettoloso e trepidante. Chiaki aveva perso la cognizione del tempo durante quella corsa sfrenata, il suo unico pensiero andava alla sua amica scomparsa. Non sapeva cosa le era accaduto ma vedere Yang, il suo adorato fratello, in quelle misere condizioni l'avevano fatta stare male per giorni. Forse aveva ragione Fuyuki, un giorno avrebbe seriamente dovuto frapporsi a una scelta per salvare i suoi cari ma lei ne sarebbe stata capace?
Fissò il ragazzo che con lo sguardo serio e attento, svettava al suo fianco senza concedersi distrazioni. La guerra, li stava logorando sia fisicamente che mentalmente, non potevano concedersi nemmeno un minuto di pausa perché ogni secondo della loro esistenza sprecato, comportava la morte di qualche innocente. Abbassò lo sguardo fissando i suoi piedi nudi e un mezzo sorriso, accarezzò le sue labbra. Le sembrava ieri quando Ashi l'aveva rimproverata di non indossare ancora un paio di calzari, preoccupata delle sue condizioni fisiche. Non era mai riuscita a vivere un'infanzia felice con la ragazza ma ancora ricordava bene il loro incontro, in quel triste cimitero; eppure le era sembrata una giornata più splendente del solito.
Come rimembrava la loro ultima missione: la paura che aveva provato nel saperla morta e il sacrificio compiuto nella speranza di riuscire a cambiare le carte in tavola. Genin, era solo una ninja di basso livello come avrebbe potuto aiutare il suo sensei? Come avrebbe potuto proteggerlo se non riusciva a proteggere nemmeno una sua coetanea? Scosse la testa a quei pensieri troppo tristi, non poteva abbattersi in un momento del genere, dove l'obiettivo di trovare la bella Uchiha era fondamentale. L'ultimo dialogo che aveva avuto con lei, riguardava proprio le loro direzioni differenti: lei aveva scelto di rimanere al fianco dell'eremita mentre la moretta aveva deciso di tornare al campo base, dove probabilmente le avrebbero assegnato nuove missioni. Che avessero esagerato con la difficoltà? E poi perché l'ermellino non l'aveva voluta richiamare?
Forse la situazione sarebbe stata troppo pericolosa per la piccola Hyuga ma rischiare la propria vita fino a questo punto, non riusciva a capacitarsene. Improvvisamente il diciannovenne si fermò e lei meccanicamente fece lo stesso. Non si era quasi accorta di quanta strada avessero fatto e solo adesso che i suoi muscoli non erano più in tensione riusciva quasi ad avvertire un formicolio di stanchezza nelle sue gambe. Il cielo era quasi imbrunito ma quelle iridi chiare erano come dei fari per la giovane, quegli occhi che si rispecchiavano nei suoi, così limpidi e puri.
Girò il volto solo per notare qualche schiamazzo e il canto della foresta che veniva contaminato dalle voci degli uomini. La loro destinazione, era stata raggiunta. Avrebbero dovuto dividersi, non ci avrebbero messo molto in quella maniera. Se la ragazza fosse stata ancora li, sicuramente l'avrebbero trovata. Lo shinobi al suo fianco compose velocemente i sigilli, pronto chissà a quale tecnica ma improvvisamente si interruppe lasciano alquanto perplessa la piccola genin al suo fianco. Lo leggeva nel suo sguardo, nel suo modo di fare che qualcosa era cambiato.

*Che si sia dimenticato qualcosa di importante a casa?*

Pensò ilaramente, la kunoichi cercando di capire cosa non andasse. Il ninja estrasse dalla sua tasca un rotolo contenente delle piccole ricetrasmittenti per tenersi in contatto con lei. Quel cambio d'atteggiamento improvviso le parve così strano eppure non si sottrasse alla volontà del ragazzo, che se aveva preso quella decisione, sicuramente sotto nascondeva dell'altro. Conosceva bene il suo maestro e non avrebbe mai preso decisioni senza prima rifletterci accuratamente sopra.

- Ok, cercherò di essere più r-rapida possibile - la quattordicenne si infilò l'auricolare, seguendo l'esempio del suo sensei per poi svettare nella boscaglia più diradata.

Usò un albero come trampolino e in men che non si dica atterrò al centro di una di quelle vie affollate e piene di gente che continuava a vendere la sua merce sempre con la stessa litania. Nessuno si accorse di lei, troppo impegnati a sbrigare le loro faccende; questo fu un vantaggio per la giovane che odiava stare al centro dell'attenzione che avrebbe potuto muoversi senza intoppi. Non poteva perdere ulteriore tempo, così compose i sigilli e finalmente tutto le sembrò più chiaro. La luce, la moltitudine di gente, nulla era più un ostacolo alla sua ricerca ma il campo sembrava così immenso, non avrebbe mai potuto mantenere la promessa fatta allo Hyuga.

*Non ce la farò mai, mi occorre un aiuto. Ma poi Fuyuki non è jonin, non dovrebbe saper usare meglio di me il byakugan? Semmai tornerò in residenza mi dovrò far spiegare un po' di cose, mi sento troppo ignorante sul mio clan...*

Si appartò dietro una tenda e dopo essersi morsa il dito e aver composto dei seal, una piccola nuvoletta di fumo le comparse davanti. Chiaki aspettò speranzosa, accovacciandosi a terra per poi notare un piccolo ermellino in una posa abbastanza buffa. I due si guardarono per qualche istante ma prima che qualcuno riuscisse a dire qualcosa, la fanciulla non riuscì a trattenere una sonora risata. Okojo il fido compagno dell'eremita dei mustelidi, si trovava davanti a lei con il pelo completamente bagnato mentre stringeva tra le zampette un'enorme spazzola da bagno, rivolta sul suo dorso.

- Spero che avrai una buona motivazione per aver osato disturbare il bagno del sommo Okojo - disse con tono fiero la piccola creatura dal pelo candido, priva persino del suo gilet blu.

La giovane si asciugò le lacrime frettolosamente. Non voleva mancargli troppo di rispetto e le occorreva assolutamente il suo aiuto.

- Scusami s-sommo Okojo, la tua allieva avrebbe tanto bisogno del tuo aiuto - disse con tono supplichevole la dolce ragazzina dalla chioma blu - Sono alla ricerca di Ashi Uchiha, una r-ragazza poco più alta di me, occhi verdi, moretta, porta spesso una coda. Dovrebbe avere addosso ancora l'odore di Yang, stava con lei prima che fosse ridotto così.

A quel pensiero fece un attimo di pausa, quasi come se avesse cercato di rimuovere l'immagine dell'animale insanguinato tra le sue mani mentre la guardava per l'ultima volta con quegli occhi azzurri come il cielo a primavera.

- Ah si, mi ha messo al corrente Mujinahen su di lei. Tranquilla questo compito è una piccolezza, non occorrerà più tempo di una foglia secca prima che tocca tocchi terra, una volta staccatasi dall'albero - affermò l'ermellino gonfiando il petto e sventolando lo spazzolone in aria.

Questa volta la kunoichi riuscì a rimanere seria e aspettò che la piccola evocazione, cominciasse quella strana danza che richiamasse a raccolta ogni volta un'onda di mustelidi da tutti i posti più remoti. Non ci volle molto tempo prima che il richiamo venisse udito da tutti ma proprio tutti gli animali della sua stessa specie e quasi non si riusciva a vedere la fine di quell'enorme mucchio. Ogni volta la genin ne rimaneva affascinata proprio come fosse la prima volta. L'oscurità ne aveva richiamati ancora più del solito, più sicuri in quel momento del giorno.

- Allora soldati, siamo stati richiamati al fronte per una nuova battaglia. Dovete essere forti, affrontare le vostre paure, solo così arriverete ad avere rispetto per voi stessi. Questa volta non voglio spargimenti di sangue, dobbiamo trovare una persona - disse con tono solenne la creatura, facendo comparire da chissà quale posto una fotografia della ragazza, mostrandola orgoglioso ai suoi subordinati - Lei è Ashi Uchiha, cercatela nel minor tempo possibile. Verrete ricompensati per le vostra prodi gesta.

Con un unico gesto della zampetta l'enorme folla di furetti partì alla rinfusa dentro il campo base, scaturendo qualche gridolino a qualche donna. La quattordicenne rimase shockata soprattutto dalla presenza di quella foto ma poi cercando di non sentirsi da meno afferrò Okojo posandolo sulla sua spalla e iniziando quella folle corsa contro il tempo.

- Una c-curiosità, ma dove hai preso quella foto? - chiese incuriosita la piccola ninja al suo compagno che svettava sulla sua spalla.

- Segreto professionale. Non posso rivelare così le mie fonti - disse in tono altezzoso la bestiola, tenendo sempre in all'erta le sue piccole orecchie nella speranza di udire qualche segnale.

Non parlarono più i due, lasciando entrambi che si concentrassero nel loro lavoro. Ogni tanto Chiaki avvisava Fuyuki e del fallimento della sua ricerca ma per il resto scrutava quelle tende, vuote e piene. Nella speranza che almeno un volto fosse uguale a quello della sua amica. Forse l'ansia giocò un brutto scherzo, infatti fece numerose gaffe, disturbando persone che non avevano la minima idea di chi fosse.

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Un piccolo furetto marroncino in solitaria, intanto aveva disubbidito completamente agli ordini e se ne stava bellamente appoggiato a un troco, sgranocchiando un frutto che aveva appena raccolto da qualche albero nelle vicinanze, quando un'ombra lo sovrastò e i suoi occhietti piccoli e scuri misero a fuoco quella figura alta e slanciata.
Ci volle un millesimo di secondo prima che rapportasse l'immagine della foto a quella figura e fissando dispiaciuto il suo spuntino decise di buttarlo per terminare quella missione di ricerca. Iniziò a saltellare, sbattendo coda e zampette in una determinata maniera, comunicando un messaggio in codice che solo lui conosceva. Le sue prestazioni attirarono immediatamente le attenzioni della bella Uchiha, forse nella speranza che fosse Yang ma prima che potesse fare qualcosa una presenza la travolse, seguita da una voce.

- Ashi allora sei viva. Mi hai fatto p-preoccupare tantissimo - disse improvvisamente la kunoichi che si era fiondata li in un lampo, non appena Okojo l'aveva avvisata e adesso donava alla sua amica ritrovata un caloroso abbraccio.

Edited by Karen91 - 22/8/2014, 19:35
 
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view post Posted on 29/11/2013, 16:49
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Il campo base non le era mai sembrato così distante... La Kunoichi dai capelli corvini viaggiava spedita verso quell'agglomerato di tende e ninja che ormai avrebbe dovuto spuntare da un momento all'altro. Lungo era stato il viaggio cominciato dall'eremo delle Salamandre, fino a rigiungere nuovamente nel suo Paese ed in territori a lei più conosciuti... Ashi aveva temuto di non riuscire a tornare indietro, più volte nel corso di quegli ultimi giorni aveva dovuto convivere col timore per la sua incolumità e vita perennemente a rischio per via degli avvenimenti, ma era ormai consapevole di quanto quella guerra potesse essere sanguinolenta. Avrebbe imparato a non dare più nulla per scontato. Il rischio corso nell'eremo che si lasciava alle spalle era stato alto, se non estremo, ma alla fine contro ogni sua aspettativa era riuscita perfino nell'ottenere il rispetto di quelle bestie ormai legate a lei. Perfino Ryu, l'eremita di quel luogo, era parso contento della sua decisione di sottomettersi al volere di Han e tutte le altre. Quello Yotsuki indisponente l'aveva infastidita fino alla fine, ma perlomeno le aveva concesso qualche abito decente e delle cure per quelle sue ferite... Era infatti ancora minimamente provata ed affaticata, ma il suo corpo cominciava a ritornare in forze sebbene presentasse ancora i segni della battaglia terminata da poche ore. La schiena, adesso coperta da quell'abito scuro, presentava delle cicatrici di squarci e striature rosate che non avrebbero potuto più svanire da quella pelle diafana... Era stato il giusto prezzo da pagare per il suo essere stata avventata, anche quando aveva cercato di tener testa ad Ibuse al principio di quella vicenda. E non era stata l'unica a pagarne le conseguenze. Affannata ed in cerca del suo precedente alleato, era corsa alla ricerca del piccolo Yang dopo essere stata liberata. Aveva ripercorso il tragitto per filo e per segno, scrutando quella foresta ed il punto preciso in cui l'aveva visto per l'ultima volta, ma di lui non c'erano più tracce. Se gli fosse accaduto qualcosa di irrimediabile Chiaki non glie l'avrebbe mai perdonato, imprecando mentalmente aveva deciso di ritornare proprio alla ricerca del piccolo furetto al campo base. Forse, se fosse stata fortunata, avrebbe trovato lì anche la ragazzina ed avrebbe avuto notizie della piccola palla di pelo che pur ferita, era riuscita a tornar all'eremo dei mustelidi nella più positiva delle ipotesi.



- Spero solo di non incontrare più Fuyuki... Non mi va a genio l'idea di dover tenere un segreto così sconcertante, ma è per il bene di Chiaki... -

Ricordava le ultime parole scambiate con quello Shinobi dagli occhi perlacei. Le aveva chiesto - senza mezze misure - di conservare con lui un oscuro segreto. L'Uchiha avrebbe preferito non esserne messa al corrente, ma troppi erano stati i dubbi ad assalirla dopo quella missione rivelatasi una trappola. Le sembravano passati secoli, eppure solo pochi giorni erano trascorsi da quegli avvenimenti da cui tutto aveva cominciato a prender forma. Scattando, saltando di albero in albero, aveva ormai lasciato alle spalle l'ambiente più spoglio ed infuocato di Iwa. Non più desolazione e carcasse della prole di Watashi ovunque intorno a quel vulcano, ma una ricca vegetazione che col passare delle ore la portò ad intravedere le prime tende di quell'accampamento. Era finalmente giunta a destinazione, ma una volta varcato quel territorio neutro non aveva la benchè minima idea se Yang avesse potuto arrivarci o se ferito era tornato direttamente al suo eremo... Forse aveva optato per quel posto, più vicino e con ninja che avrebbero potuto curarlo. Non ricordava dove fosse posizionata la tenda di Chiaki, in quell'incontro fortuito avvenuto prima della missione era stato il caso a farle ritrovare dopo mesi mentre adesso era quasi certa, che in quel via vai di Shinobi e Kunoichi sarebbe stata una vera e propria impresa intravederla o trovare la piccola palla di pelo bianca. Avrebbe potuto chiedere in giro, ma con quale esito? Si addentrò comunque in quell'ambiente, stracolmo di gente come il suo primo arrivo in quel posto dove sperò di non essere subito indirizzata versa una nuova missione...

- E se avesse deciso di restare all'eremo con Fuyuki? Forse non voleva più ritornare... Magari è partita perfino per una nuova missione... Dovrei rassegnarmi e pensare alla guerra. -

Abbandonò ben presto l'idea di ricercare la compagna, in effetti non aveva contatti ne poteva esser certa che la piccola Kunoichi fosse ritornata dopo essersi ricongiunta con Fuyuki. Inoltrandosi sempre più avrebbe raggiunto la tenda di Comando, qualcuno avrebbe pur dovuto far rapporto sull'accaduto al suo gruppo ormai decimato dopo l'arrivo alla villa del Daimyo... Ma durante quel tragitto si ritrovò a bloccarsi, in preda alla confusione e gli avvenimenti troppo contrastanti non sapeva cosa avrebbe potuto raccontare di quegli ultimi giorni... Si mordicchiò il labbro inferiore, passando le dita sottili lungo l'avambraccio che presentava ancora qualche graffio di poco conto. Erano quelle cicatrici lungo le spalle che sentiva ancor pulsare, come se il sangue cercasse di rimediare a quel danno irreparabile... Fu proprio durante quel frangente, mentre riprendeva a camminare a piccoli passi, che qualcosa la incuriosì. Delle urla, di donna prevalentemente, cominciarono a stagliarsi in quell'ammasso di gente che esattamente come lei gironzolava fra le innumerevoli tende. Corrucciò lo sguardo, era impossibile che la minaccia di Watashi colpisse proprio quel luogo e a giudicare dalla calma degli altri Shinobi non si trattava di nulla di grave... Passò distrattamente di fianco un albero durante il suo cammino, probabilmente si era perfino persa in quell'agglomerato di tende tutte simili e sbuffando portò le mani lungo i fianchi quando qualcosa la colpì sulla testa.

- Ahi! - abbassò subito lo sguardo, notando un frutto sgranocchiato che le fece automaticamente rialzare il capo in direzione di un tronco. Fruscii e rumori ambigui avevano preso a farlo cigolare, muovendo così le foglie che nascondevano a tratti una figura pelosa. Sgranò subito gli occhi smeraldini, speranzosa che si trattasse del piccolo amico, ma prima che potesse proferire parola o compiere un movimento qualcosa la investì. Perse quasi l'equilibro per via dell'impeto e non essendo totalmente in forze dovette piantare per bene i piedi al suolo per non rotolare sul terreno, insieme a quella piccola ragazzina che l'aveva abbracciata senza mezze misure. Chiaki. Riconobbe in un lampo quella chioma blu ed il suo tono di voce preoccupato...

- Io sto bene, dopotutto... Dov'è Yang? Dimmi che è sano e salvo... -

Per quanto cominciasse a legarsi a quella Hyuga, quei gesti d'affetto erano ancora così distanti dal suo modo di fare ed anche se stranita riuscì a portare un braccio lungo le spalle della compagna, cercando di rassicurarla. Quella preoccupazione ed il timore che l'Uchiha fosse stata in pericolo, le avevano appena provato che Yang era stato ritrovato. Chi altri avrebbe potuto informarli altrimenti?
 
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view post Posted on 29/11/2013, 20:35
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La ricerca di Ashi fu lenta e decisamente fortuita, dato che le poche possibilità che Chiaki aveva di incontrarla si erano miracolosamente concretizzate. Affiancato da Okojo e dal suo fedele plotone di furetti, la ragazza aveva avuto successo nel suo compito e adesso si trovava davanti all'Uchiha, colei che avrebbe potuto fare luce attraverso le tenebre che avvolgevano il mistero di Yang. Ebbero a disposizione diversi minuti per conversare e fare chiarezza riguardo a quanto accaduto alla piccola palla di pelo, parlare di quanto poteva essere detto e tacere su ciò che avrebbe dovuto rimanere un segreto. Questo era il tremendo peso che gravava sulle spalle di Ashi, un fardello che non aveva scelto lei di portare, ma che le era stato scaricato da Fuyuki, il quale da quel momento si era giustamente guadagnato le antipatie della fanciulla dalla chioma corvina e che lei stessa sperava di non incontrare più lungo il suo cammino. Lo Hyuga intanto aveva modo di ascoltare le parole della sua amata e di intuire così che l'Uchiha era stata ritrovata; tuttavia lo shinobi da non pochi minuti aveva smesso di comunicare con lei e soltanto interrompendo improvvisamente la conversazione tra le due kunoichi la voce dell'eremita risuonò attraverso la ricetrasmittente, in maniera fin troppo sospetta.

- Devi.. Al sicuro.. Prendi Ashi e an-

Il timbro era inconfondibile, la ragazza avrebbe saputo riconoscere tra mille altre la voce del suo uomo, tuttavia sembrava esserci qualche strana interferenza e fatica nel parlare, tanto che improvvisamente la comunicazione tra i due venne bruscamente interrotta. Cosa stava succedendo? Troppe erano le domande che premevano per ricevere al più presto una risposta, ma il tempo non era ancora propizio per fermarsi a riflettere su quanto stava accadendo. Un sibilo fece tornare con i piedi per terra la Hyuga, che si accorse soltanto all'ultimo momento che un kunai era stato lanciato contro di lei. Fu capace di spostarsi in tempo per evitare il peggio, ma la lama tagliò crudele la tenera carne del suo braccio destro, per poi conficcarsi sul terreno umido alle sue spalle, a pochi metri di distanza. Seguendo la traiettoria del pugnale entrambe le ninja ebbero modo di individuare una figura incappucciata, sicuramente la mano che si celava dietro quel tentativo di ucciderla, che svelta ripiegava verso la foresta dopo essersi accorta di aver fallito e di aver catturato le loro attenzioni. Era veloce, ma non troppo da poterle seminare nel caso in cui avessero deciso di lanciarsi al suo inseguimento.

 
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view post Posted on 30/11/2013, 14:50
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Al solito la bella Uchiha, risultò un po' impacciata nei gesti ma Chiaki non ci fece caso. Troppo era l'entusiasmo nell'averla ritrovata in quello spazio così sconfinato e in così poco tempo, che le si inumidirono gli occhi solo ripensando a tutti quei brutti pensieri che aveva avuto sulle possibili cause del ritorno di Yang in quelle condizioni.
Abbassò il viso, non appena la moretta tirò fuori nuovamente l'argomento, fissando il suolo umido e bagnato. Probabilmente anche il cielo aveva pianto per tutta quell'inutile guerra a cui il mondo era stato messo alle strette, lottando per riprendersi la propria casa e proteggere le persone più care. Ci fu qualche secondo di silenzio, dopo quella domanda prima che qualcuno ruppe quella muta quiete.

- Mi hanno riferito che Yang stava in condizioni pietose al suo arrivo all'eremo, i nostri fratelli si sono dovuti mettere immediatamente in moto per le sue cure. Piuttosto mi chiedo, come si sia potuto procurare delle ferite così profonde - disse Okojo stringendo gli occhi indagatori e fissando la nuova arrivata che sembrava in perfetta forma.

Effettivamente non aveva tutti i torti quella piccola palla di pelo, cosa si nascondeva dietro tutto quello? Ashi era tornata più in forma che mai con dei nuovi abiti che le risaltavano la pelle e che davano immediatamente la sensazione d'essere parecchio resistenti. Okojo continuò a studiare la fanciulla, cercando di cogliere ogni suo comportamento ambiguo finché questa non gli rispose. Parole vaghe, troppo per la piccola creatura che diventò più incalzante.

- Mmm...mi sembri piuttosto in forma per un rapimento. Non è che per caso ci stai nascondendo qual... - non fece in tempo a finire la bestiola prima che dei rumori molesti, lo infastidissero.

L'auricolare silenzioso, trasmise di nuovo la voce di Fuyuki. La dolce Hyuga si era completamente scordata di essere in contatto con il jonin, troppo presa dalla spiegazione che stava dando la sua amica e dalla gioia nell'averla ritrovata. Probabilmente lo shinobi aveva ascoltato tutto quello che era accaduto e aveva capito che Ashi adesso era in loro compagnia ma perché parlava in quella maniera scostante?

- Fuyuki, penso che ci sia qualche problema di t-trasmissione. Fuyuki...Fuyuki! - disse la genin dalla chioma blu, cercando di sistemarsi come meglio poteva il dispositivo.

Non poteva essere un'allucinazione quelle parole le aveva sentite sul serio. Non era stato chiaro il suo partner ma c'era qualcosa che non andava in tutta quella faccenda. La sua voce strana e affaticata e poi quel trancio netto della linea, lo strano comportamento che aveva dimostrato prima, mandando la quattordicenne da sola alla ricerca della sua compagna. Le stava nascondendo qualcosa. Che si trovasse ancora nel punto dove si erano separati poco prima? Perché la incitava ad andarsene? Sempre se quelle erano le parole giuste che aveva intuito. Avrebbe dovuto raggiungerlo.
Aprì leggermente le labbra, pronta ad avvisare gli altri di cosa volesse fare che un sibilo la mise immediatamente in allerta. non fece in tempo a prendere atto di cosa stava succedendo che un dolore improvviso le fece contorcere il viso in una smorfia. Alzò il volto immediatamente, mentre stringeva il suo arto con la mano, quasi per trattenere la fitta che le provocava. Il sangue iniziò a gocciolare a terra, mischiandosi con l'oscurità. Non aspettò nemmeno un secondo prima di riattivare il byakugan, per scovare chi aveva compiuto quel gesto improvviso.
Il suo obiettivo era realmente la sua vita oppure si trattava di un modo per attirare la sua attenzione? Erano entrambe due genin ma chi sarebbe caduto in un tranello del genere? Poi la videro, non distava troppo da loro. Una figura umana, scura e incappucciata che non appena si accorse dei loro occhi puntati addosso cercò di svignarsela. Occorreva un piano e alla svelta.

- Chi potrebbe a-avercela con noi? Ma poi possibile che non si sia c-confuso? - disse raccogliendo alla svelta l'arma che le era stata lanciata, osservandola come nella speranza di poter trovare qualche segno strano, qualche indizio che rivelasse l'identità del colpevole.

- Chiaki pensa a inseguirlo, ce la darà lui una risposta - disse frettolosamente l'ermellino, cercando di far svegliare la sua allieva dai suoi pensieri

- Ehm si certo, scusa. Allora come ci possiamo muovere... - disse la ragazzina portandosi un indice alla bocca pensierosa mentre l'animale si muoveva ansioso sulla sua spalla, pronto ad entrare in azione - Ashi vado io avanti così che possa controllare meglio la s-situazione con il byakugan. Mentre tu...mmm...restami dietro così che...

- Così che nel caso di un imboscata, tu possa intervenire o agire indisturbata. Se la via è libera ti farò cenno io con questo strumento. State attente e adesso andiamo - disse sventolando la spazzola l'evocazione, e concludendo il discorso della quattordicenne che sembrava parecchio in difficoltà.

La sua titubanza era data soprattutto dal suo carattere, non autoritario. Non faceva per lei dare manovre o ordini, anche se spesso sarebbero potuti essere fondamentali in battaglia. Preferiva mille volte che le assegnassero un compito e svolgerlo come poteva piuttosto che dare indicazioni agli altri. La paura di sbagliare ma soprattutto il timore di sentirsi superiore, l'avevano sempre lasciata dietro, non emergendo mai tra gli altri coetanei. Forse prima o poi si sarebbe accorta che molte volte, occorre un filino in più di coraggio per fare del bene.
Scattò in direzione del suo obiettivo, riponendo l'arma tra le sue vesti mentre i suoi piedi sfrecciavano veloci e scattanti, abituati a quella vita nella foresta. Sperava con tutta se stessa che non stessero facendo il gioco dello sconosciuto e che il suo amato stesse perlomeno bene, anche se ripensando al suo avvertimento, non riusciva a stare tranquilla.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 18:52
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Ashi aspettò con pazienza, lasciando alla piccola Genin che stringeva contro il suo corpo il tempo necessario per poter calmarsi e trovar le parole per risponderle... Si era preoccupata, quella dolce Hyuga dagli occhi perlacei ed adesso lucidi, era stata assalita dal timore che le fosse potuto accadere qualcosa di irrimediabile. Non era poi così in errore, l'Uchiha aveva seriamente rischiato di non farcela in quel vulcano che adesso le sembrava così distante. Quanti giorni erano passati? E come aveva fatto Yang a ritornare da loro? Chiaki non sembrava intenzionata a voler parlare, ma lo fece una palla di pelo simile a Yang al suo posto... Non aveva nemmeno notato la presenza di quel furetto, dal pelo bianco e gli occhietti azzurri piccoli e vispi che adesso la fissavano, quasi in modo indagatorio. La ragazza annuì, non allontanando la compagna, ma rispondendo a quelle che suonavano quasi come accuse. Avevano entrambi tutto il diritto di reputarla colpevole, in fondo Yang le era stato affidato e lei non era stata capace di proteggerlo... Era riuscita però a salvarlo alla fine, lasciandosi prendere in ostaggio da Ibuse senza obiezioni se solo avesse lasciato libero il furetto.

- E' stata colpa mia... Non sono riuscita a proteggerlo, ne difendermi... Ci hanno attaccati, mi hanno attaccato visto che cercavano me... Ma ho perlomeno fatto in modo che lasciassero libero lui e prendessero solo me... Mi dispiace, spero che Yang stia meglio adesso... -

Sospirò, confessando sin da subito i dettagli principali di ciò che era accaduto al piccolo furetto che era stato soccorso dai suoi fratelli. Se lei non avesse agito tanto immaturamente, non provocando quella Salamandra scura che aveva il compito di prelevarla, probabilmente Yang avrebbe potuto mettersi in salvo senza riportare danni... Ma era consapevole di non poter vivere di se o ma. Nel caso l'avessero reputata responsabile e colpevole di ciò che era accaduto, ne avrebbe subito le conseguenze... Rilasciò Chiaki, cercando di capire cosa potesse esattamente raccontare di quegli ultimi giorni e ricordando perfettamente che la piccola Hyuga conosceva forse meglio di lei Ryu... O Kenshin. Non aveva idea di come dovesse chiamarlo in presenza della Kunoichi, o se anche lei conoscesse la sua vera identità, ma prima che potessero continuare quella discussione Chiaki sembrò stranirsi in volto, come se fosse momentaneamente assente e parlasse con qualcun'altro...

- Che succede? Dov'è Fuyuki? -

Interrogativa cercò di recepire i messaggi della ragazzina che sembrava essere in contatto con quello Hyuga, ma vennero interrotti da un sibilo improvviso a cui badarono troppo tardi. Un Kunai era stato lanciato in direzione di Chiaki, che scansandosi riuscì ad evitare il peggio procurandosi soltanto un graffio lungo il braccio. Istintivamente l'Uchiha seguì quella traiettoria, scorgendo l'arma conficcata nel terreno e ripercorrendo il percorso al contrario, riportando le iridi smeraldine verso la foresta dove una figura incappucciata cominciò a scappare non appena si rese conto di aver fallito e non aver centrato il bersaglio. Un attacco, lì nel campo base? Chi sarebbe stato così sprovveduto da far una cosa del genere? Con Shinobi e Kunoichi di tutti i ranghi? Ashi si insospettì subito, avvicinandosi alla compagna che cercava una spiegazione esattamente come lei. Aveva raccolto quell'arma, mentre quell'ermellino dall'animo fin troppo battagliero cercava di dar loro delle direttive. Perfino la compagna parve della stessa idea, anche se notevolmente dubbiosa sui motivi di quella situazione. Sembravano essere perseguitate, non riuscivano a starsene semplicemente in pace per più di qualche minuto.

- E' tutto troppo strano, potrebbe averti mancata di proposito per farsi seguire... Ma non abbiamo altra scelta, trappola o meno cerchiamo di braccarlo. -

Accettò il piano, spostando lo sguardo dalla Hyuga alla palla di pelo quando cercò di capire a che tipo di segnale dovesse prestar attenzione. Una spazzola? Sbattè le palpebre, inarcando un sopracciglio ma lasciando comunque correre quel duo in avanti, così da seguirli subito dopo per coprirgli le spalle. Avrebbe potuto non lasciarsi coinvolgere, in fondo era appena tornata da un lungo viaggio, ma non poteva correre il rischio che Chiaki si mettesse nei guai. Non ora che sentiva il peso della vita di Yang sulle sue spalle. La compagna avrebbe usato la sua abilità innata per scovare qualche trappola o tranello, mentre lei? Dovette scegliere se servirsi del suo Sharingan o di un'abilità forse molto più utile al momento. Si concentrò, sebbene avesse cominciato a scattare lasciando buon vantaggio al furetto e la Hyuga, cercò di individuare - attraverso quella sua particolarità - la presenza di qualche minaccia od un chakra specifico nell'area che stavano cominciando ad attraversare... Le serviva tempo per poter ottenere una visione chiara di ciò che cominciava a circondarle in quella ricca vegetazione, ma era certa che unita al Byakugan sarebbe stato molto più semplice non ricadere in trappole od imboscate.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 20:49
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Non avevano perso tempo le due kunoichi e svelte si erano lanciate all'inseguimento del misterioso individuo che aveva osato aggredire la dolce Hyuga. Proprio quest'ultima, aiutata dall'esperienza militare e dalla sicurezza di Okojo, aveva proposto un piano per affrontare in maniera più o meno sicura l'inseguimento. Ashi sarebbe rimasta indietro, così da avere modo di tenere sotto controllo la situazione e di intervenire al momento opportuno approfittando dell'effetto sorpresa, nel malaugurato caso in cui le cose avessero preso una piega critica. Okojo avrebbe invece fatto da tramite tra le due, comunicando con la moretta grazie a un segnale accordato e invitandola a farsi avanti, se mai fosse stato necessario. Non erano molti i metri che le separavano, ma erano più che sufficienti per non essere notata dalla figura incappucciata, che lesta e furtiva si era inoltrata nella fitta foresta che circondava il campo base. Come se non bastasse, le due ninja avevano ben pensato di tenere alta la guardia: il Byakugan di Chiaki sarebbe stato presto affiancato dai poteri sensitivi della sua compagna, che tuttavia avevano bisogno di tempo prima di essere risvegliati in maniera efficace. L'inseguimento durò diversi minuti, durante i quali la fanciulla dalla chioma blu notò che, stranamente, nessuna trappola era stata posizionata per metterle in difficoltà e nessuna presenza di chakra si trovava intorno a lei in un raggio di cinquanta metri. Soltanto Ashi, non appena i suoi poteri furono finalmente attivi, poté percepire la straordinaria potenza del chakra del ninja fuggiasco e parecchie altre non molto lontano nella direzione che quel tizio stava seguendo. Era però troppo tardi per avvertire Okojo o la Hyuga, che poco dopo videro il loro obiettivo saltare giù da un albero e atterrare in una piccola radura. Non appena anche loro furono giunti a destinazione, i loro occhi poterono mettere a fuoco con immenso stupore una scena alla quale non avrebbero mai potuto pensare di assistere, la stessa che l'Uchiha ebbe modo di contemplare, rimanendo però nascosta, al sicura dietro la rigogliosa chioma di uno dei tanti alberi che costellavano la foresta. Fuyuki era circondato da tre misteriosi guerrieri che non sembravano intenzionati a lasciargli tregua e che avevano ingaggiato un furioso scontro proprio con lo shinobi che portava sui propri indumenti le nuvole rosse di Akatsuki.

??? - Molto bene, ci siamo tutti finalmente. Kai mi aveva avvisato che sarebbe stato difficile trovarvi entrambi..

Commentò sorridendo, rivelando un tono di voce associabile a una donna ancora giovane. Si tolse il cappuccio, svelando il proprio viso, per poi liberarsi del cappotto che fino a quel momento aveva protetto la sua identità, lanciandolo lontano.

??? - Ma a quanto pare si sbagliava.

Una chioma vermiglia coronava il viso di quella donna che dimostrava la stessa età di Fuyuki, le cui forme venivano assecondate dai vestiti leggeri e pratici che indossava. La carnagione chiara sembrava non avere quasi mai sentito il caldo abbraccio della luce del Sole e quelle iridi azzurre come il mare in tempesta incontrarono quelle diafane e perlacee di Chiaki, che preoccupata per il suo amato aveva ignorato ciò che lui le aveva detto, lanciandosi all'inseguimento di quella kunoichi per cercare di far luce su quanto era accaduto. La rossa quindi aveva rivelato il proprio ruolo in quella vicenda fin troppo contorta: era stata mandata da Kai in persona per trovare i due Hyuga. Ma per quale motivo? Aveva forse il compito di toglierli di mezzo una volta per tutte? Nessuno poteva escludere una simile eventualità, che trovò concretezza in quanto la kunoichi annunciò in seguito.

Hime - Cerca di ricordartelo, ragazzina.. Hime. Questo è il nome della kunoichi che libererà il mondo dalla tua inutile presenza.

L'eremita, ancora impegnato nella battaglia accesa con i tre complici della rossa, aveva notato la presenza dei nuovi arrivati, in particolare quello della sua amata, la cui vita era adesso appesa a un filo dannatamente precario.

- Che ci fai tu qui? Perché non mi hai dato retta, Chiaki?! Vai via.. SCAPPA!

L'essersi distratto e l'aver distolto lo sguardo dal nemico per incontrare gli occhi della fanciulla gli costò un pugno ben assestato in pieno volto, che tuttavia riuscì a incassare senza riscontrare troppi danni. Lo Hyuga, grazie al Byakugan attivo, era stato in grado di notare anche la presenza di Ashi, che da dietro le quinte aveva avuto l'opportunità di seguire la scena indisturbata. Improvvisamente però, come se avesse letto nel suo pensiero, Hime sciolse una rapida serie di sigilli, prima che diverse lingue di fuoco sputate dalla sua bocca venissero lanciate contro le fronde che avrebbero dovuto celare la presenza dell'Uchiha. Era evidente che anche quella donna possedesse poteri sensitivi ben sviluppati, se si era accorta dell'intrusa prima che potesse entrare in azione, qualsiasi cosa avesse in mente di fare.

Hime - Credevi che non mi fossi accorta di te? Mi dispiace, non c'entri nulla con la mia missione, ma per tua sfortuna ti sei trovata nel posto sbagliato.. E con le persone sbagliate.

 
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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La caccia era cominciata. Il chakra fluiva nel suo corpo armonioso e potente, portandola a raggiungere un'elevata velocità mentre i suoi occhi attenti e concentrati, osservavano tutto quello che la circondava. Non sembravano esserci trappole, l'intruso a quanto pare aveva deciso di non ricorrere ad alcun trucchetto, almeno da quello che riusciva a scorgere la giovane genin. Nessun segnale giungeva più alle orecchie della ragazza, che ormai in pensiero per il suo compagno, non aveva esitato a ignorare le sue parole.
Non era completamente certa delle parole dell'eremita ma chiaramente c'era qualcosa che non andava e lei probabilmente stava per fiondarsi contro quella scossa di stranezza che aveva coinvolto anche la bella Uchiha; appena tornata da chissà quale avventura. Le orecchie ben dritte del furetto, dimostravano quanto anche lui fosse ormai invischiato in quella faccenda. Provare a colpire la sua allieva, come aveva osato quella stolta figura, provocare il sommo Okojo; non aveva idea di chi si trovasse davanti. Chiaki lanciò uno sguardo veloce dietro di lei, come per cercare lo sguardo d'intesa con la moretta o forse semplicemente per controllare la sua posizione.
Più continuava a stare dietro allo straniero e più iniziava a sospettare che si trattasse di una trappola. Li stava allontanando dal campo base ma per quale strana ragione? Che voleva da loro? Un ultimo salto e finalmente si trovarono uno di fronte all'altro, anche se l'incappucciato continuava a dare le spalle alla kunoichi inseguitrice. La persona davanti a lei, non fu l'unica che attirò l'attenzione della dolce Hyuga che scostando lo sguardo notò immediatamente delle ombre che si muovevano celeri in quella radura, baciata dall'oscurità. Fuyuki alle prese con altri tre individui, combatteva senza sosta nella speranza di riuscire a liberarsi.
Non disse niente a quella visione, lasciò solo che i suoi specchi di purezza tornassero a fissare, colei che l'aveva condotta li. Una voce femminile uscì da quel mantello che occultava il suo aspetto. Kai, ancora quel nome, cosa voleva questa volta da loro? Li reputava seriamente così pericolosi? La ninja si mise in posizione difensiva non appena, l'artefice di tutto alzò una mano per abbassare il cappuccio, che fino a quel momento aveva nascosto i suoi tratti. Non sapeva cosa avesse in mente ma arrivata a quel punto doveva tenere la guardia al massimo della sua potenza. Si scrutò velocemente intorno, nella speranza che la sua amica fosse rimasta ben nascosta, come le aveva consigliato Okojo.
Effettivamente, si sentiva parecchio in colpa adesso che ci pensava. Aveva coinvolto Ashi, in qualcosa che non la riguardava, in qualcosa che probabilmente era più grande di loro due messe insieme. A quel pensiero fece un'espressione preoccupata, non tanto per quella donna della medesima età di Fuyuki ma per quella decisione improvvisa e avventata che aveva avuto nel portare la compaesana con lei. La ragazza dalla capigliatura salmone, si levò immediatamente le sue vesti rivelando la sua affascinante figura.
La quattordicenne non aveva la minima idea di chi fosse quella persona mai l'aveva vista e mai aveva ascoltato il suo nome ma a chi occorre sapere l'appellativo del proprio sicario? Hime, non sapeva quanto fosse potente quella straniera dalla pelle diafana ma se era riuscita a mettere in difficoltà il suo amato, sicuramente non si trattava di un avversario di poco conto. Storse la bocca, erano in trappola come dei topi ma la sua preoccupazione andava sostanzialmente a Fuyuki che continuava a battersi senza esitazione.
Le minacce della donna verso l'adolescente non erano niente a confronto della sofferenza che stava provando la ragazza al solo pensiero di non avere più al suo fianco il jonin. Si morse il labbro, pensierosa. Cosa poteva fare lei? La sua presenza avrebbe sicuramente distratto il suo amato, estremamente protettivo nei suoi confronti che non tardò ad accorgersi di lei e dell'Uchiha.

- Non ti lascio solo. Ricordi la mia p-promessa? - disse più testarda che mai la dolce Hyuga distogliendo lo sguardo da quella che sarebbe stata probabilmente la sua avversaria, non appena sentì la botta che colpì il giovane in pieno viso.

Fortunatamente il suo partner era forte e quel colpo non lo intralciò troppo, provocando invece un sobbalzo alla dolce Chiaki che tornò a fissare anche lei la donna davanti a lei. C'era in gioco la loro vita, non potevano commettere errori. Non appena Hime compose dei sigilli veloci, la piccola ninja si preparò a difendersi o almeno a eludere l'attacco come poteva ma con estrema sorpresa, i fasci di luce che emersero dalla sua bocca della straniera andarono a colpire delle fronde poco lontane. Non era lei il suo obiettivo ma Ashi.

- Okojo, ce la fai a chiamare gli altri fratelli a raccolta? Ci serve un d-diversivo. Dobbiamo far scappare Ashi, lei non c'entra niente in tutto questo, ho sbagliato a coinvolgerla. Mentre tu, hai il compito più difficile, dovresti a-assolutamente raggiungere il campo base in cerca d'aiuto. Non so quanto posso resistere in uno scontro diretto con lei. Ho una pessima s-sensazione - bisbigliò Chiaki all'ermellino bianco, approfittando della distrazione della kunoichi alle direttive di Kai, che fissava in lontananza.

La creatura annuì e senza aspettare oltre fece scomparire la sua enorme spazzola, poi componendo rapidamente una serie di sigilli apparvero tra le sue zampette alcune vesti che la quattordicenne riconobbe subito. Con sguardo fiero e impettito l'animale, indossò il mantello blu con il kanji bene in evidenza e si sistemò la fascetta color verde sulla fronte.

- Adesso sono pronto. Lascia fare a me piccola Chiaki - disse l'ermellino bianco scendendo dalla spalla della sua allieva e mostrando a tutti il suo aspetto spavaldo.

Un soffio di vento, gli fece smuovere la fascia dandogli un aspetto ancora più autoritario che andò subito a perdersi non appena iniziò il suo buffo ballo. Una serie di rumori sospetti, attirò l'attenzione di tutti i presenti e un'ondata di furetti uscì da ogni buco, cespuglio o albero nelle vicinanze finché l'intera radura non fu completamente rivestita da quei piccoli animali che guardavano il loro generale fedelmente.

- Soldati non c'è tempo da perdere. All'attacco! - sintetizzò il furetto indicando la bella Hime che si vide arrivare quell'orda di mustelidi, attaccandola in tutti i modi che la natura gli aveva insegnato.

Fu un duro affronto per il comandante, non poter assistere ai risultati dei suoi fedeli sottoposti ma aveva un compito e nessuno se non lui sarebbe stato all'altezza di portalo a termine. Sgattaiolò via nella confusione, perdendosi tra quella fitta boscaglia.

- Ashi scappa! Questa b-battaglia non ti riguarda, non posso permettere che ti succeda qualcosa per colpa mia! - urlò la ragazzina dalle iridi diafane, frapponendosi tra lei e l'Uchiha continuando a mantenere una posizione di difesa, nel caso Hime si fosse liberata subito di quel piccolo intoppo.
 
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view post Posted on 1/12/2013, 20:47
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L'inseguimento proseguiva, ormai da minuti le due Kunoichi continuavano a mettere in pratica il loro piano che vedeva Chiaki in testa - nel tentativo di raggiungere la figura incappucciata - mentre l'Uchiha cercava di guardarle le spalle, mantenendosi ad una distanza tale da riuscir a scorgere la compagna perlomeno il minimo nel caso Okojo le avesse dato il segnale. Man mano che la corsa si prolungava, non solo entrambe si allontanavano sempre più inoltrandosi maggiormente in quella fitta foresta, ma Ashi riuscì a percepire sempre più indistintamente ciò che cominciava a circondarle. Nessuna trappola rivelata dagli occhi perlacei della Hyuga, nessun ninja appostato fra quegli alberi che presero a sorpassare sempre più velocemente. Fu proprio a causa di tutta quella calma che la ragazza cominciò ad insospettirsi man mano che la sua abilità da sensitiva cominciava a rilevarle un dettaglio sconcertante: il chakra emanato da quel fuggitivo era potente, troppo potente per poter essere fronteggiato da due Genin probabilmente, ed a complicare le cose si aggiunse la presenza di altre creature con lo stesso tipo di forza. Stavano per cacciarsi nuovamente nei guai, Ashi l'aveva sospettato fin dal principio e ne ebbe la conferma in quel momento. Chiunque avesse lanciato quel Kunai in direzione di Chiaki, aveva volutamente sbagliato mira per non colpirla mortalmente. Una figura con un chakra tanto potente, non avrebbe di certo commesso un errore così banale, lasciandosi poi intercettare facilmente. Doveva avvisare la compagna, stavano per cadere in una trappola studiata a regola d'arte ma prima che potesse schiudere le labbra e richiamare la ragazzina dai capelli blu o far anche solo un cenno ad Okojo, entrambi sfuggirono al suo sguardo. Una radura, non più fitto fogliame ed alberi ad intralciare la sua visuale ed il cammino. Ma uno spiazzo, terreno privo di ostacoli che permise alla Kunoichi dalla chioma corvina di restare nelle retrovie, ma assistere ad una scena che la lasciò impietrita su di un ramo dal quale ascoltò ogni cosa. La folta chiama di quell'arbusto l'avrebbe tenuta al riparo dagli occhi di quegli assalitori, ma troppo intenta a valutare i pro ed i contro di quella situazione non riuscì ad immaginare che fra quel gruppetto potesse esserci qualcuno che percepisse il suo di chakra. Notò subito tre guerrieri che combattevano con un ragazzo, non lo riconobbe in un primo momento, le dava più volte le spalle ma le sembrava di aver già visto quella chioma castana ed infatti quando ebbe modo di scrutarlo del tutto riconobbe in lui Fuyuki. Cosa stava succedendo? Con chi combatteva e soprattutto perchè anche quello Hyuga indossava quella divisa? Anche lui, come Ryu era forse un traditore? Troppi interrogativi cominciarono ad affollare nuovamente la mente della giovane Uchiha, che riportando l'attenzione su Chiaki potè perlomeno capire chi si celasse dietro quel mantello. Una ragazza dalla chioma rossiccia, sicuramente non più anziana delle due Konoichi se non di qualche anno, ma che nemmeno la compagna parve conoscere...

- Kai? Di che diavolo parlano? Ecco, ancora una volta mi ritrovo immischiata in faccende che non mi riguardano... -

Se si fosse trattato solo di Fuyuki, se non avesse rischiato anche Chiaki, avrebbe preso in considerazione l'idea di tornare al campo base e chiedere semplicemente rinforzi? Forse, ma anche quel ragazzo le aveva salvato la vita e non avrebbe mai potuto abbandonare Chiaki. La rossa continuava a parlare, minacciando la compagna, ma solo quando si zittì per comporre dei sigilli intuì che la battaglia stesse cominciando del tutto. Ciò che non immaginò però, furono quelle lingue infuocate che anzichè indirizzarsi verso la ragazzina dagli occhi perlacei, arrivarono velocemente verso di lei. Doveva pensare, ed in fretta. Sebbene notevolmente colta in contropiede, cercò di non perdere la razionalità nonostante fosse consapevole che quegli avversari fossero troppo forti per loro. Nel giro di pochi istanti concentrò il chakra negli occhi, lo Sharingan le avrebbe permesso di intuire più velocemente le mosse dell'avversario se fosse stata abbastanza veloce da attivare la sua abilità innata ed eludere al tempo stesso quell'attacco preciso, indirizzato nel punto esatto in cui la ragazza aveva assistito a quella discussione e l'arrivo improvviso di una marea di furetti. La compaesana le chiedeva di scappare, ma non l'avrebbe lasciata nei guai. Non poteva voltarle le spalle, non dopo quello che era accaduto a Yang.

 
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view post Posted on 1/12/2013, 22:12
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Aveva detto loro di scappare, di fuggire lontano dalle dita fameliche di quel freddo sicario di Kirinaki, e per la seconda volta il suo grido non venne ascoltato. C'era qualcosa di più in ballo, non erano soltanto le loro vite a essere messe in pericolo e per proteggere l'amore che provava Chiaki non esitò a ignorare le parole dello shinobi. Allo stesso modo Ashi decise di restare, non ascoltando le parole della compagna che la incitava a darsela a gambe per non rimanere coinvolta in una battaglia che non la riguardava e dalla quale difficilmente avrebbe potuto uscire viva. Senza farsi prendere dal panico la moretta schivò le fiamme che le erano state lanciate contro, rimanendo lì a osservare a testa alta la spietata kunoichi che stava ostacolando il loro cammino.

Hime - Vediamo un po'.. Namida, la sua stupida allieva e un'inutile mocciosetta. Non è proprio il massimo, ma mi divertirò ugualmente.

Commentò ridacchiando, prima di leccarsi le labbra e prepararsi allo scontro ormai inevitabile. Lo Hyuga intanto continuava a difendersi dalle offensive dei nemici che, grazie alla notevole superiorità numerica, gli impedivano di contrattaccare e stavano lentamente prendendo il sopravvento. Continuava a incassare i colpi lo shinobi, mentre le loro lame tagliavano i suoi indumenti e la sua tenera carne, dissetandosi del suo sangue. Per quanto ancora avrebbe potuto resistere? Le probabilità di vittoria erano pressoché inesistenti in quello scontro che sembrava ormai destinato a finire con il totale annientamento dei due obiettivi della Nebbia Piangente e di quella ragazza che aveva osato intromettersi nella missione dei quattro freddi assassini. Chiaki però, consapevole di non avere molte speranze contro quel nemico, fin troppo potente per una Genin come lei, aveva chiesto a Okojo di correre in direzione del campo base per chiamare rinforzi.

Hime - Dove credi di andare palla di pelo? Ma che diav..

Fece lei, pronta per lanciarsi contro l'ermellino dal candido manto non appena lo vide fuggire dal campo di battaglia. Tuttavia accadde qualcosa di imprevisto e un enorme numero di furetti iniziò a ostacolarle la strada come meglio poteva. Mentre Hime tentava invano di divincolarsi da quella morsa, colpendo quanti più mustelidi poteva con diverse ninjutsu di vento, uno dei tre nukenin impegnati nello scontro con l'eremita si accorse del fuggiasco e svelto si lanciò al suo inseguimento. Con quella trovata Chiaki era stata in grado di allentare la presa che premeva sul suo amato, il quale approfittò di quel momento di distrazione per tirare fuori dalla tasca una bomba accecante, che immediatamente venne lanciata contro il suolo. Ne seguì una violenta deflagrazione di luce e cogliendo l'attimo i mustelidi si dispersero per la foresta, mentre lo Hyuga prendeva in braccio Chiaki - anche lei era stata colpita dall'effetto della bomba - e faceva cenno ai più lontani di seguirlo lungo un sentiero non del tutto definito. Stranamente si stavano allontanando sempre più dal campo base, ma dopo diverse decine di minuti di corsa incessante, durante i quali la fanciulla dalla chioma blu aveva avuto modo di rimettersi in carreggiata con le sue gambe, lo shinobi fece salire l'intero gruppo su un albero e lo fece nascondere dietro le sue fronde. Erano lontani ormai diversi chilometri dal punto in cui era scoppiato lo scontro, ma nessuno di loro poteva permettersi il lusso di abbassare la guardia.

- Penseranno, anzi spereranno che ci siamo diretti al campo base.. E' circondato da decine di ninja impostori, sono riuscito a vederli.

Era stato grazie al Byakugan, ancora vigile e attivo, se Fuyuki era stato in grado di evitare la trappola del nemico. A quella distanza i poteri sensitivi di Hime sarebbero serviti a poco, ma era palese che la kunoichi fosse disposta a radere al suolo l'intera foresta pur di stanarli e ucciderli per portare a compimento la sua missione. A quel punto era chiaro il motivo per il quale lo shinobi non aveva completato la trasformazione e aveva mandato Chiaki in cerca dell'Uchiha: probabilmente si aveva notato che qualcuno forse li stesse seguendo e aveva preferito mettere al sicuro la sua amata, senza farla preoccupare per un sospetto che soltanto in seguito si sarebbe rivelato fondato.

- Qui saremo al sicuro per un po', il tempo necessario per riposarci e rimetterci in cammino.. Voi come state? Siete ferite?

Chiese, senza preoccuparsi di celare la preoccupazione che provava. L'unico che però sembrava aver bisogno di riposo era proprio lui: lo scontro con i tre nukenin e le ferite che aveva riportato lo avevano affaticato parecchio, tanto da costringerlo a fermarsi per poter riprendere fiato.

- Chiaki mi ha riferito che Yang era con te, Ashi. Raccontami cosa è successo.. E non tralasciare nulla, voglio vederci chiaro.

Il tono usato dal Jonin lasciava trapelare una certa diffidenza nei confronti della ragazza dalle iridi smeraldine. L'istinto protettivo nei confronti della sua famiglia lo spingeva a indagare senza tenere a freno la lingua e il desiderio di conoscere la verità su quanto era accaduto alla piccola palla di pelo era troppo grande per essere ignorato.

 
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view post Posted on 1/12/2013, 22:54
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Le pupille di qualcosa osservavano quella scena e un sorriso turpe si dipinse su di un muso malevolo e duro. Veloce la piccola ombra seguì l’intera battaglia domandandosi, cercando risposte al perché ma soprattutto al perché lei era lì.
La guerra si stava avvicinando eppure lei aveva una missione da portare a termine; non che la cosa la facesse sentire orgogliosa anzi.
Fare la balia ad una poppante senza nessuna particolare abilità le faceva ribollire il sangue. Non voleva essere lì e non voleva averci nulla a che fare e quella battaglia da quattro soldi, che per lei era come un granello di sabbia, non le interessava eppure…eppure era lì.
Lui le aveva ordinato di trovarla, di seguirla e di dargli qualcosa; già qualcosa. Non era stato un ordine, o almeno lei voleva che lui pensasse così, ma era stata più la curiosità a spingerla ed ora quella curiosità venne appagata. E rimase di sasso quando la vide e non provò nulla. Nulla e la lingua schioccò e fiamme furono nella sua bocca ma le ingoiò. Come aveva ingoiato la faccenda che una del genere avesse firmato per loro, come aveva ingoiato molti altri prima di lei e voleva solo farla finita il più in fretta possibile. E li seguì veloce e non vista tra arbusti e foglie, tra ombra e luce li seguiva e si domandava che cosa avesse visto in lei.

Li vide entrare in quel buco e nascondersi come vigliacchi invece di lottare e finire i loro nemici nel fuoco…e non capì come lei potesse essere degna di tale onore. Provava solo schifo mentre risaliva, schifo mentre posava i suoi occhi su di lei, incurante di ognuno di loro, e continuava a provare quello schifo mentre proferiva parole taglienti come katane.

Non chiedere a lei uomo! Chiedi a chi era qui prima di te! Chiedi a chi c’era e non ad una lurida cretina che non vale nulla!

Ithaqua era lì davanti a loro e quello sguardo era malevolo ma fiero allo stesso tempo e posò il fagotto che aveva per terra. Con un calcio, dato dalla coda, lo lanciò ad Ashi.

Questo è per te donna! Te lo manda il nostro eremita…e tra l’altro l’intero eremo manda i nostri saluti a quel furetto. Un vero peccato che non abbia capito quando la lingua e i deboli devono farsi da parte… E si avvicinò a Fuyuki e guardò Ashi intensamente: negli occhi, dentro di lei in profondità e con uno scatto risalì quel corpo e si andò a posizionare sulla spalla.

Quella montagna umana a volte non la comprendo. È il primo uomo che non riesco a capire e comprendere: è assolutamente imprevedibile. Ma d'altronde è stato il primo a cercare di penetrare i nostri segreti più profondi… e guardò Fuyuki e lo avvertì. Avvertì che anche lui era diverso.
Come te del resto! Comunque il piccolo si è ritrovato, suo malgrado, durante una chiamata a questa qui. E non avevamo tempo da perdere in inutili chiacchiere: quando noi vogliamo qualcosa cè la prendiamo. Detto questo Hyou ti manda i suoi saluti Chiaki – anche se non so se è ancora vivo, visto che l’ultima volta che l’ho lasciato era agonizzante - e anche a te Ashi Uchiha. Che quell’arma ti aiuti a vincere i tuoi nemici.
Per quanto riguarda te eremita è stato un vero piacere. Per maggiori dettagli chiedi alla tizia qui accanto.
e restò lì appollaiata sulla sua spalla. Ithaqua voleva capire chi fosse quella donna a cui Hyou aveva fatto firmare. Proprio lui che non faceva firmare nessuno ed uccideva chiunque ci provasse ora aveva fatto firmare quella donna. E prima di lei quel ragazzo…voleva capire com’era il suo animo e lo avrebbe fatto standole vicina. E sorrise guardando quel mucchio di letame che era davanti a Lei!

 
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view post Posted on 2/12/2013, 12:47
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Riuscì ad essere più veloce delle fiamme, scansando e sviando quell'attacco improvviso che avrebbe potuto riservarle la stessa fine che adesso spettava a quella folta chioma verde... L'odore delle foglie bruciate le arrivò alle narici, ma nulla sarebbe stato più nauseante che risentire la propria pelle prender fuoco e carbonizzarsi. Quell'elemento sembrava perseguitarla, sebbene lei stessa lo padroneggiasse. Tornando eretta su di un ramo distanziato da quell'attacco, osservò quella ragazza dalla chioma rossa che sembrava seriamente intenzionata a voler scontrarsi con loro e porre fine alle loro vite. Non aveva idea del perchè, ma era certa che un essere innocente come Chiaki non avrebbe mai potuto arrecargli danno. Forse Fuyuki? Sicuramente era a causa sua, ma non aveva il tempo materiale per poter formulare delle ipotesi. Doveva pensare e scegliere se scendere in battaglia, od ideare una strategia mentre quei furetti cominciavano ad assaltare la radura. Sicuramente un'idea di quella palla di pelo bianca, che attirando l'attenzione di Hime ebbe modo di distrarre un pò tutti. Prima la rossa, poi uno di quei combattenti che lasciò uno spiraglio per lo Hyuga.

- Ma... Da dove arrivano tutti questi furetti? -

Numerose palle di pelo erano ormai intente ad infilarsi in quella battaglia, non solo distraendo ma anche ostacolando quegli assalitori sui quali riscossero l'esito sperato. Diventando la priorità, avrebbero dato a Fuyuki e Chiaki il tempo necessario per scappare forse ed infatti perfino quella Kunoichi dalla pelle candida ed i capelli ramati concentrò i suoi attacchi verso le bestiole, ignorando le mosse dello Hyuga che tirò fuori dalle vesti una bomba. L'Uchiha aspettava, osservando dall'alto tutta la scena ed indugiando nel caso fosse stato necessario il suo intervento, ma quella che Fuyuki lanciò contro il suolo si rivelò un ordigno accecante. Perfino in sua direzione si propagò quella luce innaturale, ma troppa la distanza per poter nuocere i suoi occhi cremisi che scattavano da una direzione all'altra. Fuyuki era riuscito con quella strategia ad allontanarsi, afferrando fra le braccia Chiaki e lasciandole intendere con un gesto di seguirlo. Non aspettò, saltò fra gli alberi per raggiungerlo e corse ben presto al suo fianco... Si rese conto di quanto fosse ferito, ma rivolse la sua attenzione specialmente alla piccola compagna accecata momentaneamente. Troppe erano le domande che avrebbe voluto porre al ragazzo, ma dovette concentrarsi in quella corsa che li portava nella direzione opposta a quella da loro appena compiuta. Si stavano allontanando dal campo base, addentrandosi sempre più in quella foresta fitta e che gli avrebbe potuti salvare o nel peggiore dei casi portati in un'ennesima trappola. Ashi non fiatò durante tutto quel tragitto, nonostante avesse la mente in fermento, preferì concentrare tutte le attenzioni nella fuga e non in una discussione che probabilmente ne Fuyuki ne Chiaki potevano sostenere in quegli attimi. Era certa però, che una volta trovato un posto in cui riprendere fiato avrebbe tartassato il ragazzo di richieste. Non le era ancora svanito il risentimento nei suoi confronti, specie notando come stringeva la ragazzina a sè e lei sembrava ricambiare. Come poteva mantenere il segreto se lui avesse continuato ad illudere la compagna? Non era giusto, ne nei riguardi di Chiaki ne tantomeno nei suoi. Le era stato affibbiato il ruolo di complice, ma tutto ciò prima che l'Uchiha scoprisse che anche quel ragazzo fosse un traditore. Quella divisa parlava chiaro ed allora riuscì a collegare perfino le parole di Ryu all'eremo, quando dopo aver chiesto di Chiaki si era subito rasserenato sapendola in compagnia di Fuyuki. Si conoscevano, tutti loro erano probabilmente legati in qualche maniera a lei tenuta nascosta o semplicemente omessa. Quella corsa estenuante non riuscì comunque a tenere a bada le sue occhiatacce, ancor più inquietanti per via delle iridi cremisi che decise di rilasciare... Meno energie e chakra avrebbe speso, più forze poteva usare in quella corsa che rallentò soltanto dopo svariati minuti. Ansimava nuovamente la giovane Genin, troppo l'impeto di quella fuga, avevano sicuramente distanziato di parecchi chilometri i loro nemici. Fuyuki decise comunque di cercare un posto in cui fermarsi per riprender fiato e probabilmente parlare. La ragazza lo assecondò ancora, seguendolo su di un albero abbastanza robusto e folto nel quale nascondere le loro figure fra le fronde. Finirono appollaiati su dei rami, mentre l'Uchiha cercava di sistemarsi la chioma corvina ribelle e lanciava continue occhiate nei paraggi. Non si sentiva ancora pienamente al sicuro, non percepiva più nessun chakra nel suo raggio d'azione eppure sapeva in una maniera astratta di esser osservata. Probabilmente il timore di essere ribeccata da Hime la portava a delirare, ma sperò che Fuyuki fosse nella ragione e potessero riposarsi senza ripercussioni.

- No, io sto bene... -

Mormorò con un tono quasi sfacciato, rivolgendo occhiate al corpo martoriato dello Shinobi che sembrava comunque seriamente preoccupato per le loro condizioni. Anche Chiaki, dopo lo sbandamento iniziale, sembrava non aver riportato ferite oltre quel graffio lungo il braccio e poggiandosi con la schiena contro il tronco dell'albero l'Uchiha aspettò di riprendere maggiormente fiato prima di parlare nuovamente... Fuyuki però non parve del suo stesso avviso, tanto che incalzò senza mezze misure e soprattutto con un tono che non ammetteva repliche, la stessa discussione iniziata con la compagna al campo base. La reazione della ragazza fu istintiva e soprattutto fuori dall'ordinario. A differenza dalla compaesana, il ragazzo aveva usato un tono prettamente accusatorio e soprattutto diffidente. Quell'insieme spinse la Kunoichi dalle iridi smeraldine a rispondergli quasi in malomodo, non prima di aver ridacchiato.

- E' quasi divertente Fuyuki. Siamo stati appena attirati in una trappola, minacciati di morte e sfuggiti per pura fortuna da chissà chi... E TU vuoi vederci chiaro? Credo che qui tu non sia l'unico a voler delle spiegazioni. -

Il tono di voce con cui proferì quelle parole si fece serio e pacato man mano che parlava, nonostante quegli sguardi infuocati che continuava a lanciare in direzione del ragazzo ferito non promettevano nulla di buono. Avrebbe volentieri continuato, magari rivolgendo a Chiaki qualche domanda ma una figura guizzò improvvisamente su quei rami. In un primo momento scattò, quasi tornando eretta temendo un attacco, ma ben presto quella che apparì di fronte ai loro occhi si rivelò una delle Salamandre. Ricordava quella bestia dal colore acceso, ma più che l'aspetto rammentava quanto quegli occhietti neri e vispi potessero mutare in un'espressione sadica e vogliosa di sangue. Ithaqua, probabilmente quello era il suo nome e restando a bocca aperta Ashi non capì il perchè della sua presenza in quel luogo. Sembrava intenzionata a voler prendere le sue difese, ma con quegli atteggiamenti di superiorità e la lingua tagliente non avrebbe migliorato quella situazione, già di per sè precaria.

- Lurida cretina a chi? -

Era già pronta ad afferrarla e rispedirla all'eremo a suon di calci, ma con un colpo di coda quella creatura le passò un pacco speditole da Ryu. Quel ragazzo era decisamente un dilemma, cosa gli saltava in mente adesso? Stranita afferrò quel fagotto, conteneva qualcosa di rigido ma prima che potesse privar l'oggetto dalla sua protezione Ithaqua decide di raccontar ciò che era accaduto dal suo punto di vista. Perlomeno avrebbe risparmiato la fatica alla Kunoichi, che tornata noncurante ricambiò quegli sguardi profondi della Salamandra. Quest'ultima con assoluta nonchalance le si arrampicò sul corpo, lasciando corrucciare l'espressione della Genin, mentre le si appollaiava su di una spalla. La quindicenne avrebbe volentieri usato nuovamente il suo sarcasmo per punzecchiare la Salamandra, ma lasciò che proseguisse con quel racconto fin troppo personalizzato mentre scartava quel dono del suo eremita. Ben presto si ritrovò fra le mani un'arma, ciò che lo Yotsuki le aveva donato era uno stiletto dalla lama sottile ed acuminata. Quell'arma bianca e raffinata sembrava fatta apposta per lei, esattamente come le due Katane donategli da Han.

- Hyou? Quell'idiota quanti nomi ha? -

Kenshin, Ryu... Ed adesso Hyou. Qual era la sua reale identità? Chiaki sembrava conoscerlo come quest'ultimo, perfino Fuyuki e la ragazza preferì non accennare a nessuno di quei suoi pensieri. Si limitò a dover dividere le sue occhiatacce adesso fra due individui: Ithaqua che l'aveva scambiata per un comodo giaciglio e Fuyuki che avrebbe sicuramente richiesto più particolari di ciò che era avvenuto nei giorni passati. Lei in verità, aspettava semplicemente che lo Shinobi le raccontasse da chi si stessero nascondendo e soprattutto il perchè.



 
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La bella Uchiha non si fece cogliere impreparata da quell'attacco improvviso e muovendosi agilmente, riuscì ad evitare perfettamente l'attacco di Hime. Nonostante le parole dell'amica, la moretta preferì rimanere li a darle supporto per quanto sapesse perfettamente il loro notevole svantaggio nei confronti della kunoichi dalla chioma salmone. Si divertiva la loro carnefice, probabilmente vederle ribellarsi alla loro sorte prossima la deliziava. Cosa erano per lei quelle due mammocce se non un intrattenimento momentaneo?
Okojo era partito, veloce e scattante verso il suo obiettivo mentre i suoi amati sottoposti, si occupavano di quella straniera che divincolandosi, cercava in tutti i modi di liberarsi di quelle creature che stavano facendo valere tutto il loro spirito combattivo. Doveva andare in loro soccorso, era il momento propizio; con due attacchi combinati avrebbero potuto guadagnare ulteriore tempo prima che l'ermellino bianco giungesse a destinazione. Fece per partire e avventarsi fisicamente contro la seguace di Kai, quando un bagliore accecante la mandò in confusione prima che gli occhi le cominciassero a bruciare. Che diavolo stava succedendo?
Si portò le mani sulle palpebre ormai serrate mentre si sentì afferrare dolcemente. Avrebbe riconosciuto quelle mani fra mille e nonostante il fastidio che stava provando, l'accenno di un sorriso le increspò le labbra rosee. Rifletté un attimo su cosa fosse potuto accadere e si rese conto solo successivamente che l'uomo che aveva deciso di seguire Okojo, aveva lasciato più campo libero al jonin per potersi muovere. Ma adesso il mustelide stava bene oppure lo aveva mandato al patibolo con quella sua strategia? Le sue domande trovarono concretezza non appena la piccola ragazzina dai capelli blu, riuscì a riprendere contatto con la realtà, riuscendo a intravedere il piccolo animale che correva rapido, insieme ad alcuni dei suoi fratelli seguendo il gruppo maestro, capitanato da Fuyuki.
Muovendo semplicemente il labiale la giovane ringraziò il suo salvatore, facendosi mettere a terra così da poter continuare la fuga con le sue gambe; in modo da poter essere più rapidi. Corsero a quell'elevata andatura per diverso tempo mentre rimanevano tutti all'erta, preoccupati che qualcuno avesse potuto seguirli. Chiaki nonostante ci fosse il suo sensei preferì continuare ad utilizzare la sua tecnica innata, quasi come per dargli supporto per quanto avesse potuto. La stanchezza del viaggio cominciava a farsi sentire sulle loro gambe e soprattutto solo in quell'istante la quattordicenne riuscì a scorgere i tagli e le ferite che avevano squarciato la pelle dell'eremita.
Fortunatamente erano riusciti a scappare, a quanto pareva erano seriamente troppo anche per l'ex ANBU quei combattenti. Kai li era tornato per cercarli o almeno non si era presentato direttamente ma aveva mandato le sue marionette. Cosa voleva questa volta? Cercò di mettere ordine nella sua mente. Fuyuki sapeva troppe cose e i suoi interventi, avevano messo molte volte i bastoni tra le ruote a Kirinaki, adesso occorreva che sparisse. Ripensò a quello che il diciannovenne le aveva detto quando erano rimasti soli. I medaglioni di Azura ci aveva pensato personalmente il ragazzo a sbarazzarsene, la porta di Nihil solo lei sapeva la chiave e il terzo elemento? Non le aveva accennato niente di quel terzo elemento.
Avrebbe voluto chiederglielo ma i suoi occhi si posarono sulla ragazza che l'affiancava. Perché ogni volta ne combinava una? Sapeva contro cosa stava andando incontro, lo aveva scelto lei di rimanere al fianco del suo maestro, incurante del ruolo che adesso ricopriva come membro delle nuvole rosse. Ma la sua compagna? Si era ritrovata li, catapultata in quella faccenda che non la riguardava e per di più con persone che nemmeno Chiaki avrebbe mai voluto incontrare. Ricordava perfettamente il giorno che aveva rischiato di morire solo assaggiando la potenza distruttiva del capo di quell'organizzazione.
Un brivido le percorse la schiena a quei ricordi che vennero annientati dalla voce di Fuyuki. Okojo si arrampicò sulla spalla della genin, quasi come se volesse vegliare sulla sua allieva. Anche il campo base era stato circondato dai nemici, che fosse quello parte dell'esercito che stava radunando il potente ninja? La dolce kunoichi si mise a sedere su un tronco approfittando di quel momento di riposo ma non abbassando mai la guardia. Lo shinobi aveva avuto una buona idea a farli nascondere in quella chioma arborea, dove il fogliame era fitto e poteva occultarli; almeno finché non avrebbero ripreso un po' di fiato e i loro animi si fossero un attimo calmati. Dove sarebbero dovuti andare? Cosa potevano fare?
Rimanere li, era pericoloso quanto ci avrebbe messo quella tipa sicura di se a trovarli? Numerosi occhietti la fissavano nel buio; qualche furetto spaventato aveva deciso di seguirli, incurante che stando con loro avrebbe rischiato di più il pelo. Lo Hyuga preoccupato domandò immediatamente come si sentissero, lasciando trasparire quel suo carattere al solito molto protettivo. L'eremita ogni volta che tirava fuori quel modo di fare, faceva intenerire la sua piccola allieva che nonostante tutto quel trambusto non riuscì a essere negativa.

- I-io anche sto bene - disse contenta la fanciulla, nascondendo frettolosamente il graffio che le aveva provocato il kunai destinata ad ucciderla - Tu piuttosto?

Sarebbe dovuto essere un lavoro breve e pulito ma a quanto pare Chiaki era riuscita a mettere in difficoltà quella criminale, o meglio la dea bendata aveva aiutato loro quella volta ma non avrebbero più potuto basarsi solo sulla fortuna. Non voleva allarmare maggiormente il suo compagno, fu per quello che cercò di rimanere più calma possibile, soprattutto quando lo Hyuga tirò nuovamente fuori l'argomento Yang. Era da un po' che vedeva Ashi parecchio innervosita; conosceva il suo carattere un po' diffidente e difficile ma quell'atteggiamento scontroso le sembrava esagerato. Cosa le aveva fatto il mukenin perché lei reagisse in quella maniera?
Forse era sotto stress, oppure semplicemente le faceva male qualcosa, la genin non trovò altra spiegazione. Le parole della giovane dagli occhi smeraldini furono pungenti ma in qualche modo giuste. L'adolescente dai ciuffi ribelli rimase seduta, passando il suo sguardo dal batta e risposta tra i due mentre le sue gambe ciondolavano dal tronco, libere e rilassate. Sembrava quasi si trovasse in un mondo a parte e non osò intervenire, finché non rivelò la sua presenza un altro individuo tra loro. Un animale di piccola taglia, viscido e strisciante. Un'evocazione ma da dove arrivava?
Attirò l'attenzione di tutti i presenti e ciò che disse risuonò tagliente e schifato, quasi come se non volesse trovarsi li ma fosse stato costretto. Le salamandre, appena pensò a loro nella sua testa apparve il volto di Hyou. Il ragazzo aveva deciso di firmare con loro e lei aveva avuto l'onore anche di conoscere Ibuse, ma cosa ci faceva li con loro quel piccolo animale? Lo fissò incuriosita e perplessa, aspettando che parlasse ma ciò che riversò la sua lingua biforcuta non le piacque affatto. Loro c'entravano. Se la piccola palla di pelo bianca stava in quella situazione critica era colpa loro? Come aveva potuto Hyou permettere una cosa del genere?
Fissò la collana, quel dente di lupo che lui stesso gli aveva dato. Aveva detto che l'avrebbe protetta, che lui ci sarebbe stato e poi permetteva un simile scempio? Non sapeva che dire e più quella specie di lucertola continuava a parlare e più non sapeva dove focalizzarsi. I mustelidi, un patto a cui non si sarebbe più potuta sottrarre. Voleva bene a Hyou ma come avrebbero potuto lasciar passare un simile avvenimento? Lo scherniva Itaqua, la sua debolezza sembrava vergognosa, colpa di quella se era tornato all'eremo coperto di sangue, come se fosse la cosa più ovvia.
Ma la cosa che fece rabbrividire più di tutti la povera Chiaki ancora scossa da quella rivelazione fu proprio quello che fece la salamandra, incurante di tutto risalì la spalla della sua compaesana proprio come facevano sempre Yin e Yang con lei. I suoi occhi vitrei guardarono Ashi ma in realtà non le stavano minimamente prestando attenzione, quasi come persi nel vuoto. Aveva seriamente firmato con quelle creature la sua amica? Coloro che avevano osato macchiare quel manto così puro?
Immobile e silenziosa, contornata da quello sguardo triste che si poteva vedere a chilometri di distanza. In parte si sentiva tradita, in parte non voleva crederci e in parte sperava che quello dove fosse finita fosse solo uno stupido incubo.

- Come avete osato ridurre in quel modo un mio sottoposto? - intervenne improvvisamente Okojo abbastanza stizzito dalle parole viscide di quella creatura - Non la passerai liscia!

Scattò furioso verso quell'anfibio, pronto a scontrarsi.
 
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view post Posted on 2/12/2013, 23:27
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Stavano bene entrambe e, malgrado il tono sfacciato con il quale l'Uchiha si pronunciò, era questo ciò che contava. Erano riusciti a sottrarsi per miracolo da una morte pressoché certa e soltanto il Jonin sembrava aver riscontrato delle ferite, in apparenza non preoccupanti. Sorrise nel sapere che la dolce Chiaki stava bene e con tono sarcastico rispose alla sua domanda, ridacchiando e cercando di non farla preoccupare più del dovuto, data la situazione già poco rosea in cui si trovavano.

- Solo qualche graffio, fa più male il gatto di mia sorel-

Ma non fece in tempo a concludere la frase che una fitta al fianco gli soffocò le parole in gola, facendo corrugare il suo viso in una smorfia di dolore. Non era nel massimo della forma, lo scontro con tre guerrieri esperti come i sicari di Kirinaki lo aveva provato parecchio ed era palese che non avrebbe potuto reggere un nuovo conflitto senza essersi riposato a dovere. Si trovavano in una situazione poco piacevole, ma i chilometri che li separavano dal nemico avrebbero dovuto tenerli al sicuro ancora per un po', il tempo necessario per recuperare le forze e rimettersi in marcia, così da poter fuggire da quel tremendo incubo in cui si trovavano. La Nebbia Piangente voleva farli fuori per le azioni che avevano compiuto a danno della stessa organizzazione, ma Ashi non aveva modo di conoscere i dettagli riguardo ciò e incuriosita da quanto era accaduto aspettava soltanto una spiegazione esaustiva dello shinobi. Fu per questo motivo che, quando quest'ultimo le chiese di raccontare cosa era accaduto al povero Yang, la moretta gli rispose in malo modo, eludendo in maniera furba le domande che le erano state poste, ma ignorante quanto il suo interlocutore fosse ostinato e testardo. Era pronto a rispondere il ragazzo, ma venne anticipato dall'inaspettato arrivo di una piccola salamandra, che sembrava conoscere qualcosa riguardo alle ferite aperte sul corpo del piccolo furetto. Parole affilate scapparono dalla sua lingua biforcuta, ammettendo senza alcuna paura il reato che proprio loro, le salamandre, avevano compiuto facendo del male a Yang. Lo sguardo di Fuyuki s'accese subito di rabbia e i lemmi di Ithaqua non fecero altro che alimentare la sua collera. Si faceva beffe del povero mustelide, deridendo la sua inferiorità e gonfiandosi d'orgoglio dinanzi agli occhi traboccanti d'odio dell'eremita, che di certo non avrebbe mai potuto perdonare un simile affronto, né ciò che era stato fatto ai danni di un suo caro fratello.

- Debole.. Credi di essere abbastanza forte da poterti permettere il lusso di parlarmi così? Osi deridere Yang di fronte al protettore dell'eremo dei mustelidi? Sei debole e non dovresti avere il diritto di osare così tanto, stando a quanto dici.. O forse sei soltanto stupida, lucertola.

Parole taglienti come lame le sue, che leste lacerarono l'aria facendo trapelare l'astio che si stava creando tra i due. Come se non bastasse la salamandra risalì il corpo di Ashi e si sistemò comodamente sulla sua spalla, rivelando una verità che Fuyuki non avrebbe potuto mai immaginare, nemmeno lontanamente: la kunoichi dalle iridi smeraldine doveva aver firmato un patto con le salamandre e secondo le parole di Ithaqua era a conoscenza di dettagli che aveva omesso, ignorando la domanda che lo Hyuga le aveva posto in precedenza. Strinse i pugni l'eremita e il ghiaccio dei suoi occhi iniziò a sciogliersi al causa del fuoco alimentato da una collera che non accennava a smettere di crescere.

- Hyou se ne pentirà, avvisalo che non perdonerò la vostra arroganza. Questo è il mio saluto per l'eremo delle salamandre.

In un istante Namida venne sguainata e il rumore sordo del ferro che penetra la carne risuonò tra le fronde, mentre uno schizzo di sangue imbrattava i visi di Ashi e di Fuyuki. Con un rapido fendente quest'ultimo aveva trafitto senza alcuna pietà la salamandra, che immediatamente scomparve in una piccola nube di fumo, e tranciato di netto una lunga ciocca dei capelli della kunoichi. La lama si fermò accanto al collo della giovane, sfiorandole delicatamente la carne, mentre i suoi riflessi cremisi brillavano per la luce che riusciva a filtrare attraverso le fronde e Okojo frenava il suo impeto furioso. Fu con occhi gelidi che il nukenin incontrò lo sguardo di lei, ma qualcosa mutò in lui. Il Bykugan si disattivò improvvisamente e il suo respiro si stava facendo affannato, sembrava quasi che quel colpo avesse quasi prosciugato le sue energie.

- Per quanto ancora volevi nascondercelo? Yang ti era stato affidato, ma a quanto pare non meritavi la nostra fiducia.. Traditrice.

Lemmi sputati come una sentenza, più affilati della fredda lama che minacciava la gola della ragazza.

- Parla, adesso. Altrimenti dovrai iniziare a temere me più dei ninja che vogliono ucciderci.

 
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view post Posted on 3/12/2013, 11:26
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Chiaki ancora scossa non osò muovere un muscolo. Troppa era la confusione che si stagliava nella sua testa. Il dolore di chi veniva tradito, di chi si fidava ciecamente di qualcuno. Qualcosa dentro quel piccolo involucro di carne di era rotto, il credito che aveva dato ad Ashi e Hyou era sbagliato? Okojo partì all'attacco e la kunoichi inerme non fece niente per fermarlo. Non poteva. Come poteva vietargli di far valere i propri ideali? Quella era la sua famiglia e anche lei avrebbe dovuto considerare Yang come tale, allora perché non riusciva a reagire? Il piccolo ermellino non fece in tempo a raggiungere il suo obiettivo che un rumore di lama attirò immediatamente l'attenzione di tutti i presenti.
Infuriato e rabbioso il ragazzo, colpì quella piccola evocazione che aveva scosso tutti i loro animi. Il suo modo di fare fastidioso non aveva risparmiato nessuno ma l'unico che concretizzò cosa stava provando interiormente fu Fuyuki. Rapido e letale, il jonin si sbarazzò di quel piccolo essere dalla lingua acida. Del sangue schizzò sul volto dei due compagni, uno di fronte all'altro. Scossa e shockata, la genin spalancò la bocca. Quel gesto avrebbe sicuramente comportato le sue conseguenze. Proprio come il trattamento che avevano avuto loro sul povero Yang. Fissò Ashi chiedendosi come stesse dopo aver visto soccombere davanti a lei quello che ora era diventato un suo fratello. Iniziò a chiedersi se il gesto dell'eremita non avrebbe portato a una rivalità eterna le due compaesane.
Una decisione, uno schierarsi, doveva scegliere eppure non ci riusciva. Quella katana che ora sfiorava la candida pelle dell'amica però fa fece immediatamente scattare in piedi. Per quanto stesse male dentro, per quanto non riuscisse bene a mettere a fuoco le sue intenzioni, non avrebbe mai permesso che fosse stato fatto del male alla ragazza dagli occhi smeraldini. Con lei si era trovata sempre bene, aveva condiviso avventure e sapeva che per quanto la vedesse impacciata nei gesti d'affetto, era una persona buona di cuore.
Se aveva firmato quel patto, sicuramente dietro ci dovevano essere delle motivazioni. A passi felpati e quasi occultando la sua presenza, si fiondò davanti alla bella Uchiha. L'arma che luccicava riflessa dalla luna mentre anche il collo della sua amata veniva lasciato scoperto in balia della spada. Non si era espressa, aveva preferito mantenere il silenzio ma adesso era la sua ora.

- Fuyuki lasciala parlare. A-attaccarla in questo modo non ci aiuterà a sapere la verità. Sicuramente avrà avuto una buona motivazione per quello che è successo, sarà stata costretta a firmare. A proposito Ashi hai firmato seriamente con quelle creature? - disse tranquillamente la Hyuga, cercando di tranquillizzare il suo amato.

Lo sguardo cadde su quella ciocca di capelli mori a terra. Non aveva buone intenzioni il suo mentore e glielo si poteva leggere perfettamente in quelle perle bianche che minacciose scrutavano colei che in parte veniva occultata dalla piccola ninja. Avrebbe voluto dire che non era il momento di litigare, che erano seguiti da un organizzazione criminale che avrebbe potuti distruggerli immediatamente se li avesse scovati ma capiva anche quanto occorreva sapere quelle informazioni, quanto occorreva sapere all'eremita se si potesse o non potesse fidare di quella kunoichi.
Ma qualcosa improvvisamente mutò in quella situazione. Qualcosa che alla quattordicenne non scappò inosservato. Il doujutsu del sensei si disattivò improvvisamente mentre il corpo affaticato, sembrò accusare colpi. Ripensò che anche in precedenza quando gli aveva chiesto se stava bene non era riuscito a concludere la frase, esprimendo sui suoi tratti tutto ciò che il suo fisico malmesso stava provando. Possibile che la causa fosse stata lo scontro?
Aveva esagerato con le sue prestazioni e adesso gli occorreva riposo, quello che non stava facendo pur di portare onore e rispetto nella sua famiglia. La ragazzina dalla chioma blu, rimase immobile a quella scena, le braccia ben spalancate per proteggere la sua amica. Avrebbe voluto spostarsi, buttarsi su di lui e aiutarlo. Il suo cuore piangeva ma preferì aspettare che Ashi avesse finito la sua spiegazione e la situazione si fosse un attimo calmata.

- Fuyuki hai bisogno di riposo. Non p-possiamo continuare il viaggio così - avrebbe concluso la piccola, guardando negli occhi il suo amato con sguardo serio e non disposta ad obiezioni.
 
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21 replies since 27/11/2013, 20:58   537 views
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