Max_depa |
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| La notte aleggiava sul villaggio della Nuvola dove escludendo taverne in cui la vita notturna la faceva da padrone, ovunque regnava il silenzio. Era una di quelle notti senza stelle, con un cielo scuro e pallido che non dava alcuna ispirazione agli uomini che sotto esso preferivano abbandonarsi alle braccia di morfeo piuttosto che scrivere poesie o dipingere. Poco lontano da quel villaggio si poteva scorgere nell’ombra un focolare danzare al ritmo della brezza, e davanti ad esso una figura illuminata, seduta su una pietra antistante ad una piccola tenda. Si trattava di Raito, che non conoscendo bene le usanze del posto riguardo ai ninja esterni aveva preferito passare la notte accampato fuori: ne avrebbe approfittato per sfogliare ulteriormente quel quaderno donatogli dal maestro, quello stesso quaderno che dandogli tante nuove informazioni l'aveva portato a viaggiare fino a li.
(Su questo quaderno sono annotate un sacco di informazioni su culti e divinità.. forse Jikan aspirava a diventare un essere celeste)
Continuò a sfogliare le pagine ignorando per ora quelle informazioni: ciò che gli interessava conoscere meglio era un’abilità di cui aveva letto fra le prime pagine, che rappresentava anche il motivo del viaggio di Raito fino a quelle lande. Una pagina del quaderno infatti diceva: “In un tempio del paese delle nuvole, è possibile imparare a controllare le ombre del Flauto” per poi proseguire qualche pagina dopo con “Le ombre danzano al vibrare della musica che hai dentro”. Sfortunatamente per Raito però nelle pagine successive non vi era più alcun cenno a quella tecnica, perciò confidando nella presenza di qualche altro indizio continuava a sfogliarlo. Nel frattempo le ore continuavano a passare, e Raito assorto nella lettura continuava a fissare le pagine in una sorta di stato di trance. Un vagabondo passò da quelle parti e vedendolo concentrato nella lettura pensò di poterlo derubare: gli si avvicinò e quando fu ad un passo dal toccargli la spalla “EUREKAAA!”urlò Raito facendo sobbalzare e scappare l’uomo.
“Per poter scoprire il segreto delle ombre devi diventare un ninja di kumo, e per farlo devi chiedere il permesso al reggente in carica… tutto chiaro Raito?”
Il ragazzo lesse ad alta voce quella frase, avrebbe voluto che gli occhi si inumidissero al pensiero di Jikan, ma ormai ci stava facendo l’abitudine alla sua assenza, e a furia di reggere il peso della morte sulle spalle stava iniziando a diventare più forte. Così come era seduto lasciò cadere le spalle indietro e cadde in un sonno profondo senza quasi accorgersene. Il beccare di un fringuello sul suo naso lo svegliò dopo quelli che a lui erano sembrati degli attimi ma che in realtà avevano portato il sole a sorgere nel cielo.
Non disse una parola infastidito dal modo in cui si era svegliato, e richiudendo la tenda si diresse verso il villaggio. In una decina di minuti si ritrovò all’ingresso, dove tentò di chiedere informazioni, ma la gente si mostrava riluttante a parlare ad un ragazzino senza coprifronte e con una vistosa cicatrice ancora fresca sul braccio: “sei un teppista" sembravano dire con lo sguardo. Tentò di non farci caso e continuò a chiedere informazioni: nessuno sembrava dargli credito.“Ad un ragazzino come te non permetteranno mai di vederlo”, “Ma cosa vuoi da lui? Non siamo in cerca di grane” o “Perché non chiedi aiuto al reggente del tuo villaggio?” erano le frasi più gettonate, ed a quel punto Raito infastidito come non mai alzò le braccia al cielo e con una scintilla elettrica negli occhi gridò con tutta la forza che aveva: “Si può sapere come posso mettermi in contatto col Reggente di Kumo??”
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