Watashi 12B - Umanità disumana, passaggio di rango per Belfagor

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view post Posted on 3/9/2013, 17:06
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Gdr Off// Sono passati diversi mesi dalla manifestazione di Watashi e dalla liberazione della sua Progenie. Per iniziare sentiti libero di far passare un po' di tempo dalla tua ultima occupazione e ruola pure qualsiasi situazione in cui si trova il tuo personaggio, basta che alla fine fai in modo di trovarti al Campo base, si stanno preparando nuovi team e nella zona di reclutamento c'è confusione. Ti lascio detto già che su dettagli e descrizioni lascio sempre spazio ai masterati, quindi se non preciso delle cose sei libero di approfondire tu come meglio credi. Buon inizio missione Belfa^^ //GdrOn
 
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Belfagor90
view post Posted on 9/9/2013, 14:00




//Mercì beacoup, sono sicuro che andremo d’accordo ^^//

Io ero cresciuto... giusto? Di solito è questa la prima ipotesi che si fa quando ci si rende improvvisamente conto che i vestiti ti stanno stretti e corti al tempo stesso. Quella e se per caso non si era impostata male la lavatrice. Il problema era che ero indeciso tra le due opzioni perché la mia lavatrice a casa era un rudere che avevo rub-... “ritrovato per caso” e non mi sarei sbilanciato sulla sua affidabilità. D’altronde, però, quanto era passato da quando non avevo comprato un vestito nuovo? Ad Oto avevo preso solo il mio mantello e neppure quello aveva finito col costarmi un solo ryo e quel poco che avevo nel mio armadio era tutto della stessa taglia.
Per farla breve, l’unica cosa che si salvava era il mantello che all’inizio mi sembrava un po’ troppo lungo e invece ora stava decisamente rientrando nei limiti della decenza. Era ufficiale: Hiroki Hyuga aveva guadagnato qualche centimetro... e non ne era affatto felice.
Voglio dire, ero già molto alto per la mia età e se ero cresciuto ancora voleva dire che non facevo altro che diventare sempre più sproporzionatamente grande! Non volevo diventare come quel gigante assurdo di mio nonno che non aveva smesso di crescere fino ai trent’anni diventando alto quasi tre metri!! Era una cosa totalmente fuori da ogni logica e anche un po’ imbarazzante!!
Dovevo scoprire a tutti i costi quanto ero cresciuto e dopo qualche armeggiare con vaghi ricordi di dove arrivavano i miei occhi quando mi ero trasferito lì e di armeggiare con un kunai su uno stipite, scoprii l’orrida verità...


- DIECI CENTIMETRI IN UN ANNO?!?! -



NON ERA POSSIBILE!!! Avevo sentito dire di scoppio di ormoni ed esplosione di crescita durante la pubertà, ma qui si esagerava alla grande!! Non si può essere un metro e ottanta a quindici anni, non è normale!!
Guardai quelle due tacche sul legno con espressione di profondo sconforto. E ora dove cazzo li pigliavo i soldi per rifarmi il guardaroba? Il mio conto in banca ristagnava per colpa di quelle fottute sedute dallo psicologo che mi era stato imposto di fare, una baggianata a parer mio. Ditemi voi se mi dovevano imporre una terapia contro la rabbia – a me poi, una delle persone più miti che esistano! – solo perché mi ero incazzato col panettiere minacciandolo di infilarlo nel forno dopo averlo violentato con una di quelle baguette secche che cercava di rifilarmi per fresche. Mi avevano bloccato quando avevo perso la pazienza e gli avevo chiuso metà tsubo per stordirlo. Mi spiegarono che era una cosa sbagliata da fare, ma scommetto che quella stronzata dello psicologo era perché il fornaio era cugino di secondo grado del giudice.
Però ci ero andato, senza saltare neanche una di quelle stramaledette sedute dove venivo dissanguato solo perché quel tipo voleva sapere che tipo d’infanzia avevo avuto. In fondo l’avevo promesso al vecchio Hayame che avrei cercato di migliorarmi.
La cosa però si stava rivelando più difficile del previsto: ormai ero al terzo psicologo. Il primo non aveva più voluto vedermi dopo che gli avevo fatto praticamente mangiare metà taccuino quando mi aveva presentato il conto della prima settimana di sedute, il secondo invece aveva chiuso le attività quando aveva trovato la testa del suo adorato cane nel letto con in bocca un sacchetto con dentro quanto gli dovevo. Quei tizi COSTANO! Porca puttana se costano!! E poi sinceramente non mi sembra che facciano granché seduti sulla loro bella poltrona mentre pretendono di farsi i fatti tuoi. Forse avrei dovuto fare lo psicologo invece del ninja, almeno avrei potuto inventare una terapia dove mi era permesso picchiare tutti gli sfigati che venivano da me per un consulto e farmi pagare pure. Come un’estorsione, però legale.
Scossi con afflizione il mio portafogli troppo leggero per i miei gusti.


- Sembra proprio che mi toccherà andare a picchiare qualcuna delle dannate Progenie. -



Borbottai con rassegnazione. Non che non mi piacesse andare là e sventrare quei mostri – a dire la verità lo trovavo appagante – però avevo la brutta tendenza a finire male. Le scorse volte i risultati non sono state proprio incoraggianti visto che sono sempre finito all’ospedale con ferite estremamente gravi, ma almeno mi avevano pagato bene.
Mi diressi al centro missioni di Oto e lì ricevetti una brutta sorpresa: non c’erano missioni disponibili. Ormai tutto passava per il centro di arruolamento al Campo Base dell’alleanza ninja e quindi dovevo dirigermi lì.
Sentii subito l’impellente bisogno di prendere a pugni qualcosa e subito cominciai a fare un esercizio di controllo della rabbia che mi aveva spiegato il mio primo psicologo: cominciai a battere le dita sul bancone cercando di mantenere la calma.


- Immagino tu capisca da solo che se sono qui vuol dire che, almeno teoricamente, ho fatto qualcosa di male. Tu vorresti quindi dirmi che devo andare in un posto pieno di miei ex-compaesani col rischio di farmi riconoscere? -



A quanto pareva non gliene poteva fregare di meno. Se volevo una missione, dovevo andare là.
Nel frattempo il ritmo con cui battevo le dita cominciò ad aumentare.


- L’ultima volta però ho dovuto fare del semplice lavoro di perlustrazione nella strada verso il Paese della Neve e a commissionarmelo fu il villaggio. Non si potrebbe avere qualcosa del genere? Sul serio... amico, non ho voglia di infilarmi nella tana del leone. -



Il mondo è davvero un posto crudele se le persone non hanno voglia di aiutare una buona anima in difficoltà. Lì però eravamo ad Oto, un villaggio composto per il 99% da fuorilegge, scienziati pazzi e psicopatici vari quindi certi standard erano parecchio diversi rispetto al resto del mondo, tuttavia pochi non aiuterebbero un segretario svenuto infilato per metà in un grosso secchio della spazzatura. Quando gli chiesero cos’era successo, il tipo affermò di non ricordare nulla se non che, appena aveva voltato le spalle al bancone, un insistente battere di unghie sul bancone si era interrotto e lui si era ritrovato sollevato per aria e buttato di testa nel cestino schiantandosi di faccia sui residui della pizza che aveva avuto per pranzo.
Che volete, a muovere le mie mani sarà stato il karma per essere uno stronzo figlio di puttana che butta via del buon cibo.


>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Fu dura riuscire ad entrare nell’accampamento dell’alleanza dopo aver viaggiato fin lì. Non potevo sperare in nessun modo di entrare di nascosto, quindi mi diressi tranquillamente verso l’entrata principale per affrontare i controlli. Avrei avuto il mio bel da fare a causa dei vestiti quasi di una taglia troppo piccola, il lungo mantello nero e la maschera, senza contare che avevo comprato un paio ci occhiali da sole con pochi spiccioli sperando che coprissero gli occhi bianchi del mio clan. Diciamo che non ero proprio l’immagine di una persona rispettabile e il coprifronte di Oto era la classica ciliegina sulla torta. Fortuna volle che riuscissi ad accaparrarmi come esaminatore un tizio col coprifronte del Suono che in quanto “collega” non mi fece domande sulle mie origini. Avevo il permesso del Kokage, il coprifronte ed ero un ninja senza tracce di miasma di Watashi, questo generalmente bastava per un controllo non approfondito.
Ma quella non era la parte importante. Quello che contava era essere riuscito ad entrare senza farmi arrestare. Ora il mio unico cruccio era non finire in gruppo con qualche tizio da Konoha che avrei dovuto uccidere e seppellire da qualche parte nel caso mi avesse scoperto.
M’infilai nel tendone dove i ninja venivano messi in gruppo e venivano affidate loro le missioni in base alle capacità degli elementi. Lì mi venne dato un modulo – UN MODULO!! – dove oltre alle solite stronzate come nome, cognome e codice fiscale c’era un piccolo spazio bianco dove si doveva scrivere le proprie capacità.
Sorvoliamo su quanto la cosa mi sembrasse scema, cosa cavolo dovevo scrivere? Dopo qualche attimo di esitazione mi ribattezzai come Tazzamaru – sempre lui, poverino – e come capacità misi “sensitivo” e “picchio duro”. Fissai quelle parole con occhi dubbiosi dietro le lenti nere prima di aggiungere un “molto” tra “picchio” e “duro”.
In un certo senso fui soddisfatto del mio lavoro: ero riuscito a non aggiungere pesanti insulti del tipo “la mia specialità è ********* tua madre” e questo, almeno secondo quelle sanguisughe di psicologi, era una cosa buona. Non era un traguardo da poco visto il mio stato di nervosismo in quella tenda affollata dove l’unica cosa che mi veniva voglia di fare era tirare fuori qualche coltello e cominciare *********** le loro budella e poi usarle per ************ a dei cavalli per ************!!
...
...
Ok, certe idee mi venivano fuori solo quando ero prossimo a smattare e non era la cosa giusta da fare in un posto del genere. Consegnai rapidamente il modulo e mi misi in un angolo cominciando ad eseguire qualche piccolo esercizio zen.


- Con calma Hiroki, respira. Fuori la positività... dentro la negatività... o era il contrario? -



Porca puttana, non potevo promettere di imparare a cucinare invece di diventare buono?! Accidenti a me!!

//Ok, è un post un pelino spinto, specie per la parte del pestaggio gusto pizza, ma ho pensato che per il primo post potevo permettermi di esagerare un filino sia per divertimento personale sia per darti un’idea abbastanza precisa del mio pg e del periodo che sta attraversando. E’ sanguinario, spietato e con una grossa vena di violenza, sì, ma sta cercando faticosamente di migliorare XD//
 
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view post Posted on 12/9/2013, 00:40
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*Era un pomeriggio stranamente umido al campo base e con tutta la calca di shinobi che circolava non si poteva trovare facilmente un angolo in cui rilassarsi e tirare una boccata d'aria fresca. Il settore in cui si soffermò il genin era uno di quelli più caotici dopo la sezione ospedaliera da cui entravano e uscivano di continuo squadre di ogni ordine e forma e nonostante fossero passati diversi minuti da quando aveva consegnato il modulo, nemmeno per un attimo le voci al bancone avevano smesso di agitarsi e di infiammarsi: era in corso una qualche disputa su chi poteva andar bene o meno per una data missione e il caposquadra era ormai su tutte le furie. Un uomo scuro di pelle sul metro e novanta tutto muscoli e con i capelli biondi, digrignava i denti e serrava i pugni. La cosa andava avanti da troppo e quando sbaraitò anche al secondo addetto che gli aveva consegnato un foglio di carta l'insoddisfazione pareva regnare su tutto. Lo shinobi adirato era chiaramente di Kumo e nella sua ostinazione aveva tutta l'impressione si voler rifiutare il team che gli avevano composto. Dietro di lui in ombra a qualche metro di distanza v'era un manipolo di uomini poco addestrati o di "dubbia provenienza". *

"Perchè cazzo hai dato a me questi spassionati cantastorie, i due mingherlini e l'altro che neanche si trova !?! Rispondimi!"

"M-ma io ho seguito solo la proced-"

"Ma andate all'inferno tu e la procedura voglio dei veri uomini da portare con me!"

"A-aspetti, provo a chiamarlo di nuovo m-m-magari andrà meglio stavolta.
Hm hm, prova prova: Tazzamaru. Tazza-maru richiesto al reparto assegnazioni.
"

*Distorta la voce dell'addetto risuonò brevemente ma fu facile distinguere una nota di esasperazione e paura nel suo tono, non voleva certo arrivare a farsi menare da quel tipo grande e grosso e con quel tentativo di parlare attraverso un sistema di amplificazione tentò di farsi "perdonare". Intanto attorno a lui c'era chi cercava di contenere l'insoddisfazione violenta dello shinobi di Kumo e mentre chi lo conosceva lo assecondava standogli alla larga, la maggioranza dava manforte all'addetto che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro. La reputazione pareva tuttavia fornire supporto morale all'uomo e questo almeno da un terzo dei presenti, in molti lo aiutarono a cercare un nuovo elemento per completare il team, un paio si proposero a loro volta ma furono ignorati e i restanti guardavano nella folla speranso nella repentina avanzata di qualcuno nella folla. Magari a breve qualcuno avrebbe risposto al risuonare metallico di quel curioso nome urlato all'altoparlante.*

 
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Belfagor90
view post Posted on 13/9/2013, 23:03




Fu difficile trovare un posto dove potersene stare un po’ da soli. A dire il vero fu impossibile. Ovunque regnava un gran casino e la gente non la smetteva un attimo di sbraitare. Tutto quel rumore non era una cosa buona per i miei nervi da quella volta dove mi fu marchiata la lingua con la scritta “silenzio”. Scherzi della mente umana, ma alla fine avevo finito col detestare il rumore, specie se a causarlo era una folla o comunque delle persone. Ora il marchio era sparito, ma la maledizione rimaneva ancora vivida nella mia testa.
Per questo mi chiusi le orecchie con le dita cercando di eliminare i cattivi – e soprattutto sanguinari – pensieri che avevano cominciato ad inondarmi la testa. Non eliminò del tutto il rumore, ma almeno potevo normalizzare il mio respiro affannoso.


- Venire qui è stata una pessima idea. -



Pensai abbattuto. Non ero proprio contento della situazione. Già non mi piaceva prendere ordini, figuriamoci essere costretto a prenderli per pochi spiccioli dovuti alla necessità. Mi ritrovai a pensare che era più soddisfacente fare quello che ti dicevano mentre te ne stavi in una posizione di sicurezza interiore, invece che essere costretto a farlo per impellenze idiote come la mancanza di soldi.
Il meglio rimaneva comunque dare ordini agli altri, su quello non c’era dubbio. Come quel tizio di colore laggiù che si stava sgolando contro un omuncolo che superava di tutta la testa: una chiara manifestazione di sicurezza nello sfidare qualcuno conscio della propria forza e, a giudicare dal seguito che aveva la sua protesta, da un buon rango e fama per le imprese passate. Lui da solo faceva il casino per mezza base e ormai lo avevo adocchiato da un po’ sperando in una bella rissa. Poi quasi senza accorgermene cominciai a rimuginare su chi tra le due fazioni – che nella mia mente avevo battezzato i Burocrati e i Gorilla-fan – potesse avere ipoteticamente ragione senza ascoltare quello che dicevano.
Il tizio si stava evidentemente a lamentare di qualcosa e visto che una volta aveva indicato alcuni tizi dietro di sé e si trovavano nella zona di assegnazione delle squadre... mica era un capo squadra scontento dei disadattati che gli avevano appioppato? Era un’ipotesi abbastanza banale da poter essere vera. In fondo non potevo immaginare distacco maggiore tra lui e i tizi che aveva indicato, erano palesemente usciti da due stampi diversi.
Se avevo ragione, quello era uno dei casi della vita dove nessuno aveva ragione. Nessuno vorrebbe andare in guerra con compagni di seconda categoria, ma non era neanche possibile per quei tizi far sbucare dal nulla un plotone di Jonin cazzutissimi. In guerra si prendeva quello che c’era e si doveva già ringraziare che anche dopo mesi ci fosse ancora gente abbastanza disperata o stupida pronta da spedire al fronte. Chissà quanta gente poteva aver disertato o era morta in quei mesi di guerra? Una domanda della quale di certo non avrei mai saputo una risposta, figuriamoci se avessero resi pubblici dati del genere, sarebbe stato uno spasso guardare la reazione di tutta quella gente!
Ormai vinto dalla curiosità di sapere se ci avevo azzeccato o meno, allontanai le dita dalle orecchie quando vidi che il burocrate stava avvicinando la bocca al microfono. Speravo in una qualche rivelazione e... in un certo senso ce l’ebbi.


-MUAHAHAHAHAHAHAHHH!! Dunque litigavano a causa mia? Oddio, mi scompiscio!-



Ok, a questo punto era obbligatorio porsi una domanda: era il caso farsi avanti? Lo dico perché quei due erano a tanto così dall’azzuffarsi e si preannunciava un divertentissimo bagno di sangue, un’idea tutt’altro che malvagia. Gli psicologi, tuttavia, ci misero lo zampino – di nuovo – spuntandomi tra i ricordi e sputando sentenze del tipo che seminare il male e il dolore ovunque andassi fosse una cosa sbagliata. Io al tempo avevo ribattuto che allora tanto valeva che mollassi al carriera di ninja e loro se ne erano usciti con baggianate del tipo che fare del male era giusto se richiesto da una missione, ma sbagliato se era per puro divertimento. In pratica affermavano che il committente aveva sempre ragione, il tipico messaggio promozionale che potevano dare psicologi che si vedevano portare pazienti dalle autorità e in cambio facevano il lavaggio del cervello. Al che mi era venuto un dubbio cocente: come decidevo autonomamente se una cosa era sbagliata? Finora non mi ero mai seriamente posto il problema se quello che volessi fare potesse essere ufficialmente riconosciuto come “sbagliato”, se le condizioni lo permettevano lo facevo e basta. Molto semplice.
Ora però avevo voglia di vederli picchiarsi, ma ciò avrebbe voluto dire che il tizio grosso sarebbe finito agli arresti e quindi un elemento presumibilmente forte sarebbe stato lontano dal campo di battaglia e avrebbero mandato qualcuno di probabilmente meno qualificato al suo posto al comando di quel mucchio di combattenti da panchina. Almeno questo, in linea generale, potevo dire che era sbagliato.


- Hey, non male. Sto migliorando!-



Mi alzai dunque dirigendomi verso l’allegro siparietto decidendo che era giunto il momento di fare quella che ormai ritenevo una buona azione e salvare il burocrate dall’ospedalizzazione certa.

-Sono io Tazzamaru, mi cercavate?-



Dissi ad alta voce arrivando più o meno in mezzo ai due. Per l’occasione avevo abbassato la maschera che mi copriva la parte bassa del volto e avevo portato un po’ più indietro il cappuccio, ma il resto del mantello e gli occhiali scuri rimasero dov’erano. Era meglio non dare troppo l’idea del tipo che ha delle cose da nascondere coprendosi del tutto, ma in fondo penso che per quello bastasse il coprifronte di Oto.
 
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view post Posted on 16/9/2013, 20:06
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*L'interesse di Hiroki per la confusione generata da quei due si poteva paragonare a quello di una zanzara verso un cimice capovolto: non gli importava della sorte del più debole, non aveva motivo di avvicinarsi e farlo avrebbe portato a probabili conclusioni per lui negative. Certo la puzza di un cimice era niente se confrontata all'ira di quell'uomo ma d'altronde il genin sentito il suo nome in seconda venir chiamato e dunque non potè evitarlo. Avanzando tra la folla al suo arrivo trovò lo shinobi di Kumo che sedeva in modo sgarbato su un paio di piccole casse, un braccio poggiava sul bancone e con il busto rivolto all'esterno la sua attenzione era ancora per quel ragazzo dietro la scrivania. Nell'attesa le grosse dita ticchettavano sul legno con un ritmo snervante e smise progressivamente solo quando vide qualcuno rispondere alla chiamata. Nascosto in quell'abbigliamento losco fu difficile dire quanti anni avesse quel Tazzamaru ma dai lineamenti che potè scorgere pareva giovane, poco più di un bambino dal suo punto di vista anche se la sua statura ingannava: lo squadrò a lungo pensando tuttavia che la sua altezza non era nulla in confronto alla sua, gli arrivava sotto le spalle nonostante fosse seduto.*

"Hey, sei tu Tazzamaru?
Che ne dici di farmi vedere quando "molto" duro picchi eh?"


*Ancora mezzo sdraiato sul banco con l'altra mano gli mostrò il suo modulo e con fare di sfida lo invitò ad avvicinarsi. Di tutta risposta uno dei suoi seguaci portò una cassa per far sedere il nuovo arrivato rompendo per un attimo la disposizione a semicerchio che si era formata tutt'attorno, era come se tutti li sapessero già che di li a poco avrebbe avuto inizio qualcosa di interessante: dal vociferare e dai sussurri Hiroki potè udire "E' il test di Kojuro". Altri poi si distaccarono e di loro iniziativa portarono un piccolo tavolo fin li frapponendolo tra i due e prima di tornare a posto fecero un inchino per congedarsi da quello che appariva come il loro idolo.*

"Dato che nessuno di noi può decidere chi avere come compagno lascia che Kojuro testi la tua forza, braccio di ferro, niente di più semplice. Almeno una volta la fuori saprò con chi ho a che fare e cosa posso o non posso aspettarmi da te.

Voi volete il test eh!? Tutti vogliono il test!! Zehahhah!
Metticela tutta ragazzo mi raccomando!
"


*Incitò così la folla e a nessuno a parte gli addetti allo smistamento parevano notare l'abbondanza di arroganza in quell'uomo.. solo da come si accarezzava l'accenno di barba sul mento era chiaro che aveva voglia di sfogarsi e nessuno mai avrebbe invidiato quel povero ragazzo che si vedeva alzare contro sul tavolo qualcosa come dieci chili di muscoli in un solo braccio. Sembrava pronto a schiacciarlo.*

GdR Off// Libero di non accettare e di fare altro //GdR On

 
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Belfagor90
view post Posted on 22/9/2013, 11:21




Ora che ero più vicino quel tipo potevo capire meglio diverse cose. Innanzitutto che mi stava sul culo a pelle. Era troppo tronfio, con quelle gambe larghe e seduto su quel popò di trono che si era fatto, e l’accondiscendenza con la quale mi aveva accolto suonava vagamente come una presa di culo: due ottime cose per le quali avrei potuto fare cose che ricadevano nel penale. Voleva vedere quanto picchiavo duro? Bene, l’avrei accontentato. Stavo appunto per prepararmi a tirare fuori qualcosa di affilato per prepararmi a dargli una puntatina, quando sentii la gente attorno a noi rumoreggiare a proposito di una cosa chiamata “il test di Kojuro”. Qualunque cosa fosse prevedeva due sedie e un tavolo... confesso che non capii di cosa si trattasse finché non me lo dissero chiaro e tondo: una sfida a braccio di ferro.

-Che scemenza enorme.-



Pensai restio come non mai a prestarmi a quel teatrino. Era ovvio che non potessi fare granché contro quella montagna di muscoli e tutte quelle persone erano lì solo per ridere del mio fallimento. Cos’era, un Chunin, un Jonin? Se voleva davvero farsi bello ai suoi fan e farmi vedere che era più forte di me, doveva proprio farlo con qualcosa di stupido come una sfida a braccio di ferro?
L’ho detto e lo ripeto, perché avrei dovuto stare al suo gioco? Ma per fargli fare una figuraccia plateale e dargli una lezione, ovviamente!!
Gli angoli della mia bocca si sollevarono mentre un’idea prendeva forma nella mia mente. Sapevo di essere discretamente forte, ma quel braccio d’ebano probabilmente pesava quanto una mia gamba e il braccio di ferro è un confronto di pura forza bruta... sempre che si stia alle regole.


-Braccio di ferro? Mi ricordi un attimo le regole: si usa solo un braccio e basta far toccare il dorso della mano dell’avversario sul tavolo per vincere, giusto? Ci sto... tutto quello che vuole per dimostrare alla squadra quanto sono utile.-



Mi sedetti tirando fuori teatralmente il braccio da sotto il mantello e sollevai la manica della maglietta fin sopra la spalla esibendo qualche muscolo... ok, forse quello fu un po’ pretenzioso. Però quel cazzone voleva vedere di cosa ero capace? Io l’avrei accontentato.
Appoggiai il gomito sul tavolo e afferrai la sua enorme mano con la mia.
Normalmente in un caso del genere avrei piantato un kunai nel braccio del mio avversario durante lo scontro approfittando del dolore e della sorpresa per abbassargli il braccio impalandoglielo sull’arma... però stavolta ero in un posto dove dovevo comportarmi bene e perfino io sapevo che ferire gravemente un proprio superiore era generalmente mal visto. Dovevo quindi fare in modo di vincere senza attaccarlo direttamente o almeno che l’attacco non fosse visibile. E si dava il caso che io avessi proprio quello che serviva: un bel Juken trasmesso attraverso la mano. Avrei aspettato il momento giusto, conservando un po’ di forza per lo sforzo finale. A quel punto lo avrei colpito col mio chakra e spezzato le gambe del tavolo alla mia destra con un calcio chakrato. Il dolore inaspettato e l’improvviso crollare del tavolo avrebbero dovuto sorprenderlo il tempo necessario affinché potessi spingere con forza verso la superficie del tavolo che a quel punto avrebbe dovuto pendere decisamente a mio favore.
In fondo erano quelle le regole, no? Spingere la mano dell’avversario fino a farle toccare il tavolo, lo avevamo chiarito fin da prima... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHH!!!


-Quando vuole lei...-




//Piano articolato, ma mi sento fortunato ad aver scelto gli Hyuga ^^
A te la tastiera, distruggi i miei sogni di baro a braccio di ferro XD//
 
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view post Posted on 26/9/2013, 15:10
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2rqlsg3

*Il vociferare intorno a loro aumentò sempre più e non fu difficile cogliere tra gli schiamazzi e le incitazioni, voci di chi piazzava una scommessa e poi un'altra ancora. Quell'angolo del campo base doveva essere il meno rigido di tutto l'accampamento, quasi nessuno era di guardia a tenere sotto controllo quel gruppo di persone e se anche c'era chi ci faceva caso lasciava correre in quanto stanchi e stufi di mettere in riga quel settore. Da quando il ragazzo aveva accettato la sfida tuttavia anche chi era di servizio nel formare team e registrare le partenze, tutti erano stati catturati da quella sfida - "Ha avuto fegato" - udì e altri meno positivi lasciavano intendere che ben presto la sezione ospedaliera avrebbe dovuto riparare l'ennesimo braccio rotto. Tra questi simpatici elementi v'era una giovane kunoichi con i capelli rossi, vestiva di arancio e camminando in cerchio tra le fila sembrava attratta da quel Tazzamaru; con le braccia conserte poi si fermò e mantenne per tutto il tempo non gli scollò mai gli occhi di dosso e per quanto fosse convinta che non si sarebbe accorta della sua presenza tra la folla fece in modo di restare in disparte. Rilassata se ne stava con la schiena poggiata al bancone e i suoi piccoli occhi gialli erano attenti e così accesi, intensi. Ma da quanto tempo era li a fissarlo?
Hiroki potè accorgersi di lei solo quando un arbitro improvvisato diede il via e le mani dei due sfidanti si toccarono ma ebbe come l'impressione che le capacità di quella donna di mimetizzarsi fossero state scoperte di proposito, che volesse farsi notare apposta da lui?*


"Allora tutto qui ragazzo non vorrai mica farti distrarre spero?! Non mi piace chi non prende sul serio una sfida, è indice di superficialità e sul campo basta un secondo di distrazione e ZAC ! ! Ti ritrovi stecchito!"

*L'enorme braccio muscoloso di Kojuro faceva perfino ombra su quello snello e candido del genin ma la spinta applicata da entrambe le parti sembrava mantenere un certo equilibrio. Era lampante però che il jonin non si stesse applicando più del necessario per testare le capacità del giovane. Stufo di aspettare dopo il primo minuto di falso stallo l'uomo iniziò a premere con più energia quasi volesse provocare una reazione: la contrazione del bicipite fi visibile a occhio nudo e la pressione fece improvvisamente tremare il tavolo sotto il suo peso. Con i gomiti ben piazzati in un attimo riuscì a spingere quasi al limite il braccio di Hiroki e fu allora che la donna alla sinistra del tavolo si fece sentire: con la mano aperta sul viso sospirò di noia e in imbarazzo per la figura da poco che stava per fare il ragazzo gli diede un semplicissimo consiglio.*

"Agisci.
Se proprio devi fallo ora, pivello.
"

"Non mi sto neanche impegnando, dai fammi vedere di cosa sei capace zehahhaha!"

*Rise di gusto Kojuro e nella sua risposta lesse come una risposta alla donna più che a lui ma poco importava questo, di certo entrambi avevano ragione. Il suo avversario lo stava sottovalutando e occupato a sghignazzare com'era gli aveva servito su un piatto d'argento il momento esatto per agire.*

OT//Procedi pure come avevi programmato se vuoi e lascia in sospeso quando riesci a ribaltare il tavolo e la mano di Kojuro sta per toccare il tavolo//OT

 
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Belfagor90
view post Posted on 9/10/2013, 11:39




//Scusa il ritardo, presto posterò dove devo//

Non era un mistero per nessuno che mi conoscesse che non ero mai sentito a mio agio nelle folle, ma questa qui mi stava finendo particolarmente sullo stomaco. Cos’erano quelle quote che mi davano vincente quindici o addirittura venti a uno? Vada che era sicuro che avrei perso in uno scontro pulito, ma la cosa era comunque offensiva!! Ma non c’era un cazzo di signor nessuno della sicurezza da quelle parti? Anzi no, meglio non sperare nell’intervento delle autorità. Meno gente veniva da quelle parti, meglio era per me.
Però, porca puttana, sentivo parlare di me manco fossi prossimo a morire!
Specie lì, in prima fila, c’era una strana tizia che mi guardava con fare dannatamente strafottente e non ne voleva sapere di farsene i cazzi suoi. La vidi solo quando la sfida era già belle che iniziata, ma a giudicare di come si fosse messa tutta comoda e di come i suoi occhi mi guardavano fisso non so perché mi venne da pensare che doveva essersi messa lì ormai già da un po’. In un certo senso... risaltava in mezzo a tutte quelle persone, però non seppi dire se era di più per la chioma rossa, perché era l’unica donna che se ne stava zitta in mezzo a quel mare di idiozia quasi tutta testosterone oppure perché era decisamente meglio guardare lei che la brutta faccia di Kojuro. Per un attimo, e solo per un attimo, fui contento dei miei nuovi occhiali scuri. Se qualcuno avesse osato fare una qualche battutina su dove mi si era soffermato lo sguardo, avrei dovuto ucciderlo per riuscire a sopportare la vergogna. Ero nel bel mezzo di una sfida, santo cielo, e per di più una sfida dove il mio avversario mi stava chiaramente prendendo per il culo!!
Oramai eravamo in stallo da un po’, ma era chiaro che non era assolutamente per parità di capacità. Kojuro probabilmente non stava neanche usando metà della sua forza e se ne stava tranquillo a sorridere della mia espressione concentrata e dei miei muscoli contratti. Sfotteva pure, il bastardo!!


-Ha proprio ragione, scegliere male il proprio avversario può riservare brutte sorprese.-



Ok, non proprio il massimo come contro-battuta, ma ero troppo occupato ad evitare di farmi staccare il braccio all’altezza del gomito quando quello stronzo di Kumo cominciò ad aumentare la pressione. Da quanto il suo braccio si gonfiò sembrava che fosse sotto l’influsso di anabolizzanti illegali e il piatto della bilancia cominciò inesorabilmente a pendere dalla sua parte.
A quel punto accadde qualcosa che mi urtò oltremodo: la tizia di prima sbadigliò sonoramente e m’incitò a darmi una mossa! Ma con che coraggio tirava fuori una cosa del genere? Se aveva scommesso su di me ed era preoccupata per i suoi soldi allora doveva semplicemente lasciarmi fare!




La risata sprezzante del mio avversario diede la spintarella finale che mi serviva per avere anche una bella dose di rabbia a sostenermi. Mentre ancora se la rideva ecco che tirai un gran calcio la mia gamba destra e spazzai via le gambe del tavolo che rovinò di lato a causa della fortissima spinta di Kojuro. Normalmente questo gli avrebbe solo dato un vantaggio per chiudere la faccenda, ma contavo sul suo istinto affinché smettesse di applicare forza di fronte a quella situazione inaspettata. Tuttavia, per essere veramente sicuro di non lasciare nulla d’intentato, gli sparai un piccolo Juken attraverso la mano per intorpidirgli il braccio. Non volevo usare la tecnica a piena potenza per non rischiare di farlo sembrare un marchio di fabbrica che potesse dare indizi sul mio clan, ma probabilmente doveva essere stato come se dei piccoli aghi gli avessero bucato la mano.
A quel punto non potevo più aspettare. Ruotai l’intero corpo cercando di usare tutta la mai energia per sbattere il braccio di Kojuro contro il tavolo che gli stava finendo contro e finire così quel suo tentativo così puerile di farsi grosso. Se mi sentivo in colpa per il mezzuccio che avevo usato? Ma neanche per sogno!! In fondo era lui che aveva cominciato e poi sbaglio o siamo ninja? Dove cazzo troviamo spazio per giocare pulito e sperare di sopravvivere?
 
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view post Posted on 10/10/2013, 14:21
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*Nervoso e rabbioso all'inverosimile il ragazzo rispose a quelle provocazioni con una buona dose di scorrettezza e ingegno. Quando le gambe del tavolo furono spezzate un boato si sollevo dalla folla ma poi fu silenzio. Qualcosa suggeriva che buona parte dei presenti si aspettava una reazione, se anche non avveniva a tutti i test di Kojuro avveniva sempre in quelli con avversari validi. Il grosso shinobi intanto fu sbilanciato da quel mezzuccio e persa la concentrazione si vide arrivare contro una scarica alla mano che non fu solo dolorosa ma anche disorientante. La spinta del giovane ora risultava molto più efficacie e con una simile pendenza del tavolo tra pochi istanti l'enorme mano dello sfidante avrebbe toccato segnando la sconfitta.*

"Maledetto cosa hai fatto alla mia mano!"

*Questa volta si contrasse tutta la sua muscolatura dal braccio al torace, il collo, busto e perfino le gambe si piantarono fino a scavare nel terreno. I capelli poi, anche quelli sembrarono essere mossi dallo scatto di energia e gli si drizzarono in testa mentre un'aura azzurra lo circondò in un istante. Scuro in viso Kojuro era furioso almeno quanto Hiroki ed era lampante che la sfida si sarebbe conclusa nel giro di due o tre secondi. Stava per perdere eppure l'uomo sfrutto la posizione di svantaggio per recuperare come solo lui poteva fare: in un battito di ciglia lasciò la presa creando una distanza minima tra i loro palmi e seppur rischiando di toccare il tavolo riuscì a trattenersi nella ripartenza. Uno scatto rapido che non solo spinse via il braccio del genin facendolo schiantare sul tavolo ma che andò oltre lanciando sia lui che frammenti di legno oltre nella folla.*

*clap clap clap*

*Era sgomento tra gli spettatori, probabilmente mai nessun testa era terminato in quel modo. Nessuno osava fiatare davanti all'ancora elettrizzato Kojuro, da lontano giungeva solo un lento applauso che singolo scioccava su quella pianura. Quel lancio aveva aperto in due la folla e scavato a terra un lungo solco e l'unica che aveva apprezzato lo spettacolo era una giovane ragazza dai capelli rossi che stava soccorrendo - per modo di dire - lo sconfitto.*

"Dopo questo dubito vorrà ancora venire con te in missione babbeo ma sai, per sicurezza gli chiederemo domattina quando sarà in grado di parlare.."

*Vinta la sfida grazie alla sua prontezza di riflessi e alla sua incredibile velocità Kojuro non rispose alla donna e anche davano l'impressione di conoscersi non proferì parola, in risposta le fece solo un cenno con la mano come per un "puoi andare". Stordito e semi paralizzato il genin potè osservare la scena non non riusciva ancora ad articolare nessuna parola, d'un tratto però si vide tirare via da terra e come preso per la collottola venire trascinato via. Al suo fianco camminava la donna vestita d'arancio e i suoi capelli lunghi a ogni passo lo inebriavano con il suo profumo selvaggio. Quando si fermarono erano all'ingresso di una piccola capanna monoposto all'interno della foresta dove nessuno avrebbe disturbato il suo riposo. Fu adagiato su un giaciglio in paglia e mentre fuori sentiva che il fuoco era in preparazione nella penombra potè osservare la costruzione rudimentale di quella struttura, era semplice ma robusta e per quanto piccola sembrava più resistente di quelle dell'accampamento base fatte con lo stampo.*

"Bevi, domani devi essere in forze. Non ha un buon sapore ti avverto ma quale medicina lo ha?
Tra dieci minuti è pronto.
"

*Affacciandosi all'improvviso dalla allungò una tazza fumante al ragazzo e poi tornò a far scoppiettare il fuoco là fuori. Si stava prendendo cura di lui eppure non era stata così gentile poco prima, gli aveva dato del pivello nel mezzo della sfida lo ricordava bene. Ora si mostrava premurosa ma non era l'unica stranezza del caso, che aveva a che fare lei con la missione che gli era stata assegnata, che rapporto aveva con Kojuro? E cos'era quel viscidume che si era ritrovato a scoprire sulla nuca la prima volta che aveva provato a rigirarsi? Domande, tante per una missione non ancora iniziata e voluta solo a scopo lucrativo.*

 
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Belfagor90
view post Posted on 23/10/2013, 17:47




Ok, gente, ammetto che quando lo avevo sentito imprecare mi ero sentito la vittoria in pugno. Il tavolo era a pochi millimetri di distanza e la presa del mio avversario era molle come burro mentre lo stavo per umiliare davanti a tutti... poi sentii una scossa pervadermi il braccio e con la coda dell’occhio colsi un lampo azzurrino. Un attimo dopo stavo facendo salti mortali per aria e non avevo un’idea granché chiara di come ci fossi arrivato.

-CAZZZOOOOOOO!!!!-



Nella mia mente passò un “ameno” ricordo della mia infanzia da tempo rimosso. Avevo sì e no due anni e mio nonno mi stava lanciando in aria nel tentativo di strapparmi il mio primo sorriso, ovviamente invano. A quel punto, seccato dall’inefficacia di quel metodo, seguì l’ovvia sequenza logica secondo cui se non mi piaceva quel gioco era perché non mi stava lanciando abbastanza in alto.
Non aggiungo altro se non che Konoha è molto pittoresca durante una veduta aerea. Maledetto vecchiaccio, prima o poi me la pagherai!!
Stavo quasi per ricordarmi come riuscii a salvarmi, quando il duro terreno rispedì nel regno della realtà, per quanto in quel momento fosse tutto vagamente confuso e distante. Sentii applaudire, qualche parola confusa, poi un buon profumo assieme alla sensazione di scivolare da qualche parte e lo sprofondare in una sorta di giaciglio. La mia mente stava per abbandonare il corpo ed era dura lottare contro l’oblio quando sentivi un bel calduccio lì vicino quando nella propria casa la stufa era un rudere.
Sentii qualcosa che mi veniva messo in mano e aveva la forma di una tazza e, contrariamente a tutti i miei precetti di vita, bevvi senza pensarci due volte. Me ne pentii subito. Qualunque cosa fosse, aveva un sapore che mi ricordò nuovamente della mia infanzia – mai mangiare qualcosa cucinata da qualcuno che metteva mano ai fornelli per la prima volta dopo aver passato la settantina – e mi fece scappare una violenta imprecazione, purtroppo persa a causa di una strana sensazione alla lingua. Me la sentivo tutta uno strano formicolio, come quando ti si addormenta un piede per la mancanza di sangue.
Il sapore schifoso però mi aiutò a schiarire la mente per qualche secondo, riuscendo ad inquadrare meglio la persona che, a quanto pareva, si stava occupando di me: era la stessa tipa che mi aveva preso in giro dandomi del pivello durante la sfida a braccio di ferro, stessi capelli rossi e sguardo penetrante, ma a questi due tratti ora si aggiungeva anche il tratto olfattivo con quell’odore così galvanizzante che sembrava emanare da ogni poro.
Era tanto tempo che non stavo tanto a lungo vicino ad un esponente del sesso femminile – certi contatti prolungati dovrebbero essere permessi solo dopo il matrimonio o, come in questo caso, per necessità – ma devo dire che mi faceva meno schifo del solito.


-E’ forse questa la tanto favoleggiata “gioventù” di cui parlava mio nonno?-



Avevo un vago concetto di come si sviluppassero i rapporti con il sesso opposto. La maggior parte prevedeva cose come spaventare, far piangere oppure far implorare pietà per la loro purezza di fanciulle – a cosa si riferissero per me è tuttora un mistero – però mio nonno era stato vago su simili concetti usando espressioni strane come “ballare sotto le lenzuola”, “portarle dietro i cespugli e darci dentro” oppure “più grande è sempre meglio” seguite da strane risate allusive.
Non mi sono mai reputato uno stupido, e la prova è che sono passato all’Accademia a pieni voti senza quasi mai andare a lezione, ma non MAI capito di cosa cazzo stesse parlando.
Pensare a certi misteri della vita però mi aveva messo addosso una stanchezza estrema. Il mio cervello e il mio corpo imploravano a gran voce un po’ di riposo, mentre la mia lingua e il mio stomaco chiedevano vendetta per l’orribile bevanda.
Zittii stancamente i miei organi belligeranti e scivolai in un sonno senza sogni.



//Come avrai capito, Hiroki è confuso su certi aspetti basilari della vita. Non me lo sconvolgere troppo, ma se ne vuoi approfittare fa pure XDXD//
 
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view post Posted on 30/10/2013, 17:59
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GdROff//Fintanto che non trovi un altro master ti continuo la missione//GdROn

*Sorseggiando la bevanda medicinale il ragazzo dopo poco iniziò ad essere colto da un torpore generale e vedendolo in procinto di addormentarsi la donna ritenne gentile lasciarlo riposare per il momento. Adagio mise un coperchio sul pentolame che ribolliva sul fuoco e gettando un po' di terriccio sulle fiamme fece in modo da modulare il calore delle fiamme per tenere il cibo a caldo per quando Hiroki si fosse risvegliato. Fujie, quello il suo nome, non era solita agire in modo premuroso verso il prossimo tuttavia quel ragazzo le ispirava un certo qual senso di protezione, a pelle sentiva di doversene prendere cura quasi come un lupo con i suoi cuccioli, unico paragone poi che le venne a mente.
Durante le ore di recupero nessuno venne a disturbare la quiete di quell'angolo di foresta e più il buio si faceva intenso e più lo splendore della luna si espandeva su quelle pianure riflettendo il suo splendore negli occhi di chi dal basso la osservava con aria malinconica. Passò il tempo e due paia di occhi gialli intensi erano ancora li a fissare il cielo stellato, la donna dai capelli rossi e il suo meta lupo rossiccio che le offriva un appoggio caldo tramite la sua folta pelliccia. A notte fonda al risveglio Hiroki avrebbe visto solo buio tutt'attorno e affacciandosi all'esterno le poche braci rimaste con rare fiammelle danzanti. Queste creando giochi di luci e ombre sui volti dei presenti rendevano l'ambiente caldo e accogliente ma al tempo stesso inquieto per l'effetto "vedo-non vedo".*


"Tutto bene li dentro?"

*Accortasi del risveglio del genin la donna-lupo con i suoi canini sporgenti fece per annusare l'aria. Attenta alle circostanze aveva udito qualche movimento e cercando di non spaventare il suo "paziente" lo invitò ad uscire. Non doveva avere perdita di memoria ma con la botta presa e la bella dormita magari ora era disorientato e sentire una voce familiare magari l'avrebbe fatto alzare di buona lena.. peccato che al seguito vi fu un ringhio sordo che prolungato così per alcuni secondi avrebbe messo i brividi anche ai più temerari.*

"Ti consiglio di uscire lentamente da li e di lasciarti annusare senza fare troppe storie, non vorrei doverti medicare ancora prima del pasto."

*Schietta come di suo solito mise in guardia l'ospite sulla presenza del compagno animale che a intuito Hiroki collegò essere la stessa creatura enorme che aveva sbavato sulla sua nuca quando era stato trasportato nella tenda. In seguito alla procedura di rito e solo allora, il grosso lupo tornò alle spalle della donna accucciandosi nella sua ombra.
Fu quindi poi invitato a sedersi attorno al fuoco e una volta ravvivato gli fu offerto del buon brodo di carne con dello spezzatino molto tenero.*


"Tra poche è programmata la partenza per la missione, sai.. quella per cui eri stato chiamato nella squadra del grassone. Dato che non resta molto tempo ti spiego in cosa consiste:

<< "Ci è giunta richiesta d'aiuto dai fratelli Tsu, Daimyo del Paese delle Terme, per un problema sorto nelle zone interne. La progenie che hanno respinto fino ad oggi pur adattandosi a fiumi, boschi o lagune sono state sempre respinte sfruttando il calore e la concentrazione alcalina delle Terme del posto, per indebolirli dicono, e fino a oggi attirarli in quei luoghi è stato facile e molto efficace. Tuttavia ci raccontano di un esemplare dalle grosse dimensioni che sembra aver sviluppato una capacità di adattamento perfino a quelle acque solfuree. L'ultimo avvistamento risale a sette giorni fa presso le pianure di Cho, una delle più ampie distese a Sud del Paese quasi al confine con il Paese del Fuoco ed esposta a ovest sul mare." >>

A oggi ci giungono solo aggiornamenti di team sconfitti, villaggi distrutti e caos tra la gente ma ciò che giustamente preoccupa di più non è il singolo esemplare ma l'alta probabilità di diffusione della specie e quindi del suo gene. Ci viene quindi chiesto di catturare questa bestia viva e di studiarla per capire come si sviluppano le sue capacità per impedire la nascita di un suo simile o l'evoluzione di altri in un futuro prossimo.

Noi siamo di supporto e seguiremo tutt'altra strada, una via che richiede furtività e concretezza. Data la tua disputa con Kojuro lascerò decidere a te con chi andare e se andare, è una missione impegnativa che richiede non solo azione ma anche studi approfonditi, potrebbero esserci imprevisti spiacevoli e io non amo tornare indietro ed essere rallentata. Se vieni con me non rallenterò il passo, vero Yasei?
"

*Un verso gutturale risalì dalla gola profonda del lupo che schiudendo per un attimo le fauci si leccò il naso quasi come per annuire.*

 
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Belfagor90
view post Posted on 31/10/2013, 12:14




Era buio quando aprii gli occhi, ma la chiara sensazione di trovarmi in un ambiente poco familiare mi mise per un attimo in all’erta. Poi mi ricordai che ero nel campo alleato e che una donna misteriosa si era presa cura di me, un mukenin, mentre ero semi-incosciente. Questo non aiutò il mio umore a migliorare, per niente.
Controllai col Byakugan, ma non sembrava che attorno a me vi fossero pericoli imminenti e neppure delle guardie... ma forse perché non ce n’era bisogno. Individuai il chakra di molti esseri umani tutt’attorno alla tenda e fuori ce n’era uno particolarmente forte accompagnato da quello di un grosso cane lupo.
Storsi la bocca. Brutta situazione. Per quel che ne sapevo, solo quei maniaci dei cani del clan Inuzuka si portavano appresso simili bestioni e non erano proprio la compagnia migliore per uno che era fuggito da Konoha. Era meglio levare le ten-... cazzo, mi ha chiamato! La voce era quella della donna dai capelli rossi, quindi quel chakra spropositato e il cane appartenevano a lei. Parlando del cane, se non avessi saputo da prima che era lì mi sarebbe preso un colpo nel sentirlo ringhiare. Fu lì che veramente mi pentii di aver scelto quel metodo per racimolare qualche soldo.


-Mi sono mosso appena e se n’è accorta. Mi sa che non mi conviene provare a scappare da qualcuno con dei sensi così sviluppati... dovrò fare buon viso a cattivo gioco. Se vuole offrirmi da mangiare vuol dire che non ha intenzione di catturarmi nell’immediato futuro e non sembrano esserci sostanze strane nella pentola.-



Ringraziando ancora una volta il mio dono genetico, spensi i miei occhi bianchi e uscii fuori lentamente con le mani in vista. Ovviamente avevo coperto nuovamente il volto con maschera e mantello e calcato bene gli occhiali sul naso per nascondere le mie origini.
Non potevo escludere che stesse cercando di attirarmi allo scoperto, ma con una tale differenza di forza tra di noi non c’era bisogno di ricorrere a troppi mezzucci. No, sarebbe bastato quel-cazzo-di-cane-gigantesco per farmi perdere la voglia di offrire la schiena.


-Dunque è colpa tua se il mio colletto è tutto appiccicoso, eh?-



Porsi la mano rivolta verso il basso e lasciai che mi annusasse nella maniera invasiva tipica dei cani davanti all’odore di una nuova persona. Apparentemente soddisfatto, il bestione si ritirò sdraiandosi dietro la sua padrona che, tanto per mettermi a mio agio, mi invitò a sedermi e mi offrì dello spezzatino.
Giuro, per quanto affamato non ne avrei mandato giù un boccone se prima non ne avessi controllato il contenuto da dentro la tenda! Ero decisamente innervosito dalla presenza di un ninja di un clan della foglia e mi prudevano le mani dalla voglia che avevo di tirare fuori un’arma o allontanarmi. Entrambe le opzioni però non avrebbero portato a nulla di buono, quindi ingoiai la mia irrequietudine assieme allo spezzatino e ascoltai i dettagli della missione. Fu educativo, dunque le Progenie erano sensibili alle acque termali? Che debolezza da sfigati!!


-Non me la sento di fare lo schizzinoso riguardo alla missione, quindi verrò con voi. Ho solo due domande prima di decidere con chi andare. Numero uno: quanto è prioritario prenderlo vivo? Non ne faccio un mistero, sono più bravo ad uccidere che a catturare le cose. Numero due: il fatto che io sia di Oto e tu un ninja di Konoha, se capisci cosa intendo... è un problema?-



L’ultima domanda era un’allusione neanche tanto velata. Volevo sapere quali erano le sue idee riguardo ai mukenin e, soprattutto, se per caso aveva capito che ero uno Hyuga con un coprifronte diverso da quello di Konoha. In fondo avrebbe potuto benissimo togliermi gli occhiali scuri nel sonno e non me ne sarei accorto, va a capire che razza di bevanda mi aveva dato. In base alla sua risposta, avrei deciso se andare col gruppo di Kojuro, per quanto mi irritasse la sua presenza poteva essere meglio di qualcuno che poteva arrestarmi da un momento all’altro, ma se per caso la mia identità non era ancora stata svelata avrei preferito evitare un gruppo numeroso dove magari avrei potuto trovare ancora più persone dal mio ex-villaggio. Con Kojuro, poi, ero sicuro che mi avrebbe fatto vedere i sorci verdi dopo la nostra sfida e sinceramente non volevo problemi. Se poi restava bloccato con quella che considerava una squadra di femminucce e ci fosse rimasto secco come le squadre precedenti... beh, tanto di guadagnato.


//Angy, visto che ancora il tuo secondo pg è in fase di creazione, ho preferito far assumere a Hiroki che appartenga a Konoha (anche se sappiamo già che non sarà così) basandosi sulla presenza del lupo Yasei. Lo so che diventa complicato ora che ci sarà il cambio di master, ma fare altrimenti sarebbe troppo innaturale.//
 
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view post Posted on 2/11/2013, 01:34
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GdROff//Nessun problema hai fatto bene^^//GdROn

*Nervoso dinnanzi a lei il giovane Hyuga mantenne un'aria seriosa per tutto il tempo lasciando trasparire appena la curiosità per le informazioni che riceveva. Fujie d'altro canto lo osservò ingurgitare il pasto e impassibile davanti ai suoi modi "loschi" e ai suoi giri di parole sulle prime non rispose. Non era certo la prima volta che la scambiavano per una kunoichi della Foglia eppure la cosa non le creava disturbo, per lei simili differenze tra popoli o etnie erano insignificanti tanto come le poteva sembrare superficiale la differenza che passava tra una noce e una nocciolina. Grandi villaggi, potenti Daimyo, popoli coraggiosi o traditori ribelli che importanza faceva? A suo parere ognuno era libero di vivere dove e come le pareva e lei in primis era uno spirito libero - dettaglio che in passato le aveva causato non pochi guai - e dunque davanti alle osservazioni del ninja di Oto, ex di Konoha, non potè che sorridere.*

"Se non te ne fossi accorto non porto alcun coprifronte. Credo che simboli come quelli anche in forma puramente ideale limitino l'espressione di un individuo.. comunque non preoccuparti.. Tazzamaru?
Te l'ha mai detto nessuno che quel prestanome puzza lontano un miglio? Puoi fare di meglio, usandolo mandi all'aria in un attimo il tuo travestimento sai
"

*Puntualizzando credette di sdrammatizzare ma per ovvi motivi questo era vero solo nella sua testa cinica e brutalmente sincera; come se ciò non bastasse non smentì né confermò le ipotesi del giovane fatte sulla sua provenienza, tenerlo sulle spine era troppo divertente.
Finito poi in quel momento il suo pasto ormai freddo raccolse gli avanzi con numerose ossa da spolpare che composero il pasto del lupo alle sue spalle e quando poi riprese a parlare vi fu di sottofondo il suo masticare e lo sgranocchiare di ossa. *


"Quanto alla missione credevo di essermi spiegata, la richiesta è la cattura e lo studio di quel mostro con lo scopo di prevenzione, se vuoi venire per menar le mani sbagli compagnia e forse è il caso che tu raggiunga Kojuro e domattina.."

*Un po' delusa alluse al jonin tutto muscoli e niente cervello che quel pomeriggio aveva steso Hiroki a braccio di ferro. Quello che non sapeva il genin però era che mentre dormiva l'uomo aveva discusso con Fujie e che il test fatto non lo aveva lasciato del tutto indifferente.*

"Hai ancora qualche ora di riposo, approfittante e domani scegliere sarà più semplice. Andiamo Jei, saluta il nostro amico.
Byee.
"

*Un nuovo verso rauco e un'annusata ai piedi del ragazzo e si mise sulle zampe. Allo stesso tempo alzandosi la donna attizzò per l'ultima volta il fuoco e tirando una pacca sul dorso del lupo lo invitò a seguirla nell'oscurità della foresta dove avrebbero passato le ultime ore della notte prima della partenza. Lasciato li solo vide la sagoma della kunoichi allontanarsi mentre dandogli le spalle alzava un braccio in segno di saluto, senz'altro una personalità stramba, fuori dal comune. Gli avrebbe causato dei guai? Chissà, di certo però quella notte Hiroki avrebbe avuto di che pensare.*

 
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Belfagor90
view post Posted on 4/11/2013, 18:03




Mentre aspettavo la sua risposta in trepidante attesa mi passò per la testa un pensiero totalmente ridicolo e fuori luogo: in quello spezzatino ci sarebbe stato bene un po’ di Sakura Daikon. L’avevo letto una volta in un libro sulle erbe aromatiche dove c’era scritto che stava bene nell’insalata, ma anche sui piatti di carne per irrobustire il sapore. Quando lo provai non potei che essere d’accordo e da quel momento cominciarono a piacermi i cibi dal gusto forte. Cosa cazzo c’entrava? Proprio nulla. Era uno di quegli stupidi pensieri che navigano nella testa occasionalmente tanto per dare fastidio.
Però se quello doveva essere il mio ultimo pasto avrei preferito che almeno fosse fatto a modo. La donna, tuttavia, mi sorprese dicendo che per lei villaggi e poteri diversi non significavano nulla e questo mi lasciò perplesso quasi quanto sapere che non era una Inuzuka di Konoha.


-Il mondo è davvero strano, ma non posso credere che qualcuno possa dire sul serio che i grandi poteri rappresentati sui coprifronte non significhino nulla... come dovrei considerarlo? Tremendamente idiota oppure estremamente figo?-



In fondo era anche un po’ la cosa per la quale segretamente agognavo: raggiungere un tale livello di potere da potermi permettere indipendenza da tutto e tutti. Avevo lasciato il mio villaggio perché cercavo la libertà che Oto offriva, ma in quel momento ascoltare il mio stesso obiettivo uscire dalla bocca di qualcun altro ebbe solo l’effetto di riempirmi di dubbi. Per quanto un singolo individuo era forte, non era possibile scaricare completamente l’influenza che un’intera nazione poteva esercitare. Davvero quella donna poteva dirsi veramente libera? E se lei non poteva esserlo con tutta quella forza, io avrei mai potuto?

-Come sarebbe a dire che non regge? Veramente l’ho preso da un mio ami...-



Mi zittii troppo tardi. Mi era sorto spontaneo quando aveva implicato che il nome del mio amico Tazzamaru suonava finto e stupido. Eppure io conoscevo una persona con quel nome!! Come poteva suonare finto?! E se... e se il nome di Tazzamaru non fosse stato “Tazzamaru”? E se per tutto quel tempo io avessi sbagliato il suo nome e me ne fossi accorto solo ora?!
...
...
No, impossibile. Sono sicuro di aver sentito bene quella volta che ci siamo presentati. Se non fosse così, credo che mi suiciderei dalla vergogna.


-È Tazzamaru. Punto e basta.-



Dissi quasi a me stesso. Finii in silenzio il resto del mio secondo piatto di spezzatino – in fondo anche senza Sakura Daikon non era male – senza neanche raccogliere troppo la provocazione dove venivo accomunato a quell’ammasso di steroidi che era Kojuro. Ma ormai ero sempre meno dell’idea di far parte del gruppo di quell’energumeno. La donna non sembrava intenzionata a rivelare la cosa a nessuno, quindi mi conveniva starmene con chi mi ispirava un minimo di fiducia.

-Ho già fatto la mia scelta. Qualche ora in più non farà alcuna differenza.-



Questo sembrò chiudere il discorso. Dopo un’ultima annusata ai miei piedi – ma poi perché i piedi? – da parte del grosso lupo e una piccola ravvivata al falò, la pseudo-Inuzuka si ritirò nella foresta per la notte lasciandomi la capanna.
Dopo il mio bel sonnellino di prima non avevo granché sonno, ma mi piazzai comunque sul giaciglio per aiutarmi a pensare riguardo alla scelta che avrei dovuto affrontare di lì a poche ore: il gruppo di prima linea oppure quello di supporto? Mi ero dato tante arie sull’aver scelto, ma il problema era più grande di quello che sembrava.
Apparentemente la scelta sembrava semplice. Da un lato avevo un pompato borioso che se la faceva con le persone chiaramente più deboli di lui, con forti possibilità che decida di fottermi appena avrei abbassato la guardia e probabilmente affiancato da molte persone. Dall’altro un gruppo ristretto, che richiedeva segretezza e pochi casini, stando in squadra con qualcuno che aveva già dimostrato di fregarsene se ero un fuorilegge o meno. Fin qui era tutto chiaro e lampante. A questo riquadro molto semplice, tuttavia, ci scappava la possibilità che lei – cazzo, perché non mi sono fatto dare il nome? – stesse in qualche modo mentendo. E poi questa cosa del catturare viva la creatura. Tutti i mostri di Watashi che avevo affrontato finora erano immuni al dolore e alla paura, alcune poi appena morivano evaporavano! Come cacchio si faceva a catturare ed analizzare qualcosa del genere? E poi dicevano che era grande, sì ma quanto? Grande come la Mamma Gamberona durante l’assedio di Kurogane? Se era così tanto valeva fare armi e bagagli e togliersi di culo il prima possibile: c’era voluto il crollo di un’intera montagna, un rospo gigante, una bomba incendiaria e centinaia di vite – tra cui, teoricamente, la mia – per buttarla giù.
Questo però diventava solo un punto a favore per scegliere l’unità di supporto. Affrontare quel mostro colossale era stato un vero casino e non ci tenevo a fare un’esperienza simile troppo presto.


-Mettiamola così, se riesco a catturarla potrei scoprire qualche modo estremamente interessante con cui uccidere la Progenie! Chissà, magari sono estremamente vulnerabili a qualcosa di totalmente idiota...-



Come la Sakura Daikon.

-MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHH!!!-



E la mia risata malvagia fece girare molte teste perplesse verso la capanna.


//E giusto per sottolineare che non me lo sono inventato: Sakura Cress, ovvero “crescione Sakura”, ovvero “radice Sakura”. Lo so, è una stronzata però fa figo XD//
 
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view post Posted on 7/11/2013, 04:19
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// Eccoci qui! Finalmente sei mio! *Risata isterica*
A parte gli scherzi, non sono Angy, ma spero di poter continuare il suo operato senza rovinarlo, in questo post conoscerai la sorellina del mio pg, Kazuto, quindi sarà soprattutto introduttivo, per la qualità.. beh.. Guarda l'ora xD //

La notte passò in fretta, questo probabilmente grazie alla quantità di pensieri che il giovane Hyuga mantenne vivi nella propria mente. La mattina presto, la donna che lo portò sin lì tardò ad arrivare, se la missione era davvero così importante, sarebbe stato normale aspettarsi puntualità, forse anche un leggero anticipo da parte sua. Che avesse rinunciato a fargli da balia? O forse semplicemente era ancora tra le braccia di morfeo?
Il tempo continuò a scorrere e dopo poco una voce femminile riecheggiò dalla foresta, il timbro di voce però era completamente diverso rispetto a quello della “Pseudo-inuzuka”, risultando molto più dolce e morbido, quasi.. Infantile ecco!


- Ehy Cicciobello! Se non esci tra dieci minuti vengo a prenderti per le orecchie! Avvisato! -



Chiunque fosse lì fuori, sembrava particolarmente divertito, senza la minima paura di incorrere nelle ire di chi riposava nel capanno, non appena Hiroki si costrinse ad uscire (O ad attivare il Biakugan), vide una ragazzina piuttosto bassa, poteva raggiungere al massimo il metro e cinquantacinque, forse sessanta con un po’ di fortuna, i lunghi capelli corvini erano legati in una coda alta, dai lineamenti era facile intuire fosse più piccola dello hyuga, probabilmente era appena stata promossa all’accademia. Indossava degli abiti piuttosto comodi, una maglietta nera e aderente che non nascondeva le forme del seno, dei guanti neri aperti sulle dita, un pantaloncino rosso e blu, dei lunghi stivali neri ed un mantello che gli scivolava lungo le spalle.

- Eccoti qui! Tu sei tazzamaru giusto? Ma che tipo strano.. -



Il dito indice della mano destra lo indicava fisso, ma quando prese a guardarlo meglio, la ragazzina sembrò aver visto un mostro a tre teste, scoppiò infine in una fragorosa risata, si piegò in due non riuscendo più a trattenersi, facendo rimanere il poveretto ad osservare la scena inerme, a chiedersi cosa avesse scatenato l’ilarità su quel volto così dolce.

- Sicuro di voler andare in giro così? Potrebbero prenderti per uno spaventapasseri! No aspetta, non proprio.. Coomunque, il mio nome è Ayumi Uchiha, provengo dal villaggio della Foglia! Sono stata mandata a prenderti da Kojuro, a quanto pare verrai con noi! -



Una stramba ragazzina quella, ma dal carattere così vivace e allegro da stonare con il clima da “guerra” del campo base, non si fece alcuno scrupolo a parlare dell’abbigliamento del giovane, precisa e diretta al punto, con uno sguardo ben attento, ecco che il coprifronte di Konoha risaltava in vita, legato a mò di cintura..

- Ma dimmi un pò, prima di andare, tutti parlano del tuo test e di come hai messo in difficoltà quel pallone gonfiato, io purtroppo non ero lì ad assistere, Kojuro mi aveva mandata in giro a cercarti, perché non mi racconti come è andata? -



Ed ecco perchè non l'aveva trovata tra la folla il giorno prima, di colpo la piccoletta assunse una nuova posizione, chiamata comunemente del “cucciolo”, entrambe le mani si unirono dietro la schiena e lo sguardo sul suo volto divenne supplichevole..

Edited by FertBlake - 7/11/2013, 13:08
 
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