Capisco.
In realtà, però, non capiva molto. Tutto gli sembrava strano. Dopotutto l'ultima missione era stata un fiasco, un innocente era morto per fermare Watashi. Sapeva che era una cosa di routine, ma avrebbe potuto evitarlo se solo avessero preso altro tempo. Se solo avessero avuto altro tempo, se solo ne avessero avuto... Ora, però, doveva concentrarsi sulla nuova missione. Una missione difficile che vedeva implicate altre persone, probabilmente dei contadini che volevano difendere le loro terre, non dei soldati addestrati al combattimento... Probabilmente sarebbero anche stati in svantaggio numerico... Che cosa poteva chiedere a quegli uomini? Che cosa poteva chiedere a loro di sconfiggere la Progenie quando lui stesso e i migliori strateghi dell'Alleanza faticavano a capire che strategia attuare?
Ci rimase a rimuginare per molto tempo, tanto che perse il senso del tempo e della distanza. Era il nocchiero ad occuparsi di quelle futili cose. Lui doveva pensare a come vincere. Vincere su tutti i fronti. Sapeva che l'Alleanza aveva bisogno di una vittoria e forse lui aveva le capacità per dargliela. Ora, però, capiva. Capiva che quei contadini potevano essere molto più utili di qualche ninja del suo livello. Loro combattevano con una determinazione che derivava dalle loro origini: avrebbero combattuto e probabilmente lavorato al suo fianco per salvare la loro terra, le loro famiglie, la loro origine. Poteva contare sulla determinazione di quella gente, doveva solo trovare il modo di guadagnarsi la loro fiducia. In più la vita di un contadino poteva essere più dura di quella di un ninja. La fatica non li avrebbe spaventati. L'unico intoppo rimaneva la fiducia che avrebbe dovuto guadagnarsi. Se lo avesse fatto, le probabilità di vittoria sarebbero aumentate a dismisura.
Ora, ricominciava a interessarsi al viaggio. Stava iniziando a capire che la direzione che stavano prendendo era proprio quella per il paese delle cascate. Una volta appurato ciò tornò a disinteressarsi del viaggio. Avrebbe avuto bisogno di energie e il nocchiere gli sembrava abbastanza esperto. Non gli rimaneva altro da fare che controllare l'equipaggiamento o farsi una bella dormita. L'equipaggiamento tuttavia era nuovo di zecca, quindi non doveva controllare proprio un bel niente. Si sarebbe fatto una dormita, eccellente.
[...]
Si svegliò tra gli scossoni del nocchiere che dichiaravano che erano arrivati. Non sapeva quanto aveva dormito, ma già si sentiva meglio. Il sonno probabilmente sarebbe mancato in quei giorni. Doveva farsi bastare quello per un po'.
Grazie mille, signore. Buona fortuna per tutto.
Detto questo scese con un piccolo balzo dalla carrozza e si rimise un attimo in sesto. Con il suo solito silenzioso passo, si incamminò verso la piccola cittadina cercando di analizzarne la conformazione per escogitare possibili difese. L'edificio che subito gli balzò all'occhio era una rustica taverna. Un ottimo luogo in cui chiedere chi era, o chi erano, i capi del villaggio. Si incamminò verso l'entrata pronto ad entrare e cercare l'oste. Si sa: chi è in cerca di informazioni deve chiedere al barista, o all'oste, del luogo. Sanno sempre tutto, quei maledetti.
//Congratulazione per gli esami, socio ^^ Ci si sente presto su Skype dai
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