| * Camminare per le montagne di Kumo era una delle cose che più gli piaceva fare. Fin da ragazzo, se voleva trovare un po' di pace sapeva che quello era il posto migliore. Nonostante fosse la parte più importante del Villaggio della Nuvola, il mitologico luogo della sua celestiale nascita, ormai la quasi totalità della gente se ne era dimenticata, preferendo mantenere i piedi ben saldi al suolo artificiale della città piuttosto che al duro ed insidioso terreno naturale. Proprio per questo era piacevole starci: si trovavano pochi umani lassù e ciò lo rendeva un luogo perfetto per allenarsi, ricercare se stessi o riflettere su passato e futuro. Giichi saliva il pendio senza fatica, nonostante il suo fisico non fosse più fresco come in gioventù, e con passo rapido. Se di solito la sua andatura era lenta ed il suo sguardo perso tra la natura aspra, con la mente che viaggiava leggera negli anni passati certo non senza un pizzico di malinconia, quel giorno aveva una cosa ben precisa da fare. In quanto attuale reggente ne aveva molte, in effetti, ma questo era un compito che una sua copia poteva svolgere benissimo senza dover lasciare la residenza del Raikage.*
(L'unico posto decente per allenarsi da questa parte della montagna è poco distante da dove sono ora..Se il ragazzo è abbastanza furbo, lo troverò lì)
* Continuava la salita pensando a quanto gli avevano riferito su di lui. Gli uomini migliori di Kumo, i capitani delle due fazioni della squadra speciale, avevano tentato senza successo di iniziare il giovane alla via degli assassini, ma qualcosa non aveva funzionato. Giichi non aveva voluto sentirne i motivi, si fidava del giudizio e dell'esperienza dei due uomini e questo gli bastava, ma controllando meglio la scheda del ragazzo aveva deciso che quel potenziale non poteva essere lasciato allo sbaraglio. Era ancora giovane, nel pieno delle forze, ma forse non ancora completamente maturo. Avrebbe potuto essere utile a Kumo, più avanti, seguendo la giusta via. Per questo aveva deciso di intervenire personalmente, doveva battere il ferro finchè era ancora caldo. Finalmente raggiunse il luogo dove pensava fosse il ragazzo, era l'unica parte un po' più in piano dove ci si poteva allenare, una specie di grande rientranza nel versante del monte che offriva un largo spazio quasi orizzontale, ed effettivamente lo trovò lì. Rimase a guardare il suo allenamento in disparte, standogli dietro le spalle, fino a quando decise di rivelare la sua presenza. L'invisibile campo elettromagnetico che lo circondava si espanse fino a raggiungere le spade che levitavano, scuotendole tutte leggermente.*
(Eccoti, Kousuke Yotsuki..)
|