| Yo sollevò un sopracciglio. No, c'era qualcosa che non andava. Aveva espressioni da bambola. Pareva di porcellana fine. Con all'interno un mostro nero e agghiacciante. Il burattinaio chiuse un attimo gli occhi, riflettendo... c'era qualcosa che collegava al Kaguya, che gli sfuggiva, al momento. Cos'era? Estrasse Karakasa, appoggiandolo all'orecchio. Promemoria... Onimio... progetto K. Ah, già! Ne aveva preparato uno per più o meno tutta la gente che conosceva ad Oto, perfino il suo kage. Beh, in realtà per tre persone: Onimio, Hideyoshi e Auron, i soli otiani di sua conoscenza che aveva visto recentemente. Ordinò al modello "Onimio" di venire fin lì con un semplice comando.
-Oh, beh, ok... anch'io ho fatto qualche studio dell'argomento, ma niente di veramente estensivo. Ho troppo da fare coi burattini, per quello.-
Soprattutto, si era dato molto da fare, sì, ma si era concentrato sul funzionamento squisitamente meccanico, degli esseri viventi. Molte cose ancora non le aveva esplorate o non si era interessato, ed era vero che in quei giorni era frenetico. Si era preso pure una testata in faccia da un genin, neanche tanto tempo prima.
-Ah, beh, gli scavi continuano da anni, i burattini lavorano che io ci sia o meno, quindi vanno molto in fretta... e ora mezzo villaggio si trasferisce qui. Beh, chiedevo se serve qualche posto tranquillo in cui stare, magari hai qualche richiesta. Più o meno tutti ne hanno... gli ANBU vogliono una zona top-secret e schermata, i laboratori medici hanno fatto richieste assurde... e non posso accedere comunque a metà dei rifugi già esistenti perchè segreto di questo e quello... AGH!-
Pareva piuttosto stressato, Saito. Normalmente a quell'ora avrebbe già sfoderato il suo solito ghigno sardonico, insieme a qualche battuta idiota. Sembrava un tipo vagamente più serio e controllato del vulcanico casinista di anni prima, ma forse era solo il periodo stressante. In quel momento un uccello volò nella stanza, e in un primo momento poteva tranquillamente venire scambiato per una colomba. Non lo era. Era un corvo. Bianco. Le ali sbattevano con eleganza, mentre atterrava sulla spalla del burattinaio. Occhi e becco erano neri come l'inchiostro, solo il piumaggio era candido. Gracchiò brevemente, muovendo leggermente la testa, colore a parte, era un corvo come altri.
-Ecco qui... ti presento Kurogo, l'ho creato appositamente per te. Non ti preoccupare, fa parte di una serie, non è stato un lavoro incredibile. E' un burattino da compagnia.-
Il corvo gracchiò di nuovo, in una imitazione di vita spaventosamente simile alla realtà. Ancora lontana, pensò il burattinaio: quello era solo un giocattolo fatto molto bene, e attrezzato in modo da avere una qualche forma di rudimentale intelligenza. Era leggermente più furbo di un normale animale, ma niente di più.
-Se lo vuoi, puoi tenerlo... o distruggerlo, non mi offenderei. Comunica direttamente con me, quindi ti potrebbe tornare utile... beh, per qualsiasi motivo. In più si adatta molto in fretta al suo padrone.-
Era un tono secco, serio. Non il tono di chi faceva un regalo, e puntava al pragmatico, come sempre. Yo in effetti non ci vedeva dietro niente a parte avere una comoda rete di informazioni e interscambio dati con i suoi compaesani... da buon arido meccanicista.
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