Dottore, chiami un dottore!, ruolata per doc scratch e Ed

« Older   Newer »
  Share  
doc scratch
view post Posted on 29/3/2013, 19:39     +1   -1




Oto era in tumulto, per più di una ragione. Il kage aveva ordinato a tutti coloro che non sarebbero andati al fronte di trincerarsi sotto terra, sfruttando una comoda rete di gallerie sotterranee creata dal burattinaio nel corso di anni di lavoro delle sue marionette autonome. Cercando di soddisfare quella richiesta, Yo Saito aveva dovuto ovviamente improvvisarsi arredatore di interni e architetto, coordinando i lavori di trasferimento per l'intero villaggio.
Insomma, una cosa immensamente stressante per il normalmente menefreghista burattinaio.


"ma chi me l'ha fatto fare..."

Si fermò all'interno di una grande sala circolare, un lavoro immenso per qualsiasi essere umano, una faccenda di una settimana per i suoi lavoratori instancabili. Molte porte si aprivano su di essa, e luci al neon la illuminavano completamente: una sala di ritrovo, che dava spaziosità anche se ci si trovava sotto terra. I motivi di pareti, soffitto e pavimento erano di colori tenui, tendenti all'ocra, violetto, e sinuosi, come spire di un serpente. A chi guardava, restava solo decidere in che modo associarli. Yo aveva commissionato quella sala mesi prima, e non vi era mai entrato, ma stava facendo un giro di ricognizione, per una volta con i suoi occhi.
Profonde occhiaie si erano disegnate, negli anni, sotto gli occhi ardenti del ninja di Oto. Gli occhi stessi erano diventati pozzi neri, non certo animati dal fuoco dato dalla sete di sapere che un tempo vi ardeva... quello avveniva solo in rare, preziose occasioni, sempre più rare man mano che la sua ambizione nella scoperta dei segreti dei burattini veniva saziata e colmata. A volte si chiedeva cosa avrebbe fatto, raggiunto il pinnacolo di quell'arte... preferiva non pensarci.
La sala pareva a posto, comunque. Una balconata la circondava... ora che la vedeva da questo angolo, pareva quasi un'arena gladiatoria, anche se non era nei suoi piani. Alcuni burattini entrarono, il design semplice e funzionale, erano sfere con braccia meccaniche e un singolo occhio centrale: un pugno di uno studente bastava a sfasciarli (e infatti aveva dovuto ricostruirne non pochi, da quando erano entrati in contatto con i ninja di Oto). Portavano alcuni tavoli e sedie per arredare l'ambiente, efficenti e tranquilli.
 
Top
• Ed •
view post Posted on 29/3/2013, 22:51     +1   -1




*Era ormai qualche tempo che l'intera Oto era stata "spostata" nel sottosuolo; non che ad Onimio importasse, del resto da quando era diventato medico passava la maggior parte del suo tempo facendo avanti indietro dall'ospedale al suo sotterraneo, ma la cosa che veramente lo aveva interessato, era il fatto che nello spostamento l'ospedale non avesse più lo spazio per ospitare certi "materiali da laboratorio".
Il kaguya se ne stava tranquillo, camminando e trasportando un grande carrello con sopra una sorta di bara ben coperta e sigillata. I suoi occhi tuttavia brillavano di eccitazione, come se stesse aspettando quel momento da tempo: cosa che difatti era. Da quando aveva presenziato alla riunione con il Kokage con gli altri ed il segno si era stabilito nel suo corpo, non aveva più avuto contatti nè coi primi nè con il secondo, perciò aveva avuto nuovamente tutto il tempo per dedicarsi ai suoi studi. Era un po triste vedere quel nuovo Onimio nato nell'oscurità. Portava sì sul volto lo stesso bagliore e candore che aveva sempre avuto, ma adesso quello, era generato da ben altre sensazioni e passioni. Era innocentemente deviato e internamente spezzato.
Tutto pimpante con il suo carrello, raggiunse infine un passaggio più grande, che si apriva in una ancora più grande sala circolare, dove con la coda dell'occhio intravide Yo. Onimio sembrò diventare più serio di colpo e rallentò il passo. Non sapeva cosa fare.
Andarlo a salutare? Fingere un sorriso? Proprio non lo sapeva, ma dato che si rese conto che la sua presenza non poteva essere passata inosservata, si incamminò verso il burattinaio, senza ancora avere bene in mente il da farsi.*
 
Top
doc scratch
view post Posted on 29/3/2013, 23:52     +1   -1




Yo notò Onimio solo all'ultimo, mentre si avvicinava. Stava studiando come erano risultati i particolari minuti. Niente male... ma conosceva burattini in grado di lavorare meglio. L'immagine di una grande casa scolpita nella sabbia e un uomo serio e compunto circondato da impeccabili servitori in kimono gli si affacciò alla mente, molesta. Yo la scacciò con fastidio. Suo padre, il capofamiglia, i suoi zii, i suoi parenti... la casata dei Saito e le loro tecniche segrete potevano marcire all'inferno, sarebbe arrivato alle marionette autonome con le sue forze, loro potevano tranquillamente starsene a Suna a fare i sovrani del deserto o qualsiasi cosa si credevano di essere.
Onimio stava trasportando del materiale. Pareva roba importante e di ricerca... Onimio un ricercatore? E da quando? Stane cose avvenivano ad Oto, il Kaguya pareva un ragazzo tranquillo, un pò sempliciotto, forse. Anche adesso sorrideva, candido, inquietante, con quella illuminazione artificiale, e apparentemente vuoto, colpito da qualcosa di intimamente sbagliato.
L'aveva visto, alla riunione, trasformarsi in quell'orrore incontrollabile, e forse sottovalutarlo non era proprio il caso.


-Onimio-kun. Ti serve spazio per quella roba? Da quando ti sei dato alla ricerca?-

Non era proprio un tono allegro o collaborativo, ma perlomeno si proponeva di dargli una mano. Chissà come avrebbe reagito quell'Onimio segnato?
 
Top
• Ed •
view post Posted on 30/3/2013, 01:33     +1   -1




Onimio-kun.
Quel -kun, senza che riuscisse bene a capirne il motivo, gli fece rivoltare lo stomaco, fù una reazione istintiva e senza spiegazione. Si sentì solo disgustato, ma passò oltre, in fondo stavano solo scambiando due chiacchiere. Quella "roba" che stava portando era per lui preziosissima, era la prima, la sua prima rossa amante e nessuno oltre lui l'avrebbe vista o tantomeno toccata. Perciò scosse subito la testa, con sguardo serio-*


Onimio: No...Grazie.

*Ebbe una brevissima pausa, prima di continuare più rilassato, riacquistando un po di luce negli occhi.*

Onimio Non da molto ineffetti... Ho iniziato a dedicarmici seriamente da quando ho lasciato l'ospedale, adoro l'anatomia! E la medicina ed il corpo umano...

*Stava già iniziando a parlare troppo, non che avesse molto da dire e solo a quel punto si rese conto, che anche lo Yo che aveva davanti non era più lo Yo che incontrò la prima volta, sembrava avere degli occhi molto più scuri e profondi, quasi stanchi. Evidentemente anche lui doveva averne viste delle belle...
Come era normale che avvenisse, la sua mente ricordando il burattinaio, si riavvicinò anche ad un altra figura, quella di Keni..*


(Oni: GWAHKYAAAAAAAAAAAAAA)

*Un grido agghiacciante gli fece chiudere subito gli occhi con forza, squarciandolo dalla sua memoria e riportandolo solo nell'immediato; davanti a Yo, con le mani sul carrello.
Onimio non diede a vedere altro, riaprendo gli occhi senza essersi mosso di una virgola, dimenticò tutto e non fece caso al grido. Fù come se nulla fosse accaduto, e continuò.*


Onimio: Tu invece? Come te la passi? Sembra che ti sia dovuto dare un gran da fare per tutto questo...

*Mosse la testa e gli occhi tutt'attorno, per indicare i lavori di scavo, ma quelle in fondo erano solo chiacchiere di cortesia....*
 
Top
doc scratch
view post Posted on 30/3/2013, 02:03     +1   -1




Yo sollevò un sopracciglio. No, c'era qualcosa che non andava. Aveva espressioni da bambola. Pareva di porcellana fine. Con all'interno un mostro nero e agghiacciante. Il burattinaio chiuse un attimo gli occhi, riflettendo... c'era qualcosa che collegava al Kaguya, che gli sfuggiva, al momento. Cos'era?
Estrasse Karakasa, appoggiandolo all'orecchio. Promemoria... Onimio... progetto K. Ah, già! Ne aveva preparato uno per più o meno tutta la gente che conosceva ad Oto, perfino il suo kage. Beh, in realtà per tre persone: Onimio, Hideyoshi e Auron, i soli otiani di sua conoscenza che aveva visto recentemente. Ordinò al modello "Onimio" di venire fin lì con un semplice comando.


-Oh, beh, ok... anch'io ho fatto qualche studio dell'argomento, ma niente di veramente estensivo. Ho troppo da fare coi burattini, per quello.-

Soprattutto, si era dato molto da fare, sì, ma si era concentrato sul funzionamento squisitamente meccanico, degli esseri viventi. Molte cose ancora non le aveva esplorate o non si era interessato, ed era vero che in quei giorni era frenetico. Si era preso pure una testata in faccia da un genin, neanche tanto tempo prima.

-Ah, beh, gli scavi continuano da anni, i burattini lavorano che io ci sia o meno, quindi vanno molto in fretta... e ora mezzo villaggio si trasferisce qui. Beh, chiedevo se serve qualche posto tranquillo in cui stare, magari hai qualche richiesta. Più o meno tutti ne hanno... gli ANBU vogliono una zona top-secret e schermata, i laboratori medici hanno fatto richieste assurde... e non posso accedere comunque a metà dei rifugi già esistenti perchè segreto di questo e quello... AGH!-

Pareva piuttosto stressato, Saito. Normalmente a quell'ora avrebbe già sfoderato il suo solito ghigno sardonico, insieme a qualche battuta idiota. Sembrava un tipo vagamente più serio e controllato del vulcanico casinista di anni prima, ma forse era solo il periodo stressante.
In quel momento un uccello volò nella stanza, e in un primo momento poteva tranquillamente venire scambiato per una colomba. Non lo era.
Era un corvo. Bianco.
Le ali sbattevano con eleganza, mentre atterrava sulla spalla del burattinaio. Occhi e becco erano neri come l'inchiostro, solo il piumaggio era candido. Gracchiò brevemente, muovendo leggermente la testa, colore a parte, era un corvo come altri.


-Ecco qui... ti presento Kurogo, l'ho creato appositamente per te. Non ti preoccupare, fa parte di una serie, non è stato un lavoro incredibile. E' un burattino da compagnia.-

Il corvo gracchiò di nuovo, in una imitazione di vita spaventosamente simile alla realtà. Ancora lontana, pensò il burattinaio: quello era solo un giocattolo fatto molto bene, e attrezzato in modo da avere una qualche forma di rudimentale intelligenza. Era leggermente più furbo di un normale animale, ma niente di più.

-Se lo vuoi, puoi tenerlo... o distruggerlo, non mi offenderei. Comunica direttamente con me, quindi ti potrebbe tornare utile... beh, per qualsiasi motivo. In più si adatta molto in fretta al suo padrone.-

Era un tono secco, serio. Non il tono di chi faceva un regalo, e puntava al pragmatico, come sempre. Yo in effetti non ci vedeva dietro niente a parte avere una comoda rete di informazioni e interscambio dati con i suoi compaesani... da buon arido meccanicista.
 
Top
• Ed •
view post Posted on 31/3/2013, 03:53     +1   -1




*Onimio ascoltò attento, per quanto quello non fosse effettivamente un argomento di suo interesse, era indubbiamente interessante sentire di come il villaggio si fosse completamente spostato nel sottosuolo. Se mai Un giorno fossero riusciti o avessero voluto tornare anche in superficie, Oto sarebbe diventato un paese segreto decisamente imponente. Ma fu la velata gentilezza di Saito ad incuriosire maggiormente il Kaguya, che a quel punto non potè rifiutarsi dal chiedergli un piccolo favore.*

Onimio: Bhè....effettivamente ci sarebbe una cosa... vorrei che il mio sotterraneo fosse collegato direttamente al "nuovo" villaggio, tramite una porta segreta magari...mi eviterebbe di dover tornare in superficie per poi tornare sottoterra... Te ne sarei grato...

*Era una richiesta piuttosto normale, che Onimio proferì con voce altrettanto normale. Forse quella, senza che se ne accorgesse, era la prima volta che chiedeva un favore a qualcuno che non riguardasse l'allenamento o altro; del resto non aveva mai condotto una vita all'insegna dell'amicizia, per quanto fosse sempre stato buono come il pane.
Mentre i due continuavano a conversare, da una delle tante gallerie collegate a quel gran salone, sbucò un volatile completamente bianco e candido, che Onimio non potè non ammirare per la sua bellezza. Il pennuto volò deciso fino a planare sulla spalla di Yo, mostrando il becco ed i suoi lucenti occhi neri.
Si chiamava Kurogo, nome originale per un pennuto bianco, ed era uno dei tanti lavori del marionettista. Il Ragazzo ancora in piedi con le mani sul carrello rimase stupefatto dalla verosimiglianza di quella marionetta, che sembrava essere in tutto e per tutto un corvo vero. Ed a quel punto, Yo glielo offrì come "regalo".
Per un istante Onimio ne rimase stupito, non se lo aspettava, e vedendo la piccola marionetta lì, sulla spalla del vero proprietario si limitò ad accettarla cordialmente, ingenuamente, senza pensare a nessuna malignità, nè al fatto che da quel momento sarebbe stato sempre sotto controllo.*


Onimio: Ti ringrazio Yo...Accetto volentieri la compagnia di Kurogo, potrebbe sempre tornarmi utile il poter comunicare direttamente con te.

*Sorrise, sinceramente. Fu un gesto completamente normale che non nascondeva niente dietro, dato che trall'altro dentro di lui, non vi era nulla.
O quasi.*
 
Top
doc scratch
view post Posted on 31/3/2013, 15:17     +1   -1




Yo annuì, estraendo una cartina stropicciata che rappresentava il villaggio. C'erano molte annotazioni, schizzi, schemi, numeri e quant'altro, ed era estremamente difficile, da leggere. Chiese ad Onimio la posizione del suo laboratorio, identificandolo in fretta come uno dei primi creati nel villaggio.

-Dammi qualche giorno e avrai il tuo accesso personale e riservato. Ah, per disattivare la sorveglianza, basta dirlo a Kurogo, ti capisce e non voglio invadere la privacy o cose del genere.-

Al solito, tono inespressivo, aria schifata. Non dava assolutamente l'idea di fare un favore a nessuno, e Yo non avrebbe mai e poi mai ammesso di fare favori a chicchessia. Era un duro, bastardo arido meccanicista, e questo era tutto.
E regalava corvi personalizzati. Perchè gli piaceva fare cose personalizzate e fighe, non perchè pensava potesse fare piacere a qualcuno. Ovviamente.


-Uhm... di niente. Se ti serve altro... uhmmm... sai come fare. Vado a dare ordini per quel tunnel.-

Una decina di burattini indaffarati entrarono mentre lui usciva, impettito e vagamente imbarazzato, portando panche, tavoli e altro materiale. Oto veniva ricostruita lì e ora. Yo si chiese ovviamente una cosa piuttosto stupida, ma lampante: e lo ziggurat enorme che sorgeva in mezzo al villaggio? Era un segnale piuttosto evidente di dove si trovasse quel villaggio "nascosto" e non aveva molto senso lasciarlo, ma esisteva dalla fondazione del villaggio stesso. Spostare l'intero villaggio?

"uhmmm... tanto vale cercarsi una sistemazione secondaria."

Dieci minuti dopo, molti corvi dall'aria innocua cambiarono rotta improvvisamente e apparentemente senza motivo, in giro per il continente. Nuova direttiva. Nuovi ordini.
 
Top
6 replies since 29/3/2013, 19:39   118 views
  Share