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| Jagura, da quanto non sentiva quel nome? Il mago sorrise al sentire di quelle parole e senza muoversi afferrò col chakra la carta che aveva appena mostrato l'interlocutore. La voltò osservandola, era la stessa che quel giorno ad Hamuretto aveva lasciato a colui che riteneva essere un degno futuro membro al servizio della libertà. Gliela consegnò nuovamente, come se l'avesse promosso nuovamente a fiero possessore ed incrociando le braccia, andò immediatamente al dunque: quella notte di tempesta non si erano incontrati per caso.
- Non voglio perdere tempo Ryu, se ti ho cercato nell'ultimo mese c'è una ragione ben precisa. Ricordo bene le tue parole sulla libertà, i tuoi pensieri che in qualche modo condividevo
Una voce calda, profonda, che si espandeva per la pioggia che continuava a battere incessante a pochi centimetri dal giocoliere che continuava a rimanerne assolutamente immune.
- Ho creato un'organizzazione, un gruppo grazie al quale potremo diffondere l'ideale di cui ci facciamo garanti. Eheh... tu sei sempre stato ambizioso, non è vero?
Era strano, come se Ryu sentisse quel giovane sulla propria pelle sebbene fosse distante alcuni metri. Ne ascoltò ogni parola, seguì il filo del suo discorso finché non nominò ciò che li avrebbe guidati attraverso il buio della corruzione.
- Furikami potrà darti un potere inimmaginabile ma tu dovrai esserle compagno. Se accetti di seguirmi ti mostrerò la nascita di un vero progetto
Jagura non lo conosceva bene ma sentiva di potersi fidare quantomeno della mentalità di quello shinobi. Lo Yotsuki non era un assassino, non era un nukenin, era semplicemente un ninja alla ricerca di uno stato ideale in cui ogni shinobi poteva essere libero di governare se stesso. Il mago si voltò scattando verso la foresta, seguirlo o meno era una scelta della pantera ma rimanere fermo battuto dalla pioggia nefasta di quella notte non avrebbe portato che alla stretta sempre più devastante di quelle catene intorno al mondo.
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