Watashi 4A - La succuba e il Marchio, Passaggio di rango per .Hide e .Kuroro

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view post Posted on 17/3/2013, 19:18
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- Hideyoshi Kaguya.

La voce era familiare al Kokage. Già incontrata qualche tempo prima, la persona che proferì quelle parole sembrava essere apparsa dal nulla alle spalle del giovane, a circa cinque metri di distanza. Era nella stessa posizione di sempre: mano destra sul lungo bastone invecchiato in legno, mano sinistra dietro una ricurva schiena che faceva apparire la lunga argentea barba ancor più lunga del solito. I pochi capelli erano sempre al loro posto, ma un dettaglio parve essere evidente. I lineamenti del vecchio sembravano più giovanili, cose se dimostrasse un'età ben diversa dal loro ultimo incontro. Vestivano con il solito kimono nero, questa volta con sfaccettature color porpora inteso, simboli floreali adornavano il colletto, più doppio.

- Ho scrutato la tua mente, vedo gli stessi demoni di sempre. Ma questa volta ve n'è uno ben diverso. Sei qui per cercare qualcosa che hai smarrito, dico bene?

Il cauto modo di parlare da vecchio saggio era rimasto immutato. Era forse Hidedeyoshi a ricordarlo diversamente?
 
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view post Posted on 18/3/2013, 01:39
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*Una voce roca si fece largo tra la pietra del negozio, il vento ed il suono del suo respiro. Roca, familiare, insondabile; aveva già sentito qualcuno chiamarlo con nome e cognome, lì al villaggio. Ma il tono era diverso, più profondo, più strascicato... il vecchio della porta est, Yama Uchiha.
Il giovane si voltò per trovarselo davanti. Ma la vista lo sorprese nettamente; non era come lo ricordava, per niente. L'ultima volta che si erano visti, proprio su quella soglia, il vecchio era curvo e rugoso, visibilmente stanco, e le vesti nere semplici se non consunte.
Solo il bastone pareva uguale.*


(Possibile? Mi stava parlando semplicemente o era nella mia testa?)

"Yama-sama, che coincidenza... vi trovo bene."

*Disse, e con un inchino profondo salutò il venerando shinobi. Nel farlo incrociò il nero dei suoi occhi, nascosti dalle sopracciglia cespugliose e dalle palpebre basse... ma erano lì, Hide lo sapeva, oltre la notte gli Uchiha celavano il rosso di un'alba senza risveglio. Lo Sharingan.
La mente corse a Kira e Shizue, ma tornò in un lampo. La domanda era netta e fin troppo retorica: il vecchio conosceva la ragione della sua presenza lì.*


"Corretto, Yama-sama. Molto mi ha tormentato da quando ci siamo lasciati, e molto mi tormenta tutt'ora... ma si, non sbagliate quando dite che è altro ad animarmi ora.
In verità non ho smarrito alcunché... diciamo che non sono neppure sicuro della sua presenza. Ma i vostri occhi mi dicono che sapete già tutto.
È Auron Hyuga che cerco, il giovane shinobi che vi ha accompagnato... o perlomeno presumo l'abbia fatto, dopo la mia scomparsa. Ho ragione di credere che egli sia in grave pericolo.

Potete aiutarmi?"


*Non si fidava molto del vecchio shinobi... li aveva guidati, questo è certo, aveva mostrato loro la visione che li aveva condotti al Cantore... a Keiichi... ma, nonostante tutto, il suo cambiamento e la sua presenza lì, repentina, conveniente, inaspettata, non suggerivano altro che un piano ben preciso. Troppe coincidenze.
E poi il suo aspetto... Hide aveva una buona memoria, e vedeva discretamente bene... possibile che si fosse sbagliato? Ricordava il bastone nodoso, ma nodoso era anche colui che lo portava... ora invece... era curvo, sì, ma pareva aver perso una decina d'anni come minimo.
Sorrise, non c'era ragione di indispettirsi, e soprattutto il rischio che il vecchio potesse leggere la sua diffidenza era ancor più inquietante.*


(Sono senza indizi.... se può darmene uno, ben venga).
 
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view post Posted on 18/3/2013, 19:17
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Tra sorrisi e parole Hideyoshi aveva perfettamente capito che ormai Yama aveva già compreso cosa lui volesse. Sebbene sembrasse ringiovanito, il suo potere sembrava lo stesso e la risposta del vecchio non tardò ad arrivare. Iniziò ad avvicinarsi lentamente verso il Kokage, zoppicando vistosamente dal lato sinistro del corpo. Ma non sembrava soffrirne anzi, ad ogni passo che il suo corpo faceva, la sua espressione si accendeva sempre più, quasi contento di quel che stava patendo.

- Auron Hyuga, per questo sono qui. Lui è vivo, so che ci tenevi molto a saperlo. Quando ci siamo separati il giorno del nostro incontro, l'ho accompagnato nell'unico posto che l'avrebbe accolto come una casa, a sua detta. Giungemmo al Grande Tempio di Dio Jashin, oltre il paese del Vento. Di li in poi non so cosa sia accaduto, non mi è permesso entrare, ma so che è vivo.

Poi l'ennesimo sorriso che stringeva i suoi occhi, tanto da mostrare le vistose rughe a zampa di gallina. Un sospiro allegro per poi continuare a parlare. Brandiva il suo nodoso bastone, e lo utilizzava più per estetica, dal momento che preferiva quasi lasciarsi cadere passo dopo passo, sul lato che lo rendeva quasi monco.

- E' un viaggio di circa un giorno e mezzo al mio passo, tristemente difficile da trovare. Sarò la tua giuda, se tu vorrai.


Fissava Hide negli occhi, sapeva perfettamente quale sarebbe stata la sua risposta, l'aveva già visto, ma toccava attendere. Occhi ancora serrati in quel sorriso quasi finto, il braccio ancora fermo dietro la schiena curva.
 
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view post Posted on 19/3/2013, 04:59
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*Il vecchio, in risposta alle parole del Kage, avanzò. Hide fece per venirgli incontro, perché, di primo impatto, gli parve di vederlo cadere sotto il peso del proprio corpo. La gamba sinistra pareva azzoppata, anzi, pareva mancare del tutto, dato che Yama affondava di parecchi centimetri ogni due passi.
E il bastone... non ne faceva uso, quasi nemmeno lo appoggiava a terra. Hide rimase interdetto...*


(Ma che diamine... perché si muove così?)

"Yama-sama, avete bisogn..."

*Il vecchio gli parlò sopra, comunicandogli la notizia che il Cantore aveva bisogno di sentire. Auron era vivo; si erano separati dopo l'arrivo al Grande Tempio... ma era vivo. Hide non poté che sentirsi sollevato, ma avanzò ugualmente incontro all'Uchiha.*

"Sono sollevato... ma voi, Yama-sama... voi avete bisogno d'aiuto. Siete ferito?"

*Era una strana domanda... in verità, le movenze strascicate del vecchio erano così poco accusate dalla sua voce da farle sembrare piacevoli... ma Hide dovette domandare comunque.
E poi, immediatamente, pensò a ciò che aveva detto Yama. Il Grande Tempio, oltre il Paese del Vento.... una distanza immensa... com'era possibile?
Non sarebbe stata la prima volta che il Kaguya metteva piede in un luogo di culto Jashin... l'ultima volta era stata in compagnia del suo amico, ed era anche stato il luogo dell'ultimo risveglio selvaggio della Bestia di Otomika... tutto quel sangue... un brivido lo colse.*


(Auron è vivo... ma in un Tempio di Jashin?! E Keiichi, possibile che abbia nascosto il corpo di Illya così lontano? Devo vederci chiaro...)

"D'accordo Yama-sama... fatemi da guida.. ma dovrò domandarvi molto altro mentre ci incamminiamo fuori dal villaggio... lasciate che vi aiuti."

*Il vecchio sembrò intenzionato più che mai a partire, ed Hide, benché avesse saputo del suo amico, non poteva ignorare le parole di Manda... avrebbe raggiunto Auron, e l'avrebbe ricondotto in sicurezza al Suono.
Camminarono piano tra le strade di Oto, lo strascichio del passo di Yama sul brecciato li seguiva a ruota. Il Cantore non tardò a manifestare i suoi dubbi...*


"Yama-sama... cos'è accaduto esattamente dopo il mio allontanamento? Come avete raggiunto il Grande Tempio? Keiichi ha lasciato indizi fino a quel punto così lontano?
E Watashi... avete incontrato resistenza durante il viaggio?"


*Discesero fino all'uscita occidentale. I Custodi li videro avvicinarsi, ed il Cantore diede ordine di aprire la porta ovest.
In un istante, furono fuori, nel bosco. La radura che li circondava già sapeva di pericolo... ed il giovane Kokage non poteva permettersi un viaggio di un giorno e mezzo affianco ad un vecchio, per giunta claudicante.
Si fermò nel mezzo del pianoro, e compose dei sigilli ben conosciuti.*


"Perdonate la mia diffidenza, Yama-sama, ma non possiamo viaggiare al vostro passo. La Progenie potrebbe saltarci addosso in qualsiasi momento, e benché io confidi nelle mie e nelle vostre capacità al punto da non domandare una scorta, desidero coprire la distanza in sicurezza...
Kuchiyose no Jutsu!"



<tecnica> -Tecnica del richiamo-
(Chk: dipende dall'evocazione) "Il ninja si procura volontariamente una piccola ferita. Il sangue che ne sgorga è il sacrificio richiesto per attivare il legame con il contratto firmato, e la composizione di diversi sigilli permette di evocare le creature più disparate, sempre più potenti ad ogni grado ninja superiore a quello di Genin. Poggiata la mano a terra, la creatura evocata potrà agire seguendo le direttive dell'evocatore."


Oogata- (Chk:70)

Serpente dalle grandi dimensioni lungo circa 12 metri. I suoi muscoli ben sviluppati gli consentono di portare degli attacchi piuttosto potenti e di difendersi grazie alla spessa pelle. Come se non bastasse, il veleno secreto dalle sue zanne risulta letale per qualsiasi essere vivente.

Frz: 273
Def: 219
Vta: 225
Chk: 110
Int: 105
Res: 240
Vel: 155
Stm: 418

<taijutsu ravvicinata> -Morso Velenoso- (Stm: -8)(Frz: +200)
"Il rettile gigantesco si fionda contro l’avversario e cerca di morderlo con i suoi giganteschi denti. [Questa tecnica causa status Ferita da Taglio e Veleno]".

<taijutsu> -Avvolgimento- (Stm: -8)(Def: +190; Res:+170)
“La forza muscolare di Oogata è concentrata lungo tutta la parte corporea, grazie alla quale riesce a trattenere gli attacchi avvolgendosi su se stesso e costituendo dunque una spessa barriera squamosa”.

Possiede un'Abilità nel Nascondersi di due livelli superiore al padrone. Il livello di base è 4.

(Stm: 217 - 3= 214)



*Non avrebbe evocato lo Sfregiato per una situazione di minor importanza. Aveva certamente bisogno di riposo, dopo lo scontro con Keiichi, ma Hide non riusciva a pensare a nessuno più indicato per trasportarli tra le sabbie del Vento in velocità.
Così apparve, tra le nubi, il serpente di bronzo. Le scaglie rilucevano anche all'ombra dei larici, ed il sibilo profondo donava alle centinaia di cicatrici un aspetto ancor più terribile.
Lo vide svincolare le spire, ed il punto in cui la rosa di Keiichi l'aveva colpito apparve evidente: le scaglie erano completamente annerite, seghettate, butterate. Il Cantore strinse gli occhi pensando a quanto aveva patito, a quanto avevano patito assieme. Lo salutò con un inchino, ed Oogata fece altrettanto.
Poi, con somma sorpresa di Hide, fu il rettile a parlare. Lui, lo Sfregiato, che quasi mai Hide aveva sentito aprire bocca.*


Oogata:"Così hai scelto... ora la mia pelle è davvero la tua, Hideyoshi-dono..."

*La voce penetrante, il sibilo intenso, gli occhi dorati fissi sui guanti del Kaguya. Hide sorrise, annuendo e portando la mano fin sul corpo del serpente.*

"Oogata-senpai, dobbiamo raggiungere con rapidità il Paese del Vento, ed abbiamo bisogno del tuo aiuto. Yama-sama, qui, ti indicherà la via con esattezza."

*Un lungo sibilo fu l'assenso dello Sfregiato, che inclinò il possente capo per permettere ai due di salire.*

GDR OFF///Mi sono preso la libertà di farci uscire dal villaggio.///GDR ON
 
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view post Posted on 19/3/2013, 23:55
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Evocata la belva, il Kokage partì diretto con le domande. Sembrava intenzionato più che mai di scoprire il fato di Auron, volava però saperne di più su tutto il da farsi e sull'accaduto. Vedendo Yama zoppicante, capì che qualcosa non andava e prontamente chiese lui se avesse bisogno di una mano; la risposta del vecchio non fu vocale ma bastò un segno con la mano e l'ennesimo sorriso per far capire al giovane che era tutto ok.
Acconsentì di avere Yama come guida, a patto che lui rispondesse alle sue domande. A questo il vecchio non rispose, ma con un lieve cenno della testa fece comprendere a Hideyoshi che il tempo delle risposte sarebbe giunto.
Si avvicinò dunque al serpente, enorme e completamente avvolto da segni e cicatrici, aveva combattuto molto e forse aveva bisogno di altro riposo. Posò una mano sulla sua squamosa pelle e disse qualcosa.


- Questo animale è sofferente. Il vostro rapporto di servo e padrone reciproco lo rende impossibilitato a negare l'aiuto che chiedi. a dimmi, diresti di no se la sua specie ti chiedesse aiuto e tu fossi completamente stanco? ..Bene.

Parole avvolte in un alone di mistero, che in quel frangente non avevano alcuna attinenza con l'accaduto.
Quando il grosso animale abbassò il capo per permettere ai due umani da salire, Yama diede un altro buffetto sul muso del serpente, che, presi a bordo i due, iniziò a muoversi velocemente. Si spostava con agilità appena uscito dal cancello Ovest, come se sapesse già tutto, come se Yama avesse dato già a lui delle indicazioni.
Il viaggio sarebbe stato lungo e forse non libero da ostacoli di qualunque sorta, ma il vecchio, se era ancora in piedi, fermo senza usare il suo bastone, osservò Hide, sorridendo.


- Dimmi pure, giovanotto.

Poi allungò la mano nella veste ed estratto un rotolo lo diede ad Hideyoshi.

- Ecco cos'abbiamo trovato fuori dal tempio. Era con una lettera di Keiichi, quella l'ha tenuto il tuo amico, questo l'ha dato a me, da consegnare proprio al Kokage in persona, lui non ne aveva bisogno.
 
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view post Posted on 22/3/2013, 18:51
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*Yama schivò le domande del Cantore esattamente come questi si aspettava. Hide non aveva uno Sharingan, non poteva leggere le menti delle persone, né prevedere i loro intenti... e tuttavia aveva passato abbastanza tempo a trattare con bugiardi e doppiogiochisti da intuire quando un segreto è nascosto per il bene altrui, e quando viceversa serve ad un fine cinico.
Sospettò si trattasse del secondo caso, e vedendo il vecchio toccare Oogata immaginò che avesse fatto qualcosa al serpente. Non aveva modo, tuttavia, di sincerarsene.*


(Gli Uchiha sono in grado di porre qualcuno sotto genjutsu in mille modi... io non sono in grado di capire se ciò sia avvenuto o meno, dato che non conosco la strada per il Grande Tempio, né so valutare se Yama abbia cattive intenzioni o voglia soltanto velocizzare il processo di comunicazione con Oogata... tuttavia...)

"Oogata è sofferente, questo è vero Yama-sama... ma sbagliate a dire che è costretto da un rapporto gerarchico. Io sono ai Serpenti ciò che loro sono per me: compagni. Qualora fossero loro a richiedere il mio aiuto, benché sofferente, farei ciò che devo."

*Rispose così all'enigma, e facendolo fu certo dei suoi sospetti. Yama guidava Oogata attraverso il tatto... e forse anche attraverso la mente. Lo Sfregiato sapeva quale percorso seguire senza nemmeno essersi consultato con l'Uchiha.
Ma di nuovo non poteva accusare Yama di nulla, né si sentiva eccessivamente allarmato... e tuttavia, forse, una scorta avrebbe dovuto chiederla.
Il vento ancora non riusciva a farsi largo tra gli alberi, ma la velocità di movimento del serpente faceva sì che fosse Hide a colpire l'aria immobile. I capelli si imbizzarrirono ancor più di quanto già non fossero, e gli occhi dovettero rimanere trincerati oltre le palpebre.
Quanto era passato dal viaggio a Kiri? Quanto era cambiato lui? In groppa a Manda non riusciva nemmeno a tenersi saldo, ed ora affrontava la stessa cavalcata come fosse un divertimento...
Infine uscirono dalla foresta, ed il Paese delle Risaie gli si dischiuse davanti. Sembrava passata una vita dall'ultima volta che aveva solcato quelle praterie, ed il paesaggio, sotto i colpi di Watashi, era lungi dall'essere familiare. Per una volta che il Cantore si sentiva bene, il mondo cadeva a pezzi.
Anche Yama pareva resistere egregiamente al vento di prua, al punto da passargli un rotolo sigillato senza quasi battere ciglio.
Un piccolo rotolo, di quelli che si usano per le comunicazioni urgenti, niente di speciale. Hide lo osservò attentamente, quindi si voltò verso il vecchio.*


"Vi ringrazio, Yama-sama."

*Lo aprì.*
 
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view post Posted on 25/3/2013, 14:38
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Hide fece per allungare la mano, afferrando dolcemente il rotolo che Yama li stava porgendo. L'Uchiha stesso, nonostante i suoi occhi non sapeva cosa vi fosse al suo interno, ma l'avrebbe capito subito, non appena gli occhi del Kaguya avessero incrociato il contenuto di quel pezzo di carta.
Lentamente il rotolo venne srotolato, e quel che vi trovò dentro fu abbastanza agghiacciante, tanto do scotere l'animo del Kokage per qualche breve attimo. Riportava una sola frase al suo interno, ma colma di significato. Era scritto con una grafia a lui familiare, in maniera tremante, scritta non con inchiosrto ma con un leggero filo di sangue. La parte finale del messaggio era stata strappata in maniera non regolare, quasi affrettata.


Il Diavolo è con Watashi. Le tre tomoe con Jas...
A.H.



Un piccolo sorriso apparve sulla faccia di Yama, non visto però di Hideyoshi, troppo preso nella lettura di quella frase. Era apparentemente chiara ma forse ben altro era celato dietro quel messaggio. Stava ora al Capo Villaggio di Oto capire cosa fare. Una parte del messaggio era più semplice, l'altra meno. Cosa avrebbe fatto ora il giovane Cantore?

GdROff - Uno degli ultimi post di transizione, di quelli corti insomma. Have fun 8==D -GdROn

Edited by .Kuroro - 25/3/2013, 14:53
 
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view post Posted on 28/3/2013, 23:08
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*Ciò che lesse furono una serie di lettere marcate in rosso vivo... la carta era odorosa, come fosse stata lasciata al chiuso e umido per troppo a lungo... ma non era marcia, né il rotolo dava segni di cedimento. Pareva nuovo, come appena utilizzato, e lo stesso poté dire della carta... cos'era allora?
Avvicinò gli occhi e il naso alla cartapecora... i sensi guidati dal chakra spirituale...*


<attivazione> -Abilità nel Fiuto- (Stm: -5 in combattimento, -2 in GDR) [Liv 5 : 11/20]
"Il ninja in possesso di questa abilita riesce a individuare il nemico che si nasconde e le trappole."
(Stm:214-2=212)



*Benché Oogata procedesse spedito, il vento non impedì al Cantore di percepire una nota conosciuta tra gli odori che impregnavano la carta... la laccatura rosso scuro delle lettere era senza dubbio sangue, questo si... ma apparteneva ad Auron, il suo amico?*

(Non so distinguere l'odore di sangue e sangue, non sono una bestia... ma il puzzo di Auron è leggenda, e credo abbia messo le mani su questo rotolo... vi ha sudato sopra, magari...
E poi A. H.... è stato davvero Auron a scrivere questo messaggio?... la cosa mi spaventerebbe oltremodo...


*Hide non era certo un maestro nel decriptare i messaggi... tuttavia, come si dice, quando si è predisposti al conoscere una risposta, le verità saltano lampanti. E il giovane Kaguya, in quel momento e leggendo quelle parole, era certamente predisposto.
Vedeva troppo oltre? Congetturava eccessivamente? Il Diavolo poteva essere Illya, le tre tomoe Yama, e se da un lato c'era Watashi, dall'altro quel Jas poteva stare per Jashin... la carta era stata strappata di mano allo scrittore, o perlomeno questo parve al Kaguya...
Dèi e uomini, dunque, e sangue sulla carta. Cosa aveva scoperto Auron? Cosa sapeva Yama? Troppo rimaneva ignoto al Cantore, ed era stato incauto a lasciare il Suono su due piedi...*


(Tre su quattro sono mostri, e ne ho assaggiato la follia... di Yama non posso sospettare. Non è il solo Uchiha, e per ora, benché misterioso, mi ha fatto da guida.)

*Chiuse il rotolo, e lo infilò nella cintura.*

"Vi ringrazio, Yama-sama... pareva un messaggio d'avvertimento più che di soccorso... avete detto di averlo trovato fuori dal Grande Tempio, ed Auron era con voi, perché avete menzionato una lettera di Keiichi da lui tenuta... dunque, mi chiedo, avete visto qualcosa di sospetto sul luogo del ritrovamento? Con i vostri occhi ed il vostro intuito, certamente è difficile lasciarsi sfuggire un dettaglio importante..."

*Avrebbe giocato in questo modo, rimanendo chiaro con Yama. Il vecchio poteva percepire il suo sospetto, o almeno così il giovane Kage continuava a ripetersi... non c'era ragione di perdere la testa.*

(Se quel che ha detto è corretto, allora non può essere stato Auron a scrivere col proprio sangue... il messaggio era già scritto quando è passato nelle mani di Yama, e solo successivamente si sono separati... devo vederci chiaro, e non solo...)

"Yama-sama, perdonatemi ma ho cambiato idea. È troppo pericoloso avventurarci soli in un luogo così sperduto; faremo sosta al Campo Base ninja.

Oogata-senpai, portaci a sud-est."
 
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view post Posted on 28/3/2013, 23:50
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La reazione di Hideyoshi fu meno prevedibile di quanto Yama sperasse. Era ancora un giovane Chuunin, ma aveva dimostrato, in quel poco tempo, di essere un ragazzo estremamente saggio e riflessivo. Aveva studiato bene la situazione, ponderato le sue scelte in ogni minimo dettaglio, e sembrava fidarsi molto poco del vecchio che lo guardava sorridente. Cercava di essere il più chiaro possibile con Yama, pur non riuscendo a velare tutto quel che la sua arguta mente filtrava. Avvicinò da prima il naso al rotolo, lo scrutò con attenzione per poi riporlo con accuratezza tra i suoi oggetti. Parlava con un saggio, aveva l'aspetto di un giovane. Tutto quello che Yama desiderava, forse.

- Parlare come un vecchio saggio, apparire come un giovane. Solo un Dio può dare questo. Mi stupisci, Hideyoshi Kaguya.

Un nuovo sorriso, quasi sincero si dipinse sul volto rugoso del vecchio, sembrava ammirare il ragazzo. Sorriso che svanì in poco tempo, udite le parole del ragazzo. Un piccolo sbuffo, per poi riprendere a parlare, mentre Oogata cambiava la sua rotta, diretto verso il campo base.

- E sia. Andremo dove tu chiedi. Io sono la guida, ma tu l'artefice del nostro viaggio, ricordalo. Quel rotolo..Auron l'ha aperto prima di evocare lo stesso serpente che stiamo cavalcando, credo. Prima di sparire in quel Tempio, esattamente come stiamo facendo noi ora.

[.. Qualche ora dopo]



Le ore iniziavano a passare, silenziose, emblematiche, avvolte in un'invisibile nebbia di mistero. Yama era diventato molto silenzioso, di tanto in tanto raccontava un aneddoto del suo passato, ma per brevissimo tempo. Il corpo del vecchio passo dopo passo sembrava cedere sempre di più verso la parte dolorante, ma non accennava minimamente alla sofferenza, ogni volta che stava per crollare, usava i bastone per rimanere eretto ed in equilibrio perfetto. La notte era ormai giunta e le prime fiaccole iniziavano a vedersi provenienti dal Campo Base.

ndlon4



Li, centinaia di ninja si radunavano per combattere un Dio che sembrava incontrastabile, il Re del Caos e della Morte. Oogata viaggiava veloce, giungendo alle porte in davvero breve tempo, arrestandosi d'impulso a circa dieci metri dall'ingresso, come se un invisibile muro facesse lui da ostacolo. Yama scese agilmente dall'animale e accarezzando lui il muso, fu invaso dalla nube di fumo che creò il serpente che svaniva nel nulla.


- Sei uno dei pochi firmatari in circolazione, meglio non dare nell'occhio e farti riconoscere.

Camminò velocemente verso l'ingresso, passando accanto le due guardie che dopo averlo osservato, quasi ammaliati da qualcosa, lo lasciarono passare. Yama si voltò, facendo segno ad un Hideyoshi ancora stranito dall'accaduto di proseguire, seguirlo all'interno.

- Per ora ci separiamo. Ne approfitto per salutare un amico. Se vorrai trovarmi, chiedi di Akimoto Hitsuru. Sarà senz'altro in qualche posto a forgiare spade.

Alzò la mano, salutando il Kaguya, per poi zoppicare all'interno del Campo, lasciando Hide da solo.

Edited by .Kuroro - 29/3/2013, 00:12
 
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view post Posted on 29/3/2013, 00:29
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"Mhmh... un vecchio saggio..."

*Quello di Yama fu un complimento, nessun dubbio, ma Hide aveva subito, pesanti, i colpi di quel mondo terribile. Negli anni passati a combattere e a viaggiare il Cantore si era consumato. Non era più giovane da un pezzo... e se non era diventato pazzo, di certo era diventato vecchio.
Perciò le parole dell'Uchiha lo trassero per un momento indietro, ricordandogli inevitabilmente quanto avesse patito... ma il Kokage sorrise... valeva per tutti.*


(Specie ora che il mondo pare affacciarsi sul precipizio della fine...)

*Nulla di nuovo circa il rotolo; Yama pareva non sapere da dove provenisse... e tuttavia menzionò un particolare prima tralasciato: Auron aveva aperto il rotolo, prima di entrare al Grande Tempio e svanire nel nulla...
Ma, di nuovo, non si spiegava la natura del messaggio, né le ragioni che avrebbero indotto Auron a scriverlo in un momento come quello, privo di pericolo... e poi perché sarebbe stato interrotto, se Yama aveva affermato di averlo ricevuto dalle mani del supposto scrittore?
No, Auron non poteva aver scritto quel messaggio... ma naturalmente Hide pendeva dalle labbra di Yama, per ora. Non aveva altro su cui congetturare, e dunque, inevitabilmente, smise di farlo. Lasciò che Oogata li portasse veloce al Campo Base, e fortunatamente vi arrivarono senza intoppi.
Era notte, appena in tempo. Il regno di Watashi iniziava quando il sole cedeva il passo all'ombra, eppure le luci non si erano tutte spente: delle torce, molte, illuminavano le tende del campo.
Era più vasto di quel che si aspettava... bene.*


GDR ON///Continua nel Campo Base.///GDR ON
 
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view post Posted on 25/4/2013, 01:33
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GDR OFF///Continua da Qui///GDR ON

*Una campanella d'ottone tintinnò vispa, salutando il nuovo avventore. Subito calore, luce soffusa, vociare, odori pregnanti.
Il Kokage si diede uno sguardo attorno, cercando un segno di Yama, qualche accenno di bianco tra la folla colorita... nulla. Kuro non poteva essere già lì, quindi non c'era ragione di mettersi a setacciare ogni anima. Avanzò fino ad incrociare lo sguardo di una giovane locandiera, le mani munite di straccio ed il bancone lucido. Rimase lievemente intimorita dal volto butterato del Kaguya, che realizzò in un imbarazzante attimo di essere rimasto senza lo straccio che chiamava sciarpa.
Sorrise, confondendo rughe e cicatrici, e spezzò l'attenzione lasciando una decina di ryo sul legno.*


"Buonasera. Un tavolo e tre sedie, se possibile non centrale... dovesse entrare un ragazzo bruno, con al collo una sciarpa azzurra, lo mandi da me."

*La ragazza annuì, e fece segno di seguirlo. Attraversare la locanda fu facile per lei, era piccola, e i soldati in congedo la lasciavano sgusciare assecondando lo sguardo impegnato; per Hide, dinoccolato e singolare, non valse lo stesso principio. Dovette aprirsi la strada a suon di cortesia discreta per il sobrio, e di spinta composta per lo sbronzo. Gli affari andavano bene, Watashi o meno, pensava, ma l'alito vinato di uno shinobi di Taka gli deflagrò il cervello, spazzando via le congetture.
Furono al tavolo designato, un tre piedi di legno che aveva visto giorni migliori, giorni in cui l'Akimichi di turno non vi si era ancora steso sopra: le gambe erano così storte da assumere un angolo di sessanta, cinquanta gradi rispetto al banco.
Ma non importava; il Cantore prese posto in silenzio, ringraziando con un cenno e catturando un'ultima volta l'attenzione della giovane con il tocco di due dita.*


"Per caso ha visto entrare un vecchio, prima di me? Non può sbagliarsi; ha una lunga barba bianca, ed una veste decorata addosso...
Nulla? Grazie comunque..."


*Interpretò l'espressione e ringraziò... Yama non era lì? Impossibile che non l'avesse visto entrare...
C'era ancora chiasso, non è che fossero poi molto distanti dalla ressa... ma c'erano abbastanza metri da affievolire l'olezzo di liquore, e Hide fu in grado di reindirizzare la sua attenzione ad altri pensieri...*


(Ed ora? Kuro verrà con me? Ho rifiutato la guardia del corpo, e permetto a lui di seguirmi?
Devo trovare un modo di indicargli la via per Oto...)
 
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view post Posted on 25/4/2013, 15:35
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Era tutto pronto finalmente. Si era lasciato alle spalle la bancarella dove aveva appena terminato i suoi ultimi acquisti. Aveva preso perfino dei nuovi bracciali, tanta la violenza che Hideyoshi aveva impresso nel suo ultimo attacco. Tutto il suo equipaggiamento era andato distrutto, ed aveva speso quasi tutti i suoi risparmi per comprare nuove cose. Mentre camminava sbustava tutto e indossava passo dopo passo le merci prese, legando bene al polso il bracciale d'acciaio. Portava con se la grande sacca con le quattro spade che aveva comprato, doveva inserirle nel sigillo presente sul suo braccio, ma non poteva farlo alla luce del sole, non amava particolarmente che qualcuno vedesse quella cosa che gli aveva tramandato suo padre. Sospirò prima di allontanarsi per breve tempo dal campo base, in direzione del grosso albero dove, pochi minuti prima, v'era stato lo scontro con il suo nuovo compagno. Guardava i segni rimasti sulla nodosa corteccia di quel tronco scuro, la sagoma di un uomo era quasi perfettamente marchiata a pressione, era la sua sagoma, sbalzata dall'attacco del Cantore di Lame. Si avvicinò accarezzando la pianta.

(Non sono stato abbastanza forte da cacciare quell'essere dal mio corpo. Ho dimostrato di essere instabile a livello mentale, sono molto stanco, non la rivedo da troppo tempo, sarà preoccupata..)

Mordendosi leggermente un dito si provocò una lieve ferita, poi compose i sigilli e posò il palmo sul manto erboso sotto i suoi piedi. Una piccola nube di fumo prima della comparsa di un piccolo cane paffuto, sorridente e felice di vedere Kuro. Era Pakkun.

- Va da lei, sai dove trovarla. Dille che abbiamo una nuova casa e che presto l'andrò a prendere.

Senza dire altro, il cane si allontanò in gran fretta. Ora era nuovamente solo, rivedeva nella sua mente gli attimi cruenti della battaglia, il momento in cui il Bianco l'aveva sobbalzato, facendolo volare via. Rivedeva il suo salvataggio, la sua mutazione, ripensò alla sua debolezza. Voleva del tempo per se, sarebbe partito ben presto con il Kokage, aveva giurato di essere la sua guardia, non avrebbe infranto il suo giuramento quindi si prese quei, seppur pochi, dieci minuti per stare per l'ultima volta da solo.
Slacciò le bende dal braccio tatuato, evocò la quinta spada e poi le lanciò per aria, con estrema precisione. Si conficcarono con l'affilata punta nel terreno, formando un fulmine perfetto, distanti tra loro di circa due metri. Ricoprivano un raggio di circa dieci metri..convogliò parte del suo chakra prima di scattare sulle loro else, ad una velocità eccezionale, quasi invisibile all'occhio di un normale uomo. Aveva appena creato una Valle di Lame, fatta proprio per evitare gli attacchi nella maniera più rapida possibile. Ripercorrendo il medesimo percorso, ad ogni salto afferrava una spada, lanciandola con precisione chirurgica ben più avanti, allungando il raggio del "fulmine". Conosceva perfettamente le sue armi, i metodi di forgiatura, il loro peso, sapeva dosare la forza per farle finire esattamente dove lui desiderasse, nell'esatta angolazione da lui scelta.


(Non sarà certo questo che mi renderà tanto forte da proteggere il Kage. Sono una guardia ora, dannazione.)

Il sigillo sulla sua mano iniziò a pulsare, un lieve tremore avvolse l'intera sagoma di Kuro che lentamente perdeva la calma. Di nuovo quell'ombra dentro di se stava impedendo alla sua mente di restare lucida, calma. Afferrò Shinso con la mano destra ed al solo contatto con l'elsa, i suoi occhi mutarono colore. Quasi automaticamente quelle linee che partivano dal sigillo cominciavano a venire fuori, avvolgendo il braccio. Quella spirale nera cresceva, così come la rabbia di Kuro che stringe ancor più forte l'elsa e si girò di scatto verso l'albero, inserendo il suo chakra nel filo, lanciando un vero e proprio fendente contro la pianta. Questa frusta d'acciaio, colorata ormai dal nero e violaceo chakra del giovane si infranse contro l'abero, entrando per circa la metà del suo diametro nel tronco.

- Non riesco a calmarmi.. Non riesco a ragionare, non mi piace..NO!

Ancora rabbia. Ancora chakra, ancora più forza in quella frustata. L'albero, passato da parte a parte, cadde al suo con un grosso tonfo. Con quel suono però, la rabbia si spense, il sigillo cessò di pulsare e le linee si ritirarono, lasciando Kuro titubante e con un gran fiatone.

(Cosa diavolo mi sta succedendo..Hideyoshi, ho paura di questo potere.)

Continuava a pensare passo dopo passo, mentre rientrava nel campo base. Doveva recarsi alla Locanda al centro dell'accampamento per incontrare Hideyoshi e decidere il da farsi. Era facile da trovare, fortunatamente; una grossa insegna di legno ondeggiava su due fili di corda appesi ad un ramo che abbracciava la sagoma del tetto di quel piccolo locale. Entrò iniziando a scrutare i presenti alla ricerca di Hideyoshi. Capelli bianchi ed aria seria, l'aveva individuato ed appena fece un passo, una fanciulla si avvicinò a Kuro sorridendo.

- Devi essere tu. C'è un ragazzo che ti cerca, ma ha detto di..

- L'ho visto, grazie. Ci porti due boccali della bevanda più calda che avete.

Si allontanò lasciandosi alle spalle la ragazza, per poi prendere posto dinanzi al Kokage. Era ormai la sua guardia, si sentiva di poter parlare con lui in tranquillità, sebbene fosse di grado ben maggiore rispetto a lui.

- Hideyoshi-sama, sono qui. Mi aspetto che ripaghi tutto il mio equipaggiamento, me l'hai praticamente demolito, non sono riuscito a riciclare nulla.

La dolce fanciulla si avvicinò al tavolo con i due boccali di una bevanda dalla strana e gialla colorazione, con della schiuma, sembrava della panna.

- Birra calda per voi.

Kuro lanciò una piccola sacca con delle monete alla ragazza, che rapidamente si dileguò nella folla a fare il suo lavoro. Afferrando lentamente il boccale ed avvicinando l'altro ad Hideyoshi, Kuro riprese a parlare.

- Questa è per avermi salvato la vita, non ti ho ancora ringraziato.. Quell'ombra di cui parlavi prima di salutarci.. Non la controllo, è venuta fuori da sola, nuovamente.. Mi ha donato un potere tremendo, ma è difficile da controllare.. inizio ad avere paura di me, mi sta cambiando.

La seconda parte del discorso l'aveva fatta a bassissima voce, in modo da non farsi sentire da nessuno. Il baccano che c'era nella locanda, poi, l'avrebbe senz'altro ovattato ancor di più. Sospirò abbassando lo sguardo. Poi riprese.

- Ho accettato di essere la tua guardia e ti seguirò. Cos'hai in mente di fare?
 
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view post Posted on 25/4/2013, 19:08

The Pine

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*Il Cantore non ebbe il tempo di rispondere. Come ogni volta che si apriva quella dannata porta, il cuore di tutti sobbalzava, chi per un motivo, chi per un altro. Gente terrorizzata dalla brutte notizie incombenti, paranoici pronti a guizzare le lame contro chissà quale bestia che fosse riuscita a penetrare il perimetro sicuro. Hime invece, attendeva con impazienza colui che doveva indirizzarlo e già aver incrociato quello che aveva scelto come suo compagno per quel viaggio ricolmo di misteri e oscurità, era un toccasana per il suo animo cupo. Però ciò non lo illudeva di certo che la strada si fosse illuminata di punto in bianco.

Tutto ciò che lo riconduceva al suo futuro prossimo era totalmente sbagliato. Jashin, Watashi, lo stesso Auron...

Ma ora aveva altro a cui pensare. Imperioso nella sua figura quasi effimera data l'età, l'aria tesa si distese per tutti. Era Yama, che scivolò rapidamente con lo sguardo per tutta la locanda, prima di rintracciare i due ed avvicinarvisi con garbo ma fretta. Non fece presentazioni, né cerimonie di qualsiasi genere, semplicemente prese la sua sedia e vi si poggiò sopra, stirandosi sul tavolo per la sua stanchezza secolare. I gomiti doloranti poggiati a sorreggere le braccia che a loro volta si incrociavano sotto il mento, a carezzare la barba.*


- Non dovresti bere, Kaguya.

*Ammonì non nascondendo una certa severità. Diede quindi uno sguardo al nuovo compagno improvvisato in quella baraonda. Non disse nulla di più e nulla di meno di quanto non avesse già fatto, facendo ben inutire dalla sola luce dei suoi occhi che quanto detto valesse pure per il novizio. La sua attenzione quindi si concentrò unicamente sul Kaguya.*

- Quando hai intenzione di partire?
 
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view post Posted on 26/4/2013, 00:54
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Mhh... mhhhh..

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"Mh... attento alla gratitudine, Kuro-san... potrebbe ucciderti.."

*Gli aveva strappato un demone dal corpo, rischiando la morte, ed era ricambiato con una birra ed una richiesta di risarcimento. Iniziavano bene...
In verità il Kokage non sentiva di dover ricevere alcun encomio da Kuro. L'aveva marchiato, e questo bastava a fare della sua vita, pur salva, un gioco d'azzardo. Benché il Cantore imparasse sempre di più a controllare gli aspetti basilari del Segno, era sempre un rischio portarlo addosso... e lo Spadaccino non mancò di esternargli le paure provate...
Il Kokage, come prima risposta, non fece altro che osservare la birra fumargli davanti. Non l'avrebbe bevuta, non si sarebbe mai preso una libertà simile... l'odore dell'alcol bastava a fargli rizzare i peli sulla nuca, dopo l'addestramento con Koji... tutto quel sake... e poi era ufficialmente in missione.
Ma il calore era benvenuto, specie su un volto stanco.*


(Ti ho dato un peso da portare, Kuro... è il pegno della tua resurrezione, ciò che di oscuro è rimasto in te, dopo il ritorno dall'ombra...)

*Si sorprese a pensare in quel verso, nonostante tutto. Qualcosa, un legame tra gli avvenimenti dello Studio e quanto era accaduto ad una manciata di metri dalla Locanda, mosse la mente.
Fece per parlare, per terminare la sua risposta, ma chi aspettavano si fece vivo. Yama apparve come uno spettro tra gli uomini, o come un uomo tra gli sbronzi, stessa cosa, e claudicando raggiunse il tavolo. Il Kokage incrociò il suo sguardo stanco, mentre prendeva posto, e rammentò che avrebbe dovuto mettere Kuro in guardia.*


"No, Yama-sama.... non bevo quando un mio compagno è disperso... è stata una gentilezza del qui presente Kuro, anch'egli shinobi del Suono.
Anzi, se volete favorire, vi ridarà colorito..."


*Fece le dovute presentazioni, e con un dito allungò il boccale verso il vecchio Uchiha.*

"Prima di rispondere alla vostra domanda... Kuro-san, ho detto che mi saresti stato d'aiuto, ma non ho mai detto che ti avrei portato dove io e Yama-sama stiamo andando... è una missione estremamente pericolosa, e tu devi prenderti del tempo per controllare il Segno, o ti ucciderà.
Potresti finire per essere un peso, più che un aiuto, allo stato attuale delle cose."


*Doveva essere duro con lo Spadaccino. Portandolo con loro, forse, il Cantore sarebbe riuscito a mantenere il Segno sotto controllo, ma si trattava di una speculazione remota. Molto meno effimera era invece la possibilità che, arrivati al Grande Tempio, le cose si mettessero subito malissimo.
E Kuro si sarebbe potuto trovare in serio pericolo. Come tutti, in quel luogo, ma con la variabile aggiunta di un potere insondato e pronto ad esplodergli in faccia.*


(Ma non posso nemmeno mandarlo alla deriva verso Oto... non saprei indicargli la strada, e certamente non lascerò che sia Jadoku ad indicargliela... quel codardo potrebbe tranquillamente darsela a gambe al primo accenno di Progenie... no, non se ne parla...)

Eppure... non mi viene in mente un'alternativa. Fin ora siamo stati fortunati; fin ora nessuno si è accorto dell'ombra che ti ho impresso... e non potendoti indicare la strada per Oto, non posso nemmeno rischiare che uno shinobi del Campo ti scambi per un demone e ti uccida...
Kuro-san verrà con noi, per ora, Yama-sama... e vedremo di agire con quanta più cautela potremo...


*Si alzò lentamente, il corpo ancora stretto nella cappa scura, la luce sul viso combattuta dalla matassa di capelli ribelli.*

"Quanto a noi... apprezzo che vi prendiate la confidenza di approcciarmi con nome e cognome, Yama-sama, nonostante l'abisso gerarchico a dividerci... ma preferirei non ne abusaste, come avete fatto cinque minuti fa.
Per voi sono Hideyoshi-san, Hideyoshi, Hideyoshi-dono o Kokage-sama, decideste di abbandonare la piacevole affabilità che fin ora vi ha contraddistinto... ma non sono "Kaguya".
Ciò detto, partiremo domani mattina all'alba. Stanotte dormiamo qui, recuperiamo le forze, ci schiariamo le idee.
Venite."


*Marciò nuovamente tra la folla, il passo questa volta più deciso di quanto non lo fosse stato all'andata.
Non avrebbe voluto rimbeccare Yama, ma il vecchio aveva sgarrato due volte di fila, mancando l'appuntamento e rimproverandolo come si fa con un beone.
Ed Hideyoshi iniziava ad essere a corto di pazienza, nonostante il manierismo facesse da cuscinetto.
Quanto a Kuro... sarebbe stato attento. Doveva comprendere meglio la natura del suo Segno, e cercare di consigliarlo, per quanto possibile.

Prese una stanza per quattro, non essendovene disponibili da tre. Aveva preferito la locanda alle tende perché non voleva attrarre su di sé l'attenzione degli ANBU di Oto, che già potevano aver subodorato la sua presenza... e dovette pentirsene rapidamente.
La stanzetta valeva 40 ryo a notte, e ne ripagava nemmeno il dieci percento. Nessuna meraviglia che vi fossero pochi avventori. Non ci voleva un Aburame per sentire i tarli all'opera, e i letti avevano tutta l'impressione di essere abitati.
Poco importava.*


"Mettetevi comodi."

*Non si disturbò nemmeno a spogliarsi del manto; calò sul materasso, e cercando di ignorare i cigolii del legno provò a dormire. Il corpo di fianco, faccia al muro.
Non aveva molto di che parlare, quella notte. Poco rimaneva della notte, in ogni caso.*


"Kuro-san... presta attenzione al flusso del tuo chakra... può dirti molto sul Segno, e se ancora non ha assunto una forma senziente, di certo comunica attraverso quei canali, prima che tramite le tue emozioni.."

*Disse, senza girarsi. Lo Spadaccino avrebbe avuto di che preoccuparsi, quella notte.
Ed anche Hide... ma ormai vigile lo era patologicamente.*


(Per nostra fortuna, all'alba mancano poche ore.)
 
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view post Posted on 26/4/2013, 11:36
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Il Segno era calmo, sulla mano distesa di Kuro. Non era visibile a tutti, ma Hideyoshi sapeva perfettamente dove si trovasse e quali sarebbero state le conseguenze. Kuro non diede molta importanza alle parole sulla gratitudine, aveva fatto un gesto sciocco, senza nessun peso, così per spezzare il freddo che ancora separava i due. Sentiva di poter essere più tranquillo al suo fianco, senza dover stare sempre in guardia, sempre sull'attenti. Spezzò ancora il silenzio dicendo che non l'avrebbe portato con se, che aveva detto allo spadaccino di volere solo il suo aiuto, ma Kuro in cuor suo sapeva che l'unico modo per tenere sotto controllo il segno era proprio quello di muoversi al fianco del Bianco.

- Necessito del tuo aiuto, almeno ora.. Il segno è giovane e mi servi per tenerlo sotto controllo..

Immediatamente arrivò quello che, forse, era la persona per la quale i due ninja erano in quella locanda. Un uomo basso, quasi la metà di Hide e Kuro, essendo loro più o meno della stessa altezza. Una folta barba avvolgeva una tonda faccia, marchiata dalle rughe e dagli innumerevoli anni trascorsi. Lunghe basette bianche facevano da base a quella barba immensa, quasi più larga che lunga. Indossava una vestigia nera con ricami strani, ma la cosa che colpì lo Spadaccino non furono ne il suo aspetto, ne le sue parole, bensì le fredde parole del Kokage, che ammonì il vecchio come se già lo conoscesse.

(Ora sono certo sia lui la persona che cercavamo. Ma è strano.. Un uomo così grande dovrebbe essere il primo ad usare l'adeguata riverenza, sa per certo che lui è il Kokage.)

Annunciando che Kuro sarebbe partito col loro, il Cantore di Lame si alzò dicendo ai due presenti di seguirlo, avrebbe preso una stanza per riposare dal momento che il piano era quello di partire all'alba.
Sebbene Yama, così si chiamava il vecchio, non avesse degnato Kuro neanche di uno sguardo, il giovane neo ninja del Suono era fin troppo preciso sulla riverenza e sul'onore, si girò verso l'anziano e, sebbene a lui non potesse interessare nulla, parlò con la solita freddezza.


- Io sono Kuro, Yama-sama.

Spostò nuovamente le mani da dietro la schiena sull'elsa di Shinso per riprendere a camminare dietro il Kokage che intanto aveva parlato con la ragazza di prima per prendere la camera. Salirono una piccola scalinata composta da tre, quattro gradini marci ed entrarono in quella che sembrava una più che marcia stanza, una topaia, ricolma di polvere e tarli. Mancava ben poco all'alba, quindi non ci sarebbe stato poi tanto tempo per dormire e riposare. Udì le parole di Hideyoshi e si guardò la mano, stringendo il pugno molto forte, erano quelli i momenti di sconforto in qui desiderava non aver mai ricevuto quel segno.
Si alzò dal letto dove si era posato un attimo per poi avvicinarsi alla finestra.


- Se volete, riposatevi pure. Farò io la guardia, non ho sonno.
 
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118 replies since 17/3/2013, 19:18   2818 views
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