Quest medica. Il chakra verde, sghir

« Older   Newer »
  Share  
=Echo=
view post Posted on 4/2/2013, 10:33     +1   -1




Era una giornata come tante a Kumo. Il sole si era da poco alzato nel cielo e la brezza mattutina rinfrescava l'aria. Il villaggio era come sempre. C'era chi si apprestava ad aprire la propria attività, chi invece si affrettava ad andare a scuola. Nell'aria si poteva già respirare l'inconfondibile profumo di pane appena sfornato che si insinuava dalle fornaci del villaggio fino a diffondersi ovunque, ed a parte qualche animale domestico che vagabondava per le stradine, il villaggio era ordinario come sempre. Anche all'ospedale le attività erano cominciate, chi andava a casa a riposare e lasciava posto al personale con il turno di giorno chi semplicemente si apprestava a far visita ai propri cari ed amici.

//ok questo post mio è solo introduttivo del resto devi scrivere la tua giornata tenendo conto che per le 9 del mattino hai un appuntamento in ospedale. Naturalmente non sarai l'unico studente di medicina ci saranno altri aspiranti novelli che saranno rappresentati da npg naturalmente. tieni conto che cmq per poter diventare medico mica puoi scrivere che decidi di fare questo mestiere e una settimana dopo imparare le tecniche. tieni conto che da quando hai finito l'accademia almeno 1 anno dovrai aver studiato medicina alla libreria dell'ospedale ricordati di mettere questo dettaglio o più anni se vuoi. Cmq ti rechi all'ingresso e chiedi ad un'infermiera o infermiere che hai un appuntamento ma non conosci i motivi di tale convocazione. finisci il post chiedendo appunto dove devi recarti...buona fortuna//
 
Top
sghir
view post Posted on 4/2/2013, 11:21     +1   -1




CITAZIONE
-parlato
-parlato altri / scritto-
"pensato"

narrato

Era una mattinata molto fresca alla Nuvola. Il leggero cinguettio degli uccelli faceva da sveglia in un quella che si prospettava una splendida giornata, ed un fresco odore di cucinato si innalzava dalle strade fino ai tetti degli appartamenti, dando il buongiorno a chi come me si era svegliato presto. Erano all'incirca le sette di mattina, ed io ero gia assorto nei libri, ripetendo e memorizzando la posizione e il nome dei principali gruppi muscolari ed ossei. Era da un pò di tempo che mi ero prestato allo studio della medicina. Ricordavo all'esame Genin quanto fui sorpreso di vedere il maestro ledere le mie ferite in un istante, creando un alone di aura guaritrice che aveva risanato la mia pelle. Da quel giorno ero rimasto affascinato dall'arte della medicina ed avevo iniziato i miei studi, imparando le nozioni fondamentali sulla struttura del corpo umano. Parte integrante dell'istruzione di un guerriero è imparare a resistere agli scontri ed il modo migliore per farlo è certamente imparare a risanare le proprie ferite e risanare le proprie energie. Anche curare gli altri era fondamentale in quanto in un team sarebbe stato fondamentale che anche i compagni fossero al massimo delle loro forze in ogni situazione. Fu così che mi ero deciso ad iscrivermi al corso di medicina. Esso prevedeva un indirizzo di specializzazione su due rami distinti di pensiero, quello del medico-combattente, e quello più da supporto al team del medico-guaritore vero e proprio. Prima di quello step però era fondamentale apprendere le tecniche basiliari necessarie a ciascun apprendista per sviluppare le arti di guarigione. Quella mattina però avevo un appuntamento particolare. Giorni prima mi era stato comunicato dall'ospedale di essere presente all'ospedale alle nove di quella giornata. Il motivo della convocazione non era stato esplicitato ed ero convinto che si trattasse di qualche formalità, o qualche problema burocratico riguardante la mia iscrizione.
Come mi era solito fare feci un pò di esercizi per sgranchirmi e scaldare i muscoli per poi rilassarmi e lavarmi, mentre mi preparavo per avviarmi verso l'ospedale. Dopo una rapida colazione uscii di casa, andando a passo tranquillo verso il non lontano ospedale. Il bello di Kumo era il modo particolare con in quale era stato costruito seguendo, seguendo un concetto verticale che riduceva le distanze verso ogni edificio grazie a vie che si incrociavano in salita e passaggi scavati nella stessa roccia della montagna, rendendo il tragitto da un punto all'altro del villaggio molto breve. A quanto ne sapevo da quello che si sentiva dire in giro, gli grandi paesi grandi paesi erano quasi tutti molto più dispersivi e si poteva impiegare un'intera mattinata solo per attraversare la città se il punto da raggiungere era dalla parte opposta. Dopo una ventina di minuti di camminata leggera arrivai all'edificio dell'ospedale, la cui struttura mi era ormai familiare, ed entrai recandomi immediatamente alla reception. Vi trovai una fanciulla, forse un'infermiera, immersa in varie pile di scartoffie. Sembrava molto annoiata dal lavoro che le era toccato quella mattina. Senza esitare mi avvicinai a lei e chiesi informazioni sul motivo della convocazione.


-Buongiorno, il mio nome è Den Yunma. Ho ricevuto una lettera di convocazione per un incontro alle nove di questa mattina, ma non ho ricevuto indicazioni di nessun tipo sul motivo per cui sono stato convocato.-

Edited by sghir - 4/2/2013, 20:25
 
Top
=Echo=
view post Posted on 5/2/2013, 10:33     +1   -1




La giovane infermiera era indaffarata a sistemare alcune scartoffie, immersa nei suoi pensieri, aveva molto lavoro da fare, la missioni al villaggio continuavano incessantemente ed aumentavano anche sempre di più i pazienti e le relative cartelle cliniche. Si, era evidentemente svogliata, avrebbe sicuramente preferito passare la giornata all'aria aperta invece di starsene seduta su quella logora scrivania a compilare moduli e sistemare tutta la documentazione necessaria. Era sommersa dal lavoro fatto sta che aveva una pila di moduli davanti a sè. Quella particolare mattina era molto tranquilla. La maggior parte del personale medico preferiva utilizzare gli ingressi laterali per evitare di incrociare la sguardo di qualche noioso paziente che assiduamente chiedeva quanto avrebbe dovuto starsene in ospedale prima di potersene tornare a casa. Il silenzio fù sovrastato da dei passi cadenzati fattesi sempre più pesanti. I suoi pensieri ed il suo lavoro furono interrotti da un ninja che si presentò al nome di Den Yunma. Dapprima l'infermiera non riuscì a vederlo perchè la pila di documenti stava tra i due. Con molta delicatezza, la giovane donna li spostò lateralmente ed incrociò il suo sguardo con quello del ragazzo.

Si un secondo

Da uno scompartimento della scrivania, la donna tirò fuori una piccola agenda e dopo averla scorsa con gli occhi e con l'indice disse

Vediamo un pò......ah ecco...si Den Yunma, sei atteso per una riunione nella sala conferenze. Il tuo mentore ha preparato qualcosa di sottile per oggi. Una lezione che pochi di voi dimenticherà. Primo piano seconda porta

La donna si limitò a sorridere come se sapesse quale cosa stesse attendendo il ragazzo. gli fece cenno che poteva salire

Tra 10 minuti inizia. sarà meglio che ti sbrighi. Ormai dovresti saperlo che al Dottor Mizune non piace aspettare ne tanto meno i ritardatari

// bene eccoci qua arrivi nella sala e trovi un pò di studenti di medicina già presenti ma NON NOTI il professore forse perchè deve ancora arrivare....se vuoi puoi descrivere la stanza o parlare con qualche altro studente. Concludi che ti siedi ad aspettare. Choose your destiny//
 
Top
sghir
view post Posted on 5/2/2013, 11:50     +1   -1




Vidi la ragazza spostare il cumulo di fogli che aveva davanti e che ostacolavano la vista di entrambi. Quasi sorpresa, iniziò a frugare sotto il bancone della reception per tirarne fuori una piccola agenda rilegata in pelle. La aprì ed iniziò a scorrere il dito sui fogli, cambiando ogni tanto pagina per verificare la presenza del mio nome fino a quando, trovato l'appuntamento, la vidi abbozzare un sorriso mentre diceva:

-ah ecco...si Den Yunma, sei atteso per una riunione nella sala conferenze. Il tuo mentore ha preparato qualcosa di sottile per oggi. Una lezione che pochi di voi dimenticherà. Primo piano seconda porta. Tra 10 minuti inizia. sarà meglio che ti sbrighi. Ormai dovresti saperlo che al Dottor Mizune non piace aspettare ne tanto meno i ritardatari-

Una lezione sottile. Era difficile capire cosa quell'aggettivo intendesse veramente, e francamente una convocazione di tutta fretta per una semplice lezione mi sembrava perlomeno strano. Ci doveva essere qualcosa di più grande sotto.
Un pò timoroso mi avviai lentamente verso le scale che portavano al primo piano. C'era poco movimento per i corridoi, i medici sembravano andare molto di fretta, forse più per evitare le morbose domande dei pazienti stanchi del loro ricovero che per vere e proprie emergenze. Quando invece salii al primo pian c'era più movimento. Diversi gruppi di studenti erano intenti a parlare fra di loro, la maggior parte proprio davanti alla stessa aula dove dovevo andare io. Entrai ignorando il chiacchiericcio alle mie spalle, e vidi che anche l'aula era abbastanza affollata. Altri studenti, alcuni dei quali avevo già visto ad altri corsi, erano chini sui libri a ripetere nozioni su nozioni mentre altri erano rilassati in attesa dell'arrivo del professore che in quel momento non sembrava in aula. La stanza aveva una struttura particolare, sembrava più una sala conferenze riadattata per l'occasione che una vera e propria aula di studio. Era molto più vasta di una classe ordinaria e molto illuminata grazie alle finestre che lasciavano passare la calda luce di quella bella giornata, mentre in alcuni punti la luce era bloccata da delle tende blu che lasciavano chiazze della stanza in una leggera penombra.
Mi sedetti ad un banco. Dovevano mancare ancora un paio di minuti all'inizio della lezione e del Dottor Mizune ancora non c'era traccia. Chiacchierai con un ragazzo al banco vicino al mio chiedendo cosa stava per accadere ma anche lui non sapeva in cosa consistesse questa lezione speciale che eravamo stati chiamati a fare. Senza altro da fare, aspettai l'arrivo del dottore, cercando di godermi il calore della giornata e la leggerissima corrente d'aria che entrava nella stanza da una delle finestre, rimasta aperta.
 
Top
=Echo=
view post Posted on 6/2/2013, 10:35     +1   -1




La sala conferenze era molto ambia e poteva ospitare un esiguo numero di persone. Di solito veniva utilizzata dal personale medico per i vari aggiornamenti e le riunioni che si tenevano puntualmente una ogni 2 settimane. Al suo interno si era già presentato un piccolo gruppo di giovani ed inesperti ninja aspiranti medici. Solo i più bravi sarebbero riusciti a proseguire con gli studi, infatti oggi era un giorno un pò particolare. Allo scoccare dell'ora prestabilita, del dottore nessuna traccia, mentre un brusio di voci si faceva sempre più increscioso quando ad un certo punto.....

MizuneSilenzioooooo

Una voce sovrastò quel piccolo brusio. Tra gli studenti infatti sedeva niente meno che il Dottore. Nessuno si era accorto di quando fosse arrivato ne tanto meno della sua presenza nell'aula

Iniziamo pure. Infermiere porti qui i soggetti 53, 4, 68, 2, 21 e 57

L'infermiere eseguì gli ordini. Entrò accompagnato da altri suoi colleghi che trasportavano 6 strani oggetti ricoperti da un telo bianco. Mizune si alzò e lanciò un kunai su uno di essi. Si conficcò quasi al centro e si potè udire un piccolo gemito. Poi il bianco lenzuolo iniziò ad impregnarsi di sangue. A questo punto gli infermieri iniziarono a togliere i teli bianchi e con gran stupore di tutti, gli studenti scoprirono che si trattavano di ninja legati ed imbavagliati. Mizune si volto con un piccolo sorrisetto conscio di aver turbato gli animi di quei giovani studenti.

Come potete vedere alle vostre spalle ci sono 2 membri della squadra ambu che si sono generosamente offerti di assistere al vostro insuccesso medico. Si avete capito bene insuccesso, perchè io alla vostra età quando ancora siedevo dove ora siete voi ero di gran lunga molto più bravo di tutti voi messi assieme, comunque tornando a noi, questi che vedete qui non sono altro che ex ninja di vari villaggi che hanno deciso di diventare bandidi. I membri della squadra ambu sono qui nel caso riusciste a farvene scappare qualcuno. Ad ognuno di loro verrà praticata dagli infermieri una ferita in diverse parti del corpo ognuno di voi dovrà essere in grado di curarla. Questa sarà la vostra prima prova d'esame. Se il paziente se così possiamo definirlo muore, non verrà bocciato il singolo ninja, ma tutto il gruppo a cui faceva parte. Per esempio il soggetto 53 a cui ho conficcato il kunai ora non mi sembra molto in salute e credo che le sue condizioni stiano peggiorando e secondo la bacheca che ho affissato dietro di voi, Juno, Ydeshi e Takuma, sono responsabili del numero 53. Vi conviene darvi una mossa prima che muoia

detto questo i tre ragazzi menzionati si misero subito all'opera per curare le ferite del prigioniero, Chi li curava la ferita allo stomaco, chi quella sul braccio chi invece quella alla testa. Gli altri rimanenti andarono ai rispettivi pazienti

// guardi sulla bacheca il tuo paziente è il 57 e sei da solo, prova a curare un piccola ferita alla spalla. Fai qualche tentativo di numero 3 prima di riuscire a farcela//
 
Top
sghir
view post Posted on 6/2/2013, 12:28     +1   -1




L'ora dell'appuntamento era ormai giunta, ma del dottore non c'era alcuna traccia. Nella classe iniziò a spargersi un chiacchiericcio uniforme mentre altri studenti parlavano chiedendosi se il professore fosse in ritardo o se ci fosse stato qualche errore nelle comunicazioni. Improvvisamente una voce si alzò forte rispetto alle altre, rompendo il vociferare che si era diffuso e riportando tutta la classe al silenzio più totale.

-Silenzio-

Il dottor Mitzune, che tutti attendevamo era come apparso dal nulla fra le file di banchi dietro di me. Non sapevo dire se fosse apparso in quel momento o se era presente da prima. Il dottore con voce fiera e chiara ordinò all'infermiere di far entrare nell'aula dei soggetti che erano stati preparati. In pochi secondi lui ed altri infermieri che erano stati chiamati, trasportarono tre oggetti coperti da veli bianchi. Notai che ogni tanto il velo si piegava, come se all'interno ci fosse qualcuno che si divincolava. Sentii un sibilo nell'aria mentre un kunai lanciato dal dottore alle mie spalle si conficcava in uno dei lembi bianchi mentre degli spruzzi rossi di sangue lo cospargevano. Si sentì un gemito di dolore. Gli infermieri iniziarono a scoprire dai veli i corpi di sei ninja, bloccati da delle corde ed imbavagliati. Erano tutti sofferenti e ricoperti di ferite sanguinanti. Il dottore, quasi con arroganza, iniziò a spiegare la difficile prova che ci aspettava.

-Come potete vedere alle vostre spalle ci sono 2 membri della squadra ambu che si sono generosamente offerti di assistere al vostro insuccesso medico. Si avete capito bene insuccesso, perchè io alla vostra età quando ancora siedevo dove ora siete voi ero di gran lunga molto più bravo di tutti voi messi assieme, comunque tornando a noi, questi che vedete qui non sono altro che ex ninja di vari villaggi che hanno deciso di diventare bandidi. I membri della squadra ambu sono qui nel caso riusciste a farvene scappare qualcuno. Ad ognuno di loro verrà praticata dagli infermieri una ferita in diverse parti del corpo ognuno di voi dovrà essere in grado di curarla. Questa sarà la vostra prima prova d'esame. Se il paziente se così possiamo definirlo muore, non verrà bocciato il singolo ninja, ma tutto il gruppo a cui faceva parte. Per esempio il soggetto 53 a cui ho conficcato il kunai ora non mi sembra molto in salute e credo che le sue condizioni stiano peggiorando e secondo la bacheca che ho affissato dietro di voi, Juno, Ydeshi e Takuma, sono responsabili del numero 53. Vi conviene darvi una mossa prima che muoia-

Era una prova crudele, e sebbene quelli fossero Mukenin probabilmente dovevano essere tenuti in vita per la raccolta di informazioni. Dietro di noi gli anbu, celati dalle loro maschere bianche, ci osservavano impassibili. Andai insieme agli altri studenti a controllare la bacheca per vedere quale dei pazienti avrei dovuto curare, mentre i tre studenti chiamati da professore si affrettavano a tentare di dare un primo soccorso al paziente 23, a cui il professore aveva lanciato il kunai. Feci scorrere rapidamente il mio sguardo sulla lista cercando il mio nominativo. Mi toccava curare l'ultimo paziente entrato, il numero 57. Corsi subito in posizione e guardai il ninja che avrei dovuto curare. Il soggetto era di corporatura media, forse un pò magro, e presentava un grande taglio al livello della spalla sinistra, da cui il sangue fuoriusciva copiosamente. era l'unica ferita presente, così ero stato messo a lavorare da solo. Iniziai a concentrarmi, cercando di ricordare quello che avevo studiato sulla tecnica di cura basilare. Era la prima volta che la provavo realmente su qualcuno ed ero timoroso sulle mie possibilità di successo. Posi le mie mani sulla ferita e concentrai il chakra sul palmo mentre un'aura bluastra e irregolare si veniva a creare. Provai ad avvicinare le mie mani alla ferita ma essa non sembrava reagire minimamente alla mia energia. Tentai di emettere più chakra ma tutto quello che ottenni fu il far drizzare i peli superficiali della pelle del paziente. Del tutto inutile. Mi fermai e iniziai a riflettere. Sapevo che il chakra elementale di tipo fuoco aveva in se principi rinvigorenti grazie alle sue abilità cauterizzanti. Il fuoco era però anche un elemento dannoso, quindi dovevo essere cauto nell'usarlo. Provai ad avvicinare nuovamente le mani, infondendo nella tecnica il mio chakra elementale ma vidi con orrore che la ferita, oltre a non curarsi, si stava deteriorando mentre delle leggere bruciature si andavano a creare sulla pelle e sentivo il ragazzo emettere delle grida di dolore soppresse dalle bende che lo imbavagliavano. Allontanai subito le mie mani dalla ferita per evitare che questa peggiorasse troppo. Osservai i ragazzi vicino a me. Il paziente di fianco presentava due ferite, un taglio ad una gamba ed una bruciatura sul busto che erano curati da un ragazzo ed una ragazza. Il ragazzo sembrava essere nei problemi quanto me, ed emetteva una sfera di chakra bluastra zampillante di energia, che non sembrava avere alcun'effetto sul taglio della gamba. La ragazza invece aveva le mani imposte sulla bruciatura che stava recedendo lentamente, immersa in un alone di chakra verdastro che formava una sfera regolare e precisa. Osservai il volto della ragazza, assorta nella concentrazione più profonda e notai la sua sicurezza e serenità. Tentai di emularla e di calmarmi, cercando la concentrazione ed allontanando la tensione. Concentrai il mio chakra attorno alle mani e questa volta l'aura che si venne a creare era di un colore misto fra il verde smeraldo e il blu chiaro. Mi concentrai ulteriormente nel dare più densità al chakra ed il colore dell'alone, sebbene ancora lontano da quello della ragazza, si fece sempre più vicino al verde chiaro. Decisi che era il momento di tentare la cura ed avvicinai le mani alla ferita, facendo fluire il mio chakra dal palmo delle mani su di essa. Dopo pochi istanti in cui non accadde molto, vidi la ferita iniziare a restringersi e cicatrizzarsi lentamente mentre il sangue rallentava il ritmo con cui fluiva al di fuori di essa. Dopo alcuni minuti di dura concentrazione la ferita era completamente cicatrizzata ed il sangue aveva smesso ri fuoriuscire. Cercai di mantenere la concentrazione per qualche minuto ancora, per essere sicuro di curare anche internamente la ferita, e successivamente mi allontanai dal paziente che oramai non era più in pericolo di dissanguamento, così aspettai che gli altri ragazzi finissero la prova. Tirai un sospiro di sollievo. Non avevo previsto tutta quella fatica per quella giornata, e probabilmente non sarebbe finita lì. Dovevo scaricare la tensione che avevo accumulato e rimanere lucido se volevo essere scelto per apprendere le arti mediche avanzate.
 
Top
=Echo=
view post Posted on 8/2/2013, 22:32     +1   -1




Il sensei osservava con molta attenzione i propri studenti, tutti erano concentrati a curare quei poveracci e soprattutto la tensione che nè scaturì era molto alta. Tutti erano impegnati a procedere con le loro cure. Man mano che i malcapitati venivano curati, gli infermieri con i loro kunai, crearono altre ferite di volta in volta più profonde. Questo serviva per testare l'abilità dei ninja e determinare chi avrebbe avuto successo o meno. Due di alcuni erano davvero presi maluccio tanto che erano svenuti per via del dolore. Il sensei continuava ad osservare la scena. Trascorse un paio d'ora dall'inizio della prova, decise che era arrivato il momento di escludere un gruppo. Per la precisione il numero 2 che a quanto pare date le condizioni del paziente volontario, le sue condizioni erano critiche ed ormai per esperienza personale non aveva possibilità di sopravvivere

Gruppo numero 2 grazie per aver partecipato, potrete provare la fortuna il prossimo anno se avrò voglia di farvi ripetere l'esame. Potete pure tornarvene a casa

Il Sensei lo disse con un piccolo sorriso e sul suo volto si stampò un'espressione di leggera soddisfazione. Poi fece cenno agli infermieri di passare al livello sucessivo. Quello più difficile.

Molto bene tutti voi siete che siete rimasti qui, siete riusciti a passare la prima prova ora possiamo procedere con la seconda sessione. Vediamo come vela cavate con le ferite agli organi ed alle principali vie venose. per questo genere di prove avete 2 possibilità, data la difficoltà dell'esame.

Gli infermieri questa volta praticarono sui vari pazienti solo una ferita di tipo letale ed a turno i vari candidati avrebbero dovuto curarla con successo. La prima ferita venne fatta a tutti al fegato, la seconda ai polmoni, la terza al cuore e l'ultima la più difficile alla gola. Una ferita alla gola era estremamente pericolosa per via della copiosa quantità di sangue che nè uscirà.

Che la seconda prova abbia inizio da ora

//ok fai come prima provi a curare la ferita al fegato ci riesci al primo colpo quella ai polmoni ci provi due volte quella al cuore alla terza ci riesci quella alla gola la prima prova la fallisci rischiando di perdere il paziente ti fermi qua che fallisci la prova alla gola
 
Top
sghir
view post Posted on 9/2/2013, 01:50     +1   -1




La prova continuò per parecchio tempo. I medici non mi lasciavano che pochi secondi di tregua, infierendo con nuove ferite sul ninja che avevo avanti, e costringendomi a curarlo di continuo, prosciugando lentamente le mie forze. L'unica nota positiva è che la mia tecnica stava lentamente migliorando, e l'aura di chakra iniziava ad avere un colore più brillante ed un'aura più regolare. In un breve istante di pausa successivo alla cura di una ferita sulla gamba, osservai il gruppo di fianco a me. Erano passate quasi due ore dall'inizio della prova e il gruppo sembrava in estrema difficoltà. La ragazza che avevo osservato prima, da cui avevo preso spunto per la tecnica curativa, era ormai sfinita e tentava con tutte le forze di curare un taglio sul ventre del paziente, mentre il ragazzo era nel panico più totale. Aveva curato rozzamente solo un paio delle ferite inflitte dagli infermieri ed il lato del corpo che gli era stato assegnato era cosparso di macchie di sangue zampillante, che usciva incessante dalle ferite ancora aperte. La voce del dottore irruppe nell'aula.

-Gruppo numero 2 grazie per aver partecipato, potrete provare la fortuna il prossimo anno se avrò voglia di farvi ripetere l'esame. Potete pure tornarvene a casa-

La ragazza, con aria arrabbiata, lanciò uno sguardo pieno d'odio al suo compagno mentre i due lasciavano la sala ed il corpo/cadavere del ninja da loro curato veniva portato fuori in tutta fretta.

"fortuna di non aver trovato un compagno del genere o anche io sarei fuori adesso"

Notai una sorta di sorriso malvagio nel dottor Mitzune mentre sogghignava dalla sua posizione fra i banchi. Iniziò di nuovo a parlare e ci disse che stava per cominciare la seconda fase della prova. Avremmo avuto due possibilità in questo prossimo esame ma le ferite sarebbero state molto più forti e profonde delle precedenti.
Un infermiere mi si avvicinò, e il verso di dolore del mukenin da me curato mi diede i brividi quando un kunai si conficcò poco al di sotto della sua gabbia toracica, li dove sapevo essere presente il fegato. Mi misi subito all'opera mentre una pozza di sangue si formava velocemente, gocciolando fino all'addome del malcapitato. Mi concentrai e portai subito la sfera curativa fra le mie mani sulla ferita. Dopo pochi istanti in cui sembrava non aver avuto alcun effetto, il flusso con cui il sangue fuoriusciva dalla ferita iniziò a diminuire lentamente, mentre i tessuti dell'organo si rimarginavano lentamente e la pelle si richiudeva. Presi un fazzoletto e ripulii il sangue intorno alla cicatrice del taglio per sincerarmi che fosse stabile e non avesse modo di riaprirsi.


"però, niente male, ci sto prendendo la mano."

Dopo neanche un minuto l'infermiere mi si riavvicinò, e vedendo che avevo terminato con la prima ferita, impugnò nuovamente il kunai e lo conficcò forte nel polmone sinistro. In un attimo il petto del ninja colpito si sgonfiò, mentre il suo respiro diventava difficile ed ansimante. Inorridito dalla scena, mi rimisi subito all'opera, concentrando il chakra in una sfera che questa volta era meno stabile, forse per la tensione che quell'improvvisa crudeltà aveva innestato in me. La accostai alla ferita ma non successe niente. Il polmone, collassato su se stesso, non dava segno di migliorare. Ripassai a mente quello che avevo imparato su i traumi di perforazione a livello polmonare. Quando si verificava un trauma di questo genere, si doveva trovare il modo di curare anzitutto il rivestimento che separava il polmone dalla gabbia toracica, in modo che l'aria non rimanesse bloccata all'interno del corpo, non permetendo così al polmone di espandersi nuovamente. Iniziai a curare l'interno della ferita, tappando così il foro sul polmone, dopo di che spinsi sul costato per far fuoriuscire l'aria mentre la seconda ferita, più esterna si richiudeva lentamente. Impiegai parecchi minuti in questa operazione, ma le condizioni del ninja stavano migliorando, sebbene il polmone fosse ancora provato dal trauma, la respirazione stava tornando stabile. Mi asciugai il sudore della fronte. L'infermiere tornò, e quasi infastidito del dover ancora eseguire la sua mansione tirò fuori uno spiedo e lo conficcò nel cuore del corpo, e il ninja fu pervaso subito da violente convulsioni. Provai subito a curare la ferita, ma i continui movimenti mi impedivano di direzionare l'energia. Il mio alone non riusciva a dare energia alle cellule per rigenerarsi e stavo solo perdendo tempo ed energie, mentre le condizioni del corpo si aggravavano. Guardai il materiale messo di fianco. Presi subito delle bende e legai il corpo del ninja saldo al tavolo, in modo da limitare i suoi movimenti. Immobilizzato in quel modo sarebbe stato più facile eseguire la cura. Mi concentrai nuovamente e iniziai ad applicare l'alone curativo sul corpo. Il cuore pulsava all'impazzata, e sentivo chiaramente l'effetto della cura agire, ma sentivo che qualcosa non andava. La ferita esterna si stava guarendo ma dal mondo in cui il paziente reagiva non sembrava che la cura stesse dando risultati. Probabilmente non ero riuscito a curare in maniera corretta la parte più interna della ferita. Il sangue infatti, sospinto dalla pressione, non stava ancora schizzando violento. Afferrai il mio spiedo e facendo attenzione a non dilatare troppo riaprii la parte di ferita che si stava rimarginando, mentre il sangue zampillava violento dal foro. Mi concentrai. Dovevo usare una quantità immane di energia per curare una ferita così profonda e localizzata. Richiamai l'aura curativa dalle mie mani e la imposi sul petto del ninja. Mi concentrai cercando di richiamare tutte le energie che avevo in corpo. L'aura divenne splendente mentre assumeva una forma sferica perfetta ed un colore verde brillante. Lentamente la ferita al cuore si rimarginò, mentre le convulsioni rallentavano ed il paziente, oramai in coma sembrava perlomeno in condizioni sufficienti per restare ancora in vita. Sospirai stremato. Ero ormai convinto di aver finito la prova. Vidi l'infermiere sorridere in maniera beffarda mentre riestraeva il kunai.

"non è possibile, non può veramente colpirlo ancora."

Guardai afflitto il metallo risplendere e riflettere la luce che entrava dalla finestra, mentre uno fiume di sangue zampillante iniziava a fuoriuscire dal collo dell'ormai cadavere che avevo davanti. Scattai immediatamente, mentre cercavo di bloccare tamponare la ferita. Riprovai nuovamente la tecnica di cura, ma ero ormai distrutto e le mie energie erano gli sgoccioli. Questa volta anche io ansimavo, mentre dalle mie mani l'aura si era ridotta ormai ad una piccola emanazione di luce che riusciva solo con sforzo ad allontanarsi di qualche centimetro alle dita, per sbiadire subito dopo

-dannazione, dannazione!! non ce la faccio.-

Ormai non avevo modo di curare quel paziente, e il mio esame stava probabilmente volgendo al termine, insieme alla sua vita.

// sarò sincero, mi sembra un pò eccessivo che un genin possa fare operazioni a cuore aperto su due piedi e su un corpo martoriato da tutte queste ferite (una sequenza di cure del genere mi sembrerebbe una prova dura anche per un jonin) poi boh, il master sei tu xD //
 
Top
=Echo=
view post Posted on 12/2/2013, 08:32     +1   -1




i ragazzi erano allo stremo. Mettendoli sotto pressione si riusciva a capire chi era in grado di proseguire e chi no. Il dottore osservava con attenzione gli studenti, alcuni di loro erano in preda alla preoccupazione e all'agitazione altri invece si vedeva chiaramente il sudore scorrergli sul viso gocciolando al suolo. Man mano che passava il tempo la prova si faceva sempre più intensa. Il Sensei estrasse un kunai e lo lanciò in direzione di un gruppo. La sua affilatissima arma si conficco nel corpo di un poveretto con stupore di tutti i presenti

Grazie per aver partecipato gruppo 68. Andate a farvi una doccia calda e poi a casa

Un altro gruppetto di studenti era rimasto tagliato fuori dall'esame per via della loro incompetenza. Ora l'attenzione ricadeva su quei pochi rimasti. Il Sensei era sempre in attesa ed ansioso di bocciare sempre più studenti

//nn hai descritto come effettivamente curi le ferite. avrei preferito se scrivessi del tipo che quando imponi le mani con il chakra provavi a simulare lo stesso effetto dell'ago e del filo ed a poco a poco i vari tessuti e nervi si riconnettevano...ormai è tardi......descrivi il post della seconda volta che provi a curare la ferita alla gola. Fermati che sei quasi riuscito a curarla//
 
Top
sghir
view post Posted on 12/2/2013, 18:37     +1   -1




//avevo capito male, mi spiace //

Il sangue continuava a fluire dalla profonda ferita, e dovevo trovare subito un modo per bloccare l'emorragia. Il paziente, ormai in coma profondo, aveva gia perso troppo sangue con le altre ferite e in poco sarebbe morto dissanguato. Fra gli altri banchi anche gli altri ragazzi sembravano in difficoltà. I volti sudati e pieni di terrore mostravano visibilmente i segni della fatica. Per un istante dimenticai la prova e mi chiesi se anche io avevo la loro stessa espressione spaventata ed afflitta. Un fischio, ed il suono sordo di un impatto irruppero nuovamente nella stanza, come uno squarciando quel clima di tensione e facendoci sobbalzare.

-Grazie per aver partecipato gruppo 68. Andate a farvi una doccia calda e poi a casa-

La voce crudele del dottor Mitzune suonava quasi soddisfatta mentre invitava i ragazzi che curavano il paziente 68 fuori dall'aula. Subito gli infermieri erano corsi a portar via la barella con il paziente, che aveva il kunai appena lanciatto dal dottore incastrato nel petto. Mi chiesi se il dottor Mitzune aveva anche lui un cuore sotto la pelle o se lo aveva asportato via con un intervento chirurgico. Non avrei mai immaginato di trovare una situazione così lugubre all'ospedale di Kumo. Vidi gli allievi del 68 uscire dall'aula. Avevano un'aria mista fra abbattuta e sollevata. Non erano riusciti a superare la prova, ma almeno la pressione su di loro sarebbe finita lì per quel giorno. Non potevo però continuare ad indugiare pensando al loro operato e decisi di intervenire subito per tentare ancora una volta di salvare il mukenin che avevo davanti. Così stanco e con un fluire di sangue così violento non sarei mai riuscito a curare quel tagli alla gola. Cercai di trovare un modo per diminuire il flusso con cui il sangue fuoriusciva. Avvicinai con le mani i due lembi della ferita e con il chakra cercai di ricostruire dei fili, allo stesso modo con cui si applicano i punti di sutura, semplicemente per cercare di impedire al sangue di uscire troppo violentemente. Dopo di che, con le mani ancora imposte richiamai nuovamente il chakra per creare l'alone curativo che avrebbe sanato la ferita. Molto lentamente la carne del paziente, che ormai era di un bianco cadaverico, iniziò a rimarginarsi e cicatrizzarsi. Non avrei però retto ancora a lungo. Mi ero sforzato parecchio e sentivo forti dolori alle mani, che iniziavano a pizzicare e tremare a causa dello sforzo mentre i miei tendini si facevano tesi.

"Non devo mollare, non devo mollare.... sono arrivato fin qui e non posso permettermi di arrendermi."

Cercavo di trattenere questi pensieri nella mia mente, quasi ad incoraggiare me stesso a resistere allo sforzo devastante che la cura stava comportando. Forse quell'uomo sarebbe morto lo stesso, forse erano stati mandati a noi perchè sacrificabili, e sarebbero stati comunque uccisi dopo la prova, ma a me non importava. Avevo il compito di salvare quell'uomo ed avrei dato tutto me stesso per portarlo a termine. Iniziando ad ansimare leggermente per la fatica osservai la ferita. Era quasi completamente chiusa e la cura sembrava essere ormai a buon punto. Sperai solo che il ninja avesse ancora abbastanza sangue da sopravvivere, del resto il suo corpo ormai navigava in un bagno di sangue dove gli spruzzi da quella e dalle altre ferite erano arrivati.
 
Top
=Echo=
view post Posted on 15/2/2013, 03:30     +1   -1




/tranquillo le quest sn fatte per imparare no?? ^^ ps scusa il ritardo...il post ke segui sarà corto anche perchè nn ce molto da scrivere..una breve descrizione per dar spunto..il lavoraccio lo devi fare tu XD//

Gli studenti stavano dando il massimo, sui loro volti era stampata la fatica, mentre la gocce di sudore cadevano a terra e si mescolavano al sangue che aveva imbrattato ormai una buona parte del pavimento. Il Sensei si voltò verso i suoi collaboratori e disse

Gli inservienti che dovranno pulire mi malediranno per aver fatto questa prova, ci sarà tanto da pulire

Mitzune e gli altri infermieri scoppiarono in una risata sonora mentre alcuni pazienti stavano esalando l'ultimo respiro. Si alzò da dove era seduto e si avvicinò alla sua cattedra.

Vedere tutto questo sangue mi ha fatto venire appetito

Da uno dei cassetti tirò fuori un panino avvolto in una soffice e candida carta, scartò l'involucro che lo proteggeva ed addentò il primo morso. Mentre si gustava il suo pranzo, si sedette vicino ad uno dei pazienti ormai esanime e guardandolo dritto negli occhi sorrise

Avanti ammettilo lo vuoi un pò di cibo è???....Sono sicuro che quelli della squadra speciale non vi abbiano sfamato per diversi giorni. Peccato. Comunque è inutile dartene un pezzo perchè tra poco morirai.

Il dottore scoppiò ancora in una risata terrificante, perfino alcuni dei suoi collaboratori rabbrividirono di fronte a tanta alienità d'animo.

Cari studenti cosa state pensando, che sia crudele??. Ve lo dico io cosa è crudele, il mondo la fuori. Ecco cosa

Forse la sua spinta sete di sangue verso i mukenin centrava qualcosa successo in passato, ma solo Mitzune poteva sapere cosa lo stava tormentando da qualche anno.

Ho finito il mio panino, mi piacerebbe bocciarli tutti ma alcuni di loro possiedono una buona abilità curativa se si possa definirla così

Mitzune si avvicinò a Den, gli mise una mano sulla spalla con fare amichevole

Vedo che te la cavi bene la ferita si sta rimarginando complimenti.

Poi voltandosi verso i membri della squadra speciale

Quanti avete detto che ve ne servono??

ambu due o tre veda un pò lei

Ah perfetto quindi ce ne qualcuno in più, Mi dispiace Den

Mitzune prese il suo kunai ed uccide il paziente che stava curando, il sangue uscì ancor più copiosamente e sul suo volto c'era sempre quel sorriso stampato.

Congratulazioni siete tutti promossi alla prima fase andate a casa ci vediamo la tra due giorni per la prossima prova

Il sensei si levò il suo camice ormai imbrattato da schizzi di sangue e lo gettò a terra. Non diede nemmeno uno sguardo dietro di sè mentre lasciava la stanza

//ok primo esame superato vai a casa hai due giorni per ripresentarti per l'esame fai pratica prova a ferire animaletti o trova per il villaggio persone che abbiano bisogno di curare delle piccole ferite o fai pratica all'ospedale ma cose semplici ok??? il terzo giorno presentati all'ingresso e ti avvicini al bancone dell'infermiera. fermati qua non chiedere nulla//
 
Top
sghir
view post Posted on 19/2/2013, 01:59     +1   -1




La ferita stava rimarginando lentamente ma le mie forze continuavano a ridursi. Sapevo che non avrei retto per molto tempo. Sentivo il dottore parlare di tanto in tanto con gli infermieri, a volte ridendo mentre faceva battute sul dipinto di sangue che si stava formando a terra. Dopo qualche minuto si alzò per avvicinarsi alla cattedra e con la coda dell'occhio lo vidi mentre estraeva qualcosa, probabilmente un panino, ed iniziava a sfamarsi. Distolsi lo sguardo rabbrividendo. Come poteva essere così distaccata dal Lui si avvicinò agli occhi morenti di uno dei pazienti curati, ed iniziò a mangiare, quasi per infliggere un'ulteriore pena al ninja. Con aria malvagia lo sentii ridere di gusto e dire:

-Cari studenti cosa state pensando, che sia crudele??. Ve lo dico io cosa è crudele, il mondo la fuori. Ecco cosa-

Iniziai a comprendere che forse l'estrema insensibilità del dottore era dovuta ad un evento, forse traumatico, della sua vita. Mi chiesi cosa mai poteva portare qualcuno a diventare così distaccato dalla visione del dolore attorno a lui.
Il dottore iniziò ad avvicinarsi ai gruppi, valutando le condizioni dei pazienti. Solo quattro pazienti, compreso il mio, erano ancora in vita. Avvicinatosi a me sembrò compiaciuto del mio lavoro, e mettendomi una mano sulla spalla mi disse:


-Vedo che te la cavi bene la ferita si sta rimarginando complimenti.-

Mi mancava infatti poco alla fine della cura, ma il ninja aveva gia perso troppo sangue e intuivo che non sarebbe sopravvissuto, o in ogni caso avrebbe riportato gravi danni. Il dottore chiese agli Anbu di quanti mukenin avessero bisogno per l'interrogatorio. Essendoci un corpo di troppo, Mitzune risolse il problema, prendendo un kunai ed uccidendo il ninja che stavo curando con un colpo preciso al petto, probabilmente facendo scoppiare il cuore con un colpo preciso a giudicare dalla quantità di sangue che iniziò schizzare. Rimasi impietrito...

-Congratulazioni siete tutti promossi alla prima fase andate a casa ci vediamo la tra due giorni per la prossima prova-

Detto questo il dottore uscì dalla stanza, buttando il camice e lasciando in mano quel disastro agli infermieri. Io, in parte affranto, in parte sollevato, mi avviai fuori dalla stanza, dirigendomi verso casa.

Passai l'intero pomeriggio a riflettere su quello che era stato l'esame, inatteso e cruento. Avevo dovuto mettere in pratica tecniche che avevo imparato solo in maniera blanda, e i miei tentativi erano stati più volte uno spreco di energia. Ero riuscito a superare quella prima sessione, ma dovevo affinare le mie capacità in modo da non sprecare energie in tentativi andati a vuoto, e prepararmi mentalmente alla visione di scene terribili come quella di cui ero stato partecipe. all'inizio della serata mi recai nella biblioteca a studiare meglio la tecnica base per la cura di ferite, tagli, perforazioni. Nella seconda prova volevo essere sicuro fin dal primo tentativo di fare le azioni giuste. Come avevo potuto constatare, le ferite da taglio, essendo quelle causanti una maggiore fuoriuscita di sangue, dovevano essere tamponate per poi ricreare tramite fili di chakra delle strutture che avrebbero aiutato la ferita a mantenersi chiusa oltre ad aumentare la velocità con cui le piastrine rimarginavano la ferita. Per le ferite di perforazione invece era necessario intensificare l'energia in modo da raggiungere i punti più profondi della ferita, ed eseguire così una cura dall'interno verso l'esterno per non lasciare vasi sanguigni e capillari ancora aperti, che avrebbero creato più problemi della ferita stessa per lo stagnarsi del sangue. Le ultime ferite, quelle da urto, potevano essere facili da curare nelle loro lievi entità, ma sarebbero state le più complesse in caso di danni pesanti in quanto far rimarginare un osso o una cartilagine avrebbe richiesto una grande quantità di tempo. Questo tipo di ferite, pur essendo le più dannose sulla mobilità, non mettevano la vita del ninja in pericolo immediato se non nel corso di un attacco nemico dove la scarsa mobilità avrebbe dato problemi alla difesa. Per alleviare il dolore e curare i danni superficiali sarebbe stato sufficiente indirizzare il chakra per far riassorbire l'ematoma e richiudere i capillari, riducendo così il dolore stesso che la ferita provocava. Studiai a lungo i metodi migliori per le cure, prendendo appunti sulle nozioni fondamentali su cui impratichirmi.

Il giorno dopo mi recai ad un centro di cui avevo sentito spesso parlare, dove parecchi animali feriti venivano curati da dei volontari, spesso inesperti, dalle ferite che avevano contratto. Le ferite erano per lo più tagli e perforazioni che le povere creature avevano contratto a causa di rami o simili, quindi nella cura parte fondamentale era il disinfettare la ferita in modo da evitare contagio da parte di batteri. Per primo curai un piccolo cane che aveva un taglio profondo sulla schiena. Dopo aver impiegato qualche minuto, con l'aiuto di qualche altro giovane, per bloccare i suoi movimenti e dopo aver disinfettato la superficie esterna della ferita, iniziai a praticare la tecnica di cura. Come avevo imparato richiamai l'alone curativo e iniziai a diffondere la mi energia insieme ai fili di chakra per richiudere la ferita prima di iniziare il processo di rimarginazione. L'animale, che fino a quel punto aveva abbaiato e scalpitato, iniziò ad acquietarsi rendendo il mio lavoro facile. Mentre la ferita, avvolta dalla coltre di pelo, si richiudeva, mi chiesi per un istante quale effetto dovesse dare al paziente l'alone curativo, se rendeva il dolore più lieve o se era un fastidio aggiuntivo che stuzzicava la zona già colpita duramente. Passarono un paio di minuti e la ferita del cane era totalmente rimarginata mentre quello iniziava a balzare dal lettino di cura per scappare di corsa dalla stanza. Il secondo animale che curai fu un piccolo gattino nero. Era molto piccolo, poco più di un cucciolo, e sembrava spaventato dal trambusto che era presente in quella stanza. La piccola creatura aveva un foro profondo sulla zampa di dietro e zoppicava visibilmente. Dopo aver impiegato qualche minuto per avvicinarmi al diffidente animale che si ritirava alle mie cure spaventato, riuscì ad iniziare il mio lavoro. Sebbene l'arto fosse esile, la ferita era andata in profondità, rimanendo però poco spessa all'esterno. Iniziai a far scorrere il mio chakra cercando di aumentare la pressione con cui usciva, per raggiungere gli strati più interni della carne e rimarginare la parte interna della ferita. Dopo qualche minuto anche il gatto camminava senza problemi, visibilmente dolente ma guarito. Passai il resto della giornata a curare ferite di tagli e perforazioni alle bestie dell'edificio, senza però avere la possibilità di curare ferite da urto. Era difficile infatti trovare animali feriti da colpi di quel genere, in quanto i loro riflessi acuti gli rendevano facile scappare alle minacce, mentre era più facile che si impigliassero fra rovi, spine, e rami.

A metà del pomeriggio, dopo aver speso un po di tempo riposando e ritrovando le energie, decisi di andare verso il campo di allenamento. Era facile trovare studenti e genin esercitarsi e cadere più volte nei loro esercizi, ferendosi e procurandosi lividi ed ematomi. Trovai un gruppo di tre ragazzi impegnati negli esercizi basici della camminata sulle superfici. Anche io, a quanto ricordavo, avevo faticato parecchio per padroneggiare il controllo del chakra necessario nell'esercizio, ed ero caduto molte volte anche da altezze notevoli prima di padroneggiare la tecnica. I ragazzi avevano l'aria di chi si trovava lì da molto tempo, e sembravano sfiniti oltre che coperti di chiazze violacee a causa degli impatti delle cadute. Avvicinandomi mi proposi per dare loro le cure e, all'inizio un po sorpresi, si prestarono ad aiutarmi ad esercitarmi. Curare un livido era molto più difficile di quanto descritto nei libri. Il lavoro necessario per far riassorbire il sangue che usciva dai capillari era molto più complesso e faticoso di quanto non potesse sembrare all'inizio, non tanto per la difficoltà quanto per la lentezza con cui il sangue si riassorbiva, molto più lento della cicatrizzazione di una ferita. Trascorsi tutto il pomeriggio esercitandomi su quel tipo di cura, mentre notavo con piacere che il mio alone curativo diventava sempre più denso e dal colore verde smeraldo. Con l'esercizio intenso la mia tecnica stava diventando sempre più precisa ed efficace. Quando terminai con i ragazzi era ormai sera inoltrata quindi decisi di tornare subito a casa per riposare. Il giorno probabilmente il dottor Mitzune mi avrebbe fatto affrontare una sfida molto più dura della precedente.

Arrivato al giorno dell'esame, dopo una colazione abbondante, mi diressi verso l'ospedale. Come la volta prima trovai l'infermiera che, da dietro il bancone, stava visionando alcuni documenti e mi avvicinai a lei per chiedere nuovamente dove recarmi.


//non ho ben capito se erano due giorni compreso o no il giorno della prima prova perchè dal dialogo sembrava così ma dall'off sembrava un giorno in più! spero che vada bene così, mi sono attenuto al gdr on//
 
Top
=Echo=
view post Posted on 22/2/2013, 01:08     +1   -1




//no va bene così//

La giovane infermiera era indaffarata a sistemare alcune scartoffie, immersa nei suoi pensieri, aveva molto lavoro da fare, la missioni al villaggio continuavano incessantemente ed aumentavano anche sempre di più i pazienti e le relative cartelle cliniche. Si, era evidentemente svogliata, avrebbe sicuramente preferito passare la giornata all'aria aperta invece di starsene seduta su quella logora scrivania a compilare moduli e sistemare tutta la documentazione necessaria. Era sommersa dal lavoro fatto sta che aveva una pila di moduli davanti a sè. Quella particolare mattina era molto tranquilla. La maggior parte del personale medico preferiva utilizzare gli ingressi laterali per evitare di incrociare la sguardo di qualche noioso paziente che assiduamente chiedeva quanto avrebbe dovuto starsene in ospedale prima di potersene tornare a casa. Il silenzio fù sovrastato da dei passi cadenzati fattesi sempre più pesanti. I suoi pensieri ed il suo lavoro furono interrotti da un ninja. Quando alzò lo squardo riconobbe il giovane studente.

Se sei qui vuol dire che hai passato la prima prova. Spero che tu abbia davvero fatto abbastanza esercizio in questi giorni.... Ti sta aspettando vai alla sala 2 del reparto veleni. Spero tu sabbia dove si trova

//ok o parti subito per la stanza 2 o puoi fare un altro post e chiedere all'infermiera dove sta esattamente quella stanza...arrivi in sala appena apri la porta c'è il dottore Mitzune con gli altri allievi che avevano superato la prova fermati qua^^//
 
Top
sghir
view post Posted on 23/2/2013, 01:40     +1   -1




L'infermiera, sollevando lo sguardo dalle scartoffie, mi riconobbe e disse:

-Se sei qui vuol dire che hai passato la prima prova. Spero che tu abbia davvero fatto abbastanza esercizio in questi giorni.... Ti sta aspettando vai alla sala 2 del reparto veleni. Spero tu sabbia dove si trova-

Sospirai. Il lavoro dei giorni precedenti, sebbene utile a migliorare la mia tecnica, non mi sarebbe stato utile in quanto probabilmente la prova avrebbe trattato l'avvelenamento ed i modi per neutralizzarlo. Pur non conoscendo la locazione del reparto veleni, decisi di ringraziare l'infermiera senza chiederle altro, e mi avvicinai alla mappa dell'edificio che era locata qualche passo più a destra. Notai che l'intero reparto era collocato al secondo piano dell'edificio e lentamente mi avviai verso le scale in modo da raggiungere l'aula. Anche in quel giorno l'ospedale sembrava avere più pazienti che infermieri, i quali andavano di corsa fuggendo dalle richieste martellanti dei ricoverati. Salii le scale fino ad arrivare al secondo piano mentre nella mia mente cercavo di richiamare tutte le nozioni che avevo imparato riguardo i veleni, le loro tipologie e metodi di estrazione. Una delle fasi di fondamentale importanza era imparare a riconoscere il tipo di veleno utilizzato. I trattamenti cambiavano infatti per ogni tipologia di veleno, e anche se alcuni erano molto simili, esisteva il rischio di amplificare l'effetto delle tossine e la loro diffusione se veniva utilizzato il trattamento errato. Nel frattempo altre domande affollavano la mia mente. Mi chiedevo ancora cosa fosse accaduto nel passato del dottor Mitzune per far cadere la sua mente così a fondo nell'oscurità. Oramai il combattere l'odio e la parte malvagia delle persone stava diventando per me un ideale da perseguire, e grazie alle parole del mio maestro all'esame Genin avevo compreso perfettamente l'importanza di resistere all'oscurità che poteva derivare dagli eventi negativi. Cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto provare a chiedere qualcosa il passato del dottore in modo da prepararmi a ciò che la vita da ninja può portare ad affrontare? Certamente una persona del genere non avrebbe dato conto ad un neo-Genin come me, perciò se volevo avere qualche speranza di ottenere la sua fiducia dovevo aggirare le domande dirette, e soprattutto dovevo dimostrare di avere ottime capacità come curatore.

Arrivato al corridoio del secondo piano lo trovai deserto. Lo percorsi fino al fondo dove si trovava l'aula che la mappa segnalava ed entrai senza esitare. Dentro vidi i ragazzi dei gruppi che con me avevano superato la prima prova ed il dottor Mitzune, con un sorriso compiaciuto di malvagità, come se stesse pregustando la probabile crudeltà della prova che avremmo affrontato. Gli altri ragazzi sembravano tesi, in quel clima di terrore che il dottore imponeva anche solo con lo sguardo. Io però dovevo rimanere lucido ed evitare che la tensione mi impedisse di ragionare in maniera nitida se avevo intenzione di superare la prova e scoprire qualcosa in più sulla figura in camice bianco che avevo dinanzi a me. Andai a sedermi in un banco vuoto ed attesi, combattendo la tensione, che la vera forma della prova fosse rivelata.


Edited by sghir - 28/2/2013, 12:54
 
Top
=Echo=
view post Posted on 26/2/2013, 10:59     +1   -1




//prenditi tutto il tempo che ci vuole...cmq devi editare perchè nn hai messo ne descrizione ne altro, in sostanza non c'è nulla. Preferisco che ti prendi più tempo per fare il post che farlo così scarno... non ci sono descrizioni ne emozioni nulla.....ti ho risposto ora perchè stavo pensando come poter procedere ma non mi dai elementi sufficienti per poter andare avanti. Capisco i tuoi impegni dopotutto tutti li abbiamo. Se vuoi possiamo fare una pausa e riprendere quando sarai più disposto..... rispondimi per mp altrimenti edita il post sopra. Non ti preoccupare...fammi sapere ^^...gia meglio dopo l'edit//

Anche l'ultimo studente entrò in quella stanza. Su ciascun banco e per ciascun studente il dottor Mitzune aveva preparato una piccola colazione. C'era un pò di tutto, una tazza di buon sakè caldo dal colore dorato che profumava di gelsomino, qualche fetta tostata un pò bruciacchiata sui bordi e alcune posate per gustare i vari formaggi e marmellate. Il tutto era servito in una stanza completamente vuota dove non c'erano pazienti, solo lui e gli studenti.

Prego sedetevi. Questo che avete qui davanti è una piccola colazione diciamo un modo per congratularvi con voi per aver passato la prima prova. Vi consiglio di mangiare lo stesso anche se avete fatto già colazione anche perchè la prova che state per affrontare richiede molte energie e stomaci pieni

Il dottore detto questo si sedette ed iniziò a gustarsi la sua mela rossa e il suo succo all'arancia. Alcuni studenti si osservavano attoniti di quello che stava succedendo perchè forse non se lo aspettavano ed iniziarono a mangiare

// decidi tu se mangiare o meno //

Edited by =Echo= - 1/3/2013, 05:30
 
Top
15 replies since 4/2/2013, 10:33   227 views
  Share