Con le mani nella carne, Quest talento Genetica a Ed

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Excalibur's Rover
view post Posted on 14/10/2012, 19:43     +1   -1




E infatti la faccia che Onimio vide non gli era nuova. Non dovette attendere molto che un uomo dalla mascella quadrata, lunghi capelli bianchi molto mossi e un paio di occhiali particolarmente opachi si avvicinò. Aveva notato quel tipo in precedenza, visto che aveva un nonsochè di viscido. Inoltre era molto difficile incontrarne lo sguardo dato che gli occhiali riflettevano troppo la luce. Ad ogni modo si avvicinò con un sorriso che poteva significare tutto e niente: poteva essere cortesia quanto sadismo. L'uomo si presentò subito e fu molto cordiale.

Benvenuto, io sono Seigi Asakura e effettivamente ne so un po' di chirugia e trapianti....Potrei aiutarti. Ti ho visto grare qui all'ospedale un bel po' recentemente e non da paziente. Se sei un medico dovresti già avere le basi per poter studiare un po di questa branca della medicina. Comunque prima che io possa definitivamente decidere se aiutarti voglio sapere il tuo nome e la ragione che ti porta qui con questo scopo.



//A giudicare dal rango sei un giocatore ben più lunga data di me ma mi sento comunque di darti un consiglio: sarebbe carino se ci fosse qualcosa circa le vicissitudini del tuo pg nella scheda(spero di aver guardato bene...). Quest post serve appunto per sapere un po' di Onimio...Ovviamente stai parlando a un estraneo quindi tienine conto...//
 
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• Ed •
view post Posted on 15/10/2012, 01:38     +1   -1




//Sisi, è un buon consiglio//

*Senza quasi aver modo di finire la frase, subito fece la sua comparsa un medico dall'aspetto viscido e bizzarro, come lo erano la gran parte dei medici di Oto del resto. Ma questo a differenza degli altri, aveva uno sguardo, se così si può definire dato che portava gli occhiali, inquietante. Non appena infatti sentì la sua voce e percepì gli occhi del genetista calare sulla sua figura, quasi avvertì un brivido di disagio salirgli lungo la schiena, cosa per lui piuttosto insolita a causa della sua nuova incapacità nel provare la gran parte delle emozioni; se fosse stato possibile curare il suo spirito come una banale ferita, di certo i suoi problemi sarebbero già finiti.
Superato l'imbarazzo iniziale, Onimio ascoltò tutto con attenzione, mostrando segnì di approvazione e conferma con la testa a ciò che il chirurgo gli stava dicendo poi, mostrando il migliore dei suoi sorrisi, la solita fredda trafila di denti con un leggero barlume di sincerità nel fondo, parlò a sua volta.*


Onimio: Esatto, sono un medico. Onimio Kaguya...

*Sempre sorridente picchiettò sulla sua cintura con l'indice, per sottolineare l'ovvio fatto che era uno Shinobi del Suono. Poi proseguì.

Onimio: Dopo aver appreso buona parte delle nozioni che hanno fatto di me un medico, ho sentito un irrefrenabile desiderio di conoscenza del corpo umano ed... in particolare della genetica... Per questo motivo andavo cercando qualcuno che potesse aiutarmi in questo campo...e lei si è fatto avanti, quindi se è disposto ad aiutarmi....

*Mentre dalla sua bocca fuoriscì la parola "corpo", il suo intero fisico ebbe quasi un fremito di piacere; quella bizzarra passione che aveva sviluppato per l'anatomia era tanto innocente quanto per certi versi malata...
Tuttavia, per quanto il ragazzo potesse essere cambiato di recente, a causa dell'incontro con Watashi e dei suoi studi in medicina, le buone maniere continuavano a far parte di lui, tant'è che quasi durante tutto il suo discorso, non riusciva a non piegare di tanto in tanto la testa in segno di grazie e cortesia.*
 
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Excalibur's Rover
view post Posted on 15/10/2012, 11:36     +1   -1




//Quanto mi fa strano scrivere chunin riferendomi a un pg...//

Dopo aver ascoltato la storia del chunin Seigi fece strada facendo segno di seguirlo. Si diressero a una porta lì vicino, di aspetto abbastanza anonimo con delle maniglie antipanico che davano verso di loro. Il medico appogiò la mano sulla maniglia e premette, splancondo l'uscio.Al di là il posto era radicalmente diverso: on le asettiche e igeniche pareti bianche dell'ospedale,ma pareti di mattoni non intonacati illuminate da qualche sparuta lampadina. Comunque non c'era motivo di preoccuparsi, infatti il sensei proseguiva come se niente fosse. Mentre Onimio varcava la soglia sentì un insolito dialogo al bancone dell'atrio poco distante:

???1-Scusa ma quel tipo che c'era prima cos'è che voleva?
???2-Ah, cercava qualcuno che gli insegnasseun po' di genetica...L'ha preso Seigi. Non ho avuto il coraggio di fermarli...
???1-Seigi? Quel Seigi? Asakura? E li hai lasciati andare? EHI, VOI LAGGIU'....AS....


Poi la porta si chiuse e nessun altro suono giunse alle orecchie del Kaguya. Seigi sembrava non aver sentito niente e camminava imperturbato. Il corriodio era sempre dritto finchè d'un tratto non arrivarono a un bivio che concedevauna svolta a sinistra. Il medico continuò oltre ignorando la svolta ma il chunin non potè fare a meno di indugiare un attimo. Il corriodio era lungo forse una decina di metri e la portasul fondo era spalancata. La vista che concedeva era qualcosa di orripilante: vi erano degli uomini incappucciati che stavano torturando delle persone con degli strumenti il più gretti possibile.



In effetti si sentivano parecchi rumori inquietanti ma Onimio non potè pensarci troppo. Seigi, vedendo che si era fermato, lo tirò per i vestiti e lo spronò a proseguire. Alla fine arrivarono all'ufficio di Seigi. Contrariamente al corridoio spartano, era un luogo molto ordinato pulito e ricercato. La scrivania era di legno lucente, dietro di essa vi era una sedia imbottita e neanche le sede per gli ospiti sembravano troppo scomode....Le pareti erano tapezzate di scaffali colmi di libri. Seigi si accomodò, invitò il ninja a fare altrettanto e poi disse:


Dunque, il tuo discorso di prima mi è piaciuto. La volontà di conoscenza è una cosa importante anche se ancora più importante è la conoscienza del non sapere.

Fece vagare una mano per la stanza indicando gli scaffali.

Li ho letti quasi tutti, ma non ricordo tutto il contenuto di ciò che ho letto. Ne so abbastanza da sapere dove cercare cosa ma sarebbe volgare accontentarsi di ciò. E' questa la cosa più importante: la coscienza della propria ignoranza e del fatto che si potrà sempre e per sempre aumentare il proprio bagaglio culturale. Purtroppo però è anche vero che la momoria umana ha un limite....per ora...

Quando concluse la frase il medico mosse la testa annullando il riflesso sugli occhiali e rivelando uno sguardo di malsana ambizione.

Comunque, bando alle ciance. Ti ho fatto questa piccola premessa perchè sono il tuo sensei ma la cosa che mi interessadi più è: cosa vuoi farci con le tue conoscienze di ingegneria genetica? Siccome so che sei un ninja ed è risaputo che voialtri siete sempre alla ricerca di più potere questa domanda mi sorge spontanea. Tanto non c'è bisogno che io ti dica che difficilmente riuscirai a innestare qualcosa su te stesso..... Quindi cosa farai?

Edited by Excalibur's Rover - 16/10/2012, 08:08
 
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• Ed •
view post Posted on 16/10/2012, 02:22     +1   -1




*Quello che a quanto sembrava sarebbe stato il suo nuovo insegnante non si dilungò oltre, facendo un cenno ad Onimio si incamminò verso una prima porta, che i due varcarono insieme. Il giovane non prestò attenzione ad altro, il suo obbiettivo gli era ben chiaro in mente ed il vociare, che udì distintamente alle sue spalle, non lo turbò minimamente; il suo unico interesse era diventato lo studio, e probabilmente, "peggiore" sarebbe stato il suo maestro, migliore sarebbero stati poi i suoi risultati, o almeno così si disse.
Varcata la porta, Onimio si ritrovò immediatamente nuovamente in una di quelle strutture cunicolari, che probabilmente calavano in profondità nella terra, che caratterizzavano un po tutta Oto. Laboratori e segrete dentro le quali avveniva l'inverosimile. Niente di eccezzionale fino a quel momento, fino a quando i suoi occhi non caddero nello spiraglio di una porta in lontananza, alla fine di uno dei tanti corridoi. Quello che vide, lo schifò immensamente, nella stanza poco davanti a lui stavano avvenendo la peggior sorta di torture, che rovinavano irreparabilmente anime e corpi di individui fino ad allora intatti. Gli venne quasi da vomitare, tant'era il disagio che stava provando; un po perchè era abituato alle torture fin da quando era a Kiri, un pò perchè trovava miserabile ed ingiusto far provare tale dolore a qualcuno, ma quella era solo la sua opinione in un villaggio che in fondo, era specializzato nell'arrecare dolore. Un dolore che lui non sentiva ma che non voleva far provare ad altri. Solo la bianca morte meritava rispetto, ed il rispetto per i resti del defunto, le torture invece, gli parevano un abominio.
Quell'interminabile attimo in cui vide tutto quell'orrore compiersi su dei corpi una volta belli, si concluse solo quando Asakura lo scosse per i vestiti, spingendolo a continuare ed a seguirlo mentre la porta si richiudeva tornando a nascodere i peccati che conteneva. Proseguendo per lo spoglio corridoio, finalmente giunsero all'ufficio di quell'apparente genetista, un luogo che ostentava una certa cura, rispetto al resto della struttura. Tutto in quella stanza faceva pensare ad Onimio che si trovasse davanti ad un tipo piuttosto altezzoso, o quantomeno ambizioso e sicuro di sè, e non appena lo sentì parlare, cofermò subito la tesi del ragazzo.
Parlò ridondante, ma disse il vero parlando del migliorarsi, che era poi ciò a cui Onimio stava mirando. *


(Non mi risultava che la memoria umana avesse un limite... Ma non mi pare il caso di contraddirlo, tanto sono venuto qui per imparare ben altro...)

*Ascoltò ancora in piedi, senza sedersi, ed in silenzio. L'uomo che aveva davanti era anche di certo curioso, continuava a porre domande ad Onimio, cosa alla quale non era molto abituato; solitamente i suoi scopi restavano per lui solo, ma forse questa era anche la prima volta in vita sua che aveva uno scopo.
Quando concluse, il kaguya si prese qualche attimo per pensare ad una risposta, stupendosi anche del fatto che sembrava che quel medico, non fosse un ninja. Ma sapeva bene che nulla veniva mai mostrato come era realmente nel mondo degli shinobi, perciò si limitò a concentrarsi sulla propria risposta.*


Onimio: Senz'altro, si. Voglio diventare più forte, ed imparare tutto ciò che posso sulla medicina. Inoltre, ho studiato....


*Si bloccò di scatto, senza darlo a notare. Si stava aprendo a quell'uomo, e sapeva bene che era sempre pericoloso cedere a certe ingenuità; stava per dirgli che aveva già studiato la propria Kekkai, nei limiti delle sue possibilità certo, ma quella informazione avrebbbe potuto far scattare in testa qualcosa a quel medico, perciò era meglio tenersela per sè.*

Onimio: ... Il corpo umano, e ne sono rimasto estasiato. L'anatomia è qualcosa di estremamente affascinante e la genetica per me non è altro che una sorta di sua evoluzione....E con questa evoluzione... si è davvero in grado di alterare tutto....persino infatti, anche evolvere se stessi.

*Tutto ciò che Onimio disse era sentito e nasceva dal profondo del suo petto ma in realtà, tutto ciò che cercava, senza che neanche lui lo sapesse ancora realmente, era il potere.*
 
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Excalibur's Rover
view post Posted on 16/10/2012, 17:15     +1   -1




Il sensei sembrò un po' contrariato dalla risposta come se avesse vagamente percepito la sua non totale genuinità. Così disse:

Onimio, ascoltami. Prima di cominciare è fondamentale che tu capisci l'entità del potere che guadagnerai...Tu potrai letteralmente pastrocchiare col corpo altrui e peggio ancora col tuo. Potrai creare degli abomini dal potere sovrumano ma anche rovinare la vita di un sacco di gente. Questo all'inizio...Quando sarai diventato davvero bravo tu avrai il potere. Io so quant'è importante il controllo delle abilità innate nel vostro perverso mondo ninja...tutto si fonda su quello. Un ninja che dispone di due linee di sangue, per così dire, ha il potenziare per dominare un'intera area. Quello che voglio dire e che ci sarà gente che verrà da te con un mare di soldi e il cadavere, o pezzi di cadavere, di qualcuno e vorrà più potere. Tu potrai scegliere di negarglielo, mandando in fumo le sue ambizioni e tutti i suoi sforzi fino a quel momento, oppure concederglielo, conscio del fatto che probabilmente prima di venire da te ha ucciso un innocente solo per un occhio o un arto, diventando almeno sul campo morale, responsabile delle sue azioni. Potrai fare un mucchio di soldi come pure essere, per certi versi, l'arbitro del destino del mondo.

Fissò un attimo il Kaguya per vedere se le sue parole avevano avuto effetto.

Questo ovviamente a gran di linee e estremizzando la questione. Ora è ora di mettere un po' le mani nella carne. Torniamo in quella stanza che stavi fissando prima....

Con quelle parole Seigi si alzò e si ripercorse i passi di prima svoltando a destra e portando Onimio nella stanza delle torture. La violenza e la crudeltà lì dentro erano inaudite. Persino dal fondo del suo evidente sadismo il medico sentì che era necessario una specie di giustificazione:

Per intenderci, questi sarebbero tutti ninja criminali e condannati a morte. Lo capisci? Criminali in un villaggio di criminali...Non considerarli umani, sono feccia della peggior specie. In questo momento sto seguendo un accurato ricerca sullo studio del dolore. Sai anestetici e stimolatori neuronali....

Indicò un uomo, appoggiato su un tavolone che si contorceva, benchè non fosse tormentato dal alcun macchinario.

Quella droga funziona davvero bene.... Comunque vieni...

Seigi si avvicinò a un cassetto e prese un contenitore di quelli usati per preservare gli organi. Poi prese un carrello da sala operatoria contenente tutto il necessario per un'operazione. Dopodichè voltò l'uomo sulla schiena,lo sedò, lo aprì e ne tirò fuori un rene. Fissò Onimio negli occhi e distrusse l'organo. Dopodichè piazzo il contenitore in mano al Chunin e disse:

Salvalo.....

//Inventa...Sii prolisso...Infondo se non hai conoscenze mediche in real dovrai arrampicarti sugli specchi di brutto....Comunque a livello di gdr puoi usare sia le tue tecniche che evenuali medicine.....//
 
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• Ed •
view post Posted on 17/10/2012, 02:11     +1   -1




*Quel tipo era davvero strano, un momento sembrava tutt'altra persona, poi l'attimo dopo parlava ed iniziava a comportarsi come un santone, cosa che a quel punto sembrava essere praticamente impossibile. Onimio ascoltò con attenzione tutto ciò che aveva da dire, la parte del potere, dei soldi e dell'uccisione di innocenti. La faccia del giovane si storse leggermente, quasi stupita da quello che aveva sentito.*

(E in che modo tutto questo dovrebbe interessarmi? Non accetterò solo per denaro di compiere una operazione, nè tanto più darò le mie abilità al servizio di qualcuno...no...)

*Quasi toccato sul vivo, prese subito la parola, per specificare bene come stavano le cose.*

Onimio: Forse mi sono spiegato male... Il potere che acquisirò, sarà mio e mio soltanto. Non compirò le mie ricerche per denaro o per soddisfare i desideri di chiunque verrà a chiedermeli. Ogni esperimento che farò, sarà volto solo ad aumentare le mie conoscenze, ed il potere che ne guadagnerò, stia pur certo che lo gestirò io solo... Si è medici per salvare vite, genetisti per migliorarle.

*Quel breve e rapido inciso gli uscì fuori di getto, odiava sentir parlare di morale, soprattutto quando lui in primis aveva sempre avuto un nindo rigido e volto al non far del male ed all'essere giusto; nindo che però con il tempo e con le necessità, stava diventando sempre più duro da seguire.
Dopo quelle parole, come se non bastasse, il dottore disse ad Onimio che sarebbero tornati nella camera che poco tempo prima lo aveva agghiacciato, così da iniziare finalmente a studiare la genetica.
Stavolta però una volta giunti sul posto, forse per lo sguardo fisso di disapprovazione negli occhi di Onimio, Asakura volle puntualizzare che tutti quei malcapitati erano criminali e che perciò in un certo qual modo, si meritavano quei soprusi.
Tale specifica riuscì in parte ad addolcire la pillola ad Onimio, che tuttavia continuava a sentirsi contrario verso certe pratiche. Ma come gli venne rivelato subito, ognuno di quei prigionieri, era praticamente una cavia del dottore, che senza perdere ulteriore tempo, si diresse verso uno dei malcapitati.
In un baleno rivoltò l'agonizzante, incise un taglio da un lato all'altezza dell'ombelico e strappò via un rene, come se stesse giocando con una bambola poi, dando un contenitore contenente un altro rene ad Onimio, gli disse di salvarlo.
La faccia di Onimio era piuttosto stupefatta dalla brutalità dell'azione, ma ancora di più dall'ambiguità della richiesta di Asakura.*


(Salvarlo? E' possibilissimo vivere con un solo rene, e curare una ferita del genere, così precisa e regolare, è estremamente semplice... Però già che mi ha dato quest'altro rene in mano, tanto vale impiantarglielo...anche se, per come vorrei "salvarlo" io, sarebbe meglio lasciar morire questo poveraccio... Spero solo che si sia veramente meritato tutto ciò... almeno sul dente per dente sono d'accordo... ma ora vediamo di operare....)

*Annuendo non troppo vispamente Onimio si tirò su le maniche ed infilò i guanti in lattice posando il contenitore con dentro il rene poi, dopo essersi assicurato di aver ben immobilizzato l'uomo sul tavolo sedandolo e legandolo, osservò la ferita già inferta e si applicò immediatamente a suturare l'arteria, la vena renale e l'uretra alle quali prima era attaccato il rene, utilizzando gli strumenti che aveva a disposizione.*

(Per prima cosa devo concludere l'operazione di rimozione del rene, suturando le arterie e richiudendo la ferita... il nuovo rene dovrà essere posizionato più in basso, perciò dovrò poi fare un altra incisione, ma intanto finiamo qui...)

*Con una rapidità ed una precisione più che da chirurgo, da vero assassino, Onimio richiuse tutte i vasi poi, dopo aver aspirato i vari liquidi con un aspiratore, pose entrambe le mani sulla ferita così da richiuderla e completare il lavoro.*

CITAZIONE
<ijutsu> - Konji Kin: Piccola Cura - (Chk: 40) “Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 2 Punti Vita, ma tale valore aumenta di 1 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin.”
Utilizzata con 80 Chk, cura di 4 punti vita.
Stm: 201 - 4=197

*Per quanto Onimio fosse un buon medico, le sue doti con il Chakra lasciavano ancora parecchio a desiderare, e ci vollero parecchi minuti prima che la ferita potesse rimarginarsi completamente. Ma alla fine ci riuscì.

CITAZIONE
Utilizzo la tecnica un altra volta-
Utilizzata con 80 Chk, cura di 4 punti vita.
Stm: 197 - 4=193

*Ora che finalmente aveva completato quella prima operazione, incominciò a toccare con l'indice la zona sulla quale avrebbe effettuato la nuova incisione, nei presi del pube, per inserire il rene direttamente vicino alla vescica poi, afferrando con sicurezza un bisturi, applicò il taglio. Mentre la lama scorreva sulla pelle martoriata dell'uomo, adesso che il suo corpo era nuovamente intatto, sebbene rovinato a causa delle torture subite, Onimio provò un che di sollievo, vedendo il sangue correre dietro al bisturi lì nei punti in cui andava a colpire. Il corpo umano era davvero meraviglioso.
Conclusa l'incisione, con l'aiuto di un divaricatore aprì bene la zona, iniziando ad osservare l'area.


(Molto bene.... adesso collegherò l'uretra del rene direttamente alla vescica... poi dovrò solo collegare l'arteria renale ed iliaca alle corrispettive... Ma prima di farlo, ho bisogno di qualcosa di forte che blocchi le difese immunitarie di questo tizio...altrimenti il suo corpo rigetterà il rene...)

*Trafficando tra le varie boccette sul tavolo a sua disposizione, selezionò un paio di immunosoppressivi e dopo averli dosati, li inniettò nel braccio sinistro dell'uomo. Adesso era tutto pronto. Per prima cosa bloccò l'afflusso di sangue e liquidi alle zone dove avrebbe attaccato il nuovo rene con l'utilizzo di alcune graffette metalliche, isolandole, poi applicò dei piccoli tagli così da poterci attaccare il rene, che con molta premura si assicurò di inserire lentamente ed accuratamente. Onimio era concentratissimo e stava facendo tutto abbastanza volecemente, sebbene ormai fossero già quasi trascorse due ore.
Completata quella fase, finalmente anastomizzò le due arterie e collegò l'uretra del rene alla vescica assicurandosi di aver richiuso tutto bene, dopodichè rimosse le graffette applicate in precedenza per isolare le zone interessate, ed infine incominciò a richiudere il tutto.*


CITAZIONE
Tecnica piccola cura utilizzata altre due volte-
Stm: 193 - 8=185

*Dopo quasi due ore e mezza di operazione Onimio aveva finalmente finito, rililassandosi ed espirando con forza per far calare la tensione. L'uomo sembrava aver reagito bene alle due operazione o perlomeno appariva tutto intero. Per far si che l'operazione fosse sicura, avrebbe avuto bisogno di una terapia anti immunologica e di una riabilitazione di qualche giorno, ma era una cosa che di certo non sarebbe avvenuta per quel poveraccio che forniva da cavia umana.*

Onimio: Ho finito, anche se per "salvarlo" come mi aveva chiesto di fare, sarebbe stato più corretto ucciderlo....

Edited by • Ed • - 17/10/2012, 12:23
 
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Excalibur's Rover
view post Posted on 17/10/2012, 11:29     +1   -1




//Merda!!!! Ne sai a pacchi! Non ci ho capito niente. Poi mi dici se hai scritto con cognizione di causa o sparando nomi a caso....//


L' operazione andò a buon fine e Onimio riuscì nella prima prova impostagli da sul sensei. L'uomo viscido si chinò sul paziente, diede una veloce occhiata e poi disse:

Complimenti, ci sai fare! E Quel vostro chakra è davvero qualcosa di fenomenale. Ho avuto modo più e più volte di osservare ninja all'opera ma ogni colta mi stupisco.

Fece un cenno ad alcuni dei torturatori e questi portarono l'uomo in una stanza attigua, dalla quale non giungevano urla: una sorta di magazzino dele cavie. Dopodichè si appoggiò al tavolo e fissò il Kaguya.

Ok, le operazioni le sai fare, almeno le più basilari....Ma questo, ragazzo mio, è solo una parte delle capacità che un genetista deve avere. Dopo torneremo sulle operazioni....Ora voglio vedere come te la cavi a formule....

Dopo che gli uomini ebbero portato via l'operando, Onimio potè constatare che il posto era zeppo di porte che davano su altre stanza, segno che si trovava nel centro nevralgico del dipartimento di ricerca di Asakura. Il sensei gli fece segno di seguirlo e lo condusse in un altro studio. Anche qui c'erano parecchi libri e ingredienti strani. Seigi fece accomodare il chunin alla scrivania che inbreve fu stipata di una sacco di documenti e ingredienti. Seigi prese in mano una boccetta:

Questo è un veleno particolare: l'abbiamo trovato sui resti di una marionetta di uno Shinobi di Suna. Sono celebri per l'impossibilità di neutralizzare i loro veleni e per la personalizzazione delle formule di morte. E' un po' degradato visto che sta lì da molto quindi forse non è più forte come prima e possiamo trovare un antidoto. E' questo il tuo compito: analizza il veleno e scopri la cura. Hai 4 ore....a occhio e croce.....

Non appena Onimio si girò per mettersi all'opera sentì uno strano pizzico a un braccio e voltandosi vide Seigi con una siringa in mano. Questi sorrise condiscente:

Non preoccuparti. So che pensi che in realtà ti ho portato qui solo per fare di te una cavia per i miei sadici e turpi esperimenti....Guarda, davvero, non è così. Ti ho avvelenato semplicemente per allenamento. Voglio che realizzi il prima possibile che giochi con la vita delle persone con questo sistema; tra l'altro dici che lo fai solo per te stesso ergo giochi con la tua di vita. Forza salvati! Questo veleno comincia a intorpidire le gambe per prime quindi hai un sacco di tempo. Alla fine sarai completamente paralizzato....

//L'hai già fatto ma stupiscimi ancora. Spero comunque che il ritmo sia di tuo gradimento e ti ringrazio per la tempestività mostrata fin'ora...//
 
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view post Posted on 24/10/2012, 03:26     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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*Il giovane Kaguya non era a casa. Di ombra in ombra, la reggente lo trovò all'ospedale, presso la stanza delle torture.
Non entrava più in quel luogo da quando era stata assegnata alla Piramide, anni ed anni prima. La nostalgia degli interrogatori cozzò con forza con la consapevolezza di non essere più di primo pelo, ma non era lì per questo.
Non si manifestò, non voleva attirare attenzioni indesiderate.
Si limitò a scivolare all'interno della mente del chunin, trovandosi in compagnia.*


Ailish:"Sei stato avvelenato... magnifico. Non ha importanza, comunque. Creerò per te una proiezione; quando scomparirà, riceverai le informazioni dovute. Il Kokage desidera parlarti."

*Ed allentò i tentacoli sino a strisciare via. Il veleno l'aveva un po' intontita, a dire il vero. Com'era possibile?*
 
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• Ed •
view post Posted on 21/3/2013, 20:09     +1   -1




*Onimio sembrò soddisfatto nel constatare che anche quel medico si era accorto del suo talento, ma non lo diede troppo a vedere e si limitò ad ascoltare in silenzio mentre lo seguiva in un altra stanza; quel luogo sembrava essere intricato quando un alveare.
Il giovane Kaguya si ritrovò quindi di fronte ad una gran quantità di materiale scientifico, composto da ampolle e manoscritti. Tutta quella conoscenza non poteva fare a meno di eccitarlo, era tutto nuovo e ricolmo di potenzialità, proprio come gli studi che aveva intrapreso...*


(Non mi basterebbe una vita per studiare tutta questa roba... E non è neanche quella che più mi interessa...)

*Asakura non perse ulteriore tempo in chiacchiere e mostrando un ampolla ad Onimio incominciò ad esaltare le qualità mortali dei veleni dei marionettisti di Suna concludendo poi nel dire che il ragazzo avrebbe dovuto trovare una cura, in quattro ore.
Senza batter ciglio Onimio si voltò per incominciare l'analisi di quel veleno, mentre percepiva chiaramente le intenzioni del dottore.
Gli scappò un lieve sorriso, mentre lasciava che il minuscolo ago gli penetrasse nel braccio per avvelenarlo...*


Onimio: Certo che voi medici di Oto avete un debole nell'avvelenare i vostri studenti...

*Già una volta aveva subito lo stesso trattamento e senza lasciarsi spaventare, concentrò tutta la sua attenzione unicamente sul veleno che teneva in mano e che adesso si stava diramando inesorabilmente nel suo corpo.
Fu ben altro a "spaventarlo" in quel momento. Una voce, profonda e abissata nella sua mente fece la comparsa nei suoi pensieri. Non sembrava essere ostile, ma Onimio dopo aver conosciuto Watashi, aveva decisamente un brutto rapporto con tutto ciò che violava la segretezza del suo cervello. Avvenne tutto rapidamente; una parte di Onimio scivolò via insieme all'ombra nella sua mente, mentre l'altra rimase in quella stanza intenta a trovare un antidoto.
Di certo i veleni erano una materia estremamente interessante; osservare il modo in cui questi distruggevano a livello cellulare gli organismi uccidendoli e mutandoli era un qualcosa che il giovane medico adorava osservare ed all'interno della quale si nascondeva anche il modo più veloce per scoprire un antidoto.
Difatti, prima ancora di mettere una goccia di veleno in un vetrino per esaminarla, prese un campione del suo sangue, proprio per poter vedere subito dove quel veleno stava andando ad attaccare. Onimio sembrava molto tranquillo nel prelevare campioni del suo stesso corpo, al punto che poteva quasi spaventare. Non era trascorso molto tempo da quando aveva imparato la medicina dilaniando e vivisezionando il suo stesso corpo, che appunto trovava fantastico ed eccitante dato che si prestava ad essere aperto e tagliato in tutti i modi che lui desiderasse.
Finito il prelievo, pose un goccia di sangue nel vetrino per poterlo vedere al microscopio.
I suoi globuli rossi stavano bene, il veleno non li stava andando ad attaccare direttamente in alcun modo. Il problema erano i suoi globuli bianchi. A vista d'occhio questi si annerivano ed impazzivano, andando poi letteralmente a divorare i globuli rossi, causando l'avvizzimento di entrambi. In neanche dieci minuti, quel campione di sangue che aveva prelevato era diventato completamente nero e morto...*


(Non sembra che sarò così fortunato da poter avere a disposizione quattro ore...)

*Onimio prese subito in mano la situazione. Rapidamente si legò un laccio emostatico intorno al braccio, ben stretto, così da rallentare la circolazione del veleno, poi incominciò a cercare tra gli scaffali del carbone attivo che una volta trovato, ingoiò in grandi quantità. Con quelle due piccole precauzioni si era assicurato che il veleno rallentasse almeno il suo corso, così da concedergli maggior tempo per trovare un antidoto.
La prima cosa che saltava all'occhio, era che quello era un veleno chimico e non naturale; difatti il suo organismo non riusciva a creare degli anticorpi, perciò l'idea di creare un antidoto sfruttando le difese del suo stesso corpo, era fuori discussione.
Se Onimio non avesse posseduto la fialetta con il veleno, quella volta, sarebbe sicuramente morto; e quell'Asakura sembrava saperlo. Cambiando i vetrini del suo microscopio il kaguya incominciò subito a studiare la struttura chimica di quella sostanza.*


(La quanttà di legami alcaloidi di questo veleno è impressionante... netraulizzarli tutti sarà una vera impresa...)

*Mentre il suo occhio era fisso sul mirino del microscopio intento a scrutare ogni più piccola sfumatura di quel veleno, le sue braccia volavano da una parte all'altra della stanza, afferrando accuratamente tutti gli ingredienti chimici che gli sembravano necessari.*

(Partiamo con una base di fisostigmina... partendo con questo blando alcaloide sarò in grado di far legare meglio gli altri due inibitori...con del tiosolfato e dell'atropina...)

*Tutti quei procediemnto che sembravano avvenire così rapidamente, in realtà richiedevano una grande quantità di tempo, perchè ogni volta che una soluzione veniva completata, bisognava miscelarla per almeno 20 minuti, sperando di aver azzeccato le dosi.
Le prime 5 prove si erano rivelate un buco nell'acqua, il veleno non veniva fermato ma si limitava a cambiare bersaglio.
Erano trascorsi circa 140 minuti da quando il veleno era entrato nell'organismo di Onimio e stando seduto, non si era ancora accorto che le sue gambe erano diventate già inutilizzabili, il tempo stava scorrendo troppo in fretta e per quello che aveva capito, in altri 40 minuti avrebbe completamente perso la mobilità anche degli atri superiori.*


(Devo cambiare la formula...il mio battito sta accelerando...l'agitarmi aiuterà solo maggiormente il veleno a diffondersi.... è un veleno dannatamente ben fatto...)

*Ormai gli era rimasto il tempo di provare un unica nuova soluzione e facendo affidamento a tutte le sue conoscenze, afferrò una boccetta di acido acetico ed incrociò le dita. Una base di fisostigmina...due ml di tiosolfato, una di atropina e tre di acido acetico diluito...
Quella era la sua ultima possibilità... Era strano... La prima volta che si era trovato in quella sitazione alla fine era stato colto dal panico, stavolta invece, sembrava quasi non temere la morte....
A circa dieci minuti dalla paralisi totale del suo corpo Onimio si inniettò l'antidoto. Adesso solo il tempo avrebbe sancito il suo successo o, la sua morte.*
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 27/3/2013, 00:28     +1   -1




Sai come ci si comporta, non servono indicazioni di sorta.


Le mani del chunin danzavano agili fra provette, vetrini e sostanze di ogni sorta, in un gioco di equilibri e proporzioni che avrebbe sancito il suo destino: una goccia in eccesso o difetto di un ingrediente dell'antidoto, un procedimento sbagliato, e avrebbe compiuto il suo più grande, e anche ultimo, fallimento in campo medico.
Seigi sedeva pacato di fronte a lui con lo sguardo, barricato dietro le spesse lenti, fisso sui suoi movimenti: non un cenno d'assenso o dissenso, non una sola emozione da quell'uomo di ghiaccio, dalla personalità tanto lineare all'apparenza quanto profondamente tormentata in realtà.
Il chunin dimostrò una certa padronanza delle modalità base d'intervento di primo soccorso in caso di avvelenamento, ma le sue conoscenze in campo medico superarono di gran lunga la sua prontezza di spirito: non gli ci volle molto per capire da quali sostanze il veleno fosse composto e come contrastarle e, dopo alcuni tentativi fallimentari, si ritrovò fra le mani quello che sembrava essere l'antidoto definitivo.
Erano ormai passati dieci minuti dall'iniezione della cura, quando il genetista si alzò improvvisamente dalla sua sedia e, con passi scomposti, cominciò a ciondolare per la stanza. Teneva le mani aperte davanti al suo viso e, una dopo l'altra, poggiava le ossute dita al mento, quasi stesse facendo un conto alla rovescia. Quando ebbe poggiato anche il mignolo della mano sinistra sul mento, si volto verso il ninja con un sorriso carico di eccitazione e nello sguardo quella nota di follia che Onimio aveva intravisto solo poche ore prima, ma che il medico si era costretto a nascondere con cura.


Seigi: ...e zero! Uhuhuhuhuhuhuhuhuh...

Una risata fastidiosa, gutturale, simile al gridare di una scimmia, risuonò nell'ampia stanza dal tetro aspetto.
Il chunin sentì la vista annebbiarsi e la testa alleggerirsi, le palpebre diventarono improvvisamente pesanti.


Seigi: Che bello! Funziona uhuhuh
Ma sei stata davvero una cavia abile!


Gli batté una mano sulla spalla, come si fa con un amico di vecchia data.

Seigi: Diciamo che nel veleno di Suna, ci ho messo io lo zampino. Sono bravi, quelli lì, ma nessuno conosce i veleni come noi di Oto! Era uno specchietto per le allodole il loro intruglio... E tu sei stato proprio un'allodola Uhuhuhuhuhuh

Incurante dell'indebolimento fisico che il ninja stava affrontando, il medico illustrò il processo adoperato per modificare il veleno, enfatizzando i momenti salienti con un tono di voce grave o con movimenti di braccia e dita.

Seigi: Batteri! Ecco la risposta! Diciamo che traffico da un po' sul loro DNA. Ho aggiunto una piccola quantità di questi batteri nel veleno che ti ho iniettato. Trovarli nel tuo sangue sarebbe stato impossibile e anche le probabilità di notarli nel campione di veleno sarebbero state davvero minime.
Sono batteri chemiotrofi, che grazie a determinate modifiche hanno una velocità di riproduzione ben superiore alla media, a discapito della loro speranza di vita. Questo impedisce loro di essere rivelati nelle prime fasi del contagio e di sopravvivere nell'aria abbastanza a lungo da trovare altri organismi da contagiare. All'interno del tuo corpo essi cominciano a nutrirsi delle sostanze contenute nel sangue, rilasciando una sostanza leggermente soporifera. La loro riproduzione è esponenziale, così come la produzione del loro veleno, e il leggero intorpidimento è in parte causa loro. E pensare che un analisi del sangue dopo circa 3 ore dalla somministrazione avrebbe mostrato l'elevata concentrazione dei batteri nel tuo corpo e saresti potuto intervenire con un semplice antibiotico. Le modifiche genetiche indebolisco gli organismi monocellulari, dei quali ti saresti potuto sbarazzare velocemente.


Finita la spiegazione scientifica, scoppio in una sonora risata, come se vedere il suo genio all'opera gli procurasse una gioia infinita. Quindi riprese con una allegra filastrocca, ondeggiando gli indici a destra e a sinistra a tempo.

Seigi: Ti resta qualche secondo
di lucidità!
Poi i sensi perderai
e buio tutto sarà.
I batteri chemiotrofi continueranno a produrre
la sostanza...
E in un coma irreversibile tu te ne andrai.


Il medico, che chiaramente aveva qualche rotella fuori posto, batté i polpastrelli a mo' di applauso, orgoglioso della sua strabiliante improvvisazione e incurante del testo macabro o delle rime scomposte che esso presentava, quindi, dopo aver dato una pacca dal tono incoraggiante al ragazzo, si avviò verso la porta per tornare ai suoi studi. Il suo lavoro lì era finito: il ragazzo, come già avvenuto ai suoi predecessori, non aveva passato la prova, nonostante le premesse promettenti, e sarebbe presto divenuto una cavia da aggiungere alla collezione.

Si parte :D Alcune note tecniche:
1 Ho preferito riportare il personaggio verso lidi ben più folli e insani, che per quanto non rispecchino il personaggio che il precedente master sembrava delineare, sono adatti allo stampo che voglio dare alla quest.
2 Come già detto non sono molto preparato in campo medico... Forse lo sarò fra un paio d'anni, ma per il momento vado avanti a fantasia, intuito e wikipedia. Spero di riuscire ad essere comunque verosimile.
3 Il tuo PG sta morendo e le sue capacità di ragionamento intorpidite dall'effetto dei batteri. Prima di perdere i sensi, gli sembra quasi di sentire un esplosione.
Si parte, spero di riuscire a farci divertire entrambi :) In caso di bisogno, PMami


Edited by Mr. Bishop - 27/3/2013, 00:49
 
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• Ed •
view post Posted on 27/3/2013, 19:25     +1   -1




*Se già la sua agitazione era palpibile nell'attesa di scoprire se il suo antidoto avesse funzionato, il sentire la voce stridula ed irritabile del dottore lo mandò quasi fuori controllo, se solo ne avesse avuto la forza. Potè solo ascoltare in silenzio il terribile resoconto del dottore. Aveva fallito.
Il cuore iniziò a battergli all'impazzata, tutto ciò che aveva detto il dottore era vero ed ormai era troppo tardi per porvi rimedio.
Pensò subito a cosa avrebbe dovuto fare per salvarsi, ma già non riusciva più a muoversi. Quegli antibiotici tutti in fila sullo scaffale davanti a lui, era irraggiungibili. Istintivamente pensò allora a quali altri modo avrebbe potuto utilizzare per uccidere i batteri, ma scaldare il proprio corpo oltre i 120° probabilmente lo avrebbe semplicemente ucciso....Pensò addirittura di auto-elettrificarsi, ma sarebbe stato inutili...ormai i batteri avevano completamente nvaso il suo corpo. Mentre Onimio con le sue ultime forze iniziava ad avvertire una gran rabbia, era ironico pensare che nello stesso momento a sua insaputa, la sua copia in presenza del Kokage, si stava adattando ad un parassita ben più pericoloso di quei batteri; il Segno Maledetto.*


(E' finita.... in un modo tanto stupido... Sono stato superbo, avrei dovuto far ingoiare subito la siringa al dottore... invece ho dato per scontato che ce l'avrei fatta... Non posso fare niente... Sono impotente...)

*Anche i suoi occhi stavano iniziando a chiudersi, prima di perdere i sensi. Che morte triste ed idiota alla quale era andato incontro... sarebbe diventato uno di quei tanti corpi ospiti in quel laboratorio, anonimo e sconosciuto e nel villaggio avrebbero perso sue notizie, dandolo per morto... Cercò di maledire Asakura ma le sue labbra si mossero appena, senza lasciar uscire alcun rumore. Prima di perdere completamente i sensi, gli sembrò di udire un boato, ma ormai nulla aveva più importanza. Onimio giageva inerme sulla sedia, occhi semichiusi e bocca serrata. Aveva perso i sensi.*
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 30/3/2013, 14:39     +1   -1




La porta cigolò lenta, ma prima che il medico dalle rotelle fuori posto potesse lasciare la stanza, un giovane apprendista, dall'aria trasandata e decisamente preoccupata, si fermò davanti a lui. Stava per annunciare quale fosse il problema, quando un esplosione fragorosa espose la questione più esaustivamente di quanto mille parole potessero fare. L'apprendista decise comunque di esprimere la propria preoccupazione al medico.

Apprendista: -Dottor Asakura. Abbiamo un grosso problema, nell'unita 731. L'elemento 17 è diventato incontrollabile: dopo aver fatto fuori i due infermieri che monitoravano le condizioni degli esperimenti, ha intrapreso una dura lotta contro i medici ninja. Adesso anche questa esplosione. Come dobbiamo comportarci?-

Il volto del medico rimase indifferente alle parole dell'apprendista, quasi gli stesse raccontando una frottola poco interessante, ma quando quegli nominò l'"elemento 17", un occhio attento avrebbe potuto facilmente notare un velo di preoccupazione incupirgli il volto. Quando quello finì di parlare, la preoccupazione era però già sparita e una soluzione ragionevole gli era balzata in mente al suo posto.

Seigi: -Uff. Vai tranquillo. Avvisa le autorità di non preoccuparsi: ce ne occupiamo io e il mio amico... Come aveva detto di chiamarsi? Onio Kaguya, una cosa del genere...-

Indicò il ragazzo privo di sensi alle sue spalle. L'apprendista, abituato alle stranezze del medico, gli lanciò un occhiata sorpresa per poi voltarsi e rispettare gli ordini del dottore. Seigi intanto si avvicinò in fretta al ragazzo e con una velocità e precisione da far sfigurare la maestria del giovane Kaguya, cominciò a trafficare fra antibiotici, tonici e altri strani miscugli, deciso a strappare il ragazzo dalle braccia della morte. La sicurezza arrogante del medico, la cui mente non era stata annebbiata nemmeno un istante dall'ipotesi del fallimento, trovò conferma nei miglioramenti che il giovane manifestò, riprendendo conoscenza pochi secondi più tardi, mentre il medico sistemava già i suoi attrezzi. Il ragazzo era riverso sul pavimento, con il dottore troneggiante sopra di lui: non aveva però ancora recuperato completamente le energie e quindi per qualche minuto non sarebbe riuscito ad alzarsi senza il supporto di qualcun altro. Supporto che il medico non si curò di fornirgli.

Seigi: -Ragazzo mio, sei davvero fortunato! Nonostante tu non sia stato abbastanza abile da superare la mia prova, e non fartene una colpa, dato che nessuno lo è, sei ancora in vita! Non credere che questo mi faccia piacere, non mi va proprio di averti come allievo, ma una serie di coincidenze vuole che io abbia bisogno del tuo aiuto: abbiamo perso il controllo di un esperimento dobbiamo trovarlo e stabilizzare nuovamente le sue condizioni. Quindi credo che ci toccherà proprio collaborare.-

Lo guardò con aria interrogativa, quasi sperasse di poter leggere a chiare lettere le idee sul suo volto. Appurata essere impossibile una cosa del genere, gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi, sancendo con qual braccio teso un accordo che il ragazzo avrebbe potuto accettare o rifiutare.

Seigi: -Se accetti ti perdonerò per le tue disattenzioni e ti darò una seconda possibilità.-

Un mondo al contrario nella testa del medico, dove fare fuori un apprendista mediocre è una cosa normalissima, mentre una disattenzione è un peccato dal quale redimersi. Stava adesso tutto ad Onimio: andarsene per la sua strada o accettare di addentrarsi in quel mondo alla rovescia?

Skype => SasaRagu, mi troverai solo nel fine settimana, altrimenti PM. Per chiarimenti sul come comportanti, basta chiedere.
 
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• Ed •
view post Posted on 2/4/2013, 02:32     +1   -1




*Come si puo descrivere il coma? vuoto, oscurità, sogni dei quali non si ha memoria, visioni? Anche dopo esserne uscito Onimio non sarebbe stato in grado di dirlo, si sentì intontito ed intorpidito, come quando ci si sveglia in seguito ad una intera giornata di sonno. Ancora non capiva gran che cosa stesse succedendo, non doveva essere entrat in un coma irreversibile?*

(Evidentemente no...Altrimenti non sarei cosciente, credo. Riesco a pensare, però ancora non mi muovo...ma effettivamente vedo e sento vagamente)

*In ogni caso era sollevato, la sua cara amica fine non lo aveva ancora raggiunto, sebbene sembrasse perseguitarlo negli ultimi tempi. Non ebbe gran che tempo per riprendersi che incominciò a distinguere e sentire le parole di Asakura, che lo aveva curato e fatto tornare in vita.*

(Questo dannato maledetto... doveva solo istruirmi...non ammazzarmi.... ma per adesso, non posso far altro se non assecondarlo...sono ancora troppo debole, e se rifiutassi non so cosa potrebbe fare questo pazzo... certo è... che farò in modo di rendergli il favore...)

*Mentre Onimio era a terra con la mano del medico protesa sopra di lui per aiutarlo ad alzarsi, accettò quel patto senza rendersi ancora conto che, con quella stretta di mano, avrebbe anche accettato in sè quel mondo al contrario.
Una volta in piedi il kaguya riprese un po fiato cercando di riprendersi, la testa gli girava ancora un poco, quei batteri probabilmente si erano parecchio affezionati al suo bel corpo e non si decidevano del tutto a lasciarlo.*


Onimio: Bene... Dottore, purtroppo lei mi serve, mi dica cosa devo fare, sono pronto

(E Prega di essere abbastanza bravo da farmi dimenticare il tuo trattamento...)

*Con la stessa aria strana ma vagamente preoccupata con la quale lo aveva risvegliato, Asakura scivolò fuori dalla porta velocemente, facendo un cenno al giovane affinchè lo seguisse; sembrava avere una leggera fretta.
Oltre al bisogno di imparare ed alla sua passione per la medicina, la cosa che più spinse Onimio a seguire il medico furono le sue parole "esperimento fuori controllo" che nella sua mente suonavano dannatamente eccitanti. Chissà davanti a quale cosa si sarebbe dovuto confrontare; non vedeva l'ora.
Di corridoio in corridoio i due attraversarono l'intero ospedale, intanto che il kaguya finiva di riprendersi da quel dannato veleno che lo aveva quasi ammazzato. La struttura dei laboratori era spoglia ed intricata e solo attraverso alcune porte socchiuse riusciva a scorgere le atrocità che venivano svolte nel reparto di Asakura. Di certo la pazzia e la leggerezza con la quale il dottore soppesa la vita, non era un trattamento solo per lui che anzi, era stato fortunato ad essere risparmiato.
Proseguirono per diversi minuti, finchè alla fine dell'ultimo corridoio, non si trovarono davanti ad una enorme porta blindata.
Unità 731.*


Edited by • Ed • - 2/4/2013, 03:36
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 7/4/2013, 15:15     +1   -1




Una pesante porta blindata separava il resto dell'ospedale da quel particolare reparto, con la doppia funzione di impedire che intrusi avessero accesso agli esperimenti e che questi ultimi avessero la possibilità di fuggire via. Al loro arrivo la porta si aprì ed un medico li accolse nel reparto: spruzzò loro un gas inodore per disinfettare i loro abiti e li lasciò passare. Un lungo corridoio spoglio si allungava lineare fino ad una finestra, interrotto sui due lati dalle tante stanze ospitanti i pazienti del reparto, per lo più uomini e donne anestetizzati e completamente intubati. Solitamente l'unico suono che interrompe il silenzio del loro lungo sonno è quello dei macchinari che monitorano le loro condizioni, ma quel giorno la tensione era alle stelle e i calcinacci d'innanzi ad una delle stanze indicava chiaramente la camera dell'elemento 17. Il medico entrò con decisione, scavalcando come se nulla fosse i calcinacci e il cadavere di uno dei due infermieri, dal volto pietrificato in una espressione terrorizzata. L'altra vittima giaceva contro una delle pareti, il corpo perforato all'altezza dello stomaco da parte a parte da chi sa quale arma. Oltre ai due cadaveri, un grosso buco nella parete suggeriva che la causa del caos aveva ormai lasciato l'ospedale, in cerca di libertà. Aveva però lasciato alle sue spalle una grossa quantità di foglie e rametti, che avevano formato un tappeto simile a quello tipico dei sottoboschi.
Il medico afferrò una delle foglie dalla punta sporca di sangue e, tenendola per lo stelo, la osservò con cura, nonostante quella non gli avrebbe di certo dato alcuna risposta. Per quanto il tempo stringesse, comprese l'importanza di aggiornare il giovane ninja che avrebbe avuto l'arduo compito di aiutarli, quindi non interruppe il medico che prontamente li aveva raggiunti per aggiornare il giovane Onimio, quindi stesosi sul letto ospedaliero, fra lenzuola strappate e foglie verdeggianti, ascoltò le sue parole con apparente disinteresse.


Medico: -Ormai sono passati circa dieci minuti da quando abbiamo perso il controllo: all'improvviso i valori della cavia sono crollati, il battito è rallentato inverosimilmente. I due infermieri sono andati subito a controllare, convinti che si trattasse di un semplice guasto e all'improvviso il caos. Siamo corsi subito qui quando abbiamo sentito l'esplosione del muro, ma l'elemento era già fuggito via da quella voragine.-

Indicò il buco della parete, che affacciandosi sul giardino incolto dell'ospedale mostrava una grossa voragine nel terreno.
Intervenne subito Seigi, canzonando il medico.


Seigi: Bene, anche se non gli hai dato le informazioni davvero importanti. L'elemento 17 è uno degli esperimenti più delicati che abbiamo qui nell'unità. Conoscerai il clan Senju di Konoha, che ha un profondo legame con il mondo vegetale, riuscendo a generare legno dal nulla. Abbiamo innestato nel corpo della cavia alcune cellule Senju, ma non abbiamo ottenuto il risultato sperato.

Si mise a sedere, avvicinandosi al cuore del discorso.

Seigi: Purtroppo le cellule vegetali hanno la meglio sull'organismo e più di una volta siamo stati costretti a bloccare un continuo sbocciare di piante e alberi dal corpo del paziente, ma questa volta è davvero fuori controllo. E' la prima volta che causa delle vittime.

Il suo sguardo si incupì un attimo, poi tornò sorridente e guardò il giovane ninja.

Seigi: Che facciamo? Io non parlo, scegli un po' tu. Leggi le mosse che farà la cavia, dobbiamo prima di tutto catturarla.

Pensa un po' a come agire, quindi mi mandi un PM e concordiamo insieme cosa puoi fare nel post. In questo modo ti dico fin dove puoi spingerti e cosa puoi fare senza aspettare di conoscere alcune conseguenze delle tue azioni nel mio prossimo post, in modo da evitare mini post e darti la possibilità di scrivere un po' :D
 
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• Ed •
view post Posted on 11/4/2013, 01:08     +1   -1




*Finalmente la porta blindata si spalancò davanti a loro, avvicinandoli sempre più a quell'esperimento che ormai aveva risvegliato una curiosità quasi ossessiva nella mente del ragazzo. La genetica era qualcosa di davvero fantastico. Dopo essere stati accolti da un gruppetto di medici che li "sterilizzarono" tramite un po di gas, Onimio e Seigi proseguirono scortati da diversi assistenti, verso l'unica stanza che mostrava già in lontananza dei segni di anomalia. Difatti non appena il Kaguya potè infilarvi dentro la testa per guardare, notò subito quelli che sembravano essere stati i segni di una battaglia, con un paio di corpi in camici da medici completamente devastati e fatti a pezzi. Tutta la stanza era ricoperta di detriti, sangue e...vegetazione?*

(Sembra quasi che sia passato un uragano... quando hanno parlato di fuoricontrollo evidentemente non stavano scherzando...)

*Passò lo sguardo oltre, verso la voragine aperta nella parete, dove probabilmente l'esperiemnto si era gettato.
Mentre Onimio si affaciava quasi timidamente, non essendo gran che abituato all'altezza, l'assistente e Seigi gli illustrarono rapidamente la situazione. Le cellule che quel soggetto aveva dentro di se erano quelle di un Senju, un clan ad Onimio sconosciuto sino a quel momento, del resto per quanto avesse già avuto modo di vedere le atrocità del mondo, non aveva ancora avuto il tempo per studiarne tutte le particolarità. E diventare un genetista lo eccitava anche per quello; il poter acquistare una conoscenza totale su quello che era l'organismo umano gli faceva quasi venire la pelle d'oca, tanto era il suo piacere al solo pensarci.*


(L'abilità di generare legno e piante...straordinario... sembra quasi un abilità simile al mio controllo delle ossa... chissà quante possibilità darebbe l'essere in grado di maneggiare una tale abilità...il pieno controllo del mondo vegetale..e forse anche di più...)

*Onimio stava già fantasticando su quell'esperimento e su quell'incredibile abilità, che Seigi lo fece subito ritornare coi piedi per terra, dandogli il comando della situazione. Adesso spettava a lui decidere la prossima mossa.*

Onimio: Bhè... Per catturarla dobbiamo innanzitutto inseguirla....

*Si sporse leggermente guardando il tunnel nel terreno che si vedeva dal varco sulla parete.*

Onimio: Poi una volta che la troveremo... Io mi occuperò dell'immobilizzarla ed a quel punto, o io o lei dovremo inniettarle qualcosa per stabilizzarla o farla addormentare... Sarebbe meglio che qualsiasi cosa serva per fermarla la avessimo entrambi a portata di mano...sa... nel caso che uno di noi due magari sia impossibilitato ad effettuare l'inniezione. Direi che è un piano semplice no?

*Che il dottore lo avesse quasi ucciso ormai per Onimio era già acqua passata. I suoi occhi non vedevano che quell'oscurità nella terra dentro la quale stava per gettarsi. Aveva fiutato la sua preda ed ogni attimo era prezioso.
Quando anche Seigi si dimostrò pronto, con o senza sedativo, Onimio si lanciò dalla varco.*


Onimo: Andiamo...Dottore.

*Rapido e leggero atterrò al suolo, in prossimità del tunnel. Di certo non era mai cosa saggia andarsi ad infilare nella "tana" di qualcosa, ma la situazione lo richiedeva perciò, senza troppi scrupoli, Onimio si calò all'interno del tunnel sentendo scricchiolare rametti e foglie. L'esperimento era senz'altro passato da li.
La poca luce che filtrava attraverso l'entrata, sparì dopo poco, lasciando Seigi ed Onimio completamente al buio. Ma quello non era un vero problema, concentrando una piccola quantità di chackra sulla mano destra, Onimio fece scintillare in piccole scariche il suo elemento fulmine, permettendo così una visibilità quantomeno minima per potersi continuare a muovere.
Il tragitto si dimostrò abbastanza impervio, la galleria era piena di veri e propri ostacoli in legno, simili a radici ed a terra e sassi che probabilmente erano franati dopo il passaggio di quella "cosa". Il kaguya avrebbe potuto comunque superarli in breve tempo, ma Seigi no, del resto il dottore, non era un Ninja e dato che comunque il giovane non sapeva nulla di quell'esperimento, era comunque più saggio non lasciarsi il medico troppo alle spalle.
Il tunnel era tutto uguale, buio e pieno di quello che sembrava sottobosco, finchè, dopo diversi minuti, la luce incominciò ad aumentare, rivelando l'uscità.
Già l'idea di non dover combattere la cavia sottoterra, lo rassenerò non poco finchè, una volta messa la testa fuori; la vide. L'esperimento 17 era davanti ai suoi occhi.*
 
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38 replies since 14/10/2012, 19:43   616 views
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