Le vacanze del bandito, ruolata per doc scratch, Sai e Xetos

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doc scratch
view post Posted on 9/10/2012, 21:27




Il viaggio da Oto a quel posto era stato privo di eventi salienti, ma Yo aveva sentito in giro storie sempre più strane. Il fatto di aver visto una specie di apparizione celestiale qualche tempo prima era tutto ciò che sapeva riguardo Watashi, ma pareva che il suo circuito di informatori robotici non fosse fatto per raccogliere dicerie... e ce ne erano maledettamente tante. Demoni a zonzo, il Dio era un demone malefico, predicatori da apocalisse, una coalizione di villaggi ed eserciti dei cinque grandi paesi... chissà se Oto avrebbe partecipato o, come sempre, si sarebbero tenuti sulle loro?
Di fatto Yo era, per una volta, libero di aggirarsi senza grossi problemi. Non solo erano tutti troppo impegnati a scervellarsi per questa invasione demoniaca, ma era sicuro che avessero di meglio da fare che non dare la caccia ad una vecchia taglia.
Per una volta, quindi, poteva andarsene in giro a capo scoperto. Karasu 606, il corvo di vedetta che lo aveva guidato fin lì stava sulla sua spalla a gracchiare di tanto in tanto. Non era un'imitazione molto convincente di un corvo, da vicino, ma aveva svolto la sua funzione e in qualche modo si era affezionato a lui più degli altri "burattini in serie" che usava per le sue faccende di tutti i giorni. Vide passare ninja con il coprifronte di Suna. Nessuno che conoscesse, e d'altronde l'ultimo che aveva riconosciuto si era fatto esplodere nel tentativo di ucciderlo, quindi forse non era proprio la cosa migliore del mondo, rivedere facce note. L'intero campo era in agitazione, preparativi di truppe e mezzi, team di ninja in uscita e in arrivo dai vari paesi. In effetti aveva potuto entrare facilmente proprio perchè ninja "riconosciuto". Inusuale, per uno che passava tutto il suo tempo fuori da Oto a fingersi qualcun'altro.
In ogni caso era forse l'unico nel raggio di un km ad avere un'aria spensierata. Era una sorta di vacanza, per il maniacale costruttore di burattini, lontano dal laboratorio, lontano dalle missioni e dagli allenamenti. La solita espressione tesa o cupa era sostituita da una più tranquilla, anche se il pallore e le occhiaie non potevano sparire tanto facilmente.
Dopo aver cambiato da poco equipaggiamento si era anche deciso a cambiare mantello -comunque un modello scuro e poco appariscente, anche se non più così tanto stracciato come il suo predecessore- ed era vestito in toni neutri o neri, se non fosse stato in effetti un criminale ricercato si sarbbe potuto confondere in mezzo ad una folla. Tratti anonimi, altezza media, fisico esile, capelli scuri e ormai decisamente troppo lunghi e arruffati, il genere di persona che incontreresti al mercato... non fosse per quegli occhi neri e luminosi che parevano animati da un guizzo di eterna, insaziabile curiosità. Mentre camminava, analizzava ciò che lo circondava con il suo strano visore, montato sull'occhio destro. Non era visibile dall'esterno, ma numerosi dati venivano immagazzinati nelle banche dati di Karakasa, il burattino che indossava, permettendogli strategie alternative, migliorando la sua efficenza sul campo. Lo faceva come abitudine e scrupolo, non era in tensione... paradossalmente, data la situazione.


-Ah, beh. E ora?-

Supponeva a quel punto che avrebbe dovuto trovarsi qualcosa da fare, se voleva investigare quel casino... e tuttavia aveva finalmente trovato un attimo libero per approfondire i suoi studi medici. Che fare?

Si accettano ospiti, purchè cortesi e perbene. Quelli poco per bene verranno vivisezionati ;)
 
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view post Posted on 9/10/2012, 22:05

Il tempo non ritorna se non nel freddo dolore della memoria.

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Le sue domande lo tormentavano, ma il chunin non poteva fermarsi, non adesso. Il deserto era giunto alla sua fine e davanti al chunin si estendevano piano piano i campi coltivati del paese del fiume.
Il terreno non più arido e l’aria non più pesante e rovente si faceva sempre di più mite.
Satoshi si fermò solo qualche momento per riprendere fiato e dissetarsi. Non poteva di certo perdere tempo, soprattutto in quel momento se ciò che aveva sentito nel villaggio della sabbia era vero.
In un paio d’ore oltrepassò il paese del fiume senza riuscire a lasciarsi alle spalle i suoi quesiti.
Entro nel paese del fuoco e senza perdere tempo iniziò a correre tra i fusti degli alberi che limitavano l’inizio della foresta vicino Konoha, poche ore e sarebbe arrivato a casa.
Il chunin correva ormai da ore e sentiva la fatica appesantirgli le gambe. Rallentò fino a fermarsi, si appoggiò ad una quercia e lentamente si fece scivolare ritrovandosi seduto.
Il suo cuore non smetteva di battere e il suo fiato era sempre corto e rapido.
Ci vollero diversi minuti prima che il chunin potesse riprendersi completamente. Immobile osservava davanti a sé, il fiato adesso corto e profondo veniva scandito dalla sua frequenza cardiaca. Con molta calma il chunin rielaborò ogni informazione che aveva sentito a Suna, non poteva trattarsi di uno scherzo o di qualche falso allarme. Fece un sospiro mentre lentamente si rialzava in piedi. L’unica soluzione era quella di controllare di persona.
Il chunin sapeva che avrebbe allungato il tragitto per tornarsene a casa ma, sapeva che ne sarebbe valsa la pena.
Senza perdere altro tempo il chunin iniziò a correre e girò attorno alle mura del villaggio della foglia finché non raggiunse il sentiero che lo avrebbe portato sia al campo base, sia al paese delle cascate.
Il chunin continuava a correre senza riposarsi, ormai mancavano poche decine di minuti prima di giungere a destinazione ed era inutile fermarsi ora.
Passarono circa venticinque minuti da quando aveva il chunin si era messo in marcia verso il campo base di cui aveva sentito parlare e ciò che vide quando raggiunse la fatidica meta fu proprio un vero accampamento, tende e delle recinzioni sorvegliate da ninja di tutti i villaggi. Satoshi rallentò la sua corsa fino a trasformare la corsa in una passeggiata non molto allegra. Se il campo base era davvero lì, significava che davvero la guerra era scoppiata.
Il chunin voleva informazioni, aveva bisogno di sapere cosa era davvero successo e soprattutto era pronto a entrare in guerra.
Fece un sospiro e lentamente oltrepassò le sentinelle. All’interno del campo base vi era il caos, ninja che correvano da una parte all’altra, ninja che venivano istruiti prima di missioni specifiche. Nel campo base mancava l’organizzazione colta dal preavviso di questa guerra.
Satoshi si guardò intorno, tutti erano occupati in qualcosa. Il chunin non notò nessun ninja o altro essere vivente libero e iniziò a girovagare per il campo base osservando ciò che stava accadendo, quando notò davanti a lui un ragazzo che camminava da solo e come il Nara si osservava intorno.
Satoshi sorrise, sapeva a chi chiedere informazioni adesso e così iniziò a camminare verso quella figura che aveva davanti, ma che però volgeva il suo sguardo nella direzione opposta da dove arrivava il chunin.


Satoshi: “Hey tu! Scusami, tu sai cosa è successo di preciso e perché il campo base è stato montato qua?”

Disse il chunin con un tono profondo e per nessun motivo severo. Ciò che chiedeva erano ciò che non sapeva a causa dei suoi ultimi spostamenti che gli avevano reso impossibile argomentarsi su ciò che stava accadendo al di fuori Konoha.
Si era fermato ad una distanza di circa 3 metri dal ragazzo che teneva sulla spalla un qualcosa che somigliava ad un volatile, ma in esso vi era solo una forma fittizia che assomigliava al piccolo recapitatore che Takakuzu regalò al chunin. Satoshi sorrise, chissà se quel ragazzo che aveva davanti era anche lui un marionettista oppure aveva altre particolarità ed abilità...

 
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doc scratch
view post Posted on 9/10/2012, 22:21




Yo si voltò, trovandosi davanti un konohano sconvolto. Strano a dirsi, fuori dalle missioni e dai travestimenti non aveva mai incontrato konohani. Un paio, al torneo chuunin di tanti anni prima, ma anche quelli erano sembrati... beh, dei bietoloni. Forse lo Hyuga era parso leggermente meno scemo, ma tutte quelle solfe sul dovere gli avevano dato la nausea. Questo pareva aver corso da Suna fin lì, era in condizioni pietose, evidentemente doveva aver saltato qualche pasto e forse molte ore di sonno, in evidente contrasto con Yo che in effetti non si era affrettato così tanto, molto meno colpito dal dovere civico o morale di partecipare ad una guerra non sua.

-Oh... beh, dicono ci sia stata un'invasione di demoni o qualcosa del genere nel paese delle cascate. Se lo dicono i capoccia deve essere vero, penso.-

Non pareva nè interessato, nè entusiasta della faccenda. L'altro pareva invece sconvolto e angosciato, a Yo quasi venne da ridere. Non era una faccenda comica, ma ebbe l'immediata impressione che per un osservatore esterno quel quadretto sarebbe sembrato comico.

-A me sta bene, per una volta posso dire quello che cazzo mi pare e fare altrettanto. Come mai da queste parti, Konohano? Ti butti in guerra?-

Non era poi così curioso, ma era molto, molto tempo che non parlava con qualcuno senza fini reconditi o che non fossero burattini dall'intelligenza artificiale particolarmente fallata. Conversava. Si sorprese molto a trovare la cosa... piacevole. Era sempre stato solitario, da bambino, da adolescente era stato terribilmente asociale, ora che stava in effetti diventando adulto si limitava a restare in silenzio la maggior parte del tempo. Non era sicuro che quello fosse ciò che voleva.
Non usava un tono aggressivo, ma era una vera e propria liberazione non parlare come un piccolo daimyo, cosa che faceva sempre sotto copertura. Amava parlare sboccato quando ne aveva voglia, e per una volta che poteva farlo, avrebbe parlato sboccato.
 
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view post Posted on 12/10/2012, 20:37

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“A me sta bene, per una volta posso dire quello che cazzo mi pare e fare altrettanto. Come mai da queste parti, Konohano? Ti butti in guerra?”

A quelle parole il chunin sorrise, era molto strano trovare un ragazzo così libero, senza troppi problemi per ciò che stava accadendo. Bastarono pochi momenti per il chunin prima di trovare nuovamente la calma e osservando il ragazzo ancora una volta continuò a parlare.

Satoshi: “In verità io sono un medico, un medico da guerra per l’esattezza. Sono corso qua per osservare la situazione e cercare di capire come potevo aiutare.”

Disse il chunin con un tono molto colloquiale e poi alzò le braccia sopra la testa stirandole e con un piccolo sorriso continuò a parlare.

Satoshi: “A dire la verità però, fare qualche missione per sgranchirmi e vedere ciò che ci minaccia non sarebbe male.”

Disse sospirando il chunin e poi senza pensarci due volte allungò la mano destra verso il ragazzo che aveva di fronte, poi con un tono molto meno formale fece un sorriso presentandosi al marionettista.

Satoshi: “Comunque sia, il mio nome è Satoshi Nara. Piacere di conoscerti. Tu invece che farai? Combatterai o starai qui a osservare chi arriva?”

Disse scherzando e sorridendo il chunin che non aspettò moltissimi convenevoli per parlare liberamente con il ragazzo.
Da ciò che poteva intuire quel ninja che aveva di fronte non era un ninja qualsiasi aveva qualcosa di particolare e poco evidente ma, al momento non gli importava. Il Nara aveva solo intenzione di capire come mai quel ninja che probabilmente era arrivato da un paese lontano girovagava per il campo base liberamente e soprattutto come se il peso della guerra non fosse stato condiviso dallo stesso ragazzo...

 
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view post Posted on 12/10/2012, 21:07




La mano allungata in avanti attivò molti istinti molto automatici in Yo. Sospetto, prima di tutto: la cordialità non era un parametro sul quale basarsi per giudicare gli altri, soprattutto se ninja di non si sa bene quale schieramento o fazione, visto che konoha era un villaggio molto grande e molto variegato. Forse un giorno era il caso di visitarla.
E, tuttavia, per una volta era praticamente circondato da talmente tanta gente impegnata a fare a pezzi demoni e quant'altro che attentare alla sua o altrui vita o architettare qualche malvagio e intricato stratagemma per intrappolarlo e sfruttarlo -cosa che succedeva con una cadenza deprimente- pareva fuori luogo e anche un pò stupido. Magari quello era solo un tipo cordiale.
Questo ovviamente impegnò Yo per il tempo necessario ad allungare la mano e stringere quella dell'altro, sorridendo. Un burattinaio pensa sempre molto in fretta.


-Uhm... piacere. Sono Yo Saito, medico del Suono. Che cosa sarebbe un medico "da guerra"?-

Nonostante le ore passate a studiare manuali e volumi mostruosi di anatomia comparata, Yo non si esercitava spesso nelle arti mediche ninja, e aveva una conoscenza eminentemente teorica di davvero troppe cose. In effetti, non fosse stato per quel casino si sarebbe allegramente dedicato ad approfondire proprio quelle conoscenze che gli mancavano, ma non poteva fare tutto e quello pareva un posto curioso dove trovarsi.
Yo -a sua insaputa- si era guadagnato un minimo di fama fuori dal suo villaggio, ma non del tipo positivo. Era un ricercato, e non c'era modo di cambiarlo, non senza andare a Suna e cercare di discolparsi, ma un tipo come il burattinaio non l'avrebbe mai fatto, e in fondo cosa gli importava?
Parlava in ogni caso con curiosità e interesse, era, per quanto potesse sembrare assurdo, raro trovare medici collaborativi ad Oto. Troppi segreti, troppa competizione.
 
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view post Posted on 13/10/2012, 17:01
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*Non usciva dal villaggio da molto tempo. Troppo, qualcuno avrebbe pensato; il giusto, qualcun altro avrebbe detto. Forse le ultime avventure lo avevano inquietato visto il numero di volte in cui aveva rischiato la vita, o forse era colpa del nuovo dio che si era manifestato mostrando le sue vere intenzioni, ben diverse dal realizzare desideri come un genio della lampada. Dio... Shinji faticava ancora a chiamarlo così, era convinto che quella parola fosse sempre troppo, qualcosa adatto a definire l'infinito, non una creatura che sbucava dal nulla, ma con un inizio, e che aveva bisogno delle sue bestiacce per fare il suo lavoro. Auspicabilmente, avrebbe anche avuto fine. Eppure, a parte una ragionevole angoscia per la possibilità che Watashi riuscisse effettivamente a sterminare l'umanità - quindi Shinji incluso - il giovane Aburame non riusciva a interessarsi più di tanto al problema Watashi, preferendo piuttosto occuparsi dei suoi esperimenti e sfruttando a oltranza il laboratorio dell'ospedale di Konoha, praticamente deserto con tutto il villaggio in subbuglio.
Era lì che si trovava in effetti poche ore prima, quando aveva avuto l'intuizione che gli aveva cambiato la giornata: recarsi al campo base delle forze dei villaggi riunite contro Watashi. Non certo per combattere, chiaro, però fino a quel momento aveva sottovalutato la possibilità di andare lì solo a osservare. Cosa avrebbe trovato lì che valeva la pena di scoprire anche a costo di allontanarsi dal villaggio? La risposta non la sapeva, ma era la stessa che sperava ogni volta: qualcosa di interessante, intrigante. Osservare abilità di ninja di villaggi diversi dal suo, scoprire che esistevano altri che la pensavano come lui, o semplicemente farsi un giro e vedere come mentre lui rimaneva relativamente calmo, il mondo era in subbuglio illudendosi di poter fermare qualcosa di simile.*


( Eliminare i pesci piccoli non turberà minimamente il grande squalo. Ma il piccolo e curioso pesce pilota, lui si diverte a ronzare attorno allo squalo, eppure questo non lo tocca nè tantomeno possono osano farlo gli altri piccoli pesci. I paragoni ittici sembrano fuori luogo, eppure in questo momento mi piacerebbe essere io quel pesce...)


| Vai a trovare Watashi direttamente allora, magari ti lascerà vivere finchè gli pulirai i tentacoli. Finchè non troverà saporito anche te. |


(Brrr... brutta prospettiva.)

*Nonostante gli onnipresenti rischi del mestiere, Shinji era ormai convinto di dove stava andando. Da ormai parecchio era in marcia in direzione del campo, mancavano pochi minuti all'arrivo, e a consolarlo c'era il fatto che quella doveva essere zona franca, almeno al momento quel posto sarebbe stato sicuro quanto i villaggi. Ma molto più variegato.
Ancora non aveva visto di persona uno degli sgorbi di Watashi, nè ci teneva a dirla tutta, però che il mondo fosse cambiato, quello era evidente. E quando arrivò nei pressi del campo, osservando le persone che vi si trovavano, non potè che trovarne conferma. Gente che correva, che era inquieta, che aveva in sè la paura a contrastare la volontà di combattere. Fortunati loro che almeno avevano qualcosa a controbilanciarla, Shinji non aveva nessun intenzione di scendere in campo se non chiamato direttamente. E fu per questo che si tenne lontano da chi sembrava troppo attivo o pronto a fermare il primo passante per chiedergli aiuto. D'altro canto, il tipo di persone che interessava a Shinji erano tipi calmi come lui, distaccati dal gruppo o che comunque osavano andare controcorrente.
E proprio mentre cercava tali persone, il suo sguardo incrociò quello di una persona che conosceva bene, e con cui aveva interagito di recente. Non nel modo migliore, visto che da lui era stato quasi ucciso.*


-Satoshi!-


*Non appena lo riconobbe lo chiamò dalla distanza e si diresse subito da lui, lieto che ci fosse un volto amico in quel luogo. Ammesso che non volesse di nuovo attaccarlo, ma era improbabile visto che non aveva virus stavolta.
Non aveva subito notato che era in compagnia di un ninja sconosciuto, un ninja a vui forse valeva la pena di presentarsi visto che la sua chiamata a Satoshi era giunta mentre stavano parlando. Ma avrebbe aspettato ancora un momento prima di rivelare qualcosa di lui, perfino il nome a cui probabilmente avrebbe già pensato Satoshi. Per ora si limitò a scusarsi per l'intromissione con entrambi, speranzoso che in realtà questo lo portasse subito dentro il loro discorso.*


-Oh, chiedo venia, spero di non aver interrotto qualcosa di importante o segreto.-


// Salve, a qualcuno serve un dottore?
Sarà old ma non perde mai di fascino, eheh //
 
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view post Posted on 14/10/2012, 13:31

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“Uhm... piacere. Sono Yo Saito, medico del Suono. Che cosa sarebbe un medico "da guerra"?”

A quelle parole il chunin rimase un po’ spiazzato, quel nome l’aveva già sentito e gli bastarono pochi attimi per capire dove l’aveva già risentito. Il chunin sorrise.

Satoshi: “Sai che il tuo nome non mi è nuovo? Abbiamo fatto l’esame chunin a Suna insieme...”

Disse il chunin osservando Yo negli occhi. Non era stato solamente in quell’occasione che il Nara aveva sentito quel nome, ma non gli importava. Ognuno era libero di fare le proprie scelte e se non avessero minacciato le persone a cui il chunin teneva, lui non avrebbe fatto niente. In quel momento non aveva ricevuto ordini e, sicuramente, c’era qualcosa di più importante al momento. Così il chunin senza perdere troppo tempo continuò a parlare.

Satoshi: “Penso che non devo dilungarmi troppo nei dettagli o in storie moderne o antiche. Diciamo che negli ultimi anni, dopo le dovute scoperte, qualche medico ha iniziato a usare le tecniche mediche non più come supporto ai propri compagni in missioni o nelle guerre, ma ha iniziato ad usarle per ferire l’avversario.”

Spiegò brevemente il chunin e prima che potessero continuare a parlare una voce già sentita spezzò la conversazione. Qualcuno aveva chiamato il chunin che si voltò in direzione della voce udita. Non poco lontano da lui, una figura ben nota iniziava a dirigersi verso i due.

Satoshi: “Chi non muore si rivede eh?”

Disse ridendo il chunin mentre Shinji si univa ai due medici. Poi il chunin cercando di trovare la serietà continuò a parlare con l’Aburame.

Satoshi: “Quel giorno in ospedale non ti ho voluto svegliare. Ma vedo che stai bene...”
 
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doc scratch
view post Posted on 14/10/2012, 17:13




Yo alzò un sopracciglio. C'era un Nara all'esame chuunin? Erano passati anni, e non aveva dovuto incontrarlo in nessuna prova. Non ricordava, non era stato molto attento ai nomi degli altri, eccetto quelli con cui l'avevano messo in squadra, e anche loro non era sicuro di ricordaseli tutti. All'epoca, e in parte anche ora, era stato più colpito dagli straordinari burattini usati durante la loro prova, dai ninja dei vari altri paesi, dagli avversari che aveva avuto di fronte... gli altri, erano parsi secondari, e ora se ne pentiva. Karakasa, il suo visore, avrebbe provveduto da quel momento in avanti, registrando chi incontrava in una efficente, ma scarna, banca dati.

-Non ricordo, ero troppo preso a fare l'esame.-

Yo all'epoca si era fatto passare per "Shiro", un ninja della cascata. La sua taglia, emessa proprio da Suna, non gli consentiva di fare altrimenti. Aveva cambiato atteggiamento, voce e vestiario, ed era riuscito a mantenerli fino alla fine. Ovviamente dopo la verità era tornata a galla, ma per allora lui era già tornato nel suo confortevole laboratorio di Oto.


-E' un settore interessante, probabilmente dovrei...-

Venne interrotto da un tizio dall'aria sarmigliata, evidentemente una conoscenza konohana del Nara. Occhiali scuri e sorrisetto. Karasumaru cominciò a raccogliere dati, ma non sembrava mostrare molto. Aveva un aspetto piuttosto normale, tutto sommato, e tuttavia mancava quell'aria da bravo ragazzo che spesso i konohani parevano avere. Non si presentò, segno inequivocabile di un briciolo di cervello, ma poteva essere semplicemente un tipo scortese.

-No, niente di segreto.-

"per una volta!"


-Il tuo amico, qui, mi spiegava del magico mondo dei medici da guerra.-

Sembrava che quel tizio fosse uscito recentemente da un ospedale, almeno a sentire il Nara. Sicuramente puzzava come uno appena uscito da un ospedale, o perlomeno come un ospedale intero ambulante. Un vago odore di antisettico, di posti sterili o quantomeno usati per condurre analisi di laboratorio. Probabilmente era per quello.
Tra l'altro ricordava di aver visto un tipo simile sempre all'esame chuunin di qualche anno prima. Che fosse lo stesso? Probabilmente sì, ma non aveva idea di chi fosse. in ogni caso, col cavolo che si presentava.


Edited by doc scratch - 14/10/2012, 18:35
 
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view post Posted on 16/10/2012, 01:03
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*Come immaginava, Satoshi lo riconobbe subito accogliendolo con calore, mentre l'altro ninja seppur mantenendo da Shinji la stessa distanza che questi teneva nei suoi confronti, aveva perlomeno accettato senza problemi la sua presenza. Fu curiosa la scelta di parole di Satoshi nel salutarlo: pur essendo una combinazione comune, parlare di morte riportò nella sua mente gli ultimi avvenimenti. La missione che i due avevano svolto in comune, Remora il virus invecchiante, da cui era stato infettato, e che lo costringeva a una sorta di follia guidata dalla fame, e per finire le battaglie, due in particolare: una era quella in cui Shinji aveva attaccato Satoshi e questi ricambiando il favore per poco non lo spediva all'altro mento, mentre l'altra era quella finale contro il creatore, conclusasi mentre entrambi i ninja erano svenuti. Non erano piacevoli ricordi, ma contribuivano insieme ad altre esperienze a formare il suo legame con Satoshi.*

-Eh già, chi non muore si rivede, ma ci sono andato molto vicino quel giorno.-


*Proprio vagamente sembrò alludere al suo ruolo in proposito.
Intanto, il ninja sconosciuto riferiva il loro argomento di conversazione: i medici. In particolare Satoshi parlava del suo campo, i medici da guerra. Curioso come fino al loro precedente confronto Shinji non aveva mai fatto caso a simili differenze, e invece era evidente che se lui aveva più esperienza e capacità nel curare, Satoshi era esperto nel ferire. Si chiese se nominare le sue abilità a uno sconosciuo fosse una buona cosa, ma si convinse a farlo in virtù della ragione per cui quel campo esisteva, ossia unire i ninja contro il nemico comune, e anche perchè parlandone sperava di portarlo a fare lo stesso su di lui. In fondo era lì per sentire gli altri, aprire sè stesso era un pedaggio piuttosto esiguo per ciò che gli interessava.*


-Oh, medici da guerra. Carino, ma in questo senso io sono dell'altra sponda. Ritengo che il compito di un medico sia curare. O eventualmente, studiare corpi, malattie, terapie, un sacco di cose, ma personalmente aborro l'idea di combattere in prima linea.-


*La pensava così anche l'altro? Anche senza essere medico, il dubbio era riferito al fatto di combattere. Shinji aveva col tempo realizzato che i ninja si dividevano prettamente in due categorie, chi amava combattere e chi lo detestava. Certo, potevano esserci sfumature nelle motivazioni, oppure qualcuno poteva predicare in un modo e razzolare nell'altro, ma bastava che ci fosse una battaglia e le decisioni possibili erano solo entrare o stare a guardare. Lui preferiva immensamente chi seguiva la seconda strada.
Si rese conto che Satoshi era passato in secondo piano, ma del resto lui era del suo villaggio, lo conosceva da parecchio, mentre quel ragazzo aveva qualcosa in sè che incuriosiva l'Aburame, come un sentore di affinità.*


-Shinji.-


*Ormai era chiaro che se uno dei due non si presentava l'altro non l'avrebbe mai fatto. E aveva parlato anche troppo per i suoi standard, era il momento di vedere con chi stava parlando, e aggiungendo poco al suo nome, lasciò la parola ai due che lo circondavano, in attesa di ascoltare qualcosa di nuovo.*


-Il mio nome. Ora come ora, non credo possa procurarmi danni il semplice rivelartelo, inoltre non è educato tenerlo segreto al proprio interlocutore. E tu invece, saresti?-
 
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view post Posted on 19/10/2012, 18:16

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Ora era il turno di Satoshi a ritrovarsi in secondo piano, osservò in modo naturale i due. Sospirò mentre l’Aburame, cercava di sviare la sua sintesi su ciò che era il suo percorso nell’arte medica.
Il Nara lo sapeva bene dentro di sé, ogni cosa era un’arma a doppio taglio e per poterla maneggiare in tutte le sue forme doveva sia usarla in attacco come in difesa. Nonostante questo il chunin continuò a seguire ciò che diceva il suo compaesano cercando un modo carino di presentarsi a Yo.
Satoshi sorrise e non appena fu finita quella scenetta come se volesse interrompere l’Aburame continuò a parlare.


Satoshi: “Shinji tu sai qualcosa sui genetisti? Penso che anche quello sia un buon indirizzo di specializzazione per i medici.”

Tagliò corto il chunin e poi sorridendo continuò a parlare come se la sua ultima frase fosse soltanto una battuta.

Satoshi: “Magari qualcuno di loro riuscirà a scoprire come dare ad un ninja un corpo misto a delle abilità abbastanza utili.”

Disse ridendo il chunin mentre osservava gli altri due ragazzi.

// in questi giorni sono pieno di studio e inoltre mi è imploso msn e non mi fa accedere. chiedo venia.
Doc :-.-: //
 
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doc scratch
view post Posted on 20/10/2012, 12:32




Yo ascoltò l'ampolloso discorso del nuovo arrivato con l'interesse di uno struzzo per un'equazione differenziale. Poco. Riuscì in ogni caso ad estrapolare dal cianciare ricercato che era un medico più classico, un guaritore e ricercatore, e disapprovava la professione dell'altro. Alcuni l'avrebbero chiamato codardo, altri un ricercatore con la testa sulle spalle.
Lui personalmente se ne fregava altamente, considerando che le persone come Shinji erano quelle con cui di solito andava d'accordo. Erano ragionevoli, non ambiziose, non aggressivi, e tentavano sempre la soluzione più pacifica, evitandogli il fastidio di doverli convincerli a mazzate o in modi ancora più spiacevoli. Quindi, buon per lui se esistevano ninja come quello e meno ninja come, per dire, la manica di assatanati agguerriti che vedeva in giro. Scorse un coprifronte di Oto... storse la bocca: quindi c'era anche Oto, lì. Potevano quindi dirgli di andare in missione. Che gran seccatura! L'altro ninja si intromise chiedendo dei genetisti. Aveva studiato quell'argomento, ma Satoshi proponeva una cosa molto più avanzata: fusione di più poteri in un corpo solo, incroci genetici e modificazioni su un paziente vivo. Yo alzò le sopracciglia, improvvisamente interessato. Il pinnacolo della professione del burattinaio era la fusione tra uomo e macchina, e il miglioramento delle capacità combattive attraverso quei metodi... quello che proponeva il Nara era molto simile, ma in un senso più strettamente medico e biologico. La fusione tra due esseri, controllati da una singola volontà... un passo avanti incredibile.


-C'è davvero chi ci sta provando?-

Pareva molto sorpreso, non pensava fosse possibile.

-Incredibile. Ah, io sono Yo Saito, del villaggio di Oto. E no, penso che usare capacità meiche in combattimento sia intelligente. Ma va bene anche fare i topi da laboratorio, passo metà del mio tempo là, comunque.-

Doveva approfondire quel discorso sulla genetica. E magari apprendere quelle utili capacità mediche in combattimento, magari anche dal Nara di Konoha, invece che dal solito maestro pazzo ed esaltato, come gli capitava fin troppo spesso.

-A questo proposito, penso proprio che mi troverò un esperto di entrambi questi rami.-

Genetica e medicina da guerra sembravano molto interessanti, perchè non provare entrambe? Sempre che qualche fastidioso superiore del suo villaggio non lo costringesse a picchiare qualche demone. Quello sarebbe stato seccante.

 
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view post Posted on 22/10/2012, 16:30
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*E finalmente l'altro ninja si presentò. Yo Saito, del villaggio di Oto, aveva sprecato molte più parole dell'Aburame, ma a parte memorizzare il nome per sapere come chiamarlo, le parole che maggiormente avevano attirato la sua attenzione erano le ultime tre.*

-Villaggio di Oto? Mmm, bel posto, si dice anche che siate ben forniti come attrezzature mediche e scientifiche. Mai avuta l'occasione di visitarlo, ahimè non sembrate molto aperti verso i turisti, tanto che nemmeno saprei dove trovarvi.-


*Parlò con nonchalance di quello che in realtà era il villaggio più misterioso del mondo ninja. I loro stessi abitanti in genere non sbandieravano in giro la loro appartenenza a tale istituzione elitaria, e Shinji potè ritenersi ortunato di aver trovato uno di quelli che lo ammettevano. O forse, il merito era di Watashi che con la sua manifestazione aveva spinto tutti i ninja a unirsi sotto un'unica bandiera dandosi reciproca fiducia.
Satoshi si intrufolò nella discussione riportando il discorso sulla medicina, nominando come possibile strada quella dei genetisti. Shinji sentì un brivido percorrergli il corpo e spostò subito lo sguardo sul collega, chiedendosi se avesse scoperto quello che lui aveva appreso in segreto e a caro prezzo, senza nominare il fatto di aver rischiato la vita. Forse doveva uscire allo scoperto, giacchè si stava praticamente parlando di lui? No, la genetica era un campo in cui si interessava con piacere, ma agli occhi di tutti lui doveva apparire come un medico più o meno normale, non era ancora il momento che il mondo sapesse, e meno che mai la notizia doveva giungere alle autorità del villaggio. In quel sotterraneo aveva fatto cose ben poco piacevoli: causato la morte di due persone innocenti, aiutato genetisti sadici e senza scrupoli, e abbandonato una minuscola ma non per questo irrilevante parte del suo sciame, tutto per potersi salvare e guadagnare qualche conoscenza in più. Deviò il discorso dichiarandosi estraneo, ma non negando un suo interesse nella materia. L'apologia di reato è meno grave del reato stesso, inoltre trasmette un senso di distanza da questo, ed era proprio questo che Shinji voleva falsamente esprimere.*


-Purtroppo, in un villaggio quale il nostro, dove la legge stessa proibisce simili esperimenti se non su prigionieri di guerra, e dove queste conoscenze sono parecchio esclusive o praticate al massimo in segreto, non posso conoscere molto di più di quanto si legga nei libri. E ne ho letti, ma nulla in confronto ad avere un maestro umano.-


*Forse il ninja di Oto, che aveva dichiarato apertamente il suo interesse in proposito, era un discepolo o aspirante tale di quell'arte che probabilmente fuori da Konoha spopolava anche fuori da polverosi sotterranei segreti. Se sapeva qualcosa, sarebbe stato bello scoprirla, ma chiedere e al contempo tenere su la sua maschera da "bravo dottore" era impossibile, e si limitò a esprimere il suo interesse scientifico nel campo, sperando che il discorso si sviluppasse o venisse abbandonato. Qualunque cosa piuttosto che attirare su di sè l'attenzione. Watashi o no, Shinji ancora non si fidava del mondo.*

-Un vero peccato, perchè lo riterrei un campo di studio degno di essere approfondito e provato. Non sui nostri compagni,certo. ma imparerei con piacere se conoscessi qualcuno in possesso di queste conoscenze. Creare superninja non mi interessa particolarmente, ma il solo pensare che il progresso medico è arrivato al poter trapiantare i poteri innati di un corpo su un altro corpo che li può sfruttare insieme ai propri è...affascinante.-
 
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view post Posted on 24/10/2012, 03:46
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Mhh... mhhhh..

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*Un comizio di medicina... due shinobi di Konoha... ed uno era un Nara. Erano lontani dal villaggio, ma nemmeno tanto.
Avrebbe fatto bene a non manifestarsi, nemmeno qui. Non voleva correre il rischio di farsi riconoscere da un membro del clan, anche se pareva davvero troppo giovane per potersi ricordare dell'Ombra.
Sfiorò l'ombra del marionettista, e da qui risalì sino alla sua mente.
Trovò un luogo... inusuale a dir poco. C'erano ragionamenti volanti qui e lì, pensieri non pensati, intuizioni toccate ma scartate. Le fu difficile imporsi... quasi.*


Ailish:"Yo Saito, il Kokage desidera parlarti. Devi tornare immediatamente al villaggio... è stato... interessante..."

*Si lasciò sfuggire più del dovuto, ma non poté fare altrimenti. Nemmeno la mente degli Uchiha aveva la forza di trattenerla, e loro erano jonin... ma quel tipo... non percepì solo inquietudine dal contatto... sentì da subito una strana, inconscia curiosità pararlesi davanti.
Scivolò via, in ogni caso. Il tempo era poco.*
 
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doc scratch
view post Posted on 29/10/2012, 14:21




Yo ascoltò il discorso dell'altro con maggiore interesse, stavolta. Diceva cose interessanti, ma era rimasto alla "fama" del villaggio, di quello che era anni prima. Anche Yo si era aspettato di trovare un posto di ricercatori e appassionati di ogni forma di miglioramento, invece si era trovato in un villaggio deserto, ma con ninja spaventosamente forti, dove pareva fortemente supportato il miglioramento personale in un senso marziale, più che intellettuale. Un villaggio "libero" nel senso che ognuno era spinto a cercare questo migliorarsi come voleva, ma disorganizzato e da troppo tempo senza una guida stabile. Non aveva neanche idea di che faccia avesse l'attuale Kage, e quello precedente l'aveva visto solo di sfuggita, andando al torneo di Suna anni prima. Vero che lui era un asociale...

-Penso proprio che rimarresti deluso.-

In effetti lui stesso stava a Oto per motivi molto pragmatici: non aveva altri posti dove stare, e il suo piccolo covo automatizzato era un luogo comodo, dove costruire e manutendere marionette, oltre ad approfondire i suoi numerosi campi di interesse. Il discorso tuttavia si incentrò sulla genetica, e sulla difficoltà nel svilupparla. Era un campo che per necessità richiedeva test su esseri umani, e volontari ce ne sarebbero stati pochi. Prigionieri di guerra in un mondo come il loro, in pace.
Un'idea maturò nella testa del burattinaio. Un'idea molto semplice, in realtà, ma agghiacciante. Durò un battito di ciglia, ma bastava per lasciarlo attonito e perplesso. Mancò un pezzo della frase dell'altro, e proprio quando si stava riprendendo sentì... qualcosa... di strisciante, penetrare le sue difese e sussurrargli all'orecchio. Karakasa impazzì, mandando segnali di allarme e interferenza, e il corvo che aveva appoggiato sulla spalla spiccò il volo gracchiando, allarmato anch'esso: era una presenza ineffabile, ma le monumentali difese mentali del ninja calarono a contenerla con tutta la loro forza... senza risultato. Chiunque fosse, era forte, molto più forte di lui, e si sbarazzò del suo attacco mentale con facilità disarmante. Il messaggio venne consegnato e sparì come era apparsa. Un'ombra.
Si rese conto di essersi accasciato in ginocchio, sudato e annaspante. Karakasa era tornato neutro, allarme rientrato... grazie tante, macinino. Guardò gli altri due ninja, le labbra serrate. Era un messaggio che, per quanto poco allettato dall'incontro con le autorità di Oto, non poteva davvero mancare.


-Mi spiace... devo andare. Questioni del villaggio. Spero di rivedervi, in futuro... è stata una conversazione molto interessante, dottori.-

Si tirò su il cappuccio, più per un riflesso condizionato, e svanì, scattando in una corsa fulminea verso l'uscita del campo. La strada e Oto lo aspettavano. Ma perchè non pensava mai a creare un sistema di evocazione istantaneo per sè stesso? Beh, considerato come funzionavano bene i suoi corvi-spia poteva anche trovarsi teletrasportato in qualsiasi altro posto eccetto il suo laboratorio. Kuro gli si appoggiò alla spalla, gracchiando. Pure pigro? Il burattinaio sospirò... sì, quel progetto aveva bisogno di ancora molti ritocchi, per essere davvero utile a qualcosa.
 
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view post Posted on 5/11/2012, 17:51
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*"Rimarresti Deluso."
Poche parole che rimasero impresse in Shinji, visto che riguardavano quello che era il villaggio più segreto del mondo ninja. Ed era inutile dire come indipendentemente dalla veridicità o meno di queste, Shinji non avesse per un solo momento perso il suo interesse verso ciò che realmente nascondeva il villaggio del misterioso medico, e la curiosità di verificare di persona rimaneva.
Ma ahimè, quella non sembrava essere giornata, fu ben poco il tempo che intercorse tra la risposta di Yo e il suo congedo: il ninja fu richiamato in modo curioso, quasi come se fosse stato attaccato da una forza invisibile e volesse seguirla. Fatto sta che tutto quello che disse fu che doveva andare per quelle che definiva "questioni di villaggio". E così li salutò.*


-Mmm, capisco. Spero sia un arrivederci, allora.-


*Per un momento sperò che Watashi non se ne andasse così presto, aveva già ottenuto in poco tempo una questione in sospeso che doveva concludere prima che tra i villaggi tornasse l'ostilità, e sapeva che sarebbe successo appena il nemico comune fosse sparito, ammesso che riuscissero a farlo sparire. Non potè fare a meno di chiedersi perchè trovava sempre più interessante scambiare un dialogo con ninja di altri villaggi che non con il proprio, ma la risposta gli sovvenne immediatamente: lui trovava quasi tutto interessante, semplicemente i ninja del proprio villaggio erano facili da reperire ancora mentre gli altri erano separati da lui geograficamente, ideologicamente e legalmente e quindi ciò che potevano dirgli che valeva la pena di ascoltare andava spremuto in fretta e nelle poche occasioni in cui li trovava. Tutto qui.
In questo senso, da Satoshi difficilmente avrebbe scoperto qualcosa di nuovo o che non poteva chiedergli anche a Konoha. Già che era lì e non intendeva restarci per molto, preferì impiegare il suo tempo altrove, congedandosi nella maniera meno brusca possibile con il suo compagno di villaggio e di avventure.*


-Satoshi, noi ci vediamo nel villaggio quando vogliamo, se non siamo in missione. Se non ti spiace vorrei farmi un giro per questo campo, se non... oltre. A presto amico.-


*Certo che avrebbe capito, Shinji si allontanò da quel punto cominciando a bazzicare per il campo, stando attento a non venir coinvolto in situazioni scomode, o peggio in missioni pericolose. Misurò bene ogni sua parola, si assicurò di rivolgere la parola solo alle persone giuste, e ovviamente si guardò bene dal mettere piede fuori dalla sicurezza del campo. Qualunque cosa avesse detto a Satoshi, di certo non andava a caccia di mostri senza aiuto. Era lì per informazioni, e nel corso della giornata ne ottenne parecchie per sua fortuna, senza che per questo gli venisse chiesto di partecipare a qualcosa. Poco prima del tramonto, si era fatto un'apprezzabile idea di Watashi e della sua prole, ed era più convinto che mai a non averci a che fare. Prima che la sua fortuna svanisse e venisse calamitato in qualcosa di più grosso di lui, fece la cosa più saggia e ritornò a casa, arrivando a Konoha sotto la luce delle stelle e non più del sole, e dirigendosi immediatamente nella sua dimora per un meritato riposo.*
 
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