Nessuna Vendetta, Quest genin per Shirotura

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Zio Nero
view post Posted on 29/1/2012, 13:06     +1   -1




Non si può essere perfetti per sempre. Qualcuno, invecchiando, perde la propria forza e si lascia abbattere dal proseguire degli anni; Altri, ammaliati dalla vita facile finiscono per dipendere da cose futili e sfuggenti che prima o poi li lasceranno soli a marcire. Altri ancora, invece, lottano per qualcosa e continuano a lottare sino alla fine per proteggere quel qualcosa. Cosa succederebbe, tuttavia, se il motivo per cui uno combatte venisse a mancare? Questa probabilmente sarebbe la peggiore delle conclusioni. Kasai Kuma era un uomo solo, da molti mesi. Mesi che nonostante avessero lasciato il fisico e le capacità dell'uomo prestar poco intatte, ne avevano trucidato l'anima. Col cuore a pezzi, quella mattina, vestito soltanto da tunica, sandali e profonda malinconia si diresse per quella che avrebbe potuto essere l'ultima volta, verso le porte del clan. Un istante prima che le aprisse, qualcuno bussò ma lui rimase indifferente a quella coincidenza, pensando di liquidare chiunque fosse e proseguire per la propria strada. Quando le spalancò, tuttavia, gli parve d'aver visto un fantasma. I suoi battiti accelerarono incredibilmente, nonostante la sua espressione fosse di pietra. Deglutì.

Non c'è nessuno ragazzo, qualsiasi cosa ti serva.

Disse richiudendosi le porte alle spalle ed avviandosi lungo le strade di suna, fiero e solido come una roccia.
GdrOff| Dunque, non ho particolari regole per quanto riguarda le quest, solo qualche precisazione più utile che necessaria. Posto ogni volta che posso, potrei postare due volte al giorno oppure una volta ogni quattro giorni, cercherò comunque di sforzarmi per mantenere una certa regolarità. Non essere autoconclusivo, ricorda che sei in presenza di un ninja che - per quanto ne sai - potrebbe farti evaporare come una gocciolina d'acqua in un istante quindi portagli rispetto e medita bene le tue mosse perché la quest non è a senso unico: I miei piani e le mie reazioni cambieranno a seconda di quello che scriverai. Naturalmente puoi ignorare queste regole, io non credo proprio ti lascerò editare, ma in caso lo facessi assumiti la responsabilità di malus permanenti. Se editi senza il mio permesso, anche solo per modificare una parola, ti ammazzo il pg :eho:
Detto questo, buona fortuna :sisisi: |GdrOn


Edited by Zio Nero - 29/1/2012, 14:36
 
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shiroutora
view post Posted on 30/1/2012, 16:58     +1   -1





Uno davanti all'altro, separati da una porta di legno, stavano Hisashi e Kasai. Il primo, con il cuore pieno di speranza e di sogni ancora acerbi e utopici, picchiò il pugno contro l'imponente portone in legno che lo separava dal suo futuro, mentre l'altro, nella penombra della residenza, stringeva il pomello, pronto ad uscire da quel luogo, guardando quei muri impregnati dei suoi sogni ormai marci e invecchiati dalla durezza della vita.
Aperta la porta i due si trovarono l'uno davanti all'altro. L'uomo degnò Hisashi di uno solo, fugace, sguardo. Il suo viso era orgoglioso, la sua andatura fiera, ma il suo sguardo era spento: il fuoco e la passione che incoraggiano i ninja ad andare avanti avevano lasciato ormai posto alle ceneri di un anima consumata. L'entusiasmo del ragazzo non scalfì la sua corazza di indifferenza e l'uomo, annunciatogli che non avrebbe trovato nessuno in quella residenza, continuò a camminare, rivolgendogli le larghe spalle fortificate dal tempo.
Lo sguardo di quell'uomo aveva colpito Hisashi. Sentiva di non averlo incontrato per caso: se aveva incrociato quegli occhi spenti forse vi era un motivo. Di certo non sarebbe stato un rifiuto a fermarlo.


Hisashi: Sono qui per imparare le tecniche del mio clan. La prego, mi dia una possibilità, mi insegni ciò che conosce. Ne sarei onorato...

Piegò il busto in avanti, abbozzando un inchino reverenziale. Lo sguardo rimase fisso sui piedi dell'uomo. Sperava che si voltasse, almeno che rispondesse alla sua richiesta.

 
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Zio Nero
view post Posted on 30/1/2012, 17:46     +1   -1




Il mattino nel villaggio di suna era sempre stato caotico. I mercati erano nel pieno delle proprie attività e tanto i ricchi quanto i poveri scendevano in piazza a fare compere od a montare le proprie bancarelle. V'erano genti da ogni parte del mondo ed era semplicissimo perdersi tra quelle vie anche per chi era originario del posto: L'inestricabile dedalo di lunghe vie addobbate era colmo di persone, quasi fossero formiche incastrate in un minuscolo corridoio. Perdere di vista Kasai era tuttavia un'impresa non da poco: Era alto oltre due metri e le sue spalle erano larghe quanto almeno tre di un qualsiasi passante lì attorno. Dal canto suo, non pareva nemmeno accorgersi delle persone che l'urtavano o che lo guardavano intimorite: Erano oltre quarant'anni che viveva in quel posto ed a dirla tutta gli pareva l'unico posto vivibile di tutto il mondo, tant'è vero che ogni volta che s'era trovato a viaggiare in paesi lontani, per lavoro naturalmente, aveva molto sofferto la lontananza dal proprio deserto. Non fraintendetemi, il fatto che non badasse alle persone che gli giravano intorno non voleva certo dire che non sapeva fossero li; Sapeva infatti, perfettamente, che al giovane ninja incontrato poco prima non era bastato uno scontroso rifiuto per abbandonare i propri piani: Seguendolo in giro per il villaggio s'era rivelato insistente. Aveva apprezzato, in passato, la dedizione con cui i ninja che aveva conosciuto s'erano dedicati ai propri allenamenti ora tuttavia gli risultava quasi indifferente. Una cosa che però l'infervorava, era la mancanza di spina dorsale. Quando il ragazzo si chinò, lui se ne accorse, benché gli stesse rivolgendo le spalle; la sua espressione s'indurì e la sua voce pure.

Cali il capo per così poco? La strada che ti sei scelto ti ammazzerà presto se continui così. Io non ti insegnerò nulla.

Concluse lui severo, per poi riprendere a camminare. Erano oramai giunti nei pressi delle porte del villaggio, un poliziotto sonnecchiante nella gabbiola uscì di corsa e col viso quasi bianco per la paura, fermandosi a pochi passi da Kasai con le braccia incollate al busto.

Buongiorno capo.

Urlò dunque il giovane poliziotto. Kasai era stato il capo della polizia di Suna sino a poche settimane prima, quando aveva presentato le proprie dimissioni da quel compito. Malgrado questo, tuttavia, i membri delle forze dell'ordine del villaggio continuavano a chiamarlo Capo. L'enorme ninja non gli rispose e proseguì per la sua strada, allontanandosi pian piano dal villaggio. Gli occhi della guardia scattarono in direzione del ragazzino che lo seguiva a pochi passi.

Ehm... I-Il ragazzino è con lei, S-Signore?


GdrOff| Sii intraprendente. |GdrOn
 
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shiroutora
view post Posted on 31/1/2012, 22:14     +1   -1





L'espressione dell'uomo preannunciava già quale sarebbe stata la sua risposta, ma Hisashi volle tentare ugualmente. Quegli non si voltò nemmeno per guardarlo: lo criticò per avere piegato il capo, declinando la sua richiesta, per poi tornare con il suo passo lento, ma deciso, a camminare verso l'uscita del villaggio.
Dietro di lui, distante pochi passi, il ragazzo che, non soddisfatto della risposta, camminava all'ombra delle sue imponenti spalle, riflettendo su come convincerlo.
Seguirlo non fu facile per Hisashi: quella mattina, come ogni altra a Suna, il mercato era affollato di gente che, nel tentativo di accaparrarsi l'offerta più conveniente, correva avanti e indietro, separando i due ninja del clan Shakuton e costringendo Hisashi a correre fra la gente e schivare alcuni commercianti per raggiungere il suo futuro Sensei.
Quando si furono lasciati alle spalle la confusione del mercato e la strada, che ormai si avviava verso le porte della città, divenne meno trafficata, Hisashi si avvicinò all'uomo, portandosi alla sua sinistra. Quello, come se il ragazzo non esistesse, continuò a camminare con lo sguardo fisso verso le porte del villaggio, ormai a qualche centinaio di metri da loro.


Hisashi: Non consideri chinare il capo un segno di debolezza. Chino il capo verso chi credo sia degno del mio rispetto. Il poter scegliere chi lo merita è un segno di forza. Chinare il capo contro la mia volontà, quello si che sarebbe un segno di debolezza e...

Le sue parole furono interrotte dall'arrivo di un poliziotto che, avvistato da lontano l'imponente uomo, corse loro incontro per salutarlo. Strinse le braccia lungo i fianchi e, con la marzialità di un soldato, salutò a gran voce quello che definì il suo capo.
Il giovane poliziotto, probabilmente nuovo del mestiere, tentò di nascondere il nervosismo, ma una goccia di sudore, che scendeva lenta lungo la sua fronte lo tradì.
Hisashi ricordò che il capo della polizia era un appartenente al suo clan e, nonostante non fosse a conoscenza del suo aspetto, capì che doveva essere proprio l'uomo che stava seguendo.


Il capo della polizia! Deve essere il mio sensei!

Kasai ignorò anche la guardia, come aveva fatto con Hisashi lungo tutto il tragitto, ma il genin non passo inosservato agli occhi del poliziotto, che chiese al suo capo se conoscesse quel ragazzo.

Hisashi: Certo, è il mio sensei!


Modificato un errore nei codici con il consenso di Zio Nero. :)



Edited by shiroutora - 1/2/2012, 13:39
 
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Zio Nero
view post Posted on 5/2/2012, 12:02     +1   -1




A Kasai non era mai piaciuto lasciare che le persone non commettessero errori: Questo era contro natura ed avrebbe portato certamente a conclusioni sgradevoli, quantomeno. Decise di non dire nulla, quando il ragazzino oltrepassò le guardie del villaggio auto-proclamandosi suo nuovo allievo: Avrebbe sofferto, nel deserto con lui e poi sarebbe tornato a casa con una nuova lezione da mandare giù.
Proseguì per oltre dieci chilometri dal villaggio di suna, attraversando dune e sabbie che agli occhi di un inesperto sarebbero parse tutte uguali sino a giungere, finalmente, in una zona particolarmente ventosa sita su un'altura rocciosa piuttosto originale. Era una sorta di basso monte, non più di poche decine di metri, ch'era però cavo: In realtà, tanti secoli addietro, quella era stata un'altissima montagna ma per via del vento, che con se trasportava innumerevoli granelli di sabbia, si ridusse a quel modo. Una volta entrati all'interno della roccia, attraverso un sentiero che pareva fatto apposta per gli umani - non per questo semplice da affrontare - l'atmosfera cambiò radicalmente. Era un luogo di pace ed un luogo di solitudine: Il vento fuori fischiava inesorabile ma la consapevolezza di non poter essere toccati, non ancora quantomeno, pareva avere capacità rilassanti.
Kasai, dal canto suo, si comportò come il ragazzo non vi fosse, come non l'avesse mai seguito, in realtà, e fosse rimasto al villaggio. Si sedette infatti a gambe incrociate e tendendo le mani in avanti. In pochi istanti, una calda sfera di fuoco e fiamme prese vita tra le sue braccia intanto che lui, ad occhi chiusi, pareva modellarla e renderla sempre più grande: Dapprima delle dimensioni d'un pugno di un bambino e poi quanto la testa d'un adulto, ancora in crescita.
GdrOff| Se vuoi puoi provare ad imitarlo, naturalmente non riuscirai. |GdrOn
 
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shiroutora
view post Posted on 15/2/2012, 16:12     +1   -1





Kasai non rispose alle parole del genin che si era autoproclamato suo discepolo, procedendo imperterrito oltre le porte di Suna, verso lo sconfinato deserto. Il sole si avvicinava lentamente allo zenit, ardendo i granelli di quell'enorme distesa sabbiosa con i suoi caldi raggi. Le alte temperature non erano un pericolo per lui, che, grazie alle caratteristiche del suo clan, era in grado di resistere alle rigide condizioni a cui l'aridità del deserto costringe.
Continuarono a camminare, apparentemente senza meta, per una decina di chilometri, attraverso le cangianti dune del deserto che rendevano difficile orientarsi eliminando ogni punto di riferimento. Kasai procedeva però con passo deciso, senza preoccuparsi di tutto ciò che accadeva in torno a lui, certo riguardo la locazione della loro meta.
Hisashi, che continuava ad essere ignorato, camminava ormai da qualche ora in silenzio, curioso di sapere dove il ninja dallo sguardo spento lo stesse portando. All'improvviso iniziarono a delinearsi, in lontananza, i contorni di una piccola montagna, che, una volta raggiunta, risultò essere alta poco più di dieci metri e all'interno concava: l'inesorabile vento del deserto, nel corso dei millenni aveva graffiato costantemente quello che un tempo doveva essere un imponente ammasso roccioso, rendendolo alto circa due volte un comune edificio di Suna. I due procedettero attraverso un piccolo sentiero che attraversava le pendici del monte perpendicolarmente, conducendo all'interno della concavità che il vento nel corso dei secoli aveva scavato. Quell'area della montagna era riparata dalle correnti che, vorticose, trascinavano granelli di sabbia attraverso il deserto, cambiandone la fisionomia, e il loro fischio giungeva, quasi lontano, alle orecchie di chi si trovava in quella culla di pace e serenità.
Kasai, stimolato forse dal suono periodico e rilassante del vento, si sedette al centro di quella calotta sferica naturale e, incrociate le gambe, chiuse gli occhi, imponendo anche alla propria vista di ignorare la presenza del genin. In quella posizione portò avanti le mani e, concentrando il chakra infuocato in un unico punto, creò un piccolo sole, composto di un fuoco denso e pastoso, che iniziò a roteare lentamente davanti ai suoi occhi. Quella piccola sfera, grande poco più di un pollice, iniziò, roteando, ad accumulare altra energia, crescendo fino a diventare grande come un comune pallone di pezza con cui sono soliti giocare i bambini di Suna. Il volto di Hisashi venne illuminato dalla sfera infuocata che ardeva davanti a lui, perfetta ed equilibrata nonostante la natura imprevedibile dell'elemento da cui era composta.
Il genin si sedette di fronte a lui, a gambe incrociate, osservando qualche attimo il globo di fuoco ruotare lentamente davanti ai suoi occhi, per poi concentrarsi anche lui nel tentativo di crearne una copia identica.


Forse riuscirò ad impressionarlo se riesco a creare un sole identico...

Le sue mani, poste d'innanzi a se, una di fronte all'altra, si riempirono di chakra infuocato e subito due fiammelle sbocciarono dai suoi palmi aperti. Fece avvicinare le due fiammelle, che si unirono in una sola, grande fiamma, ma nonostante i tentativi non riuscì ad ottenere la consistenza quasi lavica del sole creato dal suo sensei. La sua era solo una fiammella scomposta che danzava lenta fra le sue mani, uguale a quella di un qualunque fuoco di campo. Tentò di comprimerla, sperando che il poco spazio la rendesse simile a quella del suo maestro, ma la lingua di fuoco non resistette alla pressione e scomparve in una piccola esplosione che annerì il volto del genin. La sua espressione si trasformò, in un misto fra imbarazzo e divertimento, diventando simile a quella di un bambino che ha appena combinato un'altra delle sue marachelle.

Hisashi: Credo di avere sbagliato qualcosa. La prego, mi insegni...
 
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Zio Nero
view post Posted on 27/2/2012, 12:06     +1   -1




Il vecchio orso dal canto suo non aveva nessuna intenzione di ascoltare le preghiere del ragazzino e con gli occhi ancora chiusi, la sua sfera di fiamme cresceva ancora in dimensioni sino a rientrare appena tra i suoi palmi grandi, l'uno difronte all'altro. Quando parve essere sul punto di esplodere Kasai spise le fiamme verso il centro, apparentemente senza sforzo, concentrandole in una sfera incredibilmente densa di calore: pareva davvero d'avere un sole in miniatura tra le mani e non solo per l'aspetto. Da quando il sole era tornato ad avere delle dimensioni piuttosto modeste, nell'incavo di quella roccia aveva cominciato a fare caldo, un caldo fuori dall'umana concezione, persino per chi, come loro, viveva nel deserto da che aveva per la prima volta visto la luce del giorno. Il giovane genin sarebbe riuscito a sviluppare calore a sufficienza da generare un sole tutto suo?
GdrOff| Dunque Shiro, immagino il ritardo non ti abbia disturbato dato che come me eri impegnato! Ad ogni modo, il nuovo immenso calore che ha generato Kasai ti disturba: Certo, sei immune alla disidratazione ma un calore del genere disturberebbe chiunque. In termini di calcoli perdi 2 di stm per ogni post che fai, per il momento. Il tuo pg non è ancora in grado di raggiungere il calore sufficiente per creare un sole, tuttavia ora fa particolarmente caldo e di calore nei paraggi ce n'è molto: Prova ad usarlo a tuo vantaggio. Termina il post senza specificare che riesci o meno nell'esecuzione della tecnica, sarò io a deciderlo nel mio prossimo post. Good Luck! |GdrOn
 
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shiroutora
view post Posted on 7/3/2012, 17:48     +1   -1





La domanda di Hisashi non ottenne risposta: si perse semplicemente nel silenzio inespugnabile del possente ninja che, mantenendo la concentrazione, continuò ad aggiungere calore al sole che aveva creato. La grossa sfera continuava ad assorbire energia e chakra, traendone forza e vigore e aumentando le sue dimensioni e il calore irraggiata all'interno di quella grossa culla nella roccia. La temperatura nell'incavo roccioso aveva lentamente iniziato ad aumentare con l'allargarsi del sole, ma senza mai diventare fastidiosa o insopportabile per il giovane ninja, abituato come era alle alte temperature. All'improvviso però la forma del sole cambiò: era ormai diventato così grande da poter appena essere contenuto fra le possenti braccia di Kisai, quando quello, irrigidendo i muscoli dei suoi arti, costrinse, senza muovere però le braccia, il sole a diminuire le sue dimensioni, diventando poco più grande della sua testa. Le fiamme invece, compresse, sembrarono diventare quasi liquide, assunsero una colorazione giallo brillante e emanarono un leggero vento incandescente che scompigliò i capelli di Hisashi e aumentò in poco tempo la temperatura nell'incavo in cui i due ninja si trovavano: le rocce iniziarono a rilasciare le poche molecole d'acqua prigioniere del loro reticolo cristallino, che in poco tempo crearono un leggerissimo velo di nebbia, mentre l'aria calda, distorcendo la luce, rendeva la conformazione del luogo tremolante e imprecisa. Un gruppo di lucertole furono costrette dall'alta temperatura a uscire dal loro nascondiglio all'ombra di un grosso masso, in cerca di rifugi più freschi, ma Hisashi rimase immobile, davanti al suo sensei. La temperatura era aumentata troppo e, nonostante le abilità del suo clan, Hisashi iniziò ad avvertire la morsa soffocante di quel caldo che, nonostante il suo particolare fisico non gli permettesse di sudare, comportò un repentino aumento della temperatura corporea oltre i limiti da lui sopportabili e una conseguente disidratazione dei suoi tessuti. La temperatura si alzò fino a raggiungere e superare i cento gradi, per poi, al riparo dai venti del deserto che avrebbero potuto disperdere il calore, stabilizzarsi.

Non immaginavo che uno shakuton potesse diventare così forte. Pensandoci è la prima volta che ne vedo uno all'opera, escludendo i miei genitori che per di più cercavano di mantenere la casa calda nelle rigide notti del deserto. Ma l'uso che fa Kisai del calore è completamente diverso: è evidente che sta usando solamente una piccola parte dei suoi poteri, eppure se il mio fisico, immune alle tecniche di un altro shakuton, risente dell'elevato calore, non voglio immaginare cosa potrebbe fare un ninja del suo calibro contro un suo nemico. E pensare che nelle mie vene scorre, in potenza, la sua stessa forza.

Ma non c'era tempo per lodare le abilità del suo clan: Kisai continuava ad ignorarlo e ciò non gli avrebbe permesso di imparare le tecniche che lo avrebbero reso più forte. Doveva stupirlo, dimostrare la sua abilità e il suo valore o tutta la fatica fatta fino a quel momento sarebbe stata vana.

Non deve essere difficile. Prima non sono riuscito a generare il calore necessario, ma adesso la stanza ne è satura, quindi sfruttandolo dovrei riuscire a imitare la sua tecnica. Il principio non sembra molto differente da quello della "Palla di Fuoco". Nonostante non sia in grado di usare questa tecnica conosco il suo funzionamento, almento in linee generali: si deve accumulare il chakra infuocato nella gola, per poi sputarlo fuori. A quanto pare devo fare lo stesso, creando però questa "palla di fuoco" fuori dal mio corpo.

Il genin concentrò allora il chakra infuocato all'interno delle sue mani, ancora molto vicine, creando una piccola biglia infuocata che lentamente cercò di estendere. Il piccolo sole creato divenne più grande, assorbendo energia dall'ambiente circostante, fino a superare di poco la lunghezza di un kunai, ma Hisashi sentiva che le forze non erano equilibrate, che presto quella sfera di fuoco sarebbe collassata, esplodendo nuovamente come la precedente e ridicolizzando nuovamente la sua immagine agli occhi di Kisai, così decise di riassorbire le fiamme all'interno del suo corpo, lasciando che la piccola stella sparisse con un piccolo sbuffo di fumo.

Manca qualcosa. Ma cosa? Non riesco a rendere il sistema stabile... Devo ispirarmi al sole: cosa differenzia il mio, di sole, da quello che percorre ogni giorno la volta celeste? La massa, certo, ma il mio chakra dovrebbe permettermi di sopperire a questa differenza. Il problema sta da un'altra parte.

Hisashi alzò lo sguardo, osservando il sole che, alto nel cielo, aveva superato ormai da qualche ora lo zenit e si accingeva ad iniziare la sua discesa sull'altro versante della volta celeste. Con gli occhi stretti lo guardava, abbagliato, come se fra le sue fiamme si nascondesse la risposta alla sua domanda. Poi, all'improvviso un'idea balenò nella sua mente.

Ma certo! Ricordo di averlo sentito un tempo a scuola! Se non ricordo male il sole, così come tutti i nostri pianeti, ruota attorno al suo centro! Potrei provare, sperando che funzioni.

Hisashi non aveva di certo le conoscenze astronomiche necessarie per comprendere il funzionamento del suo sole, ma spesso le più grandi intuizioni sono fondate sul sospetto e non su prove certe. Così pose nuovamente le mani una di fronte all'altra e tornò a rilasciare calore e fiamme miste a chakra dall'interno del suo corpo, creando un piccolo astro che iniziò a ruotare attorno al proprio asse. Adesso a guidarlo era l'intuito: doveva capire quanta energia e quanta velocità imprimere al corpo, in modo da mantenerlo in equilibrio e nel contempo assorbire altro calore dall'aria per immetterlo, insieme al suo chakra, nella sfera di fiamme, in modo da aumentarne la potenza, ma cercando di mantenere inalterate le dimensioni. Non era semplice, ma era certo che ce l'avrebbe fatta.





[stm:78-2=76]




Ho fatto apparire l'idea di Hisashi quasi come un caso perchè mi sembrava irreale che un ragazzino della sua età potesse già conoscere il funzionamento delle forze e quindi pensare che la rotazione potesse dar luogo ad una forza centrifuga xD
 
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Zio Nero
view post Posted on 11/3/2012, 14:33     +1   -1




Un piccolo sole si generò tra le mani del genin. Di certo non era altro che una lampadina in confronto alla potenza sprigionata da quello del proprio maestro, ma d'altra parte gli anni di esperienza dell'uno, giustificavano il divario tra i due. Kasai, avrebbe dovuto esser contento del risultato ottenuto dal giovane ragazzo, tuttavia sbuffò, distogliendo lo sguardo.
Devi andartene, avvisa le autorità di Suna, se desideri. Io sono qui per compiere la mia vendetta: I ninja della lacrima che distrussero la mia famiglia ai tempi di Kairi, in missione, pagheranno con il proprio sangue l'affronto che mi hanno mosso.
Il tono era addolorato, benché tentasse di mantenere in viso un certo contegno. Il ragazzino certo non poteva capire cosa stesse succedendo ma una cosa era chiara: La follia di Kasai l'aveva spinto a fare una sciocchezza o perlomeno questo avrebbe pensato chiunque conoscesse la storia.
Presto molti ninja ben oltre il tuo livello saranno qui e tenteranno di ammazzare chiunque incontreranno e se troveranno successo, probabilmente, cominceranno ad organizzare un'offensiva vero Suna. Devi andartene, dannazione.
GdrOff| Fai come vuoi ma non uscire dal campo nel quale state |GdrOn
 
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shiroutora
view post Posted on 12/3/2012, 19:56     +1   -1





Non sapevo se fosse necessario pagare il costo per la tecnica, ma dato che il consumo è irrisorio, la calcolerò comunque :D





CITAZIONE
<attivazione> - Daton: il Sole - (Chk: 30) (Mantenimento: 20 Chk a Turno) "Generando nel suo elemento stesso, irradiato intorno a se, un globo di fiamme ardenti, il Ninja inizia ad alimentarlo con il Vento dandogli una forma sferica, creando così un piccolo sole. Il Sole Shakuton da un bonus alle tecniche di Clan di 20."

[Chk:30]
[Stm:76-1,5=74,5]


Fatica calore:
[Stm:74,5-2=72,5]





Un sole in miniatura nacque fra i palmi aperti di Hisashi, roteando vorticosamente attorno al proprio asse. La sua luce non era che una flebile candela in confronto all'ardente sfera di Kasai, ma il giovane genin poteva chiaramente apprezzare il calore del proprio sole e questo lo fece sorridere orgogliosamente. Il suo sensei, come era stato ribattezzato dal ragazzo, non sembrava però soddisfatto del risultato ottenuto, anzi sbuffò, consapevole che quel successo avrebbe solamente reso il ragazzo più testardo. Probabilmente l'unica alternativa era annunciare quali fossero le sue vere intenzioni, sperando che quell'imprevisto fuggisse via spaventato.
Hisashi ascoltò il discorso del ninja, continuando ad accogliere fra i palmi aperti il piccolo sole che adesso sembrava non voler più lasciare. Le parole del ninja sembravano cariche di dolore: il suo unico obbiettivo era vendicarsi, riportare equilibrio nel suo mondo ormai distrutto. Consigliò al ragazzo di fuggire via, evitando così di incrociare i ninja della lacrima, molto pericolosi e di gran lunga più forti del giovane genin.
Ma Hisashi era un tipo incosciente e incontrollabile come il calore che arde al suo interno. Il sole non si arrende mai alla notte, torna, testardo, ogni mattina ad illuminare la povera terra che invoca la sua luce.


Hisashi: Non posso andarmene, non dopo ciò che ha detto. I malvagi meritano la morte, mi ha sempre insegnato così mio padre. Ma non può permettere che il suo desiderio di vendetta metta in pericolo tutto il villaggio della sabbia. Rimarrò qui a combattere: se dovesse scoppiare una guerra con i ninja della lacrima soffrirebbero molte persone ingiustamente, sia del nostro che del loro paese, e tante famiglie sarebbero distrutte, proprio come la vostra. Si deve impedire ai ninja della lacrima di arrivare a Suna...

Le ultime parole gli rimasero in gola, quasi temesse di pronunciarle.

Hisashi: ...anche se questo dovesse voler dire morire qui.

Probabilmente la sua scelta fu irresponsabile e improvvisa, ma non poteva fare altrimenti. Per anni Shin, suo padre, gli aveva insegnato che chiunque faccia del male a persone innocenti merita la morte e lui era ormai impregnato da quelle idee, così tanto da dimostrare, adesso che era necessario, un coraggio che non avrebbe immaginato di avere.
 
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Zio Nero
view post Posted on 16/3/2012, 09:10     +1   -1




Lo guardo apparentemente privo di espressività, mentre quello esponeva le sue motivazioni. Rimase in silenzio solo qualche istante ancora.

Il confine tra coraggio e stupidità è molto sottile, attento a non finire dalla parte sbagliata.

Gli disse severo.
Un sassolino rotolò giù dall'altura e lo sguardo di Kasai scattò verso l'alto. Pareva non esservi nulla fuori posto, nulla di diverso da pochi minuti prima, quando erano giunti nella bocca del monte. Istantaneamente il grande uomo smaterializzò la sfera di fiamme tra le sue mani, afferrò il ragazzo per la collottola e lo tirò verso di se, dirigendosi cauto e silenzioso verso la parete più scura, cercando il favore delle ombre. Il ragazzino, intanto, a causa dell'improvviso sballottamento aveva visto la propria concentrazione spazzata via ed il proprio sole, di conseguenza, spegnersi.
Kasai non sapeva se il ragazzo si fosse reso conto di quanto stava accadendo ma preventivamente portò un dito dritto davanti alla punta del proprio naso, intimandogli di fare silenzio. Sospirò nel buio ed ancora qualcosa, lontano, si mosse.

Ne sono stati mandati alcuni in avanscoperta, non dobbiamo permettergli di tornare.

Disse l'uomo sicuro, per poi aggiungere.

Sono dei maestri nella mimetizzazione, io soltanto posso indicarti la loro esatta posizione ma è compito tuo colpirli, sei in grado di utilizzare la Brezza del Sud?

 
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shiroutora
view post Posted on 17/3/2012, 01:26     +1   -1





Hisashi terminò di esporre le proprie ragioni dimostrando una certa fermezza e spiegando perché non sarebbe fuggito verso Suna, in cerca di aiuto, ma avrebbe affrontato il pericolo insieme a Kasai. Quello gli ricordò quanto semplice fosse confondere il coraggio per stoltezza, ma un rumore sospetto non impedì al genin di replicare. Una pietruzza cadde dalla cime di quella conca di roccia che presto sarebbe stata teatro di una cruenta battaglia, rimbalzando più volte contro la parete rocciosa con un suono che, in pochi secondi, echeggiò in tutta l'area circostante. I due ninja ammutolirono, fissandosi per un attimo con occhi stupiti: probabilmente Kisai non aveva previsto che i ninja della lacrima avrebbero portato avanti il loro attacco così in fretta.
Hisashi si voltò appena in tempo per vedere il sassolino infrangersi contro la nuda roccia sotto i loro piedi e frantumarsi in morbida sabbia, ma a parte quel movimento tutto era immobile e silenzioso: forse troppo silenzioso.
Deciso a stanare i nemici, Hisashi, mantenendo il piccolo sole roteante sul palmo sinistro che adesso era rivolto verso l'alto, afferrò uno dei kunai nascosti nella tasca della gamba destra con la mano libera e avanzò di qualche passo verso l'imponente parete rocciosa da cui il sassolino, cadendo, aveva tradito la presenza dei nemici, quando Kisai, prontamente, lo afferrò per il bavero del kimono, stringendo con le grosse mani parte della collottola e trasformando l'espressione sicura del ninja in una smorfia di dolore, per trascinarlo contro la parete opposta che, sporgendo, offriva rifugio dalla cocente luce del giorno e rendeva quindi meno visibili.
Nonostante la temperatura della culla fosse ancora molto elevata, lo stare all'ombra mise in disagio Hisashi, che fu scosso da un brivido di freddo lungo la schiena. Il non essere potuto intervenire subito costrinse l'istinto, dominante nel ragazzo, a fare i conti con le paure del suo animo che, come avviene per ognuno di noi, impedivano di ragionare in modo lucido. Improvvisamente il coraggio dimostrato al primo impatto scomparve e la paura di morire si insinuò viscida nel suo cuore, come una serpe velenosa. Andava stanata subito o l'avrebbe avvelenato dall'interno, permettendo ai suoi avversari di avere vita facile e farlo fuori in pochi attimi. Il ninja scosse il capo, come se questo lo aiutasse a riottenere il controllo del proprio flusso di pensieri, quindi si aggrappo all'unico punto saldo che la situazione gli offriva: Kasai. Lo osservò, mentre scrutava le ombre create dalle increspature nell'imponente roccia d'innanzi a loro, quasi potesse scorgere il pericolo che si nascondeva fra quelle insenature: il suo sguardo era deciso, sicuro, senza paura, la sua posa fiera, pronta a scattare in caso di pericolo ma adatta ad analizzare la situazione. Il divario fra i due non era solo fisico, era prima di tutto tecnico: Hisashi si sarebbe lanciato all'attacco, sperando di cogliere i suoi avversari di sorpresa, ma senza pensare ad eventuali trappole nascoste. Ma ancora era in giovane età e stava di certo affrontando una battaglia più grande di lui: se fosse riuscito a non perdere la vita in quella arida culla nella roccia, l'insegnamento di quel pomeriggio assolato lo avrebbe accompagnato per tutta la vita, rendendolo un ninja migliore.
Assunse una posa fiera, poggiando un ginocchi e la mano nel terreno, in modo da stabilizzarsi e aspetto le parole del suo sensei.
Quello non lo fece attendere oltre e in un sussurro gli annunciò che quei ninja erano stati mandati in avanscoperta e non potevano permettersi che uno solo di loro fuggisse via o la loro posizione sarebbe stata compromessa, diminuendo le loro speranze di vittoria. Dovevano essere fulminei, nessuno doveva accorgersi della loro presenza in quel anfratto se non poco prima di perdere i sensi o, forse, la vita. Il genin, nella sua inesperienza, non aveva ancora pensato che di li a qualche minuto sarebbe stato costretto, forse, a strappare delle vite e, nonostante il padre lo aveva preparato tanto affinché non titubasse una volta giunto questo momento, di certo non avrebbe reagito bene.
Kasai aggiunse che i ninja erano abili nel nascondere la loro presenza, aggiungendo che lui avrebbe pensato ad individuarli, mentre a Hisashi sarebbe toccato l'onere di stanarli. Questo smosse inconsciamente l'orgoglio del giovane che dentro di se sorrise, notando come Kisai gli avesse affidato un compito così importante.


Forse alla fine ce l'ho fatta: non sono stato una totale delusione se mi ha affidato questo compito. Ma non è il momento di montarsi la testa, sarebbe un grosso errore. Riuscirò nel compito affidatomi, ne può stare certo sensei.

Il vero ostacolo che si frapponeva adesso fra il genin e i suoi avversari era la sua inesperienza: Kisai, infatti, gli chiese se fosse in grado di usare la tecnica chiamata "Brezza del sud" e il giovane, superato l'imbarazzo iniziale, raccontò, con lo stesso tono di voce sommesso di Kasai, la verità, consapevole che se volevano uscire vivi da quella scomoda situazione dovevano cooperare.

Hisashi: Non conosco questa tecnica: posso usarne altre, ma partito l'attacco la nostra posizione verrebbe compromessa. Da quel che ho capito abbiamo un solo tentativo per stanarli. Sa già quanti avversari ci troviamo ad affrontare?

Presto avrebbero fatto la loro mossa, non potevano sbagliare.
 
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Zio Nero
view post Posted on 25/3/2012, 11:26     +1   -1




Il ragazzo era più impreparato di quanto egli si aspettasse: Doveva insegnargli proprio tutto ed era proprio questo il motivo per il quale non voleva lo seguisse. Sarebbe stato un peso e si sarebbe messo in pericolo. Kasai era sempre stato assai scettico riguardo al talento delle persone: Credeva che tutti partissero da una base prestar poco mediocre e quindi, era praticamente certo che il ragazzo non potesse utilizzare la tecnica che desiderava fargli usare, senza un lungo addestramento che lo preparasse. Tentare, tuttavia, in quel momento era la strada più logica da percorrere.

No, non puoi usare altre tecniche: Non dobbiamo essere scoperti.
La Brezza del sud è una tecnica sviluppata all'interno del nostro clan: Non è individuabile ed utilizzarla ci permetterà di mantenere segreta la nostra posizione: Consiste nel concentrare l'elemento fuoco ed il vento nella propria gola ed espellerlo, come si fa con la Palla di Fuoco. E' una tecnica semplice ragazzo, vedi di non mandare tutto all'aria.


Kasai si mise a sedere e chiuse gli occhi, giungendo le mani come in preghiera. Ben presto sussurrò qualcosa al giovane.

Nord Ovest dalla tua posizione, dovresti notare qualche movimento. Non fallire.

Adesso non restava al ragazzo nient'altro da fare che dimostrarsi all'altezza della situazione.
GdrOff| Innanzitutto scusami per il ritardo. Dunque, puoi riuscirci al primo colpo ma cerca di descrivere una scena realistica: Nota una pietra che rotola giù, che ne so, movimento distorti dell'aria o qualcosa del genere. Spero di non essere più costretto a tardare in questo modo. Ora entriamo nel vivo della quest ;D |GdrOn
 
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shiroutora
view post Posted on 27/3/2012, 22:12     +1   -1





Non vi era altra scelta, se non usare la brezza del sud. Qualunque altro attacco avrebbe rivelato la posizione dei due ninja, esponendoli ad un confronto diretto che di certo li avrebbe visti sconfitti. I nemici avevano forse dalla loro la superiorità numerica, ma Kasai era molto forte e se Hisashi fosse riuscito a fare la sua parte, dimostrandosi un valido alleato e non un peso, forse avrebbero potuto concludere quella brutta storia e impedire che Suna incrinasse i propri rapporti con il paese della lacrima a causa della vendetta bramata dall'ex-capo della polizia.
L'esperto ninja attese in silenzio qualche secondo, concentrandosi, quindi con un cenno del capo indicò al genin la posizione di uno dei nemici. Hisashi non poteva sbagliare, nonostante ne avesse tutti i diritti: non conosceva quella tecnica, anzi non aveva usato alcuna tecnica shakuton, ad esclusione del sole, che però si basava su un principio completamente diverso e quindi poco utile in quella situazione. Come se non bastasse non poteva concedersi alcun tentativo, anzi il primo attacco sarebbe stato decisivo e avrebbe dovuto mettere fuori combattimento il suo avversario: un errore avrebbe significato fallimento. Ma doveva prima individuarlo.
Hisashi osservò con attenzione il pendio che, con spuntoni di roccia acuminati, offriva molti nascondigli ai ninja nemici, cercando di cogliere il minimo movimento o suono. Il suo sguardo si insinuava fra le ombre, sforzando gli occhi nel tentativo di individuare anche il minimo movimento fra le aguzze rocce del costone della montagna. Poi un leggero movimento, veloce e improvviso, attirò la sua attenzione ma non era nessun suono, solo un ombra dietro ad una grossa roccia che si agitò un istante, per poi fermarsi nuovamente. Hisashi non era certo di ciò che aveva visto: forse si trattava solamente di un brutto scherzo giocatogli dalla vista a causa della tensione del momento. Era stato un attimo, ma non aveva scelta, doveva tentare l'attacco e sperare che la sua non fosse solo autosuggestione.
Compose i sigilli e concentrò il chakra infuocato nella gola, senza pero ostruire il passaggio dell'aria lungo la trachea. Inspirò con il naso profondamente, sentendo l'aria bollente diramarsi attraverso i suoi polmoni, quindi buttando fuori l'anidride carbonica dalla bocca, creò una sfera di aria incandescente che si mosse veloce verso la roccia. Non era visibile agli occhi, ma Hisashi, che ne aveva seguito il percorso, poteva distinguere i contorni distorti delle rocce che osservava attraverso essa.
Non gli restava che osservare e sperare di avere centrato il bersaglio.





<ninjutsu a Lungo Raggio> - Bruciore - Shakuton: Brezza del Sud (Chk: 50) (Int: +70) "Tecnica basilare del Clan, di semplice composizione e di efficacia discreta, anche grazie alla sua forma impalpabile. Il ninja concentra il vento e il fuoco nel collo, sputandoli poi insieme generando una scia di calore, riconoscibile solo dallo smuoversi dell'aria ardente che offusca la vista."

[chk:50]
[stm:72,5-2,5=70]
[int:63+70+8(spec.)=141]


 
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Zio Nero
view post Posted on 2/4/2012, 15:50     +1   -1




Un corpo rotolò giù dal crepaccio. Un urlo spezzato probabilmente dalla violenza della caduta risuonò tenue ed irriconoscibile all'interno di quell'imbuto di pietra. Nell'ombra, i due restavano invisibili. Una vena pulsò più forte sulla fronte dell'uomo concentrato.

Non è finita..

Disse prima di riaprire gli occhi e sollevarsi dalla propria posizione per cominciare a guardarsi intorno. La situazione andava aggravandosi di minuto in minuto ed a Kasai non piaceva la piega che aveva preso quell'operazione. Il gruppo di avversari era più vasto di quanto si aspettasse ed ora, più che mai, stava cominciando a temere per l'incolumità del ragazzino. Cacciò una mano grossa nella tunica ed insieme a questa ne tirò fuori due piccoli rotoli. Li porse al giovane apprendista con aria seria.

La situazione sta andando oltre le tue capacità, devi andartene: Questi ti aiuteranno.

Disse sbrigativo ma sufficientemente chiaro: Non avrebbe ammesso obiezioni, tuttavia concesse al Genin il tempo di digerire la cosa. Poteva capire quanto fosse fastidioso dover obbedire agli ordini di un superiore senza batter ciglio, tuttavia il mondo ninja andava in quel modo e sarebbe stato bene farci l'abitudine. Riprese a parlare, poi spiegando la parte cruciale del piano: Come fuggire.

Esattamente nella posizione opposta alla nostra, sulla pietra è disegnato un sigillo. Richiede un pagamento in sangue affinché si apra: Daglielo. Quando sarà aperto segui la via che ti si aprirà: E' un tunnel, percorrilo sino alla fine e non imboccare alcuna strada secondaria, qualunque cosa succeda mantieniti nel corridoio più ampio.

Rumori distanti di passi interruppero quella breve comunicazione al che Kasai afferrò le spalle del ragazzino e dopo averlo voltato con la forza, lo spinse in direzione del sigillo, incitandolo a muoversi. Lui si spostò posizionandosi sotto la luce così da essere ben visibile a chiunque giungesse per assaporare la propria ira.
GdrOff|Scusa il ritardo xD
Comunque, fai come vuoi ma se paghi il pegno di sangue e decidi di entrare nel tunnel, fermati a quando entri altrimenti fermati a quando arrivano gli avversari. |GdrOn
 
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22 replies since 29/1/2012, 13:06   486 views
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