Esane genin #27, Riccardo Chiantia,Zenko,~Himura™,Holy Night

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Silvers Rayleigh_86

Posted on 3/1/2012, 01:08

Il cavaliere d'oro

Group:: Member

Posts:: 1,183

Location:: Nel vento

Status:

GDR off/ Molto bene signori e signore. Benvenuti alla vostra prima quest del forum. Prima di tutto vi avverto che ci sono alcune regole fondamentali:

1- I post una volta mandati non si possono cambiare se volete modificare i post prima chiedete a me fornendo motivazioni valide

2- Scrivere in italiano corretto, quindi niente linguaggio da msn o sms.

3- Postate entro le 24 ore se non potete almeno avvertitemi via mp. Farò del mio meglio per fare altrettanto. ( anche se in questo periodo è difficile come vi avevo avvertito )

4- l' ordine di post per me non ha grande importanza salvo mie indicazioni

5- Buon divertimento

Inutile dire che verrete bocciati se infrangerete le regole. Se mi vengono in mente altre regole vi avverto in iter.
Per tutti: normalmente il parlato, il pensato e il narrato si esprimo in questo modo:

CODICE

Narrato
Pensato
Parlato

Per prima cosa inviatemi via mp una scheda genin di livello 1 provvisoria. La scheda dovrà avere i 50 punti rango e il numero di tecniche previsto dal regolamento e le caratteristiche di livello 1. Sappiate che verrà verificata e valutata la conoscenza del regolamento. Se avete domande potete farmele via pm o msn prima di postare dopo aver postato sarà considerato errore e quindi valevo per la bocciatura ( invio il mio indirizzo msn su richiesta XD ) /GDR on

Quando la fortuna chiama tutti desiderano rispondere, ma la chiamata che quattro studenti avrebbero avuto era di genere ben diverso. Due studenti di Suna e due di Konoha avrebbero affrontato la prova d'esame per diventare genin ma nessuno di loro sapeva a cosa sarebbero andati incontro. Dato che l'esame si sosteneva nel paese del vento i due partecipanti di Konoha vennero svegliati alla mattina presto da due Chunin del medesimo paese. I due uomini erano perfettamente uguali e si presentarono ciascuno a uno dei due esaminandi presentando una lettera.

CITAZIONE

Oggi sosterrai l'esame per diventare genin di Konoha. Dato che l'esame si sosterrà a Suna verrete accompagnati dai latori di questa missiva.

I due studenti si sarebbero incontrati direttamente davanti alle porte del paese del vento per le dodici in punto.
Per i due studenti del paese del vento le cose andarono invece molto diversamente. I due avevano la fortuna di giocare in casa e appunto per questo la loro comunicazione di partecipazione al esame avvenne in maniera meno diretta. I due Sunesi ricevettero una lettera ciascuna consegnata da un falco pellegrino alle undici in punto. Nella comunicazione c'erano le istruzioni che i due avrebbero dovuto seguire per l'intera giornata.

CITAZIONE

Presentarsi alle porte del paese alle ore 12.00. Incontrerete due rappresentanti del paese del fuoco, con loro affronterete l'esame per diventare genin. Se avverrà qualsiasi cosa che potrebbe mettere in cattiva luce la nostra nazione non potrete mai diventare shinobi per il nostro paese.

I quattro ragazzi si sarebbero incontrati e avrebbero affrontato le difficoltà generate dagli esaminatori di Suna.

Zenko

Posted on 4/1/2012, 00:56

Capitolo 1 "Mio il biscotto"

La notte era innoltrata da oramai molte ore. Una fredda brezza si spargeva nelle vie del villaggio. Nessuna anima osava girare durante quelle fredde nottate dei mesi invernali, solo le ombre dei ninja di guardia al villaggio e qualche poveretto che compieva il turno lavorativo della notte. Nella piccola casa Akimichi il silenzio regnava ai piani inferiori , mentre a quelli superiori si intonava un concerto che nemmeno una intera segheria di boscaioli a pieno regime poteva emulare. Il forte russare dei soggetti maschili, stanchi molto probabilmente dal lavoro non faceva svegliare nessuno. Zenko in camera sua, rintanato sotto le coperte stava sognando ogni sorta di ben di dio. Quando, nel tentativo di prendere un piatto di orsetti gommosi si dovette girare di scatto dalla sedia su cui stava e così facendo precipitò giù dal letto impattando con la realtà. Il pavimento freddo accentuava il forte dolore al naso, che sene stava la storto, sotto il peso di tutto il corpo che giaceva mezzo sul materasso e mezzo fuori. Dopo una serie di sbadigli stropicciamenti, schiaffeggiamenti del viso e accertamenti vari intuì ,a suo malgrado, di essersi svegliato da quello splendido banchetto di sogno. Inforcando le pantofole coi piedi si diresse verso la cucina. Giunse alla dispensa e ne strasse una scatola contenente dei deliziosi biscotti e una battoglia con il latte. Sedutosi al tavolo prese ad ingurcitare e masticare come non mai tutte quelle leccornie. Non notando che alle sue spalle vi era una figura che giaceva in un angolo da qualche secondo. Fece per avvicinarsi a lui e allungò una mano verso i biscotti per prenderne. Vedendo una mano spuntare dal nulla il ragazzetto afferrò avido la scatola di biscotti e la portò verso il petto con fare possessivo.

Io: Mio il biscotto!

Esclamò con cattiveria girando il capo verso il chunin, che osservando il suo sguardo rimase di sasso. Un brivido gli percorse la schiena, era come impnotizzato o terrorizzato dallo sguardo di zenko per via della sua maniacale possesività col cibo.

Chunin: Mi avevano parlato dello sguardo assasino degli akimichi quando gli viene toccato il cibo, ma non pensavo si generasse anche in questa tenera età.

Allungò la mano per tentare di prendere un'altro biscotto e questa volta, riuscito a prenderne uno in velocità, ritrasse quasi subito il braccio per poterlo ingerire. Quando lo portò alle labbra un rumore di un grosso pezzo di legno che sbatte su di un palmo di una mano aperta si udì dalle spalle del chunin.

Mamma di Zenko: Ha detto che è suo il biscotto!

Il poveretto non fece in tempo a voltarsi e impallidire vedendo quel colosso di muscoli della madre del ragazzo che lo colpì in pieno volto col mattarellone da cucina.

Mamma di Zenko: Ecco a te caro il tuo biscottino, mangialo e poi vedi di tornare a letto che domani è il gran giorno caro.

Si fermò nel parlare quando una mano si alzò dal poveretto steso a terra che porgeva un biglietto in direzione del ragazzo. Afferrato il foglio lo lesse ad alta voce , finalmente era stato accetato per l'esame tanto atteso. La donnona sollevò il poverette e gli diede due sberloni a palmo aperto per ravvivarlo un pò, vedendo che si stava riprendendo lo mise su una sedia e andò a preparare la merenda per il futuro ninja della foglia. Zenko salì e scese in un lampo da camera sua si era cambiato subito, da quanto era eccitato per la futura esperienza che stava per fare. Indossava dei normalissimi vestiti, una maglietta con il simbolo del villaggio in grande sopra, dei pantaloni blu e i suoi stivaletti aperti in punta neri. Avvicinatosi alla porta si mise sulle spalle un mantellone bianco con due strisce marroni chiaro sul bordo e attese il suo accompagnatore. Dopo le solite innumerevoli raccomandazioni e accertamenti che una madre può fare gli venne inserito nello zaino anche il sacco contenente le provviste che la madre gli aveva gentilmente preparato. Per farsi scusare dello spiacevole inconveniente ne aveva preparato uno anche per il chunin. Varcata la soglia di casa una leggera folata di vento lo colpì, l'odore della neve era nell'aria. Un sapore di terra fredda e muschio. Un odore unico e inconfondibile. Il cielo è cupo, simile a una grande cappa grigia e pesante. Rapidi e silenziosi, come un'anima morta viene condotta verso il traghetto di caronte. Lui davanti ,l'esperto, che si massaggia ancora il punto in cui è stato colpito dall'arnese da cucina. Mentre il piccoletto fatica a stargli dietro, ha le gambe troppo lunghe, o forse è per via di quei dolcetti di troppo mangiati fino ad ora? Domande che non avranno mai una risposta e che molto presto verrano superate da altre ben più importanti. Le ore trascorrevano, mentre la strada si faceva sempre più lunga a perdita d'occhio. Zenko non si era mai allontanato così tanto dal villaggio, non perchè non volesse o ne avesse la fobia, ma solo perchè non aveva mai trovato l'utilità. Fosse per lui tutto dovrebbe stare a portare di mando dalla sua comoda amaca che ha in giardino, appesa agli alberi. Quelli che ora paiono di più due vecchie prugne rinsecchite al sole , che dei vegetali. La luce si fece sempre più luminosa mentre avanzavano per la rotta prestabilita, quasi stessero andando all'inferno.

Chunin: eccolo là. La vedi quella linea di immagine sfuocata, come se ci fosse un enorme incendio quello è il confine da li in poi non saremo più nel nostro territorio e quindi ci toccherà stare con le orecchie alzate. Nulla di preoccupante sono nostri alleati gli abitanti di quella zona,ma la prudenza non è mai troppa.

Annuì il giovanotto con un semplice cenno del capo mentre stava cercando di vedere la linea del confine in lontananza. La intravide quasi subito appena gli venne descritta la reazione che fa il calore del terreno che deforma l'immagine alla vista, sfuocando tutto. La mattinata aveva superato da poco la sua metà quando le due figure si addentrarono nel nuovo paesaggio, più secco e caldo rispetto a quello rigoglioso e verdeggiante di prima. Il caldo, anche in questi mesi si faceva sentire e non poco, ma nessuno dei due si tolse nessuno degli indumenti ben consapevoli delle gravi ferite che possa fare un ostione da sole sulla pelle diretta. Zenko in realtà non si tolse nulla per non restare troppo in dietro rispetto al ninja che gli pareva che stesse quasi correndo oramai. Ogni passo che facevano in più in quella zona sembrava di avvicinarsi sempre di più al centro del sole stesso.

Io: Se non dimagrisco con tutto sto caldo non so quando dovrei farlo

Ecco, che finalmente la si vede. La in lontananza la massa di gente entra e esce dal villaggio della Sabbia. Pare una marea di formiche che portano il cibo nella tana e poi escano a cercarne del altro. Alcuni mercanti ora li affiancano e provati anche loro dalla camminata sotto quel caldo non li degnano nemmeno di uno sguardo, ma tirano il loro carretto con tutte le stoffe e carabattole da vendere. Zenko per non sembrare stanco accellera leggermente il passo per raggiungere il chunin e cerca di mantenere tale ritmo fino a quando non arrivarono a destinazione. La gente li fissava ogni tanto in maniera strana, forse non vedevano da tanto esponenti del paese del fuoco o forse era per il suo ridicolo mantello, una sola frase passò nella mente del ragazzo e non era una risposta.

Io: Cavolo se fa caldo da quelle parti anche in queste stagioni così fredde del anno.

Riccardo Chiantia

Posted on 5/1/2012, 18:05

Kira si sveglio presto la mattina, non aveva molto sonno, era ormai più di un mese che non usciva di casa, a parte per andare a comprare qualcosa da mangiare.
Si diresse al bagno, dopo essersi lavato, sistemato i capelli e aver fatto un piccolo bisognino andò in cucina, bevve un pò d'acqua fredda per rinfrescarsi, entrò in camera, si cambiò il pigiama, si mise una felpa grigia con cappuccio, jeans blu scuro, scarpette da tennis neri, prese un kit di 6 shuriken, se lì sistemò sulla gamba destra e infine si recò in giardinò per allenarsi.
Si mise in posizione, stava per lanciare il primo Shuriken e all'improvviso qualcuno bussò alla porta. Interruppe il lanciò, si sistemò dinuovo lo shuriken nella gamba e ripristinò la sua posizione normale, si recò alla porta e la aprì.
Dietro la porta c'era un ninja, un Chunin a giudicare dalla sua divisa.
Kira lo guardò fisso negli occhi e prese a dire:
-Posso fare qualcosa per te?-
Il Chunin a sua volta rispose:
-Ho un messaggio per te, tieni-
Kira prese una lettera dalle mani del ninja e la lesse mentalmente.