Missione 36D - La "Grossa" Ninfea, per shirouta, Bahamut83 e Vale93ba

« Older   Newer »
  Share  
Vale93ba
view post Posted on 24/1/2012, 00:09 by: Vale93ba     +1   -1
Avatar

Group:
Konoha
Posts:
4,366

Status:


~ Kinji Uchiha ~
♣Nome« Kinjii Uchiha
♣Clan« Uchiha
♣Soprannome« //
♣Villaggio« Konohagakure No Sato
♣Grado« Genin
♣Abilità Innata« Sharingan
♣Elementi« Katon
♣Specializzazione« Genjutsu
♣Vita« 48
♣Stamina« 85.5
♣Abilità Attivate« /
♣Link Scheda« Scheda
♣Indice GDR« Narrato; Parlato; Pensato





Il buio...Finalmente dopo svariate ore, Kinji stava risposando tranquillamente per poter dare un briciolo di pace alle sua stanche membra, che avevano lavorato per interminabili ore al servizio di quel meraviglioso paese che stava ospitando non solo lui, ma anche gli altri due genin.
D'un tratto pero', l'Uchiha senti' che qualcosa lo stava sfiorando; apri' lentamente gli occhi con fare placido, come se si trovasse ancora in un sogno.
Poggio' le mani a terra per potersi alzare di peso e per garantirsi un risveglio veloce anche se in compenso poco piacevole. Hisashi era tornato per svegliarlo nonostante non glielo avesse chiesto e, a quanto pare, anche Hiso aveva deciso di riposare mentre il suo compaesano terminava il lavoro.
Una cosa pero' aveva lasciato perplesso il giovane shinobi: le vesti di Hisashi non erano più le stesse; vestiva un kimono molto pregiato a prima vista, ma dall'ambiguo colore rosato, suscitando un sorriso sul volto dellUchiha e del compagno semi dormiente.


Ma cosa...sto ancora dormendo o davvero Hisashi si è messo addosso quel ridicolo kimono?

Più tardi Hisashi spiego' che gli erano stati consegnati tre abiti da cerimonia per ognuno di noi, e che eravamo stati scelti per portare nella piazza principale dove si sarebbe svolta la festa, un grande diamante simbolo del villaggio. A Kinji l'idea di mettersi quegli abiti piuttosto imbarazzanti non andava molto a genio, ma rifiutare una gentile proposta non si addiceva all'occasione. La cosa che più turbava il genin pero', era il fatto di dover abbandonare parte del suo armamentario; il villaggio era stato attaccato tempo prima, e una cerimonia del genere poteva essere una buona occasione per gli stessi banditi per mettere scompiglio e causare ulteriori danni.

E va bene, non vedo altra scelta; siamo costretti a indossare gli abiti da cerimonia... e se dovessimo essere attaccati, allora dovremo contare solo sulla nostra prontezza di riflessi e arti marziali.

Nel giro di pochi minuti, tutto il gruppo di genin era vestito da cerimonia e pronto a recarsi sul luogo dove era custodito il diamante: un'isoletta situata in mezzo al lago, in genere presidiata come nessun altro luogo del posto, ma per l'occasione era stato sgomberato da tutte le trappole.
I tre procedettero a passo svelto, camminando sull'acqua con la stessa naturalezza con la quale si muovevano sulla terra ferma, fino ad arrivare sul piccolo lembo di terreno dove avrebbero preso il diamante. L'isoletta sembrava non avere nessuna particolarità morfologica, eccezion fatta per il cumulo di roccie sulle quali era poggiato quello che pareva essere un forziere del tesoro.
I due suniani sembrarono indietreggiare di un passo rispetto alla posizione di Kinji, quasi come per stipulare un tacito accordo secondo il quale, sarebbe stato lui a dover aprire il forziere e portare il diamante per il tragitto.
L'Uchiha degluti' sonoramente, per poi accingersi a scoprire il contenuto della cassa: uno splendido diamante dalla forma molto simile ad una ninfea e che emanava una luce rosata grazie ai riflessi solari. Kinji lo prese tra le sue braccia con delicatezza, per paura di procurargli anche solo una minima scheggia, ma riusciva comunque a tenerlo saldamente; quel tesoro di inestimabile valore avrebbe attirato l'attenzione di sicuro, quindi tutti i ragazzi dovevano rimanere ben all'erta per prevenire furti o attacchi. Lo sharingan non poteva essere attivato poichè poteva essere interpretato come un gesto di sfiducia verso tutta la popolazione, quindi tutto cio' che si poteva fare era percorrere a passo svelto tutto il percorso.
Man mano che il gruppo si avvicinava a quello che doveva essere il fulcro nevralgico della festa, le decorazione messe per tutte le vie si facevano sempre più numerose, cosi come la popolazione. Sia i corpulenti uomini che le leggiadre fanciulle, tutti indistintamente vestiti di rosa, facevano spazio a quella che sembrava essere una processione solenne; per le strade c'era un'allegria e una gioia fuori dal comune, dovuta in parte anche alla novità che erano tre ninja a portare il diamante in piazza, infrangendo ogni tipo di tradizione.


E' questa la sensazione...che prova un eroe? Una persona che si prodiga per il proprio villaggio e che viene ripagato con l'affetto di ogni singolo abitante? Persino i bambini sono incuriositi della nostra presenza, ma per nulla intimoriti.
Che sia questa la sensazione che prova un Kage? Se è cosi...devo ammettere che è davvero meraviglioso...sono un perfetto estraneo per questa gente, ma nonostante cio', nessuno di loro sembra contrario al fatto che sia io a portare in mano il loro simbolo


Dopo alcuni minuti di cammino, i genin arrivarono in quella che doveva essere la loro destinazione; la piazza presentava una grande costruzione in pietra a forma di cilindro, e sulla sua cima vi era un piedistallo, evidente segno che li andava posto il cristallo.
Kinji noto' in lontananza, direttamente dal balcone della sua residenza, il capo villaggio, che accennava ad un sorriso di benevolenza verso i giovani, che si erano comportati egregiamente fino a quel momento; l'Uchiha si fermo' un attimo una volta arrivato all'inizio dell'imponente scalinata, ma fortunatamente incrocio' lo sguardo di Misa, che diede quella piccola "spinta" in più per farlo proseguire incoraggiando lui e i suoi compagni.
Allora senza guardarsi in dietro, il genin inizio' la sua scalata in modo lento e solenne, sicuro delle sue azioni; una volta arrivato in cima, si posiziono' davanti al piedistallo e alzo' in alto il diamante, che prese a inondare della sua eterea luce tutti i presenti grazie ai raggi del sole che stava tramontando; ma se era arrivato a quel punto non era stato solo per merito suo: dopo aver guardato sorridendo i suoi compagni, Kinji attese che entrambi mettessero le proprie mani sulla pietra preziosa per poi poterla adagiare come da rituale.
In quel momento la folla impazzi, applaudendo e urlando a gran voce in segno di gratitudine. Finalmente la marcia si poteva ritenere conclusa; una volta scesi dall'altare, Hisashi urlo agli altri due che avrebbe voluto mangiare qualcosa. Kinji annui', e il suniano si allontano' velocemente.
Non era una cattiva idea godersi un po' la festa; in fondo il loro compito era stato portato a termine, e se i briganti avessere agito in quel momento i sarebbero visti contro l'intero villaggio...obbiettivamente sarebbe stata una follia sotto ogni punto di vista.
Cosi Kinji avvicino' il capo all'orecchio di Hiro e gli disse:


Kinji: Se vuoi raggiungi pure Hisashi, io se non ti spiace mi allontano un attimo...tutto questo vociare mi sta quasi mettendo mal di testa

In realtà all'Uchiha non dava fastidio il clima di festa, ma era ancora preoccupato per lo svolgimento della missione e, contrariamente a cio' che avrebbero potuto pensare gli altri, non voleva abbandonare la zona in caso fosse servito aiuto.
Una volta trovata una panchina di legno libera, il ragazzo si sedette comodamente per riposarsi. In fondo non aveva avuto molto tempo a disposizione per riprendersi dalla nottata passata in bianco, ma con quel frastuono non ci sarebbe riuscito comunque.
Guardandosi un po' attorno, l'Uchiha noto' tra tutte le bancarelle di legno, illuminate a giorno con varie luci e lucine, una che faceva proprio al caso suo: la bancarella dei dango.
I dango non erano altro che gnocchi di forma sferica ricavati dalla pasta del mochi, altro tipo di dolce meno appariscente ma altrettano gustoso; in più la bancarella produceva la variante preferita da Kinji, ovvero il Bocchan Dango: particolarità del bocchan è il modo in cui vengono presentate le palline, in genere infilzate a spiedino e a 3 alla volta.
Quelle bianche avevano il sapore delle uova, quelle rosa dei fagioli rossi e quelle vedi del thè verde. L'Uchiha non poteva resistere dinnanzi a quello splendore, cosi, prima di potersi leccare i baffi dall'acquolina in bocca, chiese gentilmente al negoziante di poterne avere uno.
L'uomo, in maniera molto cordiale e ospitale, porse al giovane ben due spiedini, ringraziandolo per cio' che aveva fatto per il villaggio; una donna che gestiva la bancarella adiacente, non potè trattenere la sua curiosità, cosi chiese all'Uchiha se fosse lui il ragazzo che aveva visto portare il diamante.
Kinji rispose affermativamente e, dopo aver ricevuto un caloroso ringraziamento verbale, venne pregato di accettare in segno di riconoscenza una tazza di thè verde fatto direttamente dalla donna.


Sono tutti molto riconoscenti qui, e non appena mi volto sembra che chiunque mi conosce e voglia darmi qualcosa...ah ma non devo mica abituarmici, sono un vip solo per un giorno in fondo

Penso' tra se e se ridacchiando.
Cosi dopo aver mandato giù tutti i dolci, decise che si sarebbe goduto il thè in santa pace, scalando con una serie di balzi un tetto a un paio di isolati dalla piazza


Kinji: Da qui si gode di una vista stupenda, e poi c'è una tranquillità che da laggiù difficilmente si puo' godere...e devo ammettere che la signora aveva pienamente ragione, questo thè è delizioso!

Una volta finito di sorseggiare la sua bevanda, rigorosamente analcolica, il genin decise di scendere nuovamente tra le strade del villaggio per poter continuare il giro delle bancarelle e cercare i suoi compagni; era da un bel po' che si erano separati e non si erano dati un punto d'incontro preciso, cosi aveva deciso di andare a cercarli di sua iniziativa.
Nonostante la tarda ora, l'intero villaggio sembrava non patire il sonno, ma le bancarelle stavano iniziando a chiudere, segno che la festa stava per terminare.
Tra tutti, un gruppetto di ragazze sembrava essere particolarmente interessato a Kinji, che non aveva fatto caso a loro. Le ragazze lo avvicinarono chiedendogli, come avevano fatto tutti, se era stato proprio lui a portare il diamante e, inondandolo di complimenti, sembrava avessero intenzione di portarlo da qualche parte. Magari in circostanze diverse il ragazzo avrebbe anche accettato, ma non poteva assolutamente allontanarsi; doveva cercare i suoi compagni...che all'orizzonte ancora non si vedevano.
Poi all'improvviso, con la coda dell'occhio, l'Uchiha avvisto' Misa tra la folla; un'ottima occasione per liberarsi del gruppo senza dover declinare l'invito, e allo stesso tempo, chiedere alla ragazza se avesse visto in giro gli altri due genin. Cosi si allontano' scusandosi e si diresse verso Misa, che sfoggiava un incantevole kimono color oro, che metteva in risalto i suoi lunghi capelli rossi.


Oh meno male, giusto in tempo direi!

Kinji: Misa, complimenti per l'eleganza, questo vestito ti dona molto. E' passato molto tempo da quando io e gli altri ci siamo separati, cosi mi chiedevo se ti andasse di fare un giro insieme e cercarli...non sono preoccupato, è solo che non voglio che nessuno si cacci nei guai...e in qualità di capitano è mio dovere, capisci?

Chiese il ragazzo sperando in una risposta affermativa e guardandosi attorno per avvistare i due suniani
 
Top
44 replies since 30/11/2011, 17:12   1235 views
  Share