Missione 36D - La "Grossa" Ninfea, per shirouta, Bahamut83 e Vale93ba

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Bahamut83
view post Posted on 8/12/2011, 15:34 by: Bahamut83     +1   -1

lo cavalier del Gangbang!!

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Il Jonin osservò Hiro per qualche istante, dopo che il ragazzo pose la sua domanda, poi iniziò a spiegare che il villaggio della Ninfea, era stato attaccato da una banda di ladruncoli di montagna e che, erano stati loro a distruggere il villaggio. Il ninja aggiunse, che non vi erano prove che i banditi si trovassero in zona e che essendo una missione di livello D, quella richiesta dal capo villaggio della Ninfea non avrebbero dovuto affrontarli, ma solo aiutare negli addobbi per la festa. Il jonin congedò poi i ragazzi e sparì in una nuvoletta di fumo.

Ok ho fatto bene a chiedere, non ci dovrebbero essere pericoli ma non si sa mai, dovrò stare attento. Ora è meglio mettersi in viaggio non abbiamo molto tempo.

Hisashi direi che è meglio metterci in viaggio.

I due ragazzi si diressero verso l’uscita del villaggio, mentre camminavano per la via principale del villaggio Hiro vide un negozio di alimentari, chiese al compagno di fermarsi per un minuto e comprò delle provviste per la cena di quella sera, dopo di che i due si diressero verso le porte del villaggio. Comunicarono ai ninja di guardia il motivo per cui lasciavano Suna e una volta autorizzati uscirono dal villaggio trovandosi nell’immenso deserto con cui confina la loro terra natia.
Era la prima volta che il ragazzo lasciava il villaggio per una missione, adesso si sentiva veramente un genin di Suna, aveva già preso il coprifronte giorni fa, ma quello che rende una persona davvero un ninja del villaggio, è solo quando il ninja rende onore al proprio paese svolgendo una missione per aiutare o proteggere la propria patria. Almeno era questo quello che pensava Hiro, quindi appena varcate le porte di Suna si fermò per qualche istante e si godete quella sensazione di soddisfazione personale.


Ora è meglio muoversi sto facendo aspettare Hisashi anche troppo.

I due ragazzi così iniziarono il loro viaggio seguendo la rotta commerciale n.10, era una bellissima giornata come al solito e nel deserto il grande caldo non tardò a farsi sentire, le temperature erano molto elevate e la sabbia era rovente ma, Hiro non la sentiva minimamente era abituato a quel caldo, aveva il morale alto ed era di ottimo umore.
I due proseguirono per ore chiacchierando insieme e bevendo un po’ d’acqua ogni tanto, almeno il genin del controllo della sabbia beveva, il suo compagno di viaggio invece non toccò una goccia d’acqua, Hiro sapeva che Hisashi faceva parte del clan Shakuton e quindi, aveva una grande resistenza al calore ma, il fatto che non avesse bisogno di bere stupì molto il genin.
Non conosceva alla perfezione il clan Shakuton, sapeva qualcosa grazie alle voci che giravano nel villaggio, anche se facevano parte dello stesso villaggio, era normale non rivelare tutti i propri segreti agli altri ninja però Hiro era curioso e quindi provò a chiedere al proprio amico qualche informazione.


Hisashi è vero che i membri del tuo clan non hanno bisogno di bere mai? Se è vero, è una capacità davvero straordinaria.

Hiro sorrise mentre poneva la domanda e continuò a chiacchierare con Hisashi durante tutto il viaggio. La temperatura inizio piano piano a scendere, si stava facendo sera e il sole stava calando, ben presto avrebbero dovuto decidere il da farsi, se continuare il viaggio senza sosta o fare una pausa per riposare. Mentre continuavano ad avanzare Hiro iniziò a ragionare su come agire, prima di tutto bisognava scegliere se fermarsi o proseguire, avrebbe deciso insieme a Hisashi ma prima doveva essere sicuro su cosa voleva fare lui. In lontananza il ragazzo vide un piccolo boschetto, si stavano avvicinando al confine con Konoha e il paesaggio iniziava gradualmente a cambiare.

Potremo proseguire e riposare una volta arrivati al passo dell’orso, oppure fermarci per la notte con calma e poi domani mattina fare il pezzo finale del tragitto. Dovremo essere a buon punto quindi credo che sia più ragionevole riposarci stanotte e domani mattina terminare il viaggio. Si è la cosa migliore da fare.

Hisashi dovremo essere circa a metà del tragitto, almeno credo, che ne dici di passare la notte in prossimità di quel boschetto? Ci riposiamo e poi con calma domani mattina presto riprendiamo il cammino, fra poco inizierà a fare freddo meglio trovarsi un riparo al caldo, che ne dici?

Nel deserto la temperatura di notte scendeva di parecchio, a volte toccava anche i -20°, lo sbalzo termico era enorme, Hisashi fu d’accordo con l’amico proseguirono ancora per un po’ e poi raggiunto il boschetto, si fermarono. I due ragazzi si prepararono per passare la notte, a Hiro venne in mente un’idea per ripararsi dalle basse temperature che avrebbero ben presto avvolto la zona dove si trovavano e la comunicò all’amico, che accettò di buon grado la proposta del genin.
Hiro aveva deciso di creare un riparo con il Doton, era una tecnica che aveva usato più volte per difendersi anche all’esame genin ma, questa volta doveva essere più resistente, doveva fornire un riparo per tutta la notte.
Il genin concentrò al massimo il proprio chakra, compose i sigilli serpente, pecora, cane e creo gradualmente una specie di grotta, dove i ragazzi avrebbero potuto riposare, non era molto grande era di forma circolare, circa 3 metri di diametro, era abbastanza da permettere ai due di stare comodi, per il momento era il massimo che il ragazzo riusciva a fare. Hiro patì lo sforzo di quella creazione e si sedette per qualche minuto a riposare, contemporaneamente Hisashi preparò della legna e la accese con una sua tecnica di fuoco. Il rifugio era completo, avrebbero potuto affrontare la notte decentemente, mangiarono e chiacchierarono allegramente, poi quando furono circa le dieci, i due decisero di andare a dormire.
Prima però dovevano decidere ancora una cosa, non era saggio andare a dormire entrambi, era no della stessa opinione bisognava fare dei turni di guardia, dopo una piccola discussione, i due ragazzi decisero di fare turni di guardia di 4 ore e, che alle 6 di mattina avrebbero ripreso il viaggio.
Il primo turno di guardia lo avrebbe fatto Hiro, poi verso le 2 di notte avrebbe svegliato il compagno che lo avrebbe sostituito, era questa la decisione cui erano giunti.
Hisashi andò a dormire e Hiro rimase davanti al fuoco, osservando fuori dal riparo, che lui stesso aveva creato con molta fatica. All’esterno, la temperatura come previsto si abbassò parecchio ma, per fortuna il fuoco che aveva acceso Hisashi stemperava un po’ e, rendeva sopportabile fare la guardia.

 
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