Casa di Tatsumaru Senju

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^Shinodari^
view post Posted on 23/7/2012, 12:02 by: ^Shinodari^     +1   -1




albero


Di ritorno dall'Eremo






Un passo dopo l'altro, la mente che esplorava i ricordi e nel cuore una sensazione di tristezza e rimpianto. Varcò il cancello di legno che la introduceva al giardino di casa Yamanaka, il suo giardino, la sua casa, e si fermò per qualche istante guardandosi attorno. Era tutto come l'aveva lasciato ma era come se lo vedesse per la prima volta, ne aspirò i profumi e ascoltò il rumore del silenzio. Un piccolo insetto volante ronzò accanto al suo orecchio interrompendo la strana sensazione di essere fuori posto.
Vi era tranquillità in quel giardino curato e perfetto ma mancava la vera manifestazione della natura, il caos ragionato con il quale la vita vegetale prende forma naturalmente. Non riuscì ad evitare il confronto con la vegetazione lussureggiante e disordinata dell'Eremo, bellissima e armoniosa nel suo essere caotica, ma soprattutto mancava la vera pace, quella che solo con la sua presenza riusciva ad infondere il Sommo Mujinahen. Mancavano altresì gli innumerevoli occhietti furbi che spiavano tra i cespugli e zampettavano in ogni dove, mancava la vita.
Raggiunse faticosamente la porta d'entrata e ancora una volta si fermò. Ascoltò i rumori che provenivano dall'interno, voci familiari e care. Capì immediatamente che la cena era finita e che i suoi genitori stavano, come sempre, discutendo allegramente. Non parevano preoccupati per la sua assenza e si chiese per quale motivo fossero così tranquilli.
Comprese tutto non appena pose piede in casa: erano stati avvertiti e sapevano che stava svolgendo un compito importante, ma non ne conoscevano i particolari che presto furono spiegati da lei stessa. Naturalmente omise di citare Fuyuki Hyuga, o almeno nascose la sua reale professione e il fatto che la seguiva per proteggerla, ma per il resto raccontò tutto per filo e per segno. Soddisfò ogni domanda e si accorse di quanto la sua famiglia fosse orgogliosa di lei e, soprattutto di quanto le volessero bene. Tuttavia questo non bastò a farle dimenticare la tristezza e la nostalgia per i suoi nuovi amici e il suo Sensei. Aveva bisogno di Tatsumaru. Ora che era tornata a casa si accorse di quanto le era mancato e desiderava fortemente incontrarlo, ma sapeva come fare.

A passi lenti si portò sotto la recinzione che divideva le due proprietà e con qualche agile balzo scalò la quercia atterrando direttamente sulla piattaforma della casetta. Sorrise, quel luogo pregno di ricordi la fece, per la prima volta, sentire a casa. Accese la candela e la mise sul davanzale della finestra, il segnale era stato posizionato, ora non restava che attendere l'amico il quale, prima o poi, si sarebbe accorto della flebile luce che brillava nel crepuscolo. Si sedette per terra, nel suo solito angolo e aspirò a pieni polmoni quell'aria ricca di profumo di legno, il profumo di Tatsu. Stava meglio ora, era consapevole che aveva lasciato un luogo meraviglioso e dei nuovi amici ma anche che si apprestava a rincontrarne uno ancor più caro, il più caro, e che quel luogo era altrettanto meraviglioso.
Poggiò la testa alla parete e, nell'attesa, si assopì.

 
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