Casa di Tatsumaru Senju

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°Tatsumaru°
view post Posted on 7/3/2012, 19:45 by: °Tatsumaru°     +1   -1




Narrato
*Pensato*
"Parlato"



Tatsumaru si lasciò sfuggire un risolino divertito. Era stupefacente come una piccola battuta dell’amica potesse cambiare di colpo il suo umore. Allungando la mano verso lo sgabello, afferrò un paio di biscotti, che accolse volentieri nel suo stomaco vuoto. Si complimentò con l’amica, benché la velocità con cui il loro numero diminuiva facesse capire che li gradiva.

Yukiko ruppe ogni indugio, introducendo l’argomento principe di quell’incontro, e dell’intera giornata appena trascorsa. Tatsumaru prese a masticare più lentamente, e a stringere con maggior forza la mano dell’amica. Le preoccupazioni che aveva abbandonato non appena rivista l’amica, tornavano a serpeggiare nella sua mente, e istintivamente abbassò lo sguardo. Non appena Yukiko smise di parlare, Tatsumaru alzò nuovamente lo sguardo, fermandolo in quello di Yukiko.

"Non lo so, non so spiegarmi nulla … Se qualcuno ci avesse spiato, credo ce ne saremmo accorti, i miei genitori se ne sarebbero accorti. Erano ninja anche loro dopotutto …"



Yukiko proseguì nell’esporre i suoi pensieri, che coincidevano perfettamente con quelli del ragazzo.

"Di sicuro le sue abilità vanno ben oltre quelle di uno studente dell’accademia … E Konora … anche lei era parecchio brava. Quando l’ho incontrata nella casa di Kuromori ha evitato di rispondere a qualsiasi domanda, comprese quelle a proposito dello Hyuga che ha svolto l’esame con noi. Tu lo hai più visto da quel giorno? Forse aveva scoperto qualcosa … Ragioniamo sull’esame, ciascuno di noi è stato legato ad un compagno dell’altra squadra, tu a Kai, io a Konora. Oggi abbiamo incontrato le stesse persone, esattamente quelle a cui eravamo uniti. Credo che Ashura sensei sapesse dei piani di Kai … Ma perché proprio noi? Cosa abbiamo di speciale?"



Le elucubrazioni del ragazzo lo stavano portando troppo lontano, e in quel fiume di pensieri perse la cognizione di tutto il resto. Fortunatamente se ne accorse, arrestando bruscamente il discorso.

"Troppi pensieri, troppe congetture … Perdonami Yukiko chan … è solo che non riesco a comprendere la mente di Kai, Non riesco a vedere un disegno sensato in ciò che ci sta accadendo … ad ogni passo Kai è li presente, ogni individuo che incontriamo potrebbe essere sotto la sua influenza … Si, dobbiamo avvisare Hokage sama, forse un suo intervento potrebbe fermarlo una volta per tutte."



*In realtà vedo qualcosa … Lui vuole te, io sono solo un mezzo per raggiungerti … Ti è sempre stato vicino, ti ha guidato dove voleva che fossi … mi ha usato … Non ti dirò nulla Yukiko chan, non voglio che tu soffra ancora di più … *




Le ultime parole si persero in una nuvola di pensieri, e il silenzio cadde nuovamente su quell’albero, questa volta pesante e colmo di incertezza. Yukiko espresse la sua preoccupazione per l’amico, rivelò l’umiliazione nell’essere stata tradita. Paura di perdere tutto. Tatsumaru osservò la ferita sul dito. Non sanguinava più, ma la linea rossa tracciata dal kunai era ben visibile sulla sua pelle. I pensieri possono ferire, i dubbi consumare, quando si perde la lucidità necessaria per affrontare un problema, è il problema a sopraffarti. Non doveva lasciare che la paura, i sensi di colpa, i cattivi pensieri gli impedissero di rigirare tra le dita il problema, di lanciarlo in aria, di afferrarlo saldamente, di saggiarne il peso, studiandolo da ogni angolazione. Altrimenti il problema lo avrebbe ferito. Si alzò in piedi, avvicinandosi all’amica che ora poggiava la nuca contro la parete. Si inginocchiò davanti a lei, e sporgendosi in avanti la abbracciò. Un abbraccio delicato e al contempo deciso, come non ne aveva mai dati prima di allora. Chiuse gli occhi, sorridendo, cercando di rasserenare l’amica, e forse anche se stesso.

"Anche io ho temuto per te, ma ora è passata. Non dobbiamo più temere l’uno per l’altra, perché ora siamo insieme. Insieme scacceremo le ombre che ci inseguono, e a cui adesso possiamo dare un volto e un nome. Domani parleremo con l’Hokage, lei è saggia da quel che ho sentito, saprà come risolvere il nostro problema. Non ci lasceremo mai più sopraffare, mai più."



Detto ciò, sempre ad occhi chiusi, la baciò dove doveva essere la fronte. Un istinto protettivo, come fratello e sorella, un gesto di conforto.

 
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27 replies since 8/11/2011, 00:16   497 views
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