Al di fuori della Casa

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/10/2011, 16:24

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


*Avvolta nel verde e decorata da un bel laghetto artificiale, dove una fontana faceva scrosciare dolce l'acqua al suo interno intonando una melodia ritmica ed eterna, stava la Dimora della Serenità, il luogo dove i Kage, nei prossimi giorni, avrebbero abitato. Al di fuori, la struttura appariva subito divisa in due parti, tutte e due molto minute e semplici. Entrambe le sezioni erano rettangolari, di aspetto antico, con tetto a spiovente nero e lucido e con mura in pietra e legno dal colore delicato e grigio, circondate da una pedana in legno decorata da colonne che la collegavano al tetto e che, tra l'altro, collegava le due strutture con un corridoio all'esterno protetto sempre dalle tegole.

Le differenza in una seconda occhiata però apparirono immediatamente più lampanti. La struttura a sinistra aveva un portone ampio e già aperto e vi si poteva vedere all'interno, mentre l'altra aveva quattro porte più piccole, facendo capire come la struttura fosse divisa in quattro parti ben distinte.

Shiroko s'avviò immediatamente verso il portone alla sinistra, seguendo il sentiero di pietre piatte e levigate che vi ci conduceva dalla strada principale, ma a qualche metro dall'abitazione, ben lontana dal pontile, si voltò verso i rappresentati che la seguivano.*


- Ci tengo a chiedervi di lasciare le vostre guardie tutte qui, vorrei che all'interno della nostra dimora ci siano solo i rappresentati e i Bambini a cui insegno i canti. Vi prego di scusarmi, ma anche io rispetto questo voto, infatti non ho con me nemmeno la mia ancella Izayoi. Spero che per voi non sia un problema.
 
Contacts  Top
view post Posted on 5/10/2011, 02:14
Avatar

♫ Peace ♫

Group:
Member
Posts:
67,179

Status:


OT//continua da qua//OT

*Allontanandosi con passo calmo la kunoichi arrivò a superare lateralmente il palco e si ritrovò a seguire i passi della donna dai capelli lunghi e biondi. Proprio questi ultimi attiraronola sua attenzione dato il contrasto con quel kimono immacolato, da vicino sembravano molto curati, setosi e senza contare poi il colore così saturo e la lucentezza paragonabile alla Stella. L'uchiha invece non amava molto simili accortezze, si presentava infatti con vesti pratiche che preferiva di gran lunga ad un kimono o allo sfarzo di certe donne. Non lo faceva perchè mancava di femminilità e anzi, aveva dimostrato di averne in diverse occasioni dove fu in grado di trasmettere sfaccettature accattivanti tali da mettere in imbarazzo l'uomo più apatico e passivo. Nonostante ciò si sentiva ancora messa in soggezione in presenza del Sandaime e finì per cercare con lo sguardo eventuali occhi indiscreti che potessero paragonarle. Si accorse appena di quello strano comportamento, la stava dominando inconsciamente: era forse un principio di rivalità femminile?*

(ma cosa vado a pensare, non è da me..)

*Intanto che spaziava tra le varie ipotesi che potevano causare quell'imbarazzo, attraversò parte del giardino per poi arrivare finalmente a destinazione con al seguito gli altri rappresentanti. Immersa nella natura tra piante esotiche e un laghetto artificiale vi era una edificio molto semplice: come divisa in due sezioni questa si presentava con diverse entrate e fu accortezza della Raikage invitare gli ospiti a seguirla senza le guardie personali. Annuendo con il capo di risposta fece un cenno ai suoi accompagnatori invitandoli così a lasciarla proseguire da sola.*

"Nessun problema Raikage-dono, comprendo le sue motivazioni
Andate pure e restate con i ragazzi fino a quando inizierà la prima prova. Poi consideratevi pure liberi come l'aria"


Yōsai: "Se ha bisogno sa cosa fare"

Natsuo: "Seguiremo l'evento poco lontano da qui.
Con permesso..
"


*Il più grosso e rude dei due accennò a qualcosa che avevano preparato e attento nella sua armatura da samurai le ricordò dell'accordo. Il secondo invece, mingherlino e incantevole nel suo scuro apparire, fece un inchino insieme al compagno jonin per poi informarla che sarebbero rimasti nei paragi. Lo scambio fatto a bassa voce fu molto breve e terminò con loro due che tornando sui propri passi si congedarono dal gruppo illustre.*

 
Web  Top
• Ed •
view post Posted on 8/10/2011, 16:00




*Il nuovo ambiente nel quale il piccolo gruppo dei rappresentanti si stava dirigendo era completamente avvolto dalla pace, senza nessuna folla nei dintorni. Dopo aver lasciato il gruppo di partecipanti e di spettatori Onimio si ritrovò finalmente solo con tutte le altre figure importanti di quel Torneo, incominciando a sentirsi in imbarazzo di stare in loro presenza, a causa della sua inferiorità.
I suoi occhi scrutarono di sfuggita tutti coloro che aveva intorno ed anche le spalle di Shiroko, che conduceva il gruppo; intorno a lui vi erano solo nomi illustri e quello che forse gli interessava più di tutti era quello dell'Hokage, Akane.*


(E' lei... Mi ricordo chiaramente che era l'unica che si trovava vicino a Keiichi l'ultima volta che l'ho visto... vorrei riuscire a parlarle, forse lei sa qualcosa.)

*Arrivati davanti ad una grande struttura quasi simmetrica, Shiroko si fermò per invitare gli altri Kage a lasciare le proprie scorte all'esterno, specificando la sacralità di quei luoghi.*

(E' vero... Io sono l'unico ad essere qui solo... Bhè, meglio così)

*Onimio annuì vagamente con rispetto alla Raikage senza nemmeno sostenerne propriamente lo sguardo.*

Onimio: Nessun problema...
 
Top
Bardiel92
view post Posted on 11/10/2011, 20:06




*A passi lenti, Ai seguì Shiroko, quella che, un tempo, s'era definita una dea, che aveva ingannato non solo gli altri Villaggi, ma anche i suoi stessi concittadini, coloro che avrebbe dovuto proteggere. Seguì l'andamento del suo corpo, i suoi lunghi capelli, la bellezza, quasi eterea, che traspariva dal suo viso. Poi, il suo sguardo si spostò, posandosi sull'Hokage, Akane Uchiha. Un brivido lo colse anche solo osservandola, ben sapendo della sua forza e della fama che si era guadagnata in tutto il mondo ninja, persino nei più piccoli e sperduti villaggi, dove appena si conoscevano le arti e il credo degli shinobi. Una sola occhiata, invece, fu più che sufficiente per il rappresentante di Oto. Proprio come per Kiri, loro alleata, anche il Villaggio del Suono non si era nemmeno preso il disturbo d'inviare il Kokage, il protettore del Villaggio e il capo dei ninja. Era stato sufficiente mandare un semplice rappresentante, nulla più che un ragazzino dai capelli bianchi e dal lungo abito candido. Un Kaguya.
Il jonin l'aveva capito non appena l'aveva visto per la prima volta, non appena aveva scrutato con più attenzione i suoi lineamenti. Il suo stomaco s'era agitato, le mani avevano improvvisamente cominciato a tremare. Era forse un'affronto quello che Oto stava facendo loro, inviare un traditore della Nebbia come rappresentante ufficiale ad un evento tanto importante? Del Kazekage, invece, non c'era ancora nessuna traccia.
Un sorriso amaro si formò sul viso del ninja, pensando che, ad un torneo chunin, ben tre kage su cinque non avevano nemmeno avuto l'idea di presentarsi. Senza che nemmeno lo volesse, il pensiero gli tornò al ragazzino che li guidava, partito in missione proprio prima dell'inizio del torneo. Era assurdo, aveva pensato più e più volte, che un genin li potesse guidare con responsabilità, che potesse riportare Kiri alla gloria che, un tempo, le era appartenuta. Uno dei numerosi jonin del Villaggio sarebbe dovuto diventare il Nanadaime Mizukage, senza alcun dubbio. Eppure, la folla aveva acclamato lui. Non gli Spadaccini, tornati con la coda fra le gambe, ancora in vita solo per grazia di un genin. Non i jonin, che avevano servito Kiri tanto a lungo e tanto fedelmente. Non lui, Ai, che, tra tutti gli altri ninja, si era guadagnato il rispetto e la reputazione che gli erano dovuti.
Avrebbe dovuto salire lui su quel tetto, prendere lui il potere, liberare lui la sua patria. Ma non l'aveva fatto. La paura, l'esperienza, la sensazione che fosse una battaglia già persa in partenza, o, forse, tutte quelle cose insieme, l'avevano fermato, l'avevano lasciato, impotente ed attonito, a guardare un genin che prendeva il potere. Ma, oramai, era troppo tardi per tornare indietro.
Quando furono giunti a destinazione, gettò appena un'occhiata al maestoso edificio, diviso in due blocchi, che li avrebbe ospitati durante il torneo. Poi, scosse la testa in un cenno di diniego alla domanda di Shiroko. Non aveva guardie, non aveva mai avuto bisogno. Non era il Kage della Nebbia, ma solo un jonin, un sostituto, una pedina. Semplicemente, era sacrificabile.*
 
Top
view post Posted on 20/10/2011, 16:11

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


*Con un bel sorriso la Raikage, dopo aver ricevuto le risposte, si fece da parte, sgombrando il passaggio ai portavoce degli altri paesi verso l'ingresso della Sala del Té e del Canto. Con una mano allungata verso la porta gli fece segno di proseguire, mentre continauva a carezzarli con lo sguardo.*

- Ne sono lieta. Prego accomodatevi.

*Quindi, attese che tutti entrarono, notando solo in quel momento che v'erano solo tre delle cinque voci mancanti. Iwa e Suna non s'erano fatte ancora sentire... Le avrebbe attese dentro.

- Peccato...

*Sibilò mentre scivolava anche lei dentro la sala, chiudendo le porte alle sue spalle.*
 
Contacts  Top
view post Posted on 12/11/2011, 14:25
Avatar

Group:
Member
Posts:
7,020
Location:
Bagnacavallo [RA]

Status:


Fu durante il viaggio che quella preziosa carovana di shinobi così diversi eppure resi così simili dalle vesti solenni, che Takakuzu ed il suo anbu dovettero distaccarsi per alcuni momenti. Un falco dal villaggio di Suna lo assillava su alcune questioni di faccende burocratiche, questo perché, essendo stato banchiere una volta, alcuni funzionari ritenevano saggio rivolgersi a lui per certe faccende. Certo, non contavano che si trovasse a miglia e miglia di distanza, senza avere una neppur vaga idea di cosa stesse succedendo. Sbrigativamente, dette ordini perché si amministrassero autonomamente e riprese il viaggio. Ma… non c’era più nessuno da seguire. Guardandosi intorno con aria stranita, inebriato da quell’aria così viva e frizzante, disorientato dalla diversità di quel paese rispetto a Suna, il giovane kage non seppe più dove voltarsi. Gli pareva quasi di aver confuso la via da cui era venuto con quella che doveva prendere.
Dopo qualche momento di confusione, un attimo per rassettare le idee, e salì in cima ad uno dei tanti alberi a scrutare l’orizzonte e cercare, per quanto possibile, gli altri Kage. Nonostante non riuscì ad individuarli, notò una piccola abitazione di legno, pietra dall’aspetto semplice e sereno, a fianco d’un piccolo lago cristallino con una fontana dalle forme aggraziate quanto semplici. Non avrebbe mai detto che la riunione si sarebbe tenuta in un posto del genere, ma dovette cambiare radicalmente idea quando notò la Raikage chiudersi la porta dietro le spalle. Tanto per essere sicuro, chiese al suo anbu, specializzato nella rilevazione del chakra, di confermare se si trattasse effettivamente del suo, ed egli confermò che insieme a lei, vi erano anche gli altri capi dei villaggi.
Non fu difficile raggiungerli, ma arrivati davanti alla piccola dimora, l’anbu fermò Takakuzu, che stava per aprire la porta.


Nendoro: Erh… Kazekage-sama?

Takakuzu: Sì?

Nendoro: Non ci sono anbu con i Kage. Anzi, da quello che mi pare capire, sono in un luogo esterno all'ingresso principale.

Takakuzu: Hmm… d’accordo. Raggiungili, ma tieni un occhio di riguardo per quello che accade da noi, anche se… E nel dirlo si guardò attorno con la calma indotta da quel luogo. Dubito accadrà alcunchè di spiacevole.

GDRoff// EDIT: notare che Takakuzu e l'anbu sono passati dalla porta sul retro, per questo non li hanno notati u_u (nella mia idea, invece, erano atterrati dentro balzando di albero in albero, incuranti del cancello xD) //GDRon

E così dicendo, Takakuzu si apprestò ad entrare nella dimora insieme al suo fidato compagno Krox, che nonostante i divieti impostigli di entrare con lui, non volè starsene fuori, ed il ragazzo non potè scacciarlo per non diventare calvo, perché il piccolo rettile aveva deciso che se fosse stato spodestato, si sarebbe portato via la culla di capelli in cui si era adagiato.

Cercando di raccogliere tutta la compostezza di cui era capace, bussò delicatamente alla porta e ne aprì uno spiraglio per potervi entrare.


Edited by Negativity .Matt' - 17/11/2011, 16:06
 
Top
view post Posted on 12/11/2011, 18:15

The Pine

Group:
Member
Posts:
18,096
Location:
Rugiada

Status:


Gdr Off/ Ci tengo a correggere: Gli Anbu stanno ancora prima del giardino, sono raggruppati sul viottolo che da all'ingresso principale, non nell'altra ala. ò_o /Gdr On
 
Contacts  Top
view post Posted on 17/11/2011, 16:03
Avatar

Group:
Member
Posts:
7,020
Location:
Bagnacavallo [RA]

Status:


GDRoff// Non ti sfugge nulla, eh u_ù Rettifico xD //GDRon
 
Top
7 replies since 3/10/2011, 16:24   201 views
  Share