Esame Genin #27, per oo † oo Sheireen oo † oo, *Ireth*, e Raiden Kuma

*Non chiuse occhio quella notte. Dal pomeriggio precedente, quando vennero a consegnarle la pergamena di convocazione al campo d’addestramento n°7, la bella Setsuna non faceva altro che pensare al suo immediato futuro (non riuscendo nemmeno a immaginarselo). Stesa dolcemente sul suo letto, guardava fuori dalla finestra il lento cadere della pioggia, mentre nervosamente faceva scorrere la ruvida pergamena fra le dita affusolate.*

(E se non riuscissi a superare la prova..?!)

*Scosse violentemente la testa a quello stupido pensiero: non era da lei porsi inutili preoccupazioni. Le parole di suo padre le tornarono gradualmente in mente, scacciando via il resto delle preoccupazioni che l’assalivano come un fulmine a ciel sereno. <<setsuna, se ti convinci a priori di non riuscire a superare un determinato ostacolo, al momento di affrontarlo finirai per non riuscirci davvero.. anche se possiedi certamente le capacità per superarlo.>> - le diceva sempre durante gli allenamenti. Forte dunque di quelle parole, decise di svuotare la testa dalle preoccupazioni e rilassare i muscoli in tensione con un bel bagno caldo. Fece attenzione a non provocare rumori per non svegliare i suoi genitori (dopotutto erano ancora le 5.30 circa del mattino) e si diresse al bagno, dove lasciò che la vasca si riempisse d’acqua calda mentr’ella si spogliava delle vesti notturne. Nel momento in cui la vasca fu del tutto piena vi si immerse e un sospiro fuoriuscì dalle sue labbra, diradando il vapore che costantemente saliva su. Respirò profondamente l’aroma fiorito del bagnoschiuma e lasciò che la sua pelle s’impregnasse di quest’ultimo. Evitò di far bagnare i capelli già perfettamente puliti e strofinò bene gambe e braccia con una morbida spugna, massaggiando con più insistenza i muscoli ancora non del tutto rilassati. Quando fu totalmente soddisfatta, fece scorrere via l’acqua e si avvolse in un panno candido come la neve per poi tornare cautamente nella sua camera. Asciugatasi si vestì di tutto punto, indossando i suoi strani pantaloni bicolore (grigi e neri) dotati di due cinghie all’altezza di ogni ginocchio e il top nero abbinato ad essi dotato di una lunga catena posta all’altezza del diaframma che avrebbe poi assicurato alla cintura. Proprio in quell’istante la sveglia posta sul comodino trillò, segnando le 6.15 in punto. Appreso l’orario, la dolce Hyuga zittì l’oggetto e finì comodamente di sistemarsi. Pettinò i suoi soffici capelli blu elettrico mirandosi allo specchio, così da osservare il lavoro e dargli la forma voluta, e subito dopo si fiondò in cucina. Addentò soltanto due biscotti per colazione, poiché il suo stomaco rifiutava con decisione di ricevere dell’altro, e quindi uscì di casa. Il tempo era un po’ strano quella mattina: la luce del sole appena sorto inondava tutto il villaggio, eppure vi era ancora qualche timida gocciolina di pioggia che scendeva giù dal cielo terso. Per qualche secondo la giovanissima promessa si fermò sulla soglia di casa per mirare meglio il cielo mattutino con i suoi splendenti occhi d’indaco.*

(Io posso farcela. Mi sono allenata duramente con uno dei più grandi ninja del Konohagakure No Sato e non lascerò che le mie insulse paure mi portino a deluderlo. Ce la metterò tutta!)

*E grazie alla carica della sua rinnovata positività, sistemò meglio le mitene e si immerse in una lunga corsa per le vie del villaggio con un’unica, importante, destinazione: il campo d’allenamento n°7. Giunta nei pressi di quest’ultimo, ne ammirò la maestosità e constatò a breve di non essere la sola a essere stata convocata. Infatti, proprio sotto la chioma sempreverde di un massiccio albero vi era uno strano ragazzo, la cui cresta d’un verde eccentrico risaltava all’occhio nonostante il riparo dalla flebile luce solare. I due si scrutarono da lontano per qualche secondo che alla bella Setsuna parve interminabile. Di per sé molto riservata, si limitò a liquidare quel tacito dialogo con un cenno di saluto e attese sotto la pioviggine e il sole l’arrivo di un superiore.*

(Non mi sento a mio agio a stare da sola con un perfetto sconosciuto che tenta di studiarmi.. spero che arrivi presto qualcun altro..)

*I desideri della bella Hyuga furono presto esauditi dall’arrivo di una graziosa ragazzina dai capelli d’argento e gli occhi color del mare (evidentemente più piccola di lei). Si presentò a loro con energia ed esuberanza, cosa che contagiò positivamente l’animo di Setsuna. Sul suo viso si dipinse infatti un sorriso sincero probabilmente dovuto alla simpatia che Kimie le suscitava a pelle. Anche lo strano ragazzo che giaceva appoggiato al forte tronco di quell’albero, probabilmente stimolato dal nuovo incontro, si presentò. Cadde dalle nuvole quando quest’ultimo si rivolse a lei per chiederle il suo nome: sicuramente non si aspettava che glielo chiedesse dato l’imbarazzante silenzio che aveva sancito il loro incontro.*

(Incredibile.. l’arrivo di questa ragazzina ha alleggerito la tensione che si respirava!)

???: “Setsuna, piacere mio..”

*Rispose cortesemente ai compagni poco prima di avvertire la presenza di qualcun altro alle proprie spalle. Si voltò in quella direzione, seguendo gli sguardi dei suoi coetanei, e notò con stupore che un uomo, poco più che venticinquenne, era appena apparso dal nulla.*

(Quello non può essere altri che l’esaminatore. Cosa sarebbe venuto a fare qui un ninja del suo livello se non per metterci alla prova?)

*L’intuizione della ragazza fu confermata dal più grande, che si presentò appunto come un esaminatore e si affrettò a rassicurare tutti loro circa quello a cui stavano per andare incontro. La sua voce era piacevole, calda e suadente, cosa che a Setsuna ricordava vagamente quella del padre. Le piaceva particolarmente il suono di quella voce, la rasserenava. Il più grande fece una breve pausa prima di esporre il proprio desiderio di conoscere meglio i più piccoli e di invitarli a consegnare, ai fini della prova, un qualsiasi oggetto di valore affettivo. Il primo a esporsi fu Raiden che, cercando di nascondere la sua riluttanza, consegnò al sensei la sua lancia.*

(E io cosa posso dargli?!)

*Effettivamente, la bella Hyuga non aveva nulla con sé di estremamente prezioso. Nervosamente tastò le proprie tasche con la speranza di trovarvi qualcosa, anche di insignificante, da poter consegnare come pegno e per sua fortuna trovò un lungo nastro nero che la madre le aveva regalato qualche anno prima.*

(Meno male..)

*Quando Raiden terminò la sua presentazione, Setsuna fece un passo avanti e si inchinò rispettosamente di fronte al proprio superiore. Quindi procedette alla sua introduzione.*

Setsuna Hyuga: “E’ un piacere fare la vostra conoscenza, Aoi Sensei. Il mio nome è Setsuna Hyuga e sono pronta ad affrontare la vostra prova.”

*Gli disse, mostrandogli tutta la sua determinazione. Poi gli si avvicinò e allungò verso di lui la mano per consegnargli il prezioso nastro.*

(Chissà a cosa ci sottoporrà. Sono curiosa..)

*Il pegno che la piccola Kimie donò al sensei era senza ombra di dubbio il più particolare. La bella Hyuga rimase piacevolmente colpita dalla compagna: non solo era un vero talento nel disegno, ma era anche una ragazza profonda e che condivideva con lei l’estremo amore per i propri genitori.*

(Una ragazzina di sani principi. Mi piacerebbe conoscerla più a fondo, una volta terminata la prova. Potrebbe nascere anche una bella amicizia..)

*I suoi pensieri circa la compagna furono interrotti dalla voce suadente e al contempo autoritaria dell’uomo, che invitò i più giovani a seguirlo attraverso il boschetto che si intravedeva proprio al fianco del campo in cui stazionavano. Tutti tennero il passo imposto dal sensei (che volutamente non sfruttava tutto il suo slancio) e ben presto giunsero nei pressi di una costruzione a cupola, totalmente in oro, alta quanto gli alberi che la celavano gelosamente. Un posto piuttosto strano per svolgere una prova..*

(Deve essere una costruzione appena ultimata.. cola anche della resina in alcune parti. Non riesco a spiegarmi il perché ci abbiano portato qui. Cosa ci sarà dentro ad attenderci?)

*Presto le domande della bella Setsuna avrebbero avuto risposta. Il sensei, dopo aver fatto apprezzamenti su quella struttura, li condusse al suo ingresso e li fece accomodare al suo interno. La prima cosa che attirò l’attenzione della Hyuga non fu l’ambiente, ma una donna dalle curve gentili che calava giù dalla cupola appesa ad un filo. Era piuttosto bella, di per se: capelli biondi, fisico da urlo, fare provocante.. peccato le sei braccia che sbucavano dai fianchi.*

(Ho sentito parlare di loro.. i mezzi uomini e mezzi ragni..)

*I libri di storia parlavano spesso della nascita dei clan con abilità particolari e Setsuna aveva avuto la fortuna di leggere degli Aracnidi, grazie anche alla complicità del padre che la spronava sempre a conoscere il mondo. Si sentì in imbarazzo (forse un po’ disgustata) ad assistere alle carezze del sensei nei confronti della donna-ragno. Il ghigno che aveva stampato in faccia la infastidiva parecchio.. sembrava stesse ridendo di loro.*

(..odio chi si crede sfacciatamente superiore agli altri..)

*Fortunatamente, in quell’istante il sensei aveva cominciato la sua spiegazione circa la prova. Illustrò agli allievi la strana conformazione della struttura e asserì che il loro unico obiettivo era quello di collaborare e di riprendere i pegni che gli erano stati consegnati. Terminato questo, consegnò il nastro e la pergamena alla donna-ragno e tenne con se la lancia di Raiden. L’Aracnide non perse tempo e trascinò il sensei in cima alla cupola, dove aveva tessuto accuratamente una fitta ragnatela e proprio da quest’ultima piombarono giù una miriade di grossi ragni che sancirono l’inizio della loro prova.*

(Forza ragazzi! Facciamo vedere a quei due di che pasta siamo fatti.)

*Dal corpo snello e atletico della giovane si sprigionò una grande quantità di chakra incolore, che parve avvolgerla da testa a piedi in un abbraccio protettivo. I ragni che ne toccavano la superficie erano all’istante sbalzati via di qualche metro, lasciando la Hyuga perfettamente illesa dalla loro ostilità.*

*Cessato il violento attacco degli aracnidi e solo dopo l’essersi accertata dell’incolumità dei suoi compagni di squadra, la bella Hyuga alzò lo sguardo verso i due più grandi e cercò di elaborare in fretta una strategia.*

(Percorrere tutta la lunghezza del muro per arrivare a loro è fin troppo facile e rischioso. Quei buchi potrebbero benissimo nascondere trappole di ogni genere e quelle ragnatele ci impedirebbero il libero movimento fino a paralizzarci del tutto. Dobbiamo trovare il modo di far scendere giù loro..)

???: “Raiden, Kimie.. credo di avere un piano. Non ho la certezza che funzioni ed è per questo che non voglio mettere a repentaglio le vostre incolumità fin da subito. L’idea di base è semplice: far crollare la ragnatela a cui sono appigliati. Proverò a vedere se è fattibile.. in caso lo fosse, mi occorrerà il vostro supporto.”

*Disse tranquillamente ai compagni, poco prima di gettarsi sulla superficie dell’acqua torbida, prendere la rincorsa giusta lungo parte della parete (facendo attenzione a non far scattare in alcun modo le ipotetiche trappole insite nei buchi) e slanciarsi verso l’alto con gli shuriken alla mano. In quella posizione, sicuramente la mira sarebbe risultata più precisa.*

(Speriamo funzioni..)

*Veloce come il vento fece passare i propri shuriken attraverso un filo invisibile e li scagliò dritti contro i perni che tenevano salda la ragnatela al soffitto, nella speranza di farla in parte crollare o, più semplicemente, di ricevere le conferme che cercava.*

GDR OFF// Chiedo venia per il ritardo. =P //GDR ON

*La strategia pianificata dalla Hyuga ebbe l’effetto da lei desiderato. Coadiuvata dalla piccola Kimie, insieme erano riuscite a far cedere parte della grande ragnatela a cui la donna-ragno e il sensei erano aggrappati, costringendoli loro malgrado a prendere l’iniziativa. I vapori asfissianti emessi dai buchi alle pareti rendevano i movimenti più difficoltosi e la vista più annebbiata, ma nonostante questo Setsuna riconobbe le figure dei più grandi. La donna-ragno si avvicinò pericolosamente e quando fu a distanza di sicurezza scagliò contro la sua avversaria delle piccole armi dorate, molto simili per la forma a dei mini-boomerang.*

(Niente da fare..)

*Flesse leggermente le gambe e si diede uno slancio verso destra per evitare il primo della lunga serie di attacchi e, concentrando successivamente il proprio chakra interamente sulle piante dei piedi, poté da quella posizione eseguire una serie di efficienti acrobazie per evitare ogni singolo coccio dorato che le arrivava addosso a velocità. In mezzo a tutto quel trambusto, alla bella Hyuga non sfuggì lo sguardo della sua avversaria: da derisorio, esso si era tramutato in un’espressione di serietà mista forse a una lieve preoccupazione per il susseguirsi degli eventi inaspettati.*

(Hai finalmente capito che facciamo sul serio, non è vero?)

*Si ritrovò a pensare compiaciuta del lavoro svolto. Nel mentre, anche Raiden sopraggiunse in suo aiuto tentando un attacco diversivo per permetterle di entrare in azione. In cuor suo fu grata al compagno per il suo intervento e sostegno, ma d’altra parte avrebbe preferito soccorresse Kimie prima ancora di pensare a lei. Lanciò un veloce sguardo carico di speranza verso la compagna in difficoltà, pregando perché ne uscisse illesa, e poi si lanciò a velocità contro la donna caricando un temibile pugno all’altezza della bocca dello stomaco con l’intento di destabilizzarla abbastanza e sottrarle il prezioso disegno dal decolté.*

(Ho tutto il tempo per riprendermi il nastro. Prima però devo recuperare il disegno di Kimie..)

*In realtà avrebbe potuto pensare a recuperare il prezioso nastro prima del disegno della compagna, ma gli insegnamenti donategli con tanta dedizione dal padre avevano contribuito a indirizzarla verso un atteggiamento del tutto corretto ed estremamente altruista.*