Casa di Setsuna Hyuga

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Vale93ba
view post Posted on 24/10/2012, 20:36 by: Vale93ba     +1   -1
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Akari sembrò divertita dalle parole di Kinji, replicando in favore del fratellino minore del ragazzo. Era bello essere entrato subito in sintonia con una persona tanto importante come la sorellina alla quale Setsuna era tanto affezionata, ma non c’era tempo a sufficienza per poter parlare ancora con tanta spensieratezza; la Hyuga più grande decise di smorzare quegli attimi di giocosità per chiedere più informazioni riguardo le ombre di cui tutti parlavano al padre.
Kinji poté notare che al solo nominare la figura paterna, gli occhi della kunoichi sembravano accendersi di una luce nuova, lasciandola quasi in balia delle proprie emozioni.


Deve essere una figura molto importante nella vita di Setsuna… anche se non me ne ha mai parlato approfonditamente

La piccola Akari diede la prima buona notizia della giornata affermando che il genitore era tornato da poco a casa in ottima forma; era l’occasione perfetta per i due genin per unire l’utile al dilettevole visto che Setsuna di sicuro non vedeva l’ora di poter riabbracciare suo padre, e allo stesso tempo, poteva chiedere più informazioni riguardo il famigerato “Dio”.
Prima però, la bella Hyuga portò in casa la sorellina e l’ospite che si limitò ad annuire alla sua proposta, lasciando la più piccola libera di andare dove voleva, mentre loro due erano diretti verso la camera da letto della ragazza. Durante il percorso verso la camera, Kinji poté notare tutti i dettagli della lussuosa abitazione della compagna: la maggior parte delle pareti erano adornate con quadri e dipinti di vario genere, i corridoi larghi e adornati con fiori dall’inebriante profumo. La stanza di Setsuna poteva essere definita invece come l’esatto opposto rispetto a quella dell’Uchiha; vi erano tante foto di famiglia, un comodo futon e una libreria invidiabile per una ragazza della sua età.


Wow, questa stanza è davvero molto bella…e accogliente! Mi chiedo se abbia letto tutti questi libri o solo una parte… spaziano dagli argomenti meno complicati a quelli che necessitano più attenzione… oh, e tutte queste foto di famiglia…sembrano molto felici

Credeva di essersi dimenticato quella bella sensazione che suscitava ricevere amore dalla propria famiglia, avere due figure autorevoli che ti insegnano cosa è giusto e cosa è sbagliato. Invece Kinji aveva dovuto farlo da solo, o con l’ausilio della precaria figura paterna sostituita dal nonno per poco tempo.
La bella Hyuga, avvicinandosi per un attimo, decise di cambiarsi sotto gli occhi dell’Uchiha, il quale ormai era abituato a quella scena, ma continuava a compiacersi sorridendo mentre la ragazza sembrava liberarsi degli abiti con la stessa velocità e movenze suadenti con le quali indossava le vesti da battaglia; appena furono entrambi pronti, decisero di scendere per andare finalmente a parlare con il padre di Setsuna che, a detta della sorella, si trovava nel dojo.
L’uomo in questione aveva dei lunghi capelli scuri con qualche ciocca brizzolata e un fisico a dir poco invidiabile per un uomo della sua età; stava meditando, com’era giusto in un luogo quasi sacro come quello, ma la sua meditazione venne presto interrotta dalla voce melodiosa della figlia maggiore.
Kinji rimase un po’ in disparte mentre i due si riunivano in un abbraccio liberatorio. Si sentiva un po’ malinconico nel vederli così uniti, ricordando i tempi passati, ma allo stesso tempo era felice per Setsuna.


Adesso capisco perché è così importante per lei…è una figura autorevole ma non si lascia sfuggire tutte quelle emozioni proprie di un buon padre…una persona davvero straordinaria contando anche il fatto che è un anbu.

Dopo poco, la ragazza dai capelli cobalto indirizzò l’attenzione del genitore verso il genin che era rimasto in silenzio fino ad allora e, con una certa sorpresa da parte di quest’ultimo, ricevette i ringraziamenti del padre per essersi preso cura di Setsuna. L’Uchiha accennò ad un piccolo inchino chinando il capo e tenendo le braccia dritte lungo i fianchi.

Kinji: Non…non c’è di che! In fondo siamo compagni di squadra, quindi dobbiamo proteggerci l’un l’altra…è il minimo che potessi fare.

Visto che le presentazioni erano state già fatte dalla kunoichi, Kinji si limitò ad avvicinarsi in silenzio per sentire cosa il più grande aveva da dire. Appena la figlia intraprese l’argomento, si accigliò leggermente, rendendo la sua espressione più preoccupata e incupita; per un qualche giuramento fatto non poteva rivelare alcuna informazione riguardante Watashi, ma ad ogni modo non avrebbe deciso di interferire con ciò che aveva in programma la bella Setsuna: scendere in campo attivamente.
Dopo quel colloquio, i due parvero allontanarsi tra loro dal modo in cui parlavano, come allieva e sensei piuttosto che figlia e padre, ma in realtà quel breve scambio di parole nascondeva molta più protezione di quanta non potessero avvertire altri.


Kinji: E’ stato un piacere…e non si preoccupi, vedo questa faccenda con la sua stessa determinazione…

I due erano ormai pronti; varcarono nuovamente gli imponenti cancelli della residenza per ritrovarsi ancora lungo la strada alberata che costeggiava l’entrata, quando vennero fermati da un uomo, probabilmente jonin della foglia a giudicare dagli abiti. Aveva con se una lettera indirizzata a Setsuna Hyuga e Kinji Uchiha. Ormai i due shinobi si erano fatti una discreta fama e qualche persona in più ai piani alti del palazzo dell’Hokage aveva imparato a conoscerli e distinguerli dai neo-genin.
La lettera conteneva un messaggio per entrambi: convocati nello studio del kage per una missione C. Non era mai successo al giovane Uchiha di incontrare personalmente il terzo Hokage, quindi l’idea lo elettrizzava e allo stesso tempo lo riportava con i piedi per terra data la possibile gravosità del fardello che stavano per portare entrambi

 
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