Casa di Hayato Sanjo:.

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|GenesiS AvataR|
view post Posted on 12/4/2010, 15:47     +1   -1




Casa di Hayato Sanjo:.
 
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|GenesiS AvataR|
view post Posted on 3/5/2010, 18:37     +1   -1




Dopo l'allenamento alla sede del clan, io e mio fratello tornammo a casa, per riposarci. Mi stesi sul letto, cercando di rilassarmi il più possibile. Quell'allenamento era stato estenuante, non sono dal punto di vista fisico. Hisato ancora dormiva, avrei aspettato che si risvegliasse prima di parlargli di ciò che mi era venuto in mente. Intanto, con la testa appoggiata sul cuscino, cercai di ricordare quanto più possibile di quegli anni vissuti a Suna con nostra madre. Nonostante fosse doloroso, cercai di ripercorrere la nostra giornata tipo, nella speranza di trovare qualcosa di interessante. La mia memoria era come un'isola in cui i pirati avevano nascosto il loro tesoro più grande. Con un po' di fortuna, ne avrei ricordato la collocazione. Mi venne in mente che spesso nostra madre ci sottoponeva a delle cure mediante il suo chakra curativo. Tutto questo fino ai nostri 15 anni, ovvero un anno prima di allora, quando ci aveva lasciati. Le conseguenze dell'interruzione delle cure mi sembravano palesi, probabilmente nostra madre aveva inibito le capacità nascoste di Hisato. Cercai di ricordare più dettagli possibili. In particolare, la Kunoichi era solita utilizzare il suo chakra sulla fronte di mio fratello e imprimeva degli strani sigilli sul mio addome. Ormai non ve ne era più rimasta traccia, non c'era modo di scoprire quale fosse il loro scopo. All'improvviso, un'intuizione attraversò la mia testa come un fulmine, vidi chiaramente l'immagine di mia madre che annotava qualcosa su un quaderno, lo faceva ogni volta che ci sottoponeva a dei controlli medici. Mio fratello non si era ancora svegliato, e dormì per tutto il tempo in cui cercai freneticamente per tutta la casa tracce di quel quaderno. Aprii tutti i cassetti, controllai nei posti più insoliti, ma niente. Sicuramente mia madre lo aveva nascosto da qualche parte, al sicuro. Mi venne in mente la sua stanza. In pratica era rimasta intoccata da quando lei se n'era andata, non ci avevamo più messo piede dentro. Quando aprii quella porta, che scricchiolò molto forte, un brivido mi attraversò tutto il corpo. Non avevo intenzione di rimanere per molto tempo in quella stanza, così cercai di fare il più in fretta possibile. Controllai nei cassetti del comodino, ma erano totalmente vuoti. Allora mi fiondai a guardare sotto il letto, ma non c'era niente di rilevante. Soltanto quando mi rialzai, vidi che c'era qualcosa di strano sulla parete, coperto dalla testata del letto. Non mi rimase che spostarlo, allora scoprii una piccola botola. Non ci volle molto per scoprire come aprirla. Era una piccola cassaforte, scavata sulla parete. E dentro c'era ciò che stavo cercando, ciò che non avrei dovuto cercare.

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Quando mi risvegliai, mio fratello era seduto sul bordo del letto in camera nostra. Lo chiamai ripetutamente, ma non rispondeva. Rimase con la testa fra le mani, a pensare chissà cosa. E la risposta sul perchè si comportasse così probabilmente si trovava in quel quaderno, proprio davanti a me, gettato sul letto. Facendo fuoriuscire le mie mani dalla schiena di Hayato, lo afferrai e lo aprii. Non mi ci volle tanto per comprendere che si trattava di una sorta di resoconto giornaliero, una specie di cartella clinica, in cui gli esperimenti eravamo io e mio fratello. Aprendolo dall'inizio, trovai delle parole a me incomprensibili, c'erano scritte varie formule. Non trovai la forza di continuare a leggere. Chiusi il quaderno e mi ritirai anch'io in un silenzio religioso, proprio come mio fratello.
 
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1 replies since 12/4/2010, 15:47   61 views
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