Casa di Kira Uchiha

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/3/2010, 19:20     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Le ci volle un po’ per arrivare. Le vie di Suna non avevano nulla a che fare con quelle degli altri villaggi. Non avevano l’insolito e inquietante ordine di quelle di Oto, né l’irritante caos di quelle di Konoha, né tanto meno quel fastidioso senso d’essere spiati, come carne da macello delle vie di Kiri.
Semplicemente…erano un labirinto! Tutte simili, nel loro rilucente colore aureo. Senza contare che, non conoscendo affatto il luogo, non aveva idea da che parte iniziare per trovare l’indirizzo che le era stato gentilmente consegnato da Kairi.
Tuttavia, nonostante una certa difficoltà iniziale data dalla sua ignoranza di quelle strade e un po’ dalla stanchezza che inesorabile le divorava le membra, giunse alla casa che le era stata assegnata.
Si fermò dinnanzi alla porta, osservandola di sbieco, inclinando la testa da un lato con fare curioso e perplesso. Dopo di che fece un rapido giro del perimetro per tornare poi al punto di partenza.


Kira: Non male, no? Chiese retoricamente a Yami E' certamente più ampia di quel buco che abbiamo a Oto.

In effetti, non era piccola come casa vista da fuori, anzi, come le era stato detto, era più che dignitosa. Aveva la medesima forma di molte altre abitazioni di Suna, una cupola di sabbia compressa, dal colore dell’oro. Attorno alle finestre tonde e nei pressi della base e del punto in cui la costruzione iniziava curvare per formare la volta del tetto, erano presenti delle spesse linee rosse . Una specie di decorazione per staccare un po’ da quel colore ocra, ovunque persistente.
La posizione era buona. Non aveva altre case strettamente addossate, le prime visibili erano ad una cinquantina di metri.
Sarebbe stata pressocchè tranquilla lì.

Sarà il caso di vedere l’interno ora…Da ciò che ha detto Kairi, ci sarà un po’ da ripulire.

Spinse la porta come meglio potè, avendo le mani occupate dai bagagli, e varcò la soglia, richiudendosi la porta alle spalle
Ciò che come prima cosa la colpì, fu un forte odore di chiuso che le fece storcere il naso.
Con un certo sollievo, posò a terra i bagagli e liberò Yami dalla gabbietta. Questi uscì rapido come se temesse di essere rinchiuso di nuovo, e si strusciò sulle caviglie della ragazza che rise a quella ruffianeria. Si abbassò carezzando il dorso del gatto, che miagolò di piacere, e gli diede un pacchetta sul sedere.


Kira: Dai, fatti un giro: questa sarà la tua nuova casa per un anno, a breve.

Il piccolo felino nero non perse tempo e si avviò trotterellando, inoltrandosi nella casa.
Dal canto suo Kira, agì più tranquillamente. Massaggiandosi le spalle doloranti spaziò con lo sguardo attorno a sé.
Entrando aveva superato una breve anticamera e ora si trovava in quella che doveva essere una sala… Guardando gli spiragli di luce che entravano dalle finestre ancora sbarrate, nugoli di polvere fluttuavano liberi e beati nell’aria della stanza. Nella saletta, un po’ sporchi, ma non rovinati, c’erano una libreria, un divanetto e un paio di poltrone. Al centro di questi ultimi, trovava spazio un basso tavolinetto rotondo. Sembrava posare, così come divano e poltrone, su di un tappeto…impolverato, sì, doveva essere un tappeto…

Curiosa la ragazza si avvicinò ai mobili dando una pacca ai cuscini del divano…immediatamente un polverone degno di questo nome si alzò irritandole le narici e causandole qualche starnuto. Dissipando la nube di acari, facendosi aria con la mano, il suo viso si distorse in un’espressione rassegnata.


Ne avrò di pulizie da fare…

Per curiosità, alzò un angolo del tappeto. Certo, non si sarebbe aspettata di veder correre fuori un’allegra famigliola di scarafaggi. Storse il naso rialzandosi in piedi.

Kira: Yami! C’è lavoro per te qui!

Da non si sa bene dove, rispuntò il gatto che appena vide quei piccoli insetti neri correre frenetici sul pavimento, provocando quell’irritante ticchettio di zampe, gli fu addosso.
Sorridendo alla simpatica scenetta, Kira si avviò a constatare le condizioni della cucina o, più che altro, l’esistenza di elettrodomestici il loro buon funzionamento.
Arrivò in una stanza semplice, ma meno impolverata del salotto. Chiaramente l’assenza di mobilia simile a divani e poltrone aveva attirato meno polvere. Assieme alla classica credenza e al solito tavolo da pranzo con le consuete sedie, vi trovò un gas, un frigo, e un microonde tutto perfettamente funzionante.


Non avrei mai sperato in tanta fortuna! Vediamo un po’ l’acqua…

Si avvicinò al lavandino aprendolo e con sollievo constatò che l’acqua c’era, ed era pulita.
Proseguì quindi con il giro, arrivando in una camera. Era abbastanza grande, con un bel letto ad una piazza e mezza, un comodino su di cui era posata una lampada, e un armadio. In quanto a pulizia non era linda come la cucina, ma nemmeno irrecuperabile come il salotto. Infondo alla stanza, la chunin trovò la porta del bagno. Abbastanza pulito e con l’acqua funzionante.
Camminando tranquilla, tornò all’ingresso dove aveva lasciato i bagagli e dove trovò Yami che guardava sconsolato tre piccoli affarini neri che, ahimè, non si muovevano più.
Guardava alternativamente gli insetti e la padrona, come chiedendole spiegazioni, e Kira non potè fare a meno di sorridere a quell’espressione.


Kira: Dai vieni… Si avviò alla porta, aprendola e indicando al gatto l’uscita Intanto che pulisco, fatti un giro…stando qui ti annoieresti e basta.

Trillando giocoso il felino superò la soglia e Kira gli richiuse la porta alle spalle, voltandosi poi verso l’interno della casa, levandosi la maschera e gettandola sopra lo zaino.

E ora a noi!

***


Le ci vollero ore, sudore, fatica e pazienza, ma il risultato fu più che soddisfacente. Non sembrava nemmeno più la stessa casa di prima. Tolte le barricate alle finestre, riordinato e pulito quell’abitazione aveva finalmente un aspetto ragionevole.
La ragazza si guardò attorno annuendo, quel posto le piaceva, sì le piaceva molto.
Fece ancora un giro per la casa, controllando di non aver scordato nulla da sistemare, ma a quanto pareva aveva fatto tutto.


Direi che ora mi merito una bella doccia, così magari mi curo anche queste piaghe…Kami a contatto col sudore bruciano da impazzire!

Con una certa rapidità, gettò la gabbietta in un angolo della camera e dopo aver svuotato lo zaino ed aver smistato cibo avanzato dal viaggio e indumenti, scelse qualche veste di ricambio infilandosi poi direttamente sotto la doccia.
Fu un piacere sentire l’acqua fresca scenderle rapida lungo il corpo, portando via col suo refrigerio tutta la stanchezza accumulata in quegli ultimi giorni. Chiuse gli occhi, beandosi dell’acqua battente per alcuni minuti, semplicemente stando ferma, lasciando che il liquido cristallino le scorresse addosso. Solo poi uscì.
Si asciugò accorta, stando attenta a tamponare solamente, quelle fastidiose ferite all’interno coscia. Ferite che andò a medicare e fasciare poco prima di vestirsi.


Ah così va decisamente meglio..!


Uscì dal bagno stiracchiandosi. Le ci voleva proprio una bella doccia.
Con passo agile giunse alla camera, sedendosi sul letto al quale aveva accuratamente cambiato le lenzuola, ed aprì il cassetto del comodino con fare scrupoloso.
Era vuoto….e il doppio fondo che era andata a costruire per nascondere i suoi due coprifronte ( quello do Oto e quello di Konoha ) non si notava minimamente.


Ho fatto proprio un bel lavoro e…


Crick, Crick, Crick…


Un rumore graffiante alla porta, le ricordò che in tutto quel tempo, Yami era rimasto fuori. Andò velocemente ad aprire uno spiraglio, giusto quello che serviva al gatto per entrare. Non doveva farsi vedere senza maschera, lo sapeva.
Fece cenno al gatto di seguirla in cucina, dove assieme consumarono una cena rapida e leggera, con quello che la ragazza aveva avanzato dal viaggio, e poi si avviarono a letto.
Sul comodino, sotto la lampada stavano il fascicolo della missione e il libro che aveva preso dalla libreria del Primo Mizukage…Trattava di sigilli. Lo avrebbe letto ma, al momento ciò che era realmente importante erano le informazioni raccolte dai ninja di Suna su Eisaku Uchiha.
Con delicatezza, sfilò il fascicolo da sotto il libro, iniziando a sfogliarlo attenta, mentre Yami si accoccolava ai suoi piedi.
Ormai aveva già deciso, per quei due giorni, sarebbe uscita solamente a fare un po’ di spesa per la dispensa, tutto il resto del tempo lo avrebbe dedicato allo studio di quei documenti.


Non posso sbagliare…

***


E così fece. I due giorni passarono così in fretta, che la ragazza a momenti nemmeno se ne rese conto.
Il mattino della partenza, così come aveva sempre fatto ad Oto, preparò una ciotola con dell’acqua e del cibo per Yami, tuttavia la lasciò in casa.
Ragionando aveva pensato che col caldo asfissiante di Suna, il liquido sarebbe evaporato in breve tempo, lasciando il povero gatto a secco, così in quei giorni si era ritagliata un paio d’ore di tempo ed aveva creato una piccola porticina sulla porta di casa, cosicché Yami potesse entrare e uscire come preferiva.
Fece una rapida ma abbondante colazione, le serviva una buona dose di energie ed indossò l’equipaggiamento Anbu, maschera compresa.
Ritenendosi pronta, salutò il piccolo felino nero ed uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.


Avanti, datti da fare Kira!

 
Top
view post Posted on 9/4/2010, 17:28     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Giunse a casa nel primo pomeriggio, esausta. Sbatté la porta dietro di sé togliendosi immediatamente di dosso il peso del rotolo e dello zaino, massaggiandosi le spalle stanche. Fu come levarsi un masso dalla schiena. Rimosse la maschera anbu dal viso, sbuffando e mugolando qualcosa tra sè, iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di Yami, ma a quanto pareva del gatto non c’era traccia. Non ne fece comunque un dramma, probabilmente era uscito a farsi un giro come suo solito.
Con ritrovata tranquillità, prese con sé lo zaino dirigendosi in camera, disfando il bagaglio. Il cibo avanzato venne accuratamente esaminato dalla ragazza per constatare se fosse ancora mangiabile mentre l’equipaggiamento di base venne lasciato all’interno della sacca, così che fosse già pronta per un’altra possibile partenza.
Solo allora si tolse il mantello, tastando bene nelle tasche prima di gettarlo a lavare, per controllare se per caso avesse dimenticato qualcosa. Fortunatamente non c’era niente, se non una manciata di ghiande, oramai secche.


Non pensavo di averne avanzate…

Le estrasse dalla tasca, ascoltando gli schiocchi piacevoli che emettevano sbattendo l’una contro l’altra e le appoggiò sul comodino. Avrebbe pensato in seguito che farne, ora aveva solo bisogno di farsi una bella doccia.
Prendendo un cambio si diresse in bagno, infilandosi sotto il getto rinfrescante dell’acqua, lasciando che la stanchezza scivolasse via.
Era a pezzi però aveva fatto del suo meglio ed aveva portato a termine la missione. Il rapporto per Kairi lo aveva consegnato direttamente nelle mani di Fukiko. Non le era sembrata estremamente contenta di rivederla, ma pur tuttavia aveva compreso i motivi che avevano portato la kunoichi di Oto a richiedere lei come unica destinataria del fascicolo.
Era la più stretta collaboratrice del Kazekage e Kairi si fidava ciecamente di lei, non c’era nessuno di più adatto, quelle informazioni erano in buone mani.
Uscita dalla doccia, si vestì con degli indumenti da civile e fece un breve pranzo. Puntualmente, mentre stava mangiando Yami entrò dalla piccola porticina salutando allegramente la ragazza e reclamando anch’esso la sua parte.

Quel pomeriggio Kira, aveva tutta l’intenzione di riposare. Se ne sarebbe rimasta a casa, magari leggendo il libro del primo Mizukage e solamente il giorno dopo avrebbe ripreso gli allenamenti. Si diresse quindi in camera avvicinandosi al letto. Fu allora che si ricordò delle ghiande…


Kira: Che ci faccio con queste ora?

Le osservò perplessa per un po’ rigirandosele tra le dita, facendole cozzare volontariamente l’una contro l’altra per poter sentire quel suono dolce e secco che emettevano.


Ma sì!


Lesta si avvicinò al proprio guardaroba prendendo del filo di nylon che aveva messo da parte. Avvolgendolo attorno ai pennacchi delle ghiande e legandolo stretto, creò una specie di sonaglio che andò ad appendere fuori la porta. Incitate dalla brezza del deserto, le ghiande presero a danzare e cantare quella loro dolce canzone sotto gli occhi soddisfatti della chunin.
Molto di più quel giorno non fece.
Il resto del pomeriggio lo passò come precedentemente previsto, a leggere il libro sui sigilli di proprietà di Sho. Era talmente esausta che si addormentò con libro aperto sul petto e il gatto in grembo.


Il mattino seguente, il trillo della sveglia fece saltare sull’attenti sia lei che Yami.
Con il viso stravolto dal sonno la ragazza si alzò a malincuore dirigendosi in bagno per darsi una risistemata, quello che serviva per avere un aspetto quanto meno dignitoso.
Dopo di che consumò una rapida colazione ed accompagnata da Yami uscì di casa.

 
Top
view post Posted on 20/4/2010, 19:01     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Giunse a casa relativamente in poco tempo. Entrò come un uragano sbattendo la porta alle proprie spalle e lasciando Yami direttamente all’entrata e catapultandosi di corsa in camera.
Le era dispiaciuto non visitare la banca di Takakuzu, ma più di tutto l’aveva seccata l’aver dovuto abbandonare Takakuzu a quel modo.


Mi farò perdonare la prossima volta che lo vedo! Ora non ho tempo da perdere!

In fretta e furia, prese lo zaino che aveva disfatto proprio il giorno precedente riempiendolo con ogni qual si voglia equipaggiamento utile alla missione che non aveva avuto modo di mettere nel rotolo o che per esigenza era più pratico avere a portata di mano.
Finito il raid in camera da letto, si caricò lo zaino e il rotolo in spalla, abbandonando quest’ultimo all’entrata, dirigendosi con la sacca in cucina riempiendola delle provviste per il viaggio e lasciando la busta con le erbe per l'infuso sul tavolo. Fatto questo, preparò le solite ciotole per Yami e si fiondò a prepararsi per la partenza.
Il tempo di indossare mantello e maschera ed era nuovamente in partenza per l’ennesima missione.


Kira: Avanti che si va...Sono appena tornata che me ne devo ripartire di nuovo, questa è follia... brontolò Ci vediamo Yami!
 
Top
view post Posted on 24/5/2010, 18:00     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Il ritorno a Suna fu quanto di più gradito le fosse capitato negli ultimi giorni. Nemmeno la marcia nel deserto l’aveva disturbata quanto quel periodo passato a Sakai.
Anzi…quella desolazione, quella distesa di sabbia immensa e dorata erano state una vera manna. Nessun samurai, nessuna sbobba…nessun intrigo politico: solo e semplicemente dune su dune. Un paesaggio che oramai aveva imparato a conoscere, non tanto da non perdersi senza l’ausilio di mappa e bussola, ma abbastanza da poterne definire chiaramente le insidie.
Certo non si aspettava che, in quei pochi giorni d’assenza, Suna fosse cambiata così…
Appena varcate le porte e volto lo sguardo verso l’enorme giara posta al centro del villaggio, non poté fare a meno di notare abbastanza facilmente che…ne mancava un pezzo.


Ma che diavolo..?!

Si guardò attorno per controllare se per caso vi fossero i segni di un possibile attacco o qualcosa che comunque avesse potuto danneggiare altrove Suna.., ma non v’era nulla. Solamente un’aria tesa e desolata…Era come se della ridente cittadina del deserto che aveva lasciato, non fosse rimasto che un fantasma.
Almeno questo finchè fu in periferia. Arrivata nei pressi del centro del villaggio, notò un gran via vai di barelle…Provenivano da dei tendoni allestiti nella piazza centrale e si dirigevano verso la struttura ospedaliera di Suna.


Che cosa è successo qui?


Le sembrava impossibile…era stata via solo pochi giorni, cosa avrebbe mai potuto causare tutti quei feriti?
Curiosa, o ficcanaso a seconda dei punti di vista, si avvicinò alla processione di barelle. Non ebbe modo di rimanere a lungo, i medici che si occupavano della cosa la invitarono presto ad allontanarsi e a non intralciare il loro lavoro, tuttavia in quel breve lasso di tempo riuscì a dare delle fugaci occhiate ai feriti…Orrende mutilazioni, arti amputati e ustioni agghiaccianti deturpavano i corpi di quella gente.
Uno spettacolo terribile, che per un po’ le fece scordare ciò che aveva appena passato in missione, constatando che probabilmente a Suna c’era chi ne se l’era vista peggio.

Rincasò che era ormai sera. Aprì la porta facendo schioccare le ghiande poste all’esterno e si richiuse l’uscio alle spalle. Non ebbe nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che Yami l’aveva già accolta con uno squillante miagolio.
Nel vedere il piccolo gatto correrle incontro festoso, Kira sorrise dolcemente accucciandosi a terra, ricambiando le moine del piccolo felino nero. Era davvero contenta di rivederlo…intero.

Kira: E’ un peccato che io non capisca appieno il tuo linguaggio..se ne fossi in grado scommetto che potresti dirmi che diavolo è accaduto qui, ne?

Guardandola con quegli enormi occhioni aurei, inclinando la testa di lato, sembrava quasi che lui avesse compreso lo stato d’animo della ragazza.
Sorridendo allora, e dandogli un’ultima carezza, Kira si alzò dirigendosi in camera.
Lasciò a terra zaino, rotolo, faretra e katana e con un cambio si diresse in bagno.
Non aveva nemmeno fame…le serviva solamente una doccia e un materasso.
Si ficcò quindi sotto il getto tiepido della doccia, lasciando che l’acqua lavasse via il sudiciume e, con esso, la stanchezza accumulata negli ultimi giorni.
A doccia completata si posizionò davanti alla specchiera, come era solita fare, iniziando ad asciugarsi dal basso. Quando ben si ritirò dritta per avvolgere l’asciugamano attorno ai capelli fradici, notò qualcosa di strano nel proprio riflesso nello specchio.
Una cicatrice…una piccola cicatrice chiara posizionata sullo sterno, proprio tra i seni. Aveva davvero una forma particolare…


Sembra…Sembra un Kanji, sì. C’è scritto…Ki.


Sbiancò, mentre il ricordo del dolore lancinante che aveva provato quando il vecchio samurai le aveva poggiato la mano proprio in quel punto tornava vivido nella sua mente.
Una rabbia incontrollata le pervase il corpo, facendola tremare dall’ira.
Fu un attimo.
Il tempo di un pugno e lo specchio era a terra in frantumi, mentre delle stille cremisi ne macchiavano i frammenti sparsi sul pavimento.
Kira, ancora scossa, ritrasse la mano ferita aprendola e chiudendola per constatare se quel suo stupido gesto istintivo non le avesse provocato una frattura. Ma a quanto pareva oltre all’evidente lacerazione non v’era nulla.
Sbuffò, mettendo la mano sotto l’acqua corrente e cercando con l’altra la cassettina dei medicamenti all’interno del mobiletto.


Maledetto vecchio fissato…scommetto.., ahi! Scommetto che l’ha fatto tanto per ricordarmi l’errore che, dal suo punto di vista, ho compiuto facendo la scelta che ho fatto…maledetto stronzo…

A medicazione compiuta, la ragazza non si prese nemmeno la briga di raccogliere i frammenti dello specchio, posticipando la pulizia al giorno successivo.
Si infilò quindi sotto le coltri addormentandosi pochi minuti dopo aver poggiato la testa sul cuscino, con Yami che le si raggomitolò al fianco.

***

Il mattino seguente si sveglio di buon’ora.
Aveva diverse commissioni da fare…tra cui passare dal fabbro del villaggio per fare cromare l’arco e andare a fare rapporto da Kairi…magari così oltre che informarsi sul perché le fosse stata affidata quella missione suicida, avrebbe potuto scoprire che cosa fosse accaduto al villaggio.
Quindi dopo aver ripulito il disastro del giorno precedente ed essersi cambiata la fasciatura alla mano, mise qualcosa sotto i denti e si preparò ad uscire adeguatamente equipaggiata. Disfando il bagaglio, aveva trovato il fascicolo della missione ancora nello zaino, evidentemente quando era stato portato nel pozzo lo avevano nuovamente inserito nella borsa. Decise quindi di portarselo appresso, assieme al rapporto compilato quella mattina stessa.


Kira: Dai Yami, andiamo!

Richiamò il gatto che la seguì trillando allegro ed uscì di casa richiudendosi la porta alle spalle.
 
Top
view post Posted on 1/6/2010, 22:42     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Kira giunse a casa in breve tempo, trovando Yami bellamente acciambellato sullo zerbino davanti la porta. Non arrivò nemmeno a quattro metri, che i padiglioni auricolari del felino si rizzarono e con essi la testa, mentre le palpebre liberavano dall’oscurità quelle splendide gemme auree, che Kira tanto amava.
All’avvicinarsi della ragazza, il gatto si alzò in piedi esibendosi in una serie di moine a dir poco stupefacenti, intervallandole a degli stiracchiamenti…indispensabili dopo una bella dormita. L’Uchiha, si abbassò sorridendo alla bestiola, dandogli un paio di lunghe carezze, tali da percorrergli l’intera schiena, fino al punto in cui la coda si attaccava ad essa.


Kira: Dai entriamo…ho un paio di cose da fare.

Per prima cosa, quando i due entrarono accompagnati dagli schiocchi allegri delle ghiande, Kira lasciò la tracolla all’entrata, dirigendosi subito in cucina per prendere del latte, un bicchiere ed un piattino da portare in camera.
Versò quindi il liquido nel bicchiere per sé ed in seguito riempì il piattino di Yami che non stava più nella pelle. Solo a quel punto, seduta a gambe incrociate sul letto, iniziò a sfogliare il fascicolo di incipit. Quella mattina l’avrebbe passata così, mentre il pomeriggio nel pomeriggio si sarebbe dedicata agli allenamenti.


Vediamo un po’ cosa sono chiamata a fare…

***

Un paio di giorni passarono rapidi. Era il necessario per rimettersi completamente dall’ultima missione svolta e per dare tempo al fabbro di finire il lavoro sull’arco e le frecce.
Quella mattina Kira si svegliò prestissimo. Avrebbe dovuto fare un salto al centro del villaggio proprio per andare a pagare il lavoro fatto sulle sue armi, in seguito a ciò avrebbe nuovamente lasciato Suna per una missione. Una misera C…però era pur sempre utile.
Preparò quindi il proprio equipaggiamento, facendo una colazione veloce ed uscendo con trillante Yami alle calcagna.

 
Top
view post Posted on 20/6/2010, 13:49     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Era ormai il tramonto quando Kira giunse in prossimità delle alture che creavano la difesa naturale di Suna. L’enorme altopiano si stagliava scuro sull’orizzonte infuocato mentre la ragazza, provata dal lungo viaggio, attraversava le porte del villaggio prendendo immediatamente la strada di casa. L’immagine della residenza del Kazekage diroccata, le si presentò immediatamente di fronte riaprendo una serie di interrogativi, su quanto via aveva trovato un paio di giorni prima. Quell’anello e quella veste nascoste in un cassetto della scrivania, potevano voler dire tutto e niente in realtà. Per questo avrebbe chiesto spiegazioni a Kairi al più presto…

Non è il momento di pensarci…Ora ho soltanto bisogno di tornare a casa…già “casa”…anche se questa non è casa mia.

In ogni caso, fu con estremo sollievo che i suoi orecchi udirono l’allegro crocchiare delle ghiande poste sull’entrata, mentre la ragazza girava rapidamente le chiavi nella serratura, infilandosi all’interno dell’abitazione e sfilandosi il prima possibile zaino e rotolo dalle spalle.
Massaggiandosi con cautela le spalle e snodando il collo ormai indolenzito, fece il giro delle finestre lasciando si i balconi chiusi – tanto ormai era sera – ma aprendo leggermente i serramenti così che passasse un po’ d’aria. Contemporaneamente cercò Yami con lo sguardo, richiamandolo anche con il noto e ripetitivo schiocco delle labbra , ma a quanto pareva il gatto era fuori a caccia…d’altronde quello era l’orario migliore dopo l’alba.


Kira: Meglio così…devo muovermi a nascondere le parti del Barroth finchè è assente, altrimenti ci si fionderà addosso come se fosse erba gatta…

Si diresse quindi in camera, aprendo l’armadio e cercando a terra nel punto in cui teneva i rotoli di scorta, agguantandone uno e tornando all’entrata dove aveva lasciato i propri bagagli. Trattenendo il rotolo che aveva appena preso dal guardaroba tra i denti, mise mano alla pergamena anbu imponendo le mani in un unico sigillo che fece apparire, in una fastidiosa nuvoletta di fumo, le parti del Barroth che aveva intagliato, la faretra, l’arco e l’armatura.
A quel punto Kira si fece appena indietro, distendendo l’altro rotolo a terra componendo uno jutsu che le avrebbe permesso di sigillare quei trofei nel rotolo minore…in fin dei conti, quello anbu le serviva per l’equipaggiamento da missione, non era il caso portarsi dietro quella roba…avrebbe solo occupato spazio.
In pochi attimi, così come erano apparsi, quei ricordi del suo recente compito scomparirono in uno sbuffo, nascosti al sicuro all’interno di quel piccolo rotolo che la giovane si accinse a riporre nell’armadio. Prima di richiuderne le ante però, estrasse anche dei ricambi…aveva decisamente bisogno di una doccia.
Stava appunto voltandosi verso il proprio letto, spogliandosi dell’equipaggiamento, quando notò un piccolo esserino nero e peloso fissarla con due grandi occhi aurei, tranquillamente appollaiato sul giaciglio della ragazza.


Kira: Oh Yami, bentornato! Fatto buona caccia?

Ho fatto appena in tempo…questo gatto ha un tempismo da record…

Rimettendosi in piedi, ed alzando la coda in segno di saluto, il felino miagolò squillante in risposta alla ragazza, che per farlo stare tranquillo mentre lei svolgeva le proprie faccende, interruppe momentaneamente i propri affari, accompagnando il gatto in cucina e premiandolo con un piattino di latte.
Dopo di che si diresse senza più remore alcuno in bagno, rilassando i nervi sotto l’acqua tiepida e scrosciante della doccia. Fu un vero e proprio toccasana, lasciarsi massaggiare le spalle dal getto dell’acqua, tanto che quando uscì dal bagno in veste da camera, seguì il richiamo del proprio stomaco preparandosi un piatto di tagliolini.
Certo…non erano buoni come quelli che preparava sua madre, ma erano più che accettabili, stava migliorando.
Conclusa la breve cena, si infilò sotto le coperte, con Yami che le si acciambellò bellamente sullo stomaco, addormentandosi serena in pochi minuti.

***

Il mattino seguente, fu la lingua ruvida del gatto sul naso a svegliarla…o meglio, il suo alito mattutino pestilenziale. Non ebbe nemmeno bisogno di cincischiare altri minuti prima di svegliarsi completamente, quella puzza era stata più che sufficiente per riattivare tutte le sue funzioni cerebrali.
Si preparò quindi per uscire, indossando il proprio equipaggiamento al completo. Quella mattina, infatti, sarebbe dovuta passare alla residenza del Kazekage per portare il rapporto dell’ultima missione che avrebbe steso di lì a pochi minuti, ed in seguito aveva idea di andare ad allenarsi. Riposarsi troppo non era nel suo stile…e, comunque, aveva bisogno d’affinare i suoi ultimi apprendimenti, senza contare che doveva assolutamente capire se sarebbe stata in grado d’utilizzare quella strana nebbia incandescente anche senza l’ausilio del Ki dei samurai…
Perciò si sbrigò nei bisogni di prima necessità, in modo da poter uscire il prima possibile. Stese velocemente, ma al meglio e in maniera alquanto dettagliata, il resoconto della missione, imbracciando il fascicolo pronta per uscire.


Kira: Yami! Dai andiamo!

Al richiamo della ragazza, il gatto smise di giocherellare con un filo tirato del tessuto di una delle poltrone del salotto, raggiungendo Kira trillando ed uscendo con lei, lasciandosi la casa alle spalle per l’ennesima volta.
 
Top
view post Posted on 21/6/2010, 20:32     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Quella sera Kira, affiancata da un trotterellante Yami, rientrò poco prima del tramonto con a carico, uno specchio nuovo di zecca. Già…infatti da quella volta in cui per stizza, nel vedere l’insolente riflesso della cicatrice a forma di kanji che portava sul petto, aveva tirato un violento pugno allo specchio frantumandolo, non si era più presa la briga di comprarne uno nuovo. Ma quell’oggetto in bagno era indispensabile tra una cosa e l’altra, quindi infine si era decisa a passare a comprarlo in una bottega del centro. Poco male…aveva un pensiero in meno ora.
Meccanicamente, come se quelle azioni ormai fossero all’ordine del giorno, sistemò un po’ la casa, ripulendo dove era necessario e mettendo a posto il proprio disordine. Infine, appese lo specchio in bagno che riprese il suo vecchio ed accogliente aspetto, facendole tirare un sospiro di sollievo. Tra una faccenda e l’altra, il tempo passò tanto in fretta che nemmeno vi fece caso, cosicché si ritrovò con la pancia piena e sotto le coperte a leggere il libro di Sho, senza nemmeno rendersene conto.
E così furono i giorni a seguire…Semplici e ripetitivi. Un comune susseguirsi di azioni abitudinarie, dettate più dal bisogno d’occupare il tempo che altro. Alzarsi, fare colazione, allenarsi, cenare, dormire…e di nuovo tutto daccapo, nella creazione di quella catena di gesti che per quanto fossero ovvi, l’avrebbero portata alla pazzia.

Fu per rompere quel circolo vizioso, o forse perché Yami l’aveva stranamente mollata in casa, costringendo la ragazza ad aprire tutte le finestre per far passare la puzza di quella “polpetta” che permaneva nonostante la suddetta fosse stata accuratamente pulita, che quella sera Kira, si ritrovò seduta sul tetto della casa a cupola a guardare lo splendido cielo notturno di Suna. Il velo nero sembrava cosparso di polvere di diamanti da quanto le stelle erano vicine tra loro e lucenti. Uno spettacolo davvero unico che mai la giovane si sarebbe stancata d’ammirare e che sempre la portava a riflettere.
Si ritrovò quindi a ripercorrere gli ultimi tempi…Dal momento in cui aveva lasciato Oto per desiderio di Illya sino a quell’istante stesso. In quell’ultimo periodo, tra missioni, casini ed allenamenti vari, non era riuscita a prendersi un po’ di tempo per sé stessa e per i suoi pensieri…Pensieri che volavano lontani da Suna, diretti soprattutto ad Oto, o meglio, a Shizue…di Oto in sé non le importava poi così molto.


Ho detto a Denka e Hina che mi sarei recata all’eremo non appena mi fossi liberata dagli impegni con la Mizukage, ma…da quel momento sono cambiate un sacco di cose e non posso lasciare Suna per interessi personali senza il consenso di Kairi. Uffa però…Shizue mi manca…mi manca tanto…

In un momento di nostalgia sia fisica che spirituale del ragazzo, Kira si racchiuse su sé stessa, abbracciando le ginocchia e poggiando la fronte su di esse, lasciando che i capelli neri come la notte, scivolassero in avanti scomposti. Tutto quel tran tran che aveva avuto negli ultimi tempi, non le aveva dato modo d’avvertire quella mancanza in maniera tanto forte e chiara…Era come se essa stessa si fosse martoriata di lavoro per mascherare quell’angoscia causata dalla distanza del ragazzo, per evitare di pensarci…ed inequivocabilmente, in quel momento di tregua, le era ripiombato tutto addosso. La sofferenza d’aver dovuto lasciare Oto, senza poterlo vedere un’ultima volta, il senso di colpa per aver scelto di seguire il proprio egoismo andando a Suna, piuttosto che restare a Kiri e raggiungerlo all’eremo in minor tempo, il non sapere quando mai l’avrebbe potuto riabbracciare, l’ignorare totalmente come se la stesse passando…Tutto. Idee, pensieri, ricordi – belli e brutti che fossero – la seviziarono brutali, stringendole cuore e stomaco in una morsa dalla quale non c’era via d’uscita, tanto che anche l’autocontrollo indotto di Kira finì per cedere, lasciando sfogare tutti quei sentimenti contrastanti in un pianto liberatorio. Il silenzio della notte fu quindi spezzato dai singhiozzi spezzati e mal trattenuti della ragazza che, sapendosi sola, non si trattenne come avrebbe fatto in presenza d’altri. Lasciò che quelle stille salate le bagnassero le guance, rigandole spietate, finché attratte dal loro stesso peso, non si infrangevano sulla cupola di sabbia compatta della sua abitazione, cessando la loro passata esistenza.

E si sfogò di tutto…fregandosene bellamente che magari qualche altro animo tormentato avrebbe potuto essere fuori come lei, ignorando l’immobilità della sera. Lasciò scorrere i minuti come fossero ore, con quel loro incessante scorrere ritmico ed assoluto, finchè i sussulti del suo petto e del suo cuore non iniziarono a scemare.
Furono un delicato tocco sulla coscia e un solletichio fastidioso alla guancia, a farle alzare il viso che portava ancora i segni delle lacrime. Con sua grande sorpresa, si ritrovò ad una spanna da una coppia di grandi occhi aurei che, in quel frangente, le apparvero tanto umani da metterle i brividi. Sembravano preoccupati…come se le volessero dire “Io ci sono”.
Un mesto sorriso, increspò quindi il viso di Kira…facendo risplendere di una luce quasi divertita gli occhi ancora umidi dal pianto. Carezzò il pelo vellutato di Yami, che nero com’era si mimetizzava alla perfezione in quella notte nostalgica.


Kira: Si lo so che tu sei sempre con me.

Sussurrò al gatto, per poi aggiungere tra sé:


Ma non mi basta…
 
Top
xX Andrea Xx
view post Posted on 22/6/2010, 18:26     +1   -1




Camminando per il villaggio ebbe diversi imprevisti, incontrò diverse decine di persone che gli fecero perdere tempo in un modo o nell'altro. Tuttavia non furono ore sprecate, ebbe modo di scambiare qualche parola con i famigliari di alcuni degli shinobi deceduti a causa dell'incendio, ebbe modo di asciugare le loro lacrime e sentirsi rassicurato egli stesso dai loro incoraggiamenti, pregni di sofferenza e, al tempo stesso, di grande speranza. Dopo questi inaspettati incontri, con il cuore alleggerito dagli sfoghi di quelle persone, riprese il proprio tragitto verso casa di Kira Uchiha ammirando il cielo stellato che aveva preso il sopravvento sul pallore del tramonto nel giro di pochi minuti. Giunse così nelle vicinanze della casa della kunoichi di Oto, udendo soffocati singhiozzi sulla sommità dell'edificio: aguzzò lo sguardo, cercando fra l'oscurità, la sagoma di Kira. La trovò, accovacciata su se stessa e dolcemente strusciata dal suo fedelissimo gatto Yami. Rimase fermo, indeciso e turbato da quella stessa situazione: cosa avrebbe dovuto fare? Sarebbe stato meglio andarsene oppure darle voce, coinvolgendola in discorsi che, per lo meno, l'avrebbero distratta dai pensieri poco piacevoli che le attanagliavano la mente in maniera piuttosto evidente? Fu un attimo: istintivamente le rivolse la parola, mostrandosi sotto la luce della lanterna appesa all'architrave della porta d'ingresso.

Kira, tutto a posto? Avrei bisogno di parlarti.. Esitò. .. se vuoi ripasso domani mattina, come preferisci.

Stette dunque immobile in attesa d'una risposta, sicuro d'aver fatto la più pessima delle figuracce.
 
Top
view post Posted on 22/6/2010, 20:54     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Emettendo solamente corti respiri spezzati, Kira stava ancora tentando di riprendersi completamente da quella malinconia improvvisa, quando la voce di Kairi le tolse del tutto il fiato dai polmoni, facendola scattare seduta in un istante. Lì, sotto casa, proprio davanti all’ingresso, nella cupola di luce creata dalla lanterna appesa sull’architrave della porta, stava il giovane Kazekage.
Lo sguardo sbigottito, quasi spaventato, della giovane lasciò ben intendere che non aveva nemmeno avvertito la presenza del ragazzo. Troppo turbata dai suoi pensieri, non lo aveva sentito avvicinarsi e chissà da quanto tempo era lì che la osservava…Per quanto sperasse che non avesse assistito sin dall’inizio, era chiaro che avesse visto abbastanza, altrimenti che motivo avrebbe dovuto avere di chiederle se fosse tutto a posto?


Beh…ormai la frittata è fatta…

Fu il tonfo sordo di Yami che scendeva a terra per avvicinarsi al Kage a darle una smossa. Si asciugò alla bell’e meglio gli occhi e le guance con il braccio prima di scendere anch’essa con un balzo, seguendo l’esempio del gatto che, nel frattempo aveva raggiunto Kairi, iniziando ad annusarlo piuttosto insistentemente.

Kira: Si… rispose con voce incerta O meglio no, ma non è nulla di grave. Solo un po’ di…nostalgia.

Si avvicinò quindi a Kairi, entrando nell’alone di luce giallastra creata dalla lanterna. Quando ridusse le distanze, tanto da poter discorrere tranquillamente, riprese a parlare lanciando solo e brevi fugaci occhiate dirette al giovane, vergognandosi d’essere stata presa in un momento di debolezza come quello e ben sapendo che i segni che quegli attimi le avevano lasciato erano ancora chiaramente visibili.

Kira: Dimmi pure, se sei venuto sin qui deve essere importante. Altrimenti non ti saresti mosso di persona. Però…è meglio entrare, qui rischiamo d’essere sentiti.

Aprì quindi la porta, facendo entrare Kairi con Yami sempre alle calcagna ed accennandogli d’accomodarsi nel salotto, su di una delle 2 poltrone presenti, mentre Kira, prendeva posto sull’altra.


Edited by Lucifergirl88 - 23/6/2010, 08:09
 
Top
xX Andrea Xx
view post Posted on 23/6/2010, 16:02     +1   -1




Non mi pare abbia mai lasciato trapelare nostalgia dalle sue parole e dalle sue azioni.. per lo meno non nei confronti di Oto... tuttavia inutile portare avanti il discorso, non sembra voglia approfondire tanto l'argomento quindi tanto vale lasciar perdere...

Pensò così in quei pochi che ebbe a propria disposizione prima che Kira gli piombasse a pochi passi, domandando quale fosse il motivo di quella visita talmente insolita ed inaspettata. Kairi s'abbasso, piegandosi sulle ginocchia, per accarezzare un poco la gatta, ancora occupata ad annusarlo da capo a piedi, poi accolse l'invito di Kira ad entrare in casa senza avere dunque modo di iniziare a risponderle.

Sì, hai ragione, meglio entrare.

Seguì la kunoichi di Oto fin nel salotto, dove s'accomodò sulla poltrona rimasta libera, ancora piacevolmente importunato dalle moine di Yami.

Dev'essere attratto in qualche modo dall'odore di cane che m'è rimasto addosso.. sai, ho passato due giorni all'eremo.. giusto per rilassarmi un po'.. e sono tornato da poche ore.. non ho ancora avuto tempo di cambiarmi i vestiti..

Sorrise pacatamente, partendo poi con serietà ad esporre le proprie intenzioni alla ragazza, che nel frattempo s'era ripresa dalla crisi nostalgica d'un paio di minuti prima.

In questi due giorni di mia assenza, Fukiko è stata pressata diverse volte affinché accettasse una missione parecchio "intrigante".. Lo scopo sarebbe dovuto essere uccidere tutti gli Uchiha presenti nel Turbine, ma quello che mi domando io è: quanti Uchiha ci potranno mai essere al Turbine? E soprattutto, cosa deve importare alla Sabbia se ci sono dei mukenin della foglia là? Saranno affari di Konoha, dico io.. Credo tu sia già arrivata a capire quali sono i miei timori. E' per questo che ho deciso di partire fra tre giorni per la missione che dovrebbe aiutarmi a mettere una bella pietra sul mio passato e raccogliere qualche informazione sulle intenzioni di quei due dannati vecchi.

Fece una pausa, dandosi un occhiata intorno e notando quanto la casa fosse pulita.

Sembra che ultimamente tu abbia avuto parecchio tempo per dedicarti alle faccende domestiche e alla nostalgia.. Ti andrebbe di cambiare aria e accompagnarmi, passata la mezzanotte, da un vecchio amico e poi partire con me, a tempo debito, per la missione al Turbine? La prima proposta è un modo come un altro per poter fare due chiacchiere, avrei anche qualcosa di esilarante da raccontarti.. Disse, ripensando divertito a Sabaku No Yumi. .. la seconda invece potrebbe rivelarsi il vero e proprio inizio del nostro allenamento, mi aiuteresti nel completamento della missione e allo stesso tempo io avrei modo di constatare le tue abilità e iniziare a darti qualche consiglio; ammetto di non averti dato lo spazio che meriti e di averti usata semplicemente per svolgere missioni a carico del Villaggio, quindi prendilo anche come un tentativo di farmi perdonare.. Ripensò questa volta all'ironica battuta ricevuta pochi giorni prima nel suo studio riguardo al continuo ritardo degli allenamenti promessi in seguito alla siglatura verbale del patto fra lui e Kira stessa. .. conscia però dei rischi che tutto ciò comporterebbe.

Come sempre, si zittì e attese la replica della giovane.

GDROFF pardon se qualcosa non fila, se alcune frasi sono buttate a caso, ma il polso destro rotto proprio in periodo d'esami, per uno che scrive di destro e ha tre esami scritti in una settimana, è peggio di una fiamma ossidrica sulle palle.. sto scazzato in poche parole XD GDRON
 
Top
view post Posted on 23/6/2010, 20:28     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Kairi concordò con lei che, discutere di qualsiasi notizia le stesse portando, fosse qualcosa da fare lontano da orecchi indiscreti che, con concezione di causa o meno, avrebbero potuto udire stralci di discorsi poco opportuni. Senza contare il fatto che copertura o no, agli occhi della maggior parte dei ninja e degli abitanti di Suna, Kira era e rimaneva una mukenin, un soggetto poco raccomandabile, e quindi vedere il Kazekage, anch’esso con trascorsi poco chiari, dirigersi e fermarsi a casa sua poteva far nascere dicerie di qualsiasi genere…dalle piccole gelosie alle infamie di tradimento.

Già…meglio non correre il rischio.

Il ragazzo si accomodò quindi sulla poltrona di fronte alla sua, mentre Yami continuava imperterrito ad annusargli piedi e gambe fin dove potesse giungere con quel piccolo naso scuro. Arrivava persino ad alzarsi sulle zampe posteriori allungando il collo per potersi inerpicare più in alto sulle vesti di Kairi. Evidentemente come diceva, il Kage stesso, percepiva l’odore dei cani dell’eremo…anche se Kira dubitava seriamente si comportasse così per “attrazione”.

Kira: No…direi che “attratto” non è proprio la parola più adatta. Rise, grata in qualche modo allo shinobi d’averla distolta dal pensiero di Shizue Posso assicurarti che da un momento all’altro inizierà a…eccolo lì. Inaspettatamente Yami era passato dall’annusare allo strusciarsi ripetutamente sulle gambe di Kairi, arrivando anche a rotolarglisi sui calzari Sta coprendo l’odore dei tuoi cani col suo…sei di sua proprietà ora, buona fortuna!

Restituì il sorriso tranquillo dell’Uchiha più grande, stupendosi essa stessa di quanto lo spirito di Kairi si fosse rasserenato dall’ultima volta che l’aveva visto. Era tanto calmo, da tranquillizzare anche lei in qualche modo. Andare all’eremo gli aveva giovato davvero.
In seguito a quel breve interlazzo quasi divertente, il Kazekage riprese un’espressione seria iniziando ad esporle i motivi che l’avevano spinto ad andare da lei, quella sera.
Le rivelò che in quei due giorni in cui era stato assente, Fukiko era stata pressata insistentemente affinché accettasse una missione che aveva come obiettivo l’eliminazione degli Uchiha rifugiati al Turbine. Il che era parecchio strano…in fondo, quanti Uchiha avrebbero potuto esserci laggiù? E che fastidio davano? Senza nominare il fatto che comunque erano affari che doveva sbrigare Konoha e non Suna, proprio come diceva Kairi stesso.
Era più che ovvio che ci fosse qualcosa dietro…dacché ne sapesse Kira, Eisaku era al Turbine, quindi poco le ci volle per comprendere quali fossero i timori di Kairi: l’idea dell’ennesimo complotto contro di lui non era affatto da escludere.
Quindi annuì quando il ragazzo le espose la sua decisione di partire per quella missione egli stesso, anche se non capiva perché andasse a dirlo a lei…La risposta alla sua curiosità arrivò immediata. Kairi la invitò ad accompagnarlo a prelevare un suo vecchio amico quella sera stessa dopo la mezzanotte…e di partire con lui a tempo debito, per quella missione al Turbine. Aggiunse che era anche un modo per farsi perdonare del fatto d’averla fatta lavorare per il Villaggio senza iniziare ad allenarla. Cosa che avrebbe iniziato a fare in quella missione stessa. Inoltre pareva avesse qualcosa di esilarante da raccontarle…
Non servirono altre parole, perché il malumore di Kira passasse completamente. Quella notizia era arrivata come una brezza fresca, che aveva soffiato via la nebbia che avvolgeva ed incupiva i suoi pensieri, facendo tornare il sereno.


Kira: E lo chiedi anche?! Certo che vengo! Quando mi ricapita un’occasione così? E poi…l’idea che quei vecchi possano essere coinvolti in tutta questa faccenda mi stuzzica parecchio.., allo stesso modo di vedere in faccia l’Uchiha che sta dietro a quegli abomini. Uno di loro mi disse anche di stare lontana da Eisaku…ma dopo quello che ho visto in quel campo e attorno ad esso, proprio non se ne parla. Verrò.

Sentenziò infine, per poi rispondere a quella velata ironia con cui Kairi aveva iniziato la sua proposta, riferendosi in modo sarcastico allo strano ordine che regnava in casa e alla giustificazione piuttosto elusiva che Kira aveva usato per spiegare le condizioni in cui era stata trovata.

Kira: In quanto alla pulizia, il fatto che tenga in ordine non mi pare un buon motivo per puntualizzare, almeno io il mio caos lo metto a posto da me. commentò pungente Per il resto, mi pare ovvio che dopo un anno che non lo vedo senta la mancanza di Shizue, è pur sempre il mio raga…amico…si corresse, ma ormai l’aveva fatta Oh al diavolo! Tientelo per te!

Si voltò di lato col viso corrucciato e le gote rosse d’imbarazzo, dandosi dieci e più volte della stupida per la sua malsana abitudine di ribattere sempre e comunque se colpita nell’orgoglio.
Fu allora, mentre vagava alla rinfusa nella propria testa alla ricerca di qualsiasi pensiero che la potesse distrarre dalla momentanea vergogna, che ripensò a dei piccoli dettagli della conversazione. Due in particolare: l’evento esilarante e il fatto di dover andare a prendere l’amico di Kairi dopo la mezzanotte…Perché mai dopo la mezzanotte? La gente normale dormiva a quell’ora!

Già…la “gente normale” si, ma forse l’amico di cui accenna esula da questo gruppo…

Kira: Perché dopo la mezzanotte? Chiese, tornando ad incrociare gli occhi del Kage E…che è accaduto di tanto divertente? Sono curiosa…
 
Top
xX Andrea Xx
view post Posted on 23/6/2010, 21:19     +1   -1




Bhè, non avrebbe senso avere così tante persone al mio servizio se poi facessi tutto io, non credi? Comunque tranquilla, di Shizue già sapevo.

Rispose così alla provocazione di Kira e alla sua successiva ed involontaria confessione. Rallegrato dall'entusiasmo della ragazza all'idea di partire per una missione non troppo semplice insieme a lui, fece per alzarsi dalla poltrona allontanando con delicatezza la gatto ancora intento a marcare la sua proprietà.

Bene Kira, allora non vedo alcun motivo per ritardare, avremo tutta la nottata per parlare, ora è meglio se vado a sistemare le ultime cosucce alla residenza visto che non torneremo prima di domani sera. Ti aspetto alle porte per mezzanotte allora..

Iniziò ad avviarsi alla porta, senza attendere che Kira lo accompagnasse o comunque sia acconsentisse alle sue ultime parole, quando gli sovvenne l'ultimo paio di domande della ragazza; così, oramai in prossimità dell'uscita, disse:

Partiremo a mezzanotte in modo da arrivare a destinazione poco dopo l'alba, purtroppo anche i criminali dormono la notte, altrimenti saremmo potuti partire già adesso.. Per il resto, ti basti un nome: Sabaku No Yumi. Il resto lo rimandiamo fra due orette..

Sorrise, alquanto divertito.

Allora a dopo, Kira.

Se ne uscì, salutando e richiudendosi la porta alle spalle.
 
Top
view post Posted on 24/6/2010, 19:30     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


A quanto pareva Kairi non sospettava minimamente che a risistemare l’ufficio provvisorio fosse stata Kira, quindi, come ovvio, non poteva nemmeno essersi posto il dubbio se la ragazza avesse visto qualcosa di troppo, ma di questo ne avrebbero parlato poi…La kunoichi infatti aveva tutta l’intenzione di approfittare di quell’ “uscita di prelievo” per farsi spiegare dal ragazzo per quale motivo conservasse ancora quei gingilli.
In quanto alla faccenda di Shizue…il fatto che Kairi già lo sapesse ci stava. Al chunin effettivamente aveva scrutato, anche se per pochi secondi, nella sua mente…quindi era del tutto plausibile che, cercando informazioni su Keiichi, fosse incappato in qualche ricordo di Shizue. Inoltre, il fatto che lo sapesse e non ne avesse mai parlato o quanto meno tentato di estirparglielo in qualche maniera, la rincuorò.

Il Kazekage quindi scostò delicatamente Yami dalle proprie gambe, il quale brontolò contrariato, ma obbedì senza fiatare oltre, e si avviò verso l’uscita dicendo a Kira di presentarsi alle porte del villaggio per mezzanotte. Aggiunse inoltre poche parole per giustificare l’orario della partenza, lasciando facilmente intendere che sarebbero andati da un criminale. Pur tuttavia questo non turbò particolarmente Kira…malvivente o meno, se Kairi si fidava di questo suo vecchio amico tanto da coinvolgerlo in una missione come quella che avrebbero dovuto affrontare, un motivo ci doveva pur essere. Ciò che lasciò interdetta la chunin furono le parole seguenti: ovvero il coinvolgimento di Yumi nel fatto esilarante che Kairi le avrebbe raccontato solamente un paio d’ore dopo, lasciandola così a rodere nel dubbio…


Kira: Hey! Ma non è giust…

Non fece nemmeno in tempo a farsi udire, che il kage aveva superato la soglia con un risolino divertito dipinto in viso, chiudendosi la porta alle spalle. L’aveva lasciata con un nome e nulla in mano il simpaticone! Tanto che la giovane Uchiha, anche senza volerl,o poiché le informazioni erano esigue, iniziò ad arrovellarsi su che diamine potesse centrare la kunoichi del deserto con l’evento divertente che aveva vissuto Kairi in quegli ultimi tempi.

Bha…è inutile che mi sforzi. Dovrò aspettare dopo. Nel frattempo è meglio che mi sbrighi a prepararmi.

Kira: Non ti muovere di lì tu!

Ammonizione inutile quella diretta al gatto, il quale si era appropriato della poltrona dove fino a pochi minuti prima era seduto Kairi, acciambellandosi per schiacciare un pisolino.
Velocemente quindi, Kira si recò nelle stanze sul retro, dandosi una rinfrescata rapida, per scacciare anche gli ultimi segni del momento di cedimento che aveva avuto, e resettando le proprie cose. Si agganciò la cinta con la katana e la faretra alla vita, preparando poi il rotolo e il resto dell’equipaggiamento all’entrata.
Come era solita fare prima di lasciare casa, dispose le ciotole di Yami colme di cibo e acqua sul pavimento, cosicché il gatto potesse sfamarsi a sufficienza in sua assenza. Se poi avesse avuto voglia di qualche cosa più sfiziosa della carne secca, sapeva come procurarsela…
A quel punto i minuti passarono in fretta, e l’ora di uscire arrivò in un baleno. Indossando quindi il mantello scuro per ripararsi dal freddo pungente del deserto notturno e issandosi rotolo ed equipaggiamento addosso, Kira uscì di casa, diretta alle porte del villaggio.

 
Top
view post Posted on 13/7/2010, 21:50     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Kira rientrò trovando Yami comodamente straiato a terra nella parte più in ombra della casa, ovvero nell’angolo più remoto della camera. Il piccolo felino nero se ne stava lì, allungato quanto più potesse, cercando di raffreddare il corpo scuro e poco incline al clima torrido di Suna come meglio poteva. La ragazza non lo aveva mai notato soffrire tanto il caldo come in quel momento, ma dovette ammettere che quel giorno era davvero afoso. Anomalo per il clima secco del deserto...tuttavia non è che si potesse fare granché.
Scaricando i bagagli sul letto, si avvicinò al gatto accucciandoglisi vicino, e guardandolo inclinando la testa di lato proprio come avrebbe fatto lui.


Kira: Ti vedo a terra amico mio…

Soggiunse sospirando e carezzando appena la pelliccia lucente e pulita della creatura. Questi nonostante avesse gli orecchi belli tesi e pronti a captare ogni singolo rumore, non alzò nemmeno la testa, limitandosi a socchiudere appena gli occhi e a fare un accenno di fusa…troppo sfibrato anche per quelle.
Kira si corrucciò, mentre le proprie budella si contorcevano per la fame e, seguendo il suo stomaco, si alzò con un sorriso furbo stampato in faccia, avviandosi in cucina.
Si preparò rapidamente un ramen istantaneo, scaldando l’acqua e travasandola nella confezione, lasciandola agire per un paio di minuti.
Nel frattempo, fece il gesto d’estrarre dalla credenza un piattino di ceramica. Il tintinnio del piatto contro quello adiacente, venne immediatamente seguito da un leggero tonfo sul tavolo.
La chunin si voltò con un sopracciglio alzato e l’espressione di chi aveva appena avuto ciò che voleva, rivolgendosi a Yami misteriosamente rinato al solo udire quel tintinnio.


Kira: Sei impossibile sai? Soggiunse mentre si chinava a prendere il latte dal frigo Però devo ammettere che sei un bravo attore, non c’è che dire. Mai pensato d’intraprendere quella carriera invece di correre dietro a me, mh?

Il gatto, la osservò trepidante. Aveva le pupille dilatate e i baffi tirati in avanti...Non ce la faceva proprio più ad aspettare, era palese, tanto che Kira pensò che il miagolio di risposta che ricevette potesse tradursi in un:

Si hai ragione, tutto quello che vuoi…ora me lo dai il latte?


Ridendo a quel pensiero, Kira versò il latte nel piattino, accontentando Yami e, sempre col sorriso sul viso, iniziò a consumare il pasto.
Da quel momento in poi, il tempo passò rapidamente e tranquillo. Trascorse il pomeriggio in casa, leggendo e giocando con il gatto che a quanto pareva aveva riacquistato tutto il suo brio, soffermandosi a pensare al giorno dopo solamente la sera, dopo la doccia, quando stava per infilarsi sotto le coperte.
Sarebbe andata ai funerali degli shinobi di Suna.
Sì…erano ninja che non conosceva, tuttavia meritavano rispetto per il semplice fatto d’essere stati shinobi. Poco importava che fossero di Konoha, Suna, Kiri o Oto…erano ninja, e in quanto tali meritavano d’essere onorificati anche da lei.
E poi…era anche una questione di rispetto nei confronti di Kairi e Suna stessa; il primo perché le aveva dato fiducia, la seconda perché la ospitava e tollerava la sua presenza.


Già però…non ci posso andare come mi agghindo di solito. Credo…si, credo d’avere ancora quel kimono…

Si diresse verso l’armadio dove teneva gli abiti da cerimonia.
Ne aveva solamente un paio d’appesi: quello che le era stato dato a Kiri per la presentazione di Illya come nuova Mizukage e qualcosa che si era portata appresso da Oto. Mai usati, ma tenuti lì per l’evenienza.
Quello che serviva a lei era stato piegato e messo in una angolo a terra, nell’augurio di non doverlo usare mai, accanto ai sandali allegati. Sospirando raccolse calzari e kimono…e appese quest’ultimo fuori il guardaroba perché si distendesse e perdesse le pieghe causate dal lungo non utilizzo. Non era nulla di che, un kimono semplicissimo, lineare e nero…quello che le era stato consegnato a konoha e che fortunatamente non aveva mai indossato.
Quando finalmente ebbe terminato, si mise a letto…addormentandosi mentre ripassava mentalmente i dettagli della missione di spionaggio che aveva compiuto per Kairi ai danni di Eisaku Uchiha, così da essere pronta per la partenza per il Turbine ormai prossima.


***


Il giorno seguente, si vegliò di buon ora sbrigandosi in fretta con le faccende domestiche, poiché temeva di non riuscire ad indossare il kimono da cerimonia in tempi brevi. Non le erano mai piaciuti gli abiti tradizionali o più semplicemente “da donna”…Si sentiva costretta in quelle pieghe di stoffa, in prigione. Non era a suo agio, preferiva degli indumenti che la lasciassero libera di muoversi come preferiva…Tuttavia per quella volta avrebbe dovuto fare uno sforzo.
Al contrario delle sue aspettative, finì l’ultimo giro della fascia in vita largamente in anticipo rispetto all’orario prefissato, quindi ebbe modo di fare colazione in compagnia di Yami con tutta calma.
Uscì accompagnata dal gatto, un’oretta più tardi, diretta al luogo in cui si sarebbe svolto il funerale.

 
Top
view post Posted on 24/7/2010, 14:23     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
16,471
Location:
Belluno

Status:


Fu di ritorno in tempi accettabili dalla cerimonia, con una confusione in testa e nell’animo che non avrebbe dovuto avere, ma che invece la torturava dall’inizio del funerale. Domande insolute alle quali non sapeva dare risposta certa, quesiti di cui la risposta le era più che chiara, ma ai quali Kira stessa non voleva dare soluzione. Perché altrimenti sarebbe stato vero…Se non vi badava invece, sarebbe rimasto solo un pensiero, i soliti che l’avevano inseguita da quando era fuggita da Konoha, ma che sempre accantonava in favore della propria serenità mentale.
Sbuffando, si diresse in camera iniziando a svestirsi da quel kimono ingombrante e scomodo in favore del suo usuale equipaggiamento. Stava per partire.
Poche ore e si sarebbe imbarcata in una missione complicata e pericolosa con un membro dell’Akatsuki a seguito e guidata dallo stesso Kazekage che con le sue parole era riuscito a scombussolarla tanto.


Che strano gruppetto…
sorrise il Kazekage, un membro dell’akatsuki e un membro di Oto.

Quando si fu liberata dalla veste da cerimonia, si sentì immediatamente meglio e più sé stessa. Può sembrare assurdo, ma anche solamente un abito può dare sicurezza. E nella sua veste da anbu Kira si sentiva a suo agio più che con qualsiasi altro indumento. Abbastanza sicura da accantonare ancora una volta le sue incertezze e i suoi dubbi per non essere intralciata da quei pensieri durante la missione.
Sarebbe stata l’ultima cosa di cui aveva bisogno. Doveva rimanere il più lucida possibile…se andare semplicemente a fare un sopraluogo al campo aveva comportato la massima concentrazione, questa volta ne sarebbe stata richiesta ancora di più.
Era un compito difficile…non aveva idea di quanto tempo sarebbe stata via, nemmeno se sarebbe tornata…Tuttavia…


Ho una promessa da mantenere…non posso mancare la mia parola.

Si sdraiò un po’ sul letto, iniziando a ripassare tutte le nozioni che le sarebbero potute servire. Si isolò dal mondo tanto che quando Yami rientrò non lo sentì, finchè non arrivò ai piedi del letto emettendo un allegro miagolio di saluto. A quel richiamo, Kira si alzò a sedere controllando l’orologio, mentre il felino saliva sul giaciglio facendole le solite moine alle quali la ragazza rispose dolcemente.

Kira: Hey…piccolo. Dovrai stare un po’ da solo, ma so che te la sai cavare…e che te la caverai anche nel caso in cui non dovessi tornare, quindi mi raccomando: niente disastri.

Le ultime carezze sul pelo nero e lucido del gatto e poi, alzandosi e prendendo il proprio equipaggiamento, Kira si diresse alla porta richiudendosela alle spalle, diretta alla porte del villaggio dove doveva incontrarsi con Kairi.
 
Top
16 replies since 14/3/2010, 19:20   312 views
  Share