Prima prova

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view post Posted on 29/11/2009, 14:27
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♫ Peace ♫

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OT//continua da qua//OT

*La sala d'ingresso si presentava come un semplice spazio aperto di circa cento metri quadri con un soffitto altissimo e ovviamente tutto, dalle pareti a qualsiasi oggetto dell'arredamento era fatto in legno. Dall'alto un lampadario enorme e molto particolare illuminava tutta la stanza, intagliato nel legno facevala sua figura, ogni ramo era circondato da edera rampicante che all'entrata dei genin ancora si stava espandendo verso il soffitto, alcune parti rimasero penzoloni. Negl'angoli vi erano delle piante basse le cui foglie erano state lavorate in modo tale da rappresentare volti famosi come quelli vecchi Hokage o dei fondatori del villaggio della foglia, tutta opera degli anbu di Konoha che appartenevano al clan della foresta. Entrando, tra tutto quel legno e quel verde, i genin non poterono non notare una grossa vetrata posta in alto: al centro spiccava, era come una grande parete-specchio. ai lati della stanza vie erano due rampe di scale simmetriche che portavano al piano superiore ed una centrale grande almeno il doppio, tutte sembravano portare a quella grande vetrata ma l'accesso era vietato, ad ognuna di esse infatti vi erano due anbu di guardia. In attesa di ulteriori istruzioni i genin spaesati vennero fatti mettere in riga vicino alle pareti e quando i Kage furono accompagnati nella sala al piano superiore e le porte furono sigillate la voce dell'anziano saggio risuonò nella grande sala.*

"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova. "

*Mentre ancora parlava dal parquet di quella sala si alzarono all'improvviso delle masse informi di legno che lentamente presero la forma di banchi e sedie tutti uguali e dosposti in file di cinque distanti uno dall'altro circa un metro e mezzo. Su ogni banco venne poi distribuito un foglio capovolto
*

"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico "


OT/accomodatevi signori, e non toccate ancora il foglio u.u/OT

Edited by Angy in love - 29/11/2009, 15:02
 
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view post Posted on 29/11/2009, 15:23
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*Shinji e tutti gli altri genin erano ormai entrati nel castello, dove si sarebbe tenuta la fantomatica "prima prova". Il dubbio principale nella mente di Shinji riguardava ovviamente quella prova, come probabilmente tutti i genin, anche Shinji aspettava di sapere in cosa consisteva quella prova, il seme del dubbio piantato nella testa di tutti i genin presenti era come una sorta di tortura psicologica, i ninja aspettavano ma ancora non sapevano nulla, l'attesa era snervante, e perfino un ninja calmo come Shinji faticava a mantenere la pazienza e la lucidità tipici della sua personalità. Per ingannare il tempo, giocherellava con le sue kakute, ruotandole tra le dita, cambiando mano, il tutto per guadagnare appena qualche secondo di tranquillità, prima di tornare nuovamente a scervellarsi. Come al solito, gli insetti dovevano provvedere a calmarlo, prima che perdesse il controllo, come era già successo all'addestramento qualche giorni prima. Anche se in realtà, quella era una situazione totalmente diversa, difficilmente Shinji avrebbe davvero perso il senno per qualche minuto d'attesa.*

| Pronto? |


(Abbastanza, se solo sapessi a cosa devo essere pronto)


|Bella domanda, in effetti in un castello del genere le prove possono essere sia mentali che fisiche. Ma tu dovresti essere pronto per tutto, no?|

(Forse...)

| Forse? Diamine, hai passato l'ultimo mese a cmbattere e studiare, se non sei pronto tu chi lo è? Ricorda che in questa stanza metà delle persone sono genin da molto meno tempo di te, e alcuni sono stati perfino tuoi allievi. Se bocciano te, dovrebbero bocciare anche mezza Konoha. |

(Avete ragione. Eppure, mi viene difficile restare calmo di fronte a qualcosa che non conosco)


| Non ci deluderai, Shinji, rilassati. |


*La stanza era completamente in legno, ogni arredo, ogni decorazione, tutto era fatto con il materiale che più abbondava a Konoha. Solo un piccolo particolare era in vetro, nel soffitto, al centro della stanza troneggiava un enorme vetrata a specchio, che impediva di vedere oltre. Sicuramente non era uno specchio messo lì per bellezza, probabilmente era un punto da cui gli spettatori ai piani alti potevano spiare i movimenti dei genin. In effetti ai lati vi erano grandi rampe di scale che portavano ai piani superiori, sorvegliate da anbu che non avrebbero fatto passare nessuno. E' probabile che i saggi sarebbero andati in quei piani, e che anche i kage li avrebbero raggiunti, cosicchè i genin non avrebbero visto cosa succedeva sopra, ma da sopra si potevano osservare i movimenti dei genin sotto. Erano solo supposizioni, ma era molto probabile che fosse così, se Shinji fosse stato l'hokage avrebbe fatto in modo di tenere d'occhio i sottoposti senza che loro potessero vedere lui. Era più comodo.
Intanto l'attesa era quasi finita, i genin venero fatti accomodare vicino alle pareti, Shinji si aspettava che gli fosse detto cosa avrebbero dovuto fare, invece le incertezze permanevano.*


Saggio:"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova. "

*La voce dell'anziano tuonò in mezzo alla sala, e mentre ancora parlava, pezzi di legno si staccaano da terra e andavano a formare delle specie di banchi e sedie. A Shinji pareva di essere in una delle aule in cui insegnava,perlomeno si sentiva a su agio lì, sapeva di essere in un posto familiare, e in un certo modo sapeva in che cosa consisteva la prima prova. O meglio, aveva un idea generale...sapeva perlomeno che la prova sarebbe stata teorica, sennò non c'era ragione di formare banchi e sedie, a meno che non si voleva far combattere i ninja con degli ostacoli in mezzo alla sala.*

Saggio:"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico "

*Shinji avanzò a grandi passi verso un banco all'angolo destro della sala. Prendeva quel posto non a caso, ma perhè era quello più consono alla sua personalità introversa ed isolata. Da lì, nessuno lo avrebbe fissato con occhi giudicatori, nessuno lo avrebbe considerato al centro dell'ttenzione, probabilmente sarebbe stato ignorato, ed era questo quello che voleva.
Il silenzio gravava nella sala, i genin si stavan ancora sedendo, ma Shinji aveva smesso di fissarli, ora stava osservando il foglio capovolto sul suo banco. Chissà cosa c'era dall'altra parte, domande, enigmi, sarebbero stati diversi da quelli che lui proponeva ai suoi studenti? Più difficili, più facili, era relativo tutto ciò, Shinji si accorgeva solo ora della tensione che probabilmente provavano i suoi studenti quando facevano quei test. Ora, da insegnante era diventat allievo, e la cosa non gli piaceva nemmeno un po'.*


(Speriamo in bene, ragazzi pronti ad aiutarmi se ce ne sarà bisogno)

| Non preccuparti Shinji, tu oggi non sei solo |
 
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view post Posted on 29/11/2009, 17:26

Il tempo non ritorna se non nel freddo dolore della memoria.

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Dopo aver fatto vedere il proprio pass per entrare Satoshi, superati gli anbu, entrò dentro il castello. Le sue emozioni si facevano sempre più sentire. In cuor suo sapeva di aver timore, quasi paura di ciò che stava facendo, ma allo stesso tempo il fatto di partecipare al torneo di selezione chunin lo emozionava molto. Il Nara riuscendo a stento a rimanere concentrato e a non mostrare le proprie emozioni. Entrò dentro la sala principale del castello seguito e preceduto da altri genin che non vedevano l’ora di sostenere la prima prova dell’esame. Satoshi camminò per quella stanza molto grande, il Nara pensò fosse di una centinaia di metri quadrati. I suoi ornamenti e le pareti di legno la rendevano molto familiare alla stanza dove mesi prima il genin si scontrò in varie prove per poter ricevere l’addestramento dal proprio capoclan. Proprio con quell’addestramento divenne un membro del clan che odiava. Il clan Nara.
Satoshi fece altri due passi e si avvicinò alla parete laterale della stanza. Alzando il capo per vedere il soffitto, vide ciò che illuminava la stanza. Un enorme lampadario di legno che disegnava una figura artisticamente molto appariscente. Sui rami che componevano il lampadario, dei rampicanti stavano crescendo velocemente per decorare ancora di più tale oggetto. L’edera inoltre scendeva giù per le parenti fino agli angoli dove disegnarono con la loro figura e con l’arte topiaria i volti degli hokage deceduti e dei fondatori di Konoha. A tale visione Satoshi si sentiva a suo agio, era in mezzo al verde. In mezzo a ciò che componeva la vegetazione del suo villaggio e dei suoi dintorni. Il Nara si sentiva molto spaesato. Ormai tutti i genin erano entrati, ma nessuna presenza gli diceva cosa fare, così guardando intorno Satoshi vide due rampe di scale ai lati della stanza che salivano fino al piano superiore dove al posto di una parete di legno vi era una specie di vetro-specchio che rifletteva in modo distorto l’immagine dei genin ansiosi della prima prova. A guardia in cima delle rampe di scale che convogliavano in una centrale vi erano degli anbu che sorvegliavano le porte d’ingresso per la stanza oltre quella superficie di vetro. Dopo che i kage degli altri paesi ebbero salito le scale, gli anbu sigillarono le porte dell’ingresso come per isolare i kage e i genin dal mondo esterno. Satoshi non capiva come mai avessero sigillato le porte, ma pensò subito che serviva per garantire l’incolumità delle alte cariche dei villaggi e per controllare meglio la situazione all’interno del castello di legno. Satoshi sorrise, il torneo che avrebbe segnato la propria vita era davanti a lui. Si ricordò delle parole allegre e divertite del saggio dopo che i due ebbero parlato nella residenza dell’hokage. L’hokage che era morto nello scontro contro gli Abukara, ricordandosi che a quel tempo non era nemmeno un genin. Strinse i pugni quando si ricordò della distruzione parziale del villaggio della foglia.
Konoha si stava risollevando solo adesso da quella catastrofe, catastrofe che era costata la vita per moltissimi ninja, come il proprio hokage. Satoshi scosse la testa come se volesse mandar via quei pensieri cercò la concentrazione giusta per tornare a essere lucido, dopodiché si guardò intorno la sala ormai era piena dei genin iscritti al chunin. Senza perdere tempo un anbu che prima si trovava alle porte si faceva strada tra i genin e li posizionava vicino alle pareti. Poi nel silenzio più assoluto la voce invecchiata dell’anziano saggio di Konoha risuonò nella stanza.


Anziano: “Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova.”

Mentre la voce dell’anziano saggio annunciava l’inizio della prima prova si sentì scricchiolare il parquet, poi con molta stranezza e in modo goffo, il legno si alzò su sé stesso e creò un tavolo e una sedia per ogni partecipante. Satoshi rimase molto entusiasta per ciò che vedeva, i jutsu del clan del mokuton oltre ad essere letali e forti in battaglia erano utili anche nelle piccole cose quotidiane, ironicamente sorrise, poi ascoltò ancora una volta l’anziano, che continuò a parlare.

Anziano: “Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico…”

Detto questo Satoshi si mise a sedere sulla prima sedia che aveva vicina e lentamente e senza fare rumore si avvicinò al tavolo. Solo il quel momento notò che la distanza tra gli studenti era molto alta. Per circa un metro e mezzo ogni genin era circondato dal vuoto così da rendere impossibile sia la copiatura, sia di dare i suggerimenti agli altri. Satoshi non si preoccupò molto di questi particolari. Lui non avrebbe aiutato nessuno e non sarebbe stato aiutato da nessuno. Questo era il suo credo, doveva riuscire a cavarsela da solo, e proprio in quel modo sarebbe diventato più forte. Senza perdere tempo un anbu passò tra i banchi e poggiò su di essi un foglio con la parte scritta rivolta verso il legno. La prima prova si sarebbe svolta a momenti. Dentro Satoshi le emozioni iniziarono a farlo sudare dalla tensione. Ripensò alle parole dell’anziano e della prima volta che lo aveva incontrato. L’anziano aveva fiducia in Satoshi e il Nara non poteva fallire. Doveva portare ancora onore a Konoha, come lo portò dal suo ritorno a Konoha da Suna come vincitore dell’evento indetto dall’ormai deceduto godaime kazekage. Respirò profondamente per qualche secondo e solo dopo aver ripreso la sua calma posò gli occhi sul foglio. La prima prova stava per incominciare...
 
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view post Posted on 29/11/2009, 17:53




Ero così intento a giocherellare con la mia foglia preferita che non feci caso al tragitto dall’entrata alla sala, mi limitai semplicemente a seguire la folla. Ma poi mi guardai intorno per ambientarmi, in effetti non avevo fatto nessun tragitto, la porta d’ingresso faceva entrare nella sala in cui mi trovavo. Mi grattai la testa e poi cominciai a seguire l’andamento della situazione. Ci fecero mettere uno affianco all’altro appoggiati alla parete e fecero accomodare i Kage.

La sala era spoglia, vuota, ampia all’incirca 100 metri quadrati, in compenso il soffitto era incredibilmente alto. Come immaginavo, anche l’interno era completamente fatto in legno e proprio come l’esterno ogni parte assumeva una colorazione diversa. Il pavimento era più scuro, le pareti erano più chiare, e così via. Alzai lo sguardo al soffitto, un enorme lampadario incombeva sui presenti. Meravigliosa, era l’edera rampicante che di tanto in tanto penzolava verso il pavimento. Abbassando lo sguardo notai un piano superiore, che però non occupava tutta l’ampiezza della sala, li vi erano dei piccoli troni, sicuramente riservati ai Kage, di sfondo a questi c’era un’enorme vetrata, che faceva entrare la luce del sole, che illuminava la stanza con un meraviglioso effetto di luci. Il piano terra e il soppalco erano collegati da tre rampe di scale, quelle laterali più piccole e quella centrale più grande. Sulle cime di esse, vi erano due Anbu ciascuna, che vietavano l’ingresso ai non addetti. Come immaginavo i Kage si accomodarono su troni. Cosa molto curiosa erano le piante poste agli angoli, le loro foglie erano disposte in maniera tale da formare i volti degli Hokage e dei Fondatori del villaggio. Li fissai per qualche secondo con aria stranita, grattandomi la tempia.


Che fantasia…

Stavo continuando a scrutare il posto quando venni interrotto dalla voce dell’anziano, che invitava noi Genin ad accomodarci.

Accomodarci dove, a terra?

Stavo per abbassarmi e sedermi a terra quando notai con la coda dell’occhio che uno degli Anbu presenti in sala compose dei sigilli, dopodichè dal pavimento spuntarono dei banchi e delle sedie (interamente in legno, ovviamente) e dei fogli bianchi. Non ne rimasi sorpreso, perchè avevo già visto poco prima, la creazione del castello, ma vedere quell'intreccio di rami, che poi infine danno vita a degli oggetti, è sempre meraviglioso. Tutti si accalcarono per sedersi, aspettai qualche secondo e con tutta la mia calma possibile e la mia andatura quasi da agonizzante, mi sedetti al primo posto vuoto che trovai. Non aveva importanza quale, erano tutti uguali per me. Mi sedetti incrociando le gambe, a mo’ di yoga (quello era il mio modo di sedermi) e chino sul banco ripresi a giocherellare con la foglia. Intuii il fatto che dovevano darci il via per scrivere sul foglio. La cosa che stavo pensando in quel momento, però, era:


Ma il foglio è vuoto… Le domande le dobbiamo scrivere noi sotto dettato oppure … Uh… la mia foglia… come gira… gira, gira… gira, gira… gira, gira… gira, gira…
 
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Ilsenpai
view post Posted on 29/11/2009, 18:33




*Ormai tutti i genin erano dentro il castello tipico giapponese fatto di legno, creato sicuramente da alcuni ninja esperti del clan a cui apparteneva Pazuiki. L’interno del castello era ovviamente fatto di legno, in alto vi era un lampadario che illuminava l’enorme stanza, era molto particolare, intagliato nel legno ed ogni ramo era circondato da edera rampicata. Ai lati vi erano due scale ed al centro una grande il doppio che portavano al piano superiore. Agli angoli c’erano delle piante con delle foglie particolari, infatti ognuna di essa raffigurava il volto di un Hokage passato o dei fondatori del villaggio della foglia; infine in mezzo al soffitto c’era una grossa vetrata, sicuramente non posta lì per caso. Lì il genin dai capelli argentei si sentiva in paradiso, era il suo habitat naturale, si sentiva a casa sua. La sua abilità non era nulla in confronto con quella dei ninja che avevano fatto tutto ciò, era tutto perfetto. *

(Hanno fatto davvero le cose in grande…un giorno farò la mia casa da solo e sarà bella come questo edificio…)

*Pazuiki fu messo, insieme a tutti gli altri, in riga vicino alle pareti in attesa di istruzioni e dell’inizio della prima prova e dopo di loro entrarono anche i Kage a cui se ne aggiunse uno ai due visti fuori. Dopo che i venerabili Kage salirono le scale che portavano al piano superiore gli anbu sigillarono l’ingresso. *

(Arrivano fino a sigillare il tutto? Sicuramente è per la protezione dei capi villaggi, ma loro si sanno difendere molto bene…non è che è per un altro fine? O…Calma! Non farti prendere dal panico, mantieni la tua solita spensieratezza ed andrà tutto bene…)

*Questa attesa poteva definirsi anche essa una prova, un prova mentale, infatti per molti era difficile mantenersi calmi con tutta quell’ansia che pian piano cresceva. Finalmente qualcuno parlò, spezzando nuovamente la tensione, era la voce del vecchio saggio di Konoha. *

Vecchio saggio: “Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova. "

*Non finì neanche di parlare che il pavimento incominciò a scricchiolare e del legno si alzò, all’inizio informe ma poi prese forma e creò banchi e sedie, probabilmente ce n’erano uno per ogni genin, la prima prova era teorica. *

(…Tutto questo mi fa ricordare il mio esame genin, la mia aula… lì conobbi Hay lin, Jusuke ed anche quel maniaco del sangue di Isuki Shinsuki…(hahaha) bei tempi…)

*Tutti andarono a sedersi e Pazuiki si diresse nel posto dove precedentemente aveva portato fortuna per l’esame genin, al banco situato al centro. Consecutivamente degli anbu distribuirono dei fogli con le domande voltate verso il banco. *

Vecchio saggio:
"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico "

*Ogni postazione era distante da un’altra per un minimo di un metro e mezzo, sicuramente volevano a tutti i costi impedire scopiazzamenti e suggerimenti inopportuni. *

(Sicuramente sto specchio serve per farci sorvegliare dagli anbu, dall’alto si può vedere qualsiasi movimento brusco…non che io ne avessi bisogno, posso farcela anche da solo, devo soltanto non farmi prendere dall’ansia…)



Edited by Ilsenpai - 29/11/2009, 22:39
 
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Soldier93
view post Posted on 29/11/2009, 19:19




Zenko, dopo essere entrato nel castello, cercò di ambientarsi un pò e prese posto su un sedia in legno poco distante dall'entrata principale. L'Uchiha cercava di rimanere calmo ma uno stato di nervosismo e di eccitazione allo stesso tempo gli disturbava i pensieri e la concentrazione di quei secondi interminabili di attesa. Il ninja girò la sedia in modo che potesse appoggiare mani e testa sul sostegno per la spalle e cosi osservare le altre persone all'interno in una posizione comoda.

Solo a me sembra che in questa stanza sia tutto monotematico e monotono?!... ogni cosa qui è fatta in legno e alcuni rampicanti d'edera si allungano e si intrecciano sulle pareti come se fossimo in una foresta... del resto se fossimo stati a Suna sarebbe stata in sabbia questa struttura e a Kiri... non oso pensarlo... ad ogni modo questa dev'essere opera di ninja del clan della foresta altrimenti non si spiegherebbe una cosi imponente struttura in legno erette in pochi secondi dal terreno... però alla fine qualcosa non in legno c'è... quella vetrata gigante posta in alto... voglio vederci chiaro.

La vetrata era posta sui piani superiori ai quali si poteva accedere solamente da tre rampe di scale in fondo alla sala centrale. Ogni scalinata, due laterali e una centrale, era sorvegliata da un coppia di Anbu. Zenko cercò di avvicinarsi il più possibile alle scalinate non dando nell'occhio ma con un'occhiata molto severa un Anbu suo conterraneo lo scacciò via. La sala ormai era ormai gremita degli aspritanti Chunin che ogniuno a suo modo cercava un modo per aspettare e stemperare la tensione di quei lunghi momenti. Zenko tornò nel suo angolo a si sedette a osservare la situazione. La noia di quei momenti stava per farlo addormentare come suo solito. Però una specie di avviso sonoro interruppe il suo torpore e vide gli altri Genin mettersi in riga sul muro. Zenko si precipitò e si mise in riga come gli altri. Infatti, scortati dagli anbu di Konoha, avevano fatto il loro ingresso nel castello i Kage di Kiri, Oto e Suna. Fu un momento solenne e nessuno dei Genin accennò a muoversi e fiatare fin quando le cariche alte vennero scortarte all'interno di una stana al piano più alto. Dopo la porta principale del castello venne siggillata tramite il sovrapporsi di assi di legno facendo un rumore assordante che attirò l'attenzione degli aspiranti Chunin. Ora era impossibile tornare indietro. Subito dopo la voce dell'anziano saggio di Konoha spostò l'attenzione dei partecipanti.

Anziano:"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova."

Mentre l'anziano di Konoha stava ancora parlando dal pavimento si alzarano di colpo delle masse lignee poco definite che via via presero forma fino a formare delle file di banchi singoli con le relavite sedie ovviamente fatti tutti in legno. Su ogni banco venne riposto un foglio. Intanto l'anziano augurò buona fortuna ai partecipanti che con calma andarano a sedersi ai loro posti. Zenko scelse di andarsene in fondo alla sala, nell'ultima fila di banchi, come all'esame Genin. Da lì avrebbe potuto osservare facilmente il resto dei Genin davanti a lui e dare un'occhiata di tanto in tanto ai piani alti sempre se si potesse vedere qualcosa. L'Uchiha aspettò che un specie di cenno da parte delle superiore per procedere ed evitò di girare il foglio. Nell'attesa si mise comodo e restò ad osservare gli altri ninja davanti a lui.

Bene... ci siamo... la prima prova sarà quasi certamente scritta... non sarà certamente facile come quella dell'accademia. Non ho paura di questa prova ma il mio timore fa alle successive in cui si potrà anche perdere la vita... e non posso permettermelo.
 
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Torx
view post Posted on 29/11/2009, 19:22




L'ingresso era curato nei minimi dettagli e presentava a tutti i partecipanti al torneo la grandezza e maestosità del castello; i jonin del clan del legno avevano fatto un ottimo lavoro nell'allestire addirittura l'ingresso, che era pieno di gingilli interessanti, come vari ritratti di personaggi noti a più nel villaggio di Konoha e facenti parte della loro storia, contorniati da un grande cornice verde di piante e lussureggiante vegetazione.

(Davvero abili con le loro tecniche i ninja di questo clan... Mi toranno alla mente dolorosi ricordi... Quel maledetto genin del legno me le ha date di santa ragione quel giorno, mi ricordo ancora i lividi che ebbi dopo quello scontro... Inutile pensarci ora comunque).

La sala in cui l'ingresso immetteva era ancora più spettacolare e imponente di prima: la prima cosa che saltava all'occhio era una grandissima vetrata sul soffitto che comprendeva quasi tutta al stanza.

(E questo a che diavolo servirà?)

Due scale simmetriche erano poste ai lati della sala e portavano ai piani superiori: ogni scala era rigidamente presidiata...

(Chissà cosa ci sarà lassù, immagino qualcosa di importante: in effetti non vedo nessuno dei kage qua intorno, probabilmente avranno sale separate, hanno ben altro a cui pensare che alla nostra prima prova...)

Dopo un breve discorso di un anziano saggio di Konoha dal terreno spuntarono prominenze lignee che assomigliavano a banchi e sedie, disposti in file parallele distanzaite con uno spazio sufficente da non permettere di osservare il tavolo vicino: un addetto passo tra di essi e mise un foglio girato su ognuno di essi, che probabilmente conteneva lo scritto della prima prova; la curiosità di Zeshin era veramente tanta.

(Speriamo di farcela, la teoria non è mai stato il mio forte...)

Con un grosso sospiro prese coraggio e si sedette su un banco libgero a caso, in fondo non gli interessava nessuna posizione particolare... Appena seduto alzò lo sguardo e notò che i banchi erano tutti riflessi nell'ampio specchio, e collegò le due cose.

(Ecco il perchè dello specchio! Possno controllare tuttii nostri movimenti, sguardi ed eventuali trucchetti da qualsiasi posizione... ingegnoso, veramente notevole... Anche se non mi cambia più di tanto, anche all'accademia sono sempre stato una schiappa a copiare, mi scoprivano sempre, figurati se pensavo di farlo ad un esame così importante! Spero che la mia preparazione possa bastare... Tra poco lo vedremo, intanto potrei... No! Mi osservano anche ora! Non posso sbirciare le domande, nemmeno per un secondo!)

Nonostante la tentazione forte comunque, Zeshin resistette e lasciò al suo posto il foglio, ben consapevole che una mossa falsa avrebbe pregiudicato l'esito del suo esame e lo avrebbe messo in cattiva luce... Non aveva senso rischiare così per una cavolata...
 
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Kitamiji
view post Posted on 29/11/2009, 19:34




Kitamiji ancora frastuornato proseguiva il suo cammino all'interno del castello.. all'interno era sorprendente come all'esterno.. la porta di accesso a esso si collegava ad un piccolo corridoio che portava ad una stanza maggiora nella quale tutti i genin entrarono..
La fronte del genin sgocciolava dal caldo e dall'ansia per ciò che stava per succedere, l'ignoto spaventa chiunque, chi più e chi meno, ma in qualsiasi modo tutti erano nervosi.. senza sapere cosa aspettarsi.. senza sapere come comportarsi, anzi una cosa Kita la aveva imparata... Comportarsi di fronte ad un kage in modo maleducato gli era costato molto.. appena ripensava a tutto quello che aveva passato per essere stato troppo avventato e demente li venivano i brividi..La porta era di ampia altezza e Kita non riusciva a vedere cosa ci fosse dentro.. una luce abbastanza forte rendeva tutto molto chiaro senza poter delineare nulla dell'interno della stanza da fuori.. i ninja entravano composti e in silenzio.. appena varcata la soglia lo stupore colpì il giovane genin... la stanza era enorme e completamente vuota.. interamente fatta di legno e totalmente chiusa dall'esterno.. l'unico punto diverso era una specie di parete vetrata nella quale all'interno potevano intravedersi dei troni.. a questa stanza si poteva accedere attraverso delle scale.. la prima che balzava agli occhi era quella centrale le quali dimensioni erano maggiori rispetto alle due laterali..
Appena tutta la fila di genin entrò nella stanza li fecero mettere in fila uno di fianco all'altro.. Kita non guardò neanche chi aveva affianco.. scrutava attentamente la stanza pensando a cosa avrebbero potuto fare lì dentro tutti i partecipanti.. non ne aveva idea.. lo spazio era grande ma non sufficente per dei combattimenti ai quali tutti avrebbero dato il meglio.. La mente del giovane vagava verso pensieri a lui sconosciuti e la curiosità aumentava a causa della disinformazione su ciò che si sarebbe basato quell'evento..
I Ninja ancora in fila videro l'entrata dei kage.. tra di loro c'era l'affascinante donna che lo aveva ataccato.. la guardò attentamente.. ma succesivamente le distolse lo sguardo.. lei l aveva già vista.. ora doveva osservare gli altri... non aveva mai sognato di divenire kage, di nessun villaggio.. anzi.. un po' li detestava.. non era daccordo che il potere fosse in mano ad una persona, però la loro forza era incredibile, il loro nome era sinonimo di imbattibilità.. insomma.. era essere i migliori...

Non devo pensare.. tanto è inutile... in questo stato.. senza informazioni.. senza chiarimenti.. senza nulla.. devo solo aspettare.. qualche cosa succederà..
Il genin chiuse gli occhi per concentrarsi su qualcos'altro ma non c'ela faceva.. quella stanza lo incuriosiva in modo particolare.. alzò lo sguardo per vedere i limiti di spazio che avevano.. e lì si accorse che era tutt'altro che piccola.. la distanza tra il suolo e il soffitto era immensa.. il suo concetto cambiò subito.. lì dentro si sarebbe potuto combattere tranquillamente.. e ciò iniziò a caricarlo.. sul suo viso si formò un leggero sorriso... voleva dare il meglio di se.. e il combattimento lo faceva sentire vivo.. ma tra i suoi pensieri perversi dovette svegliarsi e tornare al mondo reale.. una voce bloccò tutto... era un saggio del villaggio.. lo aveva già visto precedentemente.. era famoso, lui e un altra anziana erano coloro che stavano governando Konoha intanto che non si eleggeva un nuovo kage, erano lo statuto reggente di Konoha...
peccato che konoha non abbia un Hokage.. tutti gli altri paesi lo hanno.. non è un po' diminutivo un fatto di questi?
ma a te?? ascolta ometto.. smettila di fare il demente e preoccuparti di tutto.. mi sto realmente rompendo e non poco di stare qui dentro.. almeno taci..
ID... lasciamo stare vah... l'unico che continuamente e perennemente non sa guardarsi gli affari suoi sei tu... ora lasciami solo..
. . . fallito...
Il saggio invitò i genin ad accomodarsi Kita cominciò a guardarsi attorno... e sul pavimento totalmente in legno come il resto della struttura non c'era posto dove accomodarsi.. così iniziò a guardarsi attorno e solo in quel momento vide le stupende edere rampicanti che si intrecciavano con le pareti e ai lati delle pareti i volti dei kage e dei fondatori del villaggio scolpiti nella natura selvaggia di qualche pianta.. erano strane ma d'effetto.. nella posizione nella quale i suoi occhi puntavano c'era anche un anbu che compose alcuni sigilli.. dopo averlo fatto dal terreno iniziarono ad uscire dei rami che si intrecciarono e formarono prima un bozza di tavoli e sedie ma sucessivamente si perfezionaro da soli senza che nessuno li toccasse o altro.. era stupefacente come il tutto era rimasto dettagliato e perfetto..
Forse sono stai anche gli anbu a creare questa struttura che non era mai esistita a konoha... melo sarò perso mentre vagavo nell'inferno.. peccato.. avrei voluto vedere come hanno fatto...
I genin si apprestarono a sedersi sulle postazioni.. erano a file di cinque banchi distanziati tutti tra di loro.. la geometria perfetta della disposizione era ammirevole.. e la precisione del jutsu ancora di più... Kita sorrise e andò a sedersi anche lui su uno dei banchi presenti nella grande stanza.. dopo essersi seduto alzò gli occhi e vide un lampadario di dimensioni colossali sopra la testa di tutti.. all'interno aveva una lanterna che illuminava completamente la stanza.. subito dopo vennero consegnati dei fogli ai ninja.. tutti aspettavano il via verso la prima prova per divenire chunin.. bastava una parola.. un via.. un semplice sengale che avrebbe potuto cambiare la vita di tutti i genin presenti all'evento..
è strano pensare che un solo segnale può cambiare l'intera esistenza di una persona.. un segnale.. heheh... buffo....
 
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Arturia/Saber Kaguya
view post Posted on 29/11/2009, 19:49




Tutto era fatto di legno, sembrava viva quella stanza,infatti piante rampicanti di quella regione stavano crescendo su tutte le pareti.
Aiko entrò insieme a tutti i genin in una stanza vuota,era una stanza quadrata con un bel lampadario che scendeva dal soffitto in alto,una parete interamente di vetro, e una specie di balconcino,da li si sarebbe di sicuro affacciato qualcuno.

Stanza quadrata ogni parete misura una decina forse più di passi normali... in 2/3 balzi potrei tranquillamente saltare da una parte all'altra della sala in direzione verticale o orizzontale...in diagonale 3 balzi netti
Ti sei fatta molto seria...tornata quella di una volta eh?
Non ho margini di errori, sbagliare equivale a morire, a fallire la mia missione, a non poter onorare SHinikazukomi,devo essere seria e calcolare ogni eventualità, il tempo dei giochi è finito.
B
Non ho finito, se sei qua per distrarmi puoi anche andare,ti chiamerò quando sarai necessaria.
Non vado, starò qua in silenzio, se riterrò opportuno, o meglio, se lo riterrai te ti aiuterò,io per prima non voglio che tu muoia.

Il tempo dei giuochi finì in quel momento.
Proprio come Aiko sospettava un vecchio apparve sulla balconata e parlò ai ninja quasi non fossero altro che sue pedine.


"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova. "
Posto?
Non ebbe il tempo di finire di esprimere i suoi dubbi alla sua "amica" che dal pavimento davanti ad ognuno dei genin crebbe un banco, e dietro di loro una sedia.
Siamo in un Jutsu vivente...potremmo cadere preda di una genjutsu..sempre che non siamo già in una di quelle...
Prova a fare la liberazione se temi una genjutsu
No...sarebbe tempo sprecato, se è una genjutsu è quella di un jonin o perchè no di un kage, sarebbe inutile provare a resistere o a ribellarsi,meglio conservare le energie per altro.
Capito.

"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico "
Su ogni banco venne posato un foglio capovolto, Aiko provò a guardare sul foglio, intravedere qualche istruzione, provare a carpire informazioni per capire prima degli altri in cosa consisteva questa prima Prova.
Niente panico?Chissà cosa ci sarà scritto su questi fogli
Ai miei tempi era un foglio con domande scritte e dovevi rispondere a tutte esattamente o eran dolori
Domande?Come all'accademia genin?No...non penso
E cosa pensi che sia?
Konoha è senza kage, di sicuro gli Kage devono aver influenzato la scelta della prova...mi piacerebbe pensare ad una prova molto più severa di quelle di Kiri...qualcosa che punti anche a destabilizzare le nostre menti...
Hai quindi già una mezza idea?
Si può anche dire così...mi piacerebbe pensare in una vera prova, del tipo che su questo foglio ci sia scritto solo un nome, il nome di chi dobbiamo uccidere.
Ricordi cosa ti disse la bibliotecaria?
Avevo dimenticato...non è da Konoha una cosa del genere.......quindi sarà un tediosissimo test difficilissimo, saremo chunin, quindi lavoreremo spesso con genin supportandoli in missione...ci sarà un qualcosa del genere.....
Potrebbe...potrebbe anche esserci dell'altro...
Non possiamo prevedere il futuro...

Si sedette e si mise in attesa del via a quella prova,ancora in testa pensava a varie opzioni sulla prova, anche se alla fine la prova degli "omicidi" sarebbe stata la più divertente ed eccitante,uccidere cercando di non essere uccisi, investigare per scoprire il nome del bersaglio, e non per forza l'obbiettivo del bersaglio sarebbe stato il proprio...era divertita all'idea, si era ripromessa di essere seria e di evitare fantasie, ma era caduta in una di queste, una fantasia sull'omicidio.
 
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.Cloud7th
view post Posted on 29/11/2009, 20:10




*La folla che si accalcava all’entrata fu convogliata in un grosso stanzone con un soffitto altissimo, ovviamente essendo nata dal legno, l’interno era tutto di questo materiale, dalle pareti all’arredamento.
Persino il grosso lampadario che illuminava il soffitto era intagliato nel legno.*


(…cavolo ho l’impressione di stare in una cassa da morto….brutta sensazione…)

*…il marrone però non era l’unico colore predominante attorno agli esaminandi, il verde infatti faceva la suo parte, delle edere rampicanti si stavano ancora espandendo sui muri verso la parte superiore della stanza, creando in alcuni casi delle pseudo liane che penzolavano. Ad ogni angolo vi erano delle piante ornamentali ben decorate.*

(…umh un atmosfera decisamente calorosa…se sei un castoro…)


*Una cosa non di legno saltò subito all’occhio del giovane Nara, un immensa vetrata specchio che dava sulla stanza, come fosse una postazione d’osservazione. Due grosse scale simmetriche sembravano appunto portare a quella misteriosa stanza, ma degli ambu di guardia bloccavano la strada.*


(…sarà sicuramente il luogo da cui i Kage osserveranno l’esame..)

*Ed infatti i pensieri di Jusuke trovarono presto conferma, i Kage accompagnati da una scorta, passarono in mezzo alla folla e furono accompagnati nella misteriosa stanza mentre tutti i ragazzi furono fatti mettere spalle ai muri per lasciare sgombra tutta la sala.*

(...emanano potenza solo a guardarli...speriamo non succeda a livello diplomatico altrimeni saranno guai)

*Improvvisamente una voce interruppe le ansie dei partecipanti, o forse le formentò:*

"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova. "

(…posto dove, qua è tutto…..)

*Nemmeno il tempo di formulare completamente il suo pensiero che dal pavimento masse informi di legno cominciarono a muoversi.
Il pavimento sembrava aver preso vita. Presto però quelle masse informi, presero forma, la forma di banchi scolastici, messi ordinatamente in fila.
Cinque postazioni per fila con sedie annesse, tutte in coordinato. Dopo poco dei ninja passarono e misero un foglio capovolto su ogni banco*


(…lo sapevo, una prova scritta, per fortuna ho insegnato per molto tempo, dovrei cavarmela egregiamente almeno su questo…)

"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico "

(…panico…quale panico? È solo un test…speriamo…)

*Jusuke prese posto, la curiosità di vedere cosa ci fosso dietro quel foglio lo mangiava dentro, ma nella sua stessa situazione sicuramente ci stava ogni studente presente in quell’aula.
Presto sarebbe iniziata la prova e avrebbero iniziato a saltare le prime teste*


(...spero vivamente di passare almeno questa prova, sarebbe un umiliazione essere eliminato a questa fase)

// modifiche atte alla correzione di errori di battitura //

Edited by .Cloud7th - 30/11/2009, 01:12
 
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Bardiel92
view post Posted on 29/11/2009, 20:23




*Ryushi entrò nella grande sala, osservando con attenzione ogni dettaglio che gli capiva sotto gli occhi. Esattamente come l'esterno, anche l'interno di quel castello era fatto interamente in legno. La sala d'ingresso era enorme: circa cento metri quadrati di spazio aperto. Il soffitto era incredibilmente alto ed era decorato con dell'edera. Grossi rami di quella pianta si snodavano dal centro di esso, moltiplicandosi e divenendo più sottili man mano che si allontanavano. Alcune parti sembravano muoversi ancora, mentre altre erano lasciate penzolare nel vuoto per alcuni metri. Dal punto in cui l'edera cresceva, esattamente al centro del soffitto, un gigantesco lampadario illuminava l'intera sala. Come ogni altra cosa, anche quell'opera d'arte era fatta di legno. Sculture di ogni tipo abbellivano le pareti: piccoli rami d'edera formavano i volti degli Hokage o dei fondatori del Villaggio della Foglia con estrema precisione. Dall'altra parte di quella sala splendidamente decorata, vi erano tre scale. Quella centrale era la più grande, mentre le due laterali erano la metà della prima. Davanti ad ognuna di queste vi erano due anbu di guardia. nessuno, fino a quel momento, vi sarebbe potuto salire. Erano, dunque, riservate ai vincitori della prima prova. Solo chi fosse riuscito a superarla, di qualunque cosa si trattasse, avrebbe potuto salirvi. Il luogo dove conducevano non era, però, affatto misterioso: sembravano infatti essere collegate con una grande vetrata sopra i genin che si erano radunati lì. Finalmente, dopo attimi di stupore, tutti coloro che dovevano partecipare al torneo si erano radunati lì. Il momento era giunto. Quello era l'inizio del torneo chunin. In pochi istanti, con un grande favore spesse pareti lignee chiusero qualunque uscita dalla sala e, a giudicare dai rumori uditi dallo Spadaccino, anche dall'intero palazzo. Erano intrappolati lì dentro. forse la prima prova consisteva proprio nel cercare di uscire da lì. Ma come fare, con tutti quegli anbu che li sorvegliavano? Era impossibile riuscire a sfuggire al loro sguardo. L'alternativa non era che una sola: la famigerata prima prova si sarebbe svolta lì dentro. Tra i circa quaranta genin, ammassati nel luogo che avrebbe deciso il loro destino, calò il silenzio. Soltanto il respiro delle persone in quella sala era percettibile. In quel momento, il battito cardiaco dello shinobi di Kiri cambiò il suo ritmo. da regolare, divenne sempre più rapido. Una grande agitazione proruppe nell'animo del giovane, spazzando ogni pensiero razionale. Un pressante desiderio di fuggire invase la sua mente. Quel luogo che gli era così poco familiare, la sensazione di essere in trappola, la lontananza della sua kage. Tutte queste sensazioni lo gettarono in un'oscura disperazione, mai provata prima d'allora. In un ambiente così ristretto, il ninja non capiva che tipo di prova dovessero affrontare. Nonostante tutto, lo spazio per un combattimento c'era. Sarebbe dunque stata quella l'accoglienza degli shinobi di Konoha, che si sentivano tanti uniti fra di loro? Qualcosa che, normalmente, lo avrebbe reso contento, in quel momento terrorizzava l'animo di Ryushi. Guardò ogni persona intorno a sè, ogni altro ragazzo, vedendo soltanto dei nemici. Poi, quando la pressione di quelle sue emozioni, che non provava più da molto tempo, sembrava che stesse per lacerarlo, che gli stesse per far perdere la ragione, un urlo interruppe tutto. Altre emozioni travolsero il suo animo, cancellando in pochi secondi quelle precedenti. Fame, rabbia, odio, desiderio di combattere, di uccidere: era questo, in quell'istante, a dominare il ragazzo. Tutte sensazioni trasmessegli dalla Samehada. Con un immane sforzo, il genin cercò di controllarsi. Ormai il torneo era già cominciato, non poteva permettersi di perdere la ragione in un momento simile. Smettere di ragionare, proprio quando la razionalità gli era indispensabile, significava perdere. E perdere, a Kiri, significava morire. Perchè mai avrebbe dovuto temere quelli che gli stavano intorno? Lui era lo Squalo, uno dei Sette Spadaccini della Nebbia, gli assassini per eccellenza. Erano gli altri a dover temere lui. Con la mano destra sfiorò l'elsa della Pelle di Squalo ed una nuova ondata di quelle emozioni lo travolse. Quella seconda volta, però, fece meno fatica a reprimerle. Con uno sguardo rinnovato, sottomesso alla ragione e non alla paura, si guardò intorno. Non era, comunque, il momento di osservare le splendide decorazioni delle pareti. In guerra, cose simili non avevano la minima importanza. In pochi istanti, invece, il ragazzo individuò il genin che, tra quella folla, stava cercando. L'unico che avrebbe dovuto impensierirlo. Ryu, l'Osamurai. Era solamente a pochi passi da lui. In caso di uno scontro, sarebbe di certo stato l'avversario più pericoloso. Al pensiero di doverlo affrontare, la Samehada fremette dal piacere. Sarebbe di certo stato uno scontro interessante, quello più impegnativo da quando era divenuto uno Spadaccino. Poi, tutti quei pensieri, quelle congetture su come sarebbe stata la prova che ormai era così vicina, furono bruscamente interrotti. Gli anbu stavano allineando i genin lungo le pareti, in attesa di nuova istruzioni. Senza protestare, Ryushi si fece portare lungo una parete, accanto agli altri shinobi della Nebbia. Osservò le maschere inespressive di quelli che sarebbero stati le guardie del loro esame. Quelle strane forme coprivano anche gli occhi, evitando così di mostrare qualsiasi emozione. Qualcosa che, nel Villaggio della Nebbia, si poteva leggere sul volto di chiunque. Poi, dopo alcuni, interminabili minuti, i due anziani che già avevano accolto gli stranieri nel loro villaggio parlarono ai giovani lì radunati.*

Anziano saggio:"Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova."

*Subito dopo quelle parole, il legno che formava il pavimento si deformò. Si crearono così decine di banchi e di sedie, completamente fatti in legno. Quella visione spiazzò l'animo del ragazzo. Mentre gli anbu distribuivano un foglio su ciascun banco, un pensiero colpì il giovane. La prima prova non era altro che un test scritto. Nulla più di questo. Nessuna difficoltà fisica, nessun combattimento, nessun dolore. Solo un semplice test. I genin furono poi invitati a sedersi.*

Anziano saggio:"Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico."

*Lo Spadaccino prese posto in un banco piuttosto vicino all'Osamurai e agli altri ninja di Kiri. Non badò nemmeno a chi si fosse seduto dall'altra parte. Mentre osservava il foglio, logicamente ancora capovolto, pensò che, in quella fase introduttiva del torneo, gli shinobi della Foglia avevano svelato diverse informazioni segrete. Evidentemente tra di loro c'erano dei ninja in grado di controllare il legno, riuscendo addirittura a creare qualcosa di complesso come un castello. I banche, perfettamente formati e rifiniti, erano disposti in file di cinque e distavano tra di loro circa un metro e mezzo. La Samehada, forse delusa per non aver potuto combattere, aveva smesso di fremere. Lo Spadaccino la appoggiò al banco, carezzandone l'elsa. Mancava poco al suo momento. Dopo aver afferrato la penna, Ryushi attese che tutti gli altri genin si fossero posizionati per poter ricevere il segnale d'inizio. Era impaziente di superare quella prima prova e di poter passare alla parte pratica. Di fronte al pensiero dei combattimenti, la Samehada fremette un'unica volta, in attesa di poter finalmente assaporare il sangue ed il chakra di qualche shinobi.*
 
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_Stefo
view post Posted on 29/11/2009, 20:25




Dopo essere entrato nella sala principale del castello i genin vennero indirizzati verso un ampio salone. In un primo momento Kenishi sarebbe stato portato a dire che il salone di casa sua era più ampio, ma poi, pensando a quanta gente era ammucchiata lì dentro dovette subito ricredersi.
Alzando lo sguardo, oltre a notare l'alto soffitto a cassettoni, il giovane ninja vide anche un luminoso e scenico lampadario pendere dal soffitto. Dal lampadario pendevano dei rami, le cui foglie d'edera rappresentavano i volti di gente nota a Konoha, Hokage, eroi di guerra, ninja valorosi... gente importante e conosciuta,insomma.
Dopotutto, anche Konoha riusciva in qualche modo a far bella figura sugli altri paesi, non solo l'imponente e fredda Kiri.


(E quindi è questo il salone dove dovremmo combattere?
No, impossibile, troppo piccolo, ed in caso di battaglia tutti quei vetri del soffitto, quei mobili in legno e soprattutto quel lampadario così costoso... dev'esserci un altra prova.
Ah beh, che sciocco, il Torneo Chunin è un po' come quello genin: prova pratica e torica...)


Dopo una decina di minuti, tempo nel quale gli impazienti Kage furono accompagnati verso il piano alto del castello, onde potevano visionare tutto l'accaduto delle prove del torneo, l'innumerevole massa di genin fu condotta in una seconda sala, dove, dal terreno, comparvero dei banchi, iniziatosi a creare grazie alla maestria di qualche ambu del clan del legno. I banchi erano semi circolari, e di posti singoli non ve ne erano. Kenishi vide una nuvola di gente dirigersi verso i posti a sedere, lui rimase a guardare, tentando di lasciarsi per ultimo. Decise di appostarsi verso le ultime file, poste più in alto rispetto le precedenti, un po' come le sale dei cinema. Cercò di mettersi in quel posto, proprio per non subire le influenze dei compagni, e per non essere tentato dal demone della copiatura; sapeva di non poter sfuggire all'occhio vigile ed esperto di tutti i ninja posti a destra e sinistra della sala.
Davanti a se, Kenishi, vide un foglio bianco. Preso dalla curiosità, avvicinò la mano tremante per l'emozione. Un secondo e questa si bloccò: la voce del ninja che dirigeva la prima prova disse di non toccare il foglio. Un brivido percorse la schiena del giovane, facendolo sussultare: aveva già sfiorato l'inflazione della prima regola. Ora attendeva solo che il ninja rese ufficiale l'inizio prova.
 
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view post Posted on 29/11/2009, 20:55
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*Erano entrati nel castello di legno che era stato fatto spuntare da sottoterra e nel quale si sarebbero svolte le prove con le quali gli aspiranti al titolo di Chunin sarebbero stati valutati. Una volta dentro la struttura l'ambiente era monotono. Il verde dell'edera che penzolava sulle pareti e il colore del legno padroneggiavano nella stanza in cui adesso si trovavano tutti gli Shinobi che partecipavano alla manifestazione. Akira, alzando lo sguardo verso l'immenso soffitto, notò che un grande lampadario intagliato nel legno era la fonte di luce della stanza. Quest'ultimo era davvero particolare poichè i suoi rami erano interamente ricoperti di un folto strato di edera. Proprio di fronte al Nara si trovava una grande scalinata che, assieme ad altre due più piccole ai lati, conduceva al piano superiore. Ad ogni ingresso di questa si trovava una coppia di Anbu, che probabilmente era lì per vietare l'accesso ai semplici Genin. Lì i due anziani fecero accomodare i Kage degli altri Villaggi. La cosa strana è che al posto della parete era stata posizionata una vetrata che rifletteva l'immagine di tutti i presenti nella stanza.*

(Chissà quando avrà inizio la prima prova... è già un pezzo che siamo qua dentro... Cosa stanno aspettando?)

*Subito dopo i ragazzi vennero fatti allineare alle pareti del piano inferiore della stanza. Senza un minimo di istruzioni, molti Genin probabilmente si sarebbero sentiti a disagio e si sarebbero fatti prendere da un attacco di ansia. Quello sicuramente non era il caso di Akira, che si limitava a guardare intorno, continuando imperterrito ad accarezzare Okojo, che si era accomodato, così per dire, sulla sua spalla destra. Improvvisamente la voce dell'anziano di Konoha tuonò nella stanza, avvertendo gli aspiranti Chunin che la prima prova aveva finalmente inizio e raccomandando loro di non farsi prendere dal panico e di concentrarsi sul loro obiettivo. Akira dunque smise di coccolare il piccolo mustelide ed incrociò le braccia. Sul suo volto apparve un piccolo sorrisetto, pieno di fiducia.*

(Molto bene... Ma adesso cosa dobbiamo fare? Non vedo nessuna uscita, oltre il corridoio dal quale siamo venuti e le scalinate bloccate dagli Anbu...)

*La risposta venne da sola. Dopo pochi istanti infatti dal parquet iniziarono ad innalzarsi delle massi informi di legno. In pochissimo tempo queste presero la forma di banchi e di sedie, allineatiin file da cinque. Su ognuno di essi i Jonin distribuirono dei fogli, dei quali si riusciva ad intravedere la parte bianca, dove non c'era scritta alcuna parola. Lo sguardo di Akira era fissato su quest'ultimo. In quel momento molti si sarebbero fatti prendere dal panico, ma non Akira, che rimase calmo, in modo da potersi concentrare al massimo e non commettere degli stupidi errori, cosa che sicuramente non sarebbero riusciti a fare tutti coloro che in quel momento guardavano atterriti il foglio bianco.*

(Ma guarda... Sto rivivendo i bei ricordi dell'Accademia... A quanto pare è una prova scritta quella che dovremo affrontare... Molto bene... Dovrebbe esere una passeggiata per me... E anche per molti dei Genin che ho visto fino ad ora...)

*Il quattordicenne si avviò lentamente verso un banco che si trovava al centro delle file che erano state create. Poi fece scendere dalla sua spalla l'ermellino, che prese posto accanto al foglio non ancora girato. Infine anche il Nara si sedette dietro il banco. Poi iniziò a sistemarsi il coprifronte, in attesa che i Jonin comunicassero le dovute istruzioni sulla prova. Chissà quale sarebbe stata l’effettiva difficoltà di quest’ultima. Akira si sarebbe aspettato di tutto, poiché in fin dei conti si trovava alle Selezioni dei Chunin. E un leader non poteva, anzi, non doveva mai farsi intimorire da niente.*
 
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#Nag#
view post Posted on 29/11/2009, 22:15




//senpai io mi chiamo isuki shinsuke u__u//

*Gli aspiranti chunin entrarono tutti nel grande castello.La stanza era abbastanza regolare:fatta interamente in legno con un grande lampadario anchesso completamente il legno che illuminava tutta la sala.I rami da cui era composto erano completamente rivestite da un leggero strato di edera rampicante che si estendeva fino a dove si trovavano i genin.Ogni foglia era particoleggiata tanto da comporre il volto degli hokage precedenti.Isuki era abbastanza impressionato,si guardava attorno con sguardo attento,in vita sua non aveva mai visto edifici tanto decorati e dettagliati.In oltre,quando lo Yamanaka volse lo sguardo verso l'alto,notò un'enorme vetrata e tre scale simmetriche di cui una era posta al centro ed era almeno grande il doppio delle altre.Ogni scala era sorvegliata da due anbu che ne bloccavano l'accesso.

(A quanto pare tengono molto anche alla sicurezza...d'altronde un torneo che ospita i ninja delle grandi terre è davvero un'evento importante.Sono curioso di sapere in cosa consisterà la prima prova,sono sicuro che adesso spunterà fuori qualcosa.)

*I genin disorientati,furono messi in riga contro una parete di legno.Isuki obbedì senza dire nulla e intanto scrutava ancora un pò gli altri genin con fare abbastanza altezzoso.Si mise in riga e aspettò un'ordine da parte degli esaminatori.Era calmo e rilassato,teneva le mani intasca della sua lunga tunica nera e un sorriso beffardo stampato sul viso.I suoi occhi,neri come la pece erano imperscrutabili osservavano costantemente ciò che accadeva:le porte furono sigillate e i kage furono accompagnati ai piani alti.Intanto il vecchio saggio annunciò l'inizio della prima prova.Isuki vide che dal pavimento iniziarono a crescere masse informi di legno che piano piano si trasformarono in tavoli e sedie completamente uguali l'una dall'altra.Il ragazzo guardava abbastanza stupito la scena,ne esistevano di poteri interessanti in questo mondo.Una voce fuori campo augurò buona fortuna.Isuki si sedette con fare abbastanza diffidente,probabilmente la prima prova si trattava di un test scritto.*

(Vediamo di superare in fretta questa prima prova...questo mi ricorda i tempi passati,quando ero ancora uno studente dell'accademia.Chissà se poi quegli incompetenti della mia classe sono riusciti a diventare ninja.Non che me ne importi...)

*Una specie di brivido percorse il corpo di Isuki:il torneo chunin era iniziato e doveva mettercela tutta,non poteva assolutamente fermarsi a questo punto.*
 
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-Kuro-
view post Posted on 29/11/2009, 23:50




La prima prova finalmente era alle porte.
Il gruppo in fremito venne trasportato attraverso l’immensa struttura da cerimonia,mentre un piccolo gruppo di Anbu iniziava a dividersi il lavoro.
Nell’attimo stesso in cui l’intero gruppo ebbe attraversato il cardine della partenza,l’intero edificio ricevette ulteriori scossoni,mentre ramificazioni sempre più complesse sigillavano con cura ogni via d’uscita.


(Siam chiusi dentro … è ovvio che stanno prendendo le loro precauzioni ,dopotutto quest’evento potrebbe essere proprio l’occasione fortunata per chiunque volesse causare scompiglio senza farsi notare …)

Pensò,mentre con lo sguardo passava in rassegna i vari elementi che lo circondavano.
Volti perplessi,impauriti,eccitati dall’avvenire,insofferenti …
In contemporanea il gruppo dei Kage veniva scortato alle stanze superiori.
Con la coda dell’occhio Ryu intravide Illya ed il Kazekage avviarsi verso la postazione,seguiti da un ulteriore presenza. Un guerriero dalla chioma argentea permeava l’intera zona con un chakra pressoché indefinito.
Una sensazione strana ed inquietante si estendeva da quel tizio,mentre l’Osamurai continuava ad osservarlo perplesso in tutta la sua terrificante eleganza.
Un aspetto fiero e composto faceva spazio a tratti maestosi.
Per un istante,per un unico fugace istante,al giovane parve quasi di percepire un lungo brivido di paura far posto ai fiumi assillanti d’adrenalina,mentre quell’unica e momentanea presenza si presentava al cospetto dei suoi occhi in monocromo.


(Quell’uomo …)

Non ebbe tempo per i pensieri rivolti al Kokage,che la folla stessa lo trascinò verso la grande sala loro di fronte,ove si sarebbe consumato l’inizio della selezione ufficiale.
Mentre questi si presentavano al suo interno,l’anziano iniziò il suo discorso,mentre il giovane lentamente iniziava a riprendersi,osservandosi intorno con circospezione.


Prendete posto signori, presto avrà inizio la prima prova.

Esordì con voce tonante,mentre ogni vibrazione del suddetto veniva susseguita da una cospicua ed improvvisa ramificazione interna.
Con stupore dei presenti,banchi e sedie in file ben delineate spuntarono dalla pavimentazione,mentre su ognuno di questi veniva posto un foglio bianco capovolto.


Bene, ci siamo tutti! Non posso far altro che augurarvi buona fortuna. Date il massimo e non fatevi prendere dal panico

A quelle parole Ryu non diede peso.
Capì istantaneamente di cosa si sarebbe trattato.


(Un’altra volta …)

Pensò osservando il luogo in cui si sarebbe svolta la prima prova.
Era un aula a tutti gli effetti.
Completamente il legno forgiato dagli anbu guardiani,li si sarebbe svolta la probabile prova teorica.
Una seccatura non indifferente per il giovane,mentre ripensava con noia a ciò che lo avrebbe atteso di li a poco.
Così,quasi sbuffando,mano destra sempre poggiata con cura sulle Senkiri,si avviò verso uno dei posti centrali,sedendosi con calma accompagnato dal fugace suono dei fasci di lame.
Quasi al suo fianco,vi era lo Squalo.
La sua presenza quasi lo rassicurava,nonostante la noia totale che iniziò a pervaderlo.
Non era mai stato il tipo per certe cose.
Non’appena venne proclamata la partenza,la brama d’azione lo aveva assalito,placandosi istantaneamente con quell’avvento.
Nonostante tutto,Ryu rimase li impassibile,senza fissare il suo foglio ne tantomeno il proprio compagno.
Il suo sguardo rivolto verso il nulla,penetrava le pareti in legno,mentre il suo palmo sorreggeva il mento sbuffante.
I suoi pensieri fissi su quella figura.
La ben sola presenza di quell’uomo aveva contribuito al tutto,facendo prima spazio al un fremito d’inadeguatezza e poi,ad un oppressivo e penetrante brivido d’eccitazione recondita.


(Hph … finiamo alla svelta questa farsa! Ho la sensazione che ce ne saranno delle belle …)
 
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145 replies since 29/11/2009, 14:27   4295 views
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