| A differenza di molti, probabilmente, la mia nottata andò avanti molto molto tranquillamente, senza la benché minima esitazione, senza il minimo timore, senza il minimo rimpianto di essere iscritto, e di dover partecipare al quell’evento che avrebbe potuto dare una svolta alla mia vita da ninja, alla mia vita da shinobi del villaggio della Foglia; questo torneo non era visto da me solo come evento in grado di farmi salire di grado tra il mondo dei ninja, ma lo consideravo anche l’unico vero modo per conoscere gente più forte, per mettermi alla prova e vedere quanto divario c’è tra me ed i miei coetanei, seppur provenienti da remoti paesi.
Quando mi alzai dal letto era appena l’alba, ed il sole giocava ancora a nascondino con l’orizzonte, prima di venir fuori completamente; a casa c’era un silenzio tombale, dal momento che mio padre si era svegliato molto presto per andare a pescare, lasciandomi solo a casa..
Bhè, non c’era che da aspettarselo da papà, è troppo preso dalla sua amata pesca che addirittura si è dimenticato che io oggi devo sostenere l’esame di selezione dei Chunin, vabbè pazienza, magari dopo gli lascio una lettera per non farlo spaventare..
Un’abbondante colazione, energetica e per mettermi in forze, era senz’altro il meglio che io potessi fare prima di incamminarmi alla volta della piazza grande, dove senz’altro avrei trovato già altri ninja; avevo già deciso che sarei andato un po’ più tardi degli altri, proprio per evitare quello che più odiavo, gli sguardi degli altri, che vedendomi li molto presto, potevano farsi delle brutte idee sul mio conto. Una doccia bollente per scacciare via i pensieri cattivi, che da ormai una settimana tartassavano la mia mente, una lucidata alla mia fedele G, la mia katana che mi ha accompagnato ovunque, una mandata d’olio sulle giunture del mio arco, prima di riporre tutto nel mio rotolo da richiamo e poi una bella lavata di denti..ecco ciò che si frappose tra me e la partenza. Quando ebbi finito di fare tutto, e mi sentivo pronto per partire, posai sul tavolo dell’ingresso una lettera indirizzata a mia padre, nella quale dicevo che ero partito alla volta della grande piazza per prendere parte al torneo di selezione Chunin, che non si sarebbe dovuto preoccupare di nulla, poiché ero sicuro delle mie capacità, e che se, avesse potuto, mi avrebbe fatto immensamente piacere, che lui ci fosse ad osservare il mio esame, mi avrebbe reso davvero fiero..
Aprii la porta ed iniziai a camminare lungo le strade del paese, del tutto in festa; si potevano vedere uomini felici, che già cominciavano a parlare dei loro favoriti per questo evento, commercianti e mercanti che urlavano a squarciagola per offrire la loro merce al prezzo migliore, striscioni di benvenuto per i futuri ospiti di Oto e di Suna, e le insegne di tutti i locali e le locande ben in mostra, magari nuove o del tutto lucidate e ripulite. Non diedi molta importanza a tutto ciò, poiché il mio unico obbiettivo era quello di concentrarmi il più possibile, e non lasciare nulla al caso..Dovevo essere sempre lucido e pronto a tutto, incoraggiato anche, dal fatto che Lei, non si era ancora fatta vedere..E speravo per me e per tutti, che restasse buona dentro me, senza dare nell’occhio..non volevo, avevo paura di Lei e dei suoi comportamenti.
Quando arrivai nella piazza grande, restai affascinato non dai presenti, ma dalla splendida fontana monumentale che vigeva al suo interno; un ornamento di ben tre piani, nei quali era fatta fluire l’acqua con una dolcezza ed una purezza quasi innaturale, il tutto suscitava in me una bella sensazione di benessere, e mi ricordava di quando ero piccolo e di quando giocavo vicino il ruscello nel cuore della foresta.
Aaah che bello questo rumore rilassante, la foresta, papà, la mia splendida infanzia, è una gioia..davvero..
Poi il mio sguardo si focalizzò sui presenti, alcuni già li avevo visti prima, altri ancora no, ma poco interessava in quel momento, ero come se persuaso da quella sensazione di benessere, tanto che salutai tutti con un sottile gesto delle mano, e mi andai a sedere sul marmo sporgente della fontana nella piazza, infilando la mano nell’acqua come un bimbo, muovendola in avanti ed indietro come se stessi giocando; il sorriso che da molto ormai mancava, era ritornato sul mio volto..
Mi sento proprio bene..
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