| *Quella mattina Hideki si alzò di buon ora, e con poche difficoltà tutto sommato, visto che stranamente si sentiva riposato ed in piena forma. Il genin volse quindi lo sguardo ancora assonnato oltre la finestra della sua camera, e vide che il sole splendeva nel cielo, preannunciando una calda giornata su tutta Konoha. Hideki si alzò quindi dal letto e cominciò fare un po' di stiramento muscolare, poichè sentiva ancora tutti i muscoli del corpo addormentati e rigidi. Il ragazzo andò poi in cucina, dove ricevette il buongiorno da parte dei suoi genitori, nonchè un'ottima colazione preparata come al solito da sua madre con amore. Come al solito i suoi genitori bisticciavano tra loro, scherzando tra loro reciprocamente, e tutto ciò conferiva all'atmosfera domestica un'aria di calma e serenità. Hideki tornò quindi a prepararsi nella sua stanza, visto che quel giorno era intenzionato ad andare a vedere se ci fosse qualche missione disponibile all'ufficio missioni. Una volta lavato e dopo aver indossato i suoi vestiti e le protezioni da genin, fece per lasciare la stanza, ma si soffermò ad osservare incantato il suo coprifronte, che giaceva ancora ben ripiegato sul comodino. Hideki quindi sorrise, lo afferrò, e lo indossò legandolo al collo molto orgogliosamente. Il giovane Senju salutò quindi la sua famiglia e si mise in strada lasciando casa a passo lento.*
(Che sonno! Speriamo soltanto che ci sia qualche missione disponibile... Anche perchè ultimamente non ho più niente da fare al villaggio, una bella missione sarebbe proprio l'ideale!)
*Mentre camminava per le strade di Konoha, i pensieri del genin seguivano il loro naturale corso nella sua mente, donandogli un'aria distratta e assorta. Guardandosi attorno, Hideki vedeva che la vita nel villaggio proseguiva con la solita calma quotidiana e che ormai ogni nuovo giorno sembrava simile al precedente. Pur di fare qualcosa di nuovo, Hideki il giorno precedente si era divertito nel fare uno scontro d'allenamento con un suo vecchio compagno d'accademia, nonostante al giovane Senju preferisse di gran lunga il dialogo allo scontro. Però doveva ammettere che quell'esperienza gli era davvero servita, soprattutto a mostrare gli ottimi risultati ottenuti durante l'allenamento alla sede del suo clan.*
*Finalmente, dopo essersi perso solo un paio di volte (il pessimo senso dell'orientamento di Hideki, era davvero proverbiale), il ragazzo arrivò presso l'ufficio missioni. Hideki si soffermò un attimo prima di varcare quella soglia, e tirò un profondo sospiro, perchè si sentiva leggermente teso. Una volta entrato, Hideki si guardò attorno e non vedendo nessuno, si diresse verso una bacheca, attirato dal gran numero di missioni affisse sulla parete. Con sua grande soddisfazione, lesse di una missione classificata di livello D che riguardava l'aiutare un famoso pittore. Il genin era quindi deciso a partecipare a quella missione, ma nei paraggi sembrava non esserci anima viva.*
<Ehilà c'è nessuno?>
(Ecco, con la mia solita fortuna saranno scappati tutti...)
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