Stanza di Sabaku No Yumi

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view post Posted on 8/5/2008, 22:38     +1   -1
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Stanza ospedaliera di Sabaku No Yumi.
 
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view post Posted on 9/2/2010, 15:09     +1   -1




*Quando l'uomo entrò nella stanza d'ospedale, tutti i medici si scambiarono occhiate preoccupate e cominciarono a parlottare fra loro. Avevano visto quell'individuo molto di rado, ed era sempre accompagnato dal Kokage, per cui la sua visita risultava alquanto inusuale. Distese la giovane Yumi sul letto e la osservò con sguardo apparentemente distaccato, sebbene così non fosse.*

Tetsuya:"Qualcuno si prenda cura di lei, vado ad avvisare il Kokage."

*Uscì rapidamente, lasciando la kunoichi in custodia dei guaritori di Oto.*

(...riprenditi in fretta...)
 
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view post Posted on 9/2/2010, 21:49     +1   -1
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*L’ingresso in ospedale dell’uomo dalla folta chioma cremisi lasciò basiti i medici presenti e un leggero brusìo si levò. Non solo l’uomo in questione era solitamente accompagno dal Kokage e, quindi, il suo passaggio lì era alquanto inusuale, ma l’attenzione di tutti fu per la persona ch’egli portava in spalla. Non la riconobbero immediatamente. Solo quando l’uomo l’adagiò sul lettino d’ospedale molti dei colleghi della kunoichi del deserto si fecero avanti.*

Medico: “Signorina Yumi!

*Il panico si fece crescente e circa tre dei presenti si portarono al capezzale della giovane per esaminarle le ferite.*

Sabaku No Tetsuya: "Qualcuno si prenda cura di lei, vado ad avvisare il Kokage."

Medico: “Bisogna procedere subito con un intervento. Lasci fare a noi.

*L’uomo annuì e lasciò la kunoichi nelle loro mani. Alcuni altri medici rimasero lì a guardare interdetti la scena, senza riuscire a capacitarsi che la donna morente stesa sul lettino fosse davvero la donna dello Spettro d’Argento.*

Medico: “Beh?! Cos’avete da guardare?! Ci sono altre persone che hanno bisogno di cure immediate. Non rimanete lì come dei pesci lessi! Andate!

*All’ordine del medico, tutti scattarono come delle molle e tornarono alle proprie postazioni e ai propri lavori. Nel mentre, i tre medici si prodigarono a denudare la kunoichi del deserto dei suoi indumenti per far partire l’operazione. Prima d’intervenire, ebbero cura di chiudere la porta della sala e di accendere la spia rossa che ne indicava l’operazione in corso.*
 
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view post Posted on 9/2/2010, 23:21     +1   -1




DUE ORE DOPO



Otomika:"Ne sei assolutamente sicuro vero?"

Tetsuya:"Per chi mi hai preso? Non farti accecare dalla rabbia...ti ho già spiegato che cosa ci lega..."

Otomika:"Non mi riferivo a quello...ma alla missione in sè...brutta stupida...che diavolo pensava di fare!?"

Tetsuya:"..."

*Due figure imperiose vestite di scarlatto si facevano strada fra i corridoi del piccolo ospedale di Oto, fra gli sguardi attoniti degli inservienti che chinavano il capo a mano a mano che Otomika proseguiva nella sua rapida ricerca. Giunsero in fretta all'infuori della sala operatoria in cui si trovava Yumi in quel momento, e un uomo che li stava aspettando gli si rivolse cortesemente.*

Capo Chirurgo:"Kokage-sama, Tetsuya-sama..."

Otomika:"Allora?"

*Il medico fece un cenno di assenso con la testa, mentre si fregava nervosamente le mani per via delle due presenze che si ritrovava innanzi. Il suo tono tuttavia era molto rassicurante.*

Capo Chirurgo:"Dunque, non è stato facile...ma l'operazione ha avuto pieno successo. All'inizio credevamo che si trattasse solamente di una perdita di sangue eccessiva, ma in seguito abbiamo scoperto che un bussolotto di metallo...o come li chiamate...è rimasto conficcato all'interno dello stomaco..."

Otomika
:"Un proiettile!? Non ci sono lesioni gravi vero!?"

Capo Chirurgo:"Per fortuna no...come lei ben sa non esistono valide tecniche mediche per rimuovere simili oggetti...abbiamo dovuto procedere manualmente...e nonostante l'emorragia che abbiamo provocato siamo riusciti a formare un coagulo...ma ci sono volute le forze congiunte di ben quattro medici, che hanno consumato tutta la propria energia spirituale e ora riposano nella stanza accanto..."

*Le notizie erano ottime, tuttavia nè Otomika nè Tetsuya parvero particolarmente sollevati, presi com'erano dai loro pensieri. L'uomo allora concluse il discorso e fece un ampio gesto:*

Capo Chirurgo
:"Prego...potete entrare."

*Non se lo fecero ripetere due volte ed entrarono nella sala operatoria indicata dal chirurgo, dopo di che richiusero la porta alle spalle, non volevano essere disturbati da nessuno. La rabbia dello Spettro si placò fortemente alla vista del corpo dell'amata, che si era addormentata con un'espressione sofferente sul volto e pareva molto debole. Sul corpo nudo era presente un'ampia fasciatura che le ricopriva solamente la parte ferita del busto e la propria femminilità, mentre era visibile, anche se meno grave, una piccola cicatrice sulla coscia destra. Entrambi i ninja non proferivano parola, anche se il respiro di Otomika si era fatto improvvisamente più pesante e affannato.*

(...Yumi...perchè!?)
 
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view post Posted on 10/2/2010, 14:51     +1   -1
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*Il suo corpo giaceva steso nel lettino d’ospedale apparentemente privo di vita. La sua pelle, già molto chiara, era pallida e gelida come quella di un morto. Le fasciature celavano in maniera approssimata le ferite che, a seguito dell’operazione, avevano smesso di sanguinare. Il respiro era debole, tanto che il movimento della cassa toracica era quasi impercettibile. Persino nell’incoscienza, il suo viso rifletteva i segni del grave dolore subito. Passarono i minuti, ma non vi fu alcun segno di ripresa dalla giovane kunoichi del deserto. Per i due Sannin, i minuti sembravano ore e, soprattutto per lo Spettro d’Argento, l’attesa pareva essere più dolorosa. D’un tratto, però, avvenne qualcosa.*

Sabaku no Yumi: “Nnnh.. l-l’hai u-uccisa.. p-padre.. t-ti.. v-volevo bene.. O-Otomika.. p-perdonami..

*Debolmente la destra andò a stringersi attorno alla candida federa del lettino d’ospedale mentre il corpo della giovane fu scosso da alcuni spasmi di dolore. Stava tremando e i movimenti irrequieti non facevano altro che incrementare il dolore delle ferite appena trattate. Era in pieno delirio.*
 
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view post Posted on 10/2/2010, 15:16     +1   -1




*Non appena la sentì proferir parola Otomika le si avvicinò lentamente, mentre Tetsuya, dopo aver intuito, si voltò e uscì dalla stanza per lasciarli soli. Il Kaguya percepiva in qualche anfratto della sua anima il bisogno di piangere, ma non aveva idea di come si facesse, per cui accumulava il proprio dolore senza riuscire ad affievolirlo minimamente. Strinse la mano priva di forza della ragazza nella propria, anche se avrebbe potuto farle male, e poggiò delicatamente le labbra sulle sue. Rimasero così per un minuto che parve un'eternità, era passato molto, troppo tempo dall'ultima volta che si era sentito così bene.*
 
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view post Posted on 10/2/2010, 21:33     +1   -1
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*Il contatto delle loro labbra fece cessare gli spasmi di dolore della bella kunoichi del deserto, il cui corpo sembrò rilassarsi. Tremava ancora, probabilmente per effetto della febbre che sembrava crescere di minuto in minuto. Contro ogni previsione, ella sembrò percepire il tocco dell’uomo. Percepiva la sua mano gelata a contatto con quella di lui, ma le riusciva impossibile muoversi data la troppa debolezza e lo stato di pura incoscienza. Nessun segno, oltre la crisi delirante di quel pomeriggio. Passarono ore.. addirittura giorni dal suo stato. Nulla era cambiato: era ancora lì immobile come una statua di marmo, bellissima persino nella morte. Durante i controlli le erano state applicate delle spugnature fredde per far abbassare la febbre, anche se quest’ultima persisteva. La sua mano era ancora stretta da quella del suo uomo.*

(..Otomika..)

*Con movimenti impercettibili, quella mano che lo Spettro d’Argento stringeva si chiuse delicatamente sulle sue. Le palpebre si mossero più volte prima di aprirsi lentamente. Non riusciva a distinguere le figure presenti, né tanto meno il luogo in cui si trovava. Aveva la vista appannata e le castane iridi le apparivano opache, prive della solita luce splendente. Si guardò intorno, cieca dopo giorni d’incoscienza, e debolmente cercò di parlare.*

Sabaku No Yumi: “D-dove mi trovo..?!
 
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view post Posted on 10/2/2010, 22:21     +1   -1




*Appena la giovane kunoichi riprese conoscenza l'espressione di Otomika si raddolcì, seppur non vi fosse alcun sorriso sul suo volto. Rispose alla ragazza quasi sussurrando per evitare di stordirla ulteriormente.*

Otomika:"A casa ora..."

*Quand'ecco che una singola lacrima si andò ad insidiare nei lisci lineamenti dell'uomo, che stupito si accorse di quanto disgustoso fosse il sentimento che aveva provato sino a pochi minuti prima. Un'ansia che gli impediva persino di pensare alla più assurda delle ovvietà, che non gli lasciava tregua e che lo teneva appeso ad un filo.*

(...comincio a comprendere meglio ora.......Yumi.......perchè l'hai fatto!?)

*Il suo sguardo divenne truce e le labbra si serrarono. Si voltò dall'altra parte, dirigendosi rapidamente verso l'ingresso della sala operatoria.*

Otomika:"Mi hai deluso."

*Disse un attimo prima di varcare la soglia. La kunoichi non aveva mai sentito parole dette con un simile disprezzo.*
 
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view post Posted on 10/2/2010, 23:06     +1   -1
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Otomika Kaguya: "A casa ora..."

*La calda voce dello Spettro d’Argento sembrò donarle una ventata di vita. Gli occhi le divennero lucidi per la felicità di poterlo sentire ancora una volta e la stretta, seppur debole, si fece più salda. Aveva dimenticato cosa fosse la felicità dal giorno in cui gli spettri del suo passato fecero capolino da quella porzione del suo animo che aveva messo da parte. Quell’idillio fu però bruscamente interrotto. La stretta fu sciolta rapidamente e l’uomo, di cui Yumi riusciva a distinguere solo pochi lineamenti, s’avviò verso la porta d’uscita. Gli bastò poco per far crollare le sicurezze della kunoichi.*

Otomika Kaguya: "Mi hai deluso."

*Il suo cuore sembrò fermarsi. L’amarezza della solitudine e il disprezzo dimostrato dall’uomo che amava con tutta se stessa sembrò come una pugnalata diritta ai polmoni. Le mancò l’aria, tanto da farle credere di star morendo ancora una volta. L’idillio s’era trasformato in un autentico incubo.*

Sabaku No Yumi: "O-Otomika, non..

*Le parole le morivano in gola. Preda della disperazione, si lasciò andare ad un tacito pianto. Ogni lacrima che le bagnava il viso sembrava scottarle la pelle. Erano come l’acido.*

Sabaku No Yumi: "..non l-lasciarmi..

*Fu con la consapevolezza dell’autentica solitudine che varcò il punto di non ritorno. Con un enorme sforzo fisico scese dal letto, barcollando. S’appoggiò al muro per mantenere l’equilibrio e, pur zoppicando, si lanciò all’inseguimento dello shinobi. Il dolore sarebbe stato insopportabile per una qualsiasi altra persona, ma non per lei. Le ferite ripresero lievemente a sanguinare, macchiando le candide fasce che le erano state poste al di sopra, e un vivido pallore la faceva sembrare un autentico spettro. Continuò ad incedere senza badare minimamente alla propria salute, d’altronde.. la sua vita non era così importante in assenza di lui.*

Sabaku No Yumi: "VOLTATEVI, SPETTRO D’ARGENTO. VOLTATEVI E GUARDATEMI NEGLI OCCHI..

*Gridò con quanto fiato aveva in gola, senza smettere d’incedere. L’alta temperatura la faceva barcollare ad ogni passo, ma la disperazione di quel momento era talmente viva e forte da eclissare il suo istinto di sopravvivenza. Non le importava di morire, adesso, perché quelle parole l’avevano già uccisa.*
 
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view post Posted on 10/2/2010, 23:26     +1   -1




*Il grido di Yumi lo fece lievemente sussultare, ma in quel momento non riusciva a placare la rabbia che lo colmava, limitandosi a proseguire senza dar retta alla giovane che lo inseguiva zoppicando fra le lacrime.*

(...pentirsi a seguito di una decisione è da stupidi...ti facevo diversa dagli altri...invece sei feccia...come tutti quelli che mi circondano...non capisco come abbia fatto a fidarmi così ciecamente di una misera sottoposta...)

Otomika:"Se insisti ti uccido. Torna immediatamente alla tua residenza."

*Dichiarò freddamente.*
 
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view post Posted on 10/2/2010, 23:34     +1   -1
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Otomika Kaguya: "Se insisti ti uccido. Torna immediatamente alla tua residenza."

Sabaku No Yumi: “IO SONO GIA’ MORTA!

*Era oramai arrivata al limite. Pesanti ansimi scandivano ogni attimo dell’immane fatica a cui stava sottoponendo il suo corpo e la febbre aveva oramai toccato un punto critico, tanto che la vista sembrò oscurarsi a tratti. Le amare lacrime ricolme di dolore e rancore non accennavano a smettere di scendere. Era finita. Sapeva che era finita. Il dolore era ormai giunto al suo culmine.*

Sabaku No Yumi: “Cosa ne è stato dei tuoi sentimenti?! Le tue erano tutte parole buttate al vento?! ..non hai nemmeno il coraggio di voltarti e di distruggermi guardandomi negli occhi?! Bene. Se non lo farai tu, lo farò io con le mie stesse mani.
 
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view post Posted on 10/2/2010, 23:56     +1   -1




(...adesso basta...)

*Si voltò, quasi fuori di sè dalla rabbia, e si diresse a lunghi passi verso la kunoichi. Appena le fu di fronte non la guardò nemmeno negli occhi, ma si limitò a tirarle uno schiaffo sulla gote, nonostante sapesse che le sue condizioni fossero tutt'altro che positive. Yumi cadde a terra sulle ginocchia, mentre l'uomo aveva preso a fissarla con un forte senso di angoscia.*

(Cosa sto facendo? Non...no...)

*Si avvicinò lentamente alla ragazza, aiutandola delicamente ad alzarsi sulle proprie gambe.*

Otomika:"Io non..."

*Sospirò per calmarsi.*

Otomika:"Mi dispiace...ho perso la testa poco fa...vieni...ti porto alla tua stanza."

*Così dicendo, invitò la ragazza ad abbandonarsi fra le sue braccia. Sul suo viso non si leggeva più rabbia, solamente un profondo dolore.*

(Mi odierà ancora...come quella volta...io non sono l'uomo per lei...non sono nemmeno un uomo......un mostro)

 
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view post Posted on 11/2/2010, 11:16     +1   -1
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*Bloccò il suo incedere. Lo Spettro d’Argento aveva invertito la traiettoria e stava dirigendosi a grandi passi verso di lei. Lo attese, ansiosa di far cessare ogni dolore. Non voleva sapere a quanto ammontava il disgusto nei suoi confronti, non avrebbe retto a tanto. Quand’egli le fu abbastanza vicino le mollò un sonoro schiaffo. Data la momentanea fragilità del suo corpo, la kunoichi cadde a terra rovinosamente.*

(..non mi ha nemmeno guardata negli occhi..)

*Rimase stesa sul freddo pavimento che, in un certo senso, le forniva un senso di refrigerio alla crescente febbre. La vista stava oscurandosi di minuto in minuto e, presto, avrebbe varcato il punto critico. Il disgusto e la cattiveria che lesse nelle azioni dello shinobi le diedero il definitivo colpo di grazia. I battiti del suo cuore rallentarono, come se l’organo vitale fosse stato stretto in una oscura e silenziosa morsa, mentre le lacrime si fecero ancora più aspre. Con molta cura fu sollevata da terra e aiutata a reggersi sulle sue gambe.*

Otomika Kaguya: "Io non… mi dispiace...ho perso la testa poco fa...vieni...ti porto alla tua stanza."

*Ma ella non si fece aiutare. Aveva perso qualsiasi voglia di vivere e, in quello stato, sembrava un’autentica bambola di pezza, svuotata di ogni cosa. L’unica consapevolezza rimaneva quella della solitudine. Le ferite oramai si erano riaperte ed il sangue era lasciato libero di fluire senza sosta. Il dolore era allucinante e, per quanto grande fosse la disperazione, il fisico della bella kunoichi non resse più. Si piegò su se stessa, tamponandosi la ferita allo stomaco con la mano destra, ed un conato di sangue le uscì dalla bocca. Avrebbero dovuto calmarla e riportarla nuovamente in sala per riposare, altrimenti la sua coscienza l’avrebbe portata ad una morte certa.*

Edited by oo † oo Tify oo † oo - 11/2/2010, 14:03
 
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view post Posted on 11/2/2010, 14:33     +1   -1




*La kunoichi non si fece aiutare, così come si aspettava Otomika, ma quando la ferita si riaprì e questa cominciò a tossire sangue, il Kaguya la prese in braccio contro la sua volontà e si diresse il più rapidamente possibile verso la sala operatoria da cui era uscita. Ella non poteva dimenarsi vista la sua debolezza, ma per come l'aveva trattata sino a quel momento aveva lasciato intendere che sarebbe stata pronta ad uccidersi piuttosto che stargli vicino. Fuori dalla sala operatoria v'era il medico curante di Yumi, che non appena vide i due parve decisamente rinfrancato.*

Capo Chirurgo:"Kokage-sama...cos'è successo? La ragazza è troppo debole per potersene andare in giro...non compia atti così sconsiderati o ne andrà della sua vita..."

*Disse l'uomo tremante. Sapeva perfettamente chi era quella donna e cosa gli sarebbe accaduto se non fosse stato all'altezza della situazione. Lo Spettro d'Argento, opaco come non mai, gli consegnò la ragazza fra le braccia e fece per andarsene subito.*

Otomika:"Si prenda cura di lei..."

*Chiese prima di svoltare l'angolo senza più essere visto.*

(...)
 
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view post Posted on 11/2/2010, 14:42     +1   -1
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*Nei giorni a seguire le condizioni fisiche della kunoichi andarono migliorando, anche se in un processo molto lento. Difatti, la giovane rifiutava il cibo che le veniva portato dalle infermiere. Dichiarava ogni volta di non avere fame ed i medici di turno erano obbligati a forzare la mano solo per farle ingerire due/tre bocconi a pasto. Lo Spettro d’Argento, seguito dallo shinobi dalla chioma cremisi, andavano a trovarla regolarmente, ma ella sembrava non rendersi nemmeno contro della loro presenza. Rimaneva lì a fissare il vuoto davanti a lei, immersa in chissà quali pensieri. La febbre era del tutto debellata e le ferite si erano rimarginate. Quasi non rimaneva traccia delle cicatrici. Riprese a muoversi in men che non si dica. Dopo un breve periodo di attenta osservazione, la kunoichi fu rimandata con gioia alla sua residenza libera dall’incombenza della morte. Prima che potesse abbandonare l’edificio, qualcuno la fermò.*

Medico: “Aspettate, signorina Yumi. Ho un messaggio per voi..

*Il medico porse una piccola busta sigillata. Ruppe il sigillo e ne lesse il contenuto. Il mittente era lo Spettro d’Argento, il quale la invitava a raggiungerlo il prima possibile. Con noncuranza stracciò la busta davanti agli occhi increduli dell’uomo e lasciò che il vento trasportasse via quelle parole. Sarebbe andata da lui per il confronto finale. Per quanto doloroso fosse, non aveva più nulla da perdere.*
 
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