Posts written by Lucifergirl88

view post Posted: 30/4/2024, 10:11     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Un po’ gli era dispiaciuto mettere a cuocere sul fuoco anche quelle postille. Avevano fatto sì che il viso di Takumi si imbronciasse, quando giusto poco prima aveva mostrato il sorriso più bello che Yu gli avesse mai visto. La felicità fatta a uomo, però con la stessa genuina sincerità che avrebbe potuto avere un bambino a cui avevano appena regalato il giocattolo che aveva sempre desiderato. A dir poco raggiante! Come se tutti i problemi che c’erano fossero nulla in confronto al fatto che il Rosso avesse accettato di vivere con lui in quella magnifica magione. E, forse, in realtà era proprio così. Di fatto anche Yu sentiva quella sensazione allo stomaco all’idea…come se mille farfalle si muovessero al suo interno, acuita e amplificata dalla gioia del compagno. Gli piaceva vederlo felice e ancor più condividere quella gioia con lui.
Basta accontentarsi di rubare attimi d’intimità in frangenti non del tutto appropriati! Avrebbero finalmente potuto godersi il reciproco desiderio appieno e senza fretta, senza la continua ansia - ma anche un po’ di eccitazione - che qualcuno potesse entrare nello studio e beccarli sul fatto. Poi certo…era sicuro che avrebbero continuato ad agire in quella maniera, ma sarebbe stato diverso. Non sarebbe più stato lo sfogo di un bisogno a lungo tenuto sotto controllo, quanto piuttosto un modo per allietare la giornata, uno stuzzicarsi in attesa di poter andare a casa e viversi appieno. Se ci pensava non poteva fare a meno di sorridere, grato al compagno per quella sorpresa. Quando quella sera lo aveva trascinato via dall’ufficio non immaginava proprio che si sarebbe arrivati a quello…Takumi aveva organizzato tutto per bene. Ed era felice di non aver disatteso le sue speranze, nonostante tutti i suoi dubbi pregressi.

Beh…a parte quelle due condizioni.
Era abbastanza sicuro che sulla prima il castano non avrebbe avuto nulla da ridire, mentre sulla seconda avrebbe provato ad obiettare. Era sempre così, quando si trattava di denaro il compagno pensava di dover essere l’unico a mettercelo. Ma se volevano vivere assieme, per Yu non poteva essere altrimenti che un cinquanta e cinquanta. E non avrebbe accettato alcuna contestazione. Takumi doveva averlo capito, perché gli diede subito del criminale, borbottando, mentre allontanava l’indice di Yu dalle proprie labbra e ricambiava il suo sguardo deciso con uno affilato e magnetico. Ma non sarebbe bastato a far cambiare idea al Rosso, tant’è che alla fine il più grande cedette e gliela diede vinta.
Tuttavia non era tipo da lasciar correre così facilmente, il Mizukage lo sapeva bene e il sorriso malizioso che tagliò il viso elegante di Takumi glielo confermò. Siccome non amava perdere, proprio come lui, il castano volle imporre a sua volta una condizione. Yūzora stava per chiedere di cosa si trattasse, quando si sentì stringere saldamente mentre la labbra del compagno si posavano voracemente sul suo collo, baciandolo e lappandolo avidamente, accompagnando il tutto con delle carezze possessive sulla nuca. Il Rosso sospirò piacevolmente a quelle attenzioni improvvise e avvolgenti, piegando il collo per lasciare più spazio al compagno, sorridendo divertito.


Baka… lo apostrofò, mentre si godeva quell’attimo che sugellava la loro promessa. Come se ci fosse bisogno di impormelo come condizione. Si strinse a lui, premendo sulla nuca del compagno, frizionando, piegandosi su di lui per vezzeggiarlo a sua volta sulla pelle sensibile e delicata del collo, prima di salire con una lappata fino al suo orecchio. Ma tutto a suo tempo. Gli sussurrò, palesemente divertito, sollevandosi in modo da poterlo vedere in viso. Non pensi che prima dovresti farmi vedere casa? Insomma…ho accettato di vivere qui con te, un giro mi sembra doveroso e opportuno. Abbassò le palpebre, affilando lo sguardo che si fece furbo come quello di una kitsune, quindi si abbassò su di lui baciandolo e mordicchiandogli il labbro inferiore, prima di insistere con un …No? mentre quel Poi sarò tuo, rimase inespresso e silenzioso ad aleggiare nell’aria tra i due.

view post Posted: 12/4/2024, 18:01     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Capiva il desiderio di Takumi. Lo capiva dannatamente bene. Era qualcosa che nella sua fantasia aveva accarezzato tante, tante volte per poi ritrarre la mano, incapace di sostenere i contro che quel suo egoistico sogno avrebbe comportato. Conservandolo comunque lì, in un cantuccio, da dove lo tirava fuori ogni tanto per trovare conforto, per illudersi un po’, per dirsi quel “un giorno, forse…” che tanto bastava a farlo sentire meglio. Se chiudeva gli occhi poteva veder prendere forma quelle parole, quelle situazioni, quei momenti di vita quotidiana di cui sentiva troppo la mancanza. Cose semplici, nulla di così particolarmente ricercato, ma che sarebbero state sufficienti ad alleggerire il peso che gli gravava sulle spalle, nonché quello che avvertiva sul petto e che lo faceva sentire in colpa nei confronti del castano. E sarebbe bastato così poco per renderle reali…proprio lì, in quella magione meravigliosa di cui nessuno era a conoscenza tranne il suo sensei.
Quello che lo bloccava, infondo, era una pensiero insensato se confrontato a tutto il resto. Un piccolo puntello che impediva alla frana di scendere…Ma era fissato bene, piantato con forza nel terreno. Tuttavia ormai iniziava a cedere perché, sì, Takumi lo avrebbe protetto in ogni caso, sia che andassero a vivere assieme che no. Quindi era davvero sciocco continuare ad aggrapparsi a quella paura: il pericolo per il castano ci sarebbe stato in ogni caso. E sapeva benissimo che per lui sarebbe stato capace di fare follie.
Non era quello che voleva, ma era chiaro non potesse impedirglielo. Non sempre. Quindi se quel punto era inalterabile, la vera scelta qual era? Probabilmente se voleva mantenere, se non addirittura ampliare, la felicità dipinta sul viso del compagno in quel momento, oppure se aveva il coraggio di distruggerla per una mera incertezza personale.
Lo osservò ridere delle sue parole, mentre prendeva posto tra le sue braccia, a cavalcioni delle gambe, indugiando su quelle labbra incurvate in un sorriso che avrebbe sciolto il ghiaccio di uno Yuki, se avesse voluto. Ma invece era qualcosa che riservava unicamente a Yu, una piccola esclusiva di cui il Rosso era particolarmente geloso.
Non sapeva se fosse la luce della luna, ma quella sera Takumi gli sembrava particolarmente bello, splendido nel lucore notturno che dava maggior profondità al mistero contenuto in quegli occhi verdi. Mentre andava incontro a quella carezza come un gatto, lo osservò a lungo e attentamente. Lo sguardo del jonin scese sfiorando il suo profilo, il suo collo e la linea della spalla deturpata dalla cicatrice, prima di tornare su verso quelle labbra che tentarono di discolparsi, mentre riconfermavano semplicemente ciò che Yu aveva affermato poc’anzi.
Sorrise al gesto malizioso del compagno, quel lappargli sensuale le labbra sfiorandole leggero, facendosi desiderare e chiamandolo “Mizukage-sama” con quel tono.


Rivolti anche le mie stesse parole contro di me? Se lo ricordava bene cosa aveva detto durante il discorso fatto alla sua investitura. Lo sei eccome un criminale! Il mio criminale…ad essere precisi. Quello con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita. Sorrise a quel pensiero, rubandogli un bacio mentre gli circondava il collo con le braccia per arrivare facilmente ad accarezzargli la nuca. Fu un un’effusione volutamente lenta la sua, passionale, colma di tutte quelle parole non dette, quei discorsi troppo incasinati da fare, tanto che solo a voce non avrebbero mai reso abbastanza di ciò che realmente avrebbero voluto significare. Solo una volta che il bisogno d’aria fu insostenibile si allontanarono, senza realmente farlo. Yu rimase ancorato a lui, davvero molto vicino, abbastanza da sentire il suo respiro sulla pelle. …Quindi? Come hai spiegato la cosa a Fuyu-sensei?

Lo incalzò, curioso. D’altronde, che il castano fosse andato dallo Yuki a chiedere un favore era decisamente un evento più unico che raro. Il che sottolineava ulteriormente quanto ci tenesse a quella proposta. Al racconto della peripezia di Takumi non riuscì a fare a meno di ridere. Se li immaginava proprio quei due testoni uno davanti all’altro - uno più rigido dell’altro - a cercare di fare a chi ce l’aveva più lungo per poi trovare un punto di incontro non appena veniva fatto il suo nome. Inutile dire che avrebbe pagato oro a sacchi per assistere alla cosa di persona, ma anche raccontata dal castano era parecchio divertente. Abbastanza da farlo scoppiare a ridere come un ragazzino.

Ahahaha! Lo hai fatto sul serio? Kami, avrei voluto vedervi! Riesco ad immaginare il gelo nella stanza! Brrr… Rise e nel farlo si allontanò un poco dal compagno, staccando anche una mano dal suo collo per andare ad asciugare delle lacrime che minacciavano di scendere dal bordo dell’occhio. Aaaaah…Assistere alla scena sarebbe stato impagabile! Loro due, proprio loro due che riuscivano a capirsi era veramente da segnare sul calendario. Anche se, in effetti, doveva succedere prima o poi. Entrambi volevano il suo bene, era inevitabile. Come inevitabile era la sua risposta definitiva, giunti a questo punto.
Takumi stava aspettando, lusingandolo silenziosamente con lo sguardo che carezzava il suo corpo esposto. Paziente, consapevole dei suoi dubbi e rispettoso dei suoi tempi per scioglierli. Yu sorrise affettuosamente…era così dolce che nemmeno se ne rendeva conto. Gli posò una carezza sul viso, a mano piena, muovendo gentilmente il pollice per saggiare la pelle del compagno. Aveva deciso.


Va bene. Si espresse infine, sorridendo. Se sopravvivremo alla missione che ci attende, sarò ben felice di venire a vivere qui con te. Prima che Takumi potesse dire alcunchè, fece scivolare la mano lungo i suoi lineamenti posandogli l’indice sulle labbra. Ma ci sono due condizioni: la prima, come ho detto, è occuparci innanzitutto del compito che grava sulle nostre spalle e tornarne vivi; la seconda, invece, è che mi sia permesso di pagare metà di tutte le spese. Il che include il prezzo d’acquisto della casa, i costi di mantenimento futuri, bollette e tutto il resto. Vedendo che a quell’ultima condizione il castano stava per ribattere lo bloccò subito, premendo leggermente di più sulle sue labbra - ma senza fargli male - e avvicinandosi al suo viso. Vuoi che venga a vivere con te o da te, Harada Takumi? C’è una sottile differenza.

view post Posted: 12/4/2024, 17:59     +1Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Chiudere quella missione e tornare a casa, insieme. A casa loro. Quella che Yu aveva accettato di condividere con lui solo una manciata di giorni prima, previo se fossero tornati sani e salvi da quel compito spinoso in cui erano imbrigliati. Sembrava quasi una vita fa quella proposta fatta nell’onsen della magione, mentre erano l’uno tra le braccia dell’altro coccolati dall’acqua calda della sorgente termale. E invece non era che qualche giorno…A separarli, però, un viaggio in nave, una traversata fino al Paese della Pietra per raggiungere Sukoshi dömu e, da lì, un’altra per arrivare a Yuki no Kuni. Domante? Tante. Risposte? Poche, se non nessuna. Una cadavere alle spalle. Non era proprio un bilancio incoraggiante, ma nemmeno uno dei peggiori che potessero capitare. D’altronde erano ancora ben distanti dal posto che avrebbero dovuto raggiungere per scoprire di più sul Libernio e coloro che lo richiedevano. Il Monastero del Sole, dove si trovavano, era stata una tappa fortunata e obbligatoria per riposare le membra e raccogliere qualche informazione. Ma, appunto, era solo una tappa. Sarebbero dovuti ripartire presto, non appena si fossero schiariti le idee. Per il momento sapevano solamente quale direzione prendere, ma era sempre meglio di nulla. Accontentarsi era importante, specie in situazioni intricate come quella. A dirla tutta, si sentiva già fin troppo fortunato ad avere Takumi accanto a sé in quel momento. Erano bastate due parole da parte sua per migliorare la sua visione delle cose. Una magia di cui solo il castano era capace. Si ritrovò a sorridergli sincero, rinfrancato dall’immagine che aveva richiamato alla sua mente: loro due assieme a casa a godersi quel po’ di intimità che altrimenti non riuscivano ad avere, ma anche semplicemente piccoli gesti quotidiani. Takumi che si alzava presto e iniziava a spignattare in cucina. Yu che andava a salutarlo per poi allenarsi nel dojo in attesa di poterlo raggiungere, fatta la doccia, e fare colazione assieme. Sciocchezze per molti, ma che per il Rosso erano importanti quanto l’aria. Il solo pensiero di concludere i propri obblighi di Mizukage e poter tornare a casa dal castano, gli dava sollievo. Non vedeva l’ora che tutto questo potesse essere reale, e avrebbe fatto di tutto per renderlo tale.
Quel
Sì. A casa nostra. gli uscì del tutto naturale, ricambiando lo sguardo del compagno in quel paesaggio innevato sul terrazzamento semi-deserto del monastero. Non c’era nessuno fuori, solo qualche monaco di guardia sulle mura più in là. Tanto che non si sentì proprio di rimproverare e bloccare all’istante Takumi quando gli accarezzò il viso, rinsaldando il concetto espresso dal Rosso con un “sì” sussurrato, per poi avvicinarsi alle sue labbra col chiaro intento di baciarlo. Chiamatelo momento di debolezza o puro egoismo, ma Yu non ne ebbe il cuore…Glielo avrebbe lasciato fare. Si sarebbero baciati lì, in mezzo alla candida neve, mentre il sole iniziava a tingerla dei riflessi del tramonto, se solo non fosse arrivato quel gufo.
Yu lo vide sfrecciare nel cielo, stagliandosi argenteo sullo sfondo ormai aranciato, diretto verso il monastero. I monaci posti di guardia sulle mura, lo additarono concitati e il Rosso…beh, il Rosso si maledisse mille volte.

Poggiò la mano sul petto di Takumi, frenando i suoi intenti.
Aspetta. Sta succedendo qualcosa. Lo avvisò. L’intera scena si era svolta alle spalle del castano, mentre il Mizukage aveva avuto un posto in prima fila. Gli fece un cenno con la testa, perché si voltasse a vedere, giusto in tempo per notare i monaci recuperare il gufo. Non poté trovarsi più d’accordo con le parole seccate del compagno in quel frangente. Sospirò a sua volta, rivolgendosi a Takumi con un sorriso di scusa. Credo sia meglio rientrare.

Una parte di sé diceva che era stata una fortuna che fosse andata così, non erano cose da farsi in missione. L’altra invece…stava calando una serie di improperi chiedendosi se non avrebbe potuto fare a meno di notare l’arrivo del volatile o, eventualmente, fottersene. Insomma, le solite seghe mentali per le quali Kurama si lamentava. E aveva pure ragione: ormai era andata, c’era poco da recriminare. Occasione persa.
L’importante ora era capire cosa stesse succedendo.
Fortunatamente non ci volle molto. Uno ad uno i componenti del loro sparuto gruppo si riunirono nella sala principale del monastero, tutti richiamati lì dalla stessa visione del gufo.
Un messaggero a dirla tutta che aveva riportato alla comunità religiosa di quel luogo delle notizie a dir poco inquietanti. Vergata con una calligrafia elegante e precisa, la lettera riportata da Bubo - questo il nome del Gufo - giungeva da uno degli informatori del monastero, un tale Pantegana, che raccontava di un gruppo di persone aggredite da “quelle maledette schifezze nere e viscide”, nella zona ad est dell’area industriale di Namisiu. Sembrava infatti, che all’alba tre di questi abomini fossero sbucati da un tombino della rete fognaria, accompagnati da un quarto decisamente diverso dagli altri. Era solido, ben sviluppato e con due teste. La banda di mostri dopo aver perlustrato la zona circostante aveva attaccato un gruppo di civili, uccidendone tre e lasciando ferita una donna, tutt’ora unica testimone dell’accaduto e in custodia presso l’informatore. Da lei era arrivato il resoconto riportato in quelle righe, assieme ad altre informazioni che sembravano stupire lo stesso Pantegana. Tra di esse il fatto che la gente del posto sembrasse vivere in simbiosi con tali creature e che fino a quel momento non ci fosse mai stato alcun incidente. Oltre a ciò veniva accennato anche il fatto che la donna sopravvissuta, prima di essere soccorsa dall’informatore, aveva denunciato l’infausto evento alle autorità della centrale di Namisiu, per vedersi cacciata via in malo modo.

Yu lesse quelle righe in silenzio, soffermandosi tanto sull’oggetto, quanto sul contenuto. Le sue sopracciglia si corrucciarono più volte, prima che sospirasse e passasse la missiva a chi dei suoi compagni non l’aveva ancora letta.
C’era una serie di coincidenze troppo pesanti per essere solo un caso nel racconto della ragazza. A partire dal fatto che fino a quel momento gli abomini avevano convissuto con gli abitanti in tutta tranquillità, per poi rivoltarsi contro di loro proprio adesso. Faceva davvero fatica a credere che fosse tutto una mera concomitanza di eventi…e se non lo era, l’unica cosa che poteva essere cambiata tanto da far mutare atteggiamento a quei mostri neri, era la loro presenza lì. Loro erano l’increspatura nell’acqua. E quello che veniva raccontato in quella missiva aveva tutta l’aria di essere un tappeto rosso.
Ma c’erano ancora parecchi punti fumosi nell’intera faccenda, primo tra tutti come facessero a sapere che erano lì in quel momento e che l’informazione sarebbe giunta alle loro orecchie. D’altronde, se il Kokage non fosse stato con loro, non si sarebbero nemmeno fermati al monastero, optando certamente per un altro luogo nel tentativo di cercare riparo. E anche se avessero saputo della presenza di Hideyoshi, dubitava che il suo legame con i monaci fosse di dominio pubblico. Si volse verso la guida del Suono per avere conferma.


Kokage-sama, perdonate la domanda...posso sapere chi è a conoscenza dei vostri rapporti con i Monaci del Sole?

Fortunatamente il canuto compagno di viaggio, non ebbe remore nello sciogliere i suoi dubbi. Di fatto sembrava che quella tra lui e il monastero in questione fosse una storia di lunga data, andata avanti a più riprese, ma che non esulava al di fuori degli Shinobi di Oto.
Quindi che rimaneva? Forse qualcuno aveva visto un gruppo di stranieri, riportando la cosa alle orecchie sbagliate, oppure il Tossico aveva un agente al monastero o, ancora, quelle creature, muovendosi nelle fogne, erano riuscite a scorgere il loro arrivo. Yu vagliò le sue idee, scartandole una ad una. A quanto dicevano i monaci, la rete fognaria non arrivava fin lì, si estendeva solo sotto Namisiu e periferia. Un informatore al monastero poteva esserci, ma francamente, senza conoscere i trascorsi col Kokage non vedeva una reale motivazione per infiltrare qualcuno tra i religiosi. L’unica ipotesi probabile era quella che vedeva arrivare la notizia di alcuni stranieri presenti alle miniere e poi giunti alla Neve. La mossa degli abomini e di chi li governava, poteva essersi fondata sulla speranza che il rifrangersi delle notizie avrebbe fatto arrivare a chi di dovere quello che doveva sapere, oppure semplicemente per verificare se quelle voci fossero vere o meno.
Come la si volesse mettere, erano attesi. Le creature erano in guardia. Si aspettavano un gruppo di tre o quattro uomini e oltre a questo…c’era lo strano comportamento delle autorità di Namisiu. Il modo in cui la sopravvissuta era stata trattata dalle autorità locali, lasciava intendere che fossero a conoscenza dei loschi traffici del Paese, ma che gli sia stato chiesto di insabbiare tutto. Quindi, in realtà, quello poteva anche non essere il primo caso in cui le creature attaccavano le persone, semplicemente degli altri incidenti non si era venuto a sapere niente, perché tutto era stato messo a tacere. Era possibile che questo fosse semplicemente il primo episodio in cui qualcuno era sopravvissuto.
Ovviamente erano tutte supposizioni. Nulla di concreto.
Ciò che era certo era che la donna fosse la loro migliore fonte di informazioni.


Penso che ci siamo fatti tutti la nostra idea in proposito. Quindi sono certo di non dire nulla di inaspettato se faccio presente che questa storia puzza chiaramente di trappola e che tutto fa pensare che il nemico ci stia aspettando. Osservò uno ad uno i presenti. Non so dirvi come…potrei farvi un elenco delle possibilità che mi sono venute in mente, ma non potrei darvi la certezza assoluta su quale sia quella più veritiera tra di esse. Partiamo quindi da questo presupposto: sanno che qualcuno c’è, ma non penso sappiano chi siamo, da dove veniamo e quale sia il nostro compito. Di questo era certo. Ci sarebbe voluta una spia tra gli altri livelli di Kiri per avere quelle informazioni e non lo riteneva assolutamente possibile. Siamo stati cauti fino adesso, abbiamo coperto bene le nostre tracce. Non ci resta che prendere coscienza della cosa e puntare all’obbiettivo. Indicò la lettera. Quella donna è la nostra migliore fonte di informazioni. Se siete d’accordo, prima di andare alla ricerca del luogo di stoccaggio del Libernio, raggiungerei l’informatore quanto prima. Il che significa partire domattina, mantenendo un basso profilo come sempre. Quindi l’opzione migliore era prendere la strada più lunga, girando attorno alla capitale. A tal proposito avrei una proposta. Se davvero sono arrivate voci circa degli stranieri a chiunque governi quegli abomini, dovrebbero parlare di tre o quattro uomini. Potrebbe essere anche per questo che la donna del gruppo assalito è stata lasciata in vita, oltre che per attirarci lì come falene sul fuoco. Quindi vorrei che almeno uno di noi si trasformasse in una ragazza. Se fosse capitato il peggio, forse in questo modo chiunque avesse l’aspetto di una donna se la sarebbe cavata. In tal senso non aveva molti dubbi su a chi dare questo compito. Nella fattispecie…tu, Yosuke. Gli occhi di Yu si posarono sul ragazzone; il genin non sembrava molto propenso all’idea, ma accettò ugualmente, forse rincuorato da Hideyoshi che avvisò che a sua volta avrebbe preso le sembianze serpentine, come aveva già fatto al villaggio di minatori. Molto bene! Takumi per favore, ti dispiacerebbe raccogliere qualche dettaglio utile dai monaci? Circa il loro informatore, il luogo in cui si trova e quant’altro ritieni conveniente. Inoltre sarebbe opportuno inviare un messaggio a..ehm…Pantegana, per avvisarlo dell’arrivo di alcuni ospiti.

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Le luci dell’alba videro i quattro lasciare il monastero…o, per meglio dire, i tre e il serpente. Fortunatamente i religiosi avevano fatto loro dono di mantelli pesanti per combattere il freddo pungente di Yuki no Kuni, così anche Hideyoshi, nascosto tra le vesti calorose di Yu, non avrebbe patito troppo per via del suo sangue freddo. O almeno il Mizukage pensava ne avrebbe sofferto…in realtà non aveva chiesto tutti i dettagli al Kokage. La cosa importante ora era raggiungere la loro meta. Dai dati che Takumi aveva raccolto dai monaci, avrebbero raggiunto la dimora del loro informatore in mezza giornata di cammino, prendendo la strada più cauta che girava attorno a Namisiu, senza quindi attraversare direttamente la tecnologica capitale. Un peccato…era curioso di vedere con i propri occhi le meraviglie di cui la Neve era tanto gelosa. Ma anche senza passare per il centro nevralgico del Paese, ebbero comunque la possibilità di vedere qualche esempio. A Nord di Namisiu, all’inizio della zona industriale, laddove le strade erano trapunte di bianca neve, c’erano alcuni tombini dove questa sembrava non attecchire affatto. Scoprirono presto perché. Di tanto in tanto da quelle chiuse, usciva un denso fumo bianco, probabilmente vapore, che andava a sciogliere la neve che altrimenti avrebbe coperto tutto. Strani tubi di rame uscivano dagli edifici per collegarsi ad una caldaia unica. Una specie di riscaldamento centralizzato forse? Non ne aveva idea, ma sicuramente quelle condutture erano calde! Avrebbe potuto cuocerci una bistecca…se solo non gli venisse la nausea ogni volta che pensava alla carne cotta da quella volta a Ishi no Kuni.
La casa di Pantegana era una di quelle abitazioni. Uguale alle altre, tanto che senza le accurate indicazioni dei monaci sarebbe stato impossibile individuarla. L’informatore era stato avvisato del loro arrivo, ma era comunque bene essere cauti.
Yu si calò per bene il cappuccio in testa. La pelliccia sul contorno dello stesso nascondeva quasi del tutto la sua chioma fulva. Se tutto era come aveva immaginato, ora si trovavano proprio dove il loro nemico voleva che fossero…il solo pensiero lo rendeva nervoso e irritabile. Ma Kurama era anche peggio di lui, lo sentiva brontolare nel fondo della sua anima, teso come il predatore che era. La cosa lo rinfrancò un po’.
Dopo essersi scambiato uno sguardo coi suoi compagni, bussò tre volte. Ci volle poco perché si sentissero dei passi oltre l’ingresso e, un attimo dopo, la porta si aprì di un poco. Al di là della stessa, un tizio mingherlino e basso, coperto da un cappotto di pelliccia come un bozzolo, tanto che l’unico dettaglio visibile degno di nota erano degli strani occhiali dalle lenti scure che impedivano di vedere dove stesse realmente guardando.


Ohayō gozaimasu…Lieti di conoscerla. Salutò, chinando brevemente il capo. Dovremmo essere stati annunciati, siamo gli ospiti che vengono dal Sole.

view post Posted: 2/4/2024, 20:02     Conto di Kyōmei Yūzora - Banca
- Stipendio Aprile -
    + 150 ryo Shinobi Jonin
    + 60 ryo Kage

    = 10.485 ryo
view post Posted: 2/4/2024, 20:01     Conto di Shura no Mahiru - Risparmi Liberi
- Stipendio Aprile -
    +100 Guadagni Liberi, Stipendio Genin (Medico)

    = 8800 ryo
view post Posted: 2/4/2024, 20:00     [∞] - Censimento - Censimenti
APRILE

CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Kyōmei Yūzora
Rango: Jonin
Lavoro bonus: Kage
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CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Shura no Mahiru
Rango: Genin
Lavoro bonus: ///
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view post Posted: 31/3/2024, 08:55     Ciao a tutti! - Benvenuti
Benvenuto!
E Buona Pasqua già che ci siamo :asd:
view post Posted: 25/3/2024, 19:59     Un saluto a tutti/e - Benvenuti
Quoto il buon Rove!
Vieni a Kiri, ne abbiamo per tutti i gusti: pesci, biscotti... :ahsi:
view post Posted: 3/3/2024, 21:00     Conto di Kyōmei Yūzora - Banca
- Stipendio Marzo -
    + 150 ryo Shinobi Jonin
    + 60 ryo Kage

    = 10.275 ryo
view post Posted: 3/3/2024, 20:59     Conto di Shura no Mahiru - Risparmi Liberi
- Stipendio Marzo -
    +100 Guadagni Liberi, Stipendio Genin (Medico)

    = 8700 ryo
view post Posted: 3/3/2024, 20:58     [∞] - Censimento - Censimenti
MARZO

CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Kyōmei Yūzora
Rango: Jonin
Lavoro bonus: Kage
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CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Shura no Mahiru
Rango: Genin
Lavoro bonus: ///
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view post Posted: 25/2/2024, 11:38     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

In quel momento odiava il sé stesso che era diventato. Era una cosa così semplice, banale…la base, di cui ogni essere umano era maestro. Sarebbe bastato essere un po’ più egoista, come chiunque altro e accettare di slancio, pensando dopo ai problemi. Dopo ai dubbi. Dopo alle perplessità. Invece non poteva farlo. Non più. Faticava a non vedere le mille motivazioni per cui quella scelta sarebbe stata una pessima idea…E si sentiva veramente una merda per questo. Takumi gli aveva aperto il cuore con quella proposta, sapeva benissimo la fatica che doveva aver fatto per riuscire in quell’intento, e lui che faceva? Tentennava. Cercava qualsiasi scusa, i punti deboli di quel castello costruito di speranze per farlo crollare. Senza però il coraggio di puntare direttamente ai pilastri portanti. Ci girava attorno, buttando lì qualche argomentazione - buone argomentazioni a dirla tutta - ma dentro di sé, in qualche piccolo anfratto di luce, il suo “io” più egoista lasciava uno spiraglio aperto, desiderando con tutto sé stesso che il compagno fosse pronto a quei suoi dubbi e riuscisse in qualche modo a dissiparli. Permettendogli di seguire ciò che davvero desiderava, senza dover pensare ai perché o i percome che la sua posizione gli imponeva.
Per questo non aveva dato un rifiuto diretto. Perché in fondo ci sperava. Se qualcuno poteva togliergli quella pesante corona, simile più a delle catene, dalla testa, questi era proprio Takumi. Strinse più forte le mani del compagno, ancorandosi ad esse, una sincera e silenziosa richiesta di aiuto nel dissipare quelle sue paure e preoccupazioni che gli attanagliavano l’anima, simili alle spire di un serpente. Quasi iniziava a sentire freddo…nonostante fosse immerso nell’acqua calda dell’onsen. Ma il sorriso dolce che nacque sul viso del compagno, riuscì a scacciare quel gelo. Sembrava sicuro di sé, come sempre, forse di più del solito. C’era una sincerità rara in quel tirarsi di labbra, un calore rassicurante che gli calò addosso come una gradevole coltre nell’inverno più rigido. Una piacevolezza che si acuì quando gli posò quella carezza sul viso. Yu assottigliò gli occhi, lasciando che scendesse sui suoi lineamenti fino a sfiorare le labbra, appoggiandosi a quel tocco come avrebbe potuto fare un gatto.
Le parole che gli rivolse accompagnando quel gesto furono allo stesso tempo dolci e amare, sottolineate dalla serietà e dall’enfasi che il castano vi infuse. Il Rosso sapeva bene che non stava parlando a vanvera. Sarebbe stato capace di follie per lui…perché come il jonin si preoccupava dell’incolumità del compagno, per questi era lo stesso. Lo era sempre stato.
Doveva aver ben ponderato quella proposta, tenendo da conto la pericolosità della cosa e nonostante tutto…nonostante tutto voleva correre il rischio. La vera domanda era: Yu era pronto a fare altrettanto? Rischiare la vita del compagno per essere felice assieme a lui.
Se si fosse trattato solo di questo, la risposta sarebbe stata “no”. Ma negli occhi del castano lesse un intento chiaro. Non importava se avesse accettato o meno. Takumi l’avrebbe protetto in ogni caso. A prescindere che rimanessero come erano o che abitassero sotto lo stesso tetto. Era indifferente.


Takumi, io… Tentennò, incapace di separarsi da quello sguardo di smeraldo. Cercò il contatto a sua volta, come aveva fatto lui, posandogli una carezza umida d’acqua sul viso. Lo sai, non mi va che ti sacrifichi per proteggermi. Posso difendermi da solo e poi… “Se morissi tu, che ne sarebbe di me?” ma si mangiò quelle parole, inghiottite dal silenzio e dal groppo che gli aveva chiuso la gola.

Forse però la cosa sarebbe passata inosservata perché il castano riprese a parlare, precisando che nessuno era a conoscenza di quel suo acquisto. Nessuno tranne Fuyu-sensei. Yu alzò le sopracciglia sorpreso, che Takumi si fosse rivolto allo Yuki per chiedere aiuto o forse consulenza o approvazione - non ne aveva idea - era più unico che raro. Sapeva bene che il suo compagno non aveva molto in simpatia il Capo ANBU, quindi se pur di riuscire in quella sua impresa, avesse cercato un appoggio di qualche tipo proprio da lui era indicativo di quanto ci tenesse…sempre che ce ne fosse bisogno per capirlo. D’altronde era da un po’ che Fuyu gli riportava la richiesta pressante delle alte cariche circa il fatto che il nuovo Mizukage si insediasse ufficialmente nel Palazzo. Ma Yu non ne aveva per nulla intenzione e lo Yuki lo sapeva bene. Stava appunto per esprimere a parole il proprio stupore per quello strano connubio, quando la parte in causa di fronte a lui si appropriò delle sue labbra, coinvolgendolo in un bacio lento, passionale…uno di quelli che facevano girare la testa e che ricordavano di volta in volta al Rosso perché si fosse innamorato di lui. Quando si separarono alla ricerca d’aria, Yu si sentiva stranamente tranquillo…Non aveva ancora la risposta che cercava in mano, ma almeno la sua ansia si era attenuata un poco. Le parole che seguirono, lo fecero sorridere dolcemente, richiamando immagini che desiderava poter vivere a sua volta. Un sogno che distava da lui lo spazio di un sì.


Immagino non sia in questo modo che hai spiegato la cosa a Fuyu-sensei. Ridacchiò, mentre la domanda retorica in quella frase aleggiava lieve tra loro. Non aveva mai parlato direttamente con lo Yuki circa il suo rapporto con Takumi…anche se supponeva ne fosse a conoscenza. Quindi era curioso dell’approccio usato dal compagno. Al contempo si fece più vicino, tornando a sedersi su di lui, carezzandogli le labbra, mentre osservava ciclicamente le stesse e quegli occhi profondi e bellissimi di cui si era innamorato. Comunque sei un criminale, sai? Scherzò. Dovrei aggiungere una legge che vieti di essere come te.

view post Posted: 2/2/2024, 17:59     Conto di Kyōmei Yūzora - Banca
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view post Posted: 2/2/2024, 17:54     Conto di Shura no Mahiru - Risparmi Liberi
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view post Posted: 2/2/2024, 17:53     [∞] - Censimento - Censimenti
CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Kyōmei Yūzora
Rango: Jonin
Lavoro bonus: Kage
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CITAZIONE
Nome e cognome del personaggio: Shura no Mahiru
Rango: Genin
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