Posts written by Dr. Xetos

view post Posted: 22/6/2015, 02:01     Missione 24 C - Team "Shi" - Missioni
// Giuro, non ho idea del perchè nonostante il post fosse quasi pronto da una settimana, solo oggi ho trovato la forza di finirlo e postare. Sta cosa del riprendere a pieno ritmo non funziona come dovrebbe, uhm... //

*Non poteva dire che non si aspettava una risposta del genere da parte di Yukiko, eppure questo non bastò a nascondere la delusione sul volto della neko-girl, che per la seconda volta nel corso della missione sentiva disobbedire a un suo ordine, ma stavolta era molto più grave dell'ultima, in quanto a rifiutare la sua richiesta era una Yukiko cosciente e lucida, che giurava di non sapere nulla del comportamento dell' "altra" Yukiko e non intendeva accettare la punizione imposta dalla sensei.
Koneko non era il tipo di ninja a cui piaceva dare ordini e accanirsi su chi non la rispettava, ma d'altro canto in quella situazione era indubbio che una decisione andava presa, la sua era la migliore e non poteva ritrattare solo per far felice una bambina capricciosa. Finora però aveva preferito parlare per ottenere quello che voleva, intendeva giocarsi questa carta ancora una volta.*


-Preferisci rimanere in disparte come un'emarginata pur di salvare la tua falce, piuttosto che poter combattere fianco a fianco con i tuoi compagni ad aiutarti e proteggerti? Non è vero che saresti indifesa, sei un'ottima ninja e l'hai dimostrato, quella falce altro non è che un'arma, senza una valida kunoichi a brandirla non vale nulla. Pensi che io sarei indifesa senza i miei artigli?-


*Purtroppo, quando si parlava del suo dio o della sua arma, Yukiko sembrava diventare sorda a ogni dialogo, quindi poteva solo sperare che le sue ultime parole facessero breccia nella sua stupida e incrollabile fede.
A rendere tutto più difficile rispetto a quanto già non fosse, furono i passi che la neko-girl udì e ricollegò alla persona che subito comparve ai loro occhi. Avevano fatto troppo rumore, e attirato l'attenzione di Mokuto che ora chiedeva una spiegazione. L'avrebbe ricevuta, ma prima andava fatta una premessa.*


-Mokuto, ti prego di non intrometterti. So bene quanto tieni a Yukiko, e che tu ci creda o no, sto solo cercando di riammetterla tra di noi al costo più basso che posso esigere da lei.-


*L'eroe sfigato sembrò confuso, a quelle parole, e del resto Koneko non si aspettava niente di meno. Procedette così a ribadire qual era la colpa di Yukiko, in che modo la ragazza si era difesa e cosa le aveva richiesto la sensei in cambio del "perdono". Purtroppo parlando con gli umani, soprattutto quelli più giovani, spesso le emozioni prendono il sopravvento sul buonsenso ed era evidente come Mokuto fosse ancora infatuato della kunoichi che l'aveva quasi ammazzato. Per tali ragioni era disposto a concedere ancora fiducia gratuita a Yukiko, e a riammetterla senza esigere assolutamente nulla da lei, una posizione che Koneko non solo non poteva permettersi di condividere, ma nemmeno riusciva a capire. Sembrava quasi che Mokuto non credesse a lei e a quanto aveva visto e minuziosamente descritto, preferendo la versione carente e priva di coerenza di Yukiko. La neko girl lanciò un'occhiata tagliente verso il genin per le sue parole e la sua mancanza di fiducia verso di lei, ma ancora non parlò.
Per Koneko era il momento di scegliere, tra la flessibilità di venire incontro a entrambi e dare ancora fiducia ad una ragazza che in effetti poteva anche essere solo vittima degli eventi, oppure rimanere ferma nelle sue condizioni e mettere in pratica davvero le sue minacce. Una scelta non facile, ma rimaneva convinta che non poteva riammettere Yukiko così, sia che fosse sincera sia che mentisse riguardo a cosa ricordava della battaglia, era troppo pericoloso accettare una mina vagante, non si sarebbe mai perdonata se qualcuno fosse stato ferito perchè lei non aveva preso dovute precauzioni.*


-Ragazzi, è bello vedere un gruppo unito, ma io ho delle responsabilità nei vostri confronti. Ho promesso di scortare Ryo a Konoha, e di riportarvi sani e salvi al villaggio. Ma se di nuovo uno di voi impazzisce e attacca un compagno, non posso promettervi di riuscire a tenere a bada sia voi che il nemico.
Sono forte, non onnipotente, mettetevi nella mia posizione e ditemi che non prendereste la stessa decisione... Mi sarebbe pure più comodo legarvi entrambi come salami e nascondervi qui finchè Ryo non arriva sano e salvo a Konoha, ma non è questo quello che voglio fare.-


*Sperava avrebbero capito, ma per qualche strana ragione, temeva che avrebbe nuovamente incontrato resistenza dai due ragazzi. Ma se fosse successo, non poteva esitare ulteriormente, nè lasciarli scappare, doveva attaccarli, combatterli, e neutralizzarli, per quanto non fosse quello il modo in cui voleva portare a termine la sua prima missione da capoteam.
Aprì le braccia facendole assumere la posizione che preannunciava la battaglia, poi con uno scatto del polso, fece fuoriuscire gli artigli retrattili delle sue nekote, per spaventare più che altro, ma quanto sarebbe accaduto nei successivi istanti poteva significare la necessità di usarli davvero. In caso, la sua idea era di utilizzare una tecnica di livello jonin per minimizzare le speranze dei due di neutralizzarla, e al contempo riuscire a renderli incapaci di continuare il combattimento prima ancora che facessero la loro mossa. Il che significava per Yukiko, disarmarla e impedirle di impugnare nuovamente la falce, mentre per Mokuto, qualche danno di lieve entità su tutto il corpo avrebbe quantomeno stabilito la gerarchia. Ovviamente, si sarebbe trattenuta parecchio nell'uso di quella mossa, non intendeva danneggiarli sul serio, quantomeno non troppo.
Proprio quando la sua mente aveva finito di elaborare il piano di battaglia e il suo corpo era prossimo a metterlo in pratica, il suo istinto da sensei protettiva si fece avanti per l'ultima volta trattenendo i suoi artigli e permettendole di dare un ultimatum finale, l'ultima possibilità a quei due di concludere la missione con onore, e senza spezzare il cuore della loro leader. Ma avessero rifiutato anche quello, nulla avrebbe potuto trattenere Koneko dall'impartire la giusta lezione ai suoi protetti.*


-Non lo ripeterò un'altra volta, Yukiko, o mi consegni quella falce, o per te la missione si conclude qui, e la tua sorte si deciderà al villaggio.
Mokuto, se tieni davvero alla tua compagna, aiutala a prendere la decisione giusta. Sappiate che se fossi costretta ad affrontarvi entrambi, qui e ora, per il vostro stesso bene lo farei senza pensarci due volte.-


// Se vuoi risparmiare tempo, sappi che Koneko li attaccherà veramente, a meno che non gli sia consegnata la falce, oppure non tirino fuori argomentazioni nuove e inoppugnabili, se ripetono quello che già hanno detto con parole diverse, puoi andare direttamente all'attacco. Che in caso, sarebbe una variante autodepotenziata di questa
<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Luna: Amputazione - (Stm: 12)(Frz: +100 +Vel/4 +Bonus Arma)
“L’Amputazione si discosta leggermente dal normale Stile della Luna. La tecnica, infatti, è composta da una rapida serie di passi, accompagnati da eleganti movimenti della lama, che consentono di avvicinarsi la nemico avendo già guadagnato una sufficiente velocità. Non vi è però complessità nelle movenze del ninja: il nemico può seguire senza difficoltà ogni passo, ogni spostamento, ogni oscillazione dell’arma senza lacuna difficoltà. Tutto ciò risulta essere, però, inutile di fronte al singolo, letale fendente che si abbatte contro di lui. A seconda del danno certo che questa tecnica infligge, una parte del corpo del nemico viene gravemente ferita:
-da 20 a 35 danni: mano. Una delle mani del nemico viene gravemente daneggiate da un netto taglio, che risce anche a spezzare diverse ossa. In questo caso, le armi a due mani daranno un bonus dimezzato a causa della difficoltà d'utilizzo e la Frz subirà un malus di 30. Le ferite si possono guarire utilizzando una tecnica medica almeno di rango jonin o con 24 ore di riposo all'ospedale. E' anche possibile riposarsi per 4 post (non si deve utlizzare chakra o combattere, nè fare azioni chiaramente faticose), nei quali ci si medica. In questo caso, il malus all'arma sarà ridotto ad 1/4 e quella alla Frz a 15. Se entrambe le mani vengono colpite, si potranno solo utilizzare armi ad una mano con bonus dimezzato e si avrà un malus di 60 alla Frz. Riposandosi e curandosi per 4 post, le armi ad una mano daranno bonus di 3/4, quelle a due mani di 1/2 e il malus alla Frz sarà di 30.
- da 36 a 60 danni: braccio o gamba (a scelta dell’utilizzatore della tecnica). Una profonda ferita, tanto grave da compromettere quasi totalmente l'utilizzo dei muscoli e da danneggiare pesantemente anche i nervi e i vasi sanguigni. Nel caso di un braccio, non si potranno più utilizzare armi a due mani e ci srà un malus alla Frz di 50. Ci si può curare come per le ferite alla mano; nel caso non si vada in ospedale nè si utilizzi una tecnica medica, si potranno utilizzare armi a due mani con un bonus della metà e il malus alla Frz sarà di 30. nel caso vengano colpite entrambe le braccia, il malus alla Frz sarà di 100 e non si potranno utilizzare più armi. Con 5 post di riposo e cura, il malus diminuirà a 60 e si potranno tulizzare armi ad una mano con un bonus della metà. Nel caso di una gamba, si avrà un malus di 50 alla Vel e non si potranno più eludere gli attacchi nemici. Con 5 post di riposo e cura, il maus diminuisce a 30 e l'elusione è possibile, anche se con un malus di 30. Nel caso vengano colpite entrambe le gambe, il malus alla Vel sarà di 100 e non si potrà più eludere, nè camminare. Con 5 post di riposo e cura, il malus diminuirà a 60, ma sarà comunque impossibile l'elusione.
- da 61 danni in su: testa. Una profonda ferita danneggerà il capo del nemico e, fratturando alcune ossa, le funzioni cerebrali saranno indebolite. Avrà un malus di 80 a Int e di 50 ad ogni sua azione. Si può curare con gli stessi metodi delle altre ferite, diminuendo, con i 7 post, il malus all'Int a 50 e quello alle azioni a 30.

Dove ovviamente l'intenzione non è di amputare nè di infliggere danni gravi, ma di costringere Yukiko a mollare la presa sulla falce se la impugna, mentre per l'eventuale intromissione di Mokuto, l'intenzione è di destabilizzarlo in modo che non riesca a combattere al meglio. Se servono chiarimenti o modifiche, manda pure mp ^^ //
view post Posted: 3/6/2015, 19:08     Una tomba per le lucciole - Clan Aburame
*La fatica si faceva sentire, mentre il jonin avanzava in direzione dell'enorme casolare. Si sentiva stanco, nonostante si fosse appena svegliato, sebbene in realtà non sapesse nemmeno se aveva dormito o meno. Ma sapeva che era ancora in quella strana prova, e pareva intenzionato a portarla a termine in un modo o nell'altro.
Vi era però una stranezza dopo l'altra a complicare le cose, per esempio si rendeva conto che man mano che camminava, ciò che si lasciava alle spalle si faceva sempre più sfocato, fino a sparire, come se non potesse più tornarci. Non che avesse intenzione di farlo, ma quel tipo di fenomeno avveniva in poche situazioni, non sempre così distinguibili. Una spiegazione poteva essere la presenza di un certo tipo di nebbia combinato con la scarsa illuminazione, ma meno piacevoli erano le altre due: un sogno, o un illusione, offrono questo tipo di visione. Aveva preso in considerazione più volte quelle ipotesi, dall'inizio della prova, e più continuava, più il mondo intorno a lui sembrava suggerirgli che erano quelle giuste.*


(Nessuna regola fisica, o logica, fintanto che le cose stanno così posso aspettarmi di tutto. Potrebbe esserci un altro deserto, oltre quel cancello.)

*Mentre rimuginava, i grossi battenti del cancello di fronte a lui avevano preso ad aprirsi, con lentezza ma continuità, quantomeno qualcuno voleva che entrasse lì.
Avvertiva dei leggeri capogiri, mentre osservava il portone invitarlo nella trappola che era sicuro ci fosse dall'altra parte. Provò a non badarci, ma se il suo corpo gli dava certi segnali, era scortese ignorarli, specialmente perchè di solito arrivavano per una ragione ben precisa.
Intanto, sentiva delle voci provenire dal buio assoluto dietro la porta, voci che richiedevano aiuto, quasi lo esigevano, ma non capiva perchè nè in che modo fornirglielo. Qualcosa in quelle voci era estremamente familiare, ma non poteva esserne sicuro.
E del resto, piuttosto che concentrarsi sulle voci in sè, voleva capire perchè qualcuno avrebbe avuto bisogno di aiuto lì dentro, quale era il pericolo e se poteva spaventare anche lui. Nulla, non vi era altro che il buio lì dentro, e l'unica cosa che lentamente si stava rivelando alla "luce" erano i bassorilievi decorativi sui battenti del portone.*

(Ragni, api, coleotteri,farfalle, formiche... insetti, quasi tutti, e sono ciò che sono venuto a cercare, ma in che modo questa casa è collegata a loro?)

*Provò a capire la storia che veniva raccontata dai pannelli sulle porte, ma doveva concentrarsi per riuscire a vedere qualcosa in quella nebbia di nulla che aleggiava. Ancora udì le voci, mentre il portone completò la sua apertura, rivelando a lui una nuova stanza, in cui non riusciva a distinguere un singolo particolare. In compenso, poteva stimare l'età della casa dall'odore di chiuso e di polvere, che datava l'ultima apertura di quella porta a un tempo molto lontano. Questo scoraggiava la sua ricerca visto che sperava di trovarci vita all'interno, ma al contempo sapeva che non doveva dare troppa fiducia ai suoi sensi, ed era la mente l'unica cosa di cui poteva fidarsi. E forse neanche di quella.
Ciononostante, gli servivano input da elaborare, sapeva che in quell'indefinita oscurità si celava qualcosa, ed era interessato a scoprirla. Si guardò intorno sperando che qualcosa si materializzasse da quel nulla, o la storia narrata dalle porte si rendesse abbastanza visibile da interpretarla in qualche modo. Si lasciò anche sfuggire qualche parola al suo ingresso, anche se era convinto che nessuno gli avrebbe risposto immediatamente, sarebbe stato troppo facile.*

-Permesso, c'è nessuno qui?-


// Dunque, se ho inteso bene, posso concentrarmi solo su uno dei 4 sensi disponibili. In tal caso, la prima scelta di Shinji è la vista. //
view post Posted: 19/5/2015, 21:37     Missione 24 C - Team "Shi" - Missioni
*In lontananza udiva ancora il musicista intonare una piacevole melodia, ma di fronte a lei le cose erano tutt'altro che piacevoli. La serietà con cui si era imposta su Yukiko non veniva ricambiata con la dovuta sincerità, dal momento che la piccola mietitrice non fece altro che negare ogni accusa con l'atteggiamento più innocente che avesse visto nelle ultime ore. Aveva ovviamente torto, ma al contempo sembrava sincera, e le opzioni erano due: era una recita molto credibile, o davvero qualcosa impediva alla ragazza di ricordare quello che era successo nei pochi minuti in cui aveva combattuto. Nonostante Koneko indagasse Yukiko con i suoi continui sguardi accusatori, la posizione delle giovane non vacillava, non un movimento inconsueto dei muscoli facciali, non un tentennamento, perfino se avesse avuto di fronte una brillante attrice si sarebbe aspettata un minimo segno di menzogna nel suo sguardo.*

(In ogni caso, non ho i mezzi per accertarmi della sua sincerità. E devo prendere provvedimenti in entrambi i casi, il primo dei quali è piuttosto ovvio...)


*In effetti, non poteva certo lasciarla andare come niente. Nel momento stesso in cui l'aveva chiamata in disparte, sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa di poco piacevole per lei, sia che ammettesse le sue colpe, sia che negasse, sia che scoprisse che Yukiko non aveva agito di sua volontà. Chiaramente, le dispiaceva di più essere costretta a punire una ragazza che sembrava genuinamente all'oscuro di quello che avesse fatto, ma la sicurezza dei suoi compagni veniva prima di tutto. In compenso, aveva il dovere di fornirle una spiegazione, nel caso in cui davvero Yukiko non sapesse cosa fosse successo.*

-Speravo che mi rispondessi in altro modo, la tua ignoranza mi rende più difficile decidere cosa fare, ma non cambia il fatto che hai attaccato un tuo compagno. Due volte ti ho visto scagliarti contro Mokuto per ucciderlo con la tua falce, la seconda volta l'hai fatto praticamente sotto i miei occhi, ignorando ogni mio avvertimento. Cosciente o no di ciò che hai fatto, io so quello che ho visto e non posso sorvolare su questo.-

*Sapeva già come avrebbe reagito. Avrebbe nuovamente mostrato sorpresa e negato, sia che volesse continuare la sua messinscena, sia che davvero fosse ignara di quanto accaduto. Ma a livello di decisioni da prendere, per Koneko non faceva differenza, doveva assicurarsi che Yukiko non fosse più un pericolo per il gruppo. E una delle ragioni per cui la ragazza era tanto temibile era quell'arma sinistra che portava sulla schiena, e da cui doveva separarla una volta per tutte.*


-Religione e psicologia non sono proprio il mio campo, quindi non posso sapere la causa del tuo cambiamento caratteriale e della tua amnesia, so solo quali sono state le conseguenze, e non posso permettere che si ripresentino. Ti suggerirei di non rivolgerti più al tuo Kami visto quello che esige in cambio del suo aiuto, ma questa è una tua scelta.
Quello che invece pretendo per riammetterti nel gruppo, come misura preventiva, è che tu mi consegni la tua falce. Prometto di tenerla con la massima cura fino al momento di restituirtela, ma non posso lasciartela dopo quello che ti ho visto fare, e va da sè che se rifiuterai di consegnarla, sarò costretta a usare la forza per prenderla, e a neutralizzarti per il resto della missione.-


*Se Yukiko fosse stata sincera, a Koneko sarebbe dispiaciuto davvero separarla dalla sua adorata arma, ma era il prezzo più basso che poteva chiederle di pagare per permetterle di ripresentarsi agli altri. È vero che al momento solo lei aveva visto quello che la ragazza aveva osato fare, e probabilmente gli altri l'avrebbero accettata di nuovo con loro anche solo con una promessa di rigare dritto, ma per Koneko che garantiva personalmente dell'incolumità di ogni membro del team - oltre che di Ryo, naturalmente - le cose stavano diversamente. Soprattutto alla luce del fatto che Yukiko potesse aver agito in uno stato di trance o con un'altra personalità, doveva assolutamente fare in modo che se questo si fosse ripresentato, la ragazza sarebbe stata più facile da neutralizzare. Inoltre non sapeva cosa potesse aver indotto nella ragazza quello stato di follia omicida di cui non ricordava nulla, ma sentiva che il principale indiziato dovesse essere il suo strano Kami, e quella falce era probabilmente il mezzo tramite cui egli si manifestava, con un po' di fortuna allontanarla dalla ragazza avrebbe impedito nuove manifestazioni della Yukiko folle.
Certo, non si aspettava che la ragazza cedesse la sua arma senza opporre resistenza. Ma quello che le aveva dato era un ordine preciso, non sarebbe scesa a contrattazioni e compromessi. Semplicemente, avrebbe teso la mano verso di lei aspettandosi repliche verbali e fisiche, ma non avrebbe mostrato nessun rimorso nè avrebbe aggiunto una sola parola finchè quell'arma infernale non fosse arrivata in mano sua. Sarebbe tornata affabile se Yukiko avesse accettato quella condizione, mentre qualora un eventuale rifiuto si traducesse in un attacco fisico o in un tentativo di fuga, avrebbe dovuto utilizzare come annunciato la forza. Sperava con tutta sè stessa che ciò non sarebbe stato necessario.*


(Avanti, piccola, non fare cose stupide...)
view post Posted: 9/5/2015, 21:42     Una tomba per le lucciole - Clan Aburame
*Era riuscito a mettersi "in salvo". Le virgolette erano d'obbligo visto che da un lato aveva seminato una creatura grossa, violenta ed estremamente pericolosa - come testimoniato dai danni che aveva subito da un attacco parzialmente evitato - ma dall'altro era disperso nel mezzo del nulla. A forza di correre ricordava a malapena da che direzione era arrivato, e comunque non ci sarebbe certo tornato, dunque non potè fare altro che andare avanti a caso sperando di raggiungere una meta prima di svenire per la stanchezza.
Non riusciva a togliersi dalla testa che quello non poteva essere che un sogno, o un illusione, ma nè darsi pizzicotti nè provare la tecnica della liberazione dava i suoi frutti, quindi ciò che il suo corpo vedeva e provava cozzava, ancora una volta, con quello che la sua mente era disposta ad accettare. Come potesse quello aiutarlo a padroneggiare le tecniche del clan era tutto da vedere, per come la vedeva lui era stato semplicemente fregato.*


(In effetti chi mi dice che non fosse tutta una trappola per attirare fuori da Konoha il suo più brillante scienziato? Ma certo, attirarmi con la storia delle tecniche, rinchiudermi in una caverna senza uscita, e poi...)


*Anche questa teoria però aveva i suoi buchi, tra tutti la complessità. Perchè quella creatura sorridente, perchè la ballerina, perchè il deserto... perchè era ancora vivo? La stanchezza si faceva sentire man mano che rifletteva sulle sue strambe teorie, e la coscienza di essersi perso e di non stare andando da nessuna parte diveniva sempre più una certezza.
Gli insetti ancora non gli comunicavano, nemici non se ne vedevano, di una strada per andare a casa o da qualunque altra parte non c'era neanche l'ombra, e fu così che Shinji, solo, confuso e sperduto, si accasciò a terra privo di sensi.

Un sonno privo di sogni, un riposo che poteva essere durato minuti quanto giorni, questo era quello che Shinji aveva passato, ma al suo risveglio si ritrovò più confuso di prima. Era ritornato al chiuso, il deserto ormai era solo un ricordo, eppure anche se il posto somigliava alla stanza di prima, anzi era letteralmente la stessa stanza, vi erano svariate differenze che non riusciva a spiegarsi. Mancava la ballerina volante, e fin qui tutto nella norma, poteva essere andata via. Magari a dare indicazioni strane ad altri passanti. In compenso, le uniche due uscite dalla sala erano state aggiornate. Fuori dalla porta, non più un deserto, ma una magione dall'aspetto inquietante, mentre oltre la scala non più la caverna da cui era entrato ma un'intera foresta. Inutile dire che in teoria lui era ancora sottoterra e nulla di ciò che vedeva aveva senso, ma in compenso fu sollevato dallo scoprire che della sua permanenza nel deserto non c'era traccia, non un singolo granello sulle sue vesti, non una singola ferita sul corpo, non un solo segno di insolazione. Era come se non ci fosse mai entrato, e questo poteva significare poche cose.*


(Sono impazzito del tutto e mi immagino le cose. Oppure, non sono così reali come sembrano.)

*L'ipotesi che qualcuno l'avesse salvato e curato nemmeno gli passava per la testa.
Nel giro di pochi attimi si fece rivedere il gatto etereo, anzi risentire, sostenendo di poter scegliere una sola strada. Nel momento in cui Shinji si voltò verso la voce, vide solo il suo inconfondibile sorriso fluttuante e nulla più.*


(Perchè solo una? Potrei moltiplicarmi e seguirle entrambe...)


*I pensieri di Shinji andavano all'ubiquità che aveva imparato a padroneggiare poco dopo il passaggio a jonin, ma per qualche strana ragione, voleva dare ancora un minimo di credito a quella assurda prova. Per l'ultima volta era disposto a tollerare le regole che gli venivano imposte, sperando che potesse davvero aiutarlo a riottenere il controllo dei suoi insetti insieme all'apprendimento delle tecniche più avanzate.
In compenso, non era disposto a ragionare basandosi sulla traccia vaghissima del "cercare i nemici naturali degli insetti". Interpretare quella definizione era troppo difficile, e anche se l'habitat degli insetti era la foresta ed era difficile pensare che non si trovassero lì i loro nemici, la sua scelta sarebbe caduta invece sulla abitazione che occupava lo spazio lasciato dal deserto di Saturno. Perchè nel caso della scala per la foresta poteva trattarsi della via che conduceva fuori dalla grotta in cui era entrato, quindi in un certo senso era un ritorno alla realtà, ma vista la piega che aveva preso la prova, voleva vedere fin dove si voleva arrivare con i cieli sotterranei e i personaggi assurdi. E poi negli spazi aperti l'ultima volta si era perso ed era svenuto dopo essere scappato da un vermone. Difficile che ci potesse essere di peggio in una casa che al più poteva essere stregata.
Fu con questi pensieri che il ninja scettico più che mai imboccò l'uscita dalla stanza in direzione della magione, determinato a entrarci e scoprire qualcosa su quel bizzarro addestramento.*
view post Posted: 2/5/2015, 19:57     Topic Centrale Role - Regolamento
Mi servirebbe un master per Codesta quest, da mesi in pausa. L'ironia è che toccherebbe a me postare, ma anche postando, non credo che Moreno tornerà per continuarla, ergo serve un nuovo giovine volenteroso.
view post Posted: 25/4/2015, 20:51     Sondaggio Contest Grafico #40 - Colori Caldi - Grafica
Con la seconda le visite al forum e la sua fama si moltiplicheranno. Per il bene del foro - e solo per quello - mi trovo costretto a votarla.

Chi prendiamo in giro? Sono state le tetteh :jump:
view post Posted: 15/4/2015, 23:04     Missione 24 C - Team "Shi" - Missioni
// Sei mesi... forte :dexsin: //

*Terminata la battaglia, la priorità di Koneko e del suo team era al momento trovare un luogo sicuro, in questo senso era utilissima l'indicazione di Mokuto a proposito della tempesta di sabbia imminente, e di una zona dove nascondersi. Giunti lì poi, le priorità sarebbero subito cambiate, andavano controllate le ferite di chi non era uscito indenne dallo scontro - su tutti Hokichi, ridotto piuttosto male - e soprattutto andava adeguatamente redarguita Yukiko, colei che senza remore aveva cercato di attaccare il compagno due volte, una delle quali proprio mentre la sensei le stava affianco.
Il viaggio fu piuttosto veloce, in realtà, e inquietantemente silenzioso, ma del resto erano tutti provati e la tensione era a mille, grazie al timore che nutrivano, chi più, chi meno, nei confronti dei nemici che avrebbero provato a inseguirli, e di Yukiko che era ormai un'incognita. Per fortuna la mietitrice si rivelò perfino collaborativa nel viaggio e non rappresentò un pericolo, quindi il gruppo raggiunse l'area rocciosa senza intoppi.*


-Questo posto andrà benissimo per ripararci e riposarci, nya, grazie mille per avercelo segnalato, Mokuto.-


*La micia esaminò l'area in questione, un riparo naturale derivante da una sorta di crepaccio roccioso, in mezzo a un deserto pronto a ruggire. Vi era abbastanza spazio per riposare e eventualmente combattere, ma meglio ancora per nascondersi, grazie a qualche incavatura nella roccia, che in alcuni casi prendeva sembianze di una vera e propria caverna. Lì Koneko diede indicazione di entrare e accamparsi, e si prese qualche minuto per esaminare i suoi assistiti, pur mantenendo Yukiko alla larga per sicurezza. Mokuto aveva qualche perforazione da freccia, ma l'emorragia che sembrava il problema principale sembrava passata, diede giusto qualche indicazione su come evitare che si riaprisse. Ryo aveva uno squarcio di ridotte dimensioni nell'avambraccio, anche questo sembrava pcco grave fintanto che non veniva riaperto. Il problema era per Hokichi, che era stato ferito ripetutamente ed era privo di conoscenza, nonostante i tentativi della sensei di rianimarlo. Badò alle ferite dei tre al meglio che poteva, per quanto non fosse un medico. Fortunatamente tra le scorte di viaggio vi erano diverse medicine adatte quantomeno a limitare i danni, anche se la guarigione non sarebbe stata immediata e altri scontri andavano evitati a ogni costo.*

-Se qualcuno di voi si intende di pronto soccorso più di me, è il benvenuto ad aiutare-nya. Altrimenti, questo è il meglio che ho saputo fare. Vogliate scusarmi ora-nya, ma ho una certa questione da discutere in privato con Yukiko. Fate i bravi mentre non ci sono, nya!-


*Si voltò verso Yukiko, mostrandole un'espressione ben diversa da quella allegra e gioviale che aveva appena sfoderato con gli altri. Un veloce cenno della zampa, cioè del braccio, e fu chiaro per la piccola sfrontata che era il momento di affrontare il discorso e che non avrebbe potuto sottrarsi senza conseguenze immediate.
Koneko portò quindi la kunoichi omicida all'esterno della caverna, in modo che potesse tenere d'occhio l'arrivo di eventuali nemici, ma al contempo potesse fermare Yukiko sia che tentasse di scappare sia che impazzisse di nuovo e attaccasse i feriti, ipotesi davvero scomoda da immaginare.*


-Se massacri ogni nemico che ti si para davanti con il sorriso sul volto, posso disapprovare ma non condannarti. La questione è ben diversa se attacchi un compagno. Puoi farti passare questo vizio con me, qui e subito, o aspettare di tornare al villaggio dove ti raddrizzeranno per bene, o ti sbatteranno in cella.-


*Il tono apparteneva di nuovo alla variante seria di Koneko, era abbastanza basso da non farsi sentire dagli altri, ma anche abbastanza pesante da entrare in quella testa bacata di Yukiko e non ammettere repliche.
Aveva pensato, durante il viaggio, a cosa potesse imputare questo suo atteggiamento bipolare, tanto cruento e spietato verso amici e nemici in battaglia, quanto dolce e gentile al di fuori di questo. Che una delle due - ed era ovvio quale- fosse una maschera era l'ipotesi più semplice, e anche la più facile da gestire. L'avrebbe raddrizzata in quel momento o l'avrebbe neutralizzata e riconsegnata con un pacco infiocchettato al villaggio, non rendendolo più un suo problema. Aiutava con piacere eroi sfigati e ninja eccentrici, ma non aveva interesse a cercare il buono in una brutale assassina.
Più problematica era l'ipotesi di una doppia personalità, in tal caso andava neutralizzata subito, per sicurezza, e poi sarebbe stata necessaria una terapia tornati al villaggio, perchè lei non aveva speranze di risolvere il problema con qualche miagolio di incoraggiamento.
Cercò di estorcere una spiegazione, minacciando Yukiko con le due cose che a quanto pare le interessavano maggioremente: la sua libertà e la sua falce. Almeno una delle due doveva fare breccia nella ragazza, costringendola a mostrare il suo vero volto, o fingere ancora ma in modo molto meno credibile. A seconda dell'atteggiamento, Koneko sapeva bene cosa fare.*


-Ti conviene trovare una valida spiegazione ed essere molto convincente sulla promessa che non lo farai più, se non vuoi passare il resto del viaggio legata o incosciente, mentre la tua falce finisce giù dal più alto precipizio che abbia mai visto.-


*La parola passava ora a Yukiko, che decideva del suo fato. Koneko, più severa che mai, attendeva la sua risposta, mentre accarezzava i suoi artigli affilati, sperando di non doverli usare.*

// Non è una ninja medica, quindi le cure che può fornire ai ragazzi sono quelle basilari che un ninja jonin può conoscere, però mi è stato concesso a inizio missione di far incetta di medicine.

Spero non ci siano problemi se do per scontato che Yukiko mi segua.//
view post Posted: 24/3/2015, 02:18     [Area 0] - 干ばつ魂 Kanbatsu Tamashī - Isola Jinchuu
// Ragà, scusate il ritardo ma in sti giorni proprio sto pieno. Posto per non tenere bloccato il povero Komu, ma sarà un post velocerrimo. Fortuna che non sono sotto esame anche qui. //

*Il tentacolo richiamato dalla piccola Momoe non era riuscito a raggiungere il rotolo, in quanto il cane dell'Inuzuka si era messo in mezzo e aveva fatto infrangere l'attacco su un suo sostituto. Ora il suo padrone aveva promesso di vendicarsi travolgendola con un attacco combinato cane-umano. Fu costretta suo malgrado ad ammirare la bellezza di un simile attacco, anche se la brutalità e la velocità d'esecuzione rovinava parecchio lo spettacolo, rendendo quell'attacco indegno di raggiungerla. Cionondimeno, era forte, quindi avrebbe sfoderato una delle sue opzioni migliori per evitarlo, questo a condizione di farlo con stile ed eleganza.
Composta di fronte all'attacco, senza muovere un muscolo a eccezione di quelli per comporre i sigilli, Momoe aspettava, e nel momento in cui stavano per scontrarsi, ella sparì, o meglio si scambio di posizione con una manciata di sabbia bagnata, residuo del suo attacco precedente. Il ninja di Konoha si sarebbe chiesto dove fosse finita, ma non per molto: Momoe rimaneva perfettamente visibile, ma ben oltre lui, diversi metri più vicina al rotolo. L'atterraggio fu dolce e delicato, quasi al rallentatore: preferì quest'approccio a uno più pratico e atletico. Il rotolo era lì che lo aspettava, l'avrebbe preso e sarebbe scappata per guadagnare un posto che, fatte perdere le sue tracce, sarebbe stato buono come base. Avrebbe pensato a come vincere il torneo, scoperto cosa nascondeva il tesoro trafugato, definito le sue priorità per quel giorno.
Ma per fare questo, era necessario che riuscisse a scappare. Concentrò il chakra nei piedi e corse più veloce che poteva, pur conservando nella sua corsa una certa parvenza onirica, per via del controllato modo in cui poggiava le punte dei piedi prima di darsi la spinta per un altro scatto.
La bambolina stava scappando, mentre i suoi nemici sembrava avrebbero combattuto fra loro, a quanto aveva visto; un sorriso si accennò, per appena un istante, all'idea di distanziare quella plebaglia ed elevarsi su di loro forte del fatto che avrebbe trovato un buon nascondiglio e possedeva uno dei rotoli. Non poteva chiedere di meglio.*

Sostituisce
Vel*2+Chk = 95*2+60=250 -> 100% eluso

Concentra chakra: 66 + 60/10 = 72

Prova a prendere il rotolo e scappare
Vel fuga: 95 + 72 = 167, in caso di riuscita, scappa verso nord
view post Posted: 25/2/2015, 03:39     [Area 0] - 干ばつ魂 Kanbatsu Tamashī - Isola Jinchuu
*Ricordava poco di quanto era successo al termine della prova scritta, le immagini che avevano preceduto lo svenimento erano sfocate, e ora si trovava in un luogo che non conosceva nè sapeva come ci era arrivata, una condizione che in realtà si era presentata diverse volte nella sua vita, ma stavolta era diverso.
Era rimasta compostamente in attesa dello scadere del tempo, in modo da procedere oltre, ma proprio quando sentiva vicino il momento della prova successiva, tutto si era fatto buio intorno a sè e aveva perso i sensi. L'unico avvenimento era stata la rimozione degli occhiali da parte dell'insegnante, ma tanto era bastato per stordire temporaneamente lei e gli altri partecipanti.
Come succede spesso per i sonni forzati, il risveglio era tutt'altro che piacevole, nel bel mezzo del deserto e della calura del luogo, un clima ben diverso da quello di Kiri. Che avesse lasciato il villaggio? Indipendentemente da dove fosse, non intendeva rimanere lì a rischiare di abbronzarsi, doveva trovare un riparo al più presto e capire cosa si aspettavano da lei, supponendo con probabile ragione che facesse tutto parte dell'esame.
Ma prima ancora di questo, esaminò le sue condizioni, ritenendo chiaramente la sua presentabilità più prioritaria della sua stessa vita. Nessuna ferita o livido, quindi era stata spostata con relativa delicatezza, ed escludendo i giramenti di testa e la spossatezza, stava fisicamente bene. La sua pelle e il suo vestito versavano certo in condizioni peggiori, essendo pieni di sabbia, tanto fastidiosa quanto antiestetica, ma il suo controllo rivelò un'interessante informazione: non aveva più alcuna arma, eccezion fatta per il suo prezioso flauto, e in corrispondenza della sua mano sinistra era comparso un marchio, impossibile da rimuovere dalla pelle e dallo scopo tutt'altro che chiaro. Non era nemmeno tanto bello da vedere, nella sua opinione, ma per una volta gli interessava di più sapere perchè lo aveva, piuttosto di come gli stesse.
Terminato il controllo, si incamminò verso l'unica cosa che vedeva all'orizzonte, una serie di tende che forse delineavano un'oasi, o quantomeno un accampamento. Era plausibile che anche gli altri aspiranti fossero nella sua situazione, e quello fosse un punto di ritrovo.
Il suo passo era svelto, in quanto voleva arrivare lì al più presto, e augurandosi che nessuno la stesse guardando, si concesse anche di sacrificare un po' l'eleganza della sua andatura a favore di una maggiore velocità. Nel mentre però approfittava per scrollarsi la sabbia di dosso e tentare di sistemare capelli e vestito, nel momento in cui avrebbe incontrato gli altri ci teneva a continuare a guardarli con sufficienza, ma non avrebbe potuto farlo se non fosse stata presentabile.
Giunta in prossimità dell'accampamento, trovò già lì tutti i genin, e una figura ormai nota comparve di fronte a loro per spiegare la loro prossima prova. Una carneficina, per essere riassuntivi, dovevano uccidersi tra loro e definire così un solo campione, che sarebbe stato promosso e avrebbe lasciato l'isola. Quindi, era lontana da Kiri, senza possibilità di tornarci da sola, e con sette persone da eliminare per guadagnarsi il ritorno alla sua vita. Non era certo una prova facile, anche se a Kiri non erano una sorpresa certe richieste, forse un po' più rare a seconda dei Mizukage alla guida, ma la vita non era mai una certezza al villaggio, un ninja doveva essere pronto a difenderla con le unghie e con i denti, perfino contro i suoi stessi compaesani, ma al contempo per il bene del villaggio doveva essere disposto a metterla in gioco e abbandonarla, se necessario.
Dalla sua parte comunque vi era comunque il fatto di avere di fronte ninja di altri villaggi, molto più pacifici e protettivi di Kiri. Loro non vantavano questa opinione della propria vita, e la cosa fu evidente quando il primo oppositore a una simile prova prese parola per affermare come non aveva intenzione di uccidere nessuno e avrebbe combattuto solo per impedire ad altri di farlo. Fissò quel ragazzo senza battere ciglio, ma la sua freddezza comunicava disappunto, non certo rispetto. La sua compagna di villaggio del clan Yuki aveva preferito invece chiarire fin da subito che non si sarebbe fatta scrupoli, e detto questo si era lanciata al recupero dii tre rotoli, "doni" che erano stati lasciati per favorire la prova a chi fosse riuscito ad accaparrarseli. Anche gli altri l'avevano seguita a ruota senza troppe parole, a parte lo Squalo che si era disinteressato dei rotoli, del resto lui aveva ancora la sua arma. Ma considerate le sue parole nella prima prova a seguito del massacro dei pazzi, era probabile che non avrebbe trovato in lui un assassino a sangue freddo, per la prova i suoi maggiori problemi sarebbero stati la Yuki, che però era del suo stesso villaggio e forse poteva lasciare per ultima, e quelli che avrebbero formato delle squadre per aumentare le possibilità di sopravvivere, ad esempio i due del villaggio di Suna.
Non aveva niente da dire agli altri, quindi si limitò a dirigersi verso i rotoli anche lei, avanzando con grazia più che con velocità, questo sia per la sua fissazione sull'eleganza a ogni costo, anche in combattimento, sia per farsi superare dagli altri. Non voleva infatti essere la prima, voleva che nessuno potesse colpirla alle spalle e puntare più a un approccio mordi e fuggi: prendere un rotolo e scappare subito senza rimanere coinvolta in battaglie con troppi partecipanti, difficile da portare avanti. Preferiva affrontare una sola persona, e ci sarebbe stato tempo per quello, quando avrebbe cominciato a uccidere. ma un rapido ragionamento le fece escludere i rotoli più combattuti: un rotolo era già preso dalla Yuki ma non aveva ancora la certezza di tenerlo, uno era conteso da diversi ninja che si ostacolavano a vicenda.
Puntò dunque all'ultimo, per cui il peggior avversario sembrava essere un cane, e compose lesta i sigilli per chiamare il suo elemento. Gli oni erano troppo lenti per una battaglia simile, preferiva tenerli per dopo, ora era molto più comodo contare su un braccio acquatico in grado di spazzare via quanto trovava sul suo cammino, e afferrare il rotolo grazie al controllo dell'elemento, e richiamarlo velocemente a sè, in modo da poter poi scappare a nord.*


<ninjutsu elementale a lungo raggio> - Suiton: Tentacolo Marino- [Chk: 45/95][Int: +60/105] "Manipolando una discreta quantità d'acqua, al ninja è possibile modellare un tentacolo che andrà lentamente ad abbattersi contro il nemico. Se l'attacco viene eluso, l'acqua si infrangerà sul terreno, creando un'onda che andrà ad intralciare l'avversario, indebolendo il suo successivo attacco di 20/35."

Int: 133+60+5 (ispirazione 1/10) = 198 diretto verso... beh, il primo che trova nella strada per il terzo rotolo. Forse Hikari, non so, gli altri si combattono a vicenda o puntano ad altri rotoli...

Stm: 98 -2 tentacool - 1 inspirazione = 95


// Incredibile da quanto tempo non facessi un post... spero non vi annoi troppo, se volete solo l'azione e preferite conoscere Momoe dopo, e di persona, piuttosto che leggere delle sue pippe mentali, le azioni vere e proprie stanno nelle ultime righe. //
view post Posted: 22/12/2014, 20:19     [ Prova Zero ] Kēji - VI Torneo
*Solitaria, la piccola Momoe avanzava per i tetri corridoi che conducevano alla sua prova. Passi lenti i suoi, poggiava con grazie e delicatezza i piedi a terra, quasi fluttuando, mentre le braccia si muovevano a ordinare i suoi lunghi capelli rossi, o scendevano a livello di bacino per correggere la sua postura, come le avevano insegnato.
Solitaria, perchè nonostante molti fossero insieme a lei, ella tendeva a ignorarli additandoli come persone di serie B, indegne della sua attenzione. Chiacchieravano tra loro, si caricavano a vicenda, un atteggiamento ben diverso della sua freddezza, e per lei ciò equivaleva a non prendere con sufficiente serietà l'esame. Vi erano inoltre ninja di villaggi ninja ben diversi da Kiri, che certo avrebbero patito la trasferta, non sapendo cosa aspettarsi.
Lei invece, una mezza idea ce l'aveva, sapeva che avrebbe sicuramente dovuto uccidere, e non era un problema per lei. Non che le piacesse, ma era un lavoro come un altro, l'educazione da figlia nobile che aveva ricevuto le aveva inculcato che non era tanto importante l'azione, quanto la forma in cui la si eseguiva, e fintanto che manteneva la sua classe ed eleganza anche nello spezzare una vita, non c'erano problemi.*


-...-


*Arrivarono alla loro destinazione, la fine di un lungo corridoio con aperture sbarrate alle pareti, mentre oltre, una porta che forse non tutti avrebbero superato. A introdurre la prova, poche parole, il minimo indispensabile com'era prassi a Kiri, e poi la prova sarebbe subito iniziata.
Già la piccola sapeva che avrebbe dovuto cavarsela da sola, qualunque cosa gli si fosse scatenata contro, attorno a lei vedeva gli altri che parlavano tra loro, formavano coppie per prepararsi meglio, mentre lei era convinta che le sue capacità sarebbero bastate. Eppure, pur nella sua freddezza, non rinunciava a guardare chi aveva intorno, forse un minimo di interesse per gli inferiori era rimasto nonostante il carattere che aveva sviluppato, o meglio gli era stato imposto.
Al segnale del jonin, le grate si aprirono facendo arrivare su di loro un'orda di folli, persone ormai prive delle facoltà mentali, lanciate su di loro in un attacco confuso e privo di tattica. Si calpestavano tra loro, urlavano, scalpitavano, e a vedere questo non scatenava null'altro che disgusto, in Momoe. Non tanto per la crudeltà della prova, che mandava esseri umani allo sbaraglio solo per testare degli aspiranti chunin, nè tantomeno per il netto svantaggio che dava ai ninja non di Kiri, piuttosto per l'orripilante grettezza di coloro che attaccavano, gente ridotta alla stregua di bestie e priva di qualsivoglia stile e eleganza, valori che a lei erano stati trasmessi ancora prima della vita stessa.*


-Miseri plebei.-


*Si lasciò sfuggire, sottovoce ma scandendo bene le parole, senza curarsi che qualcuno la sentisse. Del resto, per lei quello più che un insulto a loro, era una semplice constatazione. I pazzi intanto continuavano a uscire dalle gabbie e inesorabilmente dirigersi verso di loro, prendendo di mira gli aspiranti chunin come se fossero la loro unica speranza di sopravvivenza.
Momoe era pronta, chiaramente. I primi che la raggiunsero furono due uomini di mezza età accompagnati da una donna che sbraitava come se fosse uscita dall'inferno stesso. Senza armi, senza mente, tutto ciò che avevano era la forza bruta, ma non riuscirono neanche a sfiorare la giovane Momoe, che li schivò con una serie di movenze fluide e aggraziate, quasi una danza. I primi a uscire erano probabilmente i più stupidi, visto che una volta mancato il bersaglio, si guardarono tra loro e per un attimo sembrò quasi volessero attaccarsi a vicenda. Non gli fu possibile, in quanto tre spiedi lanciati con precisione li trafissero al collo, lasciando le vittime a terra a dissanguarsi. Momoe era discretamente soddisfatta, era riuscita a completare le prime uccisioni mantenendo la sua immagine. Difficile che avrebbe ricevuto punti in più per questo, ma per lei era importante.
Altri arrivarono verso di lei, più numerosi e più determinati, e forse anche più furbi, visto che tentarono di circondarla lasciandole ben pochi spazi per fuggire. Spazi che le furono ancora sufficienti per abbassarsi e scivolare dolcemente fuori dalla loro portata, e nel mentre comporre i sigilli necessari per un'illusione, il metodo più sicuro e elegante per mettere al tappeto più nemici. Combinando le sue conoscenze illusorie,Momoe non ebbe alcun problema a ottenere una genjutsu che fosse in grado di annebbiare le facoltà mentali dei nemici e intorpidirli fino al sonno. Quando caddero a terra, la ragazza si limitò a scuotere la testa al vedere la debolezza di simili nemici. Certo, era aspettabile ciò visto da dove provenivano, possibile che non vedessero la luce del sole da mesi, vivessero in condizioni di stenti, consci della loro debolezza e inutilità. Se non erano pazzi, lo sarebbero diventati, lei sapeva ciò di cui era capace il villaggio della nebbia, e non gli dava fastidio nè gioia, era il solo mondo che conosceva, e non era nel suo interesse giudicarlo.
Intorno a lei gli altri affrontavano la prova in modo ben diverso, vedeva ninja di Konoha che combattevano in squadra con il proprio animale, altri che combattevano ma senza voler uccidere, ancora altri facevano squadra per coprirsi a vicenda. Altri avevano capito cosa richiedeva la prova, e non si facevano scrupoli a uccidere i propri nemici, o a divertirsi nel farlo. Uno in particolare, del villaggio di Iwa, sembrava particolarmente coinvolto e si godeva il combattimento, con troppa foga perchè la piccola Momoe apprezzasse la sua foga. Più piacevole era vedere la sua compagna di villaggio che danzava sul ghiaccio colpendo con la sua spada. Quello era uno stile di combattimento che non le dispiaceva, bello ed elegante da vedere invece di altri ben più bruti che poco si distinguevano dai mentecatti che li stavano attaccando.
Intanto che osservava gli altri, si fece distrarre un attimo, quello che bastava perchè una di quelle creature arrancanti scivolasse tra i corpi già sconfitti e raggiungesse il suo. Sentì afferrarsi una gamba, poi un'altra, e in pochi attimi aveva tre malati che si arrampicavano sulle sue gambe e bacino, come morti che cercavano di trascinare un vivo nell'oltretomba. Trattenne a stento un grido, conscia della brutta impressione che avrebbe dato urlando, ma non potè evitare una smorfia di totale disgusto. Scrollarseli di dosso era inattuabile, e comunque non era affatto elegante immaginarsi a scalciare come un'ossessa per togliersi quel marciume di dosso.
Di fianco a lei, un altro aspirante, che riconobbe essere lo Squalo, aveva fatto la sua mossa, cercando di inondare il campo. L'acqua era ciò che le serviva, e le braccia erano ancora abbastanza libere da permetterle di compiere dei sigilli prima che quegli immondi riuscissero a raggiungere punti che non intendeva farsi toccare. Al compimento della tecnica, diversi tentacoli si sollevarono dall'acqua, e altri furono generati dal suo chakra, ottenendo una spazzata che colpiva con violenza il terreno intorno a sè, staccandole di dosso i suoi assalitori, e tenendo a distanza anche eventuali curiosi che stavano arrivando. Liberata la zona, i tentacoli si scomposero in infiniti proiettili che si scatenarono su tutti i nemici intorno a lei, mettendoli a nanna, e offrendole la possibilità di ucciderne alcuni con i suoi spiedi, e altri con acrobatiche e spettacolari manovre di taijutsu.
Conclusa l'operazione, Momoe rimaneva sola in un mare di sangue, acqua, e corpi, la maggior parte dei quali era morta. Con un distaccato cenno del capo, ringraziò lo Squalo, pur senza sapere se sarebbe stata vista oppure no, e tornò a concentrarsi sulla difesa dei suoi spazi.
Il flauto che le avrebbe permesso di combattere ancora meglio ancora rimaneva nascosto, non tanto perchè non volesse usare tutte le sue risorse, ma perchè avrebbe attirato troppo l'attenzione a richiamare tre eoni giganti a combattere per lei. Per nulla elegante, per nulla discreto, non era il suo stile preferito, e finchè se la cavava senza, avrebbe preferito.
Ritornando sulla difensiva, in una posa che le consentiva una veloce difesa senza minare la sua dolce e piacevole immagine, si preparò a scatenare nuovamente illusioni o tecniche acquatiche su futuri attaccanti. Per tutto il tempo che sarebbe finito, non si sarebbe fatta problemi a ucciderli tutti, se poteva, ma nemmeno le dispiaceva finire la prova a un cenno del kage. L'importante, era mantenere la sua superiorità di immagine e grazia, e non abbassarsi al rozzo livello di quei pazzi, e di certi aspiranti chunin.*


// Riassunto: ne evita tre e li uccide con spiedi; con illusioni, ne stende altri 4/5, uccidendone ancora con gli spiedi. Alcuni la prendono, ma si libera con tecniche acquatiche, aiutata anche dall'acqua richiamata dallo Squalo. Ringrazia lo Squalo con un cenno, e torna sulla difensiva pronta a ucciderne e stenderne altri. Se qualcuno degli aspiranti incrocia lo sguardo con lei - eccetto Misato e lo Squalo - l'impressione è che lei lo stia guardando dall'alto in basso.

Ciò detto, mi scuso infinitamente per il ritardo, e spero in un proseguimento più lesto. //
view post Posted: 15/11/2014, 18:51     Missione 37 C - A caccia di pirati, arrr - Missioni
-Molto bene, questa sarà la tua missione allora.-

*Fu tutto ciò che il capitano disse alla genin per concludere il loro discorso. Avrebbe potuto parlarle di come non era importante quanto scoprisse ma il semplice fatto che per un ordine accettasse di tornare a un villaggio che aveva smesso di riconoscere come suo. Avrebbe potuto ricordarle che anche accettando quella prova, era sempre sua l'ultima parola riguardo la sua ammissione. Ma preferì tacere su questi argomenti, lasciando che nei giorni a venire fosse Akane a capire e accettare tutto questo. Le stava offrendo molto, e per una simile ricompensa, era necessario sopportare in silenzio qualcosa di brutto, come avevano fatto tutti gli altri pirati in passato, e dopo la sofferenza, la consapevolezza. Solo a quel punto sarebbe stata accettata come una piratessa a bordo della Rossa Libertà.

La sera stessa, avrebbero fatto scalo su un'isola non segnata dalle mappe, uno dei tanti luoghi di ritrovo, di scambio e di divertimento per i fuorilegge del mare. Da lì, una nave l'avrebbe portata fino a un'isola poco distante da Kiri, e da lì un passaggio più "onesto" l'avrebbe condotta direttamente al suo villaggio, ammesso che ancora si potesse definire tale.
L'appuntamento con i pirati era tra quindici giorni, e l'isola scelta come ritrovo era la stessa dove li aveva incontrati, il magazzino degli Ichikawa, un luogo che sarebbe stato facile da raggiungere con qualsiasi nave, e che sarebbe stata probabilmente abbandonata al loro successivo incontro. L'iniziazione di Akane Yuki come pirata cominciava a Kiri, e si sarebbe conclusa lì.*


// Ok, scriviamo la parola fine a questa missione. Tecnicamente, è fallita, nonostante l'utile sviluppo di BG.

Abbiamo concordato di darti tutte le ricompense in quanto di post comunque ne abbiamo fatti, forse abbastanza per considerare completa una missione, sicchè prendi:

1300 Exp
8 Punti stat
7 Punti spec.
2 Punti Abilità
2 Punti Talento

In quanto ai PM e alla paga, non ne prendi in quanto di fatto è fallita la missione, anche se usassi il tuo "schiavo" per far credere diversamente non sarebbe corretto assegnarteli. A proposito di lui, qualunque strada ruolerai, dovrai o lasciarlo andare, o lasciarlo indietro, in ambo i casi lo perderai.

Gestisci come preferisci il ritorno al villaggio, e se hai qualunque domanda chiedi pure. Spero di averti intrattenuto degnamente in questa avventura. Buon chunin ^^ //
view post Posted: 15/11/2014, 12:08     Raccolta pareri per le proposte in zona Supervisori - Off-Topic
Come staffer ho sbolognato la questione senza pensarci due volte, ma credo sia d'uopo dare la mia opinione da utente, sia che il mio voto qui valga o meno.

-Like/nolike + rep. : di per sè praticamente inutile. Tralasciando le battutine che possono essere ritenute geniali e avere un boom di +1, l'idea principale è che un post ragionato e che riunisce consensi dovrebbe prendere tanti like, a differenza di un post di insulti o comunque una argomentazione basata più su frecciatine che su veri argomenti. Peccato che nel tempo ho visto che nel gdr spesso le cose sono invertite, saremmo pure capaci di dare più reputazione a un troll che si erge a paladino del popolo piuttosto che a un utente che cerca di far divertire gli altri come può anche con mezzo foro contro per partito preso. Se a ciò aggiungiamo il fatto che solo alcuni post riceveranno like/nolike, e non da tutti ma da una misera parte del foro, otteniamo un sistema non solo inutile, ma che potrebbe portare a una reputazione falsata.
EDIT a seguito del post di angy:
CITAZIONE (~Angy. @ 15/11/2014, 12:35) 
Piccola nota sui Likes

- i "likes" si possono limitare anche solo alle sezioni GdR per capire il gradimento del role, coinvolgere e invogliare a fare meglio
- volendo si può scegliere di togliere la possibilità di dare voto negativo e tenere solo il pollicione in su
- e per ovvio, si può anche tenere solo la possibilità di mettere "mi piace" e non implementare la reputazione (per evitare polemiche del tipo "tu ce l'hai alta perchè ti vota l'amico anche se scrivi male")


non credo sia una tragedia messa così ma prima di tutto deve piacere all'utenza :sisi:

non ci avevo pensato a implementazioni parziali (del resto non sapevo quanto fosse flessibile il sistema), comunque anche con quei vincoli, credo che un post di gdr sia molto più di un +1 o -1. Post ben fatti o mal fatti parlano da sè, mentre le vie di mezzo meritano un commento, non un voto. Del resto, se perfino con un sistema di esperienza si riesce ad appellarsi all'amicizia col master per sminuire un giocatore, figurarsi con un sistema facebookiano. Still useless for me.

-Tag : purchè non abusato, credo che attirare l'attenzione di qualcuno su un topic che lo riguarda sia una cosa ragionevole, specie per gli staffer(FC mi notifica solo le discussioni in cui ho postato, e spesso manco quelle, quindi mi perdo parecchi topic neonati). Anche il tag per ridere in barboni ci può stare, con qualche regola questo potrebbe funzionare.

-Newsbox: premesso che la tagboard è sempre stata un punto discusso, e a me personalmente piacerebbe vederla usata non solo per annunci ma nemmeno per messaggi inutili come un "ciao come va?", credo che una newsbox ci starebbe pure bene. Però si dovrebbe togliere la newsboard in questo caso, tre board sono un po' troppe, e oggettivamente la newsboard è utilizzata una volta ogni morte di papa per un annuncio che resta visibile ben più del necessario. Il topic modifiche al regolamento c'è, se usiamo la newsbox per altri annunci dovrebbe essere abbastanza per rendere note a tutti le ultime modifiche.

Edited by Dr. Xetos Peluria - 15/11/2014, 12:48
view post Posted: 14/11/2014, 01:52     Missione 37 C - A caccia di pirati, arrr - Missioni
// Dopo una lunga attesa, sono di nuovo qui, quantomeno per liberarti in tempo, in massimo un paio di post. Mi spiace non aver potuto trattare meglio il finale, anche se saremmo comunque andati a parare qui, solo con un po' di dialoghi e azioni in più. //

*Non trovò un capitano felice ad accorglierla. Il suo era un misto di disappunto e rabbia, maturato per via della condotta di Akane che per quanto si ritenesse nel giusto, non poteva fare a meno di andare contro ciò che ci si aspettava da lei. Era da quando Yoshi aveva tentato di legarla la prima volta, che non si era mai posta problemi sulle sue azioni, e ancora si giustificava in base alle sue idee, ignorando quelle degli altri, in particolare quelle del capitano.
Quando arrivò al punto da gettare via il coprifronte verso il mare, Aoi tese la mano verso di esso e bloccò il volo dell'oggetto poco prima che superasse il ponte della nave e cadesse davvero in acqua. Rimase quindi così, a fluttuare, mentre il capitano era sul punto di strangolare la sua interlocutrice.*


-Tu proprio hai dei problemi a capire cosa puoi fare, cosa non puoi, e cosa devi. Non ti mando in compagnia di persone che detesti per vederti ammazzarle, se le avessimo volute morte ci avremmo pensato noi stessi, non credi?
Il nostro equipaggio riunisce prigionieri, schiavi, vittime, tutte persone che sono state liberate e in nome della libertà rimangono insieme, ma vi sono regole. La vita di una persona è la sua libertà più grande, tradiremmo il nostro stesso ideale se uccidessimo senza processare ogni nostra singola decisione.-


*Ancora non aveva spiegato perchè aveva trattenuto il coprifronte. Era plausibile che questo avesse a che fare con il valore di quell'oggetto, in teoria un intruso poteva resistere qualche minuto entro le mura di Kiri prima di essere riconosciuto e catturato. E probabilmente c'era dell'altro che avrebbe scoperto presto.
Per ora Aoi si stava limitando a elencare gli errori di Akane, ma era evidente che non era solo una ramanzina quella che stava facendo, qualcosa attendeva la Yuki, ma avrebbe dovuto attendere ancora un paio di rimproveri.*


-Oltre a questo, la disciplina è necessaria per non trasformare la libertà in caos, questa è una delle ragioni per cui ci sono io. Comando io sulla mia nave, neanche un topo squittisce se non sono io a permetterglielo, e scatenare un putiferio sottocoperta è ben più di uno squittio. Se ti accettassi ora nell'equipaggio della nostra nave, finiresti fuori bordo in tempo record continuando così. Potrei farti ancora provare, per vederti fallire a causa della tua incapacità di capire cosa non ti è permesso. Potrei cacciarti seduta stante, e vedere in quanto tempo raggiungi a nuovo l'isola più vicina.-


*A questo punto il "ma" era nell'aria. Dopo tutte quelle parole, ammetterla senza batter ciglio era impossibile, ma se avesse voluto scaricarla fuori bordo, l'avrebbe già fatto, quindi ancora poteva pretendere qualcosa da Akane, che la ponesse a metà tra un membro della ciurma e una rifiutata. Mentre parlava, Aoi aveva attirato l'attenzione di tutta la ciurma, non c'era un membro dell'equipaggio che non stesse osservando il dialogo tra le due, e non c'era persona che osasse parlare e coprire le parole che il capitano stava per pronunciare.*


-Ma ho un'idea migliore, ti metterò veramente alla prova. Dal coprifronte che hai, o meglio avevi, direi che vieni da Kiri. Un luogo orribile, più volte ci sono stata in passato, prima di far parte di questa nave, e non ci tornerei se non fosse strettamente necessario. Tuttavia, ci è utile per testarti, ed è per questo che ho bloccato il tuo coprifronte.
Non resterai sulla nave ancora a lungo, ritornerai al tuo paese natale, ti procureremo un passaggio. Puoi tornare da perdente, se vuoi ammettere che non sei riuscita nelle tua missione di proteggere gli Ichikawa, o puoi usare quelli ancora vivi per mentire sulla riuscita. Ad ogni modo, fintanto che hai quel coprifronte, potranno ammetterti di nuovo al tuo villaggio, ivi sopporterai in silenzio l'attesa, pondererai bene su cosa vuol dire far parte della Rossa Libertà, sul tuo atteggiamento che se non cambia non ti farà durare un solo giorno su questa nave. E solo dopo due settimane potrai ripresentarti al nostro cospetto, questo proverà anche che ti fidi abbastanza di noi da aspettare e credere nel nostro ritorno.
Ti do anche un compito: so che c'è un torneo prossimo a iniziare, partecipa e cerca di carpire segreti sui partecipanti, e sul tuo stesso villaggio. E magari se riesci prova anche a portare altre persone che ritieni degne di unirsi alla nostra ciurma.-


*Tornare a Kiri, questo pretendevano da lei. Era un ordine bello e buono, quindi non se la sarebbe cavata con un semplice no, se li era giocati tutti quel giorno, e se ancora credeva che la sua posizione fosse contrattabile, era totalmente fuori strada.
Aoi dimostrava di conoscere molto del suo villaggio, quindi prima di essere capitana, anzi prima ancora di entrare nell'equipaggio, aveva viaggiato per il mondo e imparato parecchio. E sembrava che le sue avventure l'avessero aiutata a farsi saggia. Quantomeno, più della ragazzina di fronte a lei che a forza di agire d'impulso, era arrivata ad un punto in cui le due alternative erano entrambe indesiderabili, ma una era necessaria. Perlomeno, con una avrebbe avuto ancora la possibilità di essere parte di quella ciurma, le stavano offrendo comunque di unirsi a loro, solo tramite una strada contorta, una strada che richiedeva fiducia e sopportazione da parte sua, ma che al contempo avrebbe permesso a loro di essere sicuri dell'aggiunta.*


-La notte del quindicesimo giorno, ti farai trovare sull'isola di cui ti forniremo le coordinate. Lì, se ancora sarai disposta a cercarci, vedremo se sei davvero pronta a unirti a noi.
Non intendo fornirti alternative stavolta, è questo, o il mare, e senza una scialuppa. Scegli-


// La scelta decide la strada del pg, si ricongiunge a Kiri per il tempo del torneo o non ci torna proprio e diventa ufficialmente mukenin (e al torneo ci mandi Misato).
Di fatto conclude anche la missione visto che il prossimo giro credo che sarà conclusivo. //
view post Posted: 18/10/2014, 11:46     Missione 37 C - A caccia di pirati, arrr - Missioni
*Non un colpo secco, ma una serie di sferzate inferte con freddezza posero fine alla vita di Seiji Ichikawa, che non ebbe l'occasione di pregare o parlare ulteriormente. Aveva già detto tutto, aveva fallito, e ora Akane plasmava il suo futuro scegliendo di ucciderlo.
A quel gesto, gli schiavi presero ad agitarsi, in diversi modi. Per alcuni era la prova che era possibile prendere una decisione da soli, e per darsi coraggio così come per ringraziare la kunoichi per averglielo infuso, presero a battere le mani. Altri gridavano in preda alla paura, come un bambino a cui viene ucciso un padre malvagio a cui in fondo era affezionato; questi nemmeno avevano il coraggio di guardare, e si stringevano a vicenda cercando di darsi forza. Altri ancora avevano perso la capacità di provare emozioni, e vedere un'altra uccisione davanti ai loro occhi non innescò niente, nemmeno se era quella di chi aveva eseguito buona parte delle altre.
Tsutomu invece fu impaurito e sconsolato al vedere la sorte del fratello, un po' per probabile affetto fraterno, ma soprattutto perchè sapeva che il prossimo era lui. Invece, Akane fece per lui un offerta diversa, gli avrebbe risparmiato la vita ma l'avrebbe privato della libertà. Non trovò nemmeno le parole per risponderle, uno sguardo carico di paura ma anche di rabbia fu tutto quello che riuscì a offrirle. Poteva essere un sì come un no, in effetti non avrebbe reagito in nessuno dei due casi, avrebbe accettato sia una vita da schiavo per paura della morte, sia una morte liberatoria. Ironico che proprio chi fino a quel momento avesse deciso per gli altri, non fosse in grado di decidere per sè.

Il tempo dei festeggiamenti durò poco, ad ogni modo. La porta sprangata dietro di loro prese ad aprirsi poco dopo l'esecuzione, e lentamente da questa fece capolino Yoshi, il primo pirata incontrato, il cui nome era noto solo grazie al capitano che l'aveva nominato quasi per caso. Non rinunciava al suo sorriso beffardo, ma si vedeva che era al contempo seccato,e un po' anche apprensivo, per quell'azione compiuta da Akane che tanto avrebbe segnato il suo futuro. Non aveva violato di per sè alcun ordine, ma nemmeno aveva ricevuto il permesso di fare quel che aveva fatto. A qualcuno avrebbe dovuto risponderne.*

-Oh, pare che hai combinato un bel casino qui. Temo lo dovrai spiegare al Capitano a questo punto, non ricordo ti avesse dato il permesso di uccidere chi volevi.
Su, seguimi, gli altri rimangano.-


*E se l'avesse seguito, cosa che gli conveniva fare, e da sola, avrebbe raggiunto il ponte, trovando il capitano poco distante dal timone, intenta ad ammirare il mare e la nave che si muoveva tra le onde apparentemente senza una meta, libera di andare ovunque.
Sarebbe stata Aoi a giudicarla per quello che aveva fatto. Rispetto a lei, Akane aveva stavolta il diritto di parlare per prima, ma doveva pesare bene le sue parole, o avrebbe potuto finire in pasto ai pesci se l'avesse nuovamente fatta arrabbiare.*
view post Posted: 8/10/2014, 00:40     Missione 37 C - A caccia di pirati, arrr - Missioni
*La verità rivelata è l'"arruolamento" di Akane l'avevano condizionata e non poco: aveva quasi del tutto accantonato l'idea di completare la missione e aveva concentrato tutto il suo odio verso i mercanti di uomini, colpevoli di lesa libertà nei confronti di chissà quante persone. E ora, in quella sorta di cella, la kunoichi stava in compagnia di vittime e carnefici, di una ventina circa di schiavi liberati, uomini e donne, giovani e vecchi, forti e deboli e di soltanto due dei colpevoli, puniti a titolo dimostrativo dai pirati che agivano in nome di una sorta di giustizia tutta loro.
Nonostante l'odio, Akane diede a quei mostri la possibilità di parlare, di giustificarsi in un certo senso, e manco a dirlo fu Seiji a prendere la parola, piuttosto in fretta.*


-E dire che ci siamo rivolti a Kiri proprio perchè speravamo di non avere a che fare con noiosi idealisti... La libertà è un abito che a molti sta stretto.-


*Akane sapeva che Kiri e la sua missione sarebbero stati la più ovvia difesa per gli schiavisti, e non potè trattenere una risata, seguita dalla spiegazione per cui la libertà delle persone veniva prima di un semplice villaggio. Ironicamente il villaggio la pensava in maniera opposta: le persone erano sacrificabili, il villaggio era sacro; e se qualche ninja di Kiri avesse udito le parole della giovane Yuki, avrebbe avuto una ragione valida per condurla al cospetto del kage e farla giustiziare. Ma a lei non importava, aveva trovato qualcosa che valeva ben più di un villaggio, e anche un mezzo per ottenerla, la ragazza che non provava sentimenti si ergeva ora a difendere i deboli, e presto Seiji capì che non poteva appellarsi solo alla missione per avere salva la vita.*


-Queste persone, non sarebbero niente senza di noi. Non hanno famiglia, non hanno casa, non hanno niente e nessuno, morirebbero di fame in men che non si dica. Non tutti sono fatti per vivere liberi, alcuni vogliono semplicemente vivere.-


*Agli altisonanti ideali di Akane l'Ichikawa controbatteva con la cruda realtà, la realtà in cui non tutti sono uguali, non tutti hanno gli stessi diritti, e per persone inferiori, la diversità di trattamento è un concetto così radicato dal ritenerlo giusto e impossibile da cambiare. Perfino Tsutomu ruppe il suo silenzio per guadagnarsi la sua giusta dose d'odio, e al contempo portare altra acqua al proprio mulino. Sapevano di essere carne da macello al cospetto della kunoichi, dovevano rabbonirla con le parole, e non sarebbero state scuse balbettanti a salvarli. Dovevano essere decisi nel parlare, sicuri di ciò che volevano.*


-Credi che questi pirati siano meglio di noi? Non è il primo carico che ci sequestrano, hanno arruolato giusto i più dotati fisicamente, gli altri li scaricheranno in qualche porto sperduto. Finiranno ai bordi delle strade a prostrarsi per un tozzo di pane, o venderanno il proprio corpo senza nessuno a garantire per loro. È una libertà tinta di sangue quella che predicano questi pirati. Non fraintendere, non è che noi siamo persone tanto caritatevoli, il nostro mercato è comunque una questione di affari, non di etica. Ma marcio per marcio, quantomeno noi teniamo alla vita di questi poveracci più di quei fuorilegge, sei disposta a sacrificarli per il tuo ideale?-


*Possibile che avessero ragione? Che la libertà non fosse per tutti? Akane poteva sprecare qualche secondo a pensarci su questo prima di decidere cosa fare a quei due esseri tanto privi di senso morale quanto lesti nel preparare giustificazioni se messi sotto accusa.
Seiji riprese il discorso concludendo la loro disperata apologia. Ma non c'era disperazione nelle sue parole, vi era più che altro rabbia, come se quello che facevano fosse la cosa più giusta e normale del mondo e qualcuno li stesse giudicando senza ragione. La verità era l'esatto opposto, erano loro a partecipare ad uno dei più aberranti commerci del mondo per semplice guadagno, e di fronte a un'accusa sensata come quella di Akane, non potevano far altro che definire marcio il mondo per sperare di essere risparmiati. A Kiri non sarebbe importato nulla di quello di cui si occupavano, se avessero detto fin dal principio di cosa si occupavano la missione sarebbe ugualmente partita e con un ninja meno etico. Erano condannati invece dall'aver scelto di mentire, in questo modo la missione era valida, ma ora la loro salvezza dipendeva da una persona che non sopportava le loro azioni e intendeva punirli, e purtroppo per loro aveva pure il coltello dalla parte del manico, visto che i pirati le avevano lasciato tutte le sue armi e i suoi equipaggiamenti. Del resto non avrebbe avuto senso toglierglieli, aveva dimostrato che poteva evocare il gelo con solo le mani, l'unico modo per impedirle di usare i suoi poteri era legarla, ma le era stato concesso il beneficio del dubbio, a questo proposito.*


-Vuoi una prova di quello che dico, ninja? Guarda quelle persone, vedi l'odio nei nostri confronti, ma non vedi il coraggio di prendere l'iniziativa e ucciderci, e nessuno glielo sta impedendo, ora. C'è solo la paura per ciò che li aspetta, sanno che le loro condizioni non miglioreranno e sanno che il meglio che possono aspettarsi dalla loro vita era quello che avevano.
Vuoi essere la loro vendicatrice? Coraggio, è tutto il giorno che puoi uccidermi, dimostrami quanto poco vale la tua parola e quanto avevo ragione a volere un vero shinobi.-


*Purtroppo per lei, stavolta sembrava che Seiji dicesse il vero. In effetti i vari schiavi lì presenti osservavano le loro discussioni, ma non sembravano intenzionati ad agire. C'era lo sguardo arrabbiato, di chi ha sopportato per un intera vita e si trova di fronte all'occasione di ribellarsi e vendicarsi. Ma dietro a questa maschera, vi era in effetti la paura dell'ignoto, la tristezza per la mancata conoscenza della loro sorte. Sarebbero stati liberi, certo, ma come si spiega la libertà a chi non l'ha mai provata? Come si insegna a volare a un uccellino mai uscito dalla gabbia? Che speranze ha di procurarsi da vivere chi non ha mai fatto altro che eseguire ordini per la semplice paura di essere punito se esitava? Nessuno di loro pensava di urtare quelli che in un certo senso erano ancora i loro padroni, e nessuno sembrava minimamente felice per la libertà che avrebbero avuto una volta scesi dalla nave. Per quanto sbagliato fosse il comportamento dei mercanti, quelle persone erano la prova che anche quanto facevano i pirati, per quanto nobile, non li aiutava più del tenerli in catene.
Ad Akane spettava il diritto di emettere un verdetto ed eseguire una sentenza. Una stanza chiusa, nessuno l'avrebbe fermata, se avesse voluto agire.*

// E bon, questa è la loro difesa, puoi anche già ucciderne uno se vuoi (ti chiedo di aspettarmi per l'altro, però). È interessante la piega che sta prendendo la missione, trovo. //
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